PROTEZIONE CIVILE Piano Intercomunale - di - Versione 2009/2010
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Piano Intercomunale di PROTEZIONE CIVILE Versione 2009/2010 Ufficio Associato di Protezione Civile Bagno a Ripoli, Figline Valdarno, Incisa in Val d'Arno, Rignano sull'Arno fax 0550935556 - arnosudest@gmail.com
PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE 1 INTRODUZIONE.............................................................................................................1 2 IL TERRITORIO DEL CENTRO INTERCOMUNALE....................................................3 2.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE.....................................................................3 2.1.1 ASPETTI GENERALI.......................................................................................3 2.1.2 MORFOLOGIA DEL TERRITORIO..................................................................9 2.1.3 CARATTERISTICHE GEOLOGICHE.............................................................11 2.1.4 RETICOLO IDROGRAFICO..........................................................................14 2.1.5 CARATTERISTICHE CLIMATICHE...............................................................17 2.1.6 USO DEL SUOLO..........................................................................................18 2.1.7 RETICOLO INFRASTRUTTURALE...............................................................20 2.1.8 DATI POPOLAZIONE E PRINCIPALI CENTRI ABITATI................................25 2.2 TIPOLOGIE DI RISCHIO PRESENTI SUL TERRITORIO....................................30 2.2.1 DEFINIZIONI GENERALI DEL RISCHIO......................................................30 2.2.2 RISCHIO IDRAULICO....................................................................................31 2.2.3 RISCHIO IDROGEOLOGICO........................................................................41 2.2.4 RISCHIO SISMICO........................................................................................48 2.2.5 RISCHIO INCENDI........................................................................................55 2.2.7 RISCHIO TRASPORTI...................................................................................58 2.2.8 RISCHIO INDUSTRIALE...............................................................................60
2.2.9 RISCHIO SANITARIO....................................................................................61 2.2.10 RISCHIO CALORE......................................................................................63 2.2.11 RISCHIO VETERINARIO.............................................................................65 2.3 AREE DI EMERGENZA........................................................................................66 2.3.1 AREE DI ATTESA DELLA POPOLAZIONE...................................................66 2.3.2 AREE DI RICOVERO.....................................................................................70 2.3.3 AREE DI AMMASSAMENTO SOCCORRITORI E RISORSE.......................71 3 ORGANIZZAZIONE DEL CENTRO INTERCOMUNALE............................................72 3.1 CENTRO SITUAZIONI..........................................................................................72 3.2. LIVELLI DI OPERATIVITA’ DEL SISTEMA INTERCOMUNALE E COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE.................................................................................................77 3.3 COLLABORAZIONE CON LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE.................................................................................................79 3.4 STRUTTURE E RISORSE DISPONIBILI..............................................................80 4 ORGANIZZAZIONE COMUNALE...............................................................................81 4.1 ATTIVITA’ ORDINARIA..........................................................................................81 4.2 ATTIVITA’ IN EMERGENZA...................................................................................81 4.3 CENTRO OPERATIVO COMUNALE....................................................................81 4.4 UNITA’ DI CRISI COMUNALE...............................................................................82
ALLEGATI ALL / 1 PROCEDURE OPERATIVE CENTRO SITUAZIONI 1.1 Attività Ordinaria 1.2 Meteo Normalità 1.3 Meteo Pre-attenzione 1.4 Meteo Vigilanza 1.5 Meteo Allerta 1 1.6 Meteo Allerta 2 1.7 Condizioni Meteo Anomale 1.8 Idraulico Preallarme 1.9 Idraulico Allarme 1.10 Frane 1.11 Evento Sismico 1.12 Ricerca Dispersi 1.13 Viabilità 1.14 Interruzione Servizi Essenziali 1.15 Incendio 1.16 Evacuazione 1.17 Aree Attesa 1.18 Aree Ricovero 1.19 Valutazione Esercitazione 1.20 Black-out Centro Situazioni 1.21 Veterinaria 1.22 Segnalazione Criticità
ALL / 2 PROCEDURE OPERATIVE COMUNALI B / F / I / R - 01 Meteo Allerta 1 B / F / I / R - 02 Meteo Allerta 2 B / F / I / R - 03 Condizioni Meteo Anomale B / F / I / R - 04 Idraulico Preallarme B / F / I / R - 05 Idraulico Allarme B / F / I / R - 06 Frane B / F / I / R - 07 Evento Sismico B / F / I / R - 08 Ricerca Dispersi B / F / I / R - 09 Viabilità B / F / I / R - 10 Interruzione Servizi Essenziali B / F / I / R - 11 Incendio B / F / I / R - 12 Evacuazione B / F / I / R - 13 Aree Attesa B / F / I / R - 14 Aree Ricovero B / F / I / R - 15 Veterinaria B / F / I / R - 16 Attivazione Risorse B / F / I / R - 17 Attivazione Altre Risorse B / F / I / R - 18 Segnalazione Criticità ALL / 3 AREE DI EMERGENZA 3.1 Schede Aree di Attesa per la popolazione 3.2 Schede Aree di Ricovero per la popolazione 3.3 Schede Aree di Ammassamento VV.F., Soccorritori e Risorse 3.4 Schede Campi Base Avanzati VV.F.
