PRINCIPALI AGENTI INFETTIVI PREVENZIONE E SICUREZZA DELL'OPERATORE
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TATUAGGIO E PIERCING: ASPETTI DI IGIENE E SICUREZZA PRINCIPALI AGENTI INFETTIVI PREVENZIONE E SICUREZZA DELL’OPERATORE Dott.ssa Federica Tamarri U.O.C. Igiene e Sanità Pubblica 16 Febbraio 2023 Cesena Aula Magna AUSL Romagna– Forlì Dott.ssa Emilia Biguzzi U.O.C. Igiene e Sanità Pubblica Forlì
ARGOMENTI TRATTATI •MODALITÀ DI TRASMISSIONE CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLA TRASMISSIONE PARENTERALE •EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE DELLE PRINCIPALI INFEZIONI A TRASMISSIONE PARENTERALE •PRECAUZIONI STANDARD, IGIENE DELLE MANI E DPI •VACCINAZIONI RACCOMANDATE •AZIONI IN CASO DI INCIDENTE- INFORTUNIO A RISCHIO BIOLOGICO
IRIFERIMENTI NORMATIVI I problemi di SICUREZZA, connessi alle pratiche di tatuaggio, piercing (e trucco semipermanente), sono legati in maniera prevalente, alla PREVENZIONE delle INFEZIONI Normativa Nazionale CIRCOLARE del Ministero della Salute del 5/02/1998 n. 2.9/156 e del 16/07/1998 n. 2.8/63 Delibera della Giunta R.E.R. n. 465 del 11/04/2007: Approvazione delle linee guida concernenti “Indicazioni tecniche per l’esercizio delle attività di tatuaggio e piercing”
ITATUAGGI IN EUROPA InEuropa si stima che siano oltre 60 milioni di persone tatuate (circa il 12%della popolazione). Fonte: Joint Research Centre (JRC) del 2016“Safety of tattoos and permanent make-up: Final report” Si stima che entro il 2021 nello Spazio economico europeo (See) oltre 81 milioni di persone avranno almeno un tatuaggio e che entro il 2040 la popolazione di persone con almeno un tatuaggio possa raddoppiare, con un tasso di prevalenza pari al 26,1%. Fonte:rapporto della European Chemic al Agency
ITATUAGGI IN ITALIA Nel nostro Paese ci sono circa 7 milioni di persone tatuate, ovvero il 12,8% della popolazione, percentuale che sale al 13,2% se si considerano anche gli ex-tatuati. Ann IstSuperSanità2018| Vol. 54,No. 2:126-136 DOI:10.4415/ANN_18_02_08 The tattooed population in Italy:a nationalsurveyon demography,characteristicsand perception of health risks Alberto Renzoni,Antonia Pirrera, Francesco Novello, Alessandra Lepri, Paolo Cammarata, Cristiano Tarantino, Fortunato D’Ancona and Alberto Perra
QUALCHE DATO… I tatuaggi sono più diffusi tra le donne (13,8% delle intervistate) rispetto agli uomini (11,7%) Il primo tatuaggio viene effettuato mediamente a 25 anni; la fascia più rappresentativa è quella tra i 35 e i 44 anni (23,9%) il 3,3% dei tatuati dichiara di aver avuto complicanze o reazioni, ma il dato appare sottostimato. Tra le più frequenti troviamo: dolore, granulomi, ispessimento della pelle, reazioni allergiche, infezioni e pus NB. In generale, solo il 58,2% degli intervistati è informato sui rischi: la percezione sui rischi considerati più frequenti riguarda le reazioni allergiche (79,2%), l’epatite (68,8%) e l’herpes (37,4%) Ann IstSuperSanità2018| Vol. 54,No. 2:126-136 DOI:10.4415/ANN_18_02_08 The tattooed population in Italy:a nationalsurveyon demography,characteristicsand perception of health risks Alberto Renzoni,Antonia Pirrera, Francesco Novello, Alessandra Lepri, Paolo Cammarata, Cristiano Tarantino, Fortunato D’Ancona and Alberto Perra
RISCHI INFETTIVI NB. TUTTIICLIENTIpossono essere portatori di agenti biologici trasmissibili! TUTTIITATUATORI sono esposti al rischio! L’esecuzione del tatuaggio può dar luogo a 3 potenziali origini di infezioni: • l’INCHIOSTRO del tatuaggio può essere contaminato già nella fase di produzione o successivamente, una volta che la bottiglia è stata aperta e utilizzata senza rispettare le norme standard di asepsi • la contaminazione potrebbe verificarsi in caso di CONDIZIONI IGIENICHE INADEGUATE al momento del tatuaggio o di utilizzo improprio degli strumenti, come l’uso dello stesso ago o contenitore d’inchiostro per clienti successivi senza una corretta sterilizzazione, o in caso di disinfezione inadeguata dell’area della pelle da tatuare • durante il processo di GUARIGIONE del tessuto cutaneo lesionato dopo il tatuaggio, i soggetti tatuati spesso avvertono prurito e bruciore e, grattandosi, rischiano di inoculare i microrganismi, infettando la zona tatuata
INFEZIONI LOCALI SISTEMICHE Danno luogo a manifestazioni Limitate all’area del trattamento. generalizzate. In genere si risolvono senza lasciare (Il microrganismo, dopo essere alterazioni della cute, ma talvolta penetrato nella cute e nel derma possono generare cicatrici deturpanti. profondo, entra nel circolo sanguigno). Es. le infezioni da virus dell’epatite B (HBV) e epatite C (HCV), virus HIV
Malattie infettive in ambito umano La malattia infettiva rappresenta una modalità di interazione tra microrganismo (specie patogena per l’uomo) e macrorganismo (uomo sano). Esistono una serie di variabili dipendenti, sia del microbo che dell’uomo, per cui solo realizzandosi alcune condizioni si arriva alla malattia.
