PIANIFICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA: BUDGET E PIANO PLURIENNALE - Leonardo Biondani | Director UnistudioAdvisory - Andaf
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
PIANIFICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA: BUDGET E PIANO PLURIENNALE Leonardo Biondani | Director UnistudioAdvisory In collaborazione con
Il reporting direzionale: obiettivi Il reporting direzionale è un insieme strutturato di rendiconti periodici di controllo messi a disposizione dei manager con l'obiettivo di informarli sull'andamento della gestione corrente e strategica. Esistono una pluralità di report differenti, a seconda • della funzione per cui sono redatti, • dei destinatari, • degli obiettivi per i quali sono strutturati, • degli orizzonti temporali di riferimento. Il sistema di reporting direzionale fa parte dei sistemi di programmazione e controllo essendo il “cuore” di tali sistemi: il controllo non può esplicarsi senza informazioni corrette e tempestive sulle attività correnti e la programmazione non può essere fatta se non si è in possesso di informazioni e dati relativi alle attività, alle risorse impiegate e ai risultati ottenuti precedentemente. I sistemi di reporting per l’alta direzione
Il Budget e il piano strategico e industriale È lo strumento direzionale principe e riunisce al suo interno una serie di report operativi e strategici PIANO STRATEGICO E INDUSTRIALE pluriennale REPORTING ISTITUZIONALE REPORTING OPERATIVO REPORTING STRATEGICO BILANCIO D’ESERCIZIO CONTABILITÀ BUDGET ECONOMICO RAPPORTO DI PIANIFICAZIONE E CONSOLIDATO ANALITICA FINANZIARIO STRATEGICA E CONTROLLO reporting PIANO MARKETING package budget commerciale REPORT SPECIFICI RICHIESTI rapporto revisione DAL MANAGEMENT budget della produzione interna ed esterna piano sviluppo prodotto budget del personale BILANCIO SOCIALE E AMBIENTALE piano di comunicazione e pr budget servizi centrali e costi fissi budget degli investimenti budget finanziario e di cassa I sistemi di reporting per l’alta direzione
IL BUDGET
Il budget: finalità e componenti Il budget è uno degli strumenti fondamentali della programmazione e controllo. È quel documento che tradotto in termini economico-finanziari, guida e responsabilizza i manager verso obiettivi di breve periodo, definiti nell’ambito di un piano strategico ed industriale di lungo periodo. FORMALIZZA E DEFINISCE LE AREE DI QUANTIFICA I EVIDENZIA I RISULTATI MIGLIORA IL RESPONSABILITA’, GLI PROGRAMMI AZIENDALI ECONOMICO FINANZIARI COORDINAMENTO OBIETTIVI E PERMETTE IN OTTICA ANNUALE E DA RAGGIUNGERE E LE DELL’ORGANIZZAZIONE DI VALUTARE IL MOTIVA IL RISORSE DA IMPIEGARE AZIENDALE MANAGEMENT MANAGEMENT Il risultato finale del processo è un bilancio preventivo costituito da BUDGET BUDGET BUDGET ECONOMICO PATRIMONIALE FINANZIARIO Il budget, come il piano strategico ed industriale, non è un documento standard bensì è specifico per ogni realtà aziendale. Il Budget
Il budget si riferisce all’intero sistema aziendale ed è costituito dal budget economico, patrimoniale e finanziario • BUDGET ECONOMICO . Budget commerciale (direzione commerciale) ✓ Budget delle vendite • • . BUDGET PATRIMONIALE E DEGLI INVESTIMENTI Budget capitale fisso Budget capitale circolante ✓ Budget dei ricavi ✓ Budget del fatturato ✓ Budget dei costi commerciali • Budget di produzione (direzione produzione) ✓ ✓ Budget degli acquisti . Budget del magazzino PF e MP . BUDGET FINANZIARIO ✓ Budget della manodopera • Budget del personale (HR) • • Budget dell’R&D (eventuale) Budget dei servizi centrali e costi fissi (AFC) . I vari budget non sono isolati ma devono essere tra loro coerenti (ottica funzionale) Il Budget
Il risultato finale del processo è un bilancio preventivo che consente la quantificazione dei risultati attesi dei fabbisogni finanziari correlati e delle relative coperture necessarie BUDGET BUDGET BUDGET FINANZIARIO ECONOMICO PATRIMONIALE Conto economico Stato patrimoniale 1. Budget delle fonti e degli impieghi previsionale gestionale previsionale gestionale mensilizzato mensilizzato 2. Budget di cassa (o tesoreria) • flusso di cassa indiretto visione globale e per riclassificazione per • flusso di cassa diretto centro di interesse impieghi e fonti (specialmente in caso di forte specifico stress finanziario) • valutazione della sostenibilità delle azioni previste a budget; • valutazione equilibrio fonti impieghi; • esplicitazione della variazione di cassa nel breve periodo Il Budget
Il budget in quanto strumento di pianificazione e controllo deve implicare anche un attività di monitoraggio costante Il budget non può essere definito uno strumento di pianificazione e controllo se alla sua predisposizione non segue un attività di monitoraggio costante VALUTAZIONE ANALISI DEI REVISIONE DELLE DEGLI RAZIONALI ED ASSUNZIONI E SCOSTAMENTI INDIVIDUAZIONE CORREZZIONE IN ECONOMICO DELLE AREE CORSA DELLA FINANZIZIARI CRITICHE GESTIONE Il Budget
IL PIANO PLURIENNALE
Il piano industriale Il piano industriale può essere definito come il documento nel quale, a partire dalla presentazione delle strategie competitive di fatto operanti a livello aziendale (corporate) e di Strategic Business Unit (di seguito SBU) e dell’eventuale fabbisogno o opportunità di rinnovamento esistente, vengono illustrate: • le intenzioni strategiche del management, • le azioni che saranno realizzate per il raggiungimento degli obiettivi strategici, • l’evoluzione dei key value driver e dei risultati attesi Il Piano pluriennale
Intenzioni strategiche, Action plan e Key Value Driver Le intenzioni strategiche rappresentano le scelte strategiche che il management intende perseguire relativamente a: • ruolo nell’arena competitiva, • value proposition, • creazione del vantaggio competitivo. L’Action Plan deve enunciare in termini sintetici le principali direttive tramite cui dare attuazione al progetto strategico. Il suo ruolo pertanto è quello di dare concretezza e credibilità alle intenzioni strategiche, coerentemente con le diverse dimensioni della struttura aziendale. I key value driver rappresentano il punto di congiunzione tra le azioni ed i risultati economico-finanziari attesi ovvero quelle variabili chiave da definirsi e da cui, in ultima istanza, dipendono le ipotesi da cui scaturiscono, all’interno della logica economica aziendale, le proiezioni economico finanziarie attese. Il Piano pluriennale
I requisiti fondamentali La redazione del piano industriale non può prescindere da un principio generale di ragionevolezza che impone il rispetto di 3 requisiti fondamentali minimi: • la sostenibilità finanziaria • la coerenza • l’attendibilità Il Piano pluriennale