ALL / 4 CARTOGRAFIA 4.1 Carta dei Comuni del Centro Intercomunale 4.2 Carta geolitologica 4.3 Reticolo idrografico 4.4 Uso del suolo 4.5 Rete Infrastrutturale 4.6 Centri abitati 4.7 Pericolosità Idraulica 4.8 Pericolosità di versante 4.9 Classificazione sismica regionale 4.10 Aree di Attesa sicure per la popolazione ALL / 5 CONTATTI COMUNALI 5.1 Tabella contatti comunali – Bagno a Ripoli 5.2 Tabella contatti comunali – Figline Valdarno 5.3 Tabella contatti comunali – Incisa in Val d’Arno 5.4 Tabella contatti comunali – Rignano sull’Arno ALL / 6 RISORSE COMUNALI 6.1 Risorse Bagno a Ripoli 6.2 Risorse Figline Valdarno 6.3 Risorse Incisa in Val d’Arno 6.4 Risorse Rignano sull’Arno 6.5 Risorse Volontariato 6.6 Risorse Polizia Municipale Bagno a Ripoli 6.7 Risorse Corpo Associato Polizia Municipale
ALL / 7 ALTRI ALLEGATI 7.1 Diga di Boscarone (Figline Valdarno) 7.2 Impianto di smaltimento rifiuti A.E.R. (Incisa in Val d’Arno) 7.3 Piano Interno di Emergenza (Gruppo Ferrovie dello Stato) – Galleria S. Donato edizione 2008 ALL / 8 MODULISTICA 8.1 Delibera di approvazione del verbale di somma urgenza e impegno di spesa massima. 8.2 Delibera di approvazione perizia ed elenco prezzi per gli interventi urgenti 8.3 Foglio d’oneri 8.4 Ordinanza di evacuazione 8.5 Ordinanza di requisizione beni mobili 8.6 Ordinanza di requisizione beni immobili 8.7 Ordinanza di occupazione temporanea d’urgenza di terreno da adibire a deposito materiale di soccorso e insediamento temporaneo civile mediante tende e/o moduli 8.8 Ordinanza di chiusura al traffico di strade e percorsi pedonali 8.9 Ordinanza di occupazione d’urgenza per il ripristino della viabilità e la realizzazione di viabilità alternativa 8.10 Ordinanza di sgombero 8.11 Ordinanza di sospensione cautelare della produzione e vendita di alimenti e bevande 8.12 Ordinanza contingibile ed urgente per lo smaltimento dei rifiuti 8.13 Ordinanza per l’apertura delle attività commerciali a supporto dell’ emergenza 8.14 Richiesta stato di emergenza 8.15 Azioni del Comune in relazione all’attivazione ed impiego del volontariato 8.16 Richiesta di attivazione del volontariato dal Comune (MOD. A1)
8.17 Comunicazione termine impiego volontariato (MOD. B) 8.18 Attestazione presenza (rilasciata al singolo volontario) (MOD. C) 8.19 Riepilogo spese organizzazioni (MOD. D) 8.20 Riepilogo spese singola organizzazione (MOD. D1) 8.21 Schema per richiesta di rimborso datore di lavoro (MOD. E) 8.22 Schema per richiesta di rimborso lavoratore autonomo (MOD. F) 8.23 Report situazione in atto 8.24 Report Avvisi meteo: Allerta1 8.25 Report Avvisi meteo: Allerta2
1 INTRODUZIONE Il presente Piano costituisce il risultato dell'associazione di quattro amministrazioni comunali che hanno deciso di mettere in atto quelle che sono le disposizioni in materia di Protezione Civile sulla base della legge L.R. 40/2001, creando così un Centro Intercomunale di Protezione Civile. Nel Piano vengono descritti il territorio, gli elementi di pericolosità che lo contraddistinguono, l'organizzazione delle amministrazioni comunali e della forma associata ed infine tutto ciò che può essere utile nella gestione di un' emergenza di Protezione Civile. Elementi normativi La gestione associata può essere realizzata anche a supporto ed integrazione dell’organizzazione comunale in emergenza, in particolare per assicurare il rispetto dei requisiti di funzionalità previsti dal regolamento regionale, ossia “l'operatività H24 dell’attività di Centro Situazioni e l'adeguatezza delle attività di centro operativo alle esigenze di intervento in emergenza in corso o prevista” (DPGR 69/R/2004). Infatti “Ove sia realizzata la gestione associata a supporto dell’organizzazione comunale in emergenza, resta ferma la titolarità in capo al Comune delle funzioni relative all’adozione di atti e di tutte quelle iniziative necessarie per garantire, in emergenza, la salvaguardia della popolazione e dei beni, assumendo il coordinamento degli interventi di soccorso nell’ambito del territorio comunale e raccordandosi con la Provincia per ogni necessario supporto” (L.R. 67/2003). Il Piano Intercomunale di Protezione Civile deve assicurare l’operatività H24 sia in ambito di Ce.Si. (Centro Situazioni), sia in caso di emergenza in corso o prevista, così come previsto dalla citata normativa regionale in materia di gestione associata dei comuni. Perciò i piani costituiscono, sia a livello comunale che a livello intercomunale e Provinciale, lo strumento unitario di risposta coordinata del sistema locale di Protezione Civile a qualsiasi tipo di situazione di crisi o di emergenza avvalendosi delle conoscenze e delle risorse disponibili sul territorio. 1
Obiettivi Lo scopo della redazione del Piano Intercomunale di Protezione Civile è garantire il mantenimento dei servizi sottoelencati, in seguito al verificarsi di un evento : • salvaguardia della popolazione; • salvaguardia del sistema produttivo locale; • ripristino della viabilità e dei trasporti; • funzionalità delle telecomunicazioni; • funzionalità dei servizi essenziali; • censimento e salvaguardia dei beni culturali. Per poter dar seguito a quanto sopra elencato, si è dovuto procedere in sede di pianificazione a: • individuare le principali criticità presenti sul territorio; • censire le risorse disponibili per fronteggiare tali eventi; • definire il ruolo del Centro Intercomunale; • stabilire le modalità di coordinamento e raccordo tra i Comuni, il Centro Intercomunale, la Provincia di Firenze, la Regione Toscana, le Associazioni di Volontariato convenzionate e gli altri soggetti coinvolti nel sistema di protezione civile; • individuare i responsabili a livello comunale; • stabilire ruoli e competenze all’interno della struttura comunale; • elaborare procedure operative suddivise per tipologia di evento e per fase dell'emergenza. 2