CONTATTO MICRORGANISMO/MACRORGANISMO VARIABILI RELATIVE AL MICRORGANISMO: 1. patogenicità: capacità di un microrganismo di determinare malattia (il microbo contrae un rapporto di vantaggio rispetto all’ospite umano); 2. invasività: capacità di aggredire tessuti e organi e di diffondersi (caratteristica intrinseca del microbo a superare le barriere di difesa); 3. tossigenicità: capacità di produrre tossine (le tossine danno la malattia); 4. virulenza: il differente grado di patogenicità che possono presentare ceppi differenti della stessa specie di microrganismo; 5. carica infettante: la carica infettante sufficiente a provocare l’infezione è caratteristica delle singole sp (la quantità di microbi necessaria per dare malattia, superando le nostre difese); 6. sensibilità/resistenza: diversa ai disinfettanti ed alla temperatura.
CONTAGIOSITÀ Capacità di un microrganismo patogeno di trasferirsi da un soggetto, nel quale alberga, a un altro soggetto dipende dal tipo di malattia ELEVATA: morbillo, varicella INTERMEDIA: rosolia, parotite BASSA: TBC, HBV, AIDS ASSENTE: tetano dipende dalle modalità di trasmissione
CONTATTO MICRO-MACRORGANISMO VARIABILI RELATIVE AL MACRORGANISMO: 1. Età del paziente; 2. Lo stato immunitario; 3. Stato di nutrizione; 4. Stato di gravidanza; 5. Fattori genetici; 6. Affezioni croniche sistemiche
LO STATO IMMUNITARIO • Immunità innata o aspecifica: Barriere di superficie: integrità cutanea e mucosa, sostanze battericide nei fluidi corporei, acidità gastrica e flora batterica residente Risposta infiammatoria Sistema complemento (C3,C4, ecc) • Immunità acquisita: linfociti T e B Immunità attiva (infezione naturale, vaccinazione) Immunità passiva (madre-feto, somministrazione di immunoglobuline)
CONTATTO MICRORGANISMO/MACRORGANISMO CONTAMINAZIONE INFEZIONE moltiplicazione e impianto del contatto occasionale di microrganismi microrganismo (cute o mucose nell’uomo) che non si moltiplicano e pertanto non riescono ad impiantarsi persistentemente nella sede contaminata Colonizzazione: presenza Malattia persistente di microrganismi infettiva su superfici cutanee o mucose in assenza di segni clinici di malattia o di risposta immunologica dell’ospite
RAPPORTI MICRO/MACRORGANISMO • MICRORGANISMI SIMBIONTI : stabiliscono con l’ospite un rapporto di reciproco vantaggio (es.flora endogena intestinale); • COMMENSALI : si impiantano e si moltiplicano senza apparente beneficio per l’ospite (es. Staphylococcus epidemidis a livello cutaneo); • PARASSITI PATOGENI :stabiliscono un rapporto a proprio vantaggio, con danno dell’ospite.
Malattie infettive in ambito umano INDIVIDUO IMMUNE per precedente contatto o per vaccinazione. INDIVIDUO RECETTIVO si realizza il passaggio da infezione a malattia il cui andamento e gravità dipendono da fattori quali : presenza di malattia cronica, età, sesso, stato alimentare, condizioni socio- economiche.
Epidemiologia Studia le malattie e lo stato di salute della popolazione, in particolare il verificarsi delle malattie e degli stati o eventi ad esse connessi. Non richiede una conoscenza dell’agente causale, ma fornisce indizi per individuarlo.