Le finalità del piano industriale Il piano industriale ha un ruolo vitale nell’ambito della gestione delle imprese in quanto risulta utile al management per la rappresentazione della propria visione imprenditoriale; ai componenti del Consiglio di Amministrazione per svolgere appieno il ruolo di indirizzo e controllo della società; all’impresa per attirare risorse, umane e finanziarie, necessarie alla realizzazione dell’Action Plan. La redazione del piano industriale, all’interno di una sistematica attività di pianificazione strategica, contribuisce a • migliorare la qualità delle intenzioni strategiche del management, • indirizzare le successive azioni realizzative, • migliorare le performance aziendali. Il Piano pluriennale
Le finalità del piano industriale (continua) Il piano industriale, oltre che ai fini strategico gestionali interni, assolve ad una serie di finalità che sono differenti a seconda delle peculiarità dell’interlocutore di riferimento e degli obiettivi perseguiti. Sebbene permangano infatti i tratti fondamentali (intesi sia come logica ideale di costruzione sia come requisiti minimi), le informazioni messe in risalto risultano enfatizzate in maniera differente. PIANO STRATEGICO E INDUSTRIALE operazioni procedura valutazione start up straordinarie concorsuale Il Piano pluriennale
I diversi connotati del piano coerentemente alle sue finalità Come evidenziato in precedenza a seconda delle diverse finalità, pur mantenendo le stesse logiche costruttive e rispettando gli stessi requisiti, il piano industriale assume connotati differenti ed enfatizza dimensioni informative differenti. DIMENSIONE FINALITÀ CARATTERISTICHE CHIAVE È caratterizzato da un orizzonte temporale di 4/5 anni atto a valutare la realizzabilità del piano ‘’a tendere’’ ma al contempo pone un fortissimo accento sulla comprensione del flusso di cassa a servizio del debito nel PROCEDURA sostenibilità brevissimo periodo (successivi 12 mesi). CONCORSUALE finanziaria Generalmente non è un piano di sviluppo, non sono previste azioni di carattere espansivo lato commerciale e, di conseguenza, non si assiste ad un piano di investimenti quanto al contrario ad un piano di disinvestimenti degli asset non core È focalizzato sulla realizzabilità delle ipotesi di piano (KPI), sull’esplicitazione della coerenza delle assunzioni con l’andamento storico, con il mercato di riferimento ed il contesto competitivo (nonché in sintesi il confronto con i valore multipli delle società comparabili). VALUTAZIONE derivato dai risultati In caso contrario, eventuali andamenti straordinari devono essere D’AZIENDA adeguatamente sostanziati. Devono essere analizzate le cosiddette poste prospettici ‘’da normalizzare’’ ovvero quei valori economico-patrimoniali non presenti per effetto di un eventuale passaggio di proprietà e che impattano direttamente sulla quantificazione del valore. Prevede molti scenari di sensitivity Il Piano pluriennale
I diversi connotati del piano coerentemente alle sue finalità DIMENSIONE FINALITÀ CARATTERISTICHE CHIAVE Grande enfasi è data all’individuazione e quantificazione delle sinergie (dei costi cessanti e di quelli sorgenti), alle azioni post integrazione/ OPERAZIONI comprensione scissione, alle tempistiche delle diverse fasi, ai piani di riorganizzazione STRAORDINARIE degli effetti (sedi, personale, organigramma, governance, funzioni, canale distributivo, fusioni / acquisizioni dell’operazione portafoglio prodotti…), stima del fabbisogno finanziario. Fondamentale risulta il monitoraggio periodico della timetable di progetto, dell’avveramento dei razionali che hanno portato all’operazione e del raggiungimento dei risultati creazione del valore OPERAZIONI Grande attenzione viene posta sulle strategie per la competizione sul per l’azionista STRAORDINARIE mercato, sull’organigramma e sulla governance, sulla fattibilità dei risultati e e l’esplicitazione della sull’equilibrio delle fonti di finanziamento, post quotazione quotazione politica dei dividendi Grande enfasi viene data all’analisi, alla comprensione ed alla stima del mercato aggredibile, del contesto competitivo, della quota di mercato raggiungibile, delle barriere all’entrata, dei punti di forza e debolezza dei vari player, dei portafoglio prodotti, delle customer needs e della value sviluppo proposition, del periodo di ramp-up, della quantificazione degli investimenti, START UP della valutazione dei c.d. what-if analysis (per comprendere gli effetti di del progetto eventuali slittamenti), del piano commerciale, etc. Anche in questo caso risulta fondamentale l’esplicitazione del fabbisogno finanziario, l’identificazione delle fonti, l’analisi della loro sostenibilità ed equilibrio complessivo nonché la determinazione del rendimento di progetto Il Piano pluriennale
IL PIANO PLURIENNALE Best practice ed esempi
L’analisi della strategia realizzata ieri - oggi domani parte strategica parte industriale strategia dati intenzioni action ipotesi realizzata finanziari strategiche plan prospettici L’analisi della strategia realizzata deve decrivere l’impostazione passata, evidenziarne il nesso con i risultati ottenuti e costruire uno strumento per valutare la fattibilità delle strategie future. la strategia realizzata e le performance raggiunte | attività da svolgere e dettagli operativi Aree di attività Analisi operative Modalità tecniche Desk Analysis sulla base descrizione e analisi 1. analisi dell’andamento storico del mercato di riferimento di bilanci, report di settore, dell’impostazione strategica passata 2. benchmark analysis con i principali operatori del settore risultati gestionali 1.analisi comparativa risultati raggiunti vs Budget passati: analisi analisi qualitativa e quantitativa interviste al Management delle cause del mancato raggiungimentodei risultati pianificati delle performance realizzate: per l’approfondimento 2.analisi del current trading (2017): andamento vs budget e vs anno diagnostico finanziario delle analisi desk precedente (2018) interviste blind a operatori 1. analisi dell’evoluzione prospettica del mercato di riferimento: origini e presupposti delle intenzioni del settore (associazioni di identificazione di opportunità, driver di mercato e sviluppo della strategiche future categoria,competitors, esperti competitività del settore del settore) Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
L’analisi dei risultati L’analisi dei risultati economico finanziari storici della società fissa il punto di partenza e permette, grazie alle analisi di dettaglio del diagnostico, di identificare i collegamenti tra le variabili aziendali 18,0 Evoluzione del valore della produzione e della marginalità 2010-2015 9% 7,6% 7,8% 16,0 commenti 8% 14,0 macro 7% 12,0 6% 5,1% 10,0 5% 8,0 16,4 16,8 4% 6,0 12,1 3% 9,5 10,2 9,3 4,0 2% 2,0 0,5% 0,4% 1% -0,3% 0,1 0,0 0,9 1,3 0,8 0,0 0% 2009 (0,0) 2010 2010 2011 2011 2012 2012 2013 2013 2014 2014 2015 -2,0 -1% Valore della produzione EBITDA EBITDA % commenti 10,0 Evoluzione dell’indebitamento 2010-2015 300,0 x macro 9,0 10,0 x 250,0 x 8,0 7,0 200,0 x 6,0 5,0 150,0 x 8,8 8,9 9,2 8,9 8,7 4,0 100,0 x 3,0 5,8 2,0 50,0 x 1,0 9,9 x 6,9 x 10,2 x 0,0 x 0,0 0,0 x 2009 2010 2010 2011 2011 2012 2012 2013 2013 2014 2014 2015 PFN PFN/EBITDA Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
