Primavera 1945, passavano gli Americani... io mi ricordo - Consiglio ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
…ai soldati di ogni credo, colore e nazionalità, al movimento partigiano operante sulla Linea Gotica e alla popolazione del territorio apuano con sentita riconoscenza e profondo rispetto per quanto ci hanno tramandato, a tutti coloro che soffrirono e caddero per la libertà. Liberazione della città di Massa, 10 aprile 1945 - 2019 con l’organizzazione e la collaborazione di Consiglio regionale della Toscana Progetto grafico e impaginazione: Patrizio Suppa Stampa: tipografia del Consiglio regionale
Primavera 1945, passavano gli Americani... io mi ricordo 30 aprile - 12 maggio 2019 Palazzo del Pegaso, Firenze
Presentazioni E’ con grandissimo piacere che ospitiamo nelle pre- “Primavera 1945, passavano gli americani… io mi ri- stigiose sale del Palazzo del Pegaso questa mostra di cordo – Fotografie di ieri e di oggi ” è un progetto un personaggio eclettico e ricco di creatività come fotografico prezioso che si pone l’obiettivo impor- Marco Alberti. La definirei una Mostra-Progetto. tante di valorizzare, attraverso la storia, il nostro Tutte le esposizioni, naturalmente, hanno un’idea territorio. In mostra ci sono dieci fotografie, scelte progettuale alla spalle, ma questa raccoglie più tra quelle che ritraggono alcuni degli “alleati” del- aspetti degni di originalità: il tema della liberazione la 92ª Divisione Buffalo della 5ª Armata entrati in di Massa, quello del valore della memoria evoca- città 10 aprile 1945, giorno della liberazione della to dal valore emozionale delle foto d’epoca unito città di Massa. Tanti fotogiornalisti documentarono dall’arte fotografica odierna, attraverso un’opera questo storico ingresso. Immagini significative che suggestiva di ricostruzione storica. Il visitatore non sono entrate a buon diritto nella memoria locale, potrà rimanere indifferente dalla perfezione con cui fanno parte di pubblicazioni, si possono ammirare sono state riprodotte le azioni scattate nelle vecchie presso il Museo della Resistenza e che adesso si po- foto negli stessi luoghi, così come oggi si propongo- tranno riscoprire in questa nuova veste, accanto ad no, attraverso il coinvolgimento di comparse. altre immagini scattate nel 2014 e relative alle stesse La nostra Regione, attraversata purtroppo da trop- zone, con gli stessi mezzi e le stesse posizioni degli pe stragi naziste che settembre 1943 al marzo 1945 individui ritratti. Una sorta di confronto a distanza hanno prodotto orrore e sangue, ricorda sempre di 70 anni e un modo inedito e originale di ricordare con partecipazione questi momenti bui della sto- il nostro passato. Perché ricordare è una necessità ria del italiana del ‘900, proprio affinché essi non si urgente, soprattutto in questa fase storica delicata ripetano più. Ricorda anche i momenti di gioia e la e complessa, in cui troppo spesso rigurgiti di un pas- liberazione delle nostre città. Certo è fondamenta- sato carico di errori riaffiorano. E proprio per questo le che accanto alle cerimonie ufficiali si sviluppino sono orgoglioso che sia il Consiglio regionale della e si sostengano tutte le iniziative che dal territorio Toscana, una sede istituzionale così importante e possono nascere dall’alleanza tra cultura, istituzioni prestigiosa, a ospitare questa mostra. Dobbiamo e associazionismo. Questa mostra ne è un esempio essere custodi della memoria e, solo forti di que- importante. Ringrazio quindi Marco Alberti per aver sto bagaglio, possiamo essere capaci di guardare al pensato ad un omaggio ai soldati americani che han- futuro. Grazie alla preziosa ricostruzione di Marco no dato un contributo fondamentale alla guerra di li- Alberti, con quest’iniziativa possiamo ricordare i berazione, al Consigliere regionale Giacomo Bugliani soldati americani, i