PROGETTARE A LIVELLO DIDATTICO E DI ISTITUTO - Competenza di riferimento: Modulo: PROGETTAZIONE DIDATTICA - MindMeister

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PROGETTARE A LIVELLO DIDATTICO E DI ISTITUTO - Competenza di riferimento: Modulo: PROGETTAZIONE DIDATTICA - MindMeister
Competenza di riferimento:
  PROGETTARE A LIVELLO
 DIDATTICO E DI ISTITUTO

Modulo: PROGETTAZIONE DIDATTICA
PROGETTARE A LIVELLO DIDATTICO E DI ISTITUTO - Competenza di riferimento: Modulo: PROGETTAZIONE DIDATTICA - MindMeister
 conoscere i principali riferimenti
  normativi, nazionali ed europei
 adottare nella propria
  progettazione un approccio
  orientato alla formazione di
  competenze e alla
  personalizzazione degli
  apprendimenti
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Che cos’è la progettazione didattica
È una delle azioni prioritarie della funzione docente,
insieme a quella della valutazione. Delinea il percorso
della classe e del singolo alunno, la micro-progettazione
dell’azione didattica.
  Si realizza:
  • nella dimensione individuale (il piano di lavoro del
    singolo insegnante);
  • nella dimensione cooperativa (il piano di lavoro del
    team /del consiglio di classe; la progettazione per
    aree disciplinari di dipartimento);
  • a partire dalla progettazione di istituto e cioè dal
    Piano dell’Offerta Formativa (POF) e dal Curricolo di
    istituto.
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Il successo formativo dell’allievo
La progettazione didattica all’interno di quella dell’istituto
ha assunto un valore rilevante con l’autonomia delle
scuole (art. 21 Legge 15 marzo 1997, n, 59):
      è mirata allo sviluppo della persona umana ed è utile
      ad adeguare gli interventi di formazione:

      - ai diversi contesti
      - alla domanda delle famiglie
      - alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti

      per migliorare l'efficacia del processo di
      insegnamento-apprendimento

      per garantire loro il successo formativo
                         Art 1, c.2, Regolamento in materia di autonomia
                                   (D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275)
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Il percorso nazionale delle riforme
 DM n. 254 del 16-11-2012 Indicazioni nazionali per il
  curricolo scuola infanzia e primo ciclo di istruzione

 Dm 139 del 27-10-2007 Regolamento per l’obbligo di istruzione
  (primo biennio della scuola secondaria di secondo grado)

 DPR. N° 87-88-89 del15-03-2010 Regolamenti e linee
  guida del riordino degli Istituti tecnici, Professionali,
  Licei

 Linee guida del biennio e del triennio degli Istituti tecnici e
  Professionali

 Indicazioni nazionali dei Licei

 Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 29 aprile 2010.
  Conferenza unificata 27 luglio 2011. Accordo Stato-Regioni 19
  gennaio 2012.
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I risultati di apprendimento

        «Che cosa intendiamo che i nostri allievi sappiano
         fare consapevolmente con ciò che sanno? Quali
        modalità per agire e reagire di fronte ai problemi
         nella scuola e nella vita desideriamo maturino?»
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Schema della progettazione «a ritroso»

 PUNTO DI PARTENZA                          PERCORSI-UNITÀ
      RISULTATI DI                         STRAORDINARIE E
                                         ORDINARIE-COMPITI                    Prova esperta
   APPRENDIMENTO                             SIGNIFICATIVI                     Valutazione
  (competenze, abilità,                Strumenti di valutazione                sommativa
      conoscenze)                         formativa in itinere
                                                       CRITERI/EVIDENZE – RUBRICHE/GRIGLIE
                                                                PER LA VALUTAZIONE

                          Selezione dei                      valorizzazione
                              saperi                           dei saperi
                            essenziali                         informali
                                                                                  CERTIFICAZIONE
                           Percorso formativo curricolare /
                                    Piani di Studi

DOCUMENTAZIONE E TRACCIABILITÀ DEL PROFILO DELLO STUDENTE

    RACCOLTA DI INFORMAZIONI PER IL MIGLIORAMENTO
                          Figura elaborata e integrata a partire da

                          Mc Tighe J. E Wiggins G. (2004), Fare progettazione. La “pratica” di un percorso
                          didattico per la comprensione significativa, LAS – Roma
Definizione di «competenze, conoscenze, abilità»
(Raccomandazione del Parlamento Europeo e del consiglio del 23 aprile 2008
sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento
permanente)

 “Abilità” : indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-
 how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono
 descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e
 pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali,
 strumenti).

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COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE
(Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18-12-2006)

Tutti i gradi e gli indirizzi di scuola devono offrire ai giovani l’occasione per
sviluppare ampie competenze trasversali e metodologiche indispensabili per
acquisire apprendimenti significativi e durevoli e continuare ad apprendere
nella vita e nel lavoro.

