PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA
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PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA 2021- 2023 Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di L’AQUILA Redatto dal Dott. Fabio PELLEGRINI (Responsabile Unico della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza Amministrativa) Adottato con Delibera del Presidente del CPO in data 30/03/2021
Sommario: Sezione 1- Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione: 1. Funzioni e obiettivi - 2. Entrata in vigore, validità e aggiornamenti - 3. Riferimenti normativi e disposizioni anticorruzione- 4. Soggetti coinvolti 5. Attribuzioni e compiti del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza 6. Processo di gestione del rischio 7. Valutazione del rischio ed adozione di misure di prevenzione 8. Le misure di trattamento del rischio 9. Formazione in tema di anticorruzione 10. Codice di comportamento 11. Stesura e monitoraggio PTPCT Sezione 2: Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità: 1. Fonti normative - 2. Contenuti Sezione 1 Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione 1. Funzioni e obiettivi. La predisposizione del PTPCT 2021 – 2023 assolve agli obiettivi di controllo, di prevenzione e di contrasto della corruzione e all'illegalità nella pubblica amministrazione, fornendo una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione. Il piano prevede la predisposizione e l’aggiornamento di specifiche misure aventi lo scopo di prevenire il rischio di corruzione ed, eventualmente, modificare, le modalità di svolgimento dei procedimenti amministrativi del Consiglio Provinciale al fine di favorire il corretto funzionamento della struttura. Il PTPCT è come sempre orientato a sensibilizzare tutti i soggetti destinatari ad impegnarsi attivamente e costantemente nell’attuare le misure di contenimento del rischio previste nel presente documento e nell’osservare le procedure e le regole interne, nonché ad assicurare la correttezza dei rapporti tra l’Ordine e i soggetti che con esso intrattengono relazioni di qualsiasi genere. 2. Entrata in vigore, validità ed aggiornamenti. Il presente piano acquisisce efficacia con la sua adozione definitiva, attestata dalla sua pubblicazione sul sito istituzionale del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro; ha una validità triennale ed è aggiornato annualmente entro il 31 gennaio di ciascun anno, giusto l’art. 1, co. 8, legge n. 190/2012, salvo proroghe o diverse disposizioni intervenute. Per quanto riguarda gli aggiornamenti annuali si rileva che, con Comunicato del Presidente ANAC del 16/03/2018, il sopracitato articolo della Legge 190/2012 è stato interpretato dall’Autorità in termini di obbligatorietà dell’adozione, ciascun anno ed alla scadenza prevista dalla legge del 31 gennaio, di un nuovo completo Piano 1
Triennale, valido per il successivo triennio e con allegate le relative mappature dei processi. 3. Riferimenti normativi e disposizioni anticorruzione A) Disposizioni relative agli obblighi di prevenzione e repressione di fenomeni corruttivi. a. - legge 6 novembre 2012, n. 190, recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 265 del 13 novembre 2012; b. - decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”; c. - decreto legislativo 25 maggio 2016 n. 97 recante norme sulla “Revisione e semplificazione delle norme in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza” d. - decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39, recante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190”; e. - decreto del presidente della repubblica 16 aprile 2013, n. 62, recante “Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”; f. - legge 11 febbraio 1979, n. 12, recante “Norme per l’ordinamento della professione di Consulente del Lavoro e s.m.i.”; g. - decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”; h. - decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 2012, n. 137, recante “regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali, a norma dell’articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148”; i. - legge 27 marzo 2015 n. 69 recante “Disposizioni in materia di delitti contro la PA, di associazioni di tipo mafioso e di falso in bilancio”; j. - legge 9 gennaio 2019 n. 3 recante “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, k. nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici” (c.d. “Spazzacorrotti). l. - delibera CiVit n. 72/2013 di approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione ; m. - delibera ANAC n. 12 del 28.10.2015 recante “Aggiornamento 2015 al PNA”; n. - delibera ANAC n. 831 del 2.8.2016 recante “Piano Nazionale Anticorruzione 2016”; 2
