Lezione 3 : 3 La conquista dello spazio - Docente: Luigi Borghi 03/04/2019 - Il COSMo.
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Durante la seconda guerra mondiale, Peenemünde ospitava la Heeresversuchsanstalt, un grosso sito di sperimentazione e sviluppo missilistico, istituito nel 1937. Prima di tale data il gruppo guidato da Wernher von Braun e Walter Dornberger aveva operato a Kummersdorf, a sud di Berlino. Comunque, Kummersdorf si rivelò troppo piccola per gli esperimenti. Peenemünde, situata sulla costa, permetteva il lancio dei razzi e il successivo monitoraggio, attraverso oltre 300 chilometri di acque aperte. Tra il 1937 e il 1945 i Peenemünders svilupparono molte basi della tecnologia missilistica e due armi, la V1 e la V2. I lanci di prova del primo V-1 avvennero all'inizio del 1942 e il primo V-2 (allora chiamato A-4) fu lanciato per la prima volta il 3 ottobre 1942, dalla Prüfstand VII. La Luftwaffe (aviazione militare) condusse gli esperimenti del V1 a Peenemünde-West, mentre l'Heer (esercito) condusse lo sviluppo del missile balistico V2. Filmato peenemunde
All’inizio dell’anno, gli Stati Uniti dichiararono che per celebrare l’evento avrebbero messo in orbita il primo satellite artificiale. Anche l’Unione Sovietica fece lo stesso tipo di dichiarazione, ma non fu presa sul serio fino al 4 ottobre 1957, quando il primo ICBM sovietico, durante il suo secondo volo di collaudo e con opportune modifiche, pone in orbita terrestre il primo satellite artificiale: lo Sputnik 1.
Filmato Sputnik Sputnik 1 Explorer 1 Lancio: Baikonur 4 /10/1957 alle 19:12. Lancio: 1/2/1958 alle 03:48 Orbita: ellittica (947 - 228 km) Rientro: 31 marzo1970 Periodo orbitale: 96 minuti Durata della missione: 111 giorni Massa: 83,3 kg Massa: 13,97 kg Una sfera di 58 cm di diametro Orbita ellittica:: 2.550 - 358 km Durata: 57 giorni Periodo: 114,8 minuti Materiale: Alluminio . Segui il Vanguard 1 il 17/3/58 16 Lo sputnik 2 con Laika il 3/11/57
Segnale radio Trasmetteva un segnale radio su due frequenze da 20 e da 40 MHz con il quale codificava in MF la pressione e la temperatura interna.
Explorer 1 (ufficialmente chiamato Satellite 1958 Alpha) fu il primo satellite artificiale lanciato dagli Stati Uniti, il terzo lanciato dall'uomo (i primi due furono lo Sputnik 1 e 2) con il razzo Jupiter C. Venne progettato e costruito dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) del California Institute of Technology sotto la direzione del dottor William Hayward Pickering. La strumentazione satellitare a bordo dell'Explorer 1 era invece stata costruita e progettata da James Van Allen, dell'Università Statale dell'Iowa. Filmato Jupiter
Vanguard 1 è un missile/satellite artificiale. Lanciato in orbita il 17 marzo 1958 dopo i più famosi Sputnik 1 ed Explorer 1 E’ l'unico ancora in orbita (si presume resti per 240 anni) e questo lo classifica come il più antico oggetto in orbita creato dall'uomo. È stato anche il primo satellite che ha montato dei pannelli fotovoltaici. Trasmetteva sui 108Mhz Orbita compresa fra i 654 e 3969 km.
U.S.A. Con la missione Mercury- Redstone 2, il 31/1/1961, andò nello spazio lo scimpanzé Ham. L'atterraggio in mare riuscì senza U.R.S.S. particolari problemi, e lo Laika è il nome della razza del cane scimpanzé Ham femmina che il 3 novembre 1957 comunque venne lasciò la Terra a bordo della recuperato capsula spaziale Sputnik 2. Non incolume. era stato previsto il rientro! 20
I satelliti spia americani “Corona” (chiamati “Keyhole”, ”Buco della serratura”). Le pellicole impressionate venivano sganciate in un apposito involucro che rientrava in atmosfera e cadeva in mare oppure recuperate al volo. Non c’erano le foto digitali e le comunicazioni erano ancora lente.
