Primo Levi Un chimico, un impiantista un uomo

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                                                      Testimonianze

Primo Levi
Un chimico, un impiantista… un uomo
di Renato Portesi

Nel rispondere alle domande di quest’intervista, ho colto
l’occasione per delineare la figura di Primo Levi come
chimico esperto e ingegnoso impiantista.
Primo Levi, uomo attento e sensibile, razionale e
appassionato e di grande preparazione scientifica e tecnica,
ha contribuito allo sviluppo della Siva, l’azienda produttrice di
smalti e vernici di cui è stato direttore generale.

     i recente, ho avuto una lunga con-         da vicino la parte tecni-
D    versazione con il direttore di questa
rivista proprio all’interno dell’industria di
                                                ca e il laboratorio in par-
                                                ticolare: addirittura,
vernici dove anch’io ho lavorato per            quando poteva ci lavo-
molti anni, la Siva di Torino                   rava. Così abbiamo la-
Riporto in questa nota il contenuto di          vorato molto insieme.
quell’incontro lasciando la forma primiti-      Inoltre alla Siva c’era
va d’intervista.                                una mensa dove era
                                                servito il pasto di mez-
Quando ha conosciuto Primo Levi?                zogiorno. Io mi sono se-
Nel 1965, quando sono stato assunto             duto accanto a lui, a ta-
alla Siva, un’azienda chimica che pro-          vola, per molti anni, cir-
duceva vernici, smalti e prodotti affini.       ca nove. Fino a quando
Lui era il direttore generale.                  è andato in pensione. È
Io, invece, lavoravo in laboratorio: face-      poi rimasto qualche an-
vo ricerche, analisi e controlli. Però, da-     no come consulente,
to che l’azienda non era grande, mi ac-         ma allora veniva rara-        Renzo Galeotti, “Primo Levi, studio per dipinti”
cadeva di occuparmi anche di altre co-          mente in mensa.               (olio su carta - cm 60x100)
se. Per esempio della produzione.
                                                Qual è stata la sua esperienza                  terra e a farmi provare un po’ di vergo-
Riusciva a comunicare con Levi                  d’interlocutore di Primo Levi?                  gna. Vergogna salutare, che mi ha inse-
nonostante la differenza di mansioni,           Com’è ovvio, non sono stato l’unico a           gnato molto. Amava sommamente rac-
di grado e d’età?                               beneficiare di quest’esperienza. A tavo-        contare e questo piacere si comunicava
Nei primi giorni di lavoro ho pensato che       la con lui eravamo in molti, con gusti,         agli ascoltatori. Con altrettanto interesse
sarebbe stato difficile. Avevo l’impres-        esperienze di vita, formazioni culturali        ascoltava gli altri, sforzandosi di capirli e
sione che volesse “tenersi sulle sue” coi       differenti. Lui cercava di usare un lin-        di entrare nei loro problemi. Per rispon-
collaboratori, ma mi sbagliavo; certa-          guaggio comprensibile per tutti e, nello        dere alla sua domanda direi che per me
mente teneva un atteggiamento più ri-           stesso tempo, di mantenere alto il livello      l’esperienza d’interlocutore di Levi è sta-
servato con chi non conosceva, forse            della conversazione. E quest’esercizio,         ta interessante, gradevole e soprattutto
per una sorta di timidezza. Ma, una vol-        secondo me, gli piaceva. Di regola di-          formativa.
