Professionale d e l servizio sociale - Rivista dell'Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Sicilia - assistenti sociali sicilia

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Professionale d e l servizio sociale - Rivista dell'Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Sicilia - assistenti sociali sicilia
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professionale
     d e l                  s e r v i z i o
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% Sud 2 Palermo
                                                                                s o c i a l e
                                                                                 ANNO XVI - N. 2 - DICEMBRE 2016

                                                                                     Rivista dell’Ordine
                                                                                           Professionale
                                                                                  degli Assistenti Sociali
                                                                                              della Sicilia
Professionale d e l servizio sociale - Rivista dell'Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Sicilia - assistenti sociali sicilia
Composizione
                                                  consiglio
                                                               Ufficio di Presidenza
                                                         GIUSEPPE GRACEFFA - PRESIDENTE
                                                         GIUSEPPE CIULLA - VICEPRESIDENTE
                                                           ANGELO PALERMO - TESORIERE
                                                          FILIPPO SANTORO - SEGRETARIO

                                                    I Commissione - Iscrizione e Cancellazione
                                                           MAURIZIO ALLERI - PRESIDENTE
 ANNO XVI - NUMERO 2                                    GIUSEPPA MAUCERI - VICE PRESIDENTE
    DICEMBRE 2016                                          CORRADO PARISI - SEGRETARIO
   Reg. Trib. di Palermo,                               GIUSEPPE GRACEFFA - COMPONENTE
                                                         GUGLIELMO PUZZO - COMPONENTE
      elenco periodici
   n° 21 del 26/09/2000
                                                   II Commissione - Formazione e Dentologia
                                                           PINELLA MIANO - PRESIDENTE
                                                       MARIOLINA DI SALVO - VICE PRESIDENTE
  Direzione, redazione,                                   FILIPPO SANTORO - SEGRETARIO
     amministrazione                                    BIANCA LO BIANCO - COMPONENTE
Ordine Prof. Assistenti Sociali                          GIUSEPPE CIULLA - COMPONENTE
       Regione Sicilia
       Via Torino, 27/d                           III Commissione - Programmazione e Bilancio
      90133 PALERMO                                     CARMELA COSENTINO - PRESIDENTE
                                                          MARIA SPOTO - VICE PRESIDENTE
                                                       SALVATORE POIDOMANI - SEGRETARIO
                                                        GIUSEPPE GRACEFFA - COMPONENTE
 Direttore Responsabile
                                                         ANGELO PALERMO - COMPONENTE
       Corrado Parisi

                                          IV Commissione - Politiche Sociali e rapporti con le istituzioni
                                                             MARIA SPOTO - PRESIDENTE
 Comitato di Redazione                                  GIUSEPPA MAUCERI - VICE PRESIDENTE
    Mariolina Di Salvo                                   CARMELA COSENTINO - SEGRETARIO
      Pinella Miano                                    SALVATORE POIDOMANI - COMPONENTE
     Gina Occhipinti                                      FILIPPO SANTORO - COMPONENTE
    Angelo Palermo
     Corrado Parisi                        V Commissione - Accreditamento alla Formazione Continua
                                                          BIANCA LO BIANCO - PRESIDENTE
                                                         MAURIZIO ALLERI - VICE PRESIDENTE
    Chiuso in redazione
                                                           GIUSEPPE CIULLA - SEGRETARIO
nel mese di Dicembre 2016
                                                          GINA OCCHIPINTI - COMPONENTE
                                                         GUGLIELMO PUZZO - COMPONENTE
    Progetto grafico e stampa

                                                 VI Commissione - Comunicazione e Promozione
                                                         MARIOLINA DI SALVO - PRESIDENTE
Via Unità d’Italia, 30 (S. Giusippuzzu)                  PINELLA MIANO - VICE PRESIDENTE
    Tel. 0922 602104 - Agrigento                           CORRADO PARISI - SEGRETARIO
    Uff.: Via P.pe di Villafranca, 33                     GINA OCCHIPINTI - COMPONENTE
 Tel. e Fax 091 6113173 - Palermo
 www.tipografiatsarcuto.com                              ANGELO PALERMO - COMPONENTE
    info@tipografiatsarcuto.com
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dimensione professionale   1

Sommario
           02 Saluto del Presidente
           03 Presentazione della rivista
           04 Web-App “Assistenti Sociali Sicilia”
           05 Formazione e cultura, l’investimento del Con-
                 siglio dell’Ordine per la comunità professio-
                 nale siciliana
           07 Rapporti istituzionali, dialoghi ed eventi: la
                 presenza dell’Ordine ad alcuni importanti ap-
                 puntamenti
           08 La cerimonia dell’accoglienza dei nuovi iscritti
           10 Indicatori diagnostici del bullismo: l’impor-
              tanza degli interventi socio-educativi
           11 Coltivare l’interesse per le cure socio-sanitarie
                 domiciliari per migliorare la qualità e la soste-
                 nibilità del sistema sanitario e sociale.
           15 Vocabolari culturali dei sex offenders Tratta-
                 menti e interventi rieducativi dei detenuti abu-
                 santi
           24 Alcool: quali politiche?
           29 Profumo di Servizio Sociale... “Tango”
           33 Spazio neutro “il pinguino” sito al C.T. 4
              Monte Po -Catania.
           35 Necessità di nuove competenze dell’Assi-
              stente sociale
           36 Nuove competenze nell’ambito della comuni-
              cazione: il modello “Analitico Transazionale”
           38 Verso l’infinito …ed oltre
           41 Etica e deontologia dell’Assistente Sociale
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2    dimensione professionale     dicembre 2016

    Saluto del
    Presidente
                                                                                  GIUSEPPE GRACEFFA
                                                                                  Presidente

    C
                     are Colleghe, Cari Colleghi        fessione, un esempio su tutti è il caso del Co-
                     si chiude un anno denso di at-     mune di Nicosia in cui ho partecipato al Con-
                     tività, con tanto impegno pro-     siglio comunale. La novità in termini di dia-
                     fuso da parte dei Consiglio        logo aperto è stato quello avviato con gli altri
                     dell’Ordine. La quantità e la      Ordini Professionali, trovando terreno fertile
    qualità delle iniziative e delle azioni che ab-     e necessità comuni con alcune categorie
    biamo intrapreso ed i risultati ottenuti sono       quali Avvocati, Giornalisti e Psicologi. Non
    il prodotto di una forte sinergia di gruppo,        sono mancati i rapporti con le università si-
    dove ciascuno ha dato il meglio delle proprie       ciliane e con il mondo della formazione e
    capacità personali, culturali e professionali.      della ricerca.
    Abbiamo avviato una serie di incontri con le        Quest’ultimo è un ambito in cui l’Ordine ha
    istituzioni con cui abbiamo dialogo sui temi        fatto un grosso investimento come si può
    riguardanti la professione. Abbiamo sottoli-        leggere all’interno di questo numero della Ri-
    neato la carenza di opportunità occupazio-          vista. Ogni provincia siciliana è stata rag-
    nali, soprattutto per le colleghe e i colleghi      giunta dall’Ordine con la realizzazione di un
    più giovani, e abbiamo ottenuto l’impegno           evento formativo. Docenti da tutta Italia,
    su più fronti a colmare tale carenza. In tal        oltre che i Professori universitari, sono stati
    senso il 2017 dovrebbe essere l’anno delle          invitati a dare il loro contributo alla nostra
    selezioni e dei concorsi. Non è mancato il          Comunità professionale.
    dialogo sulla piena attuazione della legge re-      Sono conscio delle difficoltà che riguardano
    gionale 22/86, sui gruppi piano dei distretti       la nostra professione e che i numerosi Iscritti
    socio-sanitari, della regolamentazione delle        non mancano di rappresentare. Il Consiglio
    modalità di incarico professionale nei Co-          dell’Ordine ha voluto far fronte ad ogni ri-
    muni e sull’adeguatezza dei relativi com-           chiesta e si impegnato in maniera continua
    pensi.                                              e costante per la comunità professionale si-
    Gli incontri istituzionali sono stati tenuti con    ciliana. Il Consiglio dell’Ordine non si è mai
    deputati regionali e nazionali, l’Anci e gli enti   chiuso e arroccato sulle proprie posizione ma
    territoriali, dialogo anche con il mondo della      si è sempre dimostrato aperto a tutti gli input
    sanità, io stesso ho partecipato al tavolo re-      provenienti dagli iscritti e non solo.
    gionale, e gli organi territoriali del Ministero    Colgo l’occasione per porgere a Voi tutti ed
    della Giustizia. In prima persona ho affron-        alle Vostre famiglie gli auguri per un sereno
    tato situazioni spinose che necessitavano           Natale ed un lieto e prospero Anno Nuovo,
    della presenza dell’Ordine a tutela della pro-      colmo di successi personali e professionali.
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Editoriale    dimensione professionale         3