Analisi di Newton della velocità di fuga (cannone di Newton) Dalla cima di una montagna, un cannone spara dei proiettili con velocità sempre più grande. I proiettili A e B ricadono a terra. Il proiettile C percorre un'orbita circolare (28.000 kmh se fossimo a 350 km da terra). D invece, una ellittica. Il proiettile E si allontana dal pianeta (40.000 kmh).
Seconda e terza velocità cosmica . Il valore della terza velocità cosmica è minimo quando il lancio avviene nella direzione del moto orbitale della Terra, ed è massimo quando il lancio è opposto al senso del moto orbitale della Terra. 25
Ogni missione passa attraverso una fase preparatoria, l'A.T.L.O. (Assembly, Test and Launch Operations), che comprende la costruzione, il controllo e quindi il trasporto del veicolo spaziale alla rampa di partenza. Poi inizia un periodo definito "finestra", l'intervallo di tempo utile ad effettuare il lancio, che dipende dai moti della Terra e dalle posizioni dei pianeti. Infatti, al fine di poter trarre giovamento dalla velocità del nostro pianeta, il lancio sarà effettuato nella stessa direzione della rotazione o della rivoluzione della Terra. Tenendo conto invece della posizione ravvicinata di pianeti, che possano eventualmente fungere da vere e proprie fionde gravitazionali per raggiungere mete più lontane, il margine di tempo si allargherà a diverse settimane.
Terra= 29 kms Venere= 35 kms Il sistema solare è affollato! Ci sono altri pianeti che hanno una loro attrazione gravitazionale. Facendo precipitare la nostra sonda su di essi, con una certa angolazione, si otterrà una deviazione ed una modifica della velocità. Tale fenomeno è chiamato gravity assist ed è molto usato per le sonde spaziali. Il calcolo è comunque complesso e rischioso: collidere, orbitare o sbagliare traiettoria.
Raggiunto lo spazio esterno, ogni veicolo spaziale viene sospinto e posizionato su determinate traiettorie curve, dove il combustibile principale diviene la forza gravitazionale. Le sonde infatti, al pari di ogni altro corpo del sistema solare, rispondono alle regole dettate dalle leggi di Keplero. Una volta lanciata ogni sonda può essere considerata come posta su un'orbita eliocentrica, per cui per raggiungere qualsiasi destinazione dovranno essere effettuate delle opportune correzioni orbitali, avvalendosi anche dell'attrazione derivante da passaggi ravvicinati con masse planetarie, che avverranno avvicinandosi ad un pianeta da dietro, mentre questo procede verso il Sole, così da ottenere un incremento della sua velocità, od in maniera contraria, per effettuare una decelerazione.
Durante il viaggio il veicolo spaziale sarà continuamente monitorato attraverso il Deep Space Network, che avvalendosi delle tre stazioni, dislocate a 120° di longitudine l'una dall'altra (USA, Spagna ed Australia), in modo da avere una copertura totale, instaurerà una comunicazione bidirezionale tramite la quale verranno rilevati i seguenti valori: Velocità e direzione - misurando le variazioni di frequenza dei segnali radio (effetto doppler), con le quali si otterrà la velocità relativa alla Terra e la posizione migliore della parabola del radiotelescopio; Distanza - dal tempo occorrente fra la trasmissione e la successiva ricezione di un segnale radio.
Nel calcolo delle traiettorie vanno considerati inoltre diversi fattori (vento solare, attrito atmosferico, ecc....). Le sonde sono quindi dotate di piccoli razzi per apportare le correzioni di traiettoria. I satelliti producono l’energia per mezzo di pannelli solari dispiegati in orbita o generatori nucleari a radioisotopi. Un satellite deve mantenere un’orientazione ben determinata rispetto al Sole e alla Terra. A tale scopo è dotato di una serie di dispositivi, quali piccoli motori, ruote giroscopiche e magneti, che mantengono l’inclinazione ideale. Un satellite installato a 200 km può mantenere la quota per un periodo compreso tra una settimana e tre mesi; a 300 km lo stesso satellite può rimanere in orbita fino a due anni; al di sopra dei 1000 km, dove l’atmosfera è estremamente rarefatta, anche migliaia di anni. La ISS perde circa 100 metri al giorno.