partigiani, tutti coloro che han- che è stato il collante tra la nostra istituzione e que- no combattuto per la libertà e hanno ridato, anche sta iniziativa, al Direttore dell’Istituto Storico della alla nostra città, la speranza e il coraggio di guar- Resistenza Apuana da cui sono state ricavate le foto dare avanti dopo tante ferite. Il nostro è un territo- originali e ai tanti che hanno lavorato a questo pro- rio dove la Resistenza è stata tra le più forti, dove getto di assoluto pregio. le perdite umane sono state tante e dolorose, dove la guerra e il fascismo hanno lasciato un segno in- Eugenio Giani delebile. Siamo cresciuti nella memoria di quanto è Presidente del Consiglio regionale della Toscana stato, siamo cresciuti con questi valori stampati nel cuore. Ricordare è un dovere ed è importante farlo anche attraverso iniziative culturali di questo livello. Giacomo Bugliani Consigliere regionale
Nel 1994 a Massa e a Lucca come ANPI e ISRA or- fessionalità tecnica e chiaramente con grande pas- ganizzammo due Convegni Internazionali di Studi sione. sul Settore Occidentale della Linea Gotica per gli Un’operazione di rilievo storico e culturale che ha aspetti geografico-militari e politico-sociali con la avuto grande successo attraverso una mostra delle partecipazione, oltre a quelli italiani, anche di stori- gigantografie realizzate e un libro catalogo fotogra- ci inglesi, tedeschi e americani tra i quali Cristopher fico di pregio artistico. Woods, Gerhard Schreiber e James Edward Miller. Per l’organizzazione di mostre correlate ai convegni Massimo Michelucci Pietro Del Giudice e Gino Briglia dell’ANPI ebbero Direttore Istituto Storico Resistenza Apuana il merito di rivolgersi agli Archivi Militari USA che proprio in quegli anni avevano risistemato tecnica- mente il materiale fotografico e video della campa- gna d’Italia. Fu ordinato il catalogo delle fotografie risistemate che conteneva piccole foto, corredate di brevi didascalie, indicazione dell’autore, numero, e spesso generica segnalazione delle località. Tutte stampe in bianco nero, perfette, della misura di circa 30 x 30 cm. Per Massa trovammo molte foto relati- ve all’entrata in città delle truppe alleate il 10 aprile, giorno della Liberazione, alla quale contribuirono i partigiani apuani. Gli stessi comandi militari alleati segnalarono tale importante contributo, ricono- scendo anche come Carrara fosse stata liberata dal- le forze partigiane prima del loro arrivo. La storiografia militare ha chiaramente riconosciu- to che sarebbe stato impossibile per le sole forze partigiane vincere l’esercito nazista occupante il pa- ese, ma anche comunque segnalato il valore e l’im- portanza della guerra di resistenza partigiana, che rappresentò anche per i comandi tedeschi una vera spina nel fianco sulla Linea Gotica, come affermò lo stesso Kesserling, parlando per esempio dei “par- tigiani dell’Altissimo”. Del resto essere una mina nel fianco fu l’obiettivo che gli Alleati chiesero alla Resistenza, spronando e coadiuvando la nascita di formazioni, e sostenendole moralmente, economi- camente e militarmente, con lancio di armi. Questo aspetto è invero troppo spesso dimenticato quan- do si parla delle formazioni pratigiane e delle loro azioni oltre le linee del fronte, in territorio nemico, mentre in effetti è indubbio che il loro compito non potesse essere l’azione di guerra campale, ma solo quella di guerriglia, un metodo di guerra che appun- to è stato sottovalutato ed anche a volte criticato, non rilevando che furono anche gli Alleati a richie- derlo. Le più belle foto dell’entrata in Massa degli Alleati, il giorno 10 aprile 1945, sono state ricostruite in ma- niera perfetta negli stessi luoghi di allora, con pro-