Presentazione
della rivista
                                                                        CORRADO PARISI
                                                                        Direttore della rivista
           econda uscita annuale per la ri-

S
           vista “Dimensione Professio-
           nale del Servizio Sociale” che
           viene pubblicata per l’impor-
           tanza che ricopre tale stru-
mento a disposizione della comunità pro-
fessionale.
La rivista, che ha un taglio scientifico,
oltre ad informare gli iscritti all’Ordine                              MARIOLINA DI SALVO
della Regione Sicilia, è il luogo dove si in-                           Presidente
                                                                        VI Commissione
contrano gli spunti provenienti da tutta
l’isola e che diventano patrimonio della
comunità.
Questo numero della rivista raccoglie una       zione per il prossimo numero della Rivista
prima parte di attività e comunicazioni         in uscita a Giugno 2017.
del Consiglio dell’Ordine. L’investimento       La nostra comunità professionale in que-
in formazione fatto dal Consiglio, la gior-     sto anno si è dotata di un nuovo stru-
nata dell’accoglienza e alcune degli in-        mento. Una web-app disponibili per tutti
contri avuti dal Presidente Giuseppe Gra-       i dispositivi mobili per avere informazioni
ceffa.                                          in tempo reale da parte dell’Ordine e
La seconda parte è dedicata agli spunti         davvero “a portata di mano”.
professionali proposti fai colleghi. Ven-       Un passo in avanti nella tecnologia pro-
gono trattate tematiche di stretta attua-       posto dalla VI Commissione Comunica-
lità come il bullismo, i sex offenders,         zione e Promozione e accolto all’unani-
l’abuso di alcol. Inoltre sono stati pubbli-    mità dal Consiglio dell’Ordine. Un piccolo
cati due interessanti articoli sull’etica       vanto: l’Ordine della Sicilia è il primo in
della professione e sulla necessità di          Italia a lanciare una applicazione per
nuove competenze.                               smartphone e tablet.
La redazione formata dai componenti             Ricordando a tutte le colleghe e i colleghi
della VI Commissione Comunicazione e            che la rivista è aperta ai contributi degli
Promozione ha optato per una selezione          iscritti che possono contattare la Segre-
dei contributi pervenuti, gli articoli non      teria per fornire il materiale, si augura
pubblicati saranno comunque a disposi-          una buona lettura.
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Formazione    continua
4 dimensione professionale        dicembre 2016

Web-App “Assistenti Sociali Sicilia”

È
            stata presentata,
            presso       l’Ordine
            degli Assistenti So-
            ciali della Regione
Sicilia la nuova e innovativa
web-app “Croas Sicilia”.
La Web-App è fruibile da
tutti gli iscritti all’Ordine As-
sistenti Sociali della Regione
Sicilia e non solo. La nuova
Web-App è compatibile su
tutte le piattaforme Apple,
Android e Windows Phone,
permette di scoprire le atti-
vità in seno all’Ordine degli
Assistenti Sociali della Re-
gione Sicilia attraverso un iti-
nerario circolare tra 20 punti
in evidenza di interesse sulle attività dell’Ordine.     a scarsa connettività;
L’applicazione Croas Sicilia è stata realizzata per      Simili alle App: all’utilizzatore sembrerà di usare
favorire lo sviluppo informativo agli iscritti all’Or-   un’App mobile, con le stesse interazioni e design;
dine proponendo percorsi aggiornati in tempo             Aggiornate: grazie ai Service Workers ed altri si-
reale in piena autonomia sul “mondo” sociale             stemi le Web App saranno sempre all’ultimo grido;
della Regione Sicilia.                                   Sicure: con l’utilizzo di HTTPS tutti i contenuti ed
L’iniziativa multimediale è stata resa possibile         il trasferimento dei dati viene messo in cassaforte;
grazie alla piena convinzione alle nuove tecnolo-        Ricercabili: attraverso il W3C manifest possono
gie del Presidente dott. Giuseppe Graceffa, dei          essere identificate come applicazioni;
Presidenti delle Commissioni e di tutti gli Organi       Fidelizzano: grazie alle notifiche push è possibile
Istituzionali interni all’Ordine.                        creare un feeling con l’utente;
                                                         Installabili: permettono all’utente di farle appa-
Caratteristiche progressive Web App                      rire nell’home page del browser senza passare
Una Progressive Web App usa le moderne capa-             dall’app store.
cità del Web per fornire una User Experience di li-      La Web-App è scaricabile gratuitamente presso
vello App-like. In particolare, non sono altro che       tutti gli store presenti sul mercato inserendo nel-
un set di esperienze e tecnologie che combinano          l’apposito motore di ricerca la desinenza assi-
quanto di meglio c’è sul mercato in ambito svi-          stenti sociali sicilia. L’applicazione ha una ca-
luppo Mobile e Web che creare Web Application            pienza di 6.4 mb ed è compatibile con tutti dispo-
moderne.                                                 sitivi mobile.
Le caratteristiche principali sono:                      La grafica rispecchia, come da coordinato il por-
Progressive: possono essere usate da chiunque, in-       tale assistentisocialisicilia.com e i canali social.
differentemente dalla tipologia di browser poiché        Il menù a tendina riporta le voci più salienti quali:
sono costruite sulla base del principio del “pro-        albo, amministrazione trasparente, dove siamo,
gressive enhancement” (più funzioni offre il             contatti, eventi formativi in fase di accredita-
browser più funzioni offre la Web App );                 mento, codice deontologico, eventi vari, P.E.C., ri-
Responsive: si adattano a qualsiasi dipositivo           chiesta tesserino e commissioni.
come desktop, smartphone, tablet.. ecc;                  Buona Navigazione
Indipendenti dalla connettività: attraverso Ser-
vice Workers possono essere usate offline o su reti                          Marcello Sarta - Ideamente 2.0
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dimensione professionale        5

Formazione e cultura, l’investimento
del Consiglio dell’Ordine per
la comunità professionale siciliana

