Piano Performance 2021 2023 - ENTE PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO, LAZIO E MOLISE - Approvato con Delibera del Presidente
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ENTE PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO, LAZIO E MOLISE Piano Performance 2021‐2023 Approvato con Delibera del Presidente N. 7 del 5 maggio 2021 1
INTRODUZIONE Il Piano della Performance del triennio 2021‐2023 è stato elaborato ai sensi del D. Lgs. 27 ottobre 2009 n. 150 tenendo conto delle modifiche operate dal D. Lgs. n. 74/2017, e rappresenta il contributo che l’Amministrazione nel suo complesso intende apportare attraverso la propria azione alla realizzazione delle finalità istituzionali dell’Ente nello stretto rapporto con le esigenze di sviluppo della collettività. Con il Piano della Performance si rende maggiormente comprensibile lo stretto legame sussistente tra la missione istituzionale e le linee programmatiche dell’Ente e le esigenze di sviluppo delle comunità locali. Partendo dalle linee strategiche, contenute negli strumenti di Programmazione pluriennale, il Piano della Performance indica gli obiettivi specifici triennali e annuali, le scelte organizzative per realizzarli ed i risultati attesi, ed è pubblicato, ai fini della trasparenza, sul sito istituzionale. Il Piano della Performance, che forma oggetto di questo documento, è stato elaborato tenendo in debita considerazione l’evoluzione del quadro normativo a partire dal D. Lgs. 150/2009, attraverso la L. 190/2012, i Decreti Legislativi 33 e 39 del 2013 e il D. Lgs. 74/2017. Nella redazione del Piano si è tenuto conto, inoltre, per quanto compatibili, delle linee guida per i Ministeri del giugno 2017 emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ‐ Dipartimento della Funzione Pubblica, redatte ai sensi dell’articolo 3, comma 1, del DPR 105/2016, che costituiscono riferimento metodologico per tutte le amministrazioni. Il presente Piano, che riguarda il triennio 2021‐2023, individua indirizzi, obiettivi (generali e specifici) e definisce, con riferimento agli obiettivi finali ed intermedi e alle risorse, gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance del Direttore, del professionista medico‐veterinario, dei Responsabili di Area, Servizio e Ufficio (titolari di Posizioni Organizzative) e del restante personale non dirigente. A tal riguardo, bisogna evidenziare che: 1. l’emergenza epidemiologica COVID – 19, che ha caratterizzato l’anno 2020, ha avuto, evidentemente, significativi riflessi sull’attività gestionale dell’Ente Parco determinando un rallentamento delle attività programmate, con conseguenti ritardi nel perseguimento degli obiettivi previsti dal Piano 2020 – 2022; 2. gli obiettivi, sia generali che specifici, individuati nel Presente Piano ricalcano essenzialmente, quelli, peraltro opportunamente integrati e ricalibrati, del precedente Piano 2020 – 2022; 3. l’impostazione generale del presente Piano tiene in debito conto l’analisi effettuata dall’Ufficio per la Valutazione della Performance del Dipartimento della Funzione Pubblica sulla Relazione della Performance 2019 e degli elementi, ovvero delle indicazioni contenute della stessa, con particolare riguardo alle “Principali aree di miglioramento”; 4. il presente Piano è completato, infine, dalla specifica sezione relativa al Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA), che è stato redatto conformemente alle Linee Guida del Dipartimento della Funzione Pubblica del dicembre 2020. 2
Sezione I La presentazione dell’Amministrazione Chi siamo carta d’identità Istituzione: 1922, per iniziativa privata; 1923, con legge dello Stato. Estensione: circa 50.200 ettari, con un’area contigua di circa 77.500 ettari. Comuni: Alfedena, Alvito, Barrea, Bisegna, Campoli Appennino, Castel San Vincenzo, Civitella Alfedena, Filignano, Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi, Opi, Ortona dei Marsi, Pescasseroli, Picinisco, Pizzone, Rocchetta al Volturno, San Biagio Saracinisco, San Donato Val Comino, Settefrati, Scanno, Scapoli, Vallerotonda, Villavallelonga, Villetta Barrea. Province: Frosinone, Isernia, L’Aquila. Regioni: Abruzzo, Lazio, Molise. Fiumi: Sangro, Giovenco, Volturno, Melfa. Laghi: Barrea, Scanno, Castel San Vincenzo, Montagna Spaccata, Vivo, Grottacampanaro, Selva di Cardito. Cime: Petroso (2.249 m), Marsicano (2.245 m), Meta (2.242 m), Tartaro (2.191 m), Altare (2.174 m), Jamiccio (2.074 m), Cavallo (2.039 m), Palombo (2.013 m). Centri visita dedicati: Pescasseroli, Civitella Alfedena, Villetta Barrea, Opi, Bisegna, Castel San Vincenzo, Scapoli, Pizzone, Villavallelonga, San Donato Val Comino, Campoli Appennino, Alvito. Centri di educazione ambientale: Villetta Barrea. Aree Faunistiche: Pescasseroli, Civitella Alfedena, Villavallelonga, Lecce dei Marsi, Campoli Appennino. Escursioni: dagli Accessi al Parco, 134 sentieri per oltre 734 km di itinerari. 3
L’Ente Parco, nato nel 1922 per iniziativa privata e percorso normativo finalizzato nel 1923, è un ente pubblico non economico disciplinato dalla legge 20 marzo 1975, n. 70, recante “Disposizioni sul riordinamento degli enti pubblici e del rapporto di lavoro del personale dipendente”. La sua natura giuridica è stata confermata dalla legge 6 dicembre 1991, n. 394 “Legge quadro sulle aree protette” e dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 novembre 1993 “Adeguamento ai principi della legge quadro sulle aree protette 6 dicembre 1991, n. 394, della disciplina dell’Ente autonomo Parco Nazionale d’Abruzzo”, il quale, all’art. 1, ha stabilito che “…L’Ente Parco ha personalità di diritto pubblico. Ad esso si applicano le disposizioni di cui alla Legge 20 marzo 1975, n. 70”. L’Ente Parco è sottoposto alla vigilanza del Ministero della Transizione Ecologica (MiTE). Ha sede legale in Pescasseroli, il suo territorio interessa tre Regioni (Abruzzo, Lazio e Molise), tre Province (L'Aquila, Frosinone e Isernia) e 24 Comuni. La superficie complessiva del Parco è pari a 50.200 Ha, di cui 4.400 Ha sono di Riserva integrale, con un’area contigua (zona di protezione esterna ZPE) di 77.500 Ha, in cui il regime vincolistico è sostanzialmente diverso da quello dell’area protetta, limitandosi per ora agli aspetti venatori ed è gestito di concerto con Regioni e Province in modo da rendere le attività antropiche compatibili con le finalità istitutive del Parco e sostenibili ai fini della tutela generale, anche in relazione agli aspetti connessi alle misure di Conservazione dei Siti della Rete Natura 2000. Gli organi dell’Ente, così come previsto dalla citata Legge quadro sulle aree protette, sono i seguenti: Il Presidente, il Consiglio Direttivo, la Giunta Esecutiva, il Collegio dei Revisori dei Conti, la Comunità del Parco. Gli organi istituzionali dell’Ente Parco Il Presidente è nominato