satelliti per telecomunicazioni, COSPAS/SARSAT; spesso sono posizionati in un'orbita geostazionaria intorno alla Terra; satelliti meteorologici, es. METEOSAT; satelliti scientifici, es. Telescopio Spaziale Hubble o Envisat o Landsat; satelliti militari sia a scopo offensivo (vietati) che difensivo (intercettazione di missili), es. la rete di satelliti di comunicazione e controllo del teatro operativo militare e di comando dei droni. stazioni orbitanti, es. Stazione Spaziale Internazionale, Skylab, Mir; sonde spaziali in modo improprio, perché in genere le sonde non orbitano attorno ad un altro corpo Satelliti di servizio per il rilevamento della posizione, esempio GPS, Glonass russo, Galileo europeo, Beidou (poi nel 2020 sarà COMPASS) cinese, IRNSS indiano. 31
Le orbite LEO (Low Earth Orbit ) sono poste a un’altitudine inferiore a 2000 km; a differenza di quelle più alte, hanno il vantaggio di non attraversare le fasce di Van Allen (le zone dello spazio intorno alla Terra caratterizzate da un’alta concentrazione di pericolose particelle cariche ad alta energia), di consentire trasmissioni più rapide ed efficienti da e per la Terra e di avere costi di lancio più contenuti. Le orbite MEO hanno un’altitudine compresa tra i 2000 e i 20.000 km; sono utilizzate per telecomunicazioni e navigazione, come quelli del sistema di Global Positioning System e NAVSTAR. Le orbite (GEO, Geostationary Equatorial Orbit), a 35.800 km, l’unica a cui un satellite può ruotare con la stessa velocità angolare della Terra, Operano in orbita geostazionaria i satelliti televisivi e alcuni satelliti militari e meteorologici. 32
Sopra a destra GPS americano ma è analogo ai Galileo europei o al Glonass russo. A sinistra orbita geostazionaria A sinistra sotto: Orbita ellittica intorno alla terra con perigeo a 630 km e apogeo a 11650 km dalla superficie 03/04/2019 33 terrestre
Curiosità: Le comunicazioni che utilizzano un satellite geostazionario subiscono un ritardo dovuto alla lunga distanza che il segnale elettromagnetico deve percorrere, dalla stazione di terra al satellite e ritorno. Questo tempo è pari a circa un quarto di secondo. L'orbita geostazionaria della Terra è anche chiamata Fascia di Clarke. Essa prende il nome da Arthur C. Clarke, scrittore di fantascienza famoso soprattutto per essere l'autore di "2001: Odissea nello spazio", dal quale venne tratto l'omonimo film. Egli fu il primo che ipotizzò, in un suo romanzo, l'utilizzo dell'orbita geostazionaria per i satelliti dedicati alle telecomunicazioni. 34
ORBITE POLARI: Le orbite polari hanno una inclinazione orbitale di 90 gradi rispetto al piano equatoriale del pianeta. Ciò significa che il satellite percorre praticamente sempre la stessa orbita mentre il pianeta ruota sotto di esso. In questo modo il satellite è in grado di osservare ogni punto della terra in un ben determinato numero di orbite. ORBITE ELIOSINCRONE: Il piano orbitale di un satellite subisce un moto di precessione rispetto alla Terra. La velocità di questo moto dipende dall'altezza e dall'inclinazione dell'orbita. In un'orbita eliosincrona ideale i parametri orbitali sono tali che la precessione avvenga con lo stesso periodo orbitale del pianeta. In queste condizioni il satellite attraversa un parallelo sempre alla stessa ora solare locale. I satelliti che seguono orbite eliosincrone volano ad una quota compresa tra i 150 e i 900 chilometri e hanno un periodo orbitale compreso tra 90 e 110 minuti. ORBITE GEOSTAZIONARIE (particolarità dell’orbita equatoriale): Le orbite geostazionarie sono circolari, a bassa inclinazione e con un periodo che è fisso ed uguale a quello della Terra: 23 ore 56 minuti e 4 secondi. Un satellite in orbita geostazionaria si trova in una posizione fissa rispetto alla superficie terrestre, che mantiene ruotando su se stesso (il numero di giri al minuto varia da satellite a satellite). I satelliti geostazionari si trovano in orbita ad una quota di circa 36000 chilometri. ORBITA CIMITERO è una delle più estreme orbite terrestri, destinata ad accogliere ad esempio satelliti in disuso o apparecchiature che hanno terminato il loro ciclo di funzionalità. L'orbita cimitero non interseca altre orbite "commerciali" o "scientifiche". 35