Endemia - Epidemia Endemia Indica un equilibrio continuo nella frequenza dei casi di una malattia in un territorio Epidemia Comparsa di un elevato numero di casi di malattia, favorita da determinate situazioni (es. clima, suscettibilità degli individui)
FONTE D’INFEZIONE Organismo (umano o animale) infetto che elimina i microrganismi patogeni consentendone la trasmissione all’ospite recettivo. •AMMALATO (infezione con sintomi) •PORTATORE (infezione senza sintomi) Sano: si infetta ed elimina il germe senza ammalarsi Precoce: elimina il germe durante il periodo di incubazione della malattia Convalescente: continua ad eliminare il germe anche dopo la guariogione clinica Cronico: elimina il germe per mesi o anni
MALATTIA INFETTIVA Conseguenza clinica dell’interazione tra un microrganismo ed un’ospite suscettibile per particolari caratteristiche del germe ( patogenicità, invasività, dose infettante ) e/o per una condizione di maggiore suscettibilità del paziente.
COME POSSIAMO PREVENIRLA??? comportamenti corretti disinfezione utilizzo di idonei locali ed attrezzature vaccinazioni
La sicurezza delle pratiche di tatuaggio e piercing è legata in modo prevalente alla prevenzione del rischio infettivo OBIETTIVO PROTEZIONE DEI SICUREZZA DEI CLIENTI LAVORATORI RISCHIO INFETTIVO
Le attività di piercing e tatuaggi devono essere condotte in modo da assicurare : un adeguato livello di igiene dell'ambiente e del personale una adeguata preparazione dell'area cutanea interessata con uso esclusivo di tecniche asettiche un adeguato trattamento delle lesioni provocate un adeguato trattamento e smaltimento di oggetti, materiali biologici e rifiuti potenzialmente contaminati
Nel 1985 il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) a causa dell’epidemia dovuta alla sindrome da immuno-deficienza acquisita (AIDS) introdusse il concetto di precauzioni standard Per la prima volta l’attenzione fu posta sull’adozione delle precauzioni rivolte a tutte le persone, indipendentemente dal loro presunto stato infettivo. Le precauzioni standard hanno la finalità di prevenire e ridurre il rischio di infortuni caratterizzati dall’esposizione (parenterale, mucosa, della cute non integra) degli operatori al sangue o ad altri liquidi biologici.
Le precauzioni standard si applicano a tutte le persone senza tener conto del sospetto o diagnosi di infezione Ogni persona è potenzialmente infetta! Il successo ottenuto con le precauzioni standard ha portato a riaffermare tale approccio quale fondamento per la prevenzione della trasmissione dei microrganismi in tutti gli ambiti
Il razionale su cui si basano le precauzioni standard e le precauzioni basate sulla trasmissione sono: la sorgente dell’agente infettivo; l’ospite suscettibile con una porta di entrata recettiva al microrganismo; un modo di trasmissione dell’agente.
Individuare e rendere inattive la/le sorgenti dei microrganismi; Interrompere la catena di trasmissione, modificando i fattori ambientali ed i comportamenti che favoriscano la persistenza e la diffusione dei microrganismi Agente infettivo Ospite suscettibile Serbatoio/fonte Catena dell’infezione Porta di entrata Porta di uscita Modalità di trasmissione
Modalità di Serbatoio / fonte Dinamica della trasmissione trasmissione Contatto fisico diretto tra fonte e utente (contatto persona- persona) , spesso attraverso la Contatto Utente, Tatuatore cute delle mani diretto Es: varicella tramite il contatto con le lesioni da varicella o zoster, la scabbia ecc La trasmissione dell’agente patogeno dalla sorgente all’utente avviene passivamente, attraverso un oggetto intermedio (di solito Contatto Strumentazione, inanimato); indiretto Attrezzatura Es: trasmissione attraverso i guanti non cambiati tra un utente e l’altro, ma anche tramite attrezzature contaminate (forbici , aghi , pinze, ecc)
Modalità di Serbatoio / fonte Dinamica della trasmissione trasmissione Disseminazione per aerosolizzazione di microrganismi contenuti in piccole particelle (< 5 μm di diametro) che rimangono Aerea Utente, Tatuatore disperse nelle correnti aeree per lunghi periodi di tempo e possono essere trasmesse a distanza Es: Varicella, Morbillo, TBC polmonare e laringea Trasmissione attraverso goccioline grandi (> 5 μm di diametro) espulse a distanze Droplet Utente, Tatuatore brevi (< 1 metro) che non rimangono sospese nell’aria Es: Meningiti batteriche, Pertosse
Le mani sono il veicolo più frequentemente implicato nella trasmissione dei patogeni. Il lavaggio frequente delle mani è riconosciuto come la più importante misura per ridurre il rischio di trasmissione di microrganismi da una persona all’altra.