con decreto del Ministro dell'Ambiente d'intesa con i Presidenti delle tre Regioni interessate, ha la legale rappresentanza dell'Ente e ne coordina l'attività, esplica le funzioni che gli sono delegate dal Consiglio Direttivo, adotta i provvedimenti urgenti e indifferibili che sottopone alla ratifica del Consiglio Direttivo. L’attuale Presidente è il Prof. Giovanni Cannata, nominato con Decreto del Ministro dell’Ambiente in data 8 ottobre 2019. Il Consiglio Direttivo è composto da 8 membri oltre al Presidente. Attualmente, si è in attesa della ricostituzione del Consiglio Direttivo, in quanto quello precedentemente in carica è scaduto nel 2020. Il Collegio dei Revisori dei Conti esercita il riscontro amministrativo ‐ contabile sugli atti dell'Ente secondo le norme di contabilità dello Stato e sulla base dei regolamenti di contabilità. È nominato con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze ed è formato da tre componenti, di cui uno designato dalle Regioni interessate al Parco. Attualmente, opera nell’Ente Parco un Collegio straordinario, i cui componenti sono: Dott. Andrea Della Pietra ‐ Presidente del Collegio; Dott.ssa Giuseppina Ciammola ‐ componente del Collegio; Dott. Gabriele Renda ‐ componente del Collegio. L’Organismo Indipendente di Valutazione e della Performance sostituisce i servizi di controllo interno, comunque denominati, ed esercita in piena autonomia le attività connesse alla performance, meglio esplicitate al comma 4 dell’art. 14 del D. Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150. Esercita, altresì, le attività di controllo strategico di cui all’art. 6, comma 1, del D. Lgs. n. 286 del 1999, e riferisce in proposito direttamente all’organo di indirizzo politico‐amministrativo dell’Ente. Attualmente, è in fase di definizione la procedura selettiva per la nomina ovvero il rinnovo dell’OIV in quanto quello precedentemente in carica risulta scaduto il 31 dicembre 2020. La Comunità del Parco è costituita dai presidenti delle Regioni e delle Province, dai Sindaci dei Comun e dai Presidenti delle Comunità Montane, o loro delegati, nei cui territori sono ricomprese le aree del Parco. È un organo con funzioni consultive e propositive, il suo parere è obbligatorio sul Piano e sul Regolamento del 4
Parco, sul Bilancio di Previsione e sul Conto Consuntivo, sullo Statuto e altre questioni a richiesta di un terzo dei componenti il Consiglio Direttivo. La Comunità del Parco previo parere vincolante del Consiglio Direttivo, delibera il Piano Pluriennale Economico e Sociale. Il Presidente della Comunità del Parco è attualmente Antonio Di Santo, che partecipa, senza voto, alle riunioni del Consiglio. Cosa facciamo La precipua e fondante finalità del Parco è senza dubbio “La protezione delle silvane bellezze e dei tesori della Natura” come recita l’iscrizione sulla fontana di San Rocco, all’ingresso del Comune di Pescasseroli, richiamando al mandato istituzionale iniziale, via via declinato come conservazione del paesaggio e della biodiversità. Peculiarità del Parco sono alcune specie animali e vegetali endemiche, rare e particolarmente protette, quali l'Orso bruno marsicano, il Camoscio appenninico, la Lontra, la Rosalia alpina, il Picchio dorsobianco, la Scarpetta di Venere e tante altre, che richiedono interventi mirati per assicurarne la conservazione nel lungo periodo, insieme agli ambienti e habitat. Accanto alla tutela del paesaggio, come valore riconosciuto da ultimo anche da una Direttiva dell’UE in senso ampio e dinamico, sono finalità proprie del Parco la conservazione di valori culturali, storici, artistici, identitari e di promozione di attività compatibili e sostenibili conseguenti, quali il turismo, l’agrosilvopastorale, l’artigianato, le produzioni tipiche, i servizi ai cittadini e ai visitatori. Un'altra importante funzione del Parco è legata all'educazione ambientale, rivolta principalmente al mondo della scuola, per accrescere la coscienza e la conoscenza nelle nuove generazioni, dell'importanza della conservazione e della corretta gestione delle risorse naturali e ambientali. Unitamente a ciò sono state avviate iniziative legate al Terzo settore in cui sono maggiormente coinvolte gli Atenei contermini, con cui si stanno definendo protocolli d’intesa. Infine, non meno importanti, sono le attività connesse alla ricerca scientifica e allo svolgimento di attività di monitoraggio continuo delle specie più rappresentative e dei principali parametri ambientali. Prendendo lo spunto da queste finalità istituzionali, il presente Piano individua delle aree strategiche di intervento per i prossimi tre anni, e per ciascuna di esse definisce alcuni risultati da raggiungere in termini generali. La prima area strategica d'intervento è identificata nella conservazione e tutela della biodiversità, della natura e del paesaggio, anche attraverso la ricerca scientifica. La seconda area strategica afferisce ad una concezione di un Parco più efficiente ed efficace. La terza area strategica attiene allo sviluppo del territorio. La quarta area strategica d'intervento riguarda l’informazione e l’educazione ambientale. Il Parco in cifre Il territorio del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise si estende lungo la dorsale appenninica centro‐ meridionale dalla quota minima di 800 metri fino ai 2249 metri della cima più alta, rappresentata dal Monte Petroso, interessando tre regioni, tre Province e 24 comuni, a cui si aggiungono un’altra decina di territori comunali interessati dall’Area Contigua. È un territorio montano, articolato lungo tre catene montuose aventi un orientamento prevalentemente da Nord‐Ovest a Sud‐Est. La superficie complessiva del Parco è di 50.237 ettari circa, dei quali il 76% interessa la regione Abruzzo, IL 16% la regione Lazio e il restante 8% il Molise. L’Area Contigua, ex Zona di Protezione Esterna, si estende per circa 82.000 ettari, anch’essa ricadente per la gran parte nel versante abruzzese. 5
