La comunicazione è tempo di cura - Maria Cristina Morelli
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Consenso informato Una persona ha diritto di vivere tutte le fasi della propria esistenza senza subire trattamenti sanitari contrari alla propria volontà • Autonomia personale • Presidio della libertà e della propria dimensione corporea da ogni tipo di prevaricazione non voluta Relazione fra medico e paziente • Qualsiasi intervento può essere praticato soltanto in virtù di una autorizzazione • consenso informato non è strumento in virtù del quale la collettività si libera di un carico considerato troppo gravoso o comunque razionalizza e ottimizza, secondo i propri interessi, l’allocazione delle risorse economiche, strutturali e umane
Comunicazione o informazione ? • Comunicazione – messaggio bidirezionale • Informazione – trasmissione di una notizia a carattere undirezionale
Persone, non soggetti giuridici. Creature di carne, Comunicazione sangue e ossa, non individui tratti fuori dal loro contesto storico-culturale e che non esistono in nessun luogo H Arendt 1948 – Il malato esprime i propri valori, obiettivi e preferenze, mentre il sanitario offre le informazioni cliniche e le realistiche possibilità alternative di trattamento e cura. – Comunicazione biografica da parte del malato e biologica da parte del sanitario che consente la realizzazione di un modello di medicina centrato non più sul paternalismo medico ma sulle scelte condivise
Paternalismo medico • Concezione etica che prescrive di agire, o di omettere di agire, per il bene di una persona senza che sia necessario chiedere il suo assenso • Da questa prospettiva, il medico è impegnato a ripristinare una oggettiva condizione di salute (indipendente dalle preferenze del paziente) e la relazione è fortemente asimmetrica • I principi etici che sono alla base del paternalismo sono il principio di beneficenza – che prescrive l’obbligo di agire per il bene del paziente – ed il principio di non maleficenza – che esprime l’obbligo di non arrecare danno al paziente.
Paternalismo medico • (…) fa tutto questo con calma e competenza, nascondendo il più delle cose al paziente mentre ti occupi di lui. • Dà gli ordini necessari con voce lieta e serena, distogliendo la sua attenzione da ciò che gli viene fatto. • Qualche volta dovrai rimproverarlo in modo aspro e risentito, altre volte dovrai confortarlo con sollecitudine e attenzione, senza nulla rivelargli della sua condizione presente e futura Ippocrate • Non giova affatto a chi cura difendersi dall’influsso del paziente, avvolgendosi in una nube di autorità paternalistico-professionale • Esistono nel rapporto fra terapeuta e paziente fattori irrazionali che operano una reciproca “trasformazione” Jung 1929
Comunicazione professionale • Numerosi studi hanno dimostrato che la maggior parte dei pazienti desidera essere informata riguardo alle proprie condizioni di salute (natura e diagnosi della malattia) e le aspettative di vita(prognosi, trattamenti e loro effetti collaterali) Leydon GM BMJ 2000; 320: 909-13 • Una percentuale minore, intorno al 20%, non vuole essere informata. Stewart DE Gynecol Oncol 2000 • Fa parte dei compiti professionali del medico. Comitato nazionale di Bioetica: Informazione e consenso all’atto medico-1992 (punto 5) • E’ un diritto della persona, sancito dal punto di vista legislativo. Si tratta di un diritto della persona in quanto cittadino
Comunicazione professionale • Soggetta a regole ben precise. • Non è riservata sono alle persone con le quali ci sentiamo più in sintonia e dei quali condividiamo valori e preferenze. • È uno scambio che il professionista della cura riserva sia alle persone malate che gli sono emotivamente e spiritualmente vicine come a quelle che si situano agili antipodi delle sue preferenze personali • Il curante deve possedere sufficienti doti di psicologia, tali da consentirgli di comprendere la personalità del paziente e la sua situazione ambientale, per regolare su tali basi il proprio comportamento nel fornire le informazioni, [..] le quali dovranno essere veritiere e complete, ma limitate a quegli elementi che cultura e condizione psicologica del paziente sono in grado di recepire ed accettare» Comitato nazionale di Bioetica: Informazione e consenso all’atto medico-1992 (punto 5).
