Primavera 1945, passavano gli Americani... io mi ricordo - Consiglio ...

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Primavera 1945, passavano gli Americani... io mi ricordo - Consiglio ...
Primavera 1945,
passavano gli Americani...
      io mi ricordo
Primavera 1945, passavano gli Americani... io mi ricordo - Consiglio ...
…ai soldati di ogni credo, colore e nazionalità,
al movimento partigiano operante sulla Linea Gotica
e alla popolazione del territorio apuano
con sentita riconoscenza e profondo rispetto
per quanto ci hanno tramandato,
a tutti coloro che soffrirono e caddero per la libertà.

Liberazione della città di Massa, 10 aprile 1945 - 2019

con l’organizzazione e la collaborazione di

Consiglio regionale della Toscana
Progetto grafico e impaginazione: Patrizio Suppa
Stampa: tipografia del Consiglio regionale
Primavera 1945, passavano gli Americani... io mi ricordo - Consiglio ...
Primavera 1945,
passavano gli Americani...
      io mi ricordo

        30 aprile - 12 maggio 2019
       Palazzo del Pegaso, Firenze
Primavera 1945, passavano gli Americani... io mi ricordo - Consiglio ...
Presentazioni
E’ con grandissimo piacere che ospitiamo nelle pre-        “Primavera 1945, passavano gli americani… io mi ri-
stigiose sale del Palazzo del Pegaso questa mostra di      cordo – Fotografie di ieri e di oggi ” è un progetto
un personaggio eclettico e ricco di creatività come        fotografico prezioso che si pone l’obiettivo impor-
Marco Alberti. La definirei una Mostra-Progetto.           tante di valorizzare, attraverso la storia, il nostro
Tutte le esposizioni, naturalmente, hanno un’idea          territorio. In mostra ci sono dieci fotografie, scelte
progettuale alla spalle, ma questa raccoglie più           tra quelle che ritraggono alcuni degli “alleati” del-
aspetti degni di originalità: il tema della liberazione    la 92ª Divisione Buffalo della 5ª Armata entrati in
di Massa, quello del valore della memoria evoca-           città 10 aprile 1945, giorno della liberazione della
to dal valore emozionale delle foto d’epoca unito          città di Massa. Tanti fotogiornalisti documentarono
dall’arte fotografica odierna, attraverso un’opera         questo storico ingresso. Immagini significative che
suggestiva di ricostruzione storica. Il visitatore non     sono entrate a buon diritto nella memoria locale,
potrà rimanere indifferente dalla perfezione con cui       fanno parte di pubblicazioni, si possono ammirare
sono state riprodotte le azioni scattate nelle vecchie     presso il Museo della Resistenza e che adesso si po-
foto negli stessi luoghi, così come oggi si propongo-      tranno riscoprire in questa nuova veste, accanto ad
no, attraverso il coinvolgimento di comparse.              altre immagini scattate nel 2014 e relative alle stesse
La nostra Regione, attraversata purtroppo da trop-         zone, con gli stessi mezzi e le stesse posizioni degli
pe stragi naziste che settembre 1943 al marzo 1945         individui ritratti. Una sorta di confronto a distanza
hanno prodotto orrore e sangue, ricorda sempre             di 70 anni e un modo inedito e originale di ricordare
con partecipazione questi momenti bui della sto-           il nostro passato. Perché ricordare è una necessità
ria del italiana del ‘900, proprio affinché essi non si    urgente, soprattutto in questa fase storica delicata
ripetano più. Ricorda anche i momenti di gioia e la        e complessa, in cui troppo spesso rigurgiti di un pas-
liberazione delle nostre città. Certo è fondamenta-        sato carico di errori riaffiorano. E proprio per questo
le che accanto alle cerimonie ufficiali si sviluppino      sono orgoglioso che sia il Consiglio regionale della
e si sostengano tutte le iniziative che dal territorio     Toscana, una sede istituzionale così importante e
possono nascere dall’alleanza tra cultura, istituzioni     prestigiosa, a ospitare questa mostra. Dobbiamo
e associazionismo. Questa mostra ne è un esempio           essere custodi della memoria e, solo forti di que-
importante. Ringrazio quindi Marco Alberti per aver        sto bagaglio, possiamo essere capaci di guardare al
pensato ad un omaggio ai soldati americani che han-        futuro. Grazie alla preziosa ricostruzione di Marco
no dato un contributo fondamentale alla guerra di li-      Alberti, con quest’iniziativa possiamo ricordare i
berazione, al Consigliere regionale Giacomo Bugliani       soldati americani, i partigiani, tutti coloro che han-
che è stato il collante tra la nostra istituzione e que-   no combattuto per la libertà e hanno ridato, anche
sta iniziativa, al Direttore dell’Istituto Storico della   alla nostra città, la speranza e il coraggio di guar-
Resistenza Apuana da cui sono state ricavate le foto       dare avanti dopo tante ferite. Il nostro è un territo-
originali e ai tanti che hanno lavorato a questo pro-      rio dove la Resistenza è stata tra le più forti, dove
getto di assoluto pregio.                                  le perdite umane sono state tante e dolorose, dove
                                                           la guerra e il fascismo hanno lasciato un segno in-
Eugenio Giani                                              delebile. Siamo cresciuti nella memoria di quanto è
Presidente del Consiglio regionale della Toscana           stato, siamo cresciuti con questi valori stampati nel
                                                           cuore. Ricordare è un dovere ed è importante farlo
                                                           anche attraverso iniziative culturali di questo livello.