o. - delibera ANAC n. 1208 del 22.11.2017 recante “Aggiornamento 2017 al Piano Nazionale Anticorruzione ”; p. - delibera ANAC n. 1074 del 21.11.2018 recante “Aggiornamento 2018 al Piano Nazionale Anticorruzione ”; q. - delibera ANAC n. 1064 del 13.11.2019 recante “Piano Nazionale Anticorruzione 2019”; r. - linee-guida ANAC approvate con determinazione n. 1310 del 28 dicembre 2016 sull’attuazione degli obblighi di pubblicità e trasparenza e diffusione di informazioni contenute nel D.Lgs 33/2013 così come modificato dal D.Lgs 97/2016; B) Disposizioni riguardanti i reati di corruzione Il PTPCT è lo strumento principale che viene adottato dal Consiglio Provinciale per contrastare la corruzione e promuovere la legalità dell’azione dell’Ordine, allo scopo di prevenire le situazioni che possano provocare malfunzionamenti dello stesso. L’obiettivo del PTPCT è di favorire la prevenzione di una pluralità di reati. Nel corso dell’analisi dei rischi sono stati presi in considerazione i reati contro la Pubblica Amministrazione disciplinati nel Titolo II, Capo I, Libro II del codice penale e, più in generale, tutte quelle situazioni in cui potrebbe emergere un malfunzionamento dell’Ordine a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite, ovvero l’inquinamento dell’azione amministrativa da parte di soggetti esterni, sia che tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo. La Legge Anticorruzione n. 120 del 2012, è stata modificata dalla Legge 69/2015 e dalla Legge 9 gennaio 2019 n. 3 recante “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici” (c.d. “Spazzacorrotti). Quest’ultima apporta numerose modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, al codice civile ed alcune leggi speciali, al fine di potenziare l’attività di prevenzione, accertamento e repressione dei reati contro la pubblica amministrazione. Di seguito alcune tra le principali modifiche apportate in tema di anticorruzione: - inasprimento da 3 a 8 anni di reclusione della la pena a carico del pubblico ufficiale per il reato di corruzione per l’esercizio della funzione (cd. corruzione impropria); - aumento della pena per il delitto di appropriazione indebita, da 2 a 5 anni di reclusione e multa da euro 1.000 a 3.000; 3
- introduzione di una causa speciale di non punibilità per alcuni delitti contro la pubblica amministrazione, in presenza di autodenuncia e collaborazione con l’autorità giudiziaria (nuovo art. 323-ter del codice penale); - viene integrata la lista dei reati commessi in danno o in vantaggio di un’attività imprenditoriale, alla cui condanna consegue l’incapacità di contrattare con la PA; - è esteso il catalogo dei reati alla cui condanna consegue la pena accessoria dell’interdizione (perpetua o temporanea) dai pubblici uffici. Inoltre la durata dell’interdizione temporanea è aumentata da un minimo di 5 ad un massimo di 7 anni, con previsione dell’interdizione temporanea da 1 a 5 anni qualora vi sia stata collaborazione da parte del condannato; - viene modificata – in termini di maggiore afflittività – la disciplina relativa alla riabilitazione e alla sospensione condizionale della pena, anche per quanto riguarda la sospensione delle pene accessorie dell’interdizione dai pubblici uffici e dell’incapacità di contrattare con la PA; - viene apportata una modifica alla disciplina della prescrizione del reato. Nell’analisi del rischio, considerate le attività svolte dall’Ordine, sono stati presi in considerazione tutti i delitti contro la pubblica amministrazione con particolare riferimento ai seguenti reati: a. Articolo 314 c.p. - Peculato. b. Articolo 316 c.p. - Peculato mediante profitto dell’errore altrui. c. Articolo 317 c.p. - Concussione. d. Articolo 318 c.p. - Corruzione per l'esercizio della funzione. e. Articolo 319 c.p. - Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio. f. Articolo 319 ter - Corruzione in atti giudiziari. g. Articolo 319 quater - Induzione indebita a dare o promettere utilità. h. Articolo 320 c.p. - Corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio. i. Articolo 322 c.p.- Istigazione alla corruzione. j. Articolo 323 c.p. - Abuso d’ufficio. k. Articolo 326 - Rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio. l. Articolo 328 c.p. - Rifiuto di atti d'ufficio. Omissione. 4. Soggetti coinvolti Nel processo di elaborazione, adozione ed attuazione del PTPCT sono coinvolti i seguenti soggetti: 1. i componenti del Consiglio; 2. i componenti delle Commissioni (anche esterni); 4
