SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI PROGETTO SCUOLA 2018-19 CONCORSO: PAROLINFESTA, FESTA DELLA LINGUA ITALIANA SUL TEMA''IL MANTELLO SPEZZATO-LE PAROLE DELLA ...

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SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI
PROGETTO SCUOLA 2018-19
CONCORSO:
PAROLINFESTA, FESTA DELLA
LINGUA ITALIANA SUL TEMA’’IL
MANTELLO SPEZZATO-LE PAROLE
DELLA SOLIDARIETÀ’’
SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI PROGETTO SCUOLA 2018-19 CONCORSO: PAROLINFESTA, FESTA DELLA LINGUA ITALIANA SUL TEMA''IL MANTELLO SPEZZATO-LE PAROLE DELLA ...
S.MARTINO DI TOURS
E LA SOLIDARIETÀ
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S.MARTINO DI TOURS
Martino di Tours è stato un vescovo cristiano del IV secolo. Originario
della Pannonia, nell'odierna Ungheria, esercitò il suo ministero nella
Gallia del tardo impero romano. Tra i primi santi non martiri
proclamati dalla Chiesa cattolica, è venerato anche da
quella ortodossa e da quella copta. Si celebra l'11 novembre, giorno
dei suoi funerali avvenuti nell'odierna Tours.
È considerato uno dei grandi santi della Gallia.
In Italia vi sono oltre 900 chiese a lui dedicate. È uno dei fondatori
del monachesimo in Occidente.
E’ stata fondata una Basilica a Tours(Francia) in suo onore, la Basilica
di S.Martino di Tours, dove sono stati posti la tomba e i suoi oggetti
personali.
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LA LEGGENDA DEL MANTELLO
CONDIVISO
 La leggenda del mantello di San Martino, esplica molto bene la
 natura di questo santo vescovo. Un giorno, quando Martino era
 ancora un soldato romano, con i suoi uomini si reca ad Amiens e qui
 incontra un povero. Martino, senza pensarci, taglia con la spada il
 proprio mantello e lo offre al mendicante; immediatamente il sole si
 alza in cielo e la temperatura si scalda. La notte stessa, Martino ha
 una visione: Gesù gli fa visita e gli riporta il pezzo mancante del suo
 mantello. Al risveglio, il mantello è nuovamente intatto; a seguito di
 questo episodio, Martino decide di farsi battezzare e poi di lasciare
 l’esercito.
 Questo episodio è alla base del fenomeno noto come “estate di
 San Martino”; è la natura stessa che ha voluto ricordare la
 generosità del soldato Martino e in prossimità della sua festa, il clima
 migliora per “tre giorni e un pochino”.
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POESIA ‘’S.MARTINO’’ DI GIOSUÈ
CARDUCCI
La nebbia agl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.
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SAN MARTINO DI
TOURS
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Martino di Tours (in latino: Martinus; Sabaria, 316 circa – Candes, 8 novembre 397) è stato un
vescovo cristiano del IV secolo. Originario della Pannonia, nell'odierna Ungheria, esercitò il suo
ministero nella Gallia del tardo impero romano. Tra i primi santi non martiri proclamati dalla
Chiesa cattolica, è venerato anche da quella ortodossa e da quella copta. Si celebra l'11
novembre, giorno dei suoi funerali avvenuti nell'odierna Tours.
È considerato uno dei grandi santi della Gallia insieme a Dionigi, Liborio, Privato, Saturnino,
Marziale, Ferreolo e Giuliano.
In Italia vi sono oltre 900 chiese a lui dedicate. È uno dei fondatori del monachesimo in
Occidente.
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Martino nacque a Sabaria Sicca (odierna Szombathely, in Ungheria) in un avamposto
dell'impero romano alle frontiere con la Pannonia. Il padre, tribuno militare della legione, gli
diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. Ancora bambino si trasferì coi
genitori a Pavia, dove suo padre aveva ricevuto un podere in quanto ormai veterano, e in
quella città trascorse l'infanzia. A dieci anni fuggì di casa per due giorni che trascorse in una
chiesa (probabilmente a Pavia).
Nel 331 un editto imperiale obbligò tutti i figli di veterani ad arruolarsi nell'esercito romano. Fu
reclutato nelle Scholae imperiali, corpo scelto di 5 000 unità perfettamente equipaggiate:
disponeva quindi di un cavallo e di uno schiavo. Fu inviato in Gallia, presso la città di Amiens,
nei pressi del confine, e lì passò la maggior parte della sua vita da soldato. Faceva parte,
all'interno della guardia imperiale, di truppe non combattenti che garantivano l'ordine
pubblico, la protezione della posta imperiale, il trasferimento dei prigionieri o la sicurezza di
personaggi importanti.
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TRADIZIONE DEL TAGLIO DEL
MANTELLO