2 IL TERRITORIO DEL CENTRO INTERCOMUNALE 2.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Questa parte del documento contiene dati e informazioni che descrivono il territorio intercomunale. 2.1.1 ASPETTI GENERALI Il Centro Intercomunale “Arno sud-est fiorentino” sorge nell'area sud orientale della Provincia di Firenze, i cui confini sono delimitati ad est ed a nord dal fiume Arno. Durante il suo percorso, scorrendo da sud verso nord, l'Arno costeggia i comuni di Figline Valdarno, Incisa in Val d'Arno, Rignano sull'Arno e Bagno a Ripoli, delimitando per il Comune di Bagno a Ripoli il confine nord e per gli altri tre comuni il confine est fatta eccezione per una piccola area del Comune di Figline Valdarno (il centro abitato di Matassino, situato sulla riva destra dell'Arno). Il territorio del Centro Intercomunale racchiude due aree geograficamente distinte: • la zona omogenea a Firenze rappresentata dal Comune di Bagno a Ripoli e parte del Comune di Rignano sull'Arno; • il medio Valdarno Superiore fiorentino che si estende nei comuni di Figline Valdarno, Incisa in Val d'Arno e parte di Rignano sull'Arno. La zona nord-occidentale del territorio è delimitata dalla catena collinare del Chianti, dal Monte San Michele, dal Monte Muro fino ad arrivare al Poggio di Firenze e Fontesanta. La parte sud-orientale è costituita invece da una serie di aree pianeggianti di origine alluvionale, la valle dell'Arno, in cui si trovano i maggiori insediamenti industriali e civili. Il Valdarno Superiore è un'ampia vallata che costituisce un'area geografica omogenea tra la Toscana interna, la Valdichiana e la regione Umbro-Laziale; il confine fra la Provincia di Arezzo e quella di Firenze delimita l'area del Valdarno superiore in due ambiti amministrativi, quello del Valdarno Superiore aretino e, quello fiorentino dove si inserisce parte del Centro Intercomunale di protezione civile. 3
Figura 1. Il Centro Intercomunale inserito nella Provincia di Firenze (non in scala). I Comuni confinanti con il Centro Intercomunale sono: Greve in Chianti, Impruneta, Firenze, Fiesole, Pontassieve, Pelago, Reggello (in Provincia di Firenze), Pian di Sco', Castelfranco di Sopra, San Giovanni Valdarno, Cavriglia (in Provincia di Arezzo). 4
Figura 2. Il Centro Intercomunale ed i Comuni fiorentini confinanti (non in scala). 5
Figura 3. I quattro Comuni del Centro Intercomunale “Arno sud-est fiorentino” (non in scala). 6
Il territorio del Centro Intercomunale “Arno sud-est fiorentino” ha un'altitudine compresa fra i 60m ed i 790m s.l.m. (a Poggio Tondo nel Comune di Figline Valdarno), e ciò denota un andamento paesaggistico prevalentemente di tipo collinare. La sua estensione superficiale è di 226,5 Km2 e la popolazione residente è di circa 57500 abitanti, concentrati in particolare nei Comuni di Bagno a Ripoli e Figline Valdarno. La più alta densità abitativa si ha nel Comune di Bagno a Ripoli (349,03ab/km2), ben al di sopra della media dei quattro Comuni (253,75ab/km2). ALTITUDINE ALTITUDINE COMUNE AREA ABITANTI DENSITA' min max Bagno a Ripoli 74,09 Km2 60 m 595 m 25860 349,03 ab/km2 Figline Valdarno 71,68 Km2 120 m 790 m 16866 235,29 ab/km2 Incisa in Val d'Arno 26,52 Km2 115 m 634 m 6217 234,42 ab/km2 Rignano sull'Arno 54,21 Km2 82 m 694 m 8533 157,40 ab/km2 Totale 226,50 Km2 - - 57476 253,75 ab/km2 Tabella 1. Informazioni generali sui quattro Comuni (i dati sul numero di abitanti sono stati forniti dai rispettivi uffici anagrafici delle amministrazioni comunali e dall'ISTAT al 31/12/2008). L'analisi della distribuzione di popolazione tra i Comuni afferenti al Centro Intercomunale, dimostra che il Comune di Bagno a Ripoli raccoglie quasi la metà dell'intera popolazione su un territorio pari a circa un terzo dell'estensione totale dell'area del Centro Intercomunale. Per far ciò sono state calcolate le percentuali di territorio e di abitanti per ogni singolo Comune rispetto alla loro somma. Figline Valdarno, Incisa in Val d'Arno e Rignano sull'Arno hanno, invece, una percentuale di abitanti (in verde) più bassa rispetto all'estensione territorio (in arancio). 7
Confronto fra la superficie dei 4 comuni e la popolazione residente 50 48 46 44 42 40 38 36 34 32 30 28 26 Kmq % % 24 abitanti % 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Bagno a Ripoli Figline Incisa Rignano comuni Grafico 1. Grafico che mostra la percentuale di abitanti in ognuno dei quattro Comuni in base al territorio. Di seguito riportiamo una descrizione più dettagliata per ogni singolo Comune. • Il Comune più a nord del Centro Intercomunale è Bagno a Ripoli i cui confini con Fiesole e Pontassieve sono delimitati a nord dal fiume Arno, ad est dal confine amministrativo di Rignano sull'Arno, a sud da Greve in Chianti, e ad ovest dal Comune di Impruneta. Il territorio comunale di Bagno a Ripoli si estende su una superficie complessiva di 74,09km2. • Il Comune di Figline Valdarno si trova prevalentemente in riva sinistra dell'Arno, sul versante sud-occidentale della vallata e si estende dall'Arno fino a Monte San Michele ed ai monti del Chianti. Il suo confine coincide per buona parte con la Provincia di Firenze, è delimitato a sud dal Comune di San Giovanni Valdarno 8
(AR), ad est dai comuni di Reggello, Pian di Sco' e Castelfranco di Sopra (AR), a nord dal Comune di Incisa in Val d'Arno e ad ovest dal Comune di Greve in Chianti. Il territorio comunale di Figline Valdarno si estende su una superficie complessiva di 71,68km2. • Il Comune più piccolo per estensione è Incisa in Val d'Arno, delimitato ad est dal Fiume Arno (confine con il Comune di Reggello), a sud dal Comune di Figline Valdarno, ad ovest dalla dorsale collinare del Comune di Greve in Chianti, a nord dal Comune di Rignano sull'Arno. La superficie territoriale del Comune di Incisa in Val d'Arno è di 26,52 km2. • Il territorio di Rignano sull'Arno è delimitato a est dal fiume Arno (confine con il Comune di Reggello e di Pelago), a sud dal Comune di Incisain Val d'Arno, ad ovest dal Comune di Greve in Chianti e Bagno a Ripoli, a nord dal fiume Arno (confine con Pontassieve). La superficie territoriale del Comune di Rignano sull’Arno ammonta a 54,21 Km2. 2.1.2 MORFOLOGIA DEL TERRITORIO Bagno a Ripoli Il territorio è costituito da zone prevalentemente collinari caratterizzate dalle coltivazioni tipiche toscane, viti e olivi e da aree boscate che raggiungono i 597m s.l.m. con il Poggio delle Piglie, posto in prossimità del Passo di Fontesanta; il territorio comunale risulta essere densamente abitato nelle aree pianeggianti, (un esempio sono i centri abitati di Grassina e quello di Ponte a Ema), mentre le zone di Vallina, Candeli e Capannuccia sono aree particolarmente industrializzate. Figline Valdarno La suddivisione del territorio evidenzia tre zone ben precise: a) un fondovalle formato sugli strati alluvionali dell'Arno con i maggiori insediamenti urbani ed aree industriali di elevata importanza; b) un tipico paesaggio collinare toscano coltivato ed antropizzato; 9
