Perchè Musk e Tesla vogliono, e possono costruire dei ventilatori per l'emergenza coronavirus

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Perchè Musk e Tesla vogliono, e possono costruire dei ventilatori per l'emergenza coronavirus
 

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       Perchè Musk e Tesla vogliono, e possono costruire
           dei ventilatori per l’emergenza coronavirus
Musk non è stato nelle ultime settimane, uno dei più prudenti sull'emergenza coronavirus, anzi.
Ha più volte affermato che il panico è eccessivo e farà più danni. Ora però sembra voler intervenire
con un aiuto concreto.

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Elon Musk è intervenuto poche volte nelle ultime settimane per parlare
dell’emergenza da coronavirus in atto. In uno dei suoi primi tweet sulla vicenda,
affermava che il panico scatenatosi ad inizio febbraio fosse abbastanza
sciocco. Certo, non possiamo dire che sia stato l’unico a sottostimare
l’emergenza in atto, soprattutto negli Stati Uniti. Questa mattina Musk ha però
risposto ad una domanda su twitter riguardo alla possibilità che Tesla partecipi
Perchè Musk e Tesla vogliono, e possono costruire dei ventilatori per l'emergenza coronavirus
attivamente nella produzione di ventilatori meccanici per i malati in terapia
intensiva.

La discussione sulla carenza di ventilatori è partita nel momento in cui Musk
ha riportato due studi americani appena pubblicati su possibili trattamenti per
la malattia COVID-19. Questo il primo studio riportato da Musk, questo il
secondo. In un successivo tweet, Musk ha anche segnalato di come la
mortalità da Covid-19 sia più bassa di quanto segnalato. Questo in particolare
per via dei molti contagiati asintomatici o non rivelati. Il fondatore di SpaceX e
Tesla ha inoltre pubblicato alcune statistiche riguardanti la mortalità in Italia. La
prima incentrata sul numero di patologie pregresse possedute dalle vittime. La
seconda sul numero di contagi giornalieri italiani. Su quest’ultima statistica,
basata sui dati del 15 Marzo, Musk ha commentato: “Some helpful data from
Italy”, “qualche dato incoraggiante dall’Italia”.
Ad uno di questi Tweet ha risposto un proprietario di Tesla, affermando di
essere un fan dell’azienda, di lavorare nel campo medico e chiedendo a Tesla
di intervenire nella produzione di ventilatori. Raja Abbass, autore del tweet, ha
detto a Musk di smettere di fare l’idiota sull’emergenza in atto e di chiedere
consulto a medici su quanto la situazione sia grave. Musk allora ha iniziato ad
avanzare la proposta di far produrre le apparecchiature mediche a Tesla.
L’aiuto a case automobilistiche è già stato chiesto in vari paesi, in particolare
in Inghilterra, dove lo stesso governo ha contattato Ford, Jaguar e Land Rover.
Musk ha affermato che Testa in particolare, non avrebbe grandi difficoltà
tecniche a produrli. La casa automobilistica produce già dei sistemi di
ventilazione molto efficaci per le sue vetture, chiamati HVAC System (Heating,
Ventilation and Air Conditioning System).
Il sistema di filtraggio delle Tesla è infatti, come dichiarato dalla stessa casa
automobilistica, a prova di arma biologica. Il nome della sua modalità avanzata
è Bioweapon Defense Mode e protegge da inquinamento e polveri sottili ma
anche da polline, batteri, virus e inquinanti gassosi. Secondo Tesla questo
livello di filtraggio è centinaia di volte più avanzato di quello presente nelle auto
della concorrenza.
Per quanto riguarda l’emergenza coronavirus, i filtri di condizionamento delle
Tesla hanno le migliori prestazioni di filtraggio su particelle con un diametro
intorno a 0,5 micron e con quelle con diametro inferiore a 0,1 micron. Secondo
la dott.ssa Mariea Snell, vicedirettore del dottorato infermieristico della
Maryville University, la dimensione del virus che provoca COVID-19 è di circa
0,125 micron. Ciò significa che effettivamente i filtri delle Tesla potrebbero
proteggere da coronavirus. Certo, questo non sarebbe il loro uso consigliato,
ma ciò dimostra la capacità di Tesla nel lavorare e produrre questi filtri. In più,
un aiuto concreto arriverebbe da SpaceX.

Il livello di tossine all’interno della Tesla (linea blue) confrontato con quello all’esterno (linea
grigia). In rosso il momento di attivazione del sistema Bioweapon Defense Mode.

                                      Tesla e SpaceX
Le due aziende di Musk sono infatti molto legate, anche commercialmente, e
l’esperienza e la tecnologia di SpaceX sarebbero un grande aiuto. L’azienda
aerospaziale produce già supporti vitali per astronauti, in particolare per la
capsula Dragon, e potrebbe fornire in particolare le competenze necessarie
alla trasformazione delle linee di produzione di Tesla. Il problema di Tesla per
produrre i ventilatori non risiede quindi nelle competenze o nella tecnologia,
ma ci sarà comunque del tempo necessario alla preparazione della
produzione.
Questa offerta di Musk non è arrivata come risposta ufficiale ad una richiesta
governativa. Elon ha infatti affermato che una manovra di questo tipo
arriverebbe solo in caso di carenza della strumentazione in America. In molti,
anche utenti americani, hanno però risposto a Musk affermando che un aiuto
all’Italia è già necessario. L’aiuto di Elon Musk in situazioni di emergenza
sociale non è certo una novità. Qualche anno fa, in risposta all’emergenza di
alcuni ragazzi intrappolati in una grotta aveva iniziato una trasformazione delle
condutture di ossigeno liquido di un Falcon 9 in dei micro-sottomarini per
tentare di salvare i ragazzi.
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