                                                           Giacomo Bugliani
                                                           Consigliere regionale
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Nel 1994 a Massa e a Lucca come ANPI e ISRA or-              fessionalità tecnica e chiaramente con grande pas-
ganizzammo due Convegni Internazionali di Studi              sione.
sul Settore Occidentale della Linea Gotica per gli           Un’operazione di rilievo storico e culturale che ha
aspetti geografico-militari e politico-sociali con la        avuto grande successo attraverso una mostra delle
partecipazione, oltre a quelli italiani, anche di stori-     gigantografie realizzate e un libro catalogo fotogra-
ci inglesi, tedeschi e americani tra i quali Cristopher      fico di pregio artistico.
Woods, Gerhard Schreiber e James Edward Miller.
Per l’organizzazione di mostre correlate ai convegni         Massimo Michelucci
Pietro Del Giudice e Gino Briglia dell’ANPI ebbero           Direttore Istituto Storico Resistenza Apuana
il merito di rivolgersi agli Archivi Militari USA che
proprio in quegli anni avevano risistemato tecnica-
mente il materiale fotografico e video della campa-
gna d’Italia. Fu ordinato il catalogo delle fotografie
risistemate che conteneva piccole foto, corredate
di brevi didascalie, indicazione dell’autore, numero,
e spesso generica segnalazione delle località. Tutte
stampe in bianco nero, perfette, della misura di circa
30 x 30 cm. Per Massa trovammo molte foto relati-
ve all’entrata in città delle truppe alleate il 10 aprile,
giorno della Liberazione, alla quale contribuirono i
partigiani apuani. Gli stessi comandi militari alleati
segnalarono tale importante contributo, ricono-
scendo anche come Carrara fosse stata liberata dal-
le forze partigiane prima del loro arrivo.
La storiografia militare ha chiaramente riconosciu-
to che sarebbe stato impossibile per le sole forze
partigiane vincere l’esercito nazista occupante il pa-
ese, ma anche comunque segnalato il valore e l’im-
portanza della guerra di resistenza partigiana, che
rappresentò anche per i comandi tedeschi una vera
spina nel fianco sulla Linea Gotica, come affermò
lo stesso Kesserling, parlando per esempio dei “par-
tigiani dell’Altissimo”. Del resto essere una mina
nel fianco fu l’obiettivo che gli Alleati chiesero alla
Resistenza, spronando e coadiuvando la nascita di
formazioni, e sostenendole moralmente, economi-
camente e militarmente, con lancio di armi. Questo
aspetto è invero troppo spesso dimenticato quan-
do si parla delle formazioni pratigiane e delle loro
azioni oltre le linee del fronte, in territorio nemico,
mentre in effetti è indubbio che il loro compito non
potesse essere l’azione di guerra campale, ma solo
quella di guerriglia, un metodo di guerra che appun-
to è stato sottovalutato ed anche a volte criticato,
non rilevando che furono anche gli Alleati a richie-
derlo.
Le più belle foto dell’entrata in Massa degli Alleati,
il giorno 10 aprile 1945, sono state ricostruite in ma-
niera perfetta negli stessi luoghi di allora, con pro-
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Strada Statale n.1 Aurelia nei pressi dell’ospedale. I soldati stanno stendendo un cavo telefonico di
fondamentale importanza per il collegamento tra le forze di prima linea e le retroguardie. Sulla sinistra il
campanile dalla cuspide esagonale della Chiesa Beata Vergine della Visitazione (Madonna del Monte – sec.
XVI); sulla destra, a fianco della casa in primo piano il pastificio Stefanini e la segnaletica stradale verticale di
località adottata dagli anni ’20 del XX secolo, con i pallini sulle lettere. La Jeep modello Willys MB, sul retro a
                                 sinistra, porta l’identificazione della 5ª Armata.