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L'orbita descritta da un pianeta è 1° legge di Keplero un'ellisse, di cui il Sole occupa uno dei due fuochi. 03/04/2019 37
Il raggio vettore che unisce il centro del Sole con il centro del pianeta descrive aree uguali in tempi uguali. 03/04/2019 38
I quadrati dei periodi di rivoluzione dei pianeti sono direttamente proporzionali ai cubi dei semiassi maggiori delle loro orbite. 03/04/2019 39
INTERVALLO
Il volo terminò alle 10:20 ora di Mosca, in un campo a sud della città di Engels (Oblast' di Saratov), più a ovest rispetto al sito pianificato di rientro. Gagarin venne espulso dall'abitacolo e paracadutato a terra. Nei resoconti ufficiali si affermò che era invece atterrato all'interno della capsula, per conformarsi alle regole internazionali sui primati di quota raggiunta in volo. Voci non verificate affermano che già il 2 Febbraio 1961 l'Unione Sovietica avesse lanciato un cosmonauta nello spazio ma la missione non andò a buon fine con la morte dello stesso a bordo della navicella. Filmato: Corsa allo spazio (FINO A 1’22”
Progetto Mercury, fu il primo programmato tra il 1958 e il 1963, durante la presidenza di Dwight Eisenhower a prevedere missioni spaziali con equipaggio. È stato attivo prima della presidenza di John Fitzgerald Kennedy, con l'obiettivo di mettere un uomo in orbita attorno alla Terra La progettazione e le ricerche iniziali sono state effettuate dalla NACA (Nation al Advisory Committee for Aeronautics), mentre il programma è stato effettuato ufficialmente dalla NASA, appena costituita.
Alan Shepard fu uno dei primi sette astronauti scelti dalla NASA nell'aprile del 1959 nell'ambito del programma Mercury, diventando il primo americano nello spazio. Infatti, il 5 maggio 1961, (23 giorni dopo Gagarin) nella navicella Freedom 7, fu lanciato da un razzo Redstone in una traiettoria di volo suborbitale a un'altitudine di 116 miglia (circa 186 km). All'età di quarantasette anni, astronauta più anziano del programma, Shepard fece il suo secondo volo spaziale come comandante dell'Apollo 14, dal 31 gennaio al 9 febbraio 1971 in missione sulla Luna. Shepard morì di leucemia all'età di settantaquattro anni. 03/04/2019 45
I primi cosmonauti ed astronauti, chiusi nelle anguste capsule Vostok (1961-1963) sovietiche o nelle Mercury (1960-1963) statunitensi, erano poco più che cavie intelligenti. Tra i voli da primato è da segnalare quello di Valentina Vladimirovna Terenskova con la Vostok 6, battezzata Chaika, Aquila di mare, il 16 agosto 1963. Il suo volo fu sostenuto dallo stesso Korolev, vera spina dorsale di tutta la cosmonautica di quegli anni. Al rientro il suo fisico rimase permanentemente segnato dal lungo volo. L’esito medico di quel volo arrivò anche negli Stati Uniti provocando la chiusura del programma spaziale femminile dopo che erano già state selezionate le prime tredici aspiranti astronaute americane.
Le capsule Gemini, a differenza delle Mercury, potevano alterare la loro orbita. Erano anche in grado di agganciarsi ad altre navicelle, una delle quali, l'Agena Target Vehicle, aveva un suo grosso motore a razzo che veniva usato per eseguire ampi cambi orbitali. Gemini fu la prima navicella guidata dall'uomo ad avere un computer a bordo, il Gemini Guidance Computer, per facilitare la gestione e il controllo delle manovre di missione. Il Programma Gemini prevedeva attività extraveicolare (EVA) e manovre orbitali tra cui il rendezvous e l'aggancio (docking).