L'Area protetta è coperta per circa il 60% di foreste, e vede la presenza di alcune delle specie animali soggette a maggiore protezione in ambito europeo, quali l'orso bruno marsicano, il camoscio appenninico e la lontra. La presenza di queste ed altre specie rare e autoctone, oltre alla ricchezza, alla complessità e all'integrità degli ecosistemi, contribuiscono a fare dell'area del Parco Nazionale una delle zone maggiormente ricche di biodiversità del continente. Gli Organi di amministrazione sono stati sopra evidenziati, mentre la struttura organizzativa e gestionale, al cui vertice figura il Direttore del Parco, è articolata come segue: Il Direttore del Parco è attualmente il Dott. Luciano Sammarone nominato con Decreto del Ministero dell’Ambiente del 13 /08/2019. Sovraintende alla gestione e alle attività del Parco, ai sensi dello statuto e della normativa sui dirigenti pubblici. Il personale dipendente attualmente in servizio è costituito da n. 87 unità, di cui ben 36 sono Guardiaparco. Alle dipendenze funzionali dell’Ente opera inoltre, ai sensi della legge 391/91, il Reparto Carabinieri Parco di Pescasseroli, struttura territoriale dell’Arma dei Carabinieri preposta alla sorveglianza e controllo del territorio unitamente al personale del Servizio di Sorveglianza, quest’ultimo composto da personale dipendente dell’Ente. L’organigramma dell’Ente è articolato in Servizi di Staff e tre Aree Organizzative, alle quali fanno riferimento specifici servizi. Questi ultimi sono articolati in uffici. L’Ente ha una complessa articolazione che opera su tutto il territorio di competenza, Parco e Area Contigua nei diversi versanti. Tale articolazione si sviluppa in Centri Visita, info‐point, musei, aree faunistiche, aree attrezzate, rifugi, centri di educazione ambientale, sentieristica. Ovviamente una delle azioni di maggiore rilevanza è quella della sorveglianza e del controllo del territorio ai fini della tutela dello stesso e del monitoraggio della fauna selvatica e degli habitat naturali. Servizi di Staff, comprendenti l’Ufficio di Segreteria di Presidenza e Direzione, l’Ufficio Promozione, Comunicazione e Rapporti Internazionali, il Servizio Giuridico – Legale, e l’Ufficio Protocollo e Archivio; Area Amministrativa, comprendente il Servizi Affari Generali, il Servizio Contabilità e Patrimonio, e il Servizio del Personale; Area Scientifica, comprendente il Servizio Scientifico, il Servizio Veterinario, il Servizio Educazione e Didattica; Area Tutela e Sviluppo del Territorio, comprendente il Servizio Sorveglianza, il Servizio Tecnico e l’Ufficio Servizi Informatici. Una specificità del Parco, condivisa con il Parco Nazionale del Gran Paradiso, è la presenza di un Servizio di Sorveglianza composto da personale alle dirette dipendenze dell'Ente che opera sin dall’istituzione del Parco. La Legge Quadro sulle Aree Protette (L. 394/91) definisce l'assetto della sorveglianza nei parchi nazionali, affidandola all’Arma dei Carabinieri dove, dal 2017, è confluito il personale e le competenze dell’ex Corpo Forestale dello Stato. Il PNALM rappresenta comunque un caso unico a livello nazionale giacché la sorveglianza viene esercitata sia dal Servizio di Sorveglianza dell'Ente sia dal Reparto Carabinieri Parco, che ai sensi della legge 394/91 opera alle dipendenze funzionali dall’Ente. Per il perseguimento delle sue finalità istituzionali l’Ente Parco interagisce, principalmente, con gli enti locali (comuni, province, regioni) e con il Ministero della Transizione Ecologica, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero della Pubblica Amministrazione, con i privati, singoli o associati, portatori di interessi, con il mondo dell’istruzione e della ricerca scientifica, con le ONG e le associazioni ambientaliste, con il mondo del volontariato e dell’associazionismo. L’Ente Parco è sottoposto alla vigilanza del Ministero della Transizione Ecologica. Missione e principali attività Il mandato istituzionale dell'Ente Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise deriva direttamente da quanto stabilito dall'art. 1, comma, 3 della Legge 6 dicembre 1991, n. 394, che stabilisce le finalità delle aree naturali protette, che risultano le seguenti: 6
conservazione di specie animali o vegetali, di associazioni vegetali o forestali, di singolarità geologiche, di formazioni paleontologiche, di comunità biologiche, di biotopi, di valori scenici e panoramici, di processi naturali, di equilibri idraulici e idrogeologici, di equilibri ecologici; applicazione di metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare una integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro‐silvo‐pastorali e tradizionali; promozione di attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili; difesa e ricostruzione degli equilibri idraulici e idrogeologici. Il contesto ambientale, territoriale e sociale entro cui opera il Parco, nonché la concreta esperienza di gestione nei suoi circa 100 anni di storia, porta a declinare tali finalità in modo peculiare, individuando come primaria quella della conservazione della natura, che nello specifico del Parco si identifica con la necessità della conservazione delle specie animali maggiormente minacciate quali quelle già indicate , oltre a tutte quelle specie rare e/o endemiche inserite nelle Direttive Habitat e Uccelli, nelle liste rosse, nonché degli habitat che ne permettono la sopravvivenza. Accanto alla necessità di conservazione di specie e habitat, è di particolare rilevanza la conservazione dell'assetto territoriale e paesaggistico, anche in funzione di testimonianze della cultura materiale, sedimentatasi nei luoghi a seguito della storica interazione tra ambiente e attività umane. Gli obiettivi di conservazione vengono perseguiti in stretto raccordo con gli altri soggetti istituzionali – Ministero, Regioni, Province e Comuni ‐ attraverso la condivisione di strumenti di pianificazione e di gestione territoriale e il controllo e la regolamentazione delle attività umane. Accanto alle finalità di conservazione, il Parco assolve anche finalità di promozione delle attività compatibili, favorendo in primo luogo lo sviluppo di forme di turismo sostenibile, basate sulla corretta fruizione delle risorse naturali, culturali e legate alle tradizioni che il territorio offre. Inoltre, particolare importanza assume, anche per le strette connessioni con la conservazione ambientale e paesaggistica, il sostegno alle attività primarie tradizionali e il controllo delle modalità concrete del loro svolgimento, con particolare riferimento all'allevamento degli animali domestici, all’utilizzo delle risorse agro‐silvo‐pastorali. In questo contesto, assume grande importanza il tema dei rapporti tra fauna protetta e allevamento, che attiene alle problematiche e ai potenziali conflitti legati ai danni al bestiame e alle coltivazioni, agli indennizzi e alle complesse interazioni, anche di carattere sanitario, connesse al contatto tra animali di specie protette e bestiame domestico. Gli obiettivi di sviluppo delle attività compatibili vengono perseguiti con il concorso degli enti locali e in stretto contatto, anche dialettico, con le organizzazioni di rappresentanza degli operatori del turismo, dell'agricoltura e dell'allevamento. Un importante aspetto del mandato istituzionale dell'Ente è legato all'educazione ambientale, diretta principalmente al mondo della scuola, al fine di accrescere la coscienza e la conoscenza, specie nelle giovani generazioni, dell'importanza della conservazione della biodiversità e della natura e della corretta gestione delle risorse naturali ed ambientali. I programmi e le iniziative educative vedono il concorso delle regioni, delle