c) un paesaggio di alta collina con pendii ripidi, caratterizzato da boschi ed affioramenti rocciosi, le cui vette raggiungono i 787 m s.l.m. con Poggio Tondo. Incisa in Val d'Arno All'interno del territorio possiamo individuare due zone distinte, di seguito brevemente descritte: 1. una fascia di pianura alluvionale relativamente stretta che segue il corso dell'Arno. Tale fascia è quella maggiormente interessata dallo sviluppo urbano, produttivo e viario (strade, ferrovia, aree industriali ed artigianale, alta densità edilizia di tipo residenziale) e vi si trovano il capoluogo e le frazioni di La Massa e Burchio; 2. un'ampia area collinare, estesa a tutto il resto del territorio, con andamento relativamente omogeneo in cui le sommità dei rilievi sono distribuite su una serie di dorsali con andamento appenninico. Tale zona è interessata da attività agricola ed agrituristica, con fasce boscate nella parte alta e lungo i corsi d'acqua. In tale area vi sono localizzate le frazioni di Poggio alla Croce e Palazzolo. Per quanto riguarda le altitudini si passa dai 119m s.l.m. in corrispondenza del fiume Arno (nella zona del capoluogo), ai 634m del Monte Muro, con quote variabili dei principali rilievi tra i 300 e 550 m s.l.m.. Rignano sull'Arno Il territorio presenta una fascia che comprende l’area alluvionale, che segue il corso dell'Arno, dove si trovano i maggiori insediamenti urbani, produttivi e viari; qui si trovano il capoluogo e la frazione di Rosano. Sul territorio si delinea anche un'ampia area collinare, dove sono presenti boschi nella parte alta e lungo i corsi d'acqua. In tale area vi sono localizzate le frazioni di Bombone, Troghi, Cellai e San Donato in Collina. Questa zona è interessata soprattutto da attività di tipo agricolo e turistico. Il territorio comunale ha un'altitudine che va dagli 82m s.l.m. in corrispondenza del fiume Arno nella zona della frazione Rosano, ai 693m del Poggio di Firenze. 10
2.1.3 CARATTERISTICHE GEOLOGICHE Il territorio in cui si trova inserito il Centro Intercomunale è diviso principalmente in due zone: - il Valdarno Superiore nella parte meridionale, ampio catino naturale, chiuso a Nord Est dal massiccio del Pratomagno e delimitato a Sud Ovest dai Monti del Chianti; - l'area ad est di Firenze delimitata dalla catena collinare del Chianti, dal Monte San Michele, il Monte Muro fino ad arrivare al Poggio di Firenze e Fontesanta. Dopo l'estinzione del Lago pliocenico del Valdarno Superiore inizia una nuova fase, quella erosiva che continua anche adesso: il reticolo idrografico, formato da un fiume più grande nel fondovalle, l'Arno e da molti suoi torrenti trasversali più piccoli, ha iniziato a smantellare i sedimenti lacustri accumulati nelle varie fasi e a trasportare questi ultimi più a valle. Il corso dell'Arno si abbassa progressivamente, dalla vecchia superficie di colmamento alla quota attuale, circa 150 metri più in basso. I sedimenti sono molto giovani e oppongono poca resistenza all'erosione, per questo si formano valli con pendii molto scoscesi. I sedimenti lacustri si presentano sempre con la stessa successione: più in basso quelli più fini (argille), depositati quando il lago era più profondo, più in alto i sedimenti grossolani (ciottoli) trasportati dagli immissari quando il lago era meno profondo. Questa alternanza stratigrafica di terreni argillosi teneri sovrastati da terreni più resistenti (conglomerati ciottolosi), permette la formazione di pareti verticali. Il passaggio tra le due formazioni geologiche è netto: • la parte inferiore è costituita da limi argillosi e sabbiosi poco coerenti. • la parte superiore da ciottoli arenacei tondeggianti, cementati e resistenti, con presenza di orizzonti più rugginosi (paleosuoli), quando i vecchi sedimenti rimanevano all'asciutto. L'Arno scorre più spostato verso i Monti del Chianti rispetto al centro della valle, a causa della maggior forza degli affluenti di destra che scendono dal Pratomagno e per questo motivo dalla parte sinistra i sedimenti sono smantellati più velocemente. Le aree immediatamente limitrofe ai corsi d'acqua, in particolare l'Arno e l'Ema, sono caratterizzate da alluvioni recenti; adiacenti a tali aree si trovano sabbie ed argille e sabbie con limi, alternate a ghiaie e ciottolami, in particolare nell'area del Valdarno, fino alla parte meridionale del Comune di Rignano sull'Arno. Si trova anche una parte di detrito di falda nel Comune di Figline Valdarno nella zona sud-orientale, limitrofa a sabbie e ghiaie. Anche nel Comune di Bagno a Ripoli si trovano ghiaie e ciottolami nelle zone che delimitano le alluvioni recenti intorno al torrente Ema, mentre in 11
corrispondenza del capoluogo si trova una formazione di ghiaie e sabbie. Dalla figura 4 si può notare che nella zona più a sud di Bagno a Ripoli e sul confine centrale con Rignano sull'Arno, si trova un ampio complesso caotico ed olistostromi (in blu). La zona settentrionale del Centro Intercomunale è determinata da calcari marnosi e da una piccola formazione di calcari argillosi e fortemente tettonizzati. Tutta la fascia occidentale del territorio è costituita da arenarie calcaree ed argillitiche che si estendono su tutti i Comuni. 12
Figura 4. Carta geolitologica del territorio del Centro Intercomunale (non in scala). 13
2.1.4 RETICOLO IDROGRAFICO Il territorio del Centro Intercomunale è caratterizzato dalla presenza dell'Arno che rappresenta il suo confine “naturale” nonché amministrativo nord orientale. L'Autorità di Bacino (AdB) del Fiume Arno è l'ente di gestione e controllo fluviale presente sull'area. Il reticolo idrografico è anche caratterizzato dalla presenza di molti piccoli corsi d'acqua quali torrenti, borri e fossi che possono creare problemi al normale svolgimento delle attività nei centri abitati e nelle aree industriali; generalmente durante la stagione autunnale ed invernale, quando le precipitazioni piovose sono frequenti, intense e spesso improvvise si hanno notevoli portate, mentre durante la stagione estiva le portate si riducono notevolmente fino a mostrare, in taluni casi, condizioni di completa assenza d’acqua. Si può quindi definirne un regime torrentizio. La maggior parte dei corsi d'acqua affluiscono direttamente in Arno, che rappresenta in questo modo il punto di raccolta del reticolo idrografico del territorio. La classificazione delle opere idrauliche inserisce l'Arno in II categoria mentre buona parte del reticolo idrografico minore è classificato come III categoria, sotto la gestione del Consorzio di bonifica 22 “Toscana Centrale” e del Comprensorio di bonifica 23 “Valdarno”. 14
Figura 5. Reticolo idrografico presente nel territorio intercomunale (non in scala). 15