L’analisi del modello di business Analisi delle strategic business units (SBU), delle aree strategiche d’affari (ASA), della tipologia di clientela sino al portafoglio prodotti SBU ASA CLIENTE PRODOTTI AREA GEOGRAFICA SOCIETÀ Viteria, minuteria, prodotti chimici, Italia autotrasportatori allestimento e fanaleria, fissaggio, ABC srl, Blu Truck (flotte / padroncini) Francia gommisti, abrasivi, attrezzatura, ABC France (61,9%) az. infrastrutture arredamento, utensili, tasselli, Austria ABC Austria Autotrazione Oleodinamica officine pesanti antinfortunistica, presse, tubazioni, Spagna Industrias FT raccordi, innesti, boccole (€ 57,4 mln) 73,5% Italia concessionarie Viteria, minuteria, fissaggio, ABC srl, Blu Automotive prodotti chimici, gommisti, abrasivi, Francia ABC France officine (38,1%) attrezzatura, arredamento, utensili, Austria ABC Austria carrozzerie accessori, antinfortunistica Industrias FT Spagna falegnami Viteria, minuteria, fissaggio, Legno / Metallo prodotti chimici, abrasivi, tasselli, Italia ABC srl, Blu carpentieri arredamento, utensili, accessori, (42,1%) Spagna Industrias FT serramentisti antinfortunistica Viteria, minuteria, fissaggio, Artigianato Costruzioni prodotti chimici, abrasivi, tasselli, Italia ABC srl, Blu (€ 20,6 mln) imprese edili attrezzatura, arredamento, utensili, Spagna Industrias FT (27,4%) antinfortunistica 26,5% elettricisti Viteria, minuteria, fissaggio, prodotti Impianti chimici, abrasivi, tasselli, attrezzatura, Italia ABC srl, Blu idraulici accessori, utensili, arredamento, (30,5%) Spagna Industrias FT az. fotovoltaico antinfortunistica Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
La catena del valore La catena del valore come strumento per la comprensione delle fasi dell’attività aziendale, delle dinamiche per l’ottimizzazione della struttura e delle fasi di creazione del vantaggio competitivo Amministrazione Finanza e Controllo attività di Gestione delle Risorse Umane supporto Gestione della Qualità Marketing Logistica Operations Logistica Servizi & interna esterna vendite attività primarie Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Analisi del mercato storico 35.000 Ricavi mercato Entertainment & Media 2011-2015, €/mln Il mercato italiano dei media e Internet TV & Video B2B Libri Quotidiani Altri dell’intrattenimento (E&M), dopo leggeri 30.000 5.876 5.018 cenni di ripresa nel 2014, ha registrato nel 5.309 5.044 4.905 25.000 1.917 2015 un aumento significativo pari al 3,1%, 1.978 2.483 2.208 2.054 2.077 2.104 raggiungendo 29,6 miliardi di Euro. 2.309 2.229 2.132 2.815 20.000 3.339 3.008 2.870 2.800 Tale risultato dimostra segni di fiducia verso 15.000 8.039 il Paese, sia da parte degli inserzionisti nei 8.813 8.400 8.065 7.935 confronti dell’andamento economico, sia da 10.000 parte dei consumatori che hanno incrementato 10.951 il loro profilo di spesa. 5.000 8.874 9.556 10.205 L’unico segmento che registra un CAGR 8.132 0 2011 2012 2013 2014 2015 positivo nel periodo considerato è quello di Internet, che cresce del 7,7%. €/mln 2011 2012 2013 2014 2015 CAGR % 2012 2013 2014 2015 Il peso dei ricavi provenienti da quest’ultimo 11-15 Altri 5.876 5.309 5.044 4.905 5.018 -3,9% -9,6% -5,0% -2,8% 2,3% segmento sul totale mercato E&M è Quotidiani Libri 2.483 2.208 2.054 1.978 1.917 2.309 2.229 2.132 2.077 2.104 -6,3% -2,3% -11,1% -3,5% -7,0% -4,4% -3,7% -3,1% -2,6% 1,3% passato dal 27% del 2011 al 37% nel 2015, B2B 3.339 3.008 2.870 2.800 2.815 -4,2% -9,9% -4,6% -2,4% 0,5% evidenziando un trend di crescita positivo e TV & Video 8.813 8.400 8.065 7.935 8.039 -2,3% -4,7% -4,0% -1,6% 1,3% Internet 8.132 8.874 9.556 10.205 10.951 7,7% 9,1% 7,7% 6,8% 7,3% costante. Totale * 29.616 28.818 28.549 28.759 29.641 0,0% -2,7% -0,9% 0,7% 3,1% Fonte: PwC - Entertainment & Media Outlook in Italy (*) esclude i double counting Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Evoluzione prospettica del mercato L’analisi dell’evoluzione prospettica del mercato è fondamentale per cercare di comprendere le evoluzioni della domanda di riferimento Ricavi mercato Entertainment & Media 2016-2020, €/mln La crescita del mercato Entertainment & 40.000 Internet TV & Video B2B Libri Quotidiani Altri Media è guidata principalmente dal settore 35.000 5.161 5.086 5.123 digitale dei media. 1.863 30.000 5.070 5.039 1.870 1.865 2.053 Si stima che l’incidenza del settore digitale 1.881 2.080 25.000 1.896 2.108 2.098 2.900 2.940 sui ricavi del mercato E&M (stimati in circa 2.110 2.869 2.823 2.842 36 miliardi di Euro con un CAGR ’16’20 20.000 10.044 9.394 9.691 del 3,7%) passerà dal circa 30% del 2016 al 9.030 15.000 8.727 48,1% nel 2020. 10.000 In linea con l’andamento globale, l’accesso 13.613 14.561 15.499 a Internet, registra la crescita stimata 11.805 12.695 5.000 più accentuata con un CAGR del 7,0%, 0 raggiungendo15,5 miliardi di Euronel 2020, 2016 2017 2018 2019 2020 proseguendo il trend positivo manifestato €/mln 2016 2017 2018 2019 2020 CAGR % 16-20 2016 2017 2018 2019 2020 negli ultimi 5 anni. Altri Quotidiani 5.070 5.039 5.086 5.123 5.161 1.896 1.881 1.870 1.865 1.863 0,4% -0,4% 1,0% -1,1% -0,6% -0,8% 0,9% -0,6% 0,7% -0,3% 0,7% -0,1% Nel loro complesso, anche il segmento TV e Libri B2B 2.110 2.108 2.098 2.080 2.053 2.823 2.842 2.869 2.900 2.940 -0,7% 1,0% 0,3% 0,3% -0,1% 0,7% -0,5% 1,0% -0,9% 1,1% -1,3% 1,4% Video cresce in maniera sostenuta con un TV & Video Internet 8.727 9.030 9.394 9.691 10.044 11.805 12.695 13.613 14.561 15.499 3,6% 7,0% 8,6% 7,8% 3,5% 7,5% 4,0% 7,2% 3,2% 7,0% 3,6% 6,4% CAGR del 3,6%, raggiungendo 10 miliardi di Totale * 31.167 32.265 33.531 34.755 36.012 3,7% 5,1% 3,5% 3,9% 3,7% 3,6% ricavi per il 2020. Fonte: PwC - Entertainment & Media Outlook in Italy (*) esclude i double counting Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Driver e opportunità di mercato La comprensione della domanda, l’analisi dei rischi e delle opportunità, dei punti di forza e di debolezza consente di identificare le opportunità di mercato ed i relativi driver di sviluppo • il numero di utenti attivi in Internet ha superato la metà della popolazione italiana (82,3 mln di connessioni mobile in Italia nel 2015); • rapido affermarsi dello streaming musicale, la cui diffusione è incentivata anche grazie ai numerosi metodi di pagamento praticabili; • crescita dei servizi video on demand, grazie all'introduzione di Netflix verso la fine del 2015; • aumento dei social/casual gaming: smartphone e tablet permettono a chiunque di poter giocare senza avere la necessità di acquistare dispositivi aggiuntivi; • integrazione dei metodi di pagamento con gli app store, rendendo più facile la possibilità di monetizzare; • la pubblicità su Internet si sta avvicinando sempre di più ai valori registrati dalla pubblicità televisiva, mentre quella sulla carta stampata continua a diminuire; • il programmatic advertising sta assumendo importanza anche se in Italia non è ancora molto diffuso. Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Portafoglio prodotti degli operatori del settore La ricostruzione del portafoglio prodotti degli operatori di settore è una delle analisi fondamentali per comprendere il posizionamento dei competitors di riferimento (cosa vendo) Benchmark portafoglio prodotti degli operatori di settore Società A B società A B CC D D EE Calcio X X X X X X Calcio X Running Running XX X X X X X Ciclismo X X X X X X Pesca X X X Tennis X X X X Sport d’acqua X X X X X Camping X Escursionismo X X X Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Portafoglio prodotti degli operatori del settore La comprensione degli altri key success factor (es. come vendo, a chi, come mi organizzo) aiuta a tracciare e comprendere le diverse strategie perseguite nel mercato KEY SUCCESS SCORE DESCRIZIONE FACTOR ABC A Politica commerciale Effettuare una continua pressione commerciale sui clienti in essere per spingere il consumo di nuovi prodotti aggressiva (in cui il fattore prezzo non è il Buying Factor principale) e sottrarre quote di mercato ai competitors. Organizzazione Un’organizzazione efficiente, con una chiara definizione di ruoli e responsabilità consente di rispondere in interna maniera tempestiva alle esigenze dei clienti e di offrire un servizio specialistico. La ricerca di nuovi segmenti che possano garantire tassi di crescita interessanti e margini adeguati risulta Continua ricerca di nuove strategica per compensare le difficoltà di altri segmenti; tuttavia è necessaria una pianificazione delle opportunità di business politiche di crescita. Know-how Una conoscenza approfondita del prodotto da parte del personale di vendita permette di offrire un servizio di prodotto di alto livello alla clientela e nello stesso tempo di spingere le vendite dei prodotti a maggiore marginalità. Una gamma molto ampia e profonda risulta un elemento fondamentale di servizio offerto al cliente, ma Ampiezza è necessario gestirla in maniera efficiente e razionale, e di mettere la forza vendita nelle condizioni di della gamma conoscere i prodotti in maniera adeguata. Servizio offerto Servizio offerto in termini di puntualità delle consegne, riduzione degli errori nelle forniture, assistenza al cliente post-vendita, gestione resi, riparazione prodotti. Brand La Brand Recognition è un elemento fondamentale per spostare l’attenzione del cliente dal fattore prezzo Recognition verso la qualità del prodotto e per diminuire il confronto con altri fornitori di prodotti analoghi. Relevance Level High Low Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Il modello di Porter Il modello delle 5 forze di Porter è uno strumento utilizzato per valutare la posizione competitiva di una Società all’interno del contesto di riferimento FORNITORI potere contrattuale del fornitore minaccia POTENZIALI Minacciadidi minaccia CONCORRENTI di prodotti PRODOTTI ENTRANTI nuove entrat nuove entrate DEL SETTORE o servizi SOSTITUTIVI sostitutivi potere contrattuale degli acquirenti ACQUIRENTI Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
L’analisi di benchmark: volume d’affari Consente la valutazione delle performance aziendali sulla base del confronto con gli operatori del contesto competitivo in termini di evoluzione del volume d’affari Analisi di benchmark: evoluzione del valore della produzione del contesto di riferimento 35 25% Analisi e 30 20,1% comprensione delle ragioni 21,3% 20% dell’evoluzione 25 dei risultati nel periodo 15% 20 11,9% 11,9% 15 9,5% 11,9% 10% 10 6,2% 5% 5 2,3% 0 0% BARTORELLI FASOLI BENETTI TOMASI CAMPARINI BORTOLIN 2011 2012 2013 2014 2015 CAGR 2011 / 2015 CAGR 2011 / 2015 ponderato CAGR 2011 / 2015 semplice Fonte: AIDA Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
L’analisi di benchmark: marginalità Consente la valutazione delle performance aziendali sulla base del confronto con gli operatori del contesto competitivo in termini di marginalità Analisi di benchmark: evoluzione della marginalità del contesto di riferimento 2,0 11% 1,8 Analisi e comprensione 8,8% delle ragioni 9% 1,6 dell’evoluzione 7,8% dei risultati 1,4 nel periodo 6,5% 7% 6,2% 1,2 5,6% 5,7% 5,9% 1,0 5% 0,8 2,5% 3% 0,6 0,4 1% 0,2 0,0 -1% BARTORELLI BENETTI CAMPARINI TOMASI FASOLI BORTOLIN 2011 2012 2013 2014 2015 EBITDA % 2015 EBITDA % 2015 ponderato EBITDA % 2015 semplice Fonte: AIDA Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
L’analisi di benchmark Approfondisce, sulla base delle informazioni a disposizione, le ragioni che hanno condotto alle diverse performance al fine di evidenziare eventuali differenti linee strategiche (punti di forza e di debolezza, aree di miglioramento, aree da presidiare, aree dalle quali eventualmente disinvestire, politiche commerciali, portafogli prodotti...) Analisi di benchmark: evoluzione del valore della produzione e della marginalità del contesto di riferimento 11% CAGR 2011/2015 ponderato: 11,9% 9% D A SOCIETA’ C 7% EBITDA % 2015 EBITDA medio ponderato: 5,9% 5% E B 3% Valore della produzione in 1% crescita Marginalità positiva -5% 0% 5% 10% 15% 20% 25% -1% -3% CAGR Fatturato 2011/2015 Fonte: AIDA Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Confronto delle strutture dei costi L’analisi e il confronto con le strutture del conto economico dei diversi operatori permette di evidenziare le aree sulle quali è necessario intervenire, coerentemente con il business model Analisi di benchmark: confronto del conto economico dei diversi operatori 100% 2,5% 5,6% 8,8% 5,7% 7,8% 6,5% 6,2% 2,6% 4,7% 3,9% 90% 3,9% 4,9% 4,6% 6,4% 6,3% 7,9% 3,9% 9,2% 7,5% 80% 7,6% 11,3% 70% 60% 50% 40% 83,1% 82,3% 82,0% 78,1% 79,0% 74,7% 73,7% 30% 20% 10% 0% A BARTORELLI B FASOLI C CAMPARINI D BORTOLIN SOCIETÀ BENETTI E TOMASI MEDIA Costo del venduto % servizi % godimento beni terzi % personale % altri oneri (incl.svalut. crediti) % EBITDA % Benchm ark costi BARTORELLI FASOLI CAMPARINI BORTOLIN BENETTI TOMASI MEDIA Valore della produzione 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Costo del venduto % 83,1% 82,3% 82,0% 78,1% 74,7% 73,7% 79,0% servizi % 6,4% 6,3% 3,9% 9,2% 7,6% 11,3% 7,5% godimento beni terzi % 2,2% 3,2% 1,0% 2,9% 1,5% 3,3% 2,3% personale % 2,6% 4,7% 3,9% 3,9% 7,9% 4,9% 4,6% altri oneri (incl.svalut. crediti) % 0,1% 1,0% 0,4% 0,2% 0,5% 0,3% 0,4% EBITDA % 5,6% 2,5% 8,8% 5,7% 7,8% 6,5% 6,2% amm.ti e acc.ti % 0,4% 0,9% 1,1% 0,7% 1,0% 1,9% 1,0% EBIT % 5,2% 1,6% 7,7% 5,0% 6,8% 4,7% 5,2% Fonte: AIDA Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Key Buying Factor Analisi e valutazione dei key buying factor dei clienti del mercato di riferimento Vendite & gestione BUYING 5 Clienti DESCRIZIONE FACTOR Key buying factor dei clienti (indice 1-5) Relazioni La relazione che il venditore riesce ad instaurare con il cliente è il 5,0 principale buying factor per sottrarre quote di mercato alla personali concorrenza e per costituire delle barriere all’entrata sui clienti in 4,5 venditore portafoglio. Attributi di Prodotti Prezzo Necessità di un allineamento con i prezzi di vendita dei competitors 4,0 considerati pre-requisiti soprattutto sui prodotti maggiormente confrontabili e sostituibili. (minimo di offerta) Primaria importanza nella capacità dei venditori di fornire al cliente 3,5 Supporto un servizio di tipo consulenziale e un supporto tecnico nella tecnico comprensione delle specifiche di prodotto. 