3. i consulenti; 4. i revisori dei conti; 5. i titolari di contratti per lavori, servizi e forniture. I componenti eletti quali Consiglieri dell'Ordine di L’AQUILA per il periodo 2018-2021 hanno rilasciato la dichiarazione di cui all’articolo 20 del D. Lgs. 8 aprile 2013, n. 39. Non hanno rilasciato la dichiarazione di cui all’art. 14 del D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33, nella parte in cui stabilisce la pubblicazione dei dati patrimoniali dei componenti degli organi di indirizzo, poiché il decreto legislativo n. 97 del 2016 ha ristretto l’anzidetto obbligo ai soli componenti degli organi di indirizzo politico di Stato, regioni ed enti locali [ art. 13,lett. b), che ha modificato l'art. 14 del D. Lgs. 33/2013]. Composizione CPO Componente (nome e cognome) Titolo (Presidente, Vicepresidente, Segretario Tesoriere, Consigliere, Componente) STEFANO MARCHETTI PRESIDENTE PAOLA SIMONE SEGRETARIO GIOVANNI MASCIOSCI TESORIERE FABIO PELLEGRINI CONSIGLIERE FIORENZA CASALVIERI CONSIGLIERE FLAVIA CROCE CONSIGLIERE ITALO PACITTI CONSIGLIERE CONCETTA OLIVIERI PRESIDENTE COLLEGIO REVISORI CONTI ANDREA CIANCHETTA COMPONENTE MARIA LAURA MELONE COMPONENTE Personale dipendente Componente( nome e Qualifica (Profilo contrattuale cognome) con riferimento al livello della qualifica del contratto applicato) Non presente 5
Soggetti nominati Componenti Commissioni istituite dal Consiglio dell’Ordine per il periodo 2018/2021 i quali hanno depositato in Segreteria il proprio curriculum vitae autorizzandone la pubblicazione. Gli stessi, per l’attività svolta, non percepiscono alcun compenso. Commissione Componente Titolo (nome e cognome) (Coordinatore o Componente) INPS E STEFANO COORDINATO INAIL MARCHETTI RE PAOLA SIMONE COMPONENTE FABIO PELLEGRINI COMPONENTE ITALO PACITTI COMPONENTE FLAVIA CROCE COMPONENTE CONCETTA OLIVIERI COMPONENTE ANDREA COMPONENTE CIANCHETTA MARIA LAURA COMPONENTE MELONE Commissione Componente Titolo (nome e cognome) (Coordinatore o Componente) AGENZIA GIOVANNI COORDINATOR DELLE MASCIOSCI E ENTRATE ITALO PACITTI COMPONENTE GIANCARLO COMPONENTE COLAGEO Commissione Componente Titolo (nome e cognome) (Coordinatore o Componente) FORMAZIONE STEFANO MARCHETTI COORDINATOR CONTINUA E OBBLIGATORIA PAOLA SIMONE COMPONENTE FABIO PELLEGRINI COMPONENTE 6
Commissio Componente Titolo ne (nome e cognome) (Coordinatore o Componente) ASSEVERAZIO ITALO PACITTI COORDINATOR NE PARCELLE E GIOVANNI MASCIOSCI COMPONENTE FLAVIA CROCE COMPONENTE Commissio Componente Titolo ne (nome e cognome) (Coordinatore o Componente) PRATICANTI E CONCETTA OLIVIERI COORDINATOR TIROCINI E PAOLA SIMONE COMPONENTE MARIA LAURA COMPONENTE MELONE Commissione Componente Titolo (nome e cognome) (Coordinatore o Componente) CERTIFICAZIONE ITALO PACITTI COORDINATORE CONCILIAZIONE STEFANO MARCHETTI COMPONENTE FRANCESCO BLASINI COMPONENTE GIOVANNI MASCIOSCI COMPONENTE RENZO ANTONELLI COMPONENTE LORENA CIANFRINI COMPONENTE PAOLA SIMONE COMPONENTE 7
Commissione Componente Titolo (nome e cognome) (Coordinatore o Componente) PARI PAOLA SIMONE COORDINATORE OPPORTUNITA’ CARLA COLAGEO COMPONENTE MARIA LAURA MELONE COMPONENTE Soggetti terzi che intrattengono rapporti con il Consiglio dell’Ordine in virtù di contratto di fornitura servizi e consulenza per il periodo, i quali hanno depositato in Segreteria il proprio curriculum vitae autorizzandone la pubblicazione. Tipo rapporto Soggetto Qualifica Fornitura beni 2BIT SRL Società Fornitura servizi ANCL PESCARA Associazione Fornitura servizi ARUBA SPA Società Fornitura servizi BCC ROMA Società Fornitura servizi C.G. SRL SEMPLIFICATA A Società SOCIO UNICO Fornitura beni C.M. GRAF DI MONICA Ditta individuale MANIERI Fornitura servizi D’AMORE REMO Ditta individuale Fornitura servizi DE ANGELIS CHIARA Lavoratore autonomo Fornitura servizi EDOTTO SRL Società Fornitura servizi FLOS 3 S.A.S. Società Fornitura servizi GUSTO S.A.S. DI VIOLA Società ALESSANDRO E C. Fornitura servizi HOTELGEST SRL Società Fornitura servizi ICA IMMOBILIARE E SERVIZI Società S.R.L. Fornitura servizi IL BACO DA SETA S.R.L. Società Fornitura servizi IORIO ANNA MARIA Ditta individuale Fornitura servizi ISI SVILUPPO INFORMATICO Società S.R.L. Fornitura beni JOLLYGRAPH SRLS Società 8
Fornitura servizi LCL S.A.S. Società Fornitura servizi LUI DI SEIMONTE Società ALESSANDRA SAS Fornitura servizi MARROLLO ALFREDO Ditta individuale Fornitura servizi OSTERIA ANTICHE MURA Società S.N.C. Fornitura servizi RODAN SRL Società Fornitura beni START S.N.C. DI PAVINI E DI Società BARTOLOMEO Fornitura servizi TECNOSISTEMI S.R.L. Società Fornitura servizi TELECOM ITALIA S.P.A. Società Fornitura servizi TELECONSUL EDITORE SPA Società Fornitura servizi VISURA SPA Società 5. Attribuzioni e compiti del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza Nell’ambito delle proprie attribuzioni il responsabile della prevenzione della corruzione redige la proposta di Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza e la sottopone al Consiglio Provinciale che ne verifica l'efficace attuazione e la sua idoneità. Propone inoltre le modifiche necessarie in caso siano accertate significative violazioni delle prescrizioni previste ovvero quando muta l'organizzazione o l'attività dell'amministrazione. Il responsabile della prevenzione della corruzione vigila sul