La Luna era già stata raggiunta dalla NASA, ma con il Salijut 1 l’Unione Sovietica stabilì nuovi record di permanenza nello spazio, aumentano così le conoscenze sulle reazioni del fisico umano a lunghe esposizioni in regime di microgravità. A partire dal 1978 diventerà operativo un nuovo tipo di capsula, il cargo russo Progress, che da allora ad oggi continua a portare ai laboratori spaziali quanto occorre agli occupanti per le loro attività. Una volta terminato il loro uso, queste capsule sono riempite con gli scarti di laboratorio e mandate a disintegrarsi nell’impatto con l’atmosfera terrestre, non essendo dotate di scudi termici.
La nuova Soyuz TMA-M
La prima stazione sovietica Saljiut fu lanciata da un razzo Proton fu poi raggiunta il 23/4/71 dello stesso anno dall'equipaggio della missione Sojuz 10 con l'intento di agganciarla. La procedura comunque non riuscì perfettamente e nonostante il rendezvous e l'aggancio l'equipaggio non poté salire a bordo. Fu nuovamente raggiunta il 7 giugno da parte della Sojuz 11 e questa volta l'equipaggio poté entrarvi per rimanervi 23 giorni. Sfortunatamente, durante lo sgancio tra la stazione e la Sojuz, quest'ultima riportò dei danni ad una valvola che comportò l'introduzione di gas tossici nella navetta durante il rientro in atmosfera, causando la morte dell'intero equipaggio. La Saljut 1 non fu più visitata da nessun equipaggio e rimase in orbita fino a che fece il suo rientro distruttivo in atmosfera, avvenuto l'11 ottobre 1971.
Skylab Dopo lo sbarco sulla Luna del ‘69, per non perdere di nuovo il primato sui sovietici, gli Stati Uniti decisero di mettere in orbita un loro laboratorio spaziale. Modificando in fretta e furia il terzo stadio di uno dei Saturn V che giaceva nei magazzini, la NASA realizzò lo Skylab (1973-1979). Molto più grande dei Saljiut, anche lo Skylab ebbe un avvio sfortunato. Furono solo 3 gli equipaggi che sempre nel 1973 lo visitarono a bordo di altrettante capsule Apollo. Poi fu abbandonato, nonostante gli esperimenti scientifici compiuti a bordo si fossero dimostrati estremamente interessanti. Nel 1979 lo Skylab si disintegrò nell’atmosfera terrestre. Nel 1975, nel quadro di accordi spaziali tra Unione Sovietica e Stati Uniti, fu effettuata la prima missione congiunta che vide una capsula Apollo agganciarsi in orbita con una capsula Soyuz. Grande pubblicità fu data all’evento che portò ad una stretta di mano nello spazio ed allo svolgimento di qualche esperimento scientifico. Fu l’inizio della collaborazione tra Unione sovietica e USA
Il primo lancio della rivoluzionaria navetta spaziale avvenne il 12 aprile 1981, vent’anni dopo il volo di Gagarin. La riutilizzabilità della navetta la faceva apparire come un veicolo che con il tempo avrebbe abbassato i costi dei voli spaziali. Sebbene nella stiva della navetta si effettuarono esperimenti d’ogni sorta, furono messi in orbita sonde, satelliti e fu portato nello spazio il laboratorio spaziale europeo Spacelab, i costi di gestione iniziarono subito ad aumentare mentre i soldi a disposizione della NASA diminuivano di anno in anno. Questo non permise che pochi miglioramenti al veicolo. Per gestire meglio le attività spaziali, il governo americano decise che la navetta avrebbe messo in orbita qualsiasi satellite commerciale o sonda statunitense, chiudendo le catene di montaggio dei razzi a perdere usati fino a quel momento. Anche sulla navetta si stabilirono dei record. Teoricamente a bordo potevano trovare ospitalità 10 persone, ma non si andò mai oltre le 7.