C
            ontinua l’investimento del Consiglio        Negli ultimi mesi il lavoro del Consiglio dell’Or-
            dell’Ordine degli Assistenti Sociali        dine, in particolare della II Commissione Forma-
            della Regione Sicilia in cultura e forma-   zione e Deontologia e della IV Commissione Po-
            zione. Si tratta della chiara volontà del   litiche sociali e rapporti con le Istituzioni, è stato
Consiglio di volersi spendere per far crescere an-      caratterizzato dall’organizzazione di alcuni eventi
cora di più la comunità professionale siciliana. Il     formativi.
Consiglio dell’Ordine ha inteso la formazione           Dal 5 al 8 Ottobre, sono state organizzate diverse
continua non solo come un obbligo normativo ma          giornate di studio riguardanti “Il Servizio Sociale
come un’opportunità di crescita e arricchimento.        Professionale di Comunità” e “Servizio Sociale
Una formazione gratuita e per tutti che ha per-         Professionale e Immigrazione”, relatrice la profes-
messo a centinaia di colleghi di aggiornarsi nei        soressa Patrizia Marzo. Gli eventi sono stati orga-
contesti dei propri territori. Il valore della forma-   nizzati a Catania, Messina, Palermo e Canicattini
zione e della cultura non è stimabile ma assume         Bagni (SR), gli atti delle giornate di studio sono
grande rilievo nel campo della crescita sia profes-     state pubblicate sul sito www.assistentisocialisici-
sionale che personale di ognuno. La formazione è        lia.it .
correlata ai processi di cambiamento, di trasfor-       Il 14 dicembre si è tenuto il seminario all’Univer-
mazione, di sviluppo sociale, di rinnovamento           sità Kore di Enna “La Commissione Politiche So-
delle attitudini, delle pratiche, dei metodi e delle    ciali… incontra i colleghi” in cui sono stati di-
teorie.                                                 scussi procedure, percorsi di apprendimento del
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6   dimensione professionale     dicembre 2016

ruolo nell’ambito delle attività di tirocinio con      di psicologia clinica all’università di Catania, di-
particolare attenzione alla carta etica del tiroci-    rettore dell’istituto di psicologia “Egle” e psicote-
nante.                                                 rapeuta. La relazione del prof. Belluardo ha spa-
Il 15 e il 16 dicembre rispettivamente a Catania e     ziato dalla definizione del burnout alle caratteri-
a Palermo è intervenuta la professoressa Daniela       stiche, alle cause, ai sintomi e alle possibili azioni
Piscitelli dell’Università Bicocca di Milano con       preventive; la panoramica arricchita da dati ed
una brillante relazione dal titolo                     esperienze, interessante e ricca di spunti di rifles-
“Una sfida del Codice Deontologico, l’Assi-            sione, è stata seguita dai numerosi colleghi pre-
stente Sociale promotore di risorse nella comu-        senti con molto interesse e attenzione.
nità”. Le due giornate sono state dedicate all’ap-     Un investimento che non si ferma e che prosegue
profondimento del Titolo IV del Codice Deonto-         anche nel 2017, sono stati già programmati alcuni
logico riguardante le responsabilità dell’assistente   eventi formativi che verranno realizzati in diversi
sociale nei confronti della società.                   territori e che tratteranno di argomenti riguar-
Il 19 dicembre 2016 nell’aula consiliare del co-       danti la professione di sicuro arricchimento per i
mune di Melilli si è svolto il seminario “Il burn-     discenti.
out Sindrome logorante delle professioni d’aiuto”,
relatore il professore Giovanni Belluardo, docente                                          Corrado Parisi
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Attività dell’Ordine                                                          dimensione professionale       7

Rapporti istituzionali, dialoghi
ed eventi: la presenza dell’Ordine
ad alcuni importanti appuntamenti

V
              oglio condividere con tutti i lettori       del Sud Italia. Una esperienza esaltante e nutro la
              l’esperienza fatta partecipando ad al-      speranza che venga realizzata anche in Sicilia.
              cuni importanti appuntamenti che ri-        Altro importante appuntamento a cui ho parteci-
              guardano la nostra professione. Uno         pato è stato quello realizzato a Palermo, Ospedale
di questi si è tenuto a Bari, l’evento dal titolo “Nei    “Cervello”, il tavolo delle professioni sul tema
cantieri della città del noi – Dissodare risorse per      “La tutela della salute del cittadino”. Un con-
contrastare diseguaglianze” ha visto partecipanti         fronto stimolante tra i rappresentanti dei vari Or-
provenienti da ogni parte d’Italia. L’appunta-            dini professionali in ambito sanitario che ha fatto
mento durato tre giorni e organizzato dal Gruppo          emergere non poche necessità comuni ma anche
Abele, di cui fa parte anche la rivista Animazione        possibilità di collaborazioni in nuovi ambiti.
Sociale, ha visto l’intervento di illustri relatori tra   Infine il ho partecipato al seminario all’Università
cui Don Luigi Ciotti. Costruire dal basso la città        “Kore” di Enna dal titolo “La commissione poli-
del noi, il metodo per moltiplicare, i cantieri della     tiche sociali..incontra i colleghi”. Una interessante
città del noi e dotarsi di una prospettiva politica e     attività del nostro Ordine in cui sono stati discussi
culturale sono solo alcuni degli argomenti trattati.      procedure, percorsi di apprendimento del ruolo
Io ho fatto l’intervento all’interno del tavolo tema-     nell’ambito delle attività di tirocinio con partico-
tico “Costruire welfare nel meridione” insieme ad         lare attenzione alla carta etica del tirocinante.
altri Presidente dei Consigli di Ordine di Regioni                                          Giuseppe Graceffa
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8   dimensione professionale       dicembre 2016

La cerimonia dell’accoglienza
dei nuovi iscritti

S
           i è svolta la cerimonia dell’accoglienza dei   “Una sfida del codice deontologico: l’Assistente
          nuovi iscritti organizzata dall’Ordine          Sociale promotore di risorse nella comunità” or-
          degli Assistenti Sociali della Regione Sici-    ganizzato dall’Ordine degli Assistenti Sociali
          lia. Un nuovo modo per accogliere i nuovi       della Regione Sicilia.
iscritti all’albo professionale che questo Consiglio      Una prassi che si sta consolidando nel tempo e
dell’Ordine ha proposto due anni fa e che ha rac-         che ha visto i giovani professionisti, 56 i parteci-
colto grande successo e partecipazione.                   panti, giurare apponendo la mano sul codice de-
La cerimonia del 2016 si è svolta in due momenti          ontologico e leggendo un giuramento predisposto
a Catania il 15 dicembre e a Palermo il giorno suc-       dal Consiglio regionale dell’Ordine. I nuovi
cessivo in occasione del seminario di studi               iscritti hanno ricevuto un kit di benvenuto com-
Attività dell’Ordine   dimensione professionale     9

posto da un codice deontologico formato tasca-                cerimonia, un rito di ingresso al proprio Ordine
bile, un timbro personalizzato e il tesserino di ri-          professionale.
conoscimento.                                                 La giornata dell’accoglienza rappresenta un altro
Un esempio da cogliere e da realizzare in tutta Ita-          momento di riconoscimento e rilancio dell’imma-
lia, per fare in modo che anche gli Assistenti So-            gine della professione per un Consiglio regionale
ciali, così come gli altri professionisti, abbiano una        dell’Ordine che è sempre vicino ai suoi iscritti.
10 dimensione professionale        dicembre 2016

Indicatori diagnostici del bullismo:
l’importanza degli interventi socio-educativi