rispetto delle norme in materia di incontenibilità e incompatibilità ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs. 39/2013, verifica, se consentito da una sufficiente dotazione di personale, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione e provvede alla programmazione annuale della formazione del personale adibito alle attività sensibili alla corruzione, così come individuate con il presente Piano. Di seguito l’indicazione del Responsabile della trasmissione e della pubblicazione dei documenti, delle informazioni e dei dati ai sensi dell’art. 10 D. Lgs. 33/2013 così come modificato dall’art. 10, comma 1,lett. b), D. Lgs. 97 del 2016. Componente Compito affidato Delibera (nome e consiliare con cognome) cui è stato affidato l’incarico 9
FABIO Responsabile Numero 16 del PELLEGRINI della 29.05.2018 trasmissione e della pubblicazione dei documenti, delle informazioni e dei dai ai sensi dell’art. 10 D. Lgs. 33/2013 così come modificato dall’art. 10, comma 1,lett. b), D. Lgs. 97 del 2016. 6. Processo di gestione del rischio Il Piano è incentrato sull’analisi dei rischi di corruzione, che possano incidere sul regolare svolgimento dell’attività del Consiglio, seguita dalla valutazione sotto il profilo del valore di rischio e dall’adozione delle misure atte a prevenire il rischio di corruzione. A tal fine bisogna effettuare l’analisi del contesto esterno, inteso come ambiente in cui opera il Consiglio, e del contesto interno relativo alla propria organizzazione. Il contesto esterno è formato dai soggetti portatori di interessi nei confronti del Consiglio Provinciale tra cui gli iscritti all’albo provinciale, pubbliche amministrazioni locali, enti ed organismi di diritto privato, soggetti a cui vengono affidati contratti per lavori, servizi o forniture, altri consulenti e collaboratori esterni. Il contesto interno è invece formato dagli organi monocratici e collegiali di cui si compone il Consiglio Provinciale di seguito indicati: 1) Presidente 2) Segretario 3) Tesoriere 4) Consiglio dell’Ordine 5) Collegio dei revisori dei conti 6) Commissioni Il Consiglio Provinciale non ha dipendenti. 10
La valutazione dei contesti interno ed esterno effettuata non ha fatto emergere eventi corruttivi di alcun genere segnalati al Consiglio Provinciale o all’autorità giudiziaria. Per effettuare l’analisi dei rischi si è proceduto alla mappatura in aree, processi e attività di processo del Consiglio Provinciale. Sono state prese in considerazione anche le aree di rischio obbligatorie individuate dall’art. 1, co. 9, lettera a) e co. 16, Legge n. 190/2012, dal PNA 2016 e dal PNA 2019. Le aree di rischio delle attività del Consiglio interessate dalla mappatura sono le seguenti: A) Area acquisizione e progressione del personale 1. Reclutamento. 2. Progressioni di carriera. 3. Conferimento di incarichi di collaborazione esterna. B) Area servizi e forniture C)Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario 1. Provvedimenti amministrativi di iscrizione, trasferimento e cancellazione dall’Albo. 2. Provvedimenti amministrativi di rilascio certificazione. 3. Provvedimenti amministrativi di accreditamento eventi formativi. D) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario 1. Provvedimenti amministrativi di incasso quote dagli iscritti. 2. Provvedimenti amministrativi di pagamento verso i creditori. 3. Provvedimenti amministrativi di gestione del recupero crediti verso gli iscritti e di assolvimento obblighi non di natura deontologica. E) AREE SPECIFICHE DI RISCHIO INDICATE NELLE LINEE GUIDA PER GLI ORDINI PROFESSIONALI (SEZIONE PNA DEDICATA) 1. Formazione professionale continua. 2. Rilascio di pareri di congruità sui corrispettivi 3. Indicazioni per lo svolgimento di incarichi specifici 11
7. Valutazione del rischio ed adozione di misure di prevenzione. Per ogni processo descritto nel punto precedente sono stati di seguito individuati il grado di rischio e i rimedi preventivi previsti analizzando i contesti interno ed esterno, esaminando le risultanze dell’analisi della mappatura dei processi e le relative criticità. La stima del rischio è stata operata utilizzando l’approccio qualitativo di cui all’Allegato 1 del PNA 2019, basato principalmente su tre indici previsti nell’Allegato 1: 1) il livello di interesse esterno; 2) la discrezionalità e la trasparenza nel processo decisionale; 3) la manifestazione di eventi corruttivi passati. Di seguito le risultanze delle analisi del rischio nelle aree indicate A) Area acquisizione e progressione del personale 1. Reclutamento. Rischio basso- Il Consiglio non ritiene necessaria la presenza di personale dipendente poiché tutte le attività amministrative per la gestione dell’albo vengono svolte dai consiglieri. 2. Progressioni di carriera. Rischio basso – Si rimanda la punto 1. 