Bagno a Ripoli L'Arno delimita il confine settentrionale del Comune mentre il torrente Ema ne delimita il confine occidentale, attraversando il Comune in corrispondenza delle frazioni di Grassina, Ponte a Niccheri e Ponte a Ema. Altri corsi d’acqua sono i borri di Rimaggio e di Bagnolo, il torrente Isone, i fossi di Vallina e della Docciola, affluenti di sinistra del Fiume Arno; i fossi di Dimezzo e di Rapale, i borri delle Macchie e di Sant’Andrea, affluenti di destra del torrente Ema, ed il torrente Grassina affluente di sinistra del torrente Ema. Sono presenti anche il borro delle Argille ed i rii Rimezzano e Ritortoli di minore rilevanza . Sono inoltre presenti 15 laghi censiti dalla Provincia di Firenze (vedi tabella 11, paragrafo 2.2.2). Figline Valdarno Il fiume principale è l'Arno ed i limiti del capoluogo sono determinati proprio dalla sua riva sinistra; sul territorio si trovano molti altri corsi d'acqua minori fra cui borri e torrenti: Carresi, Cerviano, Cesto, Corbaia, Faella, Gaglianella, Poggiale, Ponterosso, Resco, Restone, San Cipriano, Sant'Andrea, Tagliafune, Fresco. Sono presenti 8 bacini idrici, di una certa rilevanza, che venivano impiegati nelle attività agricole di un tempo, ma che attualmente hanno soprattutto funzione nell'approvvigionamento dell'acqua per l'antincendio boschivo. La loro grandezza varia notevolmente sia in estensione superficiale che in volume. La competenza degli invasi è delegata alla Provincia di Firenze ad eccezione della diga di Boscarone che risulta inserita nel Registro Italiano Dighe (RID) a causa del suo sbarramento superiore ai 15m (L.584/94), (vedi tabelle 12 e 15, paragrafo 2.2.2). Incisa in Val d'Arno Il territorio del Comune di Incisa in Val d'Arno è delimitato dall'Arno sul confine orientale. (Il capoluogo viene “bagnato” dalla riva sinistra del fiume.) L'idrografia si completa con altri corsi d'acqua di rilievo quali il borro del Molinaccio, il borro delle Campane, il fosso dell'Entrata, il fosso di Cappiano, il fosso dei Bagnani e il fosso di Salceto. Tra i laghi, di carattere collinare e tutti di dimensioni molto contenute, vi sono quello di Pratelli e di Tracolle, censiti dalla Provincia, e quello più piccolo sul fosso dei Bagnani. Tali laghi hanno come funzione principale l'irrigazione, ma costituiscono anche una 16
valida risorsa per la lotta agli incendi boschivi. Sono stati realizzati mediante invasi+ artificiali con sbarramenti o dighe di ritenuta (vedi tabella 13, paragrafo 2.2.2). Rignano sull'Arno Il territorio presenta pochi corsi d'acqua oltre l'Arno che delimita i confini amministrativi nord orientali del Comune, passando per il capoluogo. L'idrografia si completa con altri corsi d'acqua di rilievo quali il borro di Pagnana, il fosso di Castiglionchio, il fosso della Mollaia e il fosso di Salceto/Troghi. Si annoverano quattro laghi censiti dalla Provincia di Firenze, e altri di dimensioni inferiori fra cui i laghetti di Le Corti e del Fossato (S. Cristoforo a Perticaia). Questi sono laghi in maggioranza artificiali e privati, sfruttati in caso di incedi boschivi come riserva idrica di emergenza (vedi tabella 14, paragrafo 2.2.2). 2.1.5 CARATTERISTICHE CLIMATICHE Il clima può essere inquadrato in quello più ampio della regione tirrenica, caratterizzata da inverni relativamente miti ed estati calde ed asciutte (clima temperato caldo con estate secca). Le caratteristiche climatiche locali sono tali per la vicinanza della catena appenninica che si oppone all'arrivo delle masse d’aria provenienti dai quadranti settentrionali. La particolare configurazione barica, che si stabilisce sul centro-Italia e che vede l’affermarsi nei mesi estivi dell’anticiclone delle Azzorre determina, specialmente sul territorio della Toscana, un periodo stabile con assenza di piogge nel quale le condizioni meteorologiche sono determinate da una circolazione a carattere locale. Nel territorio del Centro Intercomunale, la temperatura media annua varia fra 11,7°C e 13,3°C. Gli inverni non sono generalmente molto rigidi, attestandosi su temperature medie di 3,5°C. Possono però presentarsi nevicate anche a quote basse. Generalmente nel mese di aprile si assiste alla fine della stagione invernale ed al conseguente inizio della stagione vegetativa che è legata al superamento dei 10°C. Dal mese di luglio le temperature subiscono un rapido innalzamento, raggiungendo e superando i 30°C, con punte molto alte che possono superare i 40°C. In concomitanza con queste temperature estreme si hanno, generalmente, periodi piuttosto lunghi senza precipitazioni piovose, con conseguente accentuarsi di: siccità, incendi e disagi fisici. 17
Con la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno calano le temperature e possono verificarsi piogge intense anche a carattere temporalesco determinando smottamenti, frane e dissesti idrogeologici in genere dovuti all'accumulo rapido di acqua che non viene equilibratamente drenata da un terreno ancora troppo secco per assorbirla totalmente in modo omogeneo. 2.1.6 USO DEL SUOLO Il territorio del Comune di Bagno a Ripoli è caratterizzato da boschi cedui e fustaie nella parte settentrionale ed occidentale, mentre sul confine orientale si trovano maggiormente seminativi arborati e macchia mediterranea. Sulla parte centro orientale ci sono soprattutto seminativi irrigui ed arborati, prati e poche aree boscate. Il territorio di Rignano sull'Arno è principalmente caratterizzato da boschi cedui e fustaie, prati e pascoli, queste coltivazioni sono distribuite in tutta la parte centro settentrionale del territorio comunale, mentre l'area più a sud vede la presenza di seminativi arborati (soprattutto oliveti), tipo di vegetazione che caratterizza anche il Comune di Incisa in Val d'Arno. Su quest'ultimo territorio comunale si trovano anche boschi cedui e misti, macchia mediterranea e seminativi, in particolare sulla fascia occidentale. Figline Valdarno è caratterizzato da un uso del suolo simile a quello del Comune di Incisa in Val d'Arno con boschi misti seminativi arborati, macchia mediterranea e prati; infine nell'area più orientale del territorio si trova un'ampia zona, delimitata dall'Arno, dove si trovano soprattutto zone incolte, seminativi irrigui e la maggior parte delle zone industrializzate ed urbanizzate. Queste ultime caratteristiche accomunano tutto il confine orientale del territorio intercomunale, evidenziando così il corso dell'Arno. 18
Figura 6. Carta dell'uso del suolo nel territorio del centro intercomunale (non in scala). 19
2.1.7 RETICOLO INFRASTRUTTURALE La rete infrastrutturale del Centro Intercomunale è caratterizzata da importanti arterie stradali e ferroviarie che attraversano il territorio. Le principali connessioni stradali sono: • l'Autostrada A1 (Milano-Napoli) per un TOT di 23,698 km, che assicura i collegamenti con la S.G.C. Autopalio (Firenze-Siena), con la S.G.C. FI-PI-LI (Firenze-Pisa-Livorno) e con la A11 (Firenze mare); • strade regionali SR (gestite dalla Provincia di Firenze) • strade provinciali SP (gestite dalla Provincia di Firenze) • strade comunali SC Denominazione Comuni interessati Bagno a Ripoli – Rignano sull'Arno – Autostrada A1 Incisa in Val d'Arno – Figline Valdarno SR 222 Chiantigiana Bagno a Ripoli SR 69 Di Valdarno Figline Valdarno Bagno a Ripoli – Rignano sull'Arno – SP 01 Aretina per San Donato Incisa in Val d'Arno – Figline Valdarno SP 56 Del Brollo e del Poggio alla Croce Bagno a Ripoli – Figline Valdarno SP 34 Di Rosano Bagno a Ripoli – Rignano sull'Arno SP 35 Del Padule Bagno a Ripoli SP 90 Torri, Volognano, Rosano Rignano sull'Arno SP 89 Del Bombone Rignano sull'Arno SP 16 Chianti, Valdarno Figline Valdarno SP 87 Ponte Matassino – Reggello Figline Valdarno SP 124 Urbinese Figline Valdarno Tabella 2. Strade regionali e Provinciali del territorio. Per quanto riguarda la rete ferroviaria, il territorio del Centro Intercomunale è attraversato da due tratte: • linea “lenta” Firenze-Arezzo • linea “veloce” Milano-Napoli La linea ferroviaria “lenta” (Firenze - Arezzo) è caratterizzata da tre stazioni nei capoluoghi dei Comuni di Rignano sull'Arno, Incisa in Val d'Arno e Figline Valdarno ed 20