istituzioni e degli operatori scolastici, con i quali vengono delineati i contenuti di dettaglio dei programmi educativi. Infine, non meno importanti, sono la promozione della ricerca scientifica e lo svolgimento di attività di monitoraggio continuo delle specie floro‐faunistiche più rappresentative e dei principali parametri ambientali, in funzione di una sempre più approfondita conoscenza delle dinamiche ambientali, su cui basare le corrette scelte gestionali. L'attività di ricerca e monitoraggio nel Parco vede l'apporto decisivo di ISPRA e delle istituzioni universitarie, per il supporto metodologico e strumentale che sono in grado di fornire. Definito il mandato istituzionale dell'Ente, è necessario indicare la missione, che rappresenta l'esplicitazione dei capisaldi strategici che guidano la selezione degli obiettivi che l'Ente intende perseguire. La missione dell'Ente viene di seguito descritta a partire dai quattro principi in cui è stato articolato il mandato istituzionale, identificando per ciascuno di essi alcuni elementi ritenuti strategici per l'efficace raggiungimento dello stesso. La protezione della natura e l’incentivazione di attività compatibili producono nuove opportunità di crescita del territorio, come ad esempio quello di un turismo, esercitato in forme sostenibili e compatibili. Sempre di più le ricerche ci confermano il crescente interesse verso nuove esperienze come l’«ecoturismo»; in questo 7
senso il Parco è detentore dal 2011 della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS), riconoscimento riconfermato a novembre 2018 al termine del nuovo percorso partecipativo attuato per il rinnovo della CETS con la predisposizione del nuovo Piano d’azione per il prossimo quinquennio. Per intensificare la promozione del turismo sostenibile l’Ente ha avviato inoltre la realizzazione della Fase 2 della CETS destinata alla certificazione degli operatori della ricettività turistica. A dicembre 2018 sono state certificate le prime 18 strutture. Il turismo è sostenibile quando il suo sviluppo conserva le risorse ad esso connesse sia per le generazioni attuali che per quelle future; senza alterare l'ambiente naturale, sociale, artistico e culturale, senza frenare o inibire lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche presenti sul territorio. Il Parco in questo caso diventa un laboratorio dove si sperimentano attività sostenibili e alternative per un vivere meno impattante e più armonioso con il pianeta. Inoltre non può mancare lo sviluppo e l’adeguamento di una rete di punti informativi e di strutture per la fruizione destinate ai visitatori, centri visita, musei, aree faunistiche, centri operativi, rifugi, aree di sosta, rete sentieristica di cui è dotato il Parco per favorire la fruizione consapevole dei visitatori. Il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, decano dei parchi nazionali italiani insieme al coevo Parco Nazionale del Gran Paradiso e uno dei più suggestivi d'Italia, autentico monumento europeo alla biodiversità, ricco di panorami dalla bellezza unica, proprio per questo suo valore conservazionistico e per le sue capacità di tutelare la sua biodiversità nel 1967 è stato insignito del Diploma Europeo delle aree protette, riconoscimento sempre riconfermato sino ad oggi. In Italia oggi sono solo sette le aree protette che possono fregiarsi di tale riconoscimento. Altro importante riconoscimento ricevuto dal Parco è stato l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO di cinque siti di faggete vetuste situate a: Val Cervara in Comune di Villavallelonga; Coppo del Principe in Comune di Pescasseroli; Coppo del Morto nei Comuni di Pescasseroli e Scanno; Val Fondillo nei Comuni di Opi e Civitella Alfedena; Moricento in Comune di Lecce nei Marsi. Il riconoscimento è stato attribuito per l’eccezionale valore universale di queste foreste ed è sicuramente legato alla corretta gestione che delle foreste ha fatto il Parco nel corso dei suoi circa 100 anni di vita. Il costante impegno del Parco negli anni, orientato soprattutto a migliorare la gestione del territorio a tutti i livelli, si esplicita anche nell'impegno nei progetti comunitari Life e nella attuazione delle azioni previste dal Piano di Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM). I due nuovi progetti Life di cui oggi il Parco è partner sono destinati alla tutela di specie della flora prioritarie ai sensi della direttiva Habitat (Life Floranet) e ad affrontare l’annoso problema degli investimenti della fauna selvatica lungo le strade che attraversano aree ad alta densità faunistica (Life Crossing). Il Parco partecipa inoltre attivamente anche alla realizzazione delle azioni previste dal PATOM, promosso dal MATTM e nel cui ambito il Parco è componente dell’Autorità di Gestione (AdG) ma soprattutto uno dei principali attori per l’implementazione di attività di ricerca e monitoraggio finalizzate alla migliore tutela della specie. In tale contesto particolarmente significativo il ruolo anche nella Rete di Monitoraggio (dell’orso) per Abruzzo e Molise (RMAM). L’Albero della Performance Sulla base della definizione del mandato istituzionale dell'Ente e della sua missione, è possibile iniziare la costruzione dell'albero della performance, individuando le aree strategiche in cui si articolerà l'azione del Parco. Seguendo lo schema fornito da CIVIT nel documento Struttura e modalità di redazione del Piano della Performance, approvato con deliberazione n. 112/2010, l'Albero della performance in questa fase di elaborazione del Piano si articola come segue: 8
Mandato istituzionale Conservazione della Natura, Promozione attività compatibili, Educazione Ambientale Ricerca Scientifica Area Strategica 4 Area Strategica 1 Area Strategica 2 Area Strategica 3 Comunicazione istituzionale ed Conservazione e tutela della Educazione Ambientale, quali, biodiversità della natura e del Parco più efficiente Sviluppo del territorio quali strumenti fondamentali paesaggio e ricerca scientifica per sensibilizzare l'opinione pubblica alla tutela della biodiversità Salvaguardare la biodiversità del Parco attraverso la realizzazione di Promuovere e Realizzare una corretta azioni previste in piani e partecipare ai processi di Realizzare un’efficacee informazione programmi del Parco sviluppo locale del comunicazione collaborazioneistituzionale stabile Obiettivi territorio versi conl’esterno il sistemadelle scolastico Generali Migliorare la capacità di molteplici delattività svolte dal territorio spesa con progetti Par co per la tutela della Tutelare (soprattutto) l'orso mirati, ridurre i tempi di biodiversità bruno marsicano e favorirne gestione degli atti l'espansione in altri territori amministrativi e attraverso la realizzazione di migliorare i servizi ai Realizzare attività di azioni previste nei piani e cittadini programmi del Parco e negli Educazione e accordi definiti con altri enti sensibilizzazione Ambientale coinvolti nell'ambito dell'autorità verso il grande pubblico, oltre di gestione del PATOM che in collaborazione stabile con il sistema scolastico del 9