3. Conferimento di incarichi di collaborazione esterna – Rischio medio B) Area servizi e forniture Rischio basso – L’attività è procedimentalizzata tramite “Regolamento per le attività contrattuali” approvato con delibera n. 30 del 13.12.2016. C) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario 1. Provvedimenti amministrativi di iscrizione, trasferimento e cancellazione dall’Albo. Rischio basso – Il rimando è alle specifiche circolari emesse dal Consiglio Nazionale. 2. Provvedimenti amministrativi di rilascio certificazione. Rischio basso 3. Provvedimenti amministrativi di accreditamento eventi formativi. Rischio basso – Il rinvio è allo specifico “Regolamento recante le disposizioni sulla formazione continua per i consulenti del lavoro” approvato dal Consiglio Nazionale con delibera n. 311 del 2014 e alle “Indicazioni operative del Regolamento recante le disposizioni sulla Formazione Continua per i consulenti del lavoro” approvato dal Consiglio Nazionale con delibera n. 312 del 25 settembre 2014. D) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario 1. Provvedimenti amministrativi di incasso quote dagli iscritti. Rischio basso – Per la riscossione sussiste specifica convenzione con l’Agenzia delle Entrate. L’attività è anche disciplinata dal “Regolamento per la riscossione dei contributi dovuti dagli iscritti all’albo dei consulenti del lavoro” approvato dal Consiglio Nazionale con 12
delibera n. 314 del 25 settembre 2014 e modificato con delibera n. 201 del 26 novembre 2015. 2. Provvedimenti amministrativi di pagamento verso i creditori. Rischio basso – L’attività è disciplinata da un “Regolamento per l’amministrazione, la finanza e la contabilità del Consiglio provinciale dell’Ordine dei consulenti del lavoro” recepito con delibera n. 29 del 13.12.2016. 3. Provvedimenti amministrativi di gestione del recupero crediti verso gli iscritti e di assolvimento obblighi non di natura deontologica. Rischio basso - L’attività è disciplinata dal “Regolamento per la riscossione dei contributi dovuti dagli iscritti all’albo dei consulenti del lavoro” approvato con delibera del Consiglio Nazionale n. 314 del 25 settembre 2014 e modificato con delibera n. 201 del 26 novembre 2015. E) AREE SPECIFICHE DI RISCHIO INDICATE NELLE LINEE GUIDA PER GLI ORDINI PROFESSIONALI (SEZIONE PNA DEDICATA) 1. Formazione professionale continua. Rischio basso – Si richiamano i due regolamenti in materia di formazione: “Regolamento recante le disposizioni sulla formazione continua per i consulenti del lavoro” approvato con delibera n. 311 del 25 settembre 2014, a seguito del parere favorevole alla definitiva adozione del 29 agosto 2014 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, previa intesa con il Ministero di Giustizia avvenuta in data 7 agosto 2014 e alle “Indicazioni operative del Regolamento recante le disposizioni sulla formazione continua per i consulenti del lavoro” approvato dal Consiglio Nazionale con delibera n. 312 del 25 settembre 2014. Il Consiglio Provinciale effettua il controllo sull’attribuzione dei crediti ai professionisti sulla totalità degli iscritti all’Albo. 2. Rilascio di pareri di congruità sui corrispettivi. Rischio basso – Il processo decisorio sarà disciplinato attraverso un regolamento in corso di elaborazione dal Consiglio nazionale. Il Consiglio Provinciale effettua la rotazione del soggetto che istruisce la domanda prima di sottoporla alla Commissione di Asseverazione. 3. Indicazioni per lo svolgimento di incarichi specifici. Rischio medio – Adozione di criteri di massima pubblicità e di selezione dei candidati tra soggetti in possesso dei necessari requisiti, mediante turnazione attingendo da un’ampia rosa di professionisti. 4. Formazione e Codice di Comportamento del Personale Dipendente Il Consiglio non si avvale dell’ausilio di personale dipendente per il numero ristretto degli iscritti- Rischio basso 8. Le misure di trattamento del rischio. Successivamente all’analisi del rischio, si è proceduto alla progettazione del sistema del trattamento dei rischi individuati nella fase precedente, il quale comprende la definizione delle strategie di risposta al rischio e la progettazione delle azioni specifiche a seconda della natura del processo e del giudizio ad esso attribuito in sede di valutazione. 13
