Tavolo Disabilità Piano di Zona 2018-2020

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Tavolo Disabilità Piano di Zona 2018-2020
Piano di Zona 2018-2020
    Tavolo Disabilità
Tavolo Disabilità Piano di Zona 2018-2020
Componenti tavolo
  –   Lotti Maide – Coordinatrice tavolo
  –   Venturini Andrea – Coordinatore tavolo
  –   Barra Giovanna – CremAutismo
  –   Bombelli Vera – Comune di Crema
  –   Bonomi Laura – Anffas ONLUS Crema
  –   Coloberti Laura – Coop. Filikà
  –   Foppa Pedretti Alessandra – ASST - UONPIA
  –   Gamba Silvia – Comunità Sociale Cremasca
  –   Ghizzoni Federica – Coop. Cosper
  –   Locatelli Roberta – ASST - UONPIA
  –   Vailati Maria Luisa – ASST
Target di riferimento
Target di riferimento: minori con disabilità
Focus: pre-adolescenti e adolescenti (scuola
secondaria di I° grado e scuola secondaria di II°
grado)
Alcuni dati (parziali)…
                          PROGETTI SAAP A.S. 2017/2018 - GESTIONE CENTRALIZZATA*
                                                                            SUB-AMBITO
             TIPO DI SCUOLA                     TOTALE BAGNOLO CASTELLEONE CREMA PANDINO SERGNANO SONCINO
SCUOLA INFANZIA                                      88       8          12    30       17      11      10
SCUOLA PRIMARIA                                     142      14          13    41       40      13      21
SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO                        95       7          17    17       25       8      21
SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO                      74       5          11    17       18       9      14
TOTALE                                              399      34          53   105      100      41      66

* Non rientrano nella gestione centralizzata i comuni di Cremosano, Pianengo, Ripalta Cremasca, Ripalta Guerina, Trescore e Trigolo

 SPECIFICHE TARGET DI RIFERIMENTO AS 2017/2018                          ISTITUTI SCELTI PER LA SCUOLA SUPERIORE DI
                                                                        SECONDO GRADO A.S. 2017/2018
CLASSE V SCUOLA PRIMARIA                                          26
                                                                        LICEO ARTISTICO MUNARI                                        13
CLASSE I SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO                            29
CLASSE II SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO                           36    SRAFFA                                                        16
CLASSE III SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO                          29    PACIOLI                                                        7
CLASSE I SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO                          17    STANGA                                                         5
CLASSE II SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO                         20    RACCHETTI                                                      3
CLASSE III SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO                        13    ISTITUTI FUORI DISTRETTO                                      16
CLASSE IV SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO                          8    CFP                                                            7
CLASSE V SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO                          16    CFP SACRA FAMIGLIA                                             5
TOTALE                                                           194    CR FORMA                                                       2
Da dove siamo partiti…
                focus del problema
   Il tavolo ha condiviso che il nucleo centrale del problema sembra
  essere la mancanza di una visione completa della persona nel suo
                          continuum temporale
In un rapporto di causa/effetto circolare emergono:
- proposte inadeguate o parzialmente rispondenti alle esigenze dei
    minori (spesso con progetti condizionati da procedure e
    opportunità standard, difficilmente personalizzabili, a volte frutto
    del passaparola delle famiglie)
- condivisione degli obbiettivi fra servizi e famiglia solo in alcuni
    momenti canonici della vita dei ragazzi (esempio passaggio di ciclo
    medie-superiori, progetti ponte, etc..) o per urgenze (eventi critici)…
    manca un luogo di pensiero stabile e costante
- Si lavora sul qui ed ora e non sul prima e dopo: si programmano gli
    interventi quando serve, con la fatica di tenere in considerazione
    cosa è successo prima e/o verificarne le ricadute
In ognuno dei punti precedenti emerge un elemento trasversale: la
frammentarietà.
Ne consegue:
• L'assenza quasi totale di coordinamento fra le attività effettuate dai
    vari attori coinvolti (istituzionali e informali): ognuno fa il proprio
    pezzo senza sentirsi in dovere di confrontarsi con gli altri, portando
    anche ad uno spreco di risorse e di energie
• La mancanza di una regia che aiuti nella ricomposizione delle
    proposte e delle risorse
Si registra pertanto un aumento del disorientamento della famiglia che
si trova in mezzo a tanti input che le ruotano attorno, esitando spesso
in un effetto flipper che vede la vede rimbalzare da una proposta
all'altra a volte senza un filo conduttore e un pensiero condiviso.
Su cosa vogliamo concentrarci…
L'azione di sistema di fondo sulla quale stiamo riflettendo e vorremmo
realizzare è partire dalla costruzione del Progetto di vita che ha come
obbiettivo la qualità della vita dei minori.
E' un cambiamento di approccio culturale, di sguardo, di ottica, di prospettiva
Per il raggiungimento di questo macro obbiettivo, sarà importante, secondo
noi avviare alcune azioni specifiche:
• Riqualificazione del SAAP (finalità, modalità) quale strumento e risorsa per
    il progetto di vita
• Ritrovare nella scuola un interlocutore costante e interessato
• Rendere facilmente conoscibili e accessibili agli attori del territorio tutte le
    opportunità che sono offerte ai minori con disabilità, coordinando e
    diversificando le attività
Uno strumento che pensiamo sia indispensabile per perseguire tutto ciò è la
creazione di un'equipe stabile (sul modello dei tavoli di continuità già
sperimentati) come luogo di pensiero, condivisione, ricomposizione del
progetto del minore
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