Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
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Città di Pescara Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2018 -2020 R.P.T.C. d.ssa Carla Monaco Gruppo di lavoro: d.ssa P. Mazzarella, d.ssa M. Savini, d.ssa G. Del Boccio, d.ssa L. Villani Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 1
INDICE Introduzione I Piani di prevenzione della corruzione dell’Ente Definizioni Obiettivi La redazione del PTPC 2018 2020 PNA 2017 Parte Prima Contesto esterno e contesto interno 1. Analisi del contesto esterno 1.1. Il Comune in cifre. Informazioni relative al contesto esterno. 2. Analisi del contesto interno 2.1.Dati relativi all’analisi quali- quantitativa delle risorse umane del Comune di Pescara – 2016 2.2. La struttura. 2.3. Organigramma. 2.4 Contenzioso dell’ Ente. 2.5 Controllo successivo degli atti. 2.6 Procedimenti disciplinari 3. Collegamento del Piano con il DUP, il PEG ed il Sistema sulla Performance 4. Società partecipate ed Enti di diritto privato in controllo pubblico Parte Seconda Soggetti Coinvolti. Ruolo e Responsabilità 5. I Soggetti istituzionali coinvolti nella prevenzione della corruzione a livello decentrato 5.1 L’Autorità di indirizzo politico. 5.2 Il Responsabile per la prevenzione della corruzione. 5.3 I Dirigenti. 5.4 Il Nucleo di Valutazione. 5.5 L’Ufficio Procedimenti Disciplinari (U.P.D.). 5.6 Tutti i dipendenti dell’amministrazione. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 2
Parte Terza Il Processo di adozione del Piano 6. Il coinvolgimento della cittadinanza 7. Il coinvolgimento degli organi politici 8. Il coinvolgimento e la partecipazione dei Dirigenti Parte Quarta Gestione del Rischio 9. La gestione del rischio 9.1 Mappatura dei processi 9.2 Valutazione del Rischio 9.3 L'identificazione del rischio 9.4 L'analisi del rischio 9.5 La ponderazione del rischio 9.6 Mappatura dei procedimenti Parte Quinta Individuazione delle Aree Di Rischio 10. Aree di rischio individuate dal PNA A) Area: acquisizione e progressione del personale B) Area: contratti Pubblici C) Area: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario D) Area: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatari E) Urbanistica negoziata F)Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio. Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni- Incarichi e nomine. Affari legali e contenzioso Parte Sesta Le Misure Generali 11. Misure Generali 1. Misura Trasparenza 2. Codice del Comportamento 3. Rotazione del Personale 4. Obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi 5. Svolgimento incarichi d’Ufficio, attività ed incarichi extra istituzionali 6. Conferimento di incarichi dirigenziali in caso di particolari attività o incarichi precedenti e incompatibilità specifiche per posizioni dirigenziali 7. Formazione di Commissioni o di gara, assegnazione agli uffici, conferimenti incarichi in caso di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione 8. Svolgimento di attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro 9. Formazione del personale 10. Tutela del soggetto che segnala illeciti ( Whistelblowing) 11. Patto d’integrità 12. Controllo di regolarità amministrativa 13. Obblighi di comunicazione e informazione nei confronti del Responsabile Anticorruzione 14. Ristrutturazione sezione Amministrazione Trasparente sul sito web 15. Monitoraggio della sostenibilità delle misure di prevenzione 16. Società Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 3
Parte Settima Monitoraggio 12. Monitoraggio Parte Ottava Trasparenza Amministrativa 13. Il principio generale di Trasparenza Amministrativa 14. Strumenti 15. Obiettivi 15.1 Obiettivi strategici in materia di trasparenza posti dagli organi di vertice negli atti di indirizzo 15.2 Obiettivi strategici raggiunti 15.3 Obiettivi strategici per il triennio 2018/2010 15.4 Obiettivi operativi per il triennio 2018/2020 16. Soggetti 16.1 Responsabile della Trasparenza 16.2 Referenti per la trasparenza: specificazione delle modalità di coordinamento con il Responsabile della trasparenza 16.3 Responsabili dell’attuazione degli obblighi 16.4 Responsabili della trasmissione e della pubblicazione dei dati 17. Monitoraggio 17.1Misure di monitoraggio e di vigilanza sull’attuazione degli obblighi di trasparenza a supporto dell’attività di controllo dell’adempimento da parte del responsabile della trasparenza 17.2 Attestazioni da parte dei Dirigenti 17.3 Attestazioni dell’OIV (oggi NIV) 18 Accesso civico 19. Iniziative di comunicazione della trasparenza Allegati al PTPCT 2018 2020 1. Elenco dei procedimenti dell’Ente Mappatura e Valutazione della Rischiosità del Processo 2. Misure Specifiche 3. Amministrazione Trasparente - Elenco degli Obblighi di pubblicazione 4. Atto n.2 del 29.03.2017 “ Provvedimento del Responsabile “Piano organizzativo – procedura inerente l’esercizio della attività di vigilanza in materia di prevenzione della corruzione in seguito a segnalazioni esterne di fenomeni e comportamenti corruttivi” 5. Atto N. 4 Linee Guida D. L.gs 8 aprile 2013 n. 39 “ Disposiziooni in materia di inconferibilità ed incompatibilità di incarichi presso le Pubbliche Amministrazioni e presso gli Enti privati in controllo pubblico ” 6. Regolamento Comunale per la disciplina delle procedure interne in materia di inconferibilità ed incompatibilità e del potere sostitutivo degli Organi Comunali nel conferimento di incarichi nulli ai sensi dell’art. 18 del D. L.gs 39/2013 Delibera G.C. n.146 del 09.03.2017 Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 4