C
             on il termine “bullismo” si indica una        l’insegnante né ai genitori: in pochi riescono a
             forma di aggressione nella quale uno o        chiedere aiuto, senza l’ausilio dei professionisti
             più soggetti, ripetutamente ed inten-         preposti. Per tale motivo i genitori devono atten-
             zionalmente, attaccano verbalmente o          zionare ogni comportamento, del proprio figlio,
fisicamente un altro soggetto.1 È una forma di op-         che potrebbe essere un indicatore tipico di tale sof-
pressione, in cui la vittima, per opera di un coeta-       ferenza emotiva. Oltre al cyberbullismo, vi sono
neo prevaricatore, viene esposto ad azioni offen-          altri fenomeni altrettanto preoccupanti che stanno
sive. Il soggetto, dunque, vive una condizione di          prendendo forte espansione: il “cyberstalking” e
profonda sofferenza, di grave svalutazione della           il “sexting”. Il primo riguarda comportamenti mi-
propria identità, di crudele emarginazione dal             nacciosi diretti, mediante telefono o e-mail, e in-
gruppo2. Si tratta di un fenomeno particolarmente          diretti, tramite violazione di account sul Social
preoccupante, perché in grado di compromettere,            Network; il secondo, invece, diffuso maggior-
in maniera significativa, il funzionamento di una          mente tra gli adolescenti, riguarda lo scambio, via
classe (Istituzione scolastica), oltre a costituire un     Internet, di immagini a sfondo sessuale. Il cyber-
ponte tra i comportamenti devianti. Il bullismo è          bullismo è un “male” che, nascosto agli occhi
anche pretesa, minaccia, violenza, aggressività in-        degli adulti, invade la psiche, distrugge l’auto-
condizionata, indice di frustrazione e problemati-         stima e aumenta notevolmente la fragilità della
che all’interno del contesto familiare. «Gli atti di       vittima, tanto da sfociare in un possibile tentativo
bullismo e di cyberbullismo si configurano sem-            di suicidio, come rilevano i dati ANSA. Da qui la
pre più, come l’espressione della scarsa tolleranza        necessità di elaborare, e attivare, forme proget-
e della non accettazione verso chi è diverso per           tuali di interventi preventivi, all’interno delle Isti-
etnia, religione, per caratteristiche psico-fisiche,       tuzioni scolastiche, in cui l’Assistente Sociale
per genere, per identità di genere, per orienta-           abbia funzione di mediazione e filtro per le di-
mento sessuale e per particolari realtà familiari:         verse situazioni problematiche che sono causa di
vittime di bullismo sono sempre più spesso, in-            disagio, in chiave di assesment ed empowerment,
fatti, adolescenti su cui gravano stereotipi che sca-      in una dimensione multifattoriale e di rete con
turiscono da pregiudizi discriminatori»3. Per la fa-       altri professionisti dell’aiuto. Le attività di gruppo
scia della scuola dell’infanzia, è difficile notare atti   possono aiutare il soggetto “bullo”, al fine di spe-
di bullismo: i comportamenti aggressivi tra bam-           rimentare situazioni soddisfacenti e gratificanti
bini, a meno che siano particolarmente violenti,           per la sua persona; i lavori socialmente utili, in-
devono considerarsi assolutamente normali. Le              vece, sono adeguati per quei ragazzi che sono già
piccole vittime, adottano, più o meno, le stesse           arrivati a mettere in atto comportamenti antiso-
modalità di difesa di quelle più grandi: rifiuto ad        ciali. È, dunque, essenziale ascoltare il minore,
abbandonare il proprio “nido”, compresa la non             prendendo seriamente in considerazione i suoi
partecipazione ad incontri ludici coi coetanei, e la       sentimenti e le sue paure, affinché riesca a rom-
perdita di appetito. Tale fenomeno riguarda sia            pere quel silenzio che fa tanto rumore e che dan-
maschi che femmine, manifestandosi in modi di-             neggia emotivamente la sua crescita evolutiva.
versi: i primi mettono in atto, prevalentemente,                               Gianfranco Salvatore Bonanno
prepotenze dirette, con aggressioni fisiche e ver-
bali, agite nei confronti di entrambi i sessi; le fem-     1
                                                             Arch. Pediatr. Adolesc, 2007).
mine, invece, utilizzano, in genere, modalità indi-        2
                                                             Dan Olweus.
rette di prevaricazione e le rivolgono prevalente-         3
                                                             Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contra-
mente allo stesso sesso. É prassi consolidata che          sto al bullismo e al cyberbullismo - Testo elaborato con il con-
                                                           tributo degli Enti afferenti all’Advisory Board del Safer
la vittima del bullo si vergogna della sua condi-          Internet Centre per l’Italia - www.generazioniconnesse.it,
zione, e dunque non confessa il suo disagio né al-         Aprile 2015
Sanità                                                                     dimensione professionale 11

Lavori del Convegno Internazionale“Believe in the power of Humanity in He-
althcare”(Credere nel potere dell’umanizzazione delle cure e dell’assistenza).
Organizzato dall’IRCCS ISMETT di Palermo - Cinisi (PA), 20 Maggio 2016

COLTIVARE L’INTERESSE PER LE CURE SOCIO-SANITARIE
DOMICILIARI PER MIGLIORARE LA QUALITÀ E LA
SOSTENIBILITÀ DEL SISTEMA SANITARIO E SOCIALE.
(Cultivate Home Health and Social Care to Improve the Quality and Sustain-
ability of Health and Social Systems)

S
          TORIA: L’assistenza domiciliare per           SITUAZIONE ATTUALE: Secondo l’Organiz-
         come la intendiamo oggi, nasce in Gran         zazione Mondiale della Sanità, per assistenza
         Bretagna grazie al contributo impor-           domiciliare deve intendersi “la possibilità di for-
         tante di un’infermiera, Florence Ni-           nire a domicilio dei pazienti i servizi e gli stru-
ghtingale che nel 1869 andava ad assistere gli          menti che contribuiscono al mantenimento del
ammalati a domicilio anche di notte, portando           massimo livelli di benessere, salute e funzione”.
con sè una lanterna per farsi luce; per tale mo-        Sappiamo che oggi viviamo tempi di analisi, di
tivo prese anche il sopranome di “Signora con la        decisioni, influenzate anche da restrizioni finan-
lanterna”. Viene considerata dunque la fondatrice       ziarie che però ci espongono al rischio di deficit
dell’assistenza infermieristica moderna, e fu           di efficacia ed efficienza dei servizi di cura alla
anche la prima ad applicare scientificità alla sua      persona. Molti studi, inoltre, sono orientati alla
attività grazie all’utilizzo di strumenti statistici.   “buona sanità”, speranza di tutti: cittadini, pro-
Quindi fu in Gran Bretagna che si sviluppò per          fessionisti, amministratori, politici... e conti-
prima questa tipologia di assistenza, mentre in         nuano a proliferare dibattiti, riflessioni, propo-
Italia bisognerà aspettare più di un secolo per         ste, grazie a numerose pubblicazioni, convegni
assistere ai primi vagiti di assistenza domici-         e ricerche. Vi è anche molta produzione in lette-
liare. L’esordio fu infatti negli anni ‘70, ma con      ratura sulle valutazioni ed evoluzione del si-
modalità molto diverse dal concetto odierno, in         stema sanitario e sociosanitario, con proposte di
quanto i servizi che venivano offerti non com-          riassetto dei sistemi di welfare. Emerge, quindi,
prendevano cure di tipo sanitario.                      che la principale preoccupazione unanime, è la
• Negli Anni ’70, l’assistenza domiciliare era          sostenibilità economica e l’efficienza-efficacia
fornita dai Comuni e l’utenza era composta da           dei servizi. Purtroppo poco si discute invece del-
pazienti anziani o con disagi sociali, con l’obiet-     l’attuale inadeguatezza ed insufficienza delle
tivo del mantenimento dell’autosufficienza.             cure domiciliari in Italia che si è sviluppata a
• Negli Anni ’80, con l’Istituzione del Servizio        macchia di leopardo. Per cui si è scritto molto
Sanitario Nazionale – S.S.N. (L. 833/78), i bene-       sulle cure domiciliari, ma molto meno è stato
ficiari divennero pressochè tutti i cittadini in        realizzato, sia per quella di tipo sanitario che,
stato di bisogno, con l’obiettivo di portare l’as-      ancor meno, per quella socioassistenziale a ca-
sistenza il più vicino possibile al luogo dove la       rico dei Comuni. Infatti in molte Aziende Sani-
gente vive e lavora.                                    tarie, soprattutto del sud Italia, l’A.D.I. risulta
• Negli Anni ‘90 con la Conversione delle USL in        assente o insufficiente. Anche in realtà sociali e
Aziende Sanitarie (Decreti legislativi 502/92 e         sanitarie italiane all’avanguardia, questi servizi
517/93) si riconosce al Distretto Sanitario la re-      purtroppo continuano a disporre di insufficienti
sponsabilità di garantire anche i Servizi di Assi-      risorse e scarse attenzioni, con gravi ripercus-
stenza Domiciliare Integrata (A.D.I.), prevedendo       sioni sulle persone ed i loro familiari. Secondo
la spesa anche nei fondi integrativi del S.S.N.         Paolo Da Col, Direttore del distretto del-
12 dimensione professionale     dicembre 2016