Nel sistema di trattamento del rischio possono essere fatte rientrare tutte quelle azioni che contribuiscono a ridurre la probabilità di manifestazione dei reati di corruzione oppure a limitarne l’impatto. Il sistema di trattamento dei rischi di corruzione, che è stato concepito dal Consiglio quale elemento cardine del sistema di prevenzione della corruzione, è costituito da una pluralità di elementi che, per esigenze di schematizzazione, possono essere così distinti: a) misure di carattere generale o trasversale, che comprendono tutte quelle azioni comuni ai processi a rischio, che riguardano l’organizzazione nel suo complesso e che possono contribuire a ridurre la probabilità di commissione di comportamenti corruttivi; b) misure specifiche che riguardano i singoli processi a rischio e sono finalizzati a definire il sistema di trattamento del rischio specifico per ciascun processo. Le misure di carattere generale adottate si riferiscono, ad esempio: - ad azioni poste in essere per assicurare la trasparenza delle attività realizzate dall’Ordine; - al rispetto di regolamenti e procedure; - alla formazione e la comunicazione del Piano. L’individuazione di misure speciali per il singolo processo tiene conto della natura dello stesso, del giudizio di valutazione del rischio ad esso attribuito e della realtà operativa ed amministrativa dell’Ordine. 9. Formazione in tema di anticorruzione La formazione è essenziale nel sistema di prevenzione della corruzione. Tramite l’attività di formazione, l’Ente intende assicurare la corretta e piena conoscenza dei principi, delle regole e delle misure contemplate dal Piano da parte di tutto i soggetti coinvolti nei processi esposti al rischio di corruzione. L’obiettivo minimo generale è quello di erogare una formazione adeguata per ciascun Consigliere coinvolto nelle attività di processo a rischio. 10. Codice di comportamento Il Consiglio Provinciale non ha dipendenti. 11. Stesura e monitoraggio PTPCT L’ultima fase del progetto di redazione del Piano ha riguardato la stesura del Piano stesso da presentare al Consiglio dell’Ordine. Il monitoraggio sarà condotto su base trimestrale dal RPCT. Tra le attività di monitoraggio rientrano, a titolo esemplificativo e non esaustivo: - la verifica dell’attuazione delle misure definite nel Piano; - l’esame delle informazioni sulle modalità di svolgimento dei processi a rischio; 14
- l’analisi e la successiva verifica di segnalazioni relative alla commissione di reati di corruzione pervenute tramite il meccanismo del whistleblowing o attraverso fonti esterne; - la verifica dell’adeguatezza delle misure previste dal Piano sulla base di eventuali segnalazioni pervenute al Responsabile da parte di soggetti esterni o interni o attraverso gli esiti dell’attività di monitoraggio. La relazione annuale che il responsabile deve redigere ogni anno, secondo quanto previsto dalla l. n. 190/2012, è presentata al Consiglio in sede collegiale e pubblicata sul sito istituzionale. Sezione 2 Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità 1. Fonti normative Le principali fonti normative per la stesura della presente Sezione al Piano Integrato sono il Decreto Legislativo n. 33/2013 e le Delibere n. 2/2012 della CIVIT (ora ANAC) e n. 50/2013 dell’ANAC. Si precisa che è stato consultato il decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97 “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” (G.U. 8 giugno 2016, n. 132); Da ultimo è stato consultato anche il Piano Nazionale Anticorruzione 2016 pubblicato in Gazzetta Ufficiale, serie generale, n. 197 del 24 agosto 2016 approvato in via definitiva dall’Autorità Nazionale Anticorruzione con delibera n. 831 del 3 agosto 2016. Il comma 1, lett. a) e b) dell’art. 41 del d.lgs. 97/2016, modificando la l. 190/2012, specifica che il PNA «costituisce atto di indirizzo per le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai fini dell’adozione dei propri piani triennali di prevenzione della corruzione, e per gli altri soggetti di cui all’art. 2-bis, co. 2 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai fini dell’adozione di misure di prevenzione della corruzione integrative di quelle adottate ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, anche per assicurare l’attuazione dei compiti di cui al comma 4, lettera a)». 2. Contenuti Per dare attuazione alle disposizioni di legge sul tema della trasparenza di seguito si rappresenta il percorso di realizzazione della Sezione Amministrazione Trasparente del sito web del Consiglio. La Sezione Amministrazione Trasparente avrà un link sulla Home Page del sito web del Consiglio che trasferirà l’utente ad una pagina di indice delle singole pagine web di rilevanza specifica. All’interno di ogni successiva pagina si potranno attingere le notizie e le informazioni ostensibili per legge nel rispetto del segreto d’ufficio e della protezione dei dati 15