Strada Statale n.1 Aurelia nei pressi dell’ospedale. I soldati stanno stendendo un cavo telefonico di fondamentale importanza per il collegamento tra le forze di prima linea e le retroguardie. Sulla sinistra il campanile dalla cuspide esagonale della Chiesa Beata Vergine della Visitazione (Madonna del Monte – sec. XVI); sulla destra, a fianco della casa in primo piano il pastificio Stefanini e la segnaletica stradale verticale di località adottata dagli anni ’20 del XX secolo, con i pallini sulle lettere. La Jeep modello Willys MB, sul retro a sinistra, porta l’identificazione della 5ª Armata. Foto LEVINE 337133-6275 A
Sulla destra, accanto alla casa esistente, non abbiamo più l’immobile del pastificio, il cartello segnaletico verticale di “Massa” è nella stessa posizione come il muro perimetrale. La sede stradale è invariata. Foto di Roberto Violi A
Strada Statale n.1 Aurelia nei pressi dell’ospedale, entrata da sud, al centro cittadino. Prosegue l’avanzata verso nord. Alcuni soldati si fermano ad una fonte per un piccolo riposo. In primo piano un soldato di colore della “92ª Buffalo” che poggia a terra il suo B.A.R. Browning Automatic Rifle, modello M1918, calibro .30 in. (7,62 mm). La persona anziana sulla destra è posizionata all’imbocco di Via del Bargello. Foto BULL 358923-6250 B
Sulla sinistra il caseggiato con gli uffici formativi dell’ospedale ex scuola infermieri; tra la scuola ed il campanile uno scorcio del vecchio ospedale. La fonte non è più esistente. Foto di Roberto Violi B
Strada Statale n.1 Aurelia nei pressi dell’ospedale. Il soldato in primo piano, al centro, tiene con la mano destra un mitra Thompson M1A1, calibro .45 in. Automatic Colt Pistol (11,5 mm.). Ben visibili gli sbarramenti anticarro posizionati dai tedeschi a difesa della loro ritirata e per rallentare la marcia degli americani. Foto LEVINE 337134-6282 C
Al centro, in fondo alla strada, notiamo la Porta Martana; sulla destra la casa, con la terrazza, pressoché immutata; in alto, sulla sinistra, la cima del monte Brugiana. Il tratto dell’ex Aurelia attualmente è denominato Via Prado. Foto di Roberto Violi C
Strada Statale n. 1 Aurelia, oggi Via Democrazia, incrocio con Via Prado. A destra, in fondo, la torre del palazzo delle poste; in secondo piano, a sinistra e a destra, a bordo strada, due distributori di carburante attivi fino agli anni ’60; a sinistra, il tronco d’albero di acacia senza chioma per effetto di una deflagrazione. I soldati, in duplice filare, entrano in città con la prescritta andatura di passo volta a limitare le conseguenze di una eventuale attacco nemico. Il soldato in primo piano trattiene il Garand M1, primo fucile militare semiautomatico a presa di gas (recupera i gas di sparo per riarmare l’otturatore e ricaricare), calibro .30 in. (7,62 mm.). Foto BULL 358924-6251 D
Lo spigolo della casa sulla destra è stato il punto di inizio della costruzione della foto. In fondo al viale l’orologio della torre segna lo stesso orario. Gli alberi di arancio sono stati piantati nei primi anni ‘60. Sulla destra, in secondo piano, il profilo del monte Costa e, più in alto, a destra, parte del monte Brugiana; sulla sinistra il profilo delle colline del Candia. Foto di Roberto Violi D
Borgo del Ponte – Vicolo Araglio. Il soldato Jack Cleary della Compagnia F del 473° Reggimento di Fanteria della Vª Armata in un momento di riposo, seduto su uno sgabello, con apparato rice-trasmittente per comunicazioni militari, modello BC 1000, armato di carabina M1 calibro .30 in. (7,62 mm.). Foto BULL 395754-6258 E
Le scale, il pilastrino, il paracarro, le aperture quadrate sulla facciata (una è modificata), il piccolo marciapiede testimoniano l’autenticità del luogo. La comparsa riproduce un momento di riposo del soldato Jack (ferito alcuni giorni dopo il momento ripreso nell’immagine; rientrato in America dove è deceduto alcuni anni fa). Foto di Luca Frola E