l’Azienda per i Servizi Sanitari di Trieste, “Assi-   2011), mentre già nel 2011 erano circa il
stiamo da anni ad una ormai palese ed insoppor-       20,8%. La stima elaborata fa emergere alcuni
tabile dissociazione tra assunti teorici, anche le-   dati importanti: tra 10 anni, gli ultrasessantacin-
gislativi, e pratiche reali; tra intenzioni dichia-   quenni, saliranno al 23,9%, con un’età media di
rate ed azioni concrete.”                             45,7 ed un indice di invecchiamento del
Per tale motivo, in questa fase dinamica di evo-      188,9. Tutto ciò significa che tra non molto ci ri-
luzione e ricerca continua dove si ridefiniscono      troveremo probabilmente con 1 cittadino su 4
servizi, bisogna mettere le cure domiciliari al       che richiederà i servizi specifici per quell’età e
centro dell’attenzione ed in particolare, occorre     la metà di questi anziani avrà superato la soglia
cambiare la rotta nelle decisioni ed allocazioni      dei 75 anni, rientrando quindi in categorie di bi-
delle risorse. Le cure domiciliari, infatti, devono   sogno e dipendenza abbastanza elevate.
essere prioritarie nella programmazione ed at-        Emerge altresì una situazione abitativa, con dei
tuazione delle politiche socio-sanitarie, ma de-      limiti tutto sommato correggibili che dovrebbe
vono esserlo anche e soprattutto per l’opinione       incentivare il ricorso alle cure domiciliari a di-
pubblica e per tutti i professionisti che svolgono    scapito delle residenze sanitarie e sociali. Infatti,
la propria attività nelle diverse aree di cura alla   secondo alcuni rapporti nazionali, la maggior
persona.                                              parte degli italiani vive in immobili di proprietà,
Di seguito qualche dato, ricavato da alcune ri-       mentre solo il 13% vive in locazione. Tuttavia
cerche, per ampliare il focus del problema:           emerge che 10% non ha un sistema di riscalda-
E’ stato rilevato che l’andamento demografico         mento ed il 19% hanno problemi rilevanti di
riferito agli ultrasessantacinquenni, al censi-       umidità.
mento del 2001, era il 18,7% della popolazione        Prestazioni quali l’aiuto domestico, l’organizza-
totale (età media della popolazione totale 41,4;      zione dell’assistenza, il sostegno psicologico,
indice di vecchiaia 131,4 nel 2001 e 148,7 nel        l’assistenza sanitaria, la mobilità ed i trasporti,
Sanità     dimensione professionale 13

l’assistenza personale, il sostegno finanziari di      si sono verificate alcune situazioni preoccupanti:
soggetti non autosufficienti, continuano ad es-        l’utenza anziana in ADI è salita da 1,9% (2001)
sere a carico delle famiglie con uno scarso sod-       a 4.3% (2012), ma in media sono calate le ore to-
disfacimento dei bisogni che viene stimato nel         tali/anno di assistenza pro capite: da 26 (2002)
range del 5-10%.                                       a 21 (2012), con. disuguaglianze importanti tra le
Si prevede nel futuro che i potenziali care giver      diverse Regioni, con un range compreso tra 6 ed
(popolazione 50-79 anni su > 80enni non auto-          81ore.
sufficienti) subiranno un trend decrescente che        l’utenza in SAD ha subito tra il 2002 ed il 2012
preoccupa non poco: anno 2005=21,88;                   un decremento di 0,3% (da 1.6 a 1.3%, con una
2015=17,35; 2035= 12,02.                               spesa media che nel 2006 era di 1.646 euro per
E’ stato osservato che un ultrasessantacin-            utente, mentre nel 2012 è aumentata fino a 2090
quenne su sei usufruisce di un servizio privato        euro, sempre con divari regionali: 1153 € per
di badante, circa il 7% in media in tutta Italia.      utente in Calabria, contro 4.626 € per utente in
Tale valore aumenta al 48% per le persone non          Valle d’Aosta.
autosufficienti. La conseguenza è che la spesa         l’assistenza domiciliare “integrata” come previ-
per questo esercito di badanti ammonta a circa         sta dalla Legge 328/00, riguarda solamente 8,2
10 miliardi di euro all’anno. Consideriamo che         per mille pazienti ed è in diminuizione.
una spesa di tipo privatistico di tale entità equi-    La percentuale di PIL dell’Italia dedicato all’ADI
vale al 10% circa della spesa sanitaria pubblica,      nel 2014 era pari allo 0,44% (0,46% nel 2005); al
quasi l’equivalente di quanto lo Stato dispone         SAD lo 0,19% (0,11% nel 2005), mentre per le in-
per le indennità di accompagnamento dell’inva-         dennità di accompagnamento il dato si assesta
lidità civile. Inoltre si osserv una impennata         allo 0,64% (0,49% nel 2005). Ne consegue che de-
nella crescita del numero delle badanti che nel        stinado modesti investimenti è possibile poten-
1991 erano circa 180.000, mentre già nel nel 2009      ziare le risorse e quindi l’efficacia ed efficienza
erano 760.000. Recentemente il dato sembra es-         operativa dell’assistenza domiciliare.
sersi assestato intorno a circa 830.000 assistenti     Negli ultimi rapporti sulla non autosufficienza
familiari, di cui il 90 per cento straniere e di cui   in Italia del Ministero del Lavoro e delle Politi-
la maggioranza senza un contratto regolare di          che Sociali, è emerso che nella long term care da
lavoro. Il risultato osservabile è quindi una ri-      molto tempo in Italia si privilegiano i trasferi-
sposta del privato chiaramente non proporzio-          menti monetari (42%), piuttosto che i servizi.
nato a quella delle Istituzioni pubbliche prepo-       Ciò in controtendenza con gli altri Paesi come la
ste.                                                   Germania (24%) o la Norvegia (14%). Nel 2013
Uno sguardo alla situazione estera fa emergere         le indennità di accompagnamento hanno rag-
che l’offerta dei servizi domiciliari in Italia        giunto una spesa superiore a circa 13 milioni di
(4,9%) è molto ridotta rispetto al nord Europa         euro (nel 2002 era 7,5 e nel 2010 era superiore a
(13%), i quali destinano alle cure domiciliari ben     12,5 milioni).
un quarto delle risorse del long term care che
equivale a circa l’1,08% della spesa sanitaria. Tali   Osservando ed analizzando tutti questi dati,
servizi, sono in media destinati al 5% della po-       emerge la necessità di dirottare tutte queste ri-
polazione anziana (7,1% nel Regno Unito, 7.9%          sorse economiche verso servizi Istituzionali, po-
in Francia, 9.5% in Germania).                         tenziando l’area delle cure domiciliari, cercando
In Italia, anche in Regioni virtuose come la           di uniformare le profonde disuguaglianze terri-
Lombardia, l’assistenza domiciliare sanitaria          toriali tra le varie Province e Regioni.
(ADI) erogata dalle aziende sanitarie, copre solo
il 4,7% del totale degli ultrasessantacinquenne,       APPLICABILITA’ e BENEFICI:
ed il 30% degli anziani non-autosufficienti. Men-      Ma quali sono materialmente i benefici che il pa-
tre l’assistenza domiciliare di tipo sociale (SAD)     ziente e le Istituzioni possono trarre dalle cure
che dovrebbe essere erogata dai Comuni non ar-         presso il proprio domicilio?
riva al 2% per gli anziani in generale e l’11,1%       Innanzitutto è un dovere delle Istituzioni pub-
dei non-autosufficienti.                               bliche ed un interesse della collettività, in
Da alcuni rapporti nazionali sugli anziani e la        quanto a parità di bisogno e di risultato può es-
non autosufficienza degli ultimi anni, è emerso        sere più efficace e meno costoso che in ospedale
14 dimensione professionale      dicembre 2016

