PRENDERSI CURA DI UNA PERSONA CARA AFFETTA DA DISTURBO ALIMENTARE NUOVO METODO MAUDSLEY

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25/04/2021

         PRENDERSI CURA DI UNA
        PERSONA CARA AFFETTA DA
          DISTURBO ALIMENTARE
        NUOVO METODO MAUDSLEY
        Janet Treasure, Psichiatra al Maudsley Hospital, Professore King’s College
                                    Londra, Inghilterra
                                    FENICE ONLUS
                              Dott.Emanuele Scarpellini
                                         per
                   Ambulatorio Disturbi Comportamento Alimentare
                                ASUGI ‐ Monfalcone

                           FENICE ONLUS dott. Emanuele Scarpellini ‐ Ambulatorio DCA
                                              ASUGI Monfalcone

                                       ASCOLTO
• Dimostrare sempre che si sta ascoltando. Fare cenni con la testa,
ripetere le parole dette dall’altro, mantenendo il contatto oculare,
riassumendo quanto abbiamo capito chiedendo conferma alla fine,
chiedere maggiori dettagli in caso di incertezza.
• Sapere che è possibile «ascoltare male», quindi scusarsi e ristabilire la
comunicazione. Scusarsi per aver «ascoltato male» non implica
cambiare NECESSARIAMENTE approccio, idea, motivazione.

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                                                 EMPATIA
• Mettersi nei panni dell’altro mantenendo i proprio confini. Verbalizzare il più possibile.
• Le problematiche di EDI potrebbero suscitare ansia in chi le ascolta. In questi casi stiamo entrando In
risonanza con l’ansia di EDI.
1. Evitare di rassicurare EDI rispetto le SUE preoccupazioni legate ai dettagli* del comportamento disturbante.
2. Essere consapevoli dell’ansia che viene attivata in noi
3. Essere consapevoli che attraverso la rassicurazione di EDI si cerca di rassicurare anche noi stessi (con lo scopo
di abbassare l’ansia per mezzo della relazione)*
• Esempi:
‐ Pare che la tua ansia anoressica sia forte (invece di : non preoccuparti non puoi ingrassare)
‐ Mi sembri spaventato (invece di: cosa vuoi che sia, mica ti farà del male..)
‐ Non entro in una conversazione su cibo e calorie. Cambiamo argomento
‐ Ti ascolterò per 5 minuti (per esempio) parlare di cibo, peso, e della forma corporea, ma questi 5 minuti
valgono per tutta la giornata
‐ Quando parli cosi mi sembra che ti senta un po’ confusa sul cambiamento

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               COME AFFRONTARE IL PROBLEMA
• Dopo aver posto le basi per una comunicazione sana è possibile
1. Normalizzare: «quando mi dici….e poi invece mi dici…sembra che in te ci siano due parti
contrastanti. Una parte si sente..l’altra invece si sente…»
2. Descrivere i fatti: «ho notato che/da quello che dici sembra che pensi…è così? Come posso
aiutarti?»
3. Rinforzare l’ascolto: « Mi sembra che questo potrebbe essere il tuo punto di vista….Ho capito
bene?»
4. Affrontare il problema in base alle comunicazione degli specialisti «Il medico dice che sarebbe
meglio ridurre l’esercizio fisico perché il tuo indice di massa corporea è molto basso. Cosa pensi
dovrebbe accadere perché tu ti senta di farlo?»
5. Esprimere sentimenti e commenti positivi ogni volta che è possibile: «Grazie per…mi piace
quando…»

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             COME AFFRONTARE IL PROBLEMA
10. Fare commenti sui comportamenti negativi del disturbo alimentare senza essere giudicanti:
questo commenti vanno sempre espressi rassicurando e rinforzando: «Quando gridi non riesco
a parlare (XYZ), ti voglio bene e sono preoccupato per te e mi rendo conto che per te deve
essere molto difficile questo momento, sei molto forte ad affrontare questo…ma quando non
mi lasci parlare proprio non mi piace»‐> attenzione poiché è possibile fare agli altri quello che
non piaccia venga fatto a noi senza che ce ne accorgiamo. Questo avviene quando il livello
d’ansia e tale che manca il controllo cognitivo sul comportamento, che così diventa automatico
(rinoceronte‐canguro).

• Scrivere possibile interazione
• Non rinunciare, non aspettarsi andamento lineare.