Introduzione Il PTPC è un documento di natura programmatica e organizzativa e in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 1, comma 8, della legge n. 190/2012 – deve essere aggiornato almeno una volta all’anno e comunque ogni qualvolta si renda necessario, tenuto conto dei seguenti fattori: • modifiche e/o integrazioni della disciplina normativa in materia di anticorruzione; • modifiche e/o integrazioni dell’assetto organizzativo dell’Ente; • l'emersione di nuovi fattori di rischio che non sono stati considerati in fase di predisposizione del Piano. Il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità costituisce una apposita sezione del Piano anticorruzione. L’integrazione dei due piani è stata confermata dalle modifiche apportate al D.Lgs 33/2013 con il D.Lgs 97/2016. I Piani di prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’Ente: 1. Con Delibera di Giunta Comunale n. 553 del 21.08.2014 è stato adottato il primo Piano Triennale per la prevenzione della Corruzione 2014/2016. 2. Con Delibera di Giunta Comunale n. 379 del 25.06.2015 è stato approvato il Piano Triennale per la prevenzione della Corruzione 2015/ 2017. 3. Con Delibera di Giunta Comunale n. 189 del 24.03.2016 è stato approvato il Piano Triennale per la prevenzione della Corruzione 2016/ 2018. 4. Con Delibera di Giunta Comunale n. 59 del 31.01.2017 è stato approvato il Piano Triennale per la prevenzione della Corruzione 2017/ 2019.( Integrazione Delibera G.C. n. 147 del 09.03.2017) Ai fini del presente aggiornamento, per una agevole e migliore lettura, si è ritenuto opportuno riproporre l’impostazione del precedente PTPC 2017-2019, aggiungendo quali allegati allo stesso, circolari, atti e direttive del RPC di approfondimento al fine di facilitare l’applicazione delle misure in esso contenute e a beneficio di quanti, a vario titolo, vi si approcciano. Nello specifico: • Atto n.2 del 29.03.2017 -Provvedimento del Responsabile della corruzione "Piano Organizzativo - Procedura inerente l'esercizio dell'attività di vigilanza in materia di prevenzione della corruzione in seguito a segnalazioni esterne di fenomeni e comportamenti corruttivi- Presa d'atto Delibera di Giunta Comunale n.187 del 29/03/2017" Allegato 1 - Modulo segnalazione di abusi e / o irregolarità formato editabile. All.4 • Atto n.4: Linee guida D.Lgs. 8 aprile 2013 n. 39 “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico” - modello generico di dichiarazione. All.5 • Regolamento Comunale per la disciplina delle procedure interne in materia di inconferiblità ed incompatibilità e del potere sostitutivo degli Organi Comunali nel conferimento di incarichi nulli ai sensi dell’art. 18 del D.Lgs 39/2013 Delibera di G.C.n. 146 del 09.03.2017 All.6 Gli aggiornamenti, in particolare, riguardano: • i dati generali; • gli adeguamenti a nuove disposizioni legislative nonché al PNA 2017; • la revisione della mappatura dei procedimenti a cura dei Dirigenti e la pesatura degli stessi ai fini della valutazione del rischio; • le misure generali e specifiche. Si è tenuto conto inoltre: • della relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione relativa al 2017; • degli esiti delle attività di controllo svolte dal RPC nonché dell’assolvimento degli obblighi di pubblicazione svolta dal Responsabile della Trasparenza ai sensi dell’art. 43, comma1, del D.Lgs.33/2013, relativamente all’anno 2017; • degli esiti del controllo successivo di regolarità amministrativa relativamente all’anno 2017 (attività di controllo 3° quadrimestre in corso ). • dei dati e dalle informazioni di procedimenti disciplinari. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 5
Definizioni Corruzione : Il legislatore ha introdotto un nuovo concetto di corruzione: uso a fini privati delle funzioni pubbliche attribuite ad un soggetto al fine di ottenere vantaggi privati ovvero inquinamento dell’azione amministrativa ab externo, sia che tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo. Secondo la circolare n. 1 del 25/01/2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica, il concetto di “corruzione” è da intendersi «comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso, da parte di un soggetto, del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati». Si tratta dunque di un’accezione più ampia di quella penalistica e tale da includere tutti i casi in cui può verificarsi un malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite (“maladministration”), in spregio ai principi di trasparenza e di imparzialità cui l’azione pubblica deve costantemente ispirarsi. P.T.P.C. ( Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione):programma di attività, con indicazione delle aree di rischio e dei rischi specifici, delle misure da implementare per la prevenzione in relazione al livello di pericolosità dei rischi specifici, dei responsabili per l’applicazione di ciascuna misura e dei tempi. Rischio: effetto dell’incertezza sul corretto perseguimento dell’interesse pubblico e, quindi, sull’obiettivo istituzionale dell’ente, dovuto alla possibilità che si verifichino eventi corruttivi qui intesi: - sia come condotte penalmente rilevanti (La l. 6.11.2012, n. 190 ha riformato l’intero assetto dei reati di corruzione previsti dal nostro ordinamento, attraverso l’introduzione di una fattispecie generale di corruzione per l’esercizio della funzione, quattro le novità più significative introdotte dalla riforma:artt 318,319,320,321 cp) - comportamenti scorretti in cui le funzioni pubbliche sono usate per favorire interessi privati. - inquinamento dell’azione amministrativa dall’esterno. Evento: il verificarsi o il modificarsi di un insieme di circostanze che si frappongono o si oppongono al perseguimento dell’obiettivo istituzionale dell’ente. Gestione del rischio : strumento da utilizzare per la riduzione delle probabilità che il rischio si verifichi. Processo: insieme di attività interrelate che creano valore trasformando delle risorse (input del processo) in un prodotto (output del processo) destinato ad un soggetto interno o esterno all'amministrazione (utente). Il Piano svolge, quindi, la funzione di ridurre il rischio corruttivo attraverso il ciclo virtuoso della sicurezza. Misure In piena aderenza agli obiettivi fissati dalla Legge 190/2012 il PNA promuove presso le amministrazioni pubbliche, e presso i soggetti di diritto privato in controllo pubblico l’adozione di misure di prevenzione della corruzione. Viene introdotta la differenziazione tra le Misure di prevenzione oggettive e quelle soggettive. Le prime, mirano, attraverso soluzioni organizzative, a ridurre ogni spazio possibile all’azione di interessi particolari volti all’improprio condizionamento delle decisioni pubbliche. Le seconde, mirano a garantire la posizione di imparzialità del funzionario pubblico che partecipa, nei diversi modi previsti dall’ ordinamento ad una decisione amministrativa. Le misure di prevenzione previste nel presente aggiornamento sono state calibrate ai processi dell’ente e nascono dall’analisi dei rischi di corruzione. Le stesse sono state condivise, preliminarmente, con i Dirigenti di Settore. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 6