o in residenza sanitaria assistita (RSA).               voro, agevola l’impresa e la cooperazione so-
Implementare le cure domiciliari, rappresenta           ciale, apre nuovi spazi alla sana imprenditoria
un’eccellente alternativa ai ricoveri impropri in       privata, promuove l’innovazione e la ricerca (ad
ospedale e contribuisce fortemente a rendere            esempio nella telemedicina), stimola il progresso
quest’ultimo più efficiente. Il buon funziona-          delle professioni esistenti e di nuove professio-
mento dell’Ospedale, infatti, dovrebbe interes-         nalità e forme di impiego; consente inoltre di
sare tutti e per questo occorrono circuiti di cure      conciliare assistenza e sviluppo socio-econo-
domiciliari meglio strutturati e dotati.                mico, senza creare nuovi centri di poteri forti.
Il fulcro delle cure domiciliari è senza dubbio         Implementare le cure a domicilio evita, infatti,
il Distretto Sanitario, il quale deve poter di-         mega-investimenti insostenibili per la creazione
sporre di risorse e strumenti adeguati. Le cure         di nuovi edifici di ricovero; favorisce la circola-
domiciliari integrate ed il Distretto devono in-        zione di risorse ed energie positive da destinare
fatti costituire un binomio inscindibile di pen-        a tipologie abitative più confortevoli; qualifica
siero ed azione, al pari del binomio “pronto soc-       nelle città e nei territori nuovi patrimoni dure-
corso - ospedale”.                                      voli di più facile e familiare utilizzazione non
Per implementare le cure domiciliari però occor-        solo per i pazienti, ma per tutti quanti.
rono team multidisciplinari e servizi multipro-         Quindi curare di più e meglio le persone a casa
fessionali integrati, più forti, continuativi, attivi   propria migliora le comunità locali e ne accresce
tutti i giorni nelle 24 ore, per la parte sanitaria,    il capitale umano e sociale.
e nelle 12 ore per quella socioassistenziale.           In fine, le cure domiciliari, rappresentano un
Un aumento del ricorso alle curare domiciliari          atto di democrazia che testimonia la presenza di
contrasta il consumismo sanitario ed il prolife-        buoni pensieri e best practice che proteggono “la
rare dei cosiddetti “prestazionifici sanitari”; au-     scelta della libertà e non solo la libertà di scelta”.
menta inoltre il grado di responsabilizzazione di
individui e famiglie.                                   BIBLIOGRAFIA
Essere curati a casa fa sentire meno soli e più vi-     BORSARI M, Le basi organizzative dell’assistenza
cine le Istituzioni, dimostrando di riconoscere lo      domiciliare, in: www.biblioteca.asmn.re.it.
straordinario apporto di cura fornito oggi dalle        CAMERA DEI DEPUTATI, Rapporto nazionale
famiglie. Una sanità di qualità entra con discre-       2009 sulle Condizioni ed il Pensiero degli Anziani:
zione nelle case connotando questo intervento           una società diversa, in: www.regioni.it/.
sanitario come ad alto valore umano; le auspi-          DA COL P, Perché le cure domiciliari, in: www.sa-
cate qualità di umanizzazione e personalizza-           luteinternazionale.info.
zione delle cure comportano infatti un approccio        FEDERAZIONE ITALIANA AZIENDE SANI-
olistico, capacità di ascolto, di comprensione,         TARIE E OSPEDALIERE. Il Governo del territorio
flessibilità e programmi personalizzati in un’ot-       delle aziende sanitarie: risultati dal laboratorio di ri-
tica di continuità assistenziale.                       cerca della FIASO. Fotografia dei servizi territoriali
Essere curati a casa propria rappresenta la più         delle AUSL, in: www.fiaso.it.
grande aspirazione di migliaia di persone con           GEDDES M, Rapporto sulla non autosufficienza in
malattie a media e lunga durata;                        Italia, Salute internazionale 18.11.2012
Potenziare le cure domicialiri integrate, inoltre,      MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITI-
innesca cambiamenti culturali virtuosi nelle per-       CHE SOCIALI, Rapporto sulla non autosufficienza
sone ed anche negli operatori, promuove nuovi           in Italia, 2010.
modi di leggere la realtà ed il progresso delle         NETWORK NON AUTOSUFFICIENZA, L’assi-
scienze umane, non solo mediche, con un im-             stenza agli anziani non autosufficienti in Italia, 5°
patto positivo per il cambiamento della nostra          Rapporto promosso dall’IRCCS-INRCA per il
società in generale.                                    Network nazionale per l’invecchiamento, 2015.
Curare a casa propria i pazienti vuol dire averli       PASQUINELLI S, RUMINI G, Badanti: la nuova
davvero a cuore, evitandone o ritardandone l’in-        generazione. Caratteristiche e tendenze del lavoro
gresso in Ospedale, nelle residenze sanitaria as-       privato di cura. Novembre 2013.
sistite o nelle comunità alloggio.
Se ci riflettiamo bene, qualificare reti integrate                                          Dario Di Cristina
di cure domiciliari crea anche nuovi posti di la-                                              Maria Barone
Violenza di genere                                                         dimensione professionale 15

Vocabolari culturali dei sex offenders
Trattamenti e interventi rieducativi dei
detenuti abusanti

L
           ’abuso sessuale è un fenomeno che            la pena della reclusione da cinque a dieci anni,
           sta acquisendo sempre più atten-             sebbene al comma 3 dell’art. 609 bis abbia pre-
           zione, sia a livello scientifico che a li-   veduto la ipotesi dei “casi di minore gravità”,
           vello politico; si assiste, infatti, a una   per i quali la suddetta pena è diminuita in mi-
crescita di studi e iniziative volti a compren-         sura non eccedente i due terzi.
dere e affrontare il fenomeno nei suoi vari             Le definizioni di abuso sessuale, tuttavia, va-
aspetti, dalla prevenzione alla repressione, dal        riano a seconda della prospettiva che si in-
trattamento carcerario al possibile reinseri-           tende adottare, sia essa di carattere legale, psi-
mento sociale.                                          cologico o medico. La difficoltà nel creare una
La violenza sessuale, secondo il Codice Penale          teoria generale dell’abuso sta proprio nel fatto
italiano, è la costrizione mediante violenza o          che tale fenomeno attiene a tutte le sfere sopra
minaccia a compiere o subire atti sessuali; co-         citate, ognuna delle quali è dotata di scopi di-
munemente si usa il termine stupro. Il codice           versi e specifici, connessi a diverse interpreta-
penale prima del 1996 distingueva tra due di-           zioni.
stinte fattispecie delittuose: la violenza carnale      Sono tanti gli autori che hanno cercato di defi-
e gli atti di libidine violenti. Entrambi i delitti     nire e spiegare il comportamento abusante,
erano previsti nell’ambito della categoria dei          poiché si tratta di un fenomeno eterogeneo che
“Delitti contro la moralità e il buon costume”.         richiede uno studio che tenga conto dei diversi
Gli “Atti di libidine violenti”, previsti dall’art.     fattori che interagiscono e che sono alla base
521 c.p., si distinguevano dalla violenza car-          di tale comportamento. Si sono susseguiti, in-
nale, sul piano dell’elemento materiale del             fatti, negli anni numerosi studi che hanno cer-
reato, infatti la condotta sanzionata consisteva        cato di delineare le cause del comportamento
nel compimento di “atti di libidine diversi             di abuso, non giungendo però a sviluppare un
dalla congiunzione carnale” ed erano puniti             modello teorico unificato che tenga conto dei
con la medesima pena edittale prevista dal-             molteplici fattori coinvolti, risultando quindi
l’art. 519 c.p., che disciplinava la violenza car-      limitati nell’analisi del fenomeno. Possiamo
nale, ridotta di un terzo.                              delineare due macro categorie in cui si collo-
Con l’introduzione della Legge n° 66 del 1996           cano i diversi studi: i sostenitori delle teorie
la materia è stata più correttamente inquadrata         sull’istinto, i quali affermano che il comporta-
all’interno della categoria dei “Delitti contro la      mento abusante derivi da degenerazioni e pa-
persona”, ponendo in rilievo il carattere offen-        tologie innate; i sostenitori delle teorie sull’am-
sivo delle condotte punite nei confronti del            biente, che al contrario affermano che sia l’am-
bene giuridico della libertà sessuale e non più         biente in cui il soggetto cresce che influenza i
di quelli della moralità e del buon costume, ed         comportamenti.
è ora disciplinata dagli artt. 609 bis e seguenti
c.p.                                                    Vocabolari culturali e tecniche di neutraliz-
Il Legislatore ha quindi posto sullo stesso             zazione
piano tutte le condotte lesive del bene giuri-          Spesso termini come “stupro” hanno acqui-
dico protetto, eliminando la distinzione fon-           stato nel tempo una notevole quantità di con-
data sul criterio della congiunzione carnale e          notazioni che hanno generato una polisemia
sanzionandole in maniera assai più severa con           comunicativa e che hanno fatto sì che alcuni
16 dimensione professionale     dicembre 2016