Piazza Mercurio, Palazzo Bourdillon. In primo e secondo piano due feriti in barella e personale sanitario tedesco; sempre in secondo piano alcuni prigionieri tedeschi vicini alla colonna tenuti a bada da un “niseo” che porta a tracolla un Garand M1. Ai piedi della colonna il cartello indica il concentramento dei Prisoners of War. Foto BULL 337145-6259 F
La piazza ha avuto una profonda ristrutturazione durante il primo decennio del 2000. Notiamo le colonne e l’entrata della vecchia sede comunale. Le inferriate e le demarcazioni dei blocchi rettangolari esterni della facciata sono stati il riferimento per il posizionamento degli uomini. Il soldato “niseo” caratterizza l’immagine. Foto di Roberto Violi F
Interno del Palazzo Ducale. Il ferito in barella è Aldo Andreoni, trasportato, a sinistra, da Fosco Balloni (con i pantaloni alla zuava) e, a destra, dal farmacista Leonello Ramacciotti (con in mano un fiasco di aceto). A sinistra , in primo e secondo piano due Jeep Willys MB. Questa è l’unica foto storica della mostra dove non sono raffigurati dei militari in divisa; riconoscenza della tragedia patita dalla popolazione massese che ha saputo reagire e risollevarsi “…CONTRO OGNI RITORNO”. Foto LEVINE 325750-6280 G
La veste architettonica è immutata. La pavimentazione, ricostruita dopo la guerra, ricopia, con i ciottoli di fiume a vista, la più antica del 1700. Attualmente sede degli uffici della Prefettura e della Provincia. E’ il più imponente e sontuoso monumento della città di Massa. Edificato nella prima metà del ‘500 per volere di Alberico I° Cybo-Malaspina e realizzato dall’architetto Bergamini. Foto di Roberto Violi G
Via Palestro. I militari si dirigono verso Borgo del Ponte per attraversare il fiume Frigido. Sulla sinistra l’avanzata della colonna americana. Le ombre dei soldati fanno collocare la rappresentazione nella tarda mattinata. Al centro, alcuni partigiani vanno incontro ai militari; sulla destra un gruppo di persone osservano il passaggio delle truppe americane; un uomo, con una borsa nella mano sinistra, raggiunge lo stesso gruppo. A destra, due bandiere tricolore sono appese alle finestre. La più vicina manca della parte rossa, usata, forse, come foulard. Foto BULL 358925-6253 H
Tra l’arco marmoreo e la facciata della casa a metà strada, sulla sinistra, è stato costruito un caseggiato. Le bandiere sulla destra, sono esposte dalle finestre dell’attuale Istituto Malaspina. In fondo alla strada sopra l’arco del Salvatore si erge il campanile del Duomo. Foto di Luciana Milani H
Borgo del Ponte – P.zza S. Martino. A sinistra, in alto, una donna osserva i militari dalla finestra. Gli americani sono arrivati a guadare il fiume ma c’è ancora una resistenza da parte dei cecchini tedeschi che, da li a poco, avranno il destino segnato. Il soldato accosciato sul portone imbraccia il Garand mentre l’altro, più avanti, tiene con la mano destra l’M1 Carbine, calibro .30 (7,62 mm.), carabina semiautomatica progettata dalla Winchester nel 1941. Spicca la lucentezza dell’orologio sul polso sinistro del primo soldato americano. Lo straccio abbandonato a terra in primo piano, evoca l’immagine della condizione umana nella guerra. All’indomani, guadato il fiume Frigido, e con la successiva discesa dei partigiani in città, anche Carrara sarà liberata. Foto BULL 358926-6254 I
In alto a sinistra, al di là dei fiori di glicine e del lampione, non c’è più la continuità del caseggiato; oggi si entra in un cortile adibito a parcheggio auto in una diramazione di Vicolo Araglio; gli stipiti e l’arco in marmo del portone in primo piano, le posizioni delle discese dei pluviali e la deviazione dei cavi elettrici sono rimasti inalterati. Il lastricato è di recente rifacimento. Sulla destra il punto 14 de “I Sentieri della Memoria” è posto a ricordo del M.llo dei Carabinieri Andrea Marchini, originario della zona, insignito della Medaglia d’Oro al Valore Militare. Foto di Roberto Violi I