Obiettivi Obiettivi del Piano sono: - la riduzione delle opportunità che si manifestino casi di corruzione; - l’aumento della capacità di scoprire i casi di corruzione; - la creazione di un contesto sfavorevole alla corruzione. Il Piano, quale strumento di carattere organizzativo - programmatico, si prefigge di realizzare le finalità sopra delineate attraverso: a) l'individuazione delle attività dell'Ente nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione; b) la previsione, per le attività a rischio, di meccanismi di annullamento o mitigazione del rischio di corruzione, nonché di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione; c) la previsione di obblighi di comunicazione nei confronti del Responsabile anticorruzione, chiamato a vigilare sul funzionamento del Piano; d) il monitoraggio dei rapporti tra l'Amministrazione comunale e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti con i dirigenti e i dipendenti dell’Ente; e) l'individuazione degli obblighi di trasparenza, anche ulteriori rispetto a quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge in materia, nell’ambito del Piano Triennale della Trasparenza (PTT). Dette finalità sono perseguite mediante gli strumenti indicati dalla legge e ripresi nel Piano. La redazione del PTPC 2018-2020 Il presente piano costituisce un aggiornamento al PTPC 2017-2019 e recepisce le indicazioni di cui alle Determinazioni ANAC: ■ n. 6/2015 con cui l’Autorità ha emanato le “Linee guida in materia di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti (c.d. whistleblower)” e nelle quali vengono specificati l’ambito di applicazione, l’oggetto delle segnalazioni e la procedura di tutela della riservatezza dell’identità del dipendente pubblico dichiarante; ■ n. 8 del 17/06/2015, recante “Linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici” ■ n.10 del 23.09.2015 recante “Linee guida per l’affidamento delle concessioni di lavori pubblici e di servizi, ai sensi dell’art. 153 del D.Lgs. 163 del 2006” ■ n. 12 del 28/10/2015 recante “Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione” e del PNA 2016 approvato dall’Anac con Delibera n. 831 del 03 agosto 2016, l’ANAC ha approvato “ Determinazione di approvazione definitiva del Piano Nazionale Anticorruzione”. PNA 2017 Con delibera n. 1208 del 22.11.2017 l’ANAC ha aggiornato il PNA 2016 alla luce del Decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97, “Recante revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della Legge 6 novembre 2012, n. 190 e del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n.33, ai sensi dell’art.7 della Legge 7 agosto 2015 n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, e del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50 sul Codice dei Contratti Pubblici. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 7
PARTE PRIMA Contesto esterno e contesto interno 1. Analisi del contesto esterno Ai fini di una puntuale contestualizzazione del presente piano, visto che sono proprio le specificità criminologiche, sociali, culturali ed economiche del territorio che potrebbero favorire il verificarsi di fenomeni corruttivi, ci si è avvalsi dei dati contenuti nelle relazioni periodiche sullo stato d’ordine e della sicurezza pubblica, presentate al Parlamento dal Ministero dell’Interno e pubblicate sul sito della Camera dei Deputati (Ordine e Sicurezza pubblica e D.I.A,) come del resto suggerito dalla Determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015 dell’Autorità Nazionale dell’ Anticorruzione. Dall’analisi della Relazione sull’ attività delle forze di polizia, sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata (ANNO 2015) PRESENTATA DAL MINISTRO DELL'INTERNO (MINNITI) COMUNICATA ALLA PRESIDENZA IL 4 GENNAIO 2017 si evince che la città di Pescara è il più grande agglomerato urbano della regione e rappresenta un importante crocevia di arterie autostradali che la collegano con la capitale e con il sud Italia. Il suo porto è il più importante dell’Abruzzo e per i suoi accresciuti scambi commerciali con i Paesi dei Balcani occidentali costituisce uno snodo cruciale per i traffici di sostanze stupefacenti e di esseri umani. La provincia ha richiamato negli ultimi anni gli interessi di soggetti legati a sodalizi mafiosi interessati al reinvestimento di capitali illecitamente accumulati. Segnali dell’operatività sul territorio di elementi riconducibili alle matrici autoctone si sono riscontrati nel settore della contraffazione di prodotti commerciali e nei reati concernenti le sostanze stupefacenti. La comunità rom, da tempo stanziata nella città, è coinvolta in molteplici attività illecite, tra cui lo spaccio di stupefacenti (anche in aggregazione con senegalesi, nigeriani e maghrebini), le corse clandestine dei cavalli, il gioco d’azzardo, le truffe, le estorsioni, l’usura; i proventi delle attività illegali vengono reinvestiti anche nell’acquisto di esercizi commerciali ed immobili. In particolare, alcune famiglie della comunità rom sono attive nel narcotraffico, hanno instaurato nel tempo qualificati rapporti con clan della Camorra per l’approvvigionamento di cocaina ed hashish. In alcuni casi è emersa la loro operatività in associazione con pregiudicati albanesi e campani. Gruppi di matrice straniera risultano dediti a reati concernenti gli stupefacenti (prevalentemente lungo le coste), alla tratta di esseri umani, allo sfruttamento della prostituzione e alla commissione di reati predatori. Il traffico di droga è gestito prevalentemente da consorterie di etnia albanese, da slavi e da sudamericani. Cittadini di nazionalità nigeriana e romena esercitano lo sfruttamento della prostituzione di donne, anche minorenni, che vengono reclutate nel Paese d’origine. Sul territorio si registra la presenza di soggetti di nazionalità cinese attivi nello sfruttamento della manodopera clandestina, nella vendita di prodotti contraffatti nonché nello sfruttamento a fini sessuali di donne connazionali. Per quanto riguarda i reati predatori, nel 2015, risultano in diminuzione, rispetto all’anno precedente, i furti e le rapine in banca. Fanno, invece, registrare un incremento le truffe e le frodi informatiche, gli incendi e i danneggiamenti seguiti da incendio Con nota prot.n. 159343 del 08/11/2017 il Responsabile della Prevenzione della Corruzione ha richiesto al Prefetto di Pescara dati e notizie utili per l’analisi del contesto esterno ai fini di una ottimizzazione del processo di gestione del rischio. La richiesta non ha avuto riscontro. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 8