Analisi del contesto Esterno Il Contesto istituzionale. L'Ente Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise opera in un contesto istituzionale assai articolato e complesso, che si caratterizza per la concorrenza di una pluralità di soggetti titolari delle politiche di conservazione e di sviluppo locale di diretto interesse del Parco. A livello centrale, il soggetto istituzionale con cui maggiormente si rapporta l'Ente Parco è indubbiamente il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ora Ministero della Transizione Ecologica, Autorità, che esercita la vigilanza sugli atti dell’Ente e provvede, tra l’altro alla assegnazione ed erogazione del contributo ordinario statale e di eventuali specifici finanziamenti. Tra questi ultimi va senz’altro segnalato il contributo per la realizzazione di interventi di adattamento ai cambiamenti climatici, efficienza energetica del patrimonio immobiliare mobilità sostenibile e gestione forestale sostenibile nei parchi nazionali. Grazie a questo finanziamento sono stati avviati, già a partire dal 2020, una serie di progetti, che avranno anche una rilevante ricaduta economica sul territorio, interessando non solo strutture del Parco ma anche di alcuni Comuni. Le tre Regioni del Parco svolgono un ruolo di una certa importanza per la programmazione e la definizione di politiche che possono interessare Parco con particolare riferimento agli strumenti di programmazione territoriale ed economica quali i piani paesaggistici, i Piani di Sviluppo Rurale, i Piani Operativi Regionali, etc., tutti in grado di segnare profondamente, a seconda del grado di coerenza con gli obiettivi di conservazione e sviluppo locale perseguiti dall'Ente, le linee di sviluppo complessivo del territorio. Con questi soggetti istituzionali è stato da poco avviato il processo amministrativo che deve portare all’approvazione del Piano del Parco quale strumento fondamentale per la gestione dell’area protetta, in un col Regolamento che ne deriverà. I ventiquattro Comuni del Parco hanno invece una funzione molto importante nella definizione pratica delle politiche dell'Ente. Gli strumenti di programmazione territoriale di cui sono tipicamente titolari, a cominciare da quelli urbanistici, possono determinare, se non adeguatamente raccordati con gli obiettivi di conservazione, squilibri e conseguenze anche gravi nell'assetto complessivo del territorio. Per questo l’approvazione di tali strumenti passa attraverso la definizione e la sottoscrizione di vere e proprie intese con l’Ente Parco. In molti casi i comuni sono proprietari di estese superfici boscate e pascolive. Il raccordo con l'Ente Parco per definire le più appropriate modalità di utilizzazione di queste risorse, che non compromettano la loro conservazione a un adeguato livello di naturalità e complessità ecosistemica. Tale raccordo risulta quindi necessario per mantenere la coerenza della strategia complessiva di conservazione, indispensabile per dare concreta attuazione a quanto previsto, e imposto, tra l’altro dalla Direttiva Habitat in materia di conservazione delle specie e degli habitat. In questo contesto si colloca la citata pratica dell'assunzione in gestione da parte del Parco di boschi e pascoli comunali, al fine della loro efficace salvaguardia, a fronte dell'indennizzo per mancato reddito che, a tutti gli effetti, può essere considerato come un vero e proprio “pagamento dei servizi ecosistemici” assicurati da questi ambienti di altissimo pregio. Un ulteriore livello di interazione tra Parco e comuni è dato dalla localizzazione in molti dei centri abitati di strutture e servizi per la promozione turistica, l'informazione, l'educazione e la didattica, molto spesso localizzati in edifici o superfici di proprietà comunale. La presenza del Parco tramite tali strutture è considerata essenziale per aumentare il senso di appartenenza delle comunità all'area protetta. Il contesto socio‐economico Le categorie di cittadini con le quali l'Ente Parco, in ragione delle sue attività, viene a contatto e che sono in grado, direttamente o indirettamente, di influire sullo sviluppo delle sue politiche, sono molteplici, coerentemente con le sfaccettature del mandato istituzionale e della missione, già analizzati. Dato il mandato primario di conservazione della natura, le associazioni che raggruppano i cittadini sensibili alle tematiche ambientali (associazioni ambientaliste) sono da considerare stakeholder di primo piano. Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise da decenni rappresenta il paradigma delle aree protette italiane, e i gruppi ambientalisti guardano al Parco come a una istituzione da cui attendersi molto, anche in termini di esempio di corretta e positiva politica di conservazione. Per questo gli eventi, positivi o negativi, riguardanti la 10
conservazione assumono nel Parco un rilievo maggiore che in altre aree e l'opinione pubblica, tramite le sue componenti organizzate, può esercitare un forte ruolo propositivo anche nell’indirizzare scelte operative. Tra le categorie economiche, un ruolo di sicuro rilievo viene svolto dagli operatori dei settori turistico, agricolo, zootecnico, forestale, artigianale e dei servizi, con cui il Parco si rapporta per le varie problematiche di settore ma anche per le già evidenziate interconnessioni tra questi e le tematiche generali della conservazione della natura. Gli operatori del settore turistico, che riconoscono al Parco un ruolo indispensabile nella promozione del territorio, sono tuttavia in genere portatori di esigenze legate alla infrastrutturazione del territorio, in quanto l'esercizio del turismo nelle sue modalità “classiche” prevede la realizzazione di strutture ricettive, di impianti per il turismo tradizionale, di infrastrutture di collegamento e trasporto, etc. Tuttavia sempre di più si sta diffondendo l'idea di un modello turistico basato sui caratteri intrinseci del territorio, sulle sue peculiarità ambientali e sulle tradizioni materiali ed enogastronomiche, un modello di turismo che richiede infrastrutture minime, nel quale l'integrità territoriale è fattore primario di attrazione. Compito del Parco è favorire questa tendenza, qualificando gli operatori, mettendoli in rete e orientando l'offerta. Gli operatori del settore agricolo e zootecnico vedono ancora nel Parco un certo vincolo all'esercizio della loro attività, essendo in questi territori di montagna tali attività soggette a una crisi strutturale, che ha portato all'abbandono di ampie superfici un tempo coltivate. La causa di tale crisi viene