interseca gli stessi Comuni per circa 21 km, mentre per quanto riguarda la principale rete ferroviaria della nostra penisola, la “Direttissima” Milano-Napoli, essa percorre il territorio del Centro Intercomunale attraversando tutti i Comuni per circa 30 km, 11 dei quali sono all'interno della galleria San Donato; la linea entra sotto terra nel Comune di Bagno a Ripoli ed esce nel Comune di Rignano Sull'Arno per un breve tratto (circa 500m) per poi tornare nuovamente in galleria e uscire in prossimità della stazione di Incisa in Val d'Arno. DENOMINAZIONE COMUNI INTERESSATI Bagno a Ripoli – Rignano sull'Arno – FS Milano - Napoli Incisa in Val d'Arno – Figline Valdarno Rignano sull'Arno – Incisa in Val d'Arno – FS Firenze - Arezzo Figline Valdarno Tabella 3. Linee ferroviarie. La principale viabilità comunale nei quattro comuni viene riassunta nella tabella sottostante: ELENCO VIABILITA' COMUNALE PRINCIPALE Comune Strada Località da Località a Note Via F.lli Orsi Bagno a Ripoli (C.R.I) SP 01 Bagno a Ripoli Via di Ritortoli SP 01 Bagno a Ripoli Ponte a Ema Via dell'Antella Ponte a Ema Antella Via delle Brigate abitato di - - Partigiane Antella Via Peruzzi Antella SP 01 Osteria Nuova Via di Villamagna SP 34 Candeli Villamagna Via di San Romolo Villamagna Case San Romolo Bagno a Ripoli Via San Romolo Case San Romolo Vallina Convento Via Poggio a Luco Villamagna dell'Incontro SR 222 Ponte a Ema Ponte a Ema (area Via Lungo l'Ema (confine con Firenze) artigianale) Ponte a Ema (area Via di Vacciano Fattucchia artigianale) Via Poggiosecco Fattucchia Via di Montauto Via di Fattucchia Fattuchia Chiesa San Giusto a 21
Ema Via del Bigallo e SP 01 Circolo La SP 01 Quattro Vie Apparita Fonte SP 01 Arco del Via di Terzano Croce dei Frati Camicia San Donato in Via di Montisoni Antella Collina Via di Pulicciano Antella incrocio Lappeggi Via di Mondeggi incrocio Lappeggi SP 56 Scolivigne 4-Ripalta Via Resistenza 5-Tartigliese strada Statale 6-Gaville strada Statale 7-Scampata Via Resistenza 8-Madonna del Cesto Via di Gaville Convento S.Romolo 9-Poggerina o della Via di Gaville Chiesa Ripalta Borghetta 10-Varlagi o Grillaie Via di Gaville Chiesa Tartigliese REGOLATORE 11-Camporibaldi Gaville Chiesa di Gaville GENERALE COMUNE 12-Sillano Gaville Chiesa Scampata FIGLINE VALDARNO. Chiesa Madonna del Settembre Figline 13-Castiglioni Camporibaldi 1997 Cesto Piano Valdarno strutturale 14-S.Donato Avane Camporibaldi Via Grevigiana QUADRO CONOSCITIV confine Comune di O 15-Norcenni strada Castiglioni Cavriglia CLASSIFICAZIONE DELLA RETE VIARIA Via Grevigiana- 16-Golfonaia strada Castiglioni Ponterosso 17-S.Andrea Via Gravigiana-Ponte Chiesa Pavelli Campiglia Stolli 18-Cerviano Via Grevigiana Castiglioni 19-S.Martino Strada Varlagi Via Grevigiana Altoreggi Grillaie Via Grevigiana- 20-Borro strada S.Andrea S.Andrea strada di Santa Maria Santa Maria Palazzolo Maddalena Maddalena strada di Pian Pian dell'Isola confine SP 01 Burchio dell'Isola con Rignano sull'Arno (Polo Bonfanti) Incisa in Val strada di Palazzolo- SP 56 Poggio alla d'Arno Burchio-Entrata- Palazzolo Croce Poggio alla Croce l'Entrata (strada di San Michele confine strada di San Michele Cappiano) bivio a con Rignano destra sull'Arno 22
l'Entrata bivio a strada per Loppiano Loppiano sinistra strada di Campogiallo Loppiano La Fonte strada di San Vito San Vito Castello strada del Martini Castello La Fonte strada della San Vito (chiesa Incisa in Val d'Arno Costerella vecchia) (vivaio) su SR 69 Via Turati abitato di Incisa Via Leonardo da abitato di Incisa Vinci SR 69 Via di Via di Barberino Barberino strada delle Serre / strada di Poggio Cellai Foracello 4628 m Francoli Tabernacolo di strada del Bombone Bombone 2630 m Poggio Francoli 1000 m - strada di Panzalla / Cellai Chiesa di Bisticci forte strada di Bisticci pendenza Rignano (Torre confine con Incisa strada dell'Isola 2353 m all'Isola) (fosso di Salceto) strada del Rigacci / asilo di San Martino Nazio 2479 m strada di Antica Rignano 739 m - strada del Sera sull'Arno SP 89 (San Piero) strada di San Martino forte (Santa Maria) pendenza strada Corti-Moriano- SP 89 presso Nazio 3271 m Nazio fosso di Moriano strada di confine con Bagno a Castiglionchio Poggio SP 90 (Rosano) Ripoli (Poggio a 5836 m a Luco Luco) strada di strada di San Castiglionchio Rosano 2542 m Prugnano passando per San Prugnano confine con Comune strada di Massone strada di Panzalla di 2016 m Incisa in Val d'Arno Tabella 4. Strade comunali di principale interesse viario. 23
Figura 7. Carta della rete stradale e ferroviaria del Centro Intercomunale (non in scala). 24
2.1.8 DATI POPOLAZIONE E PRINCIPALI CENTRI ABITATI Il Centro Intercomunale è contraddistinto da un territorio costituito da molti centri abitati e numerosissime case sparse con una conseguente distribuzione della popolazione in un raggio piuttosto ampio; tali elementi sono fondamentali per la conoscenza dei rischi sul territorio. Popolazione Tutti i Comuni hanno visto un aumento della popolazione nell'ultimo decennio tranne Bagno a Ripoli che ha mantenuto un numero di residenti simile fra il 1998 ed il 2008, con un lieve calo nel 2004. Popolazione residente nell'ultimo decennio 27000 26000 25000 24000 23000 22000 21000 20000 19000 18000 popolazione Bagno a 17000 Ripoli n° abitanti 16000 popolazione Figline 15000 Valdarno 14000 popolazione Incisa in Val 13000 d'Arno 12000 popolazione Rignano sul- 11000 l'Arno 10000 9000 8000 7000 6000 5000 8 9 0 1 2 3 4 5 6 07 8 9 9 0 0 0 0 0 0 0 0 20 19 19 20 20 20 20 20 20 20 20 anno Grafico 2. Bilancio demografico anno 2008 e popolazione residente al 31 Dicembre nei quattro Comuni del Centro Intercomunale. Sono stati elaborati i dati riguardanti la popolazione residente in ogni Comune, suddivisa in classi d'età e di seguito sono riportati i grafici che ne individuano la suddivisione in classi d'età differenti. 25