                                                                                             Foto LEVINE 337133-6275

                                                                                                                 A
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Sulla destra, accanto alla casa esistente, non abbiamo più l’immobile del pastificio, il cartello segnaletico verticale di
                “Massa” è nella stessa posizione come il muro perimetrale. La sede stradale è invariata.

                                                                                                        Foto di Roberto Violi

                                                                                                                        A
Primavera 1945, passavano gli Americani... io mi ricordo - Consiglio ...
Strada Statale n.1 Aurelia nei pressi dell’ospedale, entrata da sud, al centro cittadino. Prosegue l’avanzata verso nord.
Alcuni soldati si fermano ad una fonte per un piccolo riposo. In primo piano un soldato di colore della “92ª Buffalo”
che poggia a terra il suo B.A.R. Browning Automatic Rifle, modello M1918, calibro .30 in. (7,62 mm). La persona
                           anziana sulla destra è posizionata all’imbocco di Via del Bargello.

                                                                                                  Foto BULL 358923-6250

                                                                                                                    B
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Sulla sinistra il caseggiato con gli uffici formativi dell’ospedale ex scuola infermieri; tra la scuola ed il campanile uno
                               scorcio del vecchio ospedale. La fonte non è più esistente.

                                                                                                         Foto di Roberto Violi

                                                                                                                         B
Primavera 1945, passavano gli Americani... io mi ricordo - Consiglio ...
Strada Statale n.1 Aurelia nei pressi dell’ospedale. Il soldato in primo piano, al centro, tiene con la mano destra un
mitra Thompson M1A1, calibro .45 in. Automatic Colt Pistol (11,5 mm.). Ben visibili gli sbarramenti anticarro
              posizionati dai tedeschi a difesa della loro ritirata e per rallentare la marcia degli americani.

                                                                                              Foto LEVINE 337134-6282

                                                                                                                  C
Al centro, in fondo alla strada, notiamo la Porta Martana; sulla destra la casa, con la terrazza, pressoché immutata; in
    alto, sulla sinistra, la cima del monte Brugiana. Il tratto dell’ex Aurelia attualmente è denominato Via Prado.