Altezza dello Space Shuttle: 56,14 m Altezza dell'orbiter: 37,23 m Apertura alare: 23,79 m Massa alla partenza: 2.041.000 kg ET: 751.000 kg SRB: 2 x 590.000 = 1.180.000 kg Spinta alla partenza: 34,8 MN SSME: 3 x 1,8 = 5.4 MN SSRB: 2 x 14,7 = 29,4 MN Massa al rientro (solo orbiter): 104.000 kg Carico massimo trasportabile: 28.800 kg Orbita: da 185 a 643 km Velocità: 27.875 km/h Posti astronauti: 10 (di solito l'equipaggio va da 5 a 7 persone tra piloti, specialisti di missione e scienziati) 58 03/04/2019
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Primo volo BURAN russo libero agosto Il progetto 1977. iniziò Primo nel 1976, voloutile 12 primo volo aprile 1982- nel 1984, programma fu cancellato nel 1992 Space Shuttle USA Ultimo volo (135) 8/7/2011
La Mir divenne la prima stazione spaziale abitata perennemente e funzionante scientificamente Per diversi anni, la Mir fu l'unico avamposto permanente della presenza umana nello spazio. Vennero particolarmente effettuate esperienze di carattere medico, in particolare sugli effetti sull'organismo umano della permanenza prolungata nello spazio. Diversi cosmonauti rimasero a bordo della stazione spaziale per periodi di quasi un anno.
Troppo grosso e costoso, fu offerta la partecipazione al programma Nella prima metà degli anni ’80 il presidente all’ESA, al Giappone ed al Reagan dichiarò che gli Stati Uniti avrebbero Canada, che accettarono, le forze puntato allo sbarco umano su Marte attraverso armate statunitensi si ritirarono. Il diverse tappe: progetto Freedom si chiudeva e 1 e 2° tappa la costruzione di una stazione nasceva Alpha, un progetto da spaziale orbitante, poi di una colonia lunare. miliardi di dollari diluiti in quasi 3° tappa estrarre e lavorare i minerali lunari per un decennio. Alla fine degli anni realizzare i pezzi dell’astronave marziana. ’80 era già stato stilato il 4°tappa invio dei materiali verso la stazione calendario dei lanci per spaziale. l’assemblaggio. 5°tappa, assemblaggio dei pezzi in orbita terrestre. 6° partenza per un volo triennale di andata e ritorno da Marte. La priorità fu subito data alla stazione spaziale, ma con gli anni il progetto iniziò a perdere Marte, poi la colonia lunare e rimase solo la stazione spaziale. Battezzata Freedom, Libertà, era un colosso spaziale.
è una stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita bassa terrestre. L'obiettivo della ISS, come è stato definito dalla NASA, è quello di sviluppare e testare tecnologie per l'esplorazione spaziale, in grado di mantenere in vita un equipaggio in missioni oltre l'orbita terrestre e acquisire esperienze operative per voli spaziali a lunga durata, nonché servire come un laboratorio di ricerca in un ambiente di microgravità, in cui gli equipaggi conducono esperimenti di biologia, chimica, medicina, fisiologia e fisica e compiono osservazioni astronomiche e meteorologiche.
volume pressurizzato di 1000 metri cubi, una massa di 400.000 chilogrammi, genera 100 kilowatts di potenza elettrica (La ISS perde quota di circa 100 mt al giorno) ed ha un equipaggio di 6 persone L'orbita ha un periodo di circa 92 min. Si trova a 370 Km da terra (mediamente) Al 14 agosto 2010, la stazione spaziale aveva completato più di 67.000 orbite.
Durante un rifornimento dello Shuttle
Gestita come un progetto congiunto tra gli enti partecipanti, le sezioni della stazione sono controllate da centri di controllo missione a Terra, resi operativi dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA), dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA), dall'Agenzia Spaziale Russa (RKA), dalla Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) e dall'Agenzia Spaziale Canadese (CSA). La proprietà e l'utilizzo della stazione spaziale è stabilita in accordi intergovernativi che consentono alla Federazione russa di mantenere la piena proprietà dei suoi moduli. Il costo della stazione è stato stimato dall'ESA in 100 miliardi di euro in 30 anni. La stazione viene servita da navicelle Soyuz, navette Progress, Space Shuttle, dall'Automated Transfer Vehicle e dal H-II Transfer Vehicle, ora anche dalla DrgonX, ed è stata visitata da astronauti e cosmonauti provenienti da 15 paesi diversi. Filmato di Parmitano
Dragon della SpaceX Per viaggi in orbita terrestre. Filmato.