ta rotto il ghiaccio, era gentile e disponi-    scuteva con tono pacato e altrettanto           Con lui si parlava di tutto: fatti di crona-
bile con tutti.                                 pacatamente sapeva richiamare all’ordi-         ca, spettacoli, libri, nostre esperienze
Nonostante la sua carica, seguiva molto         ne l’interlocutore. Qualche volta mi la-        quotidiane e altro ancora. Ad esempio
                                                sciavo trascinare dall’entusiasmo o dal-        ricordo che ci ha divertiti raccontando
R. Portesi, Via Ornavasso, 19 - 10145 Torino    la foga e smarrivo il filo del discorso e       alcuni episodi de “I viaggi di Gulliver” di
- renatoportesi@hotmail.com.                    lui, con calma, riusciva a richiamarmi a        Jonathan Swift. Quando si parlava di

Chimica & Industria - Maggio 2001                                                                                                          1
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                                                                  Parlava della sua                   dimensioni, ciò significava dover tenere
                                                                  tragica esperienza nei              conto di una strumentazione di laborato-
                                                                  campi di                            rio limitata, della necessità di costruirsi
                                                                  concentramento                      parte degli strumenti di ricerca sul po-
                                                                  nazisti, oppure                     sto, della maggior difficoltà nel fornire
                                                                  preferiva evitare                   supporto teorico alla ricerca, del peso
                                                                  l’argomento?                        che la manualità aveva in molti saggi di
                                                                  Desiderava farlo e, se              laboratorio e nella produzione. A propo-
                                                                  sollecitato, ne parlava a           sito di quest’ultima si pensi, per esem-
                                                                  lungo, con cura e preci-            pio, all’importanza di figure come quella
                                                                  sione. A volte si vedeva            del colorista, cioè di colui che doveva,
                                                                  che, parlandone, soffri-            con occhio esperto, “mettere in tinta” i
                                                                  va. Non poteva essere               prodotti. Nel 1965, quando sono arrivato
                                                                  altrimenti. Molti episodi           io, le cose avevano già cominciato ad
                                                                  erano semplicemente                 evolversi: era già in funzione un reparto
                                                                  orribili. Una volta, ricor-         per la produzione delle resine e ci si era
                                                                  do, raccontava sottovo-             già organizzati per studiarle in laborato-
                                                                  ce, ma agitando le mani             rio e per seguirne la lavorazione con
                                                                  vicino al volto, con                controlli chimici; il laboratorio aveva già
                                                                  l’espressione di chi urla.          una qualche strumentazione e la produ-
                                                                                                      zione degli smalti per filo era già stata
                                                                   Com’era l’azienda                  avviata.
                                                                   dove lavoravate?
                                                                   La Siva era un’azienda                Quali resine erano prodotte e qual è
                                                                   medio-piccola. Come                   stata l’evoluzione dell’azienda?
                                                                   ho detto produceva ver-               Si producevano soprattutto resine polie-
                                                                   nici, smalti e prodotti af-           steri, resine alchidiche modificate con
Renzo Galeotti, “La memoria dell’offesa”                           fini, ma negli anni del               oli, resine fenoliche e resine melammini-
(olio su carta - cm 90x120)                                        mio arrivo aveva comin-               che. Siccome il desiderio d’autosuffi-
                                                                   ciato a specializzarsi                cienza era forte erano sperimentate al-
calcio, sport che conosceva poco, si di-      negli smalti per fili elettrici. Questo so-                tre resine come le epossidiche, per le
vertiva lui ad ascoltare gli altri.           prattutto perché era legata ad altre due                   quali, però, ci si è fermati alla fase spe-
Amava la montagna e narrava le sue            aziende: la prima era una smalteria per                    rimentale. Anche per alcune resine che
avventure d’alpinista e di sciatore-alpini-   fili elettrici e la seconda produceva mac-                 entravano nella composizione degli
sta. Gli è accaduto, ricordo, di scampa-      chine per smaltare fili
re ad una slavina.                            elettrici. Il che permette-         Un pittore fra i chimici
E ancora, a volte riferiva compiaciuto le     va a ciascuna delle tre
                                                                                  È la quarta volta che mi trovo ad avere rapporti con dei chimici
arguzie che aveva udito da qualche            unità di sperimentare i
                                                                                  tramite Primo Levi. La prima volta durante una mia mostra su
operaio nella mattinata.                      suoi prodotti (special-
                                                                                  Primo Levi tenutasi a Cracovia dove il museo universitario mi
Una volta, sempre a tavola, qualcuno          mente quelli in fase di
                                                                                  commissionò di dipingere il ritratto dell’allora rettore, un
commentò quanto aveva letto sulle tec-        studio) nelle altre due.