Lavare le mani con acqua e detergente quando visibilmente sporche, o visibilmente imbrattate con sangue o altri liquidi biologici Utilizzare preferibilmente la frizione con prodotto a base alcolica per l’antisepsi delle mani in tutte le situazioni sotto elencate, se le mani non sono visibilmente sporche: • Prima e dopo il contatto diretto con l’utente; • Dopo la rimozione dei guanti; • Prima di manipolare un dispositivo invasivo (indipendentemente dall’uso dei guanti); • Dopo il contatto con fluidi e secrezioni corporee, mucose, cute non integra o medicazioni; • In caso di passaggio da un sito corporeo contaminato ad uno pulito; • Dopo contatto con oggetti inanimati potenzialmente contaminati
Durante l’attività l’operatore non deve indossare anelli, bracciali ed altri monili…che possono essere veicolo di trasmissione (rimuoverli all’inizio del turno di lavoro e successivamente provvedere al lavaggio delle mani e loro igienizzazione) Le unghie devono essere tenute corte e prive di smalto
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) I DPI fanno riferimento ad una varietà di barriere, usati singolarmente o in combinazione, per proteggere le membrane mucose, le vie aeree, la cute e gli abiti dal contatto con agenti infettivi. La selezione dei DPI si basa sulla natura delle interazioni con l’utente ed il probabile modo di trasmissione (contatto, droplet, via aerea…)
Prima di venire a contatto con sangue, fluidi corporei, secreti, escreti ed articoli contaminati. Prima di toccare membrane mucose e cute non intatte. Rimuovere i guanti prontamente dopo l'uso, prima di toccare articoli non contaminati e superfici ambientali e lavare le mani immediatamente per prevenire il trasferimento di microrganismi ad un altro utente o all'ambiente.
Prevenire la contaminazione di indumenti e cute durante la rimozione dei DPI Collocare nell’area in cui si lavora specifici contenitori per i DPI usati, monouso o pluriuso, in modo tale che siano utili nel punto di rimozione al fine di contenere la dispersione di materiali potenzialmente contaminati.
Il personale deve indossare guanti di misura e resistenza appropriati alla pratica che andrà ad effettuare Indossare guanti monouso per la pratica diretta sull’utente Indossare guanti monouso o guanti pluriuso (tipo domestico) per la pulizia ambientale o delle attrezzature/presidi medici.
I guanti sono efficaci per prevenire la contaminazione delle mani dei tatuatori e contribuiscono a ridurre la trasmissione dei microrganismi potenzialmente patogeni; I guanti non forniscono una protezione totale contro la contaminazione delle mani; I tatuatori dovrebbero ricordarsi che la mancata rimozione dei guanti contribuisce alla trasmissione dei microrganismi; Se l’integrità di guanti è compromessa (es. puntura), questi devono essere sostituiti immediatamente; Sostituisci i guanti tra un utente e l’altro. Non usare lo stesso paio di guanti con utenti diversi.
GUANTI NO IGIENE DELLE MANI = TRASMISSIONE MICROBICA GUANTI SI IGIENE DELLE MANI = MANI PULITE L’utilizzo dei guanti non è sostitutivo dell’igiene delle mani, quando indicata!
I camici vanno usati per proteggere le braccia e le aree esposte del corpo per evitare l’imbrattamento degli indumenti personali durante le procedure che producono probabili schizzi di sangue. Vanno indossati prima di entrare a contatto con l’utente. al termine del lavoro rimuovere subito il camice sporco e riporlo negli appositi contenitori lavare le mani per prevenire il trasferimento di microrganismi ad altri utenti o all' ambiente. non riutilizzare il camice monouso
In alternativa al camice possono essere utilizzati grembiuli e manicotti per la protezione della parte esposta delle braccia.
Le protezioni degli occhi vanno scelte in base alle specifiche situazioni lavorative ed alle necessità di visione personali È importante che gli operatori ricordino che la protezione di occhi, naso e bocca è necessaria tutte le volte che si prevedono schizzi, spruzzi di materiale biologico, così come previsto nelle precauzioni standard Prima di rimuoverli è necessario togliere i guanti e lavare le mani
Gli occhiali protettivi e le visiere facciali sono riutilizzabili: dopo l’uso devono essere adeguatamente trattati. Occhiali da vista e lenti a contatto sono da considerare protezioni oculari non adeguate
Mascherine Indossate dall’operatore per la protezione dal contatto con agenti infettivi provenienti dagli utenti (secrezioni respiratorie, droplet ,schizzi di sangue o fluidi corporei) in conformità alle precauzioni standard. Indossate dall’operatore in procedure che richiedono tecniche sterili per proteggere gli utenti dall’esposizione di agenti infettivi trasportati dal naso e dalla bocca degli operatori
Fatte indossare all’utente per limitare la disseminazione potenziale di patogeni agli altri (es tamite droplet) Le maschere possono essere usate in combinazione con gli occhiali. In alternativa può essere usato uno schermo facciale per una protezione migliore del viso (al posto di occhiali)
Stabilire disposizioni e procedure per la pulizia routinaria e mirata delle superfici ambientali, adeguate per il livello di contatti con l’utente ed il grado di contaminazione con liquidi biologici; Pulire e disinfettare le superfici che sono nelle immediate vicinanze e quelle che possono essere facilmente contaminate con potenziali patogeni (maniglie delle porte, superfici del bagno) con frequenza maggiore rispetto alle superfici poco toccate e quindi a minor rischio (es. superfici orizzontali); Utilizzare un disinfettante attivo sui patogeni che più probabilmente contaminano l’ambiente.