                                                                                                      Foto di Roberto Violi

                                                                                                                      C
Strada Statale n. 1 Aurelia, oggi Via Democrazia, incrocio con Via Prado. A destra, in fondo, la torre del palazzo delle
poste; in secondo piano, a sinistra e a destra, a bordo strada, due distributori di carburante attivi fino agli anni ’60; a
sinistra, il tronco d’albero di acacia senza chioma per effetto di una deflagrazione. I soldati, in duplice filare, entrano
in città con la prescritta andatura di passo volta a limitare le conseguenze di una eventuale attacco nemico. Il soldato
in primo piano trattiene il Garand M1, primo fucile militare semiautomatico a presa di gas (recupera i gas di sparo per
                              riarmare l’otturatore e ricaricare), calibro .30 in. (7,62 mm.).

                                                                                                    Foto BULL 358924-6251

                                                                                                                      D
Lo spigolo della casa sulla destra è stato il punto di inizio della costruzione della foto. In fondo al viale l’orologio
della torre segna lo stesso orario. Gli alberi di arancio sono stati piantati nei primi anni ‘60. Sulla destra, in secondo
piano, il profilo del monte Costa e, più in alto, a destra, parte del monte Brugiana; sulla sinistra il profilo delle
                                                    colline del Candia.

                                                                                                        Foto di Roberto Violi

                                                                                                                        D
Borgo del Ponte – Vicolo
Araglio. Il soldato Jack
Cleary della Compagnia F
 del 473° Reggimento di
 Fanteria della Vª Armata
in un momento di riposo,
  seduto su uno sgabello,
        con apparato
    rice-trasmittente per
  comunicazioni militari,
     modello BC 1000,
  armato di carabina M1
    calibro .30 in. (7,62
            mm.).

     Foto BULL 395754-6258

                      E
Le scale, il pilastrino, il
   paracarro, le aperture
  quadrate sulla facciata
   (una è modificata), il
    piccolo marciapiede
testimoniano l’autenticità
  del luogo. La comparsa
riproduce un momento di
  riposo del soldato Jack
(ferito alcuni giorni dopo
    il momento ripreso
 nell’immagine; rientrato
     in America dove è
 deceduto alcuni anni fa).

             Foto di Luca Frola

                          E
Piazza Mercurio, Palazzo Bourdillon. In primo e secondo piano due feriti in barella e personale sanitario tedesco;
sempre in secondo piano alcuni prigionieri tedeschi vicini alla colonna tenuti a bada da un “niseo” che porta a tracolla
          un Garand M1. Ai piedi della colonna il cartello indica il concentramento dei Prisoners of War.

                                                                                                  Foto BULL 337145-6259

                                                                                                                    F
La piazza ha avuto una profonda ristrutturazione durante il primo decennio del 2000. Notiamo le colonne e
l’entrata della vecchia sede comunale. Le inferriate e le demarcazioni dei blocchi rettangolari esterni della facciata
      sono stati il riferimento per il posizionamento degli uomini. Il soldato “niseo” caratterizza l’immagine.

                                                                                                     Foto di Roberto Violi

                                                                                                                     F
Interno del Palazzo Ducale. Il ferito in barella è Aldo Andreoni, trasportato, a sinistra, da Fosco Balloni
(con i pantaloni alla zuava) e, a destra, dal farmacista Leonello Ramacciotti (con in mano un fiasco di aceto).
                            A sinistra , in primo e secondo piano due Jeep Willys MB.

Questa è l’unica foto storica della mostra dove non sono raffigurati dei militari in divisa; riconoscenza della tragedia
     patita dalla popolazione massese che ha saputo reagire e risollevarsi “…CONTRO OGNI RITORNO”.

                                                                                               Foto LEVINE 325750-6280

                                                                                                                   G
La veste architettonica è immutata. La pavimentazione, ricostruita dopo la guerra, ricopia, con i ciottoli di fiume
a vista, la più antica del 1700. Attualmente sede degli uffici della Prefettura e della Provincia. E’ il più imponente
e sontuoso monumento della città di Massa. Edificato nella prima metà del ‘500 per volere di Alberico I°
                               Cybo-Malaspina e realizzato dall’architetto Bergamini.