archetipi si formalizzassero in luoghi comuni
utili per giustificare le violenze sessuali; si
parla, così, dei cosiddetti “miti dello stupro”
cioè stereotipi che molte società conservano
come residuo della concezione patriarcale dei
rapporti tra uomo e donna e che tendono a
giustificare la violenza sessuale, addossan-
done la responsabilità alla vittima1 . Tra questi
luoghi comuni ricordiamo il presunto gradi-
mento della donna nei confronti della forza
bruta, l’ambivalente ritrosia secondo la quale
la negazione della donna di fronte a qualche
avances avrebbe valore di consenso e, inoltre,
l’idea secondo cui il maschio sia per natura un
cacciatore violento e che certe aggressioni
quindi devono essere considerate degli eccessi
istintivi naturali.
Nella comprensione e nello studio del compor-
tamento di abuso ha quasi sempre prevalso il
modello medico di base psichiatrica. Lo stupro
era considerato un sintomo peculiare di una
personalità disordinata per cui veniva inteso
come un problema psicopatologico.
Altri studiosi, tuttavia, considerano lo stupro
come un comportamento socialmente appreso
attraverso l’interazione con gli altri2 . Tale ap-
prendimento comprende anche l’acquisizione
di vocaboli culturali utilizzati per diminuire le
responsabilità e negoziare un’identità non de-
viante. Mills è stato il primo studioso a foca-
lizzarsi su tali vocaboli introducendo il con-
cetto di vocabolario del movente. Secondo
l’autore, infatti, i violentatori usano tale dispo-
sitivo linguistico anticipando le conseguenze
negative del loro comportamento e presen-
tando l’atto in termini culturalmente accetta-        vengono definite da Stokes e Hewitt delle
bili.                                                 “azioni di allineamento”, cioè il tentativo
Sono stati proposti altri concetti per spiegare       dell’attore di portare la propria condotta in al-
la tendenza umana a razionalizzare tra cui            lineamento con la cultura4 , ciò fa si che il com-
quello di accounts presentato da Scott e              portamento deviante sia legittimato.
Lyman. Con tale termine gli autori intendono          Per comprendere meglio, quindi, come gli stu-
delle affermazioni usate dagli attori sociali per     pratori cercano di legittimare il proprio com-
spiegare un comportamento disdicevole e per           portamento e comprendere a quali temi, ste-
rimuovere la colpevolezza3 . Si possono indi-         reotipi e immagini si riferiscono è necessario
viduare due tipi di accounts: le giustificazioni,     analizzare una ricerca svolta da Diana Scully
attraverso cui si ammette la responsabilità per       e Joseph Marolla.
l’atto ma si negano le qualità negative ad esso       Sono stati intervistati 114 maschi stupratori di
associate; mentre con le scuse si ammette             donne adulte, condannati e reclusi nelle car-
l’inappropriatezza e la scorrettezza dell’atto        ceri della Virginia. Tutti i partecipanti allo stu-
ma si nega la responsabilità appellandosi per         dio erano volontari, infatti, è stata inviata una
esempio ad incidenti o a capri espiatori.             lettera a 3500 detenuti in cui era descritta la ri-
Queste tattiche e tecniche utilizzate dagli attori    cerca e le procedure atte a garantire la riserva-
Violenza di genere    dimensione professionale 17

tezza. In seguito, alla luce delle adesioni dei           In particolare, i deniers utilizzavano cinque
detenuti, è stato costruito un campione di stu-           temi, i quali facevano apparire le vittime col-
pratori in base all’età, all’istruzione, alla razza       pevoli dell’atto. Il primo di questi definisce le
e ai reati commessi.                                      donne come seduttrici; le donne, pertanto, at-
I detenuti, pertanto, sono stati sottoposti ad            traverso le loro provocazioni sono responsabili
un’intervista della durata di circa quattro ore,          per la violenza subita. Tale comportamento
la quale è stata poi comparata con i rapporti             provocatorio, infatti, viene definito un tacito
pre-sentenza per confrontare le informazioni              consenso al rapporto sessuale, poiché si sup-
circa il contesto generale, la valutazione psico-         pone che le donne siano poco esplicite circa la
logica e la versione del delitto.                         disponibilità sessuale per cui utilizzano i flirt
Esaminati i risultati si sono delineate, innanzi-         e la provocazione per comunicare. Una note-
tutto, due tipologie di stupratori: gli admitters,        vole percentuale di deniers ha utilizzato que-
che ammettevano e riconoscevano i loro com-               sto accounts per giustificare il proprio compor-
portamenti e li definivano stupri ma non si               tamento, affermando che le vittime avevano
sentivano totalmente responsabili; mentre i               fatto delle vere e proprie avances sessuali.
deniers, al contrario, ammettevano l’atto ses-            Le donne intendono “si” quando dicono “no”
suale ma non lo definivano come stupro.                   costituisce il secondo tema utilizzato dai de-
18 dimensione professionale     dicembre 2016