1.1. Il Comune in cifre. Altre informazioni relative al contesto esterno. Popolazione Pescara 2001-2016 http://www.tuttitalia.it/abruzzo/70-pescara/statistiche/popolazione-andamento-demografico/ Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Pescara dal 2001 al 2016. Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno. La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno(¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011.(²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011. (³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010 Media Popolazione Variazione Variazione Numero Anno Data rilevamento componenti residente assoluta percentuale Famiglie per famiglia 2001 31 dicembre 116.226 - - - - 2002 31 dicembre 121.728 +5.502 +4,73% - - 2003 31 dicembre 122.083 +355 +0,29% 43.435 2,80 2004 31 dicembre 122.577 +494 +0,40% 49.446 2,47 2005 31 dicembre 122.457 -120 -0,10% 49.889 2,45 2006 31 dicembre 122.402 -55 -0,04% 50.457 2,42 2007 31 dicembre 122.790 +388 +0,32% 51.357 2,38 2008 31 dicembre 123.022 +232 +0,19% 52.108 2,35 2009 31 dicembre 123.062 +40 +0,03% 52.678 2,33 2010 31 dicembre 123.077 +15 +0,01% 53.336 2,30 2011 (¹) 8 ottobre 122.916 -161 -0,13% 53.884 2,27 2011 (²) 9 ottobre 117.166 -5.750 -4,68% - - 2011 (³) 31 dicembre 116.846 -6.231 -5,06% 54.055 2,16 2012 31 dicembre 117.091 +245 +0,21% 54.480 2,14 2013 31 dicembre 121.325 +4.234 +3,62% 54.527 2,22 2014 31 dicembre 121.366 +41 +0,03% 54.693 2,21 2015 31 dicembre 121.014 -352 -0,29% 54.858 2,20 2016 31 dicembre 120.420 -594 -0,49% 54.838 2,19 Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 9
. La popolazione residente a Pescara al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata composta da 117.166 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne risultavano registrati 122.916. Si è, dunque, verificata una differenza negativa fra popolazione censita e popolazione anagrafica pari a 5.750 unità (-4,68%). È il comune più popoloso della regione ed è al centro di una conurbazione di 309.251 abitanti (dato ISTAT 2016). La città è, insieme a L'Aquila, sede degli uffici del consiglio, della giunta e degli assessorati regionali . I grafici e le tabelle di questa pagina riportano i dati effettivamente registrati in Anagrafe. Variazione percentuale della popolazione Le variazioni annuali della popolazione di Pescara espresse in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della provincia di Pescara e della regione Abruzzo. Al 31.12.2017 il numero degli abitanti risulta essere 120.900. Flusso migratorio della popolazione Il grafico in basso visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il comune di Pescara negli ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'Anagrafe del comune. Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli dall'estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative). Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 10
Cittadini stranieri Pescara 2017 Pescara, ha conosciuto, fin dagli anni venti e trenta del Novecento, un intenso flusso immigratorio, in massima parte proveniente dal resto dell'Abruzzo, e, in minor misura, da altre regioni italiane. L'immigrazione, dopo una stasi dovuta al secondo conflitto mondiale, è ripresa con forza a partire dalla seconda metà degli anni quaranta, protraendosi fino ai giorni nostri. La composizione dell'immigrazione è tuttavia notevolmente mutata a partire dagli anni ottanta del secolo scorso. In città si sono così venute a formare, col tempo, colonie di albanesi, cinesi, rumeni, ucraini. In totale si contavano, nel 1º gennaio 2015, circa 5.937 stranieri residenti nel territorio comunale, pari a circa il 4,89% della popolazione complessiva A questi va aggiunto un numero non quantificabile di immigrati presenti sul territorio in situazione irregolare. Sono riportati di seguito i dati statistici dei principali gruppi di stranieri residenti in città classificati per paesi di provenienza:Popolazione straniera residente a Pescara al 1° gennaio 2017. Sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia. Distribuzione per area geografica di cittadinanza Gli stranieri residenti a Pescara al 1° gennaio 2017 sono 5.793 e rappresentano il 4,8% della popolazione residente. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 11
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 20,4% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'Ucraina (14,1%) e dall'Albania (9,6%). Struttura della popolazione dal 2002 al 2017 L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana. Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario 2. Analisi del contesto interno L'assetto organizzativo fondamentale del Comune si articola in Direzione Generale – Dipartimenti – Settori - Servizi. Direzione Generale L'Ufficio costituisce il supporto per l'attuazione degli indirizzi programmatici e degli obiettivi stabiliti dagli organi di governo, con poteri e competenze previsti dalla Legge. I Dipartimenti sono le unità di massima dimensione dell'organizzazione, al cui interno sono, di norma, inseriti i Settori, i Servizi e le Unità organizzative. Gli stessi agiscono con autonomia all'interno dell'indirizzo strategico ed attivano i programmi di lavoro sviluppando sinergie nelle politiche di gestione e nell'utilizzo delle risorse assegnate. I Dipartimenti hanno il compito di garantire l'unitarietà di indirizzo, di direzione, di coordinamento e di integrazione sinergica delle diverse realtà che svolgono attività e funzioni omogenee. Alla direzione del Dipartimento è posto un dirigente denominato Direttore di Dipartimento. I Settori sono le strutture di rilevante complessità organizzativa per l'esercizio di attività omogenee e, di norma, sono inseriti nei Dipartimenti. Alla direzione dei settori è preposto un Dirigente che, nell'ambito degli indirizzi e programmi di area, assicura il raggiungimento degli obiettivi assegnati, con la necessaria autonomia progettuale, organizzando le risorse finanziarie, umane e strumentali. I Servizi rappresentano il livello di media complessità, sono dotati di autonomia propositiva ed organizzativa, costituiscono la figura di snodo fra la dirigenza e la struttura operativa e sono demandati ai Responsabili di posizione organizzativa. All'interno dei Servizi, dei Settori e dei Dipartimenti operano le unità operative semplici che sono ad essi subordinate e svolgono le proprie funzioni in specifici ambiti di attività curandone l'esecuzione ottimale. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 12