                                                                                                     Foto di Roberto Violi

                                                                                                                     G
Via Palestro. I militari si dirigono verso Borgo del Ponte per attraversare il fiume Frigido. Sulla sinistra l’avanzata della colonna
americana. Le ombre dei soldati fanno collocare la rappresentazione nella tarda mattinata. Al centro, alcuni partigiani vanno
incontro ai militari; sulla destra un gruppo di persone osservano il passaggio delle truppe americane; un uomo, con una borsa
nella mano sinistra, raggiunge lo stesso gruppo. A destra, due bandiere tricolore sono appese alle finestre. La più vicina manca
                                            della parte rossa, usata, forse, come foulard.

                                                                                                            Foto BULL 358925-6253

                                                                                                                                H
Tra l’arco marmoreo e la facciata della casa a metà strada, sulla sinistra, è stato costruito un caseggiato. Le bandiere
sulla destra, sono esposte dalle finestre dell’attuale Istituto Malaspina. In fondo alla strada sopra l’arco del Salvatore si
                                                erge il campanile del Duomo.

                                                                                                        Foto di Luciana Milani

                                                                                                                         H
Borgo del Ponte – P.zza S. Martino. A sinistra, in alto, una donna osserva i militari dalla finestra. Gli americani sono
arrivati a guadare il fiume ma c’è ancora una resistenza da parte dei cecchini tedeschi che, da li a poco, avranno il
destino segnato. Il soldato accosciato sul portone imbraccia il Garand mentre l’altro, più avanti, tiene con la mano
destra l’M1 Carbine, calibro .30 (7,62 mm.), carabina semiautomatica progettata dalla Winchester nel 1941. Spicca
la lucentezza dell’orologio sul polso sinistro del primo soldato americano. Lo straccio abbandonato a terra in primo
piano, evoca l’immagine della condizione umana nella guerra. All’indomani, guadato il fiume Frigido, e con la
                          successiva discesa dei partigiani in città, anche Carrara sarà liberata.
                                                                                                  Foto BULL 358926-6254

                                                                                                                    I
In alto a sinistra, al di là dei fiori di glicine e del lampione, non c’è più la continuità del caseggiato; oggi si entra in un
cortile adibito a parcheggio auto in una diramazione di Vicolo Araglio; gli stipiti e l’arco in marmo del portone in
primo piano, le posizioni delle discese dei pluviali e la deviazione dei cavi elettrici sono rimasti inalterati. Il lastricato
è di recente rifacimento. Sulla destra il punto 14 de “I Sentieri della Memoria” è posto a ricordo del M.llo dei
        Carabinieri Andrea Marchini, originario della zona, insignito della Medaglia d’Oro al Valore Militare.

                                                                                                            Foto di Roberto Violi

                                                                                                                            I
Il comandante partigiano Pietro Del Giudice, alla Liberazione nominato primo Prefetto di Apuania, si rivolge ai
gruppi partigiani dal loggiato del primo piano del Palazzo Ducale. Figura di alto spessore morale e di comando,
riconosciuto dalle forze alleate degno uomo di pace e delle Istituzioni, proteso verso chi lo ascolta, appoggia le mani
      sui marmi del loggiato. Con il capo chino, sulla destra in secondo piano, il comandante partigiano Vico.

La guerra in Europa è terminata da due settimane. Tra distruzione e smarrimento riemerge forte la voglia di
                                              ricominciare.
                                                                                                  Foto del 15 maggio 1945

                                                                                                                    L
Lo stato dei luoghi non ha subito significative variazioni. Le mani di Pietro Del Giudice richiamano l’immagine di
                                    una impronta ideale alle generazioni future.