                                                                                  chimico (punto d’unione con il direttore di questa rivista), poi
niche usate dagli antichi per ricavare il     Ciò con vantaggi evi-
                                                                                  quando mi è stata richiesta la riproduzione di alcuni miei studi
ferro dai minerali. Questo ci portò a do-     denti.
                                                                                  su Primo Levi da inserire in un numero de La Chimica e
mandarci che cosa avrebbe potuto fare         Era un’azienda molto vi-
                                                                                  l’Industria (1999, 2.), poi la presentazione di alcuni miei dipinti
un naufrago in un’isola deserta se aves-      tale. Anche nella ricer-
                                                                                  durante due giornate organizzate dalla Facoltà di Chimica
se sentito la necessità di questo metal-      ca. Inoltre il crescere di
                                                                                  industriale di Bologna su Primo Levi ed infine questa mia
lo. Levi si calò totalmente nel discorso:     peso del settore degli
                                                                                  presenza in questo numero della rivista. Quando ho iniziato i
faceva ipotesi su come cercare, trovare       smalti per filo stava pro-
                                                                                  miei lavori su Primo Levi non sapevo quanto lo scrittore fosse
e riconoscere il minerale; su come            vocando un salto di
                                                                                  un punto di riferimento importante anche per i chimici. Oramai
estrarlo, trasportarlo e lavorarlo coi        qualità a tutti i livelli
                                                                                  vivo e lavoro da molti anni a Londra e come gli inglesi ho
mezzi di cui un naufrago poteva dispor-       aziendali. Il modo in cui
                                                                                  imparato ad apprezzare Levi come scrittore per il suo stile
re. Discuteva fitto e sollecitava i com-      l’azienda si è evoluta è
                                                                                  scarno ed essenziale (è considerato il migliore scrittore italiano
mensali a dare il loro parere. Se qualcu-     stato molto influenzato
                                                                                  del novecento). Nella primavera del 1987 stavo leggendo il suo
no parlava d’altro, lo pregava d’aspetta-     da questo tipo di produ-
                                                                                  ultimo libro “I sommersi e i salvati” quando mi arrivò la notizia
re un momento. Sembrava quasi che il          zione. Nei primi tempi si
                                                                                  della sua tragica morte. Alla fine del libro capii che dovevo
naufrago ci fosse davvero e che lo            producevano soprattutto
                                                                                  dipingerlo per tirare fuori la mia profonda emozione. I diversi
avesse interpellato. Questo per dire che      vernici e smalti tradizio-
                                                                                  dipinti, disegni ed incisioni che poi ho fatto sono il frutto delle
sapeva buttarsi a capofitto nelle discus-     nali (per legno, indu-
                                                                                  emozioni di quei giorni.
sioni senza temere di sembrare ingenuo        striali, pitture murali...).
                                                                                                                                             Renzo Galeotti
o troppo entusiasta. Che era una perso-       Allora, per un chimico
na piena di curiosità, uno spirito limpido    che operava in un’unità             R. Galeotti, 5 St. John’s Road - Hampton Wick Surrey – Kt 14 (London)
e fidente.                                    come quella e di quelle

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                                                            Testimonianze

smalti per filo, per il polivinilformale e
per una resina xilenolica, era già avviata
la produzione; della poliesterimmide, si
stava terminando la messa a punto. Vi-
ceversa, altre resine e altri componenti
erano acquistati sul mercato.