facilmente ed erroneamente addossata al Parco, piuttosto che alle condizioni strutturali dei vari comparti. Il principale elemento di potenziale conflitto è rappresentato dai danni provocati dalla fauna protetta al comparto zootecnico ed agricolo. Ogni anno vengono evase circa 1000 pratiche di indennizzo di danni, liquidati in base a precise procedure e valutazioni contenute nell’apposito regolamento del 2011. Sussistono numerose opportunità di una maggiore collaborazione tra l'Ente e questi operatori, in un quadro di reciproci impegni diretti alla prevenzione dei danni, alla qualificazione della tipicità dei prodotti, alla accentuazione del ruolo dell'agricoltore e dell'allevatore come fattore di presidio territoriale. La possibilità di mettere in campo concretamente azioni che vadano in tale direzione è tuttavia frenata da un lato dall'estrema frammentazione delle aziende, in genere di piccole o piccolissime dimensioni e condotte da anziani, dall'altro dalla carenza di specifiche risorse professionali e finanziarie. Resta comunque indubbio il ruolo significativamente positivo che il Parco svolge per il pagamento degli indennizzi dei danni da fauna, addirittura anche in tutta l’Area Contigua (unico caso in Italia), proprio perché viene riconosciuto il ruolo delle attività agricole e zootecniche, assicurando tempi adeguati: 60 giorni in media tra il danno e il pagamento, contro moltissimi mesi (talvolta 24‐36) delle regioni. In tal senso, significativo è anche l’accordo definito con la Regione Abruzzo che ha chiesto al Parco di provvedere all’accertamento e al pagamento dei danni in territori comunali esterni all’Area Contigua, ma comunque interessati dalla presenza dell’orso marsicano. Le attività degli operatori dell’artigianato e dei servizi sono da considerare relativamente nuove. Per quanto riguarda il primo settore, si tratta in sostanza di reinventare dei prodotti in gran parte scomparsi negli ultimi anni, grazie a testimonianze documentative e orali, da recuperare e mettere in produzione. Sono di conseguenza ancora pochi gli operatori interessati. In costante aumento invece gli operatori dei servizi, conseguenza dello sviluppo delle attività proprie del Parco legate alla visita turistico‐naturalistica, alla presenza dei centri di visita e delle aree faunistiche, alla valorizzazione del patrimonio culturale del territorio. Tra gli stakeholder “generali” dell'Ente sono innanzitutto da citare i cittadini utenti dei servizi tecnici di competenza dell'Ente: ogni anno vengono rilasciati circa 200 nulla osta per interventi nell'area protetta, soprattutto di carattere edilizio nei centri abitati, oltre 70 autorizzazioni per interventi nel settore forestale, alcune decine di autorizzazioni all'esercizio del pascolo e di altre attività. Questi cittadini si aspettano soprattutto la celerità nei tempi di rilascio e la trasparenza nel processo istruttorio e di formazione degli atti. In tale contesto vanno certamente inserite anche le procedure relative all’indennizzo dei danni da fauna selvatica che costituiscono una rilevante voce di spesa nel bilancio dell’Ente (nel 2020 la spesa sostenuta è risultata pari a euro 335.810,00. Peraltro, detti indennizzi vengono liquidati in tempi relativamente brevi (circa 60 giorni di media). 11
I visitatori, utenti dei servizi di accoglienza, informazione, interpretazione e fruizione messi a disposizione dall'Ente Parco, stimati in circa 100.000 utenti, rappresentano senza dubbio un gruppo importante di stakeholders. Le aspettative da parte di questi utenti vanno ovviamente verso la presenza di servizi qualificati e di strutture all'altezza delle esigenze dei visitatori. TIPOLOGIE DI STAKEHOLDERS CATEGORIA CHI SONO COSA SI ASPETTANO Ministero della Transizione Ecologica. Adempimenti dettati dalla norma in ENTI PREPOSTI AL Ministero Economia e Finanze. modo chiaro tempestivo e completo. CONTROLLO Corte dei Conti. Rispetto dei termini procedurali. Revisori dei Conti. Collaborazione per le finalità ENTI LOCALI Regioni, Province, Comuni istituzionali. Servizi ai cittadini. Soprintendenze Beni Architettonici, Storici, Favorire la conservazione e ENTI SOVRAORDINATI e Paesaggistici; Federparchi; Europarc. l’attuazione di finalità comuni. Wwf; Legambiente; Lipu; Mountain Collaborazione nella realizzazione di Wilderness; Federazione Italiana obiettivi comuni all’insegna della ASSOCIAZIONI Escursionismo; Marevivo; Fare Ambiente; conservazione e sostenibilità. AMBIENTALISTE Salviamo l’Orso; Amici della Terra; CAI; FAI; Collaborazione nelle iniziative di Federazione Pronatura; Greenpeace; Italia interesse comune. Nostra; AIGAE. Contributo alla conservazione delle biodiversità alimentari. Confcommercio regionali e provinciali; Collaborazione e sinergia nella Confagricoltura; Coldiretti; associazione promozione e valorizzazione del ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA allevatori regionali e provinciali; Apac – territorio; mantenimento di ricchezze Lazio; ATC, Associazioni del mondo naturali e habitat idonee ad venatorio accogliere le specie animali e vegetali. Attivazione di percorsi di miglioramento ambientale dei servizi. Sinergia nella promozione e valorizzazione del territorio. Aptr; Associazioni Albergatori; Cooperative Attivazione di percorsi di Servizi Turistici; Centri di Educazione miglioramento ambientale dei servizi. ASSOCIAZIONI TURISTICHE Ambiente; Pro Loco; GAL versante laziale; Proposte di innovazioni tecnologiche. GAL Abruzzo Italico; GAL Molise; DMC Alto potenzialità di primo approccio dei Sangro; DMC Marsica fruitori del Parco ai fini della conoscenza dell’area protetta e delle politiche di tutela del Parco; Sinergia nella promozione e valorizzazione del territorio. Fondazione Zel e Erminio Sipari; collaborazione per l’organizzazione di Archeoclub; Associazioni musicali; manifestazioni e attività di comune ASSOCIAZIONI CULTURALI Biblioteche; Università; Istituti Scolastici; interesse. Informagiovani; Centro Servizi Volontariato Sinergia nel recupero di aspetti storico culturali collimanti con gli interessi del parco. 12