attenersi ad una rigorosa pulizia dei locali devono essere eseguite pulizie regolari e programmate dei pavimenti, di tutte le superfici di lavoro, sedie e lavabi ecc Tutti i prodotti utilizzati per la pulizia e la disinfezione devono essere adatti alle superfici che andiamo a detergere e disinfettare e impiegati secondo le indicazioni dei produttori Qualora superfici siano venute in contatto diretto o indiretto con fluidi corporei dell’utente, devono essere pulite e disinfettate immediatamente con prodotti appropriati.
Tutte le che non possono essere inserite in autoclave, devono essere protette da appositi copricavi, guaine o custodie, da sostituire dopo ogni singolo trattamento (macchine per tatuare autoclavabili, manipoli/grip, puntali/tip, tubi, pinze, forbici chirurgiche, altri utensili, etc.), dovranno essere decontaminate, pulite e sterilizzate con autoclave.
Garantire un ricambio d’aria regolare e sufficiente nei locali di lavoro favorendo l’aerazione naturale Posizionare nel locale raccoglitori chiusi per i rifiuti. Non fumare, non consumare cibi e bevande nell’area di lavoro No animali
1. Incubazione : periodo di tempo variabile in cui l’agente infettivo è entrato nell’organismo e comincia a svolgere la sua azione dannosa, senza produrre sintomi evidenti, ma con eventuale possibilità di contagio per altri organismi 2. Malattia 3. Convalescenza
VIE DI TRASMISSIONE 1) Malattie trasmesse per via fecale-orale; 2) Malattie trasmesse per via aerea; 3) Malattie trasmesse per contatto cutaneo; 4) Malattie trasmesse per via parenterale (sangue); 5) Malattie trasmesse per via sessuale; 6) Malattie trasmesse con insetti vettori; 7) Zoonosi
1) MALATTIE TRASMESSE PER VIA FECALE-ORALE SALMONELLOSI, TIFO, EPATITEA, COLERA, POLIOMIELITE, DIARREA UOMO MALATO (feci) suolo/acqua mani ALIMENTI CONTAMINATI OGGETTI CONTAMINATI acqua, uova, carne, stoviglie, bicchieri molluschi, vegetali crudi alimenti cotti UOMO SANO (bocca)
PREVENZIONE Corretto smaltimento dei liquami; Potabilizzazione dell’ac qua; Pulizia e disinfezione dei servizi igienici; Lavaggio frequente delle mani; Rispetto norme su preparazione e conservazione degli alimenti ; Lavaggio e disinfezione di biancheria e oggetti contaminati; Isolamento e cura del malato; Vaccini (contro epatite A, tifo, colera)
EPATITEA Ilvirus responsabile dell’epatite A (Hav) determina una malattia con un decorso generalmente autolimitante (1-2settimane) e benigno. Il periodo di incubazione che va da 15 a 50 giorni febbre, malessere, nausea, dolori addominali e ittero, accompagnati da elevazioni delle transaminasi e della bilirubina A volte si possono avere forme più gravi con decorso protratto e anche forme fulminanti rapidamente fatali
LA SITUAZIONE IN ITALIA… Nel 2020 il numero di casi di Epatite A notificati al SEIEVA si è ridotto rispetto all’anno precedente, con un’incidenza di 0,2 casi per 100.000 abitanti (97 casi) (l’incidenza era stata 0.8 casi per 100.000 abitanti nel 2019). [Bollettino SEIEVA n. 8 Marzo 2021]
FATTORI DI RISCHIO Il contagio più frequente si osserva in seguito al consumo di molluschi crudi o poco cotti contaminati dal virus (39,8%), a viaggi in zone endemiche (17,4%) e a contatti con un caso di epatite A (7,1%), fattore che negli anni precedenti aveva causato cluster di infezioni [Bollettino SEIEVA n. 8 Marzo 2021]
PREVENZIONE norme igieniche per la prevenzione delle infezioni oro-fecali (igiene personale, lavaggio e cottura delle verdure, molluschi ecc.) e il controllo della coltivazione e della commercializzazione dei frutti di mare Vaccinazione consigliata ai viaggiatori diretti verso aree geografiche ad alta endemia per epatite A raccomandata e gratuita in alcune condizioni: • patologie gravi del fegato (cirrosi epatica, epatopatie croniche del fegato, alcolismo, tossicodipendenza, coagulopatie croniche che richiedono terapie) • comportamenti che aumentano il rischio di infezione (MSM) • volontari in missione in Paesi endemici per epatite A • bambini sotto i 6 anni che si recano in aree geografiche endemiche per epatite A La vaccinazione può essere utilizzata come profilassi post esposizione in persone che siano state a contatto stretto con malati di epatite A entro 2 settimane dall’esposizione. CICLO VACCINALE adulti 2 dosi di vaccino distanziate di almeno 6/12 mesi l’una dall’altra.