2.1.Dati relativi all’analisi quali- quantitativa delle risorse umane del Comune di Pescara – 2016 Analisi Benessere organizzativo Indicatori valore Tasso di assenze 19,23 Tasso di dimissioni premature 0 Tasso di richieste di trasferimento 0,6 Tasso di infortuni 0,45 Stipendio medio percepito dai dipendenti 22.143,00 % di personale assunto a tempo indeterminato 3% Analisi caratteri qualitativi/quantitativi Indicatori valore Età media del personale (anni) 51,55 Età media dei dirigenti (anni) 52,3 Tasso di crescita unità di personale negli anni 0,06 % di dipendenti in possesso di laurea 20,3 % di dirigenti in possesso di laurea 100 Ore di formazione (media per dipendente) 5,51 Turnover di personale 108 Costi di formazione/spese del personale 46.542 (Fonte: Settore Risorse umane prot.n. 24826 del 26.01.2018 ) Per l’analisi del contesto interno si pone l’attenzione sugli aspetti legati all’organizzazione dell’Ente. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 13
2.2. La struttura Personale complessivo al 31.12.2017 n. 762 di cui a tempo determinato n. 10 e a tempo indeterminato 752 1 DIRETTORE GENERALE 1 SEGRETARIO DIRIGENTI 17 CATEGORIA D 134 CATEGORIA C 371 CATEGORIA B 172 CATEGORIA A 66 (Fonte: Settore Risorse umane prot.n. 24826 del 26.01.2018 ) 2.3. Organigramma Con Delibera di Giunta Comunale n.677 del 19.10.2017 si è proceduto alla Riorganizzazione dell’assetto organizzativo ed all’ Approvazione della nuova macrostruttura e relative declaratorie” come da prospetto che segue. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 14
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2.4 Contenzioso dell’ Ente. Anno 2017 Avvocatura Giudizi notificati all’Ente e/ o proposte dall’Ente alla data dell’ 11.12.2017 Materia n.giudizi Violazione al Codice della Strada ( di cui n.5 appelli avverso altrettante 40 sentenze del Giudice di Pace di annullamento delle sanzioni (gestiti direttamente amministrative relative a violazioni al C.d.S. in tema di Z.T.L. dall’Avvocatura ) Depenalizzazione 23 Edilizia 12 Espropriazioni 5 Giudizi relativi ad opposizione ad ingiunzioni di pagamento : COSAP 4 Canoni Idrici 5 Tributi 4 Urbanistica 7 Beni culturali ambientali e paesaggistici 1 Demanio marittimo 3 Personale 3 Servizi alla persona 2 Appalti 3 Politica della casa 1 Patrimonio 3 Recupero crediti relativi al mancato pagamento di canoni concessori 4 Accesso agli atti 1 Costituzione di parte civile in procedimento penale 1 Responsabilità extracontrattuale 3 Pagamento somme a vario titolo 4 Ordinanze sindacali 3 Anno 2017 Contenzioso Comando Polizia Municipale : Prot. 16626 del 18.01.18 Comando Polizia Municipale Natura Ricorsi avverso contravvenzioni C.d.S n. di giudizi Ricorsi G.D.P. n. 273 Ricorsi Prefetto n. 712 Anno 2017 Contenzioso Ricorsi Tributari Prot 311749 del 20.11.17 Settore Tributi Natura n. di giudizi Commissione Tributaria Provinciale n. 120 Commissione Tributaria Regionale n. 27 Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 16
2.5 Controllo successivo degli atti Un importante ruolo nell’azione di contrasto all’illegalità è stato riconosciuto all’attività di Controllo di regolarità amministrativa che costituisce un obbligo di legge come previsto dagli articoli 147 e 147-bis del Testo Unico Enti Locali, modificati ed integrati dal D.L. 174/2012 convertito con L. 213/2012. L’Amministrazione Comunale ha recepito le disposizioni normative introdotte dal D.L. 174/2012 istituendo il Sistema dei controlli interni d’ente, disciplinato dal “Regolamento sui controlli interni” approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.194 del 29.12.2012” Al riguardo si specifica che :con Provvedimento del Segretario Generale, prot.n. 14325 del 30.05.2017, è stato adottato, con riferimento all’anno 2017, il Nuovo Piano Operativo del controllo di regolarità amministrativa Nel predetto Piano è stato modificato il criterio di estrazione con applicazione del principio di revisione internazionale ISA 530, che sostanzialmente ha comportato un incremento notevole di numero di atti da controllare. Al fine di avvicinare maggiormente il momento del controllo degli atti a quello della redazione degli stessi, per una tempestiva adozione di idonei correttivi di eventuali irregolarità riscontrate, la verifica degli atti è stata stabilita a cadenza quadrimestrale anziché semestrale. Con atto del Segretario Generale n. 311 del 22.05.2017 è stata nominata la Nuova Struttura di Supporto per il controllo successivo di regolarità amministrativa. Nel corso del 2017 sono stati controllati gli atti relativi al secondo semestre dell’anno 2016 ed il primo e secondo quadrimestre dell’anno 2017. E’ in fase di avvio l’attività di controllo relativa al III quadrimestre 2017. Il controllo successivo di regolarità amministrativa viene svolto, con la sovrintendenza del Segretario Generale, da un gruppo di lavoro secondo quanto disposto dal comma 2 dell’ art. 147-bis del D.Lgs 267/2000, dall’art. 10 del Regolamento Comunale sui controlli interni approvato con atto di C.C. 119/2012 e dal Piano Operativo annualmente adottato, sopra richiamato, e trasmesso ai dirigenti dell’ente. Tale forma di controllo, di tipo “collaborativo” nei confronti dei soggetti che adottano gli atti, viene esercitata secondo tecniche di campionamento e su specifiche tipologie di atti. Le risultanze dell’attività di controllo vengono esposte nelle relazioni redatte dal Segretario Generale pubblicate sul sito istituzionale dell’Ente http://www.comune.pescara.it/internet/index.php?codice=83 Il Segretario Generale, in sede di espletamento dall’attività di controllo successivo di regolarità amministrativa, ha emanato, nell’anno 2017, Direttive/ Circolari su specifiche tematiche tese al miglioramento dell’azione amministrativa. Nello specifico sono state disposte: 1 Direttiva Amministrativa 1/2017 del 21-02-2017 - Lavori somma urgenza .Art163 dlgs 50 /2016 2 Direttiva Amministrativa 3/2017 del 12-04-2017 - Lavori somma urgenza .Art163 dlgs 50 /2016 - Integrazione Direttiva 1 3 Circolare n.5 / 2017 - Attribuzione conferimento incarichi professionali esterni 4 Circolare n.6 / 2017 - Modalità operative per attestazione dell’avvenuta efficacia dell’aggiudicazione definitiva. Prot.n. 317325 del 01.12.201 5 Circolare n.7 / 2017 - DURC –Documento Unico Regolarità contributiva –Prot.n. 317409 del 01.12.2017 6 Circolare n.8 / 2017 - Linea guida sulla traccabilità art.3 L.136 2010 - Prot 341491 del 29.12.17 Le misure generali e specifiche del presente Piano sono state redatte tenendo conto di quelle che sono state le risultanze di un’attività di controllo di regolarità degli atti amministrativi, attività dalla quale non si può prescinde per l’attivazione di ogni misura di contrasto alle azioni illegali. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 17