personali ai sensi del D. Lgs. 196/2003 così come modificata e integrata dai successivi provvedimenti. In particolare di seguito i contenuti delle singole pagine web che verranno aggiornate tempestivamente ad ogni cambiamento dei suoi contenuti per effetto di integrazioni normative e di modifiche soggettive od oggettive. In data 13.12.2016 è stato adottato apposito regolamento in merito agli obblighi di cui all’art. 5 (Accesso civico) del D. Lgs. 33 del 2013, come modificato dall’art. 6 del D. Lgs. 97 del 2016. A) Atti di carattere normativo e amministrativo generale (Art. 12) Sono pubblicati tutti i Regolamenti emanati dal Consiglio; i provvedimenti di carattere amministrativo generale relativi alla presentazione delle domande di iscrizione o di accesso ai servizi resi dal Consiglio. B) Dati concernenti i componenti dei consiglieri (Art. 14) La pagina web contiene l’indicazione delle generalità dei Consiglieri eletti con la pubblicazione dei dati e documenti previsti dall’art. 14 D. Lgs. 33/20131. C) Dati concernenti i titolari di incarichi dirigenziali e di collaborazione o consulenza (Art. 15) La pagina web contiene l’indicazione delle generalità dei Collaboratori e soggetti che prestano la loro attività di consulenza in favore del Consiglio con la pubblicazione dei dati e documenti previsti dall’art. 15 D. Lgs. 33/2013. D) Dati concernenti la dotazione organica e il costo del personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato (Art. 16); a tempo determinato (Art. 17); della contrattazione collettiva (Art.21)2. Nella pagina web non sono indicati i dati relativi al personale dipendente, in quanto il Consiglio non si avvale dell’ausilio di detto personale, visto il numero ristretto degli iscritti. E) Dati relativi agli enti pubblici vigilati e agli enti di diritto privato in controllo pubblico, nonché alle partecipazioni in società di diritto privato (Art. 22) Il Consiglio Provinciale dell’Ordine nomina e ha potere di insindacabile revoca dei componenti del Consiglio di Amministrazione della “FONDAZIONE CONSULENTI DEL LAVORO DELLA PROVINCIA DELL’AQUILA”, ente di diritto privato, costituito in data 22/12/2016, avente per oggetto la valorizzazione della figura e della professione del Consulente del Lavoro attraverso il costante aggiornamento e perfezionamento tecnico, scientifico e culturale. I componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione durano in carica fino alla scadenza 1 Con riferimento agli obblighi di cui al comma 1, lettera c) dell’art. 14 si suggerisce di fare rinvio alla voce del bilancio che ha ad oggetto le spese sostenute per gli organi dell’Ente. Inoltre si rammenta che ai componenti il Consiglio non si applica la restante previsioni di cui all’art. 14 del d. lgs. 14 marzo 2013, n. 33 nella parte in cui stabilisce la pubblicazione dei dati patrimoniali dei componenti degli organi di indirizzo. Il decreto legislativo n. 97 del 2016 ha ristretto l’anzidetto obbligo ai soli componenti degli organi di indirizzo politico di Stato, regioni ed enti locali [cfr. art. 13 lett. b), che ha modificato l'art. 14 del d. lgs. 33/2013]. 2 L’art. 2, comma 2 bis, del decreto legge 101 del 2013 ha escluso che agli Ordini e Collegi professionali si applicghi l’art. 4 del decreto 150 del 2009 in materia di ciclo delle performance con ciò facendo venire meno gli obblighi di cui all’art. 20 del decreto legislativo n. 33 del 2013 anche per come successivamente modificato dal decreto d. lgs. 97/2016. 16
del mandato elettivo del Consiglio Provinciale che li ha nominati. Le cariche in seno al Consiglio di Amministrazione sono tassativamente attribuite dal Consiglio Provinciale dell’Ordine. Il Consiglio Provinciale dell’Ordine eroga alla Fondazione un contributo annuale. Link a composizione Fondazione http://www.cdlaq.it/composizione-fondazione/ F) Dati relativi ai provvedimenti amministrativi (Art. 23)3 La pagina contiene gli elenchi dei provvedimenti conclusivi dei procedimenti amministrativi, in forma schedulare sintetica, prodotta automaticamente in sede di formazione del documento che contiene l’atto, concernenti: a) scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici, relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163; b) accordi stipulati dall'amministrazione con soggetti privati o con altre amministrazioni pubbliche. G) Dati aggregati relativi all’attività amministrativa (Art. 24) (La presente previsione è stata abrogata dal D. Lgs. 97 del 2016 - art. 43) H) Dati relativi alle concessioni di sovvenzioni, contributi e attribuzione di vantaggi economici a persone fisiche ed enti pubblici e privati (Art. 26) 4 con la pubblicazione dell’elenco dei soggetti beneficiati (Art. 27) La pagina web indica le eventuali sovvenzioni in favore di associazioni per la coorganizzazione di eventi il cui vantaggio sia superiore ad € 1.000,00 con la specifica indicazione del tipo di sovvenzione ovvero del vantaggio economico con l’elencazione dei dati del soggetto beneficiato. I) Dati relativi ai bilanci consuntivi e preventivi (art. 29) La pagina contiene il link per il download dei Bilanci Preventivi e Consuntivi approvati dall’Assemblea degli iscritti. L) Dati relativi ai beni immobili e la gestione del patrimonio (art. 30) La pagina contiene il link per il download del contratto di locazione della sede dell’Ordine. Il Consiglio Provinciale non possiede immobili di proprietà. 