Il comandante partigiano Pietro Del Giudice, alla Liberazione nominato primo Prefetto di Apuania, si rivolge ai gruppi partigiani dal loggiato del primo piano del Palazzo Ducale. Figura di alto spessore morale e di comando, riconosciuto dalle forze alleate degno uomo di pace e delle Istituzioni, proteso verso chi lo ascolta, appoggia le mani sui marmi del loggiato. Con il capo chino, sulla destra in secondo piano, il comandante partigiano Vico. La guerra in Europa è terminata da due settimane. Tra distruzione e smarrimento riemerge forte la voglia di ricominciare. Foto del 15 maggio 1945 L
Lo stato dei luoghi non ha subito significative variazioni. Le mani di Pietro Del Giudice richiamano l’immagine di una impronta ideale alle generazioni future. Foto di Luca Frola L
Biografia Marco Alberti (1961) Ventenne raccoglie le sue prime poesie in un libret- to destinato ad amici e conoscenti. Puoi ritrovarti (se vuoi) è il suo primo impegno letterario. Nel ’96 pre- senta il volume di poesie Aprite le finestre (Bandecchi e Vivaldi - Pontedera) con lusinghiero riscontro di critica. Nell’ottobre ’98 presenta la silloge poetica Gran secco, 1020 (M. Baroni Editore -Viareggio) dove si apprezza la crescita espressiva della passione ci- vile. Con l’iniziativa Poesia: da dentro al cassetto alla città dell’agosto del 2000, Alberti cerca di stimolare e di invitare la cittadinanza a rendere pubblici i pro- pri scritti poetici abbandonati appunto nel cassetto. Nel 2006, presso la Filanda di Forno (Massa), pre- senta la raccolta di poesie Tra dune e valli intorno al cuore (Memoranda Edizioni – Massa): i sentimenti, le ragioni, tematiche reali e surreali giocano e si intrec- ciano in movimenti ondulatori che producono rifles- sioni e crescita d’animo. Nello stesso anno propo- ne ai viaggiatori della stazione ferroviaria di Massa Prossima stazione: poesia, poesia centro. Veicolare, trasmettere tramite il luogo stazione ed il mezzo treno quella lettura particolare quale è la poesia … tentativo umile di far emozionare. Nel giugno 2012, nel suo piccolo giardino, installa la statua Moai - non c’è - da lui progettata e realizzata dall’amico sculto- del solstizio d’estate, invita e ospita gli amici artisti re suo omonimo. Sperimentando l’abbinamento dei presso la sua abitazione: Vorrei dire che… è l’inizia- suoi testi poetici al pentagramma, nel 2013 ha pre- tiva culturale che ha visto parecchi artisti esternare sentato il CD musicale Solo poche parole che lo ha un tema di proprio interesse e dialogare con Marco visto autore della parte musicale e di quella lettera- dove sono emerse tematiche e pensieri, propositi e ria affacciandosi a nuovi affascinanti mondi artistici. volontà nel mondo dell’arte e della cultura. In que- Nell’aprile 2015 è ideatore e curatore della mostra sto 2019 sarà proposta la terza edizione. storico-fotografica Primavera 1945, passavano gli E’ componente della giuria del Premio-Concorso Americani… io mi ricordo dove si propongono alcu- “Maresciallo Ciro Siciliano – Pace Giustizia Libertà ne fotografie storiche degli alleati quando liberaro- Democrazia” rivolto agli studenti delle scuole del no la città di Massa il 10 aprile 1945 con altrettante territorio apuano, i quali affrontano il tema della speculari riprodotte negli stessi luoghi con gli stessi memoria dei fatti accaduti il 13 giugno 1944 a Forno mezzi e le stesse posizioni degli uomini. Il relativo di Massa attraverso elaborati, scritti, poesie, intervi- fotolibro, realizzato da Alberti, è stato apprezzato ste e disegni. Le sue opere hanno avuto affermazioni per la particolarità e l’unicità della proposta cultura- e riconoscimenti in parecchie iniziative letterarie na- le. In occasione del 70° anniversario della fondazio- zionali ed internazionali. Fa parte del Caffè Artistico ne del Gruppo di Massa dell’A.N.M.I. (Associazione Letterario Apuano. Nazionale Marinai d’Italia), nell’agosto 2016, insieme al collega e socio Franco Migliorini, dà alle stampe 70 anni di salmastro sulla pelle e sul cuore dove si rac- colgono le storie dei soci fondatori e dove si trovano i risultati dell’indagine storica su Gaetano e Mauro Tavoni, ufficiali della Marina Militare ai quali è intito- lato il Gruppo di Massa. Il 21 giugno 2017, nel giorno