2.6 Procedimenti disciplinari Nella Determinazione n.12 del 28 ottobre 2015, l’ANAC ha evidenziato, la necessità di inserire, nell’ analisi del contesto interno, anche i dati inerenti i procedimenti disciplinari avviati negli anni 2014 , 2015 , 2016 e 2017. Procedimenti avviati nell’anno 2014 Nell’anno 2014 sono stati avviati n. 5 procedimenti disciplinari, in Settori di appartenenza diversi, e per varie motivazioni, di cui n.4 hanno dato corso a procedimenti penali estranei però, a fenomeni corruttivi. Nello specifico: → n. 1 procedimento è stato archiviato per decorso dei termini; → n. 2 procedimenti sono stati conclusi in quanto il fatto non sussiste e non si è dato luogo a procedere. → n. 2 procedimenti allo stato attuali risultano sospesi. Procedimenti avviati nell’anno 2015 Nell’anno 2015 sono stati avviati n. 20 procedimenti disciplinari, in Settori di appartenenza diversi, e per varie motivazioni Nello specifico: → n. 16 procedimenti sono stati conclusi; → n. 2 procedimenti sono stati sospesi; → n. 2 procedimenti risultano ancora in corso di definizione Procedimenti avviati nell’anno 2016 Nell’anno 2016 sono stati avviati n. 7 procedimenti disciplinari, in Settori di appartenenza diversi, e per varie motivazioni Nello specifico: → n. 1 procedimento e’ stato concluso; → n. 5 procedimenti sono stati sospesi; → n. 1 procedimenti risulta ancora in corso di definizione Procedimenti avviati nell’anno 2017 Nell’anno 2017 sono stati avviati n. 14 procedimenti disciplinari, in Settori di appartenenza diversi, e per varie motivazioni Nello specifico: → n.12 procedimento e’ stato concluso; → n. 2 procedimenti risulta ancora in corso di definizione (Rif. nota Risorse Umane prot 308975 del 23.11.2017) 3. Collegamento del Piano con il DUP, il PEG ed il Sistema sulla Performance Coordinamento con la programmazione dell’ente Il PTPCT è il documento fondamentale per la definizione della strategia in materia di prevenzione e di trasparenza all’interno di ciascuna amministrazione, assumendo pertanto un’elevata valenza e natura programmatica; risulta dunque importante definire e consolidare gli opportuni e reali collegamenti con gli altri documenti di programmazione presenti nell’ente, in particolare: il DUP (Documento Unico di Programmazione), il PEG (Piano esecutivo digestione) e conseguentemente il sistema di valutazione (nel Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 18
rispetto delle misure previste nel Programma costituiranno obiettivo orizzontale di PEG 2018-2020 e, quindi, del Piano delle Performance, per i Dirigenti responsabili, con conseguenti riflessi sulle relative valutazioni). Nel DUP 2018/2020, approvato con atto di C.C. n. 2 del 9 gennaio 2018, sono stati previsti gli indirizzi/obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione come di seguito riportato. In materia di trasparenza si rinvia all’apposita sezione. MISSIONE 1 DESCRIZIONE MISSIONE Servizio Anticorruzione DESCRIZIONE PROGRAMMA FINALITÀ La corruzione attiene all’aspetto patologico dell’abuso dell’agire amministrativo mentre l’illegalità è correlata al diverso e ulteriore profilo della irregolarità dell’attività amministrativa. l’Ente è obbligato a porre in essere una seria e rigorosa politica di prevenzione, rilevando la consistenza dei rischi corruzione e illegalità La gestione deve esplicarsi con appropriate misure e le azioni da espletarsi devono conseguire l’obiettivo di riduzione e di abbattimento del livello dei rischi. Obiettivo strategico dell’amministrazione è quindi la riduzione del livello del rischio di corruzione all’interno della struttura organizzativa dell’ente e nell’ambito dell’attività da questo posta in essere. Servizio Anticorruzione OBIETTIVO OPERATIVO N. 1 La prevenzione della corruzione e dell'illegalità costituisce un obiettivo strategico del RPC che investe l'intera struttura organizzativa e tutti i processi decisionali dell'ente, attraverso l'elaborazione e l'attuazione di misure di prevenzione indicate nel PTPC 2017-2019 approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 59 del 31.01.2017.Le misure si distinguono in generali e specifiche, le prime a carattere universale per una sana e legittima attività amministrativa, le seconde, a carattere mirato per specifiche aree, al fine di attuare la propria strategia di prevenzione dei fenomeni corruttivi. Sostanzialmente con le misure di prevenzione approvate nel PTPC 2017-2020- si identificano e si definiscono le proprie attività programmatiche e le linee d’azione. L’attività di monitoraggio delle misure è quindi l’obiettivo operativo di assoluta rilevanza. Nell’ intento di espletare un’attività efficiente, la struttura ha predisposto, senza alcun onere per l’ente, una procedura informatica che consente, oltre ad una raccolta dati e conservazione della documentazione, una vigilanza in tempi costanti, continui Entro l’anno 2018 tale procedura dovrebbe essere messa a disposizione, on line, per ogni Settore al fine di rendere snella, efficace e condivisa l’attività di monitoraggio MOTIVAZIONE DELLE SCELTE :Per il perseguimento dell’attività di monitoraggio la struttura necessita di un sistema operativo per un controllo puntuale e sistematico dell’applicazione di tutte le misure contemplate nel PTPC vigente. MISSIONE 1 DESCRIZIONE MISSIONE Servizio Anticorruzione FINALITÀ La Legge n. 190 del 6 novembre 2012 volta a prevenire fenomeni di corruzione e di illegalità all'interno delle pubbliche amministrazioni ha profondamente inciso sulla conformazione delle amministrazioni, con immediati riflessi anche di natura organizzativa per l’organo politico. OBIETTIVO OPERATIVO N. 2 Per un concreto coinvolgimento della parte politica, non limitandola ad un mero e formale adempimento burocratico, verrà istituita una commissione anticorruzione e trasparenza. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: La classe politica va coinvolta nell’individuazione di azioni d’intervento per cui recepire ogni suggerimento utile per qualunque processo migliorativo concorrerebbe al raggiungimento di una sana e corretta gestione. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 19