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                                    PUNTI CHIAVE
• Argomenti da tenere fuori dalla conversazione sono tutti gli
argomenti relativi al cibo, al peso, alla forma
• Riflettere lo stato d’animo «Sembra che tu sia sconvolto..» «Sento che
mi stai parlando delle preoccupazioni riguardo il tuo disturbo
alimentare. Sembra che tu sia molto spaventato»

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                               AUTOSTIMA
• • Aumentare la fiducia in sé stessi
• 1. Focalizzarsi sui risultati, per quanti piccoli
• 2. Focalizzarsi sull’impegno
• 3. Focalizzarsi sulle risorse
• Sia nel passato che nel presente
• Le reazioni non sono scontate (rabbia, felicità, gioia, tristezza,
  forza…).*

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                                     AFFETTO
• L’Affetto va comunicato anche attraverso gesti fisici. Deve essere
spontaneo. Verbalizzare l’affetto che si prova è importante.

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                        REGOLE E LIMITI
• Stabilire regole e limiti condivisi. Momento di scambio in famiglia.
• Le nuove regole devono essere pensate nel lungo periodo (mesi e/o
anni)
• Le regole devono essere chiare e pratiche, non ci deve essere spazio
per interpretazioni né per piccole variazioni dovute a fattori soggettivi
(es. l’umore)‐> affrontare picchi d’ansia e reazioni emotive.

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                        REGOLE E LIMITI
‐ fermezza nelle proprie aspettative, coerenza
‐ mantenere la calma e rispettare l’opinione altrui
‐ nota e rimanda ogni progresso
‐ quando la regola viene violata, ed è tua intenzione renderla
nuovamente chiara*, rimanda quanto capisci sia difficile il rispetto per
le regole per superare il disturbo alimentare e che sai che il tuo caro si
sta impegnando molto
‐ Le regole sono rivolte al comportamento indotto dalla malattia, non
sono dirette al tuo caro. ‐>gestire pensieri «dannosi».
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                              GESTIRE I PENSIERI DANNOSI
          • Fermarsi, regolare la propria ansia, vedere come il disturbo (EDI)
          motivi dei comportamenti spiacevoli nel vostro caro
 Pensieri automatici che colludono con il disturbo                   Esempi di pensieri che differenziano il disturbo alimentare
                   alimentare
Lei non ha amici perché li ha fatti fuori tutti               Ha perso gli amici perché non sapevano come confrontarsi con il suo
                                                              disturbo
                                                              Oppure
                                                              La sua ansia nei confronti del cibo l’ha spinta ad isolarsi
                                                              Oppure
                                                              Il disturbo le fa credere che nessuno la capisca
Lo fa apposta per farmi male                                  Questo disturbo sta facendo male anche a me
                                                              Oppure
                                                              Questa ansia che lei hai quando vede il cibo mi manda in confusione

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                                                     DISACCORDI
       • Emergeranno disaccordi che dovranno essere trasformati e visti come dei momenti di
       comunicazione assertiva di entrambi gli interlocutori.
       • Uno scambio acceso non è necessariamente un disastro. Mantieni la calma e ripeti quello
       che SENTI sia importante senza insistere sull’argomento (‐> esempio autostima slide
       successiva)
       • Riconosci quando la comunicazione diventa distruttiva e dannosa. Fermati, calmati e
       ritornaci senza fretta in un secondo momento (anche il giorno dopo se necessario).
       Concordare con i presenti quando si tornerà a parlare di quel dato argomento.
       • Se ti rendi conto che la tua reazione non è stata d’aiuto, che hai perso la calma, preparati
       ad accettare la responsabilità e a comunicarla « Riflettendoci, mi dispiace che…»
       • Affrontare la paura di Edi di essere controllato per mezzo delle regole e dei limiti
       restando calmi e coerenti con le decisioni condivise
       • Se le regole e gli obiettivi devono essere riformulate bisogna condividere il momento
       della riformulazione mettendo in evidenza sempre l’impegno e mai la sconfitta

                                              FENICE ONLUS dott. Emanuele Scarpellini ‐ Ambulatorio DCA
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         AFFRONTAREL E TRAPPOLE DELLA
               COMUNICAZIONE
• Ugualmente non dare per scontato che l’altro sappia già quello che
passa per la mente. Nessuno legge la mente dell’altro
Es «Non serve che gli risponda, sa come la penso…» Da evitare.
• Evitare di comunicare «lasciando intendere»
• Non dare messaggi discordanti
Es. «Non sono arrabbiata, va bene così…» quando in realtà si è
infastiditi. Questo tipo di comunicazione distrugge la relazione.

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