3,0 Efficacia Puntualità e correttezza nell’evasione delle consegne, velocità e velocità delle forniture e servizio post-vendita sono elementi che il cliente 2,5 5,0 del servizio ritiene chiave per mantenere una relazione di lungo periodo. L’ampiezza della gamma offerta e la flessibilità che un’efficiente 2,0 4,0 4,0 4,0 gestione del fuori-catalogo può offrire migliorano il livello del Ampiezza servizio percepito dal cliente, ma quest’ultimo strumento deve 1,5 3,0 3,0 della gamma essere usato solo in situazioni d’emergenza e nel rispetto delle regole aziendali. 2,5 2,5 1,0 Le promozioni permettono molto spesso al venditore di aprire Promozioni l’ordine sfruttando la leva della novità e consentendo anche in molti casi altre vendite in abbinata. 0,5 Qualità La qualità del prodotto è un buying factor fondamentale in alcune del prodotto tipologie di prodotti largamente utilizzate dal cliente. 0,0 L’innovazione di prodotto consente la sostituzione di prodotti Innovazione obsoleti offrendo spesso l’opportunità di acquisire un cliente della concorrenza. Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
SWOT Analysis La SWOT analysis è uno strumento di pianificazione strategica utilizzato per identificare punti di forza e debolezza, sia interni sia esterni, variabile a seconda degli obiettivi da raggiungere PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA 1. Storia consolidata e forte tradizione nella 1. Scarsa presenza estera produzione “made in Italy” 2. Troppo orientato alla GDO e difficoltà a far 2. Alta qualità e tracciabilità della filiera corrispondere alla qualità un adeguato prezzo di (miglioramento qualitativo in atto per effetto vendita dell’allungamento dei tempi di stagionatura) 3. Gamma limitata al prodotto da taglio 3. Elevata notorietà dei brand POTENZIALI OPPORTUNITÀ POTENZIALI MINACCE 1. Forte richiesta nei mercati esteri (soprattutto 1. La variabilità del prezzo della materia prima di prodotti DOP) in UE, Stati Uniti, Giappone, rende instabili le prospettive di redditività e può Canada, Russia, Brasile principalmente influenzare i risultati dei diversi operatori della 2. Focus sul libero servizio che garantisce una filiera shelf life maggiore, facilità di utilizzo, sicurezza e 2. Elevata concorrenza dei prodotti non di qualità igiene e vs prodotti salutistici/biologici (i.e. non DOP, d’importazione) 3. Focus sulla segmentazione di alta qualità e sulla 3. Rischio di una crescente pressione sui prezzi valorizzazione della storia e della produzione conseguente a potenziali crisi di eccesso nazionale d’offerta Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Le intenzioni strategiche ieri - oggi domani parte strategica parte industriale strategia dati intenzioni action ipotesi realizzata finanziari strategiche plan prospettici Le intenzioni strategiche non possono prescindere la strategia realizzata in quanto ne costituiscono il naturale proseguimento, anche nel caso di profondi cambiamenti. intenzioni strategiche e Action Plan | attività da svolgere e dettagli operativi Aree di attività Analisi operative Modalità tecniche definizione delle 1. definizione della strategia per Business Unit: interviste al Management per la intenzioni strategiche • identificazione degli interventi di sviluppo nei segmenti di business, definizione delle strategie e dell’Action Plan mercati geografici di riferimento e canali di vendita • identificazione di azioni volte all’efficientamento/ottimizzazione della Interviste ai responsabili delle gestione operativa e della catena del valore funzioni aziendali chiave quali • identificazione del piano degli investimenti finanziariamente sostenibili commerciale e produzione per necessari a sostenere la crescita del business raccogliere maggiori dettagli • definizione del timing e delle responsabilità, impatti organizzativi, vincoli nella definizione delle strategie e modalità di esecuzione per ogni azione identificata e del relativo action plan • analisi degli impatti economico-finanziari delle azioni di piano identificate implementativo 2. definizione di Strategie di sviluppo alternative (i.e. entrata in nuovi mercati geografici o nuovi segmenti di mercato): definizione action plan e analisi dei interviste blind ad alcuni competitor potenziali impatti economico-finanziari. Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Definizione della strategia Ambition Business model strategy Agenda definizione degli definizione delle obiettivi aziendali in Catena del valore priorità chiave termini di: • quali sono le priorità • mission chiave? • vision Pruduct portfolio Competitive • quali problematiche • valori devono essere strategy strategy gestite per garantire • brand dove e con che cosa dobbiamo il conseguimento dei • perchè esistiamo? prodotti competere? fare per battere la risultati? • quali sono i valori concorrenza? che ci guidano e come pensiamo di Contabilità analitica Benchmark perseguirli? Benchmark analysis analysis Fondamenti della strategia Dove si crea valore? - analisi sul capitale investito Perchè si crea valore? - analisi sul portafoglio prodotti Quali scelte possono generare valore? - come vincere in un contesto in evoluzione Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Implementazione della strategia L’implementazione si esplicita nell’Action Plan. Tale processo deve essere continuativo per cogliere i feedback periodici e consentire l’aggiustamento della strategia. definizione obiettivi e target Ilpianostrategicopassaattraversoladefinizione degli obiettivi e lo sviluppo della strategia. L’action plan, output del piano strategico, viene sviluppo, performance management pianificazione e tradotto nelle ipotesi di piano industriale. e incentivi implementazione della strategia Il piano industriale consente la quantificazione degli impieghi e delle fonti di finanziamento, individuando le risorse da allocare. piano strategico Il piano industriale deve prevedere un allocazione delle risorse e industriale sistema di misurazione e valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati e di reporting agli attori responsabili delle diverse processi continuativi processi annuali aree di interesse. Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Definizione di linee guida strategiche e action plan Sulla base delle key issue evidenziate dall’attività di analisi della strategia realizzata, dal diagnostico economico-finanziario ed organizzativo-funzionale, si delineano le linee guida strategiche e si identificano le azioni da svolgere secondo una precisa scadenza temporale. Altro aspetto fondamentale è la definizione delle aree di responsabilità Linee guida strategiche Azioni a Piano Responsabile Impatti previsti e obiettivi di business Truck e Auto • Mappatura mercato potenziale per Regione/Provincia Aumento atteso ricavi di vendita ad un aumento della penetrazione in • Liste prospect di Area e pianificazione visite Responsabile Marketing CAGR’16’19 del 5,2% segmenti di mercato/clienti (i.e. officine pesanti) ad oggi non • Schede cliente (e.g. prodotti in portafoglio, acquistato e Regional Manager Costituzione di un ufficio marketing Share of Wallet) (1 Responsabile e 2 FTE) adeguatamente coperti Artigianato Linee guida per ASA(Italia) • Razionalizzazione/ottimizzazione referenze Responsabile Marketing Sostanziale tenuta dei volumi di vendita incremento graduale della • Review offerta in termini di gamma e pricing realizzati nel 2015 nonostante il trend di quota di mercato tramite un Regional Manager • Mappatura mercato potenziale per Regione/Provincia contrazione atteso per il mercato riposizionamento chiaro e Product Manager di riferimento definito di prezzo e prodotto • Mappatura per Area degli attuali clienti ABC potenzialmente Oleodinamica interessati a prodotti del segmento “Oleodinamica” Responsabile Marketing Sviluppo dei ricavi di vendita coerente sviluppo tramite cross selling nei con quello dell’ASA di riferimento • Formazione “tecnica” su prodotto e affiancamento forza Product Manager (CAGR’16’19 del 4,5%) settori Truck e Auto vendita • Focus su prodotti ad elevato valore aggiunto (i.e. additivi/ Miglioramento fattore di calcolo dal 2,48 Responsabile Marketing del 2015 al 2,55 del 2019 chimici) e gestione efficiente fuori catalogo Miglioramento mix di vendita Product Manager (target prodotti chimici a €15mln) • Razionalizzazione/ottimizzazione delle referenze verso categorie/prodotti a • Cataloghi “navigabili” per agenti Area manager Dir. Generale/ Riduzione dell’incidenza dei costi maggiore marginalità • Maggior utilizzo della formula contrattuale per la forza Uff. Personale della forza vendita vendita della “lettera aggiuntiva” (c.2,5p nel periodo 2016-2019) • Accordi con case produttrici di Auto e Truck Sviluppo canali alternativi di Regional Manager Sostegno allo sviluppo delle vendite • Teleselling vendita Ufficio Progetti Speciali in maniera trasversale su tutte le ASA • Appalti nel settore delle divise (incluso quale potenziale di operatività Professional wear upside di piano) Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Le ipotesi o assumptions ieri - oggi domani parte strategica parte industriale strategia dati intenzioni action ipotesi realizzata finanziari strategiche plan prospettici Le ipotesi di piano rappresentano la trasposizione in assunzioni operative delle azioni identificate al fine di perseguire le intenzioni strategiche. ipotesi di piano | attività da svolgere e dettagli operativi Aree di attività Analisi operative Modalità tecniche Ipotesi sottostanti 1. identificazione delle ipotesi sottostanti le dinamiche economiche e finanziarie per il periodo 2016-2020 in linea 1.Desk Analysis sulla il piano industriale con le strategie definite e con il relativo action plan implementativo. Nel dettaglio, la definizione del book of base di bilanci, report assumptions avrà un focus particolare su: di settore, risultati • evoluzione dei ricavi di vendita per tipologia di prodotto • analisi driver costi operativi gestionali forniti dal • evoluzione del personale e degli altri costi di struttura Gruppo e interviste 2. analisi delle ipotesi alla base delle dinamiche del capitale investito/acquisito per il periodo 2016-2020 in termini di: effettuate con il • analisi delle ipotesi relative alla dinamica degli investimenti/dismissioni previste nell’arco di piano Management • evoluzione delle posizioni attive/passive 2.interviste al 3. analisi delle ipotesi alla base delle dinamiche della Posizione Finanziaria per il periodo 2016-2020 in termini di: Management per • analisi delle ipotesi relative alla composizione della struttura finanziaria in termini di indebitamento a breve e l’approfondimento a lungo al fine di ottimizzare la stessa rispetto al capitale investito e agli altri operatori del settore delle analisi desk 4. analisi della sostenibilità finanziaria del piano mediante risk analysis delle assunzioni strategiche commerciali e operative e sensitivity analysis delle assunzioni ritanute a maggior rischio: 3.interviste blind ad • sviluppo di scenari alternativi di business e definizione dei potenziali impatti economico-finanziari esperti del settore Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Key Value Driver L’individuazione e la definizione dei key value driver non è un processo oggettivo bensì dipende dalla corretta individuazione delle leve gestionali che sono peculiari per ciascuna Società: business e struttura organizzativa. Inoltre, le ipotesi devono tener conto della tipologia di informazioni fornite dal sistema di contabilità analitica della società KEY VALUE DRIVER KEY VALUE DRIVER ECONOMICI PATRIMONIALI • Piano degli investimenti di mantenimento / di sviluppo (€/mq, • Volumi delle vendite (per unità/peso di prodotto, per linea di stime puntuali, perizie immobiliari… ) – coerenza con i volumi di business, per aggregazioni omogenee) produzione previsti • Prezzi di vendita • Piano di dismissioni (valore contabile, valore presumibile realizzo) • Specifiche iniziative commerciali • Giorni di rotazione del magazzino, giorni di incasso e giorni di • Distinta base di produzione (in quadratura con il bilancio quando pagamento verificabile) • Specifici piani di rientro in atto su posizioni specifiche • Incidenza percentuale storica delle voci di costo variabili o semi • Svalutazioni ordinarie e straordinarie variabili • Altri crediti o altri debiti specifici • Numero dei dipendenti, costo unitario del personale • Piano ammortamento mutui • Costi fissi di struttura • Eventuali variazioni di patrimonio netto previste a piano • Interessi e oneri finanziari • Modalità di finanziamento previste • Piani di ammortamento Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Main assumptions economiche Esempio di main assumptions economiche del Piano Industriale 2016-2019 I ricavi di vendita sono previsti incrementarsi nel periodo 2016-2019 ad un CAGR del 3,7% per effetto: • di una crescita attesa dei volumi commercializzati nel segmento Autotrazione pesante e leggera in Ricavi linea con quelli attesi nei relativi mercati di riferimento (4,5% per l’autotrasporto su gomma e 2,8% delle vendite per l’after-market) • di un incremento delle vendite di prodotti chimici con target di fatturato al 2019 di €15mln • di una sostanziale tenuta dei volumi di vendita realizzati nel 2015 per l’ASA artigianato Costi Definito nel periodo 2016-2019 ipotizzando per ciascuna categoria merceologica un fattore calcolo costante operativi rispetto al 2015 Perdite Le perdite su crediti sono state proiettate nel periodo 2016-2019 ipotizzando