                                                                                                   Foto di Luca Frola

                                                                                                                L
Biografia
Marco Alberti (1961)
Ventenne raccoglie le sue prime poesie in un libret-
to destinato ad amici e conoscenti. Puoi ritrovarti (se
vuoi) è il suo primo impegno letterario. Nel ’96 pre-
senta il volume di poesie Aprite le finestre (Bandecchi
e Vivaldi - Pontedera) con lusinghiero riscontro di
critica. Nell’ottobre ’98 presenta la silloge poetica
Gran secco, 1020 (M. Baroni Editore -Viareggio) dove
si apprezza la crescita espressiva della passione ci-
vile. Con l’iniziativa Poesia: da dentro al cassetto alla
città dell’agosto del 2000, Alberti cerca di stimolare
e di invitare la cittadinanza a rendere pubblici i pro-
pri scritti poetici abbandonati appunto nel cassetto.
Nel 2006, presso la Filanda di Forno (Massa), pre-
senta la raccolta di poesie Tra dune e valli intorno al
cuore (Memoranda Edizioni – Massa): i sentimenti, le
ragioni, tematiche reali e surreali giocano e si intrec-
ciano in movimenti ondulatori che producono rifles-
sioni e crescita d’animo. Nello stesso anno propo-
ne ai viaggiatori della stazione ferroviaria di Massa
Prossima stazione: poesia, poesia centro. Veicolare,
trasmettere tramite il luogo stazione ed il mezzo
treno quella lettura particolare quale è la poesia …
tentativo umile di far emozionare. Nel giugno 2012,
nel suo piccolo giardino, installa la statua Moai - non
c’è - da lui progettata e realizzata dall’amico sculto-      del solstizio d’estate, invita e ospita gli amici artisti
re suo omonimo. Sperimentando l’abbinamento dei              presso la sua abitazione: Vorrei dire che… è l’inizia-
suoi testi poetici al pentagramma, nel 2013 ha pre-          tiva culturale che ha visto parecchi artisti esternare
sentato il CD musicale Solo poche parole che lo ha           un tema di proprio interesse e dialogare con Marco
visto autore della parte musicale e di quella lettera-       dove sono emerse tematiche e pensieri, propositi e
ria affacciandosi a nuovi affascinanti mondi artistici.      volontà nel mondo dell’arte e della cultura. In que-
Nell’aprile 2015 è ideatore e curatore della mostra          sto 2019 sarà proposta la terza edizione.
storico-fotografica Primavera 1945, passavano gli            E’ componente della giuria del Premio-Concorso
Americani… io mi ricordo dove si propongono alcu-            “Maresciallo Ciro Siciliano – Pace Giustizia Libertà
ne fotografie storiche degli alleati quando liberaro-        Democrazia” rivolto agli studenti delle scuole del
no la città di Massa il 10 aprile 1945 con altrettante       territorio apuano, i quali affrontano il tema della
speculari riprodotte negli stessi luoghi con gli stessi      memoria dei fatti accaduti il 13 giugno 1944 a Forno
mezzi e le stesse posizioni degli uomini. Il relativo        di Massa attraverso elaborati, scritti, poesie, intervi-
fotolibro, realizzato da Alberti, è stato apprezzato         ste e disegni. Le sue opere hanno avuto affermazioni
per la particolarità e l’unicità della proposta cultura-     e riconoscimenti in parecchie iniziative letterarie na-
le. In occasione del 70° anniversario della fondazio-        zionali ed internazionali. Fa parte del Caffè Artistico
ne del Gruppo di Massa dell’A.N.M.I. (Associazione           Letterario Apuano.
Nazionale Marinai d’Italia), nell’agosto 2016, insieme
al collega e socio Franco Migliorini, dà alle stampe
70 anni di salmastro sulla pelle e sul cuore dove si rac-
colgono le storie dei soci fondatori e dove si trovano
i risultati dell’indagine storica su Gaetano e Mauro
Tavoni, ufficiali della Marina Militare ai quali è intito-
lato il Gruppo di Massa. Il 21 giugno 2017, nel giorno
Ringraziamenti
E’ con stima ed amicizia che desidero esprimere il più
sincero ringraziamento alle persone, ai collaboratori
e agli amici che, a diverso titolo, hanno fornito il loro
sostegno e contribuito fattivamente a questo pro-
getto di rievocazione storico-fotografica realizzato
in occasione del 70° anniversario della Liberazione
della Città di Massa e proposto nell’aprile e maggio
2019 presso le sale del Palazzo del Pegaso a Firenze.
Sono tante le persone che mi sono state di aiuto e
di supporto nei vari ruoli e compiti, a loro va la mia
sentita gratitudine.
Desidero ringraziare il Presidente della Associazione
Storico Culturale Linea Gotica Tirrenica Dott. Marco
Giandomenici che ha gestito in maniera impeccabi-
le i mezzi militari e ha curato meticolosamente la
scelta dell’abbigliamento d’epoca del personale re-
enactors nonchè la condivisione fattiva dell’idea, un
saluto a tutti i soci che hanno partecipato con entu-
siasmo ai sets fotografici.
Ringrazio il Presidente Ennio Biggi e i soci del Club
Fotografico Apuano ed in particolare i fotogra-
fi ufficiali dell’iniziativa Luciana Milani, Luca Frola
e Roberto Violi per la professionalità e la capacità
tecnica espressa durante i sets fotografici e nell’e-
secuzione delle fotografie; ringrazio il Presidente
dell’A.N.P.I. di Massa Sig. Dino Oliviero Bigini, il
Vice Presidente Sig. Nino Ianni e il Dott. Massimo
Michelucci (I.S.R.A.) per le consulenze storiche.
Un ringraziamento al Presidente del Consiglio re-
gionale della Toscana Dott. Eugenio Giani, al Cons.
re regionale Dott. Giacomo Bugliani per i loro con-
tributi introduttivi alla pubblicazione e per aver
accolto il progetto stesso; ai dirigenti del Settore
Rappresentanza e relazioni istituzionali ed esterne e
ai loro collaboratori per la competenza, la disponibi-
lità e l’ospitalità dimostrata durante l’allestimento
ed i contatti organizzativi.
E’ stato, da parte mia, entusiasmante e gratificante
avere la vostra collaborazione ed il vostro supporto,
senza di voi non avrei mai potuto realizzare questo
progetto e questa mostra.