2) MALATTIE TRASMESSE PER VIA AEREA TUBERCOLOSI, INFLUENZA E SIMILI, MENINGITE, SCARLATTINA, MALATTIE ESANTEMATICHE (MORBILLO, ROSOLIA, VARICELLA, ECC), COVID-19 GOCCIOLINE UOMO droplet SANO (tossire, starnutire) UOMO MALATO 1 METRO
COVID-19 SARS-CoV-2 è un nuovo ceppo di coronavirus. I coronavirus sono virus che circolano tra gli animali e alcuni di essi infettano anche l’uomo. La sindrome respiratoria acuta grave da coronavirus (SARS-CoV-2) è il nome dato al nuovo coronavirus. COVID-19 è il nome dato alla malattia associata al virus.
TRASMISSIONE •droplet e aerosol da una persona infetta quando starnutisce, tossisce, parla o respira e si trova in prossimità di altre persone • le goccioline possono essere inalate o possono poggiarsi su superfici, con cui altri vengono a contatto e vengono, quindi, infettate toccandosi il naso, la bocca o gli occhi NB. Il virus può sopravvivere sulle superfici (per poche ore su rame, cartone; per qualche giorno su plastica e acciaio inossidabile). Tuttavia, la quantità di virus vitale diminuisce nel tempo e potrebbe non essere sempre presente in quantità sufficiente da causare l'infezione.
TRASMISSIONE NB. le persone infette possono trasmettere il virus sia quando presentano sintomi che quando sono asintomatiche Una persona infetta può anche trasmettere il virus fino a due giorni prima che si manifestino i sintomi Il periodo di incubazione per COVID-19 (cioè il tempo che intercorre tra l'esposizione al virus e l'insorgenza dei sintomi) è attualmente stimato tra uno e 14 giorni
COSA SUCCEDE IN UN LUOGO CHIUSO?? QUALCHE ORA DOPO…
MANIFESTAZIONI COVID-19 • assenza di sintomi (essere asintomatici) • febbre, tosse, mal di gola, debolezza, affaticamento e dolore muscolare • perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell'olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia) • cefalea, brividi, mialgia, astenia, vomito e/o diarrea I casi più gravi possono presentare polmonite, sindrome da distress respiratorio acuto e altre complicazioni, tutte potenzialmente mortali
PREVENZIONE
PREVENZIONE Coprire naso e bocca quando si tossisce/starnutisce; Eliminare i fazzoletti in modo corretto; Lavare spesso le mani; Evitare situazioni di sovraffollamento; Ricambiare frequentemente l’aria (10 min/ogni 2- 3 ore); Evitare contatti stretti con le persone malate Isolamento e cura del malato Vaccini (morbillo, rosolia, influenza, meningite, COVID-19 ecc)
11/02/2020 L’OMS dopo aver valutato i livelli di gravità e la diffusione della malattia dichiara l’emergenza pandemica 27/12/2020 data ufficiale di avvio alla campagna vaccinale Nel mondo persone vaccinate con 2 dosi risalgono a 5.013.117.402 (aggiornamento al 21 nov 2022 Fonte OUR WORLD) La vaccinazione di massa ha contribuito a ridurre la diffusione della malattia
La maggior parte delle persone ha ricevuto tre dosi di vaccino covid. La quarta dose (dose di richiamo) può essere somministrata a tutte le persone dai 12 anni in avanti. La quarta dose e ulteriori dosi è raccomandata per le seguenti categorie purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 4 mesi (120 gg) dall’ultima dose di vaccino o dall’infezione (test positivo): persone di età pari o sup a 60 anni persone di 12 anni e più con elevata fragilità motivata da patologie operatori e ospiti di presidi residenziali per anziani operatori sanitari donne in gravidanza
L’influenza è una malattia respiratoria, rappresenta un serio problema di Sanità Pubblica, che può manifestarsi in forme di diversa gravità che in alcuni casi, può comportare il ricovero in ospedale. Alcune fasce di popolazione possono essere maggiormente a rischio di gravi complicanze. Si stima in tutto il mondo circa un miliardo di casi all’anno,da tre a cinque milioni di casi gravi e circa da 290.000 a 650.000 decessi Due tipi principali di virus A e B . La vaccinazione riduce il rischio di complicanze gravi e di ricovero ospedaliero delle persone fragili. LA VACCINAZIONE E’ GRATUITA per: • adulti e bambini con patologie croniche • operatori sanitari e socio-sanitari • donne in gravidanza • donne e uomini a partire dai 60 anni • addetti ai servizi essenziali • donatori di sangue • personale degli allevamenti e dei macelli