Popolazione residente a Bagno a Ripoli suddivisa in classi d'età 4500 4000 3500 3000 2500 n° residenti 2000 n° residenti 1500 1000 500 0 0- 2 3- 5 10 3 8 4 4 4 4 4 4 4 re 6- 11 -1 14 -1 19 -2 25 -3 35 -4 45 -5 55 -6 65 -7 75 -8 e olt 85 classi d'età Grafico 3. Istogramma rappresentante la popolazione residente nel Comune di Bagno a Ripoli, suddivisa in classi di età. Popolazione residente a Figline Valdarno suddivisa per classi d'età 3000 2500 2000 n° residenti 1500 n° residenti 1000 500 0 2 5 10 3 8 4 4 4 4 4 4 4 re 0- 3- 6- -1 -1 -2 -3 -4 -5 -6 -7 -8 olt 11 14 19 25 35 45 55 65 75 e 85 classi d'età Grafico 4. Istogramma rappresentante la popolazione residente nel Comune di Figline Valdarno, suddivisa in classi di età. 26
Popolazione residentea Incisa in Val d'Arno suddivisa per classi d'età 1100 1000 900 800 700 600 n° residenti 500 n° res identi 400 300 200 100 0 0- 2 3- 5 10 -1 3 -1 8 -2 4 -3 4 -4 4 -5 4 -6 4 -7 4 -8 4 re 6- 11 14 19 25 35 45 55 65 75 e olt 85 cla ssi d'e tà Grafico 5. Istogramma rappresentante la popolazione residente nel Comune di Incisa in Val d’Arno, suddivisa in classi di età. Popolazione residente a Rignano sull'Arno suddivisa per classi d'età 1800 1600 1400 1200 1000 n° residenti 800 n° residenti 600 400 200 0 2 5 10 3 8 4 4 4 4 4 4 4 re 0- 3- 6- -1 -1 -2 -3 -4 -5 -6 -7 -8 olt 11 14 19 25 35 45 55 65 75 e 85 classi d'età Grafico 6. Istogramma rappresentante la popolazione residente nel Comune di Rignano sull’Arno, suddivisa in classi di età. Centri abitati E' interessante capire quale sia la distribuzione della popolazione sul territorio, per questo è stato considerato il numero degli abitanti residenti nei centri urbani, nelle varie frazioni e località presenti all'interno dei Comuni. Analizzando cartograficamente la distribuzione dei centri abitati sulla superficie del Centro Intercomunale si nota che i centri abitati maggiori sono i quattro capoluoghi e poche altre frazioni (da evidenziare Grassina con 10666 residenti); una porzione omogenea di popolazione risiede in case sparse su tutto il territorio. 27
Figura 8. Distribuzione dei maggiori centri abitati del Centro Intercomunale (non in scala). 28
COMUNE CENTRI ABITATI ABITANTI Bagno a Ripoli Capoluogo 8031 Antella 4473 Candeli 2827 Grassina 10666 Figline Valdarno Capoluogo 11803 Brollo 520 Gaville 424 Matassino 1914 Ponte agli Stolli 510 Porcellino 387 Restone 540 Stecco 885 Incisa in Val d'Arno Capoluogo 4629 Palazzolo 332 Burchio 298 Poggio alla Croce 134 Loppiano 226 case sparse 536 Rignano sull'Arno Capoluogo 3524 San Donato 505 Torri 486 Troghi 1156 Rosano 793 Bombone 476 Cellai – Le Valli 561 case sparse 1032 Tabella 5. Popolazione residente nei capoluoghi, nei principali centri abitati e case sparse, aggiornamento al: 8/9/2009 (Bagno a Ripoli), 31/12/2008 (Figline Valdarno), 20/3/2009 (Incisa in Val d'Arno), 4/9/2009 (Rignano sull'Arno). 29
2.2 TIPOLOGIE DI RISCHIO PRESENTI SUL TERRITORIO Nelle pagine seguenti verranno presentati i possibili rischi che il Centro Intercomunale deve poter monitorare per esplicare le sue funzioni di previsione, prevenzione ed attività in caso di emergenza. Ai fini di Protezione Civile è fondamentale la conoscenza di alcune definizioni e relative applicazioni nei vari ambiti che riguardano la salvaguardia delle persone, dell'ambiente e delle cose. 2.2.1 DEFINIZIONI GENERALI DEL RISCHIO Si definisce Rischio (R) l’atteso numero di perdite umane, feriti, danni alle proprietà, interruzioni di attività economiche, in conseguenza di un determinato fenomeno naturale. Le componenti che concorrono nella determinazione del rischio sono: • Intensità (I), severità geometrica e meccanica del fenomeno potenzialmente distruttivo. • Pericolosità (H), probabilità che un fenomeno potenzialmente distruttivo si verifichi in un dato periodo di tempo e in una data area; è espressa in termini di probabilità annuale (o di tempo di ritorno) ed è riferita ad una determinata intensità del fenomeno. La pericolosità è dunque funzione della frequenza dell’evento. In certi casi (come per le alluvioni) è possibile stimare la probabilità di accadimento, mentre in altri casi, come per alcuni tipi di frane, tale stima è più difficile da ottenere. • Elementi a rischio (E), popolazione, proprietà, attività economiche presenti in una determinata area. • Valore degli elementi a rischio (W), valore economico o numero di unità relativo ad ognuno degli elementi a rischio; tale valore è funzione del tipo di elemento a rischio (E). • Vulnerabilità (V), grado di perdita prodotto su un certo elemento o su un gruppo di elementi esposti a rischio (popolazione, edifici, servizi, infrastrutture, ecc.), risultante dal verificarsi di un fenomeno naturale di una certa intensità; è espressa in una scala da 0 (nessuna perdita) a 1 (perdita totale) ed è funzione dell’intensità del fenomeno e della tipologia di elemento a rischio. 30
Il Rischio (R) di un determinato elemento a rischio e di una data intensità del fenomeno è direttamente proporzionale alla pericolosità, alla vulnerabilità ed al valore dell’elemento a rischio, e la sua espressione algebrica è la seguente: R(I; E) =H(I) V(I;E) W(E) dove il prodotto di vulnerabilità e valore degli elementi a rischio può essere anche indicato come Danno (D), che esprime l’entità delle perdite per un determinato elemento o bene (persone, cose, attività economiche) nel caso del verificarsi dell’evento temuto: R(I; E) =H(I) D(I;E) Questa definizione può risultare, soprattutto per gli “addetti ai lavori”, estremamente riduttiva visti i testi, i dibattiti, le relazioni in proposito ma rappresenta comunque una valida base da cui partire per la definizione di ogni singolo rischio. Nei paragrafi successivi si trovano informazioni dettagliate sui principali rischi presenti nei Comuni afferenti al Centro Intercomunale “Arno Sud-Est Fiorentino” e sui comportamenti da assumere in caso di emergenza. 2.2.2 RISCHIO IDRAULICO Il rischio idraulico, e più precisamente il rischio di esondazione, è la probabilità che si verifichi il superamento del limite dell'onda di piena e/o la rottura di un argine, con conseguenti situazioni di allagamento di un'area più o meno vasta che può provocare danni a persone e/o cose. Il rischio idraulico si può quindi manifestare per tracimazione o rottura di argini, a causa dell'insufficiente capacità di smaltimento delle acque da parte di un alveo fluviale, generalmente a seguito di giorni di intense precipitazioni su tutto il bacino interessato. L'alluvione è il fenomeno idraulico più temuto. Ogni bacino idrografico ha una sua specifica capacità di regimazione idrica: se le precipitazioni sono molto intense o molto prolungate, la quantità d’acqua che raggiunge il corso d’acqua può crescere in modo significativo, facendolo ingrossare fino a raggiungere il livello cosiddetto "di guardia". Se 31