un’incidenza sui crediti su crediti verso clienti costante rispetto a quella media consuntiva del triennio 2012-2015 I costi di struttura, che includono i costi del personale, le spese generali e amministrative, il costo per godimento beni di terzi, sono previsti in aumento nel periodo 2016-2019 per effetto dell’inflazione Costi Prevista la costituzione di un ufficio marketing composto da un Responsabile a partire dal 2017 (costo di struttura azienda €90k) e due impiegati dal 2017 (costo azienda €75k) Previsto a partire dal 2017 un saving di €180k per effetto della chiusura di 4 depositi locali ed un canone di leasing aggiuntivo di €1mln (a regime) per il nuovo polo logistico Ammortamenti Gli ammortamenti vengono definiti in funzione della vita utile stimata delle immobilizzazioni a cui si riferiscono Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Main assumptions patrimoniali Esempio di main assumptions patrimoniali del Piano Industriale 2016-2019 Gli oneri finanziari vengono determinati applicando, la previsione per il periodo 2016-2019 dell’Euribor medio Gestione a 6 mesi maggiorato di uno spread pari a 3pp, alla PFN media attesa in ciascun anno di Piano oltre finanziaria a c.€16k per anno connessi al costo atteso dell’IRS di copertura sul leasing del nuovo polo logistico Definite in ciascun anno di Piano sulla base delle aliquote vigenti (27,5% e 3,9%) e considerando la Imposte deducibilità del costo del personale conformemente a quanto previsto nel “Decreto salva Italia” Le immobilizzazioni materiali ed immateriali sono previste decrementarsi nel periodo 2016-2019 da Immobilizzazioni €2,8mln del 2016 ai €1,9mln del 2019 per effetto di CAPEX previsti per c. €1mln (c.€250k di investimenti di mantenimento annui in linea con il dato medio storico) e ammortamenti per €2mln Capitale I crediti commerciali e i debiti verso fornitori sono stati proiettati mantenendo invariati i DSO e i DPO del circolante 2015; anche per le rimanenze di magazzino sono stati ipotizzati DOI costanti rispetto al dato del 2015 commerciale post-smaltimento dello slow moving (c.600k€) previsto avvenire nel corso del 2016 Il Trattamento di fine rapporto è atteso incrementarsi in ciascun anno di Piano per effetto della rivalutazione Tfr prevista ex legge e decrementarsi per effetto del cash-out connesso alle liquidazioni attese, ipotizzando fondo rischi un turnover annuale di c. il 10% della forza vendita. La PFN è attesa decrementarsi nel periodo 2016-2019 dagli €15,6mln del 2016 agli €11,8mln del 2019 Posizione I valori della PFN includono crediti per finanziamenti Intercompany verso Francia e Spagna previsti in finanziaria aumento dai €3,3mln del 2016 agli €4,2mln attesi al 2019. Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Dati finanziari prospettici ieri - oggi domani parte strategica parte industriale strategia dati intenzioni action ipotesi realizzata finanziari strategiche plan prospettici Sono la rappresentazione numerica del processo sin qui percorso e sono diretta emanazione della strategia, delle azioni e delle ipotesi di Piano. dati finanziati prospettici | attività da svolgere e dettagli operativi Aree di attività Analisi operative Modalità tecniche Predisposizione dati 1. eleaborazione del conto economico per gli anni compresi tra il 2016 e il 2020 elaborazione dei dati economico finanziari 2. elaborazione dello stato patrimoniale e del rendiconto finanziario per gli anni economico e finanziari prospettici 2016-2020 compresi tra il 2016 e il 2020 prospettici Predisposizione 1. redazione di un documento di presentazione del piano industriale riassuntivo: elaborazione dei dati documento piano • dell’andamento storico e prospettico del mercato di riferimento economici e finanziari industriale • dell’analisi delle performance e delle strategie realizzate prospettici • della strategia da sviluppare e del relativo action plan implementativo • dell’analisi delle principali assunzioni sottostanti la costruzione dei dati economico finanziari • dei principali dati finanziari storici e prospettici Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Gli output: il conto economico previsionale Il conto economico previsionale, riclassificato gestionalmente, è in grado di fornire l’evoluzione del valore della produzione, della marginalità sino al risultato d’esercizio Esempio di conto economico previsionale CAGR CAGR € in m iglia ia 2011F 2012E 2013E 2014E 2015E '11'15 '12'15 Fa ttu r a to 68 .6 9 4 7 0 .8 8 1 7 3 .5 6 4 7 6 .7 3 6 7 9 .5 02 3 ,7 % 3,9 % A ltr i r ica v i 3.08 6 3 .4 7 9 3 .57 7 3.6 9 4 3 .7 9 5 5 ,3 % 2 ,9 % V a lore della Produ zion e 71.780 74.359 77.141 80.430 83.297 3,8% 3,9% Costo del v endu to 2 7 .6 9 6 2 8 .2 2 8 2 9. 1 66 3 0 .2 7 8 3 1 .2 3 4 3 ,1 % 3,4 % Prim o m a rgin e di prodot t o 44.085 46.131 47.975 50.152 52.063 4,2% 4,1% Fattore Calcolo 2,6 2,6 2,6 2,7 2,7 Tr a spor ti e Log istica 4 .1 2 6 4. 4 2 4 4 .5 8 6 4.7 7 8 4. 945 4 ,6% 3,8 % Pr ov v ig ion i/Rim bor si A g en ti 6 .1 5 9 6. 362 6. 61 0 6 .9 0 3 7 .1 6 1 3 ,8 % 4,0 % Rim bor si a dipen den ti 2 .2 2 3 2 .2 6 2 2 .302 2 .3 4 2 2 .3 8 3 1 ,8 % 1 ,8 % Ca r bu r a nte 1 .7 1 6 1 .7 4 6 1 .7 7 7 1 .8 08 1 .8 4 0 1 ,8 % 1 ,8 % Noleg g i/A ltr i costi a u to 2 .4 5 9 2 .5 02 2 .5 4 6 2 .5 9 1 2 .6 3 7 1 ,8 % 1 ,8 % Pr em i a clien t i 1 .3 5 5 1 .1 9 7 1 .3 1 9 1 .5 1 3 1 .5 6 8 3 ,7 % 9 ,4 % A ltr i costi di v endita 2 .4 8 9 2 .1 9 7 2 .4 3 9 2 .6 7 4 2 .7 8 7 2 ,9% 8,3 % Ma rgin e di con t ribu zion e 23.559 25.442 26.396 27.542 28.743 5,1% 4,2% % sui ricavi 32,8% 34,2% 34,2% 34,2% 34,5% Adeguamento struttura 0 0 0 0 Costo del lav or o 1 6. 98 2 1 7 .1 8 8 1 7 .4 8 9 1 7 .6 9 0 1 7 .8 7 9 1 ,3 % 1 ,3 % Spese Gen er a li e A m m in istr a tiv e 2 .08 9 2 .04 7 2 .08 3 2 .1 2 0 2 .1 5 7 0 ,8 % 1 ,8 % Costo Godim en to ben i di ter zi 85 8 1 .8 1 1 1 .9 8 8 2.002 2 .01 6 2 3 ,8 % 3,6 % Per dite su cr editi 1 .01 9 1 .2 9 5 1 .3 4 4 1 .4 02 1 .4 5 3 9 ,3% 3,9 % EBITDA 2.610 3.100 3.491 4.327 5.238 19,0% 19,1% EBIT DA margin% 3,6% 4,2% 4,5% 5,4% 6,3% A m m or ta m en ti 31 3 3 37 4 07 5 23 6 87 2 1 ,7 % 2 6 ,8 % EBIT 2.297 2.764 3.084 3.804 4.551 18,6% 18,1% EBIT margin % 3,2% 3,7% 4,0% 4,7% 5,5% Oner i fina nzia r i 1 .3 1 4 87 7 8 04 87 7 95 9 (7 ,6 %) 3,0 % Oner i/pr ov enti str a or dina r i 51 0 246 1 04 - - EBT 472 1.641 2.176 2.927 3.592 66,1% 29,8% EBT margin % 0,7% 2,2% 2,8% 3,6% 4,3% Im poste 360 1 .09 5 1 .2 6 6 1 .5 08 1 .7 2 7 4 8 ,0 % 1 6 ,4 % Net Profit 113 545 911 1.419 1.864 101,7% 50,7% Net Profit % 0,2% 0,7% 1,2% 1,8% 2,2% Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Gli output: lo stato patrimoniale previsionale Le assunzioni patrimoniali identificate consentono la redazione contestuale dello stato patrimoniale riclassificato per fonti e impieghi Esempio di stato patrimoniale previsionale € in m iglia ia 2011F 2012E 2013E 2014E 2015E Imm obiliz. m a t. e i m m . 