La vaccinazione è consigliata nelle persone con patologie che aumentano il rischio di forme gravi di infezione da pneumococco: o Deficit immunitari congeniti o acquisiti, o Forme rare di anemia congenita, o Mancanza o cattivo funzionamento della milza, o Diabete, o Malattie croniche cardiache, o Respiratorie, renali e del fegato, o Malattie oncologiche, o Trapianti di organi solidi o di midollo osseo, o terapia immunosoppressiva. Dal 2017 è prevista l’offerta della vaccinazione a tutte le persone al compimento del 65° anno di età (a partire dai nati del 1952 in poi). vaccini antipneumococcici attualmente disponibili : antipneumococco coniugato 20 valente (somministrato per prima), seguito a distanza di 4/8 settimane per le categorie a rischio e a distanza di 12 mesi per coloro che eseguono il vaccino per età , dal vaccino polisaccaridico 23 valente
La vaccinazione è obbligatoria nell’infanzia e fortemente raccomandata per gli adulti non immuni a una o più delle malattie prevenibili con questo vaccino, in particolare in caso di condizioni che aumentano il rischio di esposizione (operatori sanitari) Per la prevenzione del Morbillo, la vaccinazione, può essere utilizzata anche per la profilassi post-esposizione in persone suscettibili, preferibilmente entro 72 ore dall’esposizione. La pregressa immunità naturale o vaccinale, per una o più di queste malattie non costituisce una controindicazione alla vaccinazione. CALENDARIO STANDARD DI VACCINAZIONE 2 DOSI distanziate di almeno un mese l’una dall’altra. Vaccinazione gratuita !
La vaccinazione è raccomandata alle persone non immuni da varicella a rischio di gravi complicanze derivanti dalla malattia naturale, agli operatori sanitari e alle donne in età fertile non immuni per varicella. La vaccinazione può essere utilizzata anche per la profilassi post esposizione in persone non immuni entrate in contatto con un caso di varicella, Il vaccino è gratuito sia per uomini che per le donne. Ciclo vaccinale 2 dosi effettuate ad un intervallo di 4-6 settimane l’una dall’altra.
Tra gli agenti batterici che causano la meningite il più temuto è Neisseria meningitidis (meningococco), oltre a Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e Haemophilus influenzae. Esistono 12 gruppi di meningococchi, di cui 5 (A, B, C, Y, W135) sono responsabili della malattia meningococcica invasiva: per questi gruppi sono stati prodotti vaccini specifici. Il più aggressivo è il meningococco di sierogruppo C, che insieme al B è il più frequente in Italia e in Europa. In particolare, esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco: Vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC) Vaccino coniugato tetravalente (sierogruppi A, C, W e Y) Vaccino contro il meningococco di sierogruppo B
Il Piano Nazionale e Regionale di Prevenzione Vaccinale prevede l’offerta del vaccino Antimeningococcico tipo B ai bambini entro il primo anno di vita e alle persone con patologie che aumentano il rischio di malattia (es. asplenia anatomica o funzionale,deficit di fattori del complemento, immunodeficienze congenite o acquisite, trapianto di midollo osseo,…). Esistono due tipi di vaccino contro il Meningococco B, uno che viene offerto a partire dai 2 mesi di vita ai nuovi nati ed alle persone con patologie croniche(BEXSERO). Il secondo vaccino può essere utilizzato dai 10 anni età(TRUMENBA).
NOME COMMERCIALE: BEXSERO Il vaccino contiene quattro diversi componenti della superficie dei batteri Neisseria meningitidis gruppo B. CICLO VACCINALE adulti : Gli adolescenti (dagli 11 anni) e gli adulti devono ricevere 2 iniezioni del vaccino. L’intervallo tra ciascuna somministrazione deve essere di almeno 1 mese. NOME COMMERCIALE : TRUMENBA Il vaccino contiene due diversi componenti della superficie dei batteri Neisseria meningitidis gruppo B. Viene somministrato a pagamento ad eccezione dei viaggiatori volontari in caso di Epidemia nell’area visitata CICLO VACCINALE adulti: 2 dosi a distanza di almeno 6 mesi
I piani vaccinali prevedono l’offerta del vaccino antimeningococcico coniugato quadrivalente ai bambini, agli adolescenti e alle persone con patologie che aumentano il rischio di malattia ( es.: asplenia anatomica funzionale, immunodeficienze congenite o acquisite, trapianto di midollo osseo,…) Si può somministrare a pagamento a tutte le persone che lo richiedono CICLO VACCINALE adulti: Per gli adulti sani è prevista una singola dose di vaccino. In genere non sono previsti richiami. Per i soggetti che rimangono a rischio di infezione ( es. aplenici, deficit fattori del complemento) è previsto il richiamo dopo 5 anni per mantenere elevati nel tempo i livelli di anticorpi circolanti.