Ringraziamenti E’ con stima ed amicizia che desidero esprimere il più sincero ringraziamento alle persone, ai collaboratori e agli amici che, a diverso titolo, hanno fornito il loro sostegno e contribuito fattivamente a questo pro- getto di rievocazione storico-fotografica realizzato in occasione del 70° anniversario della Liberazione della Città di Massa e proposto nell’aprile e maggio 2019 presso le sale del Palazzo del Pegaso a Firenze. Sono tante le persone che mi sono state di aiuto e di supporto nei vari ruoli e compiti, a loro va la mia sentita gratitudine. Desidero ringraziare il Presidente della Associazione Storico Culturale Linea Gotica Tirrenica Dott. Marco Giandomenici che ha gestito in maniera impeccabi- le i mezzi militari e ha curato meticolosamente la scelta dell’abbigliamento d’epoca del personale re- enactors nonchè la condivisione fattiva dell’idea, un saluto a tutti i soci che hanno partecipato con entu- siasmo ai sets fotografici. Ringrazio il Presidente Ennio Biggi e i soci del Club Fotografico Apuano ed in particolare i fotogra- fi ufficiali dell’iniziativa Luciana Milani, Luca Frola e Roberto Violi per la professionalità e la capacità tecnica espressa durante i sets fotografici e nell’e- secuzione delle fotografie; ringrazio il Presidente dell’A.N.P.I. di Massa Sig. Dino Oliviero Bigini, il Vice Presidente Sig. Nino Ianni e il Dott. Massimo Michelucci (I.S.R.A.) per le consulenze storiche. Un ringraziamento al Presidente del Consiglio re- gionale della Toscana Dott. Eugenio Giani, al Cons. re regionale Dott. Giacomo Bugliani per i loro con- tributi introduttivi alla pubblicazione e per aver accolto il progetto stesso; ai dirigenti del Settore Rappresentanza e relazioni istituzionali ed esterne e ai loro collaboratori per la competenza, la disponibi- lità e l’ospitalità dimostrata durante l’allestimento ed i contatti organizzativi. E’ stato, da parte mia, entusiasmante e gratificante avere la vostra collaborazione ed il vostro supporto, senza di voi non avrei mai potuto realizzare questo progetto e questa mostra. Marco Alberti
Motivazione della Medaglia d’oro al valor militare conferita alla Provincia di Massa-Carrara “Ardente focolare di vivido fuoco, all’inizio della oppressione nazi-fascista, sprigionò la scintilla che infiammò i suoi figli alla resistenza. Vinse la fame con il leggendario sacrificio delle sue donne e dei suoi ragazzi sanguinanti sugli impervi sentieri. Subì ovunque stragi, devastazioni e rappresaglie atroci, si abbarbicò sulle natie montagne facendo del gruppo delle Apuane la cittadella inespugnata della libertà. In epici combattimenti irrise per nove mesi al nemico e lo vinse. Santificò Il suo dolore e il sangue dei suoi caduti, offrendoli come olocausto alla difesa della propria terra e alla Redenzione della patria.” Settembre 1943 – aprile 1945 Motivazione della Medaglia d’oro al merito civile conferita al Comune di Massa “Citta’ strategicamente importante, situata sulla Linea Gotica, fu oggetto di atroci rappresaglie e rastrellamenti e di devastanti bombardamenti che causarono la morte di centinaia di concittadini e la quasi totale distruzione dell’abitato. La popolazione, costretta all’evacuazione, dovette trovare rifugio sulle montagne e nei paesi vicini, tra stenti e dure sofferenze. Partecipava generosamente alla guerra partigiana e con dignità e coraggio affrontava, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione morale e materiale.” 1944 - 1945
Puoi anche leggere