  In qualità di circitor, il suo compito era la ronda di notte e
  l'ispezione dei posti di guardia, nonché la sorveglianza notturna
  delle guarnigioni. Durante una di queste ronde avvenne
  l'episodio che gli cambiò la vita (e che ancora oggi è quello più
  ricordato e più usato dall'iconografia). Nel rigido inverno del 335
  Martino incontrò un mendicante seminudo. Vedendolo
  sofferente, tagliò in due il suo mantello militare (la clamide
  bianca della guardia imperiale) e lo condivise con il
  mendicante.
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La notte seguente vide in sogno Gesù rivestito della metà del suo mantello militare. Udì Gesù
dire ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha
vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne
conservato come reliquia ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei
Franchi. Il termine latino medievale per "mantello corto", cappella, venne esteso alle persone
incaricate di conservare il mantello di san Martino, i cappellani, e da questi venne applicato
all'oratorio reale, che non era una chiesa, chiamato cappella.
VESCOVO DI TOURS

 Nel 371 i cittadini di Tours lo vollero loro vescovo, anche se alcuni chierici
 avanzarono resistenze per il suo aspetto trasandato e le origini plebee. Come
 vescovo, Martino continuò ad abitare nella sua semplice casa di monaco e
 proseguì la sua missione di propagatore della fede, creando nel territorio nuove
 piccole comunità di monaci. Avviò un'energica lotta contro l'eresia ariana e il
 paganesimo rurale, interrompendo anche cortei funebri per il sospetto di
 paganesimo. Inoltre predicò, battezzò , abbatté templi e idoli pagani,
 dimostrando comunque compassione e misericordia verso chiunque. La sua
 fama ebbe ampia diffusione nella comunità cristiana dove, oltre ad avere fama
 di taumaturgo, veniva visto come un uomo dotato di carità, giustizia e sobrietà.
LA SOLIDARIETÀ