3) MALATTIE TRASMESSE PER CONTATTO CUTANEO SCABBIA, PEDICULOSI,MICOSI, VERRUCHE, INFEZIONIDA BATTERIE VIRUS UOMO Contatto cutaneo diretto UOMO MALATO Uso di biancheria SANO comune Uso di spazzole, pettini FATTORI FAVORENTI Affollamento, elevata promiscuità Scarsa igiene personale Umidità ambientale
PREVENZIONE Effettuare una corretta igiene personale; Evitare uso comune di asciugamani, lenzuola,abbigliamento; Evitare di camminare scalzi in ambienti umidi; Evitare contatti cutanei stretti con persone che presentano lesioni cutanee non diagnosticate; Isolamento e cura del malato
SCABBIA Malattia della pelle provocata da un parassita obbligato della cute dell’uomo (Sarcoptes Scabiei), un acaro invisibile ad occhio nudo, che scava cunicoli sotto la cute umana dove depone le sue uova da cui in alcuni giorni si sviluppano i parassiti adulti. Si trasmette per contatto con la cute della persona affetta e/o con la biancheria del letto e gli indumenti contaminati. Il primo sintomo è il prurito intenso, soprattutto notturno con presenza di lesioni da grattamento, e successiva comparsa delle lesioni cutanee tipiche (cunicoli) e distribuzione specifica in alcune sedi del corpo INCUBAZIONE: variabile da 2 a 6 settimane dal contatto con l’acaro.
Sulla cute compaiono lesioni di vario tipo, come papule, vescicole e lesioni lineari, corrispondenti ai cunicoli scavati dall’acaro. Possono essere presenti croste o infezioni della pelle conseguenti al trattamento. Le zone più frequentemente colpite sono: gli spazi fra le dita delle mani e dei piedi, i polsi, i gomiti, le ascelle, le regioni sottomammarie, l’addome, i genitali maschili e le natiche.
PEDICULOSI Parassitosi cutanea Tre Tipi: Pediculus humanus var. capitis cuoio capelluto Phthirus pubis pube Pediculus humanus var. corporis tronco
■ Insetti ematofagi, depongono uova (lendini) su peli, capelli e nei tessuti vestiari ■ Trasmissione: per contatto diretto ■ Sintomi: prurito, lesioni eritematopapulose alle ascelle, dorso e natiche (P.corporis), prurito all’inguine, pube e lato interno delle cosce (P. pubica), prurito al cuoio capelluto, soprattutto zone temporali e occipitali; talvolta lesioni eritematose o maculose, lesioni da grattamento (P. capo)
MICOSI Malattie infettive provocata da FUNGHI che colpiscono la pelle,le unghie, i capelli, i peli. Si presentano in vario modo a secondo della localizzazione: Lesione cutanea rotonda, pruriginosa,arrossata, desquamante, che tende ad allargarsi sbiadendo al centro; Lesioni nel cuoio capelluto o nella barba (TIGNA), con chiazze di diradamento, con peli/capelli spezzati o deboli opachi, secchi; Lesioni delle unghie (ONICOMICOSI), che appaiono friabili, staccate dal letto ungueale, di colore giallo- verdastro. Incubazione: 1 – 3 settimane
VERRUCHE Malattia cutanea causata da virus (papilloma virus HPV),trasmessa per contatto diretto o tramite oggetti contaminati e può presentarsi con diverse forme: 1. VERRUCA VOLGARE (papule rugose con insorgenza in ogni parte del corpo, è la più frequente evidenziata soprattutto con inchiostro nero) 2. VERRUCA PLANTARE ( con insorgenza nei piedi, spesso molto dolorose) 3. VERRUCHE PIANE (rilievi lisci, con dislocazione spesso nel viso) INCUBAZIONE: 1 – 6 mesi
HERPES SIMPLEX Herpes virus umani di tipo 1 e 2 Sintomi: grappoli di vescicole piccole e dolenti, su base eritematosa che interessano cute, bocca, labbra, occhi, e genitali. infezione recidivante. Trasmissione: contatto stretto con una persona che elimina attivamente il virus. La diffusione virale avviene dalle lesioni, tuttavia può avvenire anche se esse non sono evidenti. Dopo l'infezione iniziale, il virus dell'herpes simplex rimane quiescente nei gangli nervosi a partire dai quali può periodicamente riattivarsi, causando manifestazioni cliniche.
MOLLUSCO CONTAGIOSO Infezione cutanea benigna dovuta a virus Poxviridae. Sintomi: piccolo rilievo solido della pelle, di forma rotondeggiante singola o con lesioni multiple, di colorito roseo o del colore della pelle sana, di 1-5 mm di diametro, talvolta con una depressione al centro. Può comparire su qualsiasi parte del corpo e del viso. Trasmissione: interumana o contatto con oggetti contaminati. L'auto-inoculazione è motivo di diffusione delle lesioni Periodo di incubazione: 4-8 settimane.
10 MINUTI DI PAUSA!!!
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