in queste condizioni il fiume incontra un restringimento dell’alveo, a volte causato anche solo dall'occlusione delle "luci” di un ponte (cioè le aperture fra i piloni) dovuta all'accumulo di alberi e altri materiali trasportati dalla corrente, oppure provoca il cedimento di un argine, anche in un solo punto, le acque cominceranno a fuoriuscire, allagando il territorio circostante, le campagne ed i centri abitati. L'allagamento non è l’unico danno collegato ad una situazione alluvionale: se l'acqua erode il terreno su cui scorre, trasporterà a valle anche terra, rocce ed alberi, dando origine alle cosiddette "lave torrentizie"; lungo il percorso l’acqua può erodere le sponde e scalzare al piede interi pendii causandone il franamento, o provocare il crollo di edifici costruiti lungo le sponde, travolgere infrastrutture, ponti, strade ed ogni cosa non ancorata al terreno, dalle vetture alle persone. Il rischio idraulico nel territorio del C.I. Intercomunale “Arno sud-est fiorentino” è abbastanza rilevante data la presenza di un corso d'acqua principale, l'Arno, e di molti altri corsi d'acqua a carattere torrentizio, che fanno parte del reticolo idrografico minore con tempi di corrivazione e di formazione dell’onda di piena rapidi, che impongono una importante riduzione dei tempi necessari all’allarme ed alle successive attivazioni. La situazione delle criticità è descritta dalle carte della Pericolosità Idraulica elaborate e redatte dall'Autorità di Bacino (AdB) del fiume Arno, la quale evidenzia la presenza di aree estremamente vulnerabili in zone di pertinenza fluviale o esondabili con rilevate ricorrenze. Ai sensi del D.P.C.M. del 29 settembre 1998, il Piano di Bacino del fiume Arno, facendo riferimento ad esperienze di pianificazione già effettuate, ha definito quattro Classi di rischio idraulico ed in funzione delle stesse ha suddiviso il territorio dei vari Comuni interessati. Le Classi di rischio sono dunque determinate dalla sovrapposizione della cartografia della pericolosità con elementi cartografici risultanti dalla Carta tecnica regionale in scala 1:10.000, o da altre cartografie o rilievi di maggior dettaglio. Mediante l’incrocio del dato relativo all’elemento a rischio con quello della classe di pericolosità, si può risalire al grado di rischio. Per tutti gli elementi è stato considerato un coefficiente di vulnerabilità pari ad uno, corrispondente al danno massimo. Il valore degli elementi, e quindi il danno conseguente, è in definitiva assunto, in via convenzionale e qualitativa, crescente con l’indice della classe di appartenenza. Le classi di Pericolosità Idraulica (PI) sono: PI 1: Pericolosità moderata, in corrispondenza delle aree allagate per piena con Tempo di Ritorno Tr=500 anni. 32
PI 2: Pericolosità media, in corrispondenza delle aree allagate per piena con Tr=200 anni, altezza d’acqua < 0,9 m, se la velocità della corrente è < di 2 m/s. PI 3: Pericolosità elevata, in corrispondenza delle aree allagate per piena con Tr=200 anni, con altezza d’acqua ≥ 0,9 m per qualunque velocità della corrente, con altezza d’acqua < 0,9 m per velocità ≥ 2 m/s. PI 4: Pericolosità molto elevata, in corrispondenza delle aree allagate per piena con Tr=50 anni. Il Danno (D) si differenzia in quattro classi così definite: D1: danno potenziale basso: comprende le aree libere da insediamenti che consentono il libero deflusso delle piene. D2: danno potenziale medio: su tali aree è limitata la presenza di persone e sono limitati gli effetti che possono derivare al tessuto socio-economico. D3: danno potenziale alto: su tali aree fenomeni di esondazione possono provocare danni per la funzionalità del sistema economico e problemi all’incolumità delle persone. D4: danno potenziale altissimo: su tali aree fenomeni di esondazione possono provocare ingenti danni ai beni e perdita di vite umane. Il Rischio (R) risulterà dunque suddiviso in quattro classi così definite: R1: rischio moderato, per il quale sono possibili danni sociali ed economici ai beni ambientali e culturali marginali. R2: rischio medio, per il quale sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e ai beni ambientali e culturali che non pregiudicano l’incolumità delle persone, l’agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività socio-economiche. R3: rischio elevato, per il quale sono possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici, con conseguente inagibilità degli stessi, alle infrastrutture e ai beni ambientali e culturali, con l’interruzione delle funzionalità socio-economiche. R4: rischio molto elevato, per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e ai beni ambientali e culturali e la distruzione delle funzionalità delle attività socio-economiche. 33
D1 D2 D3 D4 P1 R1 R1 R2 R2 P2 R1 R2 R2 R3 P3 R2 R2 R3 R4 P4 R3 R3 R4 R4 Tabella 6. Tabella riassuntiva delle classi di rischio (R) in base alla pericolosità (P) ed al danno (D) eventuale. La figura 9 rappresenta le aree soggette a pericolosità idraulica presenti sul territorio del Centro Intercomunale. In particolare si possono notare alcune zone in PI 4 (pericolosità idraulica molto elevata) nel Comune di Figline Valdarno, nel Comune di Bagno a Ripoli, lungo il corso del torrente Ema e nel capoluogo di Incisa in Val d’Arno. Figline Valdarno risulta essere il Comune con l’area più vasta soggetta a pericolosità idraulica infatti, oltre alle aree in PI 4, ce ne sono molte altre in PI 3 e PI 2 tutte limitrofe al corso dell’Arno. 34
Figura 9. Carta della pericolosità idraulica del Centro Intercomunale (non in scala). 35
Per quanto riguarda i Comuni facenti parte del Centro Intercomunale ognuno ha specifiche problematiche per i corsi d'acqua presenti sul territorio. Di seguito i fiumi, torrenti, borri, fossi e rii, considerati a rischio medio ed alto che necessitano di un monitoraggio programmato in caso di piogge consistenti e persistenti: Bagno a Ripoli CORSO D'ACQUA TIPOLOGIA ZONA A RISCHIO RISCHIO Arno fiume Vallina – Gualchiere di Remole - Candeli medio / alto Ema torrente Grassina - Ponte a Niccheri - Ponte a Ema medio / alto Grassina torrente Grassina medio Isone torrente Antella medio Di Rimaggio fosso Rimaggio medio / alto Di Vallina fosso Vallina medio Rimezzano rio Ponte a Ema alto Ritortoli rio Ponte a Ema medio Delle Argille borro Grassina medio Tabella 7. Corsi d'acqua di Bagno a Ripoli, eventuali zone a rischio e grado di rischio. Figline Valdarno CORSO D'ACQUA TIPOLOGIA ZONA A RISCHIO RISCHIO Cesto torrente Figline medio Ponterosso torrente Figline basso Cerviano torrente Figline medio S.Andrea borro Stecco alto Restone borro Restone medio Tabella 8. Principali corsi d'acqua di Figline Valdarno, eventuali zone a rischio e grado di rischio. 36
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