 Solidarietà è un sostantivo indicante principalmente una forma
 di impegno etico-sociale a favore di altri, ovvero
 un atteggiamento di benevolenza e comprensione che si
 manifesta fino al punto di esprimersi in uno sforzo attivo e
 gratuito, teso a venire incontro alle esigenze e ai disagi di
 qualcuno che abbia bisogno di un aiuto, proprio come ha fatto il
 santo nella condivisione del mantello con il povero. S.Martino
 anche se è stato un soldato pagano, ha voluto avvicinarsi alla
 Chiesa proprio per il desiderio di fare altre buone azioni come
 questa, conosciuta in tutto il mondo.
SOLIDARIETA’
L’art. 2 della Costituzione infine non solo garantisce i diritti ma
impone anche doveri che ognuno ha nei confronti degli altri e
tra questi quello della solidarietà economica che trova
spiegazione nell'art. 53 che recita come «Tutti sono tenuti a
concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità
contributiva».
Nell'ambito delle prerogative dell'Unione europea viene annoverato anche il principio di
solidarietà che ha il fine di salvaguardare e incentivare il benessere dei cittadini europei
tramite l'assolvimento degli obblighi economici, politici e sociali da parte dei governi degli stati
membri dell'unione.
Il "Trattato di Lisbona" del 2007 (entrato in vigore dal 2009), ha modificato il "Trattato istitutivo
della Comunità Europea" (ora denominato "Trattato sul funzionamento dell’UE") introducendovi
una clausola di solidarietà (art. 222) che impone agli stati europei di agire «in uno spirito di
solidarietà» con tutti i mezzi possibili, compresi quelli militari, in caso di richiesta di aiuto
per attentati terroristici,
per calamità naturali o causate dall'uomo.
Gli interventi di solidarietà sono stabiliti dal Consiglio dell'Unione europea deliberante a
maggioranza qualificata o all'unanimità nel caso di operazioni militari.
Nel sistema giuridico italiano (e similmente in Germania dal 1901) sono previsti dal 1984 anche
i "contratti di solidarietà" che stabiliscono una diminuzione dell'orario di lavoro concordata dai
sindacati con il datore di lavoro al fine di:
evitare il licenziamento degli operai considerati in eccesso quando l'azienda entra in crisi
(contratti di solidarietà "difensivi")
incentivare nuove assunzioni con una riduzione dell'orario lavorativo e della retribuzione
(contratti di solidarietà "espansivi").
Nel caso dei contratti di solidarietà difensiva è prevista un'integrazione dell'80% della
retribuzione persa.
LA SOLIDARIETÀ
SECONDO PAPA
FRANCESCO
LA SOLIDARIETÀ IN TANTI MODI
  Gli interventi di papa Francesco sul tema della solidarietà ormai è quasi
  impossibile contarli: sono continui, esplicitati nei più diversi contesti, rivolti a
  persone, comunità, istituzioni nazionali e internazionali. Qui di seguito ne
  vengono richiamati alcuni pronunciati nel corso del 2014 e del 2015, come
  una sorta di decalogo della solidarietà.
1)La solidarietà come elemento essenziale della vita cristiana.
  La solidarietà con i poveri è al centro del Vangelo. Essa va considerata come
  un elemento essenziale della vita cristiana.
2)Una fede senza solidarietà è una fede morta.
  Anche se va a messa la domenica, il cristiano dal cuore non solidale è un
  cristiano dalla fede debole, malata e morta.
3) Nella Chiesa, tutti, nessuno escluso, sono promotori di solidarietà.
  Per costruire una società giusta e solidale c’è bisogno dell’impegno di tutti.
4)Costruire solidarietà con il protagonismo dei giovani.
 Per costruire un mondo migliore di giustizia, di fraternità e di solidarietà è
decisivo il protagonismo dei giovani.
5) La solidarietà non riduce alla passività.
 Solidarietà significa anche lottare contro le cause strutturali della povertà e
delle diseguaglianze.
6) La solidarietà è impegno per costruire città accoglienti.
 Le città nelle quali viviamo avranno un volto attraente se saranno ricche di
umanità, ospitali, accoglienti.
7) La solidarietà è prossimità e gratuità.
 Una società senza prossimità, dove la gratuità e l’affetto senza contropartita –
anche fra estranei – vanno scomparendo, è una società perversa.
8) La solidarietà è tenerezza ed empatia.
  La solidarietà va testimoniata concretamente nei confronti di chi ha bisogno
non solo di giustizia e di speranza, ma anche di tenerezza.
LE PAROLE DELLA SOLIDARIETÀ

                      Solidarietà
       FEDE                                    FAMIGLIA

                     TOLLERANZ
              BENE                  EMOZIONE
                         A
LA SOLIDARIETÀ NELLA NOSTRA CLASSE
ISTITUTO COMPRENSIVO ‘’LUIGI SETTEMBRINI’’-
SAN LEUCIO DEL SANNIO
DIRIGENTE: DOTT.SSA VIRGINIA DE ROBBIO
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
‘’G.MAZZINI’’-PLESSO DI CEPPALONI
CLASSE II
INSEGNANTE: MARIASSUNTA DI GIOVANNI
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