Sostegno pubblico e politico dell’area Sci Club; Associazioni Sportive protette e collaborazione per Dilettantistiche (calcio‐mountain bike); ASSOCIAZIONI SPORTIVE l’organizzazione e lo svolgimento di Centri Ippici attività sportive legate alla conoscenza dell’ambiente montano. Mantenimento di ricchezza floristica specifica in alcune aree, habitat e forme del paesaggio idonee ad Cooperative locali di produzioni (miele‐ accogliere e favorire specie animali e ASSOCIAZIONI BIOLOGICHE marmellate‐prodotti del bosco‐prodotti vegetali. della terra) Rendere il parco un’opportunità sui prodotti della filiera agroalimentare facilitazioni nella commercializzazione dei prodotti agricoli locali. Rete comunicativa dell’attività dell’ente, promuovere la cultura ENTI DIVULGATORI Organi di stampa naturalistica sul territorio locale nazionale e internazionale. Analisi del Contesto Interno L'organizzazione interna dell'Ente è strettamente correlata alla consistenza della dotazione organica. Oggi l'Ente dispone di n 87 unità lavorative, la cui organizzazione riflette le molteplici competenze necessarie per dare risposte al mandato istituzionale e alla missione dell'Ente. Nella sua attuale articolazione, il personale dell'ente è organizzato in tre aree e diversi servizi e uffici, come in precedenza indicato. Come si può desumere dalla relativa sezione del presente documento, a ciascuna area afferiscono specifici servizi. Sulla base del Regolamento di organizzazione dell'Ente, a ciascuna area compete la responsabilità di gestione delle procedure di competenza e la predisposizione di tutti gli atti relativi, anche sulla base del budget disponibile, desunto dal Bilancio di Previsione e dal Piano Esecutivo di gestione (PEG). I punti di forza dell'organizzazione attuale dell'Ente possono essere individuati: I. nella presenza sul territorio del Servizio di Sorveglianza, che pure necessita di costante attenzione e miglioramenti. Il Servizio, attualmente composto da n. 36 Guardiaparco, ai quali è riconosciuta la qualifica di Ufficiali e Agenti di P.G. e di Agenti P.S. Oltre a svolgere il compito istituzionale di controllo, prevenzione e repressione degli illeciti, il Servizio di Sorveglianza svolge anche una fondamentale attività “educativa”, essendo di fatto, il primo contatto con la realtà del Parco, per i visitatori e turisti. Come detto in precedenza, accanto al servizio di Sorveglianza opera il Reparto Carabinieri Parco, costituito al momento, da n. 39 unità. Determinante il ruolo del Servizio di Sorveglianza anche a supporto delle attività di Monitoraggio e Ricerca Scientifica svolte dal Parco. II. nella presenza di personale specializzato nelle attività di ricerca e monitoraggio, sia nel settore faunistico e floristico, sia ambientale, garantendo una operatività di alto livello, ancorché insufficiente in termini di unità; III. nella presenza di personale qualificato nella comunicazione e promozione, indispensabile in tutte le iniziative istituzionali, relative ai vari temi; IV. nella presenza di personale amministrativo qualificato nella gestione ordinaria dell’Ente; V. nella presenza di dipendenti addetti al funzionamento dei Centri Visita di Pescasseroli e Civitella Alfedena, gestiti direttamente dal Parco che, oltre a fornire un servizio a visitatori e turisti, assicurano delle entrate di autofinanziamento all'Ente; 13
VI. nella possibilità della gestione diretta di piccole opere di manutenzione territoriale grazie alla presenza di unità a ciò addette e a risorse strumentali adeguate; VII. nella presenza di personale qualificato per le attività di educazione ambientale e volontariato, a cui dal 2019 si aggiunge anche il Servizio Civile. Per contro, come in tutte le realtà, ci sono punti di debolezza che possono essere individuati in: a) una certa carenza di specifiche professionalità in alcuni settori (in primis il Servizio Tecnico); b) carenza di personale da impegnare in alcune funzioni importanti, quali la promozione e la comunicazione, nella predisposizione e gestione di progetti comunitari; c) una criticità nella comunicazione interna, nel cui merito sono tuttavia in corso di adozione misure specifiche finalizzate al superamento delle stesse; d) età media del personale piuttosto elevata e mancanza di un ricambio generazionale utile e funzionale alla migliore efficienza ed efficacia delle attività. Le risorse strumentali ed economiche L'Ente Parco ha la propria sede, legale e amministrativa, a Pescasseroli (AQ), nel compendio immobiliare che oltre agli uffici comprende anche il Centro Visita (museo e parco faunistico) e le strutture destinate alla manutenzione (falegnameria e officina), in cui si concentrano la gran parte delle postazioni lavorative del personale addetto alle manutenzioni, nonché le strutture destinate al Servizio Veterinario. Sul territorio sono dislocati i Reparti del Servizio di Sorveglianza (Villetta Barrea, Pizzone, Alvito, Ortona dei Marsi, Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi e Villavallelonga) e il personale impiegato presso il Centro Visite di Civitella Alfedena, il Centro Servizi Educazione Ambientale e Volontariato di Villetta Barrea, che opera presso strutture decentrate. La consistenza di immobili risulta sufficiente per le esigenze del personale, mentre è carente per la parte dei depositi e dei magazzini (soprattutto del Servizio Commerciale). Tutti però necessitano di una generale opera di efficientamento energetico e riqualificazione strutturale che, come sopra evidenziato, potrà essere perseguita grazie al finanziamento straordinario erogato del Ministero vigilante. Per quanto concerne l’attuazione delle disposizioni del D. Lgs. 81/2008, in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, nel 2020 sono state realizzate numerose azioni e iniziative che hanno permesso di raggiungere livelli sufficientemente adeguati agli standard richiesti. Ovviamente, nel 2021 tale azione di adeguamento alle disposizioni di legge in questione proseguirà in maniera ancor più decisa ed efficacie, anche rispetto alle imprese e aziende che forniscono beni e servizi. Le risorse economiche disponibili, così come esposte in bilancio, son destinate al pagamento delle spese di personale, che assorbono il 65% circa della spesa corrente, nonché per l’assunzione in gestione di aree boschive dei comuni del Parco e per il pagamento degli indennizzi dei danni provocati dalla fauna protetta del Parco. Conseguentemente, risultano limitate le risorse che è possibile destinare a investimenti. Le risorse previste in bilancio relative ad iniziative di autofinanziamento (vendita di beni e prestazione di servizi) risultano pari a euro 280.000,00 anche se tale ipotesi risulta in qualche modo influenzata negativamente dall’emergenza COVID. Di Seguito si riporta la ricognizione dei principali fattori materiali di supporto ai processi e ai sistemi informatici: TABELLA STRUMENTAZIONI TECNICHE Pers. Pers. Pers. Pers. Musei/ Strumentazioni Amministrativo Ricercatori Scientifico Tecnico Sorveglianza centri visita Staff P. COMPUTER 22 10 6 8 3 2 NOTEBOOK 4 3 1 1 1 1 14
TABLET / 3 2 17 / / SMARTPHONE 5 3 / 39 / / STAMPANTI/ 22 2 2 6 3 / SCANNER FOTOCOPIATRICI 3 1 1 1 / / COLLEGAMENTI RETE 1 1 1 1 1 1 ADSL\HDSL COLLEGAMENTI RETE / / / / 1 / WIFI CASELLE E‐MAIL 21 10 6 38 7 / PERSONALI CASELLE PEC 5 / / 1 / / FIRME DIGITALI 4 1 / 1 / / CONDIVISIONE RETE 22 10 6 4 1 2 INTERNA SIT SISTEMA INFORMATIVO 1 1 1 38 / / TERRITORIALE CENTRALINO 1 / / / / / SOFTWARE SPECIALISTICI: 1‐ Backup_Cloud Acronis DataOne 1 1 1 1 0 0 2‐ Sicra&web; 1 1 1 1 0 0 3‐ gestione nullaosta database; 0 0 1 0 0 0 ‐ gestione abusi edilizi database; 1 0 0 0 0 0 ‐ ‐ SIT sistema informativo territoriale Arcgiss; 0 1 1 38 0 0 ‐ gestione danni fauna 0 2 0 1 0 0 database; ‐ gestione personale database kronos 1 0 0 0 0 0 ‐ gestione fatture 1 0 0 0 0 0 commerciali Danea ‐ ‐ digitalpa gestione 9 5 4 0 0 0 piattaforma appalti Dotazioni informatiche Dispositivi Assegnati Dispositivi categorizzati come segue (non include i Server): 15