2 .8 09 2 .7 2 2 2 .5 6 6 2 .2 9 3 1 .8 5 6 Im m . Fin a n zia r ie 5 47 5 47 5 47 5 47 5 47 A t t iv o Fisso 3.356 3.270 3.113 2.840 2.403 Rim a nen ze 7 .2 3 7 6 .7 7 6 7 .001 7 .2 6 8 7 .4 9 7 Cr editi Com m er cia li 2 0 .2 2 2 2 0 .8 6 6 2 1 .6 5 6 2 2 .5 9 0 2 3 .4 04 Crediti IC 4. 2 47 3 .7 1 5 3 .8 3 7 4 .02 3 4 .2 02 Debiti Com m er cia li 1 3 .1 9 7 1 3 .6 1 2 1 4 .1 3 8 1 4 .7 04 1 5 .1 4 7 Debiti IC 91 6 5 05 526 548 57 0 CCC 17.593 17.240 17.830 18.629 19.386 A ltr i Cr editi 4 .2 7 8 4 .3 3 2 4 .3 9 8 4. 4 9 4 4 .5 6 5 A ltr i Debiti 3 .100 3 .2 6 8 3 .3 5 3 3 .4 3 2 3 .5 05 CCN 18.772 18.304 18.875 19.691 20.446 Fon di r isch i e on er i/TFR 1 .4 2 3 1 .3 9 3 1 .3 6 1 1 .3 2 9 1 .2 9 5 CIN 20.705 20.181 20.627 21.203 21.554 Pa t r im on io N et t o 5.050 5.595 6.506 7.925 9.789 Cr editi fin a n zia r i in ter coy 3 .3 1 1 3 .5 1 0 3 .7 2 4 4 .2 2 1 4 .2 2 1 Debiti a BT 2 .8 1 7 5 .2 9 5 8 .5 1 0 1 0 .6 7 4 1 1 .7 06 Debiti a ML 1 6 .1 4 8 1 2 .8 00 9 .3 3 6 6 .8 2 5 4 .2 8 0 Debiti fin a n zia r i v s ter zi 1 8 .9 6 5 1 8 .09 5 1 7 .8 4 6 1 7 .4 9 9 1 5 .9 8 6 PFN 15.655 14.586 14.121 13.278 11.765 ROI 11,1% 13,7% 15,0% 17,9% 21,1% Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Gli output: il cash flow previsionale L’eleborazione del cash flow previsionale permette di comprendere la natura delle variazioni della cassa in un’ottica di medio-lungo periodo, consentendo la valutazione dell’equilibrio finanziario Esempio di cash flow previsionale € in m iglia ia 2011F 2012E 2013E 2014E 2015E EBITDA 2 .6 1 0 3 .1 00 3 .4 9 1 4 .3 2 7 5 .2 3 8 Im poste fig u r a t iv e su EBIT (8 6 2 ) (1 .4 0 4 ) (1 .51 5) (1 .7 4 9 ) (1 .9 9 1 ) V a r ia zion e CCN (4 7 6 ) 468 (5 7 1) (8 1 6 ) (7 5 5 ) (In v estim en ti)/Disin v estim en t i (3 9 4 ) (2 5 0) (2 5 0) (2 5 0) (2 5 0) V a r ia zion e F. di 55 (3 0) (3 1 ) (3 3 ) (3 4 ) FCFO 934 1.883 1.122 1.479 2.208 div iden di v a r ia zion i pn - - - - - Flu sso di ca ssa a serv izio del debit o 934 1.883 1.122 1.479 2.208 oner i fina n zia r i (1 .8 2 4 ) (1 .1 2 3 ) (9 08 ) (8 7 7 ) (95 9) scu do fisca le 5 02 3 09 2 50 2 41 2 64 NFCF pre-rim borsi/a ccen sion i m u t u i (389) 1.069 464 843 1.513 a ccen sion i 3 .3 01 - - (8 ) - r im bor si (2 .6 9 6 ) (3 .5 4 7 ) (3 .67 9) (3 .000 ) (2 .5 4 4 ) NFCF post -rim borsi /a ccen sion i m u t u i 216 (2.478) (3.215) (2.164) (1.032) Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
L’analisi dei flussi di cassa L’esplicitazione delle varie destinazioni del flusso di cassa è fondamentale per comprendere se e a quale livello la società è in grado di generare cassa L’evoluzione del flusso di cassa nell’arco di piano industriale e dettaglio delle componenti 200 200 - 150 EBITDA ∆ CCN CAPEX ∆ fondi FCFO ∆ PN ∆ MLT Oneri FCF (200) e finanz. (106) 113 (378) 100 170 imposte (400) 969 50 50 3 (600) (465) - 10 - (800) (1.560) EBITDA ∆ CCN CAPEX ∆ fondi FCFO ∆ PN ∆ MLT Oneri FCF (50) e finanz. (108) (1.000) imposte (100) (1.200) (729) (223) 591 (150) (1.400) (115) (1.600) (200) (11) (1.800) (250) EBITDA ∆ CCN CAPEX EBITDA ∆ CCN CAPEX ∆ fondi e imposte FCFO ∆ PN ∆ fondi e imposte FCFO ∆ PN ∆ MLT Oneri finanz. FCF ∆ MLT Oneri finanz. FCF Cash Flow 2015 2016 2017 2018 2019 EBITDA (378) 170 633 1.393 1.839 ∆ CCN (465) (113) (34) (39) (271) CAPEX (729) (50) (50) (50) (50) ∆ fondi e imposte 11 3 (99) (350) (507) FCFO (1.560) 10 451 955 1.011 ∆ PN 591 - - - - FCFD (969) 10 451 955 1.011 ∆ MLT 1.019 (118) (162) (162) (162) Prov./(oneri) finanz. (156) (115) (105) (27) 66 FCF (106) (223) 184 766 916 Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
L’analisi dei fabbisogni e delle possibili fonti di finanziamento L’esplicitazione delle varie destinazioni del flusso di cassa aiuta a comprendere quali risultano essere le fonti di finanziamento maggiormente adeguate al fine di garantire, oltre all’equilibrio patrimoniale, la miglior strutturazione di debito possibile Dettaglio degli impieghi e strutturazioni delle fonti di finanziamento 2.500 Fabbisogno per il sostenimento Finanziato parzialmente da un fido di cassa del capitale circolante (170€/k) → ipotesi finanziamento residuo 1.957 (crediti e rimanenze) tramite il ricorso a linea di breve termine 2.000 in contesto di forte sviluppo (anche autoliquidante) 338 Fabbisogno derivante dall’attività 1.500 di investimento prevista da luglio 592 sino a fine anno Ipotesi di finanziamento tramite il ricorso a 1.000 nuova finanza in forma di finanziamento a 277 medio lungo termine, con ipotesi di rientro in Fabbisogno per il rientro 10 anni dei debiti pregressi 500 contratti prevalentemente 750 per attività di investimento - Fabbisogno Finanziamento bullet rinnovato Ipotesi di rifinanziamento oriscadenziamento, nel corso di luglio 2015 nel corso del 2016 ** anticipo fatture - altre circolanti (scadenziare luglio 2016) CAPEX residui * rientro debiti vs fornitori riscadenziamento bullet Note: * CAPEX da sostenere sino a fine anno ** Ipotesi di chiusura in caso di ricorso ad equity Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
What-if analysis e sensitivity analysis Il piano industriale rappresenta anche lo strumento per valutare gli impatti economico finanziari di scenari alternativi sull’intera dimensione aziendale (what-if analysis, sensitivity) ABC (€/k) 2016P Sens .1 Sens .2 Sens .3 Il piano industriale è il punto di partenza per Fatturato 70.881 72.298 74.467 70.172 Altri ricavi 3.479 3.479 3.479 3.479 definire business case alternativi e valutarne i Valore della Produzione 74.359 75.777 77.946 73.650 relativi impatti economico finanziari rispetto alla Costo del venduto 28.228 28.793 29.656 27.946 Primo margine di prodotto 46.131 46.984 48.289 45.705 strategia principale Trasporti e Logistica 4.424 4.512 4.648 4.380 → Strumento di simulazione ‘’what if analysis’’ Costo del personale forza vendita Rimborsi a dipendenti 6.362 2.262 6.362 2.262 6.684 2.376 6.684 2.376 Carburante 1.746 1.746 1.834 1.834 → Strumento di sensitivity Noleggi/Altri costi auto 2.502 2.502 2.629 2.629 Premi a clienti 1.197 1.197 1.258 1.258 Altri costi di vendita 2.197 2.197 2.308 2.308 Margine di contribuzione 25.442 26.206 26.552 24.236 • Elaborazione di simulazioni sulle variabili Costo del lavoro 17.188 17.532 18.058 17.016 Spese Generali e Amministrative 2.047 2.088 2.151 2.027 del piano industriale quali ad esempio volumi, Costo Godimento beni di terzi 1.811 1.847 1.903 1.793 Perdite su crediti 1.295 1.321 1.361 1.282 mix e prezzi di vendita, costo delle materie EBITDA 3.101 3.418 3.081 2.118 prime, costo del lavoro, introduzione nuovi Ammortamenti 337 344 354 334 prodotti ed investimenti, variazioni nelcapitale EBIT 2.764 3.074 2.727 1.785 circolante… Oneri finanziari 877 895 921 868 Oneri Straord. / Perdite su partecip. 246 251 258 244 • Elaborazione di analisi di sensitività in caso EBT 1.641 1.929 1.547 673 di variazioni su variabili specifiche del test Imposte 1.095 1.117 1.150 1.084 (stress test) Net Profit 546 812 397 (411) Il Piano pluriennale – Best practice ed esempi
Puoi anche leggere