niers. Il 34% dei deniers, infatti, sosteneva che     primo luogo, la maggior parte degli admitters
la vittima non aveva fatto abbastanza resi-           affermava di aver fatto uso di alcol e droghe.
stenza per cui il suo no in realtà era un si. Gli     Alcuni in modo estremo asserivano che se non
intervistati descrivendo i loro reati espone-         avessero assunto sostanze non avrebbero
vano anche i comportamenti delle vittime e af-        avuto il coraggio di mettere in atto l’aggres-
fermavano come in realtà stessere esaudendo           sione sessuale mentre altri sostenevano che
i desideri delle vittime e come queste erano ri-      anche se la sostanza assunta non poteva essere
lassate e impegnate nell’atto.                        considerata la causa del comportamento era
Il terzo tema utilizzato, tratto da stereotipi cul-   almeno un fattore di contributo. Interessanti
turali, afferma come una volta che lo stupro è        erano anche i riferimenti all’alcol o alle droghe
iniziato la vittima si rilassa e gode. Molti de-      assunte dalla vittima; infatti, molti admitters
niers, infatti, giustificavano il loro comporta-      utilizzavano questo account per giustificare il
mento sostenendo non solo che la vittima era          proprio comportamento screditando così la
pronta ma che altresì si divertiva; anche in          vittima.
questo caso gli intervistati affermavano di aver      In secondo luogo, gli admitters spesso attribui-
compiuto i sogni delle loro vittime.                  vano il loro comportamento a problemi emo-
Altro tema è quello che si basa sulla convin-         tivi; problemi connessi ad un’infanzia insta-
zione che le brave ragazze non vengono vio-           bile, ad una difficile situazione coniugale-do-
lentate, ciò inevitabilmente influenza la perce-      mestica, ad uno stato di disagio generale o più
zione della colpa. La reputazione della vittima       spesso ad uno stato di rabbia scaturito dalla
è percepita come un contributo per la commis-         donna di cui erano innamorati. Tali scuse ve-
sione dell’atto. Molti deniers sostengono, in-        nivano usate dagli admitters per giustificare
fatti, che la loro vittima era nota per essere una    come l’essere stupratore non facesse parte
prostituta, una donna libera o di aver dato alla      della loro personalità. È chiaro che molti di
luce un figlio fuori dal matrimonio. Con tali         questi fossero sotto stress nel momento in cui
dichiarazioni chiaramente i detenuti cercano          commisero lo stupro; tuttavia, i problemi di
di legittimare la vittima poiché pensano che          cui parlavano erano normali eventi che molte
abbia ricevuto ciò che si meritava.                   persone sperimentano durante la vita. Spesso
Infine, una percentuale di deniers non ha la          gli admitters rappresentavano se stessi come
pretesa di considerarsi totalmente innocente,         temporaneamente malati, per cui non essendo
questi hanno accettato una parte di responsa-         stupratori l’atto era per loro un comporta-
bilità delle loro azioni considerando, però, solo     mento idiosincratico piuttosto che tipico della
gli illeciti minori. Questi, infatti, continuano a    propria personalità; quindi proclamavano
giustificare il loro comportamento sessuale ma        un’identità non deviante, poiché mostravano
accettano di essere accusati di scarse capacità       anche il loro disgusto verso ciò che avevano
di giudizio, di detenzione illecita di armi o di      fatto.
essere colpevoli di adulterio. Definiscono, per-      Infine, gli admitters tentano di neutralizzare il
tanto, il loro comportamento scorretto ma non         loro crimine e soprattutto negoziare un’iden-
lo considerano uno stupro.                            tità di non stupratore dipingendo un’imma-
In totale contrasto con i deniers, gli admitters,     gine di se stessi come “bravi ragazzi”. Spesso
come detto prima, considerano il loro compor-         esprimevano rammarico e dolore per la vit-
tamento moralmente sbagliato e totalmente             tima e affermavano che avrebbero voluto scu-
imperdonabile. Gli admitters cercano di spie-         sarsi o modificare il loro comportamento. Que-
gare il loro comportamento utilizzando delle          ste dichiarazioni del bravo ragazzo riflette-
scuse per dimostrare come siano stati costretti       vano il tentativo di comunicare che lo stupro
all’atto, riuscendo così a mantenere una certa        non era una rappresentazione del loro vero sé,
integrità morale. Infatti, utilizzando le scuse i     infatti gli admitters mostravano la loro oppo-
detenuti cercano di fare appello all’esistenza        sizione morale alla violenza contro le donne.
di forze fuori dal proprio controllo dimi-            Inoltre, alcuni tentavano di migliorare la loro
nuendo, di conseguenza, la responsabilità. In         immagine sostenendo che erano stati gentili
particolare gli admitters utilizzano tre temi per     nei confronti della vittima poiché erano dei
ridurre la minaccia alla loro identità morale. In     bravi ragazzi.
Violenza di genere     dimensione professionale 19

In generale, gli stupratori usano sia scuse che          glianza decidere in merito alla concessione dei
giustificazioni. Coloro che negano lo stupro             benefici penitenziari e delle misure alternative.
cercano di giustificare il proprio comporta-             L’attività di osservazione è contemplata in fun-
mento mentre coloro che ammettono che il                 zione alla predisposizione di un idoneo e spe-
loro comportamento era uno stupro cercano di             ciale programma di trattamento.
usare le scuse per giustificare se stessi.               Il sistema penale e quello penitenziario si sono
Giustificazioni e scuse sono rafforzati dalla vi-        dunque orientati verso un inasprimento delle
sione culturale delle donne come merce ses-              misure sanzionatorie in un’ottica repressiva.
suale, disumanizzate e prive di autonomia e              Tuttavia, sono previste delle esigenze di difesa
dignità; quindi l’oggettivazione della donna             sociale dei condannati che presuppongono un
deve essere intesa come un fattore che contri-           serio ed efficace intervento trattamentale . È
buisce a banalizzare, neutralizzare e facilitare         necessaria quindi un’esecuzione della pena
lo stupro.                                               mirata, volta a far prendere consapevolezza
                                                         del reato e a modificare i comportamenti de-
Normativa, trattamenti e interventi rieduca-             vianti, ciò costituisce il fulcro valoriale di tutto
tivi dei detenuti abusanti                               il percorso trattamentale7.
Per assolvere alla funzione general-preventiva           Il Dipartimento dell’Amministrazione Peni-
e per la presunzione assoluta di pericolosità            tenziaria ha stilato un programma che prevede
sociale, il legislatore nel 2002 ha introdotto           l’individualizzazione dei trattamenti, dell’of-
nel’ordinamento penitenziario una particolare            ferta e delle opportunità di riflessione in modo
disciplina inerente al trattamento differenziato         tale che il carcere diventi luogo di riflessione
per i condannati di delitti di maggiore gravità,         che rappresenti la pena come un’opportunità.
tra questi sono annoverati anche i delitti ses-          Per dare inizio ad un trattamento rieducativo
suali5 .                                                 è necessario inizialmente effettuare un’osser-
Tralasciando le pregresse modifiche legisla-             vazione sui diversi fattori criminologici che
tive, è necessario soffermarsi sull’ultimo de-           hanno determinato la devianza e la commis-
creto legge ovvero quello recante “Misure ur-            sione del reato, si parla quindi di osservazione
genti in materia di sicurezza pubblica e di con-         scientifica della personalità la quale è volta ad
trasto alla violenza sessuale, nonché in tema di         accertare i bisogni di ciascun soggetto connessi
atti persecutori”, n. 11 del 2009 convertito poi         alle carenze fisiopsichiche, affettive, educative
nella legge n. 38 del 2009.                              e sociali che sono state pregiudizievoli per una
La novità più significativa riguarda la modi-            vita di relazione non deviante.
fica della disciplina di accesso ai benefici pe-         L’equipe interdisciplinare composta dal Diret-
nitenziari per i sex offenders. Il nuovo comma           tore del carcere, dall’assistente sociale, dal-
1 quarter dell’art. 4 bis dell’ordinamento peni-         l’educatore, da un sanitario e da un rappresen-
tenziario, infatti, prevede l’osservazione scien-        tante della Polizia Penitenziaria, attua l’osser-
tifica della personalità per almeno un anno nei          vazione nella fase iniziale dell’esecuzione de-
confronti dei condannati per il delitto di vio-          tentiva, acquisendo dati clinici, psicologici e
lenza sessuale semplice e aggravata, per il de-          sociali. Gli interventi degli operatori, caratte-
litto di atti sessuali con minorenne e per il de-        rizzati da un approccio interdisciplinare, non
litto di violenza sessuale di gruppo, ai fini            devono focalizzarsi solo sulla dimensione in-
della concessione dei benefici penitenziari              trapsichica del soggetto ma soprattutto sulle
quali permessi premio, lavoro esterno o mi-              relazioni nel suo contesto vitale, fondamentale
sure alternative alla detenzione (eccetto la li-         per evidenziare come il reato si produca all’in-
berazione anticipata)6 . Tale osservazione deve          terno della comunità e come sia possibile tro-
avvenire all’interno dell’istituto di pena con           vare le soluzioni all’interno della comunità
l’aiuto di professionisti esperti in servizio so-        stessa.
ciale, psicologia, psichiatria e criminologia cli-       I contenuti del trattamento, pertanto, per
nica. In seguito al parere degli esperti circa la        quanto possano variare per alcuni aspetti ap-
modificazione dei comportamenti devianti del             plicativi, sono tutti orientati ad eliminare la ne-
condannato e circa le sue possibilità di reinse-         gazione del delitto per permettere l’assun-
rimento sociale, spetta al Tribunale di Sorve-           zione di responsabilità; sono, inoltre, volti a
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