Sistemi Operativi PC Desktop Prodotti Versione Qtà Versione Windows 10Pro Oem 51 64Bit Windows8.1Pro Oem 1 64Bit Mac Pro Ios 2 64Bit Software di sicurezza antivirus EsetNOD32Antivirus 2020 50 MultiLic. Software Gestionali Gruppo Maggioli sicraWeb StudioInformatica DatabaseSorv.Tecn.D.faunaVet. SIT sistema informativo territoriale Arcgiss Dotazione strumentale del Personale di Sorveglianza GPS 29 CELLULARI 44 BINOCOLI 40 CANNOCHIALI 3 VISORI NOTTURNI 4 MACCHINA FOTOGRAFICA NIKON 1 TERMOCAMERA 1 CINEPRESA 1 MACCHINE FOTOGRAFICHE 15 ARMI: PISTOLE 44 CARABINE 21 FUCILI CALIBRO 12 5 MOTOSLITTA + SLITTA 1 La consistenza di immobili risulta adeguata alle esigenze, anche se è da notare come sia necessaria una generale opera di riqualificazione e adeguamento sia strutturale sia degli allestimenti e delle dotazioni di molti fabbricati. Ricognizione immobili Annualità 2020 Immobili di proprietà dell’Ente (terreni e fabbricati) 507 Le attività svolte dall’amministrazione sono raggruppate nelle seguenti tipologie: 16
Servizi gestiti direttamente dall’ente volti, in primis, ad assicurare adeguati livelli di tutela e conservazione di specie, habitat ed ecosistemi naturali. Inoltre, azioni finalizzate a soddisfare le esigenze degli utenti e a valorizzare le attività turistiche attraverso la gestione del marchio del Parco e a garantire l’informazione e la divulgazione finalizzata alla promozione di attività sostenibili. Ulteriori servizi riguardano il corretto utilizzo del territorio attraverso il rispetto delle norme in materia urbanistico‐edilizia, attraverso il rilascio dei nulla osta e il regolare controllo del territorio a cui è preposto il Servizio di Sorveglianza. Infine gestione di reti e punti informativi di strutture per la fruizione destinate ai visitatori, centri visita, rifugi, musei, aree faunistiche e rete sentieristica. Tutte le attività sono disponibili sul sito istituzionale al seguente link: http://www.parcoabruzzo.it/pagina.php?id=486 Il Parco intrattiene rapporti con oltre 100 amministrazioni pubbliche, 200 organizzazioni cooperative e operatori, 15 associazioni culturali e 30 associazioni di vario genere. 17
Attività svolte dall’Ente nell’anno 2020 DATI ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA AREA AMMINISTRATIVA Riunioni del Consiglio Direttivo 1 Riunioni della Comunità del Parco 2 Incontri istituzionali del Presidente 110 Incontri istituzionali della Direzione 350 SERVIZIO DEL PERSONALE Rilevazione presenze e assenze del personale (totale su 255 giorni lavorativi) 4.414 Media assenza complessiva su 255 gg 17,72% Media presenza complessiva su 255 gg 82,28% SERVIZIO AFFARI GENERALI URP/F.O. riscontri richieste informazioni turistiche 220 URP/F.O. riscontri tramite telefono 1000 Centralino gestione telefonate in uscita 5.000 Centralino gestione telefonate in entrata 9.500 Questionario di rilevazione del grado di soddisfazione del visitatore 243 News Info Point 22 Rassegna Stampa quotidiana 219 Centralino lavorazione spedizione posta 3.463 PEC in entrata 2.602 PEC in uscita 1.022 PEC interoperabili entrata 162 PEC interoperabili uscita 19 Atti protocollati in entrata 6.057 Atti protocollati in uscita 3.708 Protocolli interni 5.646 Fatturazione elettronica 872 Richieste accessi atti 12 Richieste accessi archivio Storico 5 Adempimenti OIV (delibere ANAC) (6, 23, 50, 71, 77, del 2013‐ 148/2014 8 43/2016 236/2017 SERVIZIO CONTABILITA’/PROVVEDITORATO Affidamento di servizi e forniture mediante MEPA 70 Mandati pagamento 1896 Reversali 773 Introiti biglietti Centri Visita Pescasseroli‐Civitella Alfedena Biglietti singoli 26.098 Biglietti collettivi 104 Biglietti ridotti 6.819 SERVIZIO PROMOZIONE, COMUNICAZIONE E RAPPORTI INTERNAZIONALI Comunicati stampa N. 31 Natura Protetta: Rapporto Orso 2019 N. 4000 copie 18
Calendari “I volti del Parco” N. 5000 copie Calendari da tavolo “LifeFloranet” con Cerimonia di premiazione del N. 3000 copie Contest Fotografico: "Floranet: fiori appenninici, bellezza in posa". Febbraio 2020 N. 1 evento Partecipazione a eventi fieristici e promozionali N. 1 (Bit – Milano) in Bit‐ Milano (Febbraio 2020) presenza FESTAMBIENTE con Legambiente (Grosseto) Agosto 2020 N. 1 (spedito solo il materiale) Eventi e attività istituzionali e/o realizzate in collaborazione con Comuni N. 19 Associazioni Culturali Attivata online Rubrica Oltre il Coronavirus. Richiesta a tutti coloro N. 44 video interessati di un contributo video che inviti a pensare non solo come vivere meglio l'emergenza, ma soprattutto a pensare come affrontare il dopo coronavirus nell'ottica di una società che si riprende con più ambiente, più economia solidale, più economia civile. Marzo – Aprile (2020) Progetti: ‐ Progetto per celebrazioni del Centenario del Parco – Attività in In itinere (almeno 15 collaborazione con il Parco del Gran Paradiso incontri online). ‐ CETS – percorso iniziato nel 2017 ancora in corso unico forum a febbraio 2020 in presenza – 50 ‐ Il Cammino “La Via dei lupi” ideazione pannelli informativi‐ divulgativi – partecipanti circa. opuscolo parole chiavi. In itinere. ‐ Arte Parco – Istallazione Opera “Un tempo è stato” dell’artista Alessandro Pavone (agosto 2020). 1 evento – circa 200 ‐ Attivazione Campagna progetto di educazione ambientale “Senza partecipanti. plastica si può!” (Gennaio 2020). Le attività hanno coinvolto in totale ‐ Inaugurazione nuovo allestimento Centro Servizi del Parco di Bisegna 1656 alunni. Agosto 2020. N. 1 evento – circa 70 ‐ Rassegna Cinematografica "Ettore Scola". partecipanti. N. 3 serate al cinema. ‐ Inaugurazione di I N S E C T A – Centro di Visita “viaggio alla scoperta con 300 persone tot. del mondo degli insetti del PNALM – Alvito (FR) Agosto 2020. N. 1 evento – circa 80 ‐ XXVIII edizione di Puliamo il mondo promossa da Legambiente Onlus‐ partecipanti. Settembre 2020. 1 giornata –50 ‐ Rassegna Teatrale dedicata alle faggete vetuste dal Titolo “Una Giornata partecipanti qualunque” Spettacoli tenutosi nei tre versanti del Parco – Agosto 2020 N. 3 spettacoli – 80 ‐ Spettacolo teatrale “Paolo dei Lupi” – A Civitella Alfedena – Gennaio pers. a spettacolo 2020 N. 1 spettacolo – circa ‐ Organizzazione Serie di Concerti in alcuni Comuni del Parco 150 partecipanti. (Pescasseroli‐ Alvito‐ Gioia Vecchio) ispirati alla rigogliosa Natura del N. 4 concerti – 70 pers. a spettacolo 19
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