Orion Per viaggi oltre l’orbita terrestre
https://youtu.be/IdtpWbzYnjQ Partenza di un Falcon 9 da 15 km di distanza
CST-100 Starliner. Design life: 60 hours (free flight) 210 days (docked) Dimensions_ Diameter 4.56 m. Length 5.03 m. Regime Low Earth
Accesso allo spazio Oltre alle innumerevoli agenzie spaziali nazionali, più o meno note (NASA, ROSCOSMOS; ESA, ASI, JAKSA, ecc.) oggi stanno assumendo rilevanza strategica anche le compagnie privante di accesso allo spazio, utilizzate anche dalla agenzie nazionali di paesi diversi.
L’ingresso degli americani
È una joint venture russo-americana (Khrunichev Energia e Lockheed Martin (LM), costituita nel 1995), con i diritti esclusivi per la vendita a livello mondiale di servizi di lancio commerciali del razzo Proton dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan. Con il suo headquartered è in Reston, (Washington, D.C) ILS inizialmente ha commercializzato lanci non militari sia russi che americani, attraverso il vettore americano Atlas ed il russo Proton. Con il lancio Atlas V del satellite SES 1KR il 20 aprile 2006, ILS aveva fatto 100 lanci, di cui 97 hanno avuto successo. Nel settembre 2006, la Lockheed-Martin ha venduto i propri interessi proprietari alla Space Transport Inc. registrata nelle Isole Vergini Britanniche e con sede a Mosca.
Lockheed Martin ha conservato tutti i diritti relativi alla commercializzazione del veicolo commerciale Atlas. ILS, non più affiliata con Lockheed Martin, ha continuato a commercializzare i veicoli di lancio Proton a clienti commerciali. Tutti i lanci Atlas V sono ora gestiti da United Launch Alliance (ULA), una joint-venture tra Lockheed Martin e Boeing (IDS / Difesa, Spazio e Sicurezza / Launch Services) formata nel dicembre 2006, con tutte le operazioni commerciali Atlas V. ILS rimarrà una società statunitense e la sede attualmente è in Reston, Virginia, nei pressi di Washington dove hanno circa 60 dipendenti.
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Costituita nel dicembre 2006, United Launch Alliance (ULA) è una joint venture 50-50 di proprietà di Lockheed Martin e The Boeing Company. ULA mette insieme due delle squadre più esperte e di successo del settore di lancio - Atlas e Delta - a fornire servizi di lancio nello spazio, affidabili e competitivi, per il governo degli Stati Uniti, la NASA, ed il National Reconnaissance Office (NRO).
È stato annunciato il 9 dicembre 2015 un accordo in merito a un finanziamento di 220 milioni di dollari per lo sviluppo di un nuovo motore che dovrebbe sostituire l’attuale RD-180 dell’Atlas, il Vulcan, progettato e costruito da ULA in collaborazione con Blue Origin, l’azienda del fondatore di Amazon Jeff Bezos dedicata al turismo spaziale. Utilizzerà i motori BE-4 alimentati a metano costruiti da Blue Origin, o gli AR-1 di Aerojet Rocketdyne.
Space X di Elon Musk (CEO della TESLA): fornisce razzi e navette sia cargo che con astronauti per voli orbitali. La Blue Origin di Jeff Bezos (CEO di Amazon). Con il New Shepard porterà tre astronauti in fascia sub orbitale. Virgin Galactic di Richard Branson, con lo SpaceshipTwo. Turismo spaziale suborbitale, con propri mezzi. XCOR Aerospace LynxMarc1, come Virgin Galactic. Stratolaunch Systems, creata dal miliardario Paul Allen. Sierra Nevada con il Dream Chaser, spazioplano cargo selezionata dalla NASA. Space Adventures, l’unica attualmente in grado di offrire turismo spaziale con la Soyuz. Solo commerciale. Boeing: fornitore di razzi per la ULA e di navette per la NASA.
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