In quel tempo tutta l’industria chimica si
stava evolvendo in modo poderoso e,
con essa, l’industria delle vernici. All’in-
terno di quest’ultima lo sviluppo della
Siva prese una direzione molto partico-
lare perché la sua produzione si anda-
va sempre più spostando verso gli
smalti per filo che hanno caratteristiche
atipiche. Intanto di regola non sono pig-
mentati, quindi escludono certe lavora-
zioni degli smalti usuali; infatti, sono
costituiti da soluzioni di resine in vari
solventi, con l’aggiunta di catalizzatori
e addotti. Inoltre buona parte dei sol-
venti e delle resine usate sono diversi
da quelli delle normali aziende di verni-
ci e in queste non sono necessari (o lo
sono meno) un buon numero di lavora-
zioni e d’impianti connessi alla prepara-          La fabbrica di vernici Siva a Torino
zione di resine fabbricate in Siva. Va
poi detto che ragioni tecnologiche e di                 esportava molto in tutti i continenti. Per    cati, ne è stato il protagonista. La sua
mercato spingono a studiare e a tenta-                  questo si è cominciato a lavorare in un       carica di direttore generale lo portava a
re di fabbricare in azienda certe mate-                 modo diverso, ad affinare un certo tipo       interessarsi di tutto anche se, quando
rie prime e certi intermedi che entrano                 di ricerca, a dotare il laboratorio di ap-    poteva, delegava ad altri la parte con-
nella formulazione di queste resine. Ati-               parecchiatura sempre aggiornata, ad           tabile e i rapporti con la clientela. Pen-
pico è anche il modo di applicazione                    assumere personale più qualificato, ad        so fossero attività a lui meno congenia-
degli smalti. Il loro mercato si svolge a               aggiornare continuamente la strumen-          li. Seguiva invece a fondo il settore tec-
livello internazionale. Infatti, la Siva                tazione per la produzione portandola a        nico-scientifico.
                                                                 un notevole livello e a studiare     Quando è andato in pensione ha la-
 Una pittura “catalizzatore” di memoria storica                  e installare impianti più com-       sciato un’azienda d’importanza interna-
                                                                 plessi e più sofisticati. Mi viene   zionale, evoluta, con una ricerca pro-
 Galeotti vivendo in Inghilterra da molti anni tiene un          da dire che l’azienda è diven-       pria di notevole livello.
 legame con il nostro Paese nella realizzazione di studi         tata, in un certo senso, “più        Quindi direi che il suo è stato non sol-
 su personalità importanti della nostra cultura. Dei             chimica”.                            tanto un importante apporto scientifico,
 diversi commenti sulla pittura di Galeotti mi sono              Perciò le resine che ho già indi-    ma anche un altrettanto importante ap-
 rimasti impressi quelli scritti da Giorgio Origlia nel          cato sono state studiate e mo-       porto tecnico. Infatti, Levi conosceva
 catalogo della sua mostra su Primo Levi tenutasi ad             dificate. Accanto a queste ne        profondamente la chimica e la amava.
 Asti nel 1994: “La pittura di Renzo Galeotti è un               sono state messe a punto di          Ma amava dello stesso amore la tecnica
 catalizzatore di memoria storica offerta ad un mondo            nuove: poliuretaniche, fenoli-       in generale e quelle tecniche manuali
 che non vuole ricordare”. Poi, continua il                      che modificate, ureiche. È stato     delle quali prima parlavo.
 commentatore, ”questo pittore appartato che emana               terminato lo studio della polie-     Non tocca a me esporre un aspetto
 riflessione etica, coraggio civile tolleranza e fedeltà alla
                                                                 sterimmide che, prodotta in          della sua etica già illustrato in pagine
                                                                 molte versioni e varianti, è sta-    intensissime. Osserverò soltanto che,
 ragione e alle ragioni dello spirito sembra dire: l’arte è
                                                                 ta molto importante per l’azien-     se considerava la sfida quotidiana alla
 tale solo se riesce a intervenire nella vita contribuendo
                                                                 da. È stato avviato lo studio        natura come una delle più nobili attività
 a ricrearla”.                                                   della poliammidoimmide, porta-       dell’uomo, nello stesso tempo sembra-
 Si è chiesto Galeotti perché Levi è così importante per         to a termine quando Primo Levi       va attratto da quelle attività che lo met-
 noi chimici. Io credo che sia perché è uno dei pochi ad         aveva già lasciato il lavoro.        tevano direttamente, fisicamente direi,
 essere uscito dal nostro mondo chiuso per parlare di            Va poi aggiunto che, col tem-        a contatto con l’oggetto della sfida; con
 chimica agli altri, realizzando le più belle pagine della       po, la gamma degli smalti pro-       poche mediazioni strumentali, se possi-
 letteratura italiana.                                           dotti è stata molto ampliata.        bile anche senza. Per questo, credo,
 Anche questa rivista vorrebbe essere, con queste                                                     era così sensibile a problemi come
 pagine di Testimonianze, una memoria storica della          Quale parte ha avuto Levi in             quello del ferro e del naufrago.