Processo di comunicazione SPIKES Proposto da Buckman 1992
La relazione terapeutica. • Obiettivo è costruire una «relazione terapeutica» che, «pur essendo asimmetrica, si mantenga umana, personale ed empatica, nonostante l’eccessivo tecnicismo della medicina e la“spersonalizzazione” dei rapporti che questo può comportare» – La solidarietà nel rapporto terapeutico, Giappichelli : Torino, 2018, p. 34 segg. e 41 seg.
• Words • Touch • Smell • Sight Therapeutic Negative effects effects Benedetti (2008) Ann Rev Pharmacol Toxicol 48: 33-60
Il processo comunicativo si esaurisce con la diagnosi? il diritto al rifiuto di cure non si deve tradurre in «abbandono terapeutico» da parte del medico Comma 5 dell’art. 1 Qualora il paziente esprima la rinuncia o il rifiuto di trattamenti sanitari necessari alla propria sopravvivenza, il medico prospetta al paziente e, se questi acconsente, ai suoi familiari, le conseguenze di tale decisione e le possibili alternative e promuove ogni azione di sostegno al paziente medesimo, anche avvalendosi dei servizi di assistenza psicologica
Il medico non è un “one man show” • Comma 2 • Contribuiscono alla relazione di cura, in base alle rispettive competenze, gli esercenti una professione sanitaria che compongono l’equipe sanitaria. In tale relazione sono coinvolti, se il paziente lo desidera, anche i suoi familiari o la parte dell’unione civile o il convivente ovvero una persona di fiducia del paziente medesimo. oggi-giorno, qualsiasi attività di cura minimamente significativa necessita di un coordinato lavoro multi-professionale e, quasi sempre, multi-disciplinare.
Tempo • Le persone con una malattia acuta e guaribile percentualmente sempre meno rappresentate • Aumentano sempre più le persone fragili affette da patologie cronico-degenerative, che abbisognano di una presa in carico lunga, complessa e prolungata nel tempo lungo. • L’autonomia del paziente deve essere promossa e costruita all’interno di relazioni efficaci che le aiutino ad immaginare, ad elaborare e quindi a sostenere il loro proprio progetto di vita buona – nonostante i limiti biologici che la malattia (ma talvolta anche solo l’età) comportano
Tempo • – In caso di malattie importanti e di procedimenti terapeutici e diagnostici prolungati, il rapporto curante- paziente non può essere limitato ad un unico, fugace incontro – Il curante deve possedere sufficienti doti di psicologia tali da consentirgli di comprendere la personalità del paziente e la sua situazione ambientale Comitato Nazionale per la Bioetica Informazione e consenso all’atto medico-1992
Tempo • La mancanza di tempo è il mantra incessante che i professionisti sanitari, oppongono nel momento in cui, nella relazione tra chi cura e chi è curato, viene proposto un approccio narrativo • Per una prima visita, ai medici vengono concessi dai venti ai trenta minuti per prendersi cura del paziente. • Nella pratica, le visite possono durare fino a quindici minuti. • 18 secondi è il tempo, stimato da uno studio europeo, che intercorre tra l’inizio del racconto del malato e il primo intervento del medico.
QUALI MODALITÀ PERCHÉ LA COMUNICAZIONE SIA DAVVERO TEMPO DI CURA? ART. 1 COMMA 10 «LA FORMAZIONE INIZIALE E CONTINUA DEI MEDICI E DEGLI ALTRI ESERCENTI LE PROFESSIONI SANITARIECOMPRENDE LA FORMAZIONE IN MATERIA DI RELAZIONE E DI COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE, DI TERAPIA DEL DOLORE E DI CURE PALLIATIVE» Legge del 22 dicembre 2017, n. 219
La formazione del personale sanitario (articolo 1, commi 9 e 10) • la formazione deve riguardare anzitutto la relazione e la comunicazione • una persona, per poter scegliere, non ha bisogno solo di informazioni, cioè di dati e di numeri • servono soprattutto capacità di relazione e comunicazione, per aiutare la persona (tanto più quanto più è fragile e vulnerabile) ad essere veramente protagonista del suo percorso di malattia e della sua vita
La comunicazione È inibita da: • Gergo medico • Domande che contengono già risposta • Domande complesse • Premature rassicurazioni e minimizzazioni E’ favorita da: • Domande aperte • Silenzio • Rispecchiamento • Empatia • Facilitazione • Formulazione di ipotesi
“Non sapevo bene cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo bene come toccarlo, come raggiungerlo. Il paese delle lacrime è così misterioso.” Antoine de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe
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