Marco Alberti
Motivazione della Medaglia d’oro al valor militare
            conferita alla Provincia di Massa-Carrara

           “Ardente focolare di vivido fuoco, all’inizio della
          oppressione nazi-fascista, sprigionò la scintilla che
        infiammò i suoi figli alla resistenza. Vinse la fame con
          il leggendario sacrificio delle sue donne e dei suoi
       ragazzi sanguinanti sugli impervi sentieri. Subì ovunque
        stragi, devastazioni e rappresaglie atroci, si abbarbicò
       sulle natie montagne facendo del gruppo delle Apuane
   la cittadella inespugnata della libertà. In epici combattimenti
          irrise per nove mesi al nemico e lo vinse. Santificò
          Il suo dolore e il sangue dei suoi caduti, offrendoli
         come olocausto alla difesa della propria terra e alla
                        Redenzione della patria.”
                      Settembre 1943 – aprile 1945

        Motivazione della Medaglia d’oro al merito civile
                 conferita al Comune di Massa

    “Citta’ strategicamente importante, situata sulla Linea Gotica,
   fu oggetto di atroci rappresaglie e rastrellamenti e di devastanti
bombardamenti che causarono la morte di centinaia di concittadini e
  la quasi totale distruzione dell’abitato. La popolazione, costretta
 all’evacuazione, dovette trovare rifugio sulle montagne e nei paesi
 vicini, tra stenti e dure sofferenze. Partecipava generosamente alla
  guerra partigiana e con dignità e coraggio affrontava, col ritorno
   alla pace, la difficile opera di ricostruzione morale e materiale.”
                                1944 - 1945
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