 chimica italiana.                                           quest’evoluzione?                        Si tratta di una mia personale impres-
                                        Ferruccio Trifirò    Insieme al titolare e fondatore          sione, che non intacca l’alta opinione
                                                             dell’azienda, Silla Federico Ac-         che ho della sua preparazione scientifi-

Chimica & Industria - Maggio 2001                                                                                                             3
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                                                     Testimonianze

                                                                                               Mi può raccontare un episodio
                                                                                               riguardante un lavoro che avete fatto
                                                                                               insieme?
                                                                                               Le racconterò di un insuccesso. Ero sta-
                                                                                               to assunto da poco e Levi mi aveva pre-
                                                                                               so con sé per tentare la produzione
                                                                                               dell’anidride trimellitica che serviva per
                                                                                               fabbricare le nostre resine e che si vole-
                                                                                               va evitare di comprare. S’intendeva pre-
                                                                                               pararla per ossidazione dello pseudocu-
                                                                                               mene a temperatura piuttosto alta, a
                                                                                               una pressione di 20-25 atmosfere.
                                                                                               Abbiamo messo a punto un piccolo
                                                                                               reattore di acciaio e abbiamo fatto una
                                                                                               serie di prove. Improvvisamente si è
                                                                                               avuta una violenta esplosione, con tanto
                                                                                               di vetri rotti, crepe nel muro e incendio.
                                                                                               Io ero solo, ma Levi è accorso e ha pre-
                                                                                               so in mano la situazione: mentre opera-
                                                                                               va mi dava istruzioni con rapidità e cal-
                                                                                               ma e ha trovato modo di spiegarmi co-
                                                                                               me bisogna comportarsi col fuoco.
                                                                                               Quello che mi ha stupito è stata la cal-
                                                                                               ma, perché nelle piccole cose lui era
Gli essiccatori progettati da Primo Levi                                                       emotivo. Bastava che in strada scop-
                                                                                               piasse la gomma a un camion perché si
ca e della perizia con cui si dedicava        la riproduzione del modellino in scala,          precipitasse in laboratorio allarmato.
all’innovazione. È certo che non faceva       con piccole modifiche.                           Eppure nelle cose gravi…
distinzioni di rango fra scienza e tecno-     Per esempio una volta si era posta la            In seguito questa produzione si è rivela-
logia e che, se era necessario, applica-      necessità di precipitare una resina dal-         ta poco conveniente da un punto di vi-
va e insegnava volentieri anche le vec-       la sua soluzione in acido acetico, per           sta economico e l’idea è stata accanto-
chie tecniche manuali. Ed era bello ve-       aggiunta d’acqua, sotto violenta agita-          nata.
derlo al lavoro: ogni cosa al suo posto,      zione. Fece le prove con un frullatore,          Quando Levi è andato in pensione, gli
tutto ispirava razionalità e ordine.          l’elettrodomestico che si usa in cucina          abbiamo regalato una piccola bacheca
Quando fu promotore dell’acquisto del         per fare i frullati. A risultati acquisiti fe-   contenente un campioncino per ciascu-
primo gascromatografo e del primo             ce costruire in grande, in acciaio, la ri-       na delle realizzazioni tecniche che face-
spettrofotometro a raggi infrarossi, lo       produzione del modellino, senza varia-           vano capo a lui: per l’anidride trimellitica
fece perché era ben convinto della loro       re la forma del recipiente, né quella del        c’era una provetta rotta e annerita.
utilità e seppe farli rendere a fondo.        rotore, introducendo solo poche varia-           Ricordo che ci ha riso.