3 Gli obblighi di cui all’art. 23 del d. lgs. 33 del 2013 sono stati modificati dall’art. 22 del d. lgs. 97 del 2016 che semplifica le previsioni di cui all’articolo 23 del d. l.gs n. 33 del 2013, in tema di obblighi di pubblicazione concernenti i provvedimenti amministrativi, eliminando l’obbligo di pubblicare i provvedimenti di autorizzazione o concessione nonché i provvedimenti relativi a concorsi e procedure selettive per l’assunzione del personale e le progressioni di carriera, fermo restando l’obbligo di pubblicare i bandi di concorso previsto dall’articolo 19 del d. lgs. 33 del 2013. Inoltre, per i provvedimenti relativi alla scelta del contraente per l’affidamento dei lavori, forniture e servizi, o ad accordi stipulati dall’amministrazione con soggetti privati o con altre amministrazioni pubbliche viene, altresì, eliminato l’obbligo di pubblicarne il contenuto, l’oggetto, la spesa prevista e gli estremi relativi ai principali documenti contenuti nel fascicolo relativo al procedimento. 4L’articolo 23 del d. lgs. 97 del 2016, intervenendo sull’articolo 26 del decreto legislativo n. 33 del 2013, elimina l’obbligo della rilevazione d’ufficio e la segnalazione all’ANAC in capo al responsabile della prevenzione della corruzione in merito alla mancata pubblicazione dei dati relativi agli atti di concessione di sovvenzioni e altri contributi. 17
M) Dati relativi agli organi di controllo (Art. 31) La pagina web contiene le generalità dei componenti del Collegio dei Revisori dei Conti. N) Dati relativi ai servizi erogati (Art. 32) La pagina web contiene: a) l’elenco degli atti e documenti da produrre per ogni pratica; b) i tempi medi di erogazione dei servizi, con riferimento all'esercizio finanziario precedente. O) Dati relativi ai procedimenti amministrativi e ai controlli sulle dichiarazioni sostitutive e l’acquisizione d’ufficio dei dati (art. 35) La pagina web contiene i dati previsti dall’art. 35 con riferimento alle attività del Consiglio. In particolare i procedimenti amministrativi riguardanti l’iscrizione all’albo ed al registro, la formazione delle commissioni. Sono pubblicate le seguenti informazioni: a) una breve descrizione del procedimento con indicazione di tutti i riferimenti normativi utili; b) l'unità organizzativa responsabile dell'istruttoria; c) il nome del responsabile del procedimento, unitamente ai recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale, nonché l'ufficio competente all'adozione del provvedimento finale; d) per i procedimenti ad istanza di parte: gli atti e i documenti da allegare all'istanza e la modulistica necessaria, compresi i fac‐simile per le autocertificazioni, anche se la produzione a corredo dell'istanza è prevista da norme di legge, regolamenti o atti pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, nonché gli uffici ai quali rivolgersi per informazioni, gli orari e le modalità di accesso con indicazione degli indirizzi, dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale, cui presentare le istanze; e) le modalità con le quali gli interessati possono ottenere le informazioni relative ai procedimenti in corso che li riguardino; f) il termine fissato per la conclusione con l'adozione di un provvedimento espresso e ogni altro termine procedimentale rilevante; g) i procedimenti per i quali il provvedimento dell'amministrazione può essere sostituito da una dichiarazione dell'interessato, ovvero il procedimento può concludersi con il silenzio assenso dell'amministrazione; h) gli strumenti di tutela, amministrativa e giurisdizionale, riconosciuti dalla legge in favore dell'interessato, nel corso del procedimento e nei confronti del provvedimento finale ovvero nei casi di adozione del provvedimento oltre il termine predeterminato per la sua conclusione e i modi per attivarli; i) il link di accesso al servizio on line, ove sia già disponibile in rete, o i tempi previsti per la sua attivazione; l) le modalità per l'effettuazione dei pagamenti eventualmente necessari, con le informazioni di cui all'articolo 36 del D. Lgs. 33/2013; m) il nome del soggetto a cui è attribuito, in caso di inerzia, il potere sostitutivo, 18
nonché le modalità per attivare tale potere, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale; La pagina web contiene il link per il download dei moduli e i formulari necessari per il procedimento. P) Dati relativi alle informazioni necessarie per l’effettuazione di pagamenti elettronici (art. 36) La pagina web contiene i dati e le informazioni previste dall’art. 5 D. Lgs. 82/2005 relativamente ai pagamenti elettronici per l’erogazione dei servizi. In particolare i codici IBAN per i bonifici e l’identificativo del c/c per i versamenti diretti da parte dell’interessato nonché l’attivazione del POS. 19
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