MISSIONE 1 DESCRIZIONE MISSIONE Servizio Anticorruzione DESCRIZIONE PROGRAMMA Servizio controlli successivi regolarità amministrativa FINALITÀ I Dirigenti di Settore , sono i Referenti del Responsabile della Prevenzione della Corruzione. Su loro grava l’onere dell’attuazione delle misure di prevenzione. Per l’anno 2018 si intende proseguire l’attività di formazione con approfondimenti più specifici OBIETTIVO OPERATIVO N. 3 Saranno organizzate giornate e seminari di studio con autorevoli cultori della materia d’interesse come da piano di formazione che verrà redatto in sede di aggiornamento del PTPC. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Al personale dirigenziale è affidata la strategia organizzativa dell’attività dell’Ente. Alla luce della costante evoluzione della normativa del nostro paese e nell’ottica di un lavoro sempre più qualificato necessitano proficue attività di aggiornamento MISSIONE 1 DESCRIZIONE MISSIONE Servizio Anticorruzione DESCRIZIONE PROGRAMMA Servizio Controlli successivi regolarità amministrativa FINALITÀ L’adozione della Legge 190 /2012 e dei relativi decreti attuativi in materia d anticorruzione ha rappresentato un cambiamento radicale nel modo di operare nella Pubblica Amministrazione imponendo anche la necessità di rivedere l’attività di controllo di regolarità amministrativa al fine di espletare un controllo mirato anche al rispetto del Piano triennale della prevenzione della corruzione OBIETTIVO OPERATIVO N. 4 Nella corrente gestione si è già attivata una nuova modalità operativa per lo svolgimento del controllo di regolarità amministrativa nella fase successiva, sono state predisposte delle chek list per gli atti maggiormente ricorrenti. Le chek list , fornite in formato editabile a tutti i Settori, sono state predisposte con una puntuale ed esaustiva ricognizione degli elementi di diritto generale e specifico allo scopo di garantire una corretta ed uniforme predisposizione dell’atto amministrativo. Per gli anni 2018, 2019 e 2020 é prevista la predisposizione di nuove chek list riguardanti altr tipologie specifiche di atti, sia pur non di ordinaria gestione MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Il fine é quello di assicurare nella fase della redazione degli atti un miglioramento complessivo della qualità degli stessi nel rispetto delle normative di riferimento dei singoli istituti. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 20
MISSIONE 1 DESCRIZIONE MISSIONE Servizio Anticorruzione DESCRIZIONE PROGRAMMA Segreteria Generale FINALITÀ Nello svolgimento delle funzioni attribuite al Segretario Generale, la Segreteria Generale ha creato un sistema di organizzazione procedurale informatico tale da consentire una gestione efficace dell’attività stessa. La precipua finalità, oltre a quella di assicurare , un archivio storico delle azioni espletate, mira al miglioramento della qualità dei procedimenti stessi da concludere. OBIETTIVO OPERATIVO N. 5 Il crescente utilizzo delle modalità informatiche, in un Settore privo di ogni software specifico, rappresenta un processo in termini di efficienza ed economicità. L obiettivo è quello di completare la digitalizzazione di ogni procedura amministrativa di competenza. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Il sistema informatico all’interno della struttura consente quindi un’attività amministrativa di condivisione nell’ambito della Struttura 1�_ M______ _ _ D___ _____ M_ ______ _S____ _____ ______ S D___ _____ _ __ _MM_ _S____ ________ ___S F_____ __ _ ____ _ _ _!" #_ $ % _&'_()*_ +"_+ '&$,_ _ -* Per quanto concerne il coordinamento tra PTPCT e PEG, si continuerà a prevedere nel PEG 2018/2020 specifici obiettivi ed azioni, come già avvenuto nel Piano della Performance 2016 ed in quello del 2017 dove per ogni settore dirigenziale era stato inserito un obiettivo specifico (trasversale) volto all’applicazione ragionata ed efficace delle previsioni del PTPC, ai sensi della legge 190/2012 e del decreto legislativo n.33/2013. Per quanto riguarda in particolare il collegamento con il Piano Performance 2018-2020 si ricorda la rilevanza strategica dell’attività di prevenzione e contrasto della corruzione. La stessa ANAC con determinazione n. 12/2016 evidenzia come sia fondamentale la coerenza tra i due piani sotto due profili :” a) le politiche sulla performance contribuiscono alla costruzione di un clima organizzativo che favorisce la prevenzione della corruzione; b) le misure di prevenzione della corruzione devono essere tradotte, sempre, in obiettivi organizzativi ed individuali assegnati agli uffici e ai loro dirigenti. Ciò agevola l’individuazione di misure ben definite in termini di obiettivi, le rende più effettive e verificabili e conferma la piena coerenza tra misure anticorruzione e perseguimento della funzionalità amministrativa “ . Il piano triennale anticorruzione è pertanto strumento rientrante pienamente nel ciclo della performance ed è oggetto di valutazione ai fini della performance organizzativa ed individuale. Nel quadro dei raccordi tra le misure di prevenzione e il Piano della Performance: - nell’ambito della performance organizzativa: • verranno introdotti specifici obiettivi legati all’attuazione di piani e misure di prevenzione della corruzione e si procederà a misurare l'effettivo grado di attuazione dei medesimi, nel rispetto delle fasi e dei tempi previsti; - nell’ambito della performance individuale: • saranno assegnati specifici obiettivi, correlati alle misure di prevenzione della corruzione, al personale dirigenziale, precisando i relativi indicatori • saranno assegnati obiettivi, individuali e/o di gruppo, al personale che opera nei settori maggiormente esposti alla corruzione. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 21