Tuttavia mantenne sempre nei loro             zioni. Utilizzò questo impianto in produ-
confronti un’aria, un atteggiamento un        zione, poi ne fece costruire un altro e          Come si è realizzata la
po’ freddi. Secondo me gli sottraevano        per molti anni la lavorazione fu esegui-         modernizzazione dell’azienda?
un pezzo del suo mondo, s’intromette-         ta dai due precipitatori funzionanti in          Del potenziamento del laboratorio ho
vano in qualche misura fra lui e la natu-     parallelo.                                       già detto. Sono anche state messe a
ra. Naturalmente si trattava di una rea-      Un altro esempio è l’essiccatore ripro-          punto nuove lavorazioni e nuove tecno-
zione emotiva, non razionale.                 dotto in questo articolo: un recipiente ci-      logie di produzione, sono stati costruiti
                                              lindrico nella parte inferiore e conico          nuovi impianti: colonne di distillazione
Mi può illustrare, con qualche                nella parte superiore, coibentato, con il        frazionata e di estrazione; impianti di
esempio, come affrontava e risolveva          fondo costituito da una rete.                    setacciatura, di lavaggio, di frantuma-
i problemi?                                   Dall’alto si caricava il prodotto da essic-      zione e macinazione delle resine; di
Nei primi tempi, quando era costretto a       care, una resina in polvere che faceva           trattamento delle polveri, di miscelazio-
costruirsi tutto in casa, o quasi, Levi im-   pensare alla segatura umida.                     ne e di depurazione. Il reparto di produ-
provvisava spesso in laboratorio, con         Una ventola convogliava aria calda               zione delle resine è stato arricchito di
mezzi di fortuna, modellini di nuovi im-      dall’alto e la faceva uscire dal basso e,        nuovi reattori, sono stati installati auto-
pianti che voleva studiare (tra l’altro sa-   al grado d’essiccazione desiderato, si           matismi, messi a punto saggi, procedu-
peva foggiare bene il vetro a caldo); op-     scaricava il prodotto.                           re e strumentazione per il controllo del-
pure adattava apparecchiature che po-         Per la produzione si usavano sei im-             la produzione. Per fare tutto questo, Le-
teva procurarsi facilmente.                   pianti uguali, di questo tipo, che erano         vi, che conosceva bene il suo lavoro e
Quando otteneva risultati soddisfacenti       la riproduzione in scala del modellino           che si rendeva conto di non essere un
si faceva costruire dalle maestranze          sperimentato in laboratorio e costruito          impiantista, ci ha affiancato a degli spe-
dell’azienda oppure da artigiani locali,      per sovrapposizione di un imbuto da la-          cialisti. E man mano la Siva ha cambia-
l’impianto vero e proprio che spesso era      boratorio a un recipiente cilindrico.            to volto.

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E i vecchi impianti?
Certamente, in confronto coi nuovi, da-
vano un senso di rudimentale. Tant’è
che, negli anni Ottanta, quando Levi era
già in pensione, abbiamo deciso di so-
stituirli e io ho seguito direttamente il
problema. Abbiamo fatto prove e abbia-
mo chiamato dei fornitori che a loro vol-
ta, hanno sperimentato i loro impianti.
Ebbene, non siamo riusciti a sostituirli!
Forse, in generale, potevano conside-
rarsi superati, ma per quei particolari
prodotti e per quelle particolari lavora-
zioni erano ancora il meglio sia per l’effi-
cienza, sia per il consumo energetico. E
sono rimasti. Con rammarico dei fornito-
ri.

Levi lo ha mai saputo?
Un giorno è tornato in azienda per un’in-
tervista. Ho aspettato che fosse solo e
gli ho detto: “Sa, dottore, che ho cercato
di fare fuori i suoi vecchi impianti e che
non ci sono riuscito?”. Mi ha fatto un
sorriso felice. Si è fatto spiegare tutto, si   Il campo di concentramento di Auschwitz
è un po’ commosso e mi ha raccontato
del frullatore, del sistema recipiente ci-      Ricordo che una volta gli ho prestato “Il      senso dell’umorismo, forse non cono-
lindrico-imbuto, di cose che già sapevo         formaggio e i vermi” di Carlo Ginzburg:        sceva l’arte di suscitare l’allegria gene-
e di altre che ignoravo. Questo, per me,        un libro affascinante e profondo che ri-       rale, ma a questa amava associarsi. A
è un caro ricordo perché è stata l’ultima       costruisce la vicenda (vera) di un mu-         questa e anche ad altre forme di convi-
volta che l’ho visto.                           gnaio del seicento, il quale, mettendo a       vialità, cui partecipava con sorriso timi-
                                                frutto le proprie letture, si costruisce una   do e beato.