Le competenze chiave sono il risultato che si può conseguire grazie ad un
processo unitario di insegnamento/apprendimento, attraverso la reciproca
integrazione e interdipendenza tra i saperi e le competenze delle
discipline culturali e professionali.
La ricerca didattica dà rilievo a

                                ATTIVITÁ VALUTATIVE
                               E PROVE IN SITUAZIONE
                               («AUTENTICHE» O «DI
                               REALTÀ»)

    situazioni aperte, problematiche, verosimili
nelle quali il giovane mobilita abilità e competenze
acquisite e quelle in via di acquisizione, manifestando
            non solo ciò che sa, ma ciò che
      “sa consapevolmente fare con ciò che sa”
Che cos’è L’ Unità di Apprendimento
si tratta di compiti che conducano a
PRODOTTI di cui si possa andare
orgogliosi

dotati di un valore sociale, che vengono
comunicati al di fuori del contesto della
classe e della scuola per essere
condivisi con altre persone
   attiva un processo       di
    ricerca e scoperta

   chiede all’allievo una fase
    riflessiva

   supera lo schema “lezione-
    esercitazione-
    interrogazione/verifica”
   inserisce l’intervento dell’esperto
    e le uscite sul territorio come
    interventi ordinari

   propone una varietà di occasioni
    di apprendimento scolastiche ed
    extrascolastiche

   che costituiscono oggetto di una
    valutazione più attendibile e
    autentica
possiamo          avere          unità
straordinarie, coinvolgenti più
discipline/assi (simili ai progetti) e
unità ordinarie, più brevi, relative a
una sola disciplina o ad un’area di
apprendimento

                      MRZ-RED            16
La personalizzazione degli apprendimenti significa
 per il docente che progetta la sua azione didattica
PIANIFICARE               ESSERE DISPONBILI AL “NON
                          ATTESO”
                        MA

                          APRIRSI AGLI STILI SI
                          APPRENDIMENTO DEGLI ALLIEVI
PROGETTARE                LEGGERE-ACCOGLIERE-
“PROFILI ATTESI”          VALORIZZARE “PROFILI
                          EMERGENTI” DIVERSI
                         MA

                          PROMUOVERE PERCORSI
                          FLESSIBILI, MODULARI

                          FAVORIRE OPZIONI
STILI COGNITIVI DI APPRENDIMENTO

    “Non c’è un meglio o un peggio in
    questi possibili modi di procedere, ma
    c’è una diversità da accettare e da
    valorizzare”

    “In ogni stile di apprendimento e di
    comportamento vi sono vantaggi e
    svantaggi”
    (Pontecorvo)
Distinzione di base

      SERIALE                     OLISTICO
VERBALE ANALITICO         VISUO-SPAZIALE SINTETICO

                    VERSATILE
       Combinazione dei primi due stili,
       senza cadere nei rispettivi lati
       negativi. Utilizzazione
       opportunistica delle strategie e
       delle procedure tipiche dei primi
       due stili
STILI ATTRIBUTIVI

Ciascuna persona interpreta i propri
 successi o insuccessi nei compiti
  scolastici e di vita quotidiana e li
     attribuisce a cause diverse
   Esterne al soggetto      Interne al soggetto
   Non modificabili         Modificabili
   Instabili                Stabili
   Esterne al soggetto      Interne al soggetto
   Non modificabili         Modificabili
   Instabili                Stabili

    Orientamento allo         Orientamento allo
  “stile depresso” (non        “stile strategico”
favorevole al successo)   (favorevole al successo)
È importante che gli allievi
maturino una consapevolezza
del proprio stile cognitivo e
attributivo attraverso l’attività
metacognitiva per migliorare il
proprio apprendimento anche
riconoscendo le strategie ad
esso più opportune
ANCHE PER QUESTO NELLA PROGETTAZIONE
OCCORRE PORRE ATTENZIONE ALLA RICERCA DI

MEDIATORI DIDATTICI
uscite didattiche, esperimenti, mappe
concettuali, carte geografiche e atlanti storici,
strumenti multimediali, web 2.0., LIM…

STRATEGIE ATTIVE
circle time, brain storming, studio di caso,
simulazioni e gioco dei ruoli…
MEDIATORI DIDATTICI E STRATEGIE ATTIVE
                   (da Damiano, 1993)

    ATTIVI   ICONICI ANALOGICI SIMBOLICI
                                           R
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                                           E
OFFRONO SPAZIO DI ESPRESSIONE E
                         REALIZZAZIONE A MODI DIVERSI DI
                         APPRENDERE

                                                        CONSENTONO UNA
INTEGRANO PENSARE E FARE                                ELABORAZIONE
                                                        METODOLOGICAMENTE
                                                        CORRETTA DEL CONTENUTO
                                                        DISCIPLINARE

FAVORISCONO                                                 PROMUOVONO
L’OSSERVAZIONE DEGLI               MEDIATORI E
                                                            INTERAZIONE
ALLIEVI (FORME DI                STRATEGIE ATTIVE
                                                            COGNITIVA
INTELLIGENZA, STILI DI
APPRENDIMENTO)
                                                      TRA “PARI”
                                                                   CON L’ADULTO
  SOSTENGONO LA
  DISPONIBILITÀ AL COMPITO E
  LA MOTIVAZIONE
  ALL’APPRENDIMENTO
                                                    SOLLECITANO ATTIVITÀ
                                                    RIFLESSIVA E
                               SPECIFICI            METACOGNITIVA
                               PROCESSI DI
                               PENSIERO
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