4. Società partecipate ed Enti di diritto privato in controllo pubblico L’Autorità Nazionale Anticorruzione con Delibera n. 1134 dell’8 novembre 2017, ha approvato le “Linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici”, a seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo 25 maggio 2016 n. 97, insieme al decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 175 “Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, introducendo numerose novità in riferimento alla materia dell’applicazione delle misure di prevenzione della corruzione e della trasparenza nelle società a controllo pubblico, negli enti di diritto privato controllati, nelle società partecipate e negli enti di diritto privato considerati dal legislatore all’art. 2 bis, co 3, del d.lgs 33/2013. E’ utile qui richiamare le parti del documento nelle quali l’Autorità chiarisce che “nella programmazione delle misure […] gli obiettivi organizzativi e individuali ad esse collegati assumono rilevanza strategica ai fini della prevenzione della corruzione e vanno pertanto integrati e coordinati con tutti gli altri strumenti di programmazione e valutazione all’interno della società o dell’ente” e che, a differenza di quanto avveniva in passato, le misure di trasparenza non costituiscono più un autonomo programma ma “confluiscono in un’apposita sezione del documento contenente le misure di prevenzione della corruzione integrative del ‘modello 231’ […]”. Per le misure di riferimento si rinvia alla Sezione della trasparenza ed alla Misura n.16, come di seguito riportato. Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 22
PARTE SECONDA Soggetti Coinvolti. Ruolo e Responsabilità 5. I soggetti istituzionali coinvolti nella prevenzione della corruzione a livello decentrato I soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione all’interno di ciascuna amministrazione sono quelli indicati nella seguente rappresentazione grafica tratta dal PNA: I SOGGETTI ISTITUZIONAL I COINVOLTI NELLA PREVEN ZIONE DELLAITA 5.1 L’Autorità di indirizzo politico: - designa il responsabile della prevenzione della corruzione; - procede, entro il 31 gennaio di ogni anno, agli aggiornamenti del PTPC; - adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione; - adotta, nell’esercizio delle proprie competenze delineate dal T.U.E.L., gli atti/gli aggiornamenti degli atti previsti nel PTPC tra le misure di prevenzione. 5.2 Il Responsabile per la prevenzione della corruzione esercita i compiti a questi attribuiti dalla legge e in particolare: - elabora la proposta di Piano triennale di prevenzione della corruzione ed i successivi aggiornamenti da sottoporre per l’adozione all'organo di indirizzo politico; - verifica l'efficace attuazione del Piano e la sua idoneità e ne propone la modifica qualora siano accertate significative violazioni delle prescrizioni o intervengano mutamenti rilevanti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione; - verifica, d'intesa con i Dirigenti competenti, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività più esposte a rischi corruttivi, secondo i criteri definiti nel presente Piano; Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 23
- definisce il programma di formazione dei dipendenti con particolare riferimento ai soggetti operanti nei servizi più esposti a rischio corruzione, secondo i criteri definiti nel presente Piano; - vigila, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo n. 39 del 2013, sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi, di cui al decreto medesimo; - elabora, di norma entro il 15 dicembre di ogni anno, la relazione annuale sull’efficacia delle misure di prevenzione definite dal PTPC. 5.3 I Dirigenti Ogni Dirigente di Settore è designato quale referente per la prevenzione della corruzione relativamente alle unità organizzative delle quali è affidata la direzione e la responsabilità, sia diretta, sia indiretta. Ogni Dirigente, in aggiunta ai compiti ad esso attribuiti dalle norme di legge e regolamentari, esercita le seguenti attività: a) monitoraggio in ordine al rispetto dei tempi procedimentali; b) promozione e divulgazione delle prescrizioni contenute nel piano anticorruzione, nonché agli obblighi riguardanti la trasparenza amministrativa e il codice di comportamento vigente nell’ente; c) verifica dell’attuazione delle prescrizioni contenute nel presente piano, nel piano della trasparenza e nel codice di comportamento; d) predisposizione di eventuali proposte di integrazione delle prescrizioni contenute nei documenti richiamati nella lettera precedente; e) partecipazione con il Responsabile della prevenzione della corruzione per la definizione del piano di formazione e l’individuazione dei dipendenti a cui destinarlo; f) partecipa con il RPC nell’attuazione del piano di formazione approvato. Il Responsabile della trasparenza, individuato nel Comune di Pescara Decreto di Nomina prot. n. 275263 del 23.12.2014 Dott.Marco Molisani - Cessazione 15.11.2017. Decreto di Nomina prot.n.303637 del 17.11.2017 Dott.ssa Carla Monaco -Decorrenza 16.11.2017 – (Delib. G.C. N.677 del 19.10.2017)- Avvenuta trasmissione di Nomina all’ANAC 12.12.2017 - svolge le funzioni indicate dall’articolo 43 del D.Lgs. n. 33 del 2013; - predispone il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.). Il Responsabile dell'Anagrafe per la Stazione Appaltante” (RASA), individuato nel Comune di Pescara Decreto di Nomina prot. 14558 del 21/01/2014 è stata nominata la dott.ssa Luciana Di Nino dirigente responsabile del Settore Contratti quale “Responsabile dell'Anagrafe per la Stazione Appaltante” (RASA), incaricata della compilazione e dell'aggiornamento dell'Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (AUSA) istituita ai sensi dell'art. 33 della L.221/2012 ( regolarmente abilitato). 5.4 Il Nucleo di Valutazione - partecipa al processo di gestione del rischio; - considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad esso attribuiti; - svolge compiti propri connessi all’attività anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa (articoli 43 e 44 D.Lgs. 33/2013); - esprime parere obbligatorio sul Codice di comportamento e sue modificazioni (articolo 54, comma 5, D.Lgs. 165/2001). 5.5 L’Ufficio Procedimenti Disciplinari (U.P.D.) - svolge i procedimenti disciplinari nell’ambito della propria competenza (articolo 55 bis D.Lgs. n. 165 del 2001); - provvede alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria (art. 20 D.P.R. n. 3 del 1957; art.1, comma 3, l. n. 20 del 1994; art. 331 c.p.p.); - propone l’aggiornamento del Codice di comportamento; Piano triennale per la prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) - 2018 -2019-2020 24
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