Ha lasciato in tutti un buon ricordo?           sua cosmologia, una sua cosmogonia,
Si. Aveva un gran desiderio di calore           una sua teologia e una sua scala di va-        Che cosa rimane di ciò che Levi ha
umano, secondo me, anche se non lo              lori. Siccome si tratta di idee non orto-      fatto nell’industria?
dava a vedere. S’affezionava alle perso-        dosse e siccome non si trattiene dal           Purtroppo gli impianti non ci sono più.
ne e alle cose. A volte, già in pensione,       parlarne, finirà sul rogo. Levi l’ha letto e   La Siva ha chiuso. Sono stati tutti de-
mi telefonava per sapere come stava un          me l’ha restituito entusiasta. Trovava         moliti. Sul posto sarà costruito un altro
qualche dipendente. Non tornava volen-          che quel personaggio fosse meraviglio-         stabilimento, credo. Ed è un peccato
tieri in Siva perché diceva che la vista        so: “Un eroe della cultura, come lo sono       perché, oltre che testimonianze, erano
dei cambiamenti gli faceva “venire il ma-       Don Ferrante e il sarto dei Promessi           parte del mondo culturale di Levi. Però,
gone”.                                          Sposi”. Ora mi pare basti ricordare que-       pur non avendo seguito la demolizione
                                                ste due figure del romanzo e la bonaria        finale (al momento della chiusura ero
E com’era nei rapporti di lavoro?               ironia con la quale il Manzoni le descri-      già in pensione), ho partecipato anch’io
Serio e educato. Non teneva segreti e           ve, per avere un’idea dei criteri di giudi-    all’abbattimento di alcuni di quei vecchi
spiegava con cura le ragioni di tutto           zio di Levi.                                   impianti, per fare posto a nuove lavora-
quello che si faceva. Ma il tratto princi-                                                     zioni in luogo di altre superate. Certa-
pale erano il desiderio, il gusto del lavo-     Quindi sul lavoro era una persona              mente ciò è stato molto triste, ma come
ro ben fatto. Del resto ha scritto molto        seria e qualche volta severa.                  si fa a cristallizzare la situazione di
in proposito. Su questo punto e sul             Si. A patto di non pensarlo col cipiglio.      un’azienda, ad interromperne l’evoluzio-
compiere il proprio dovere pretendeva           Era un uomo di pace, non amava gli             ne? Di problemi di questo genere si era
molto da sé e dagli altri, era intimamen-       scontri di personalità e faceva il possibi-    parlato con Levi e lui conveniva che, da-
te severo.                                      le per smussare i punti di attrito fra le      vanti a scelte analoghe, il primo posto
Non accettava per niente chi millantava         persone. Si esprimeva usualmente con           va dato all’innovazione, all’occupazione.
e chi faceva l’arrogante. In quei casi si       tono dolce, con lui era possibile scher-       Comunque penso che molti ricordi ma-
chiudeva in silenzi tenaci ed espressivi.       zare e si rideva spesso.                       teriali siano rimasti.
Considerava grave non conoscere il
proprio mestiere. Nello stesso tempo            Si rideva?                                     E che cos’altro è rimasto?
non pareva giudicare l’attività dei suoi        Come lei sa, la fabbrica è luogo di ten-       Il suo apporto scientifico, il suo contribu-
simili dai successi ottenuti, ma dall’im-       sione e di fatica, ma è anche una comu-        to al progresso tecnico, la sua lezione di
pegno, dall’entusiasmo che mettevano            nità che offre l’opportunità di fare grandi    vita, tanti ricordi affettuosi, la tristezza di
nel misurarsi coi problemi.                     risate. Ora Levi, pur dotato di un fine        non rivederlo più.

Chimica & Industria - Maggio 2001                                                                                                           5
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