OSi avvicina l'ora - ed è già compiuta - in cui la luce spezza le tene-Amico

Pagina creata da Ilaria Gagliardi
 
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OSi avvicina l'ora - ed è già compiuta - in cui la luce spezza le tene-Amico
i avvicina l’ora - ed è già compiuta - in cui la luce spezza le tene-

             S
Caro amico

                       bre, quelle tanto amate perché stendono l’oblio sul nostro male,

                                                                                               .01
                       procurato, subito, partecipato. «Gli uomini hanno amato più le
                       tenebre che la luce» (Gv 3,19) perché le loro opere non venis-
                       sero riprovate, perché identificavano se stessi con i loro peccati
             e iniquità. Viene l’ora - ed è già compiuta - in cui la luce sulla nostra
             realtà non fa più paura, non perché la realtà sia migliore di come credes-
             simo, ma perché è amata, salvata, e quindi sì, perché è migliore: non è
             sola, giudicata, abbandonata.
             Arriva l’ora in cui Lui, il Dio innalzato (Gv 12,20-33), conclude con noi
             un’alleanza nuova, e incide direttamente sul nostro cuore il suo amore:
             non su tavole di pietra, esterne, ma sui tessuti molli e allo stesso tempo
             tenaci del nostro nucleo vitale (Ger 31,31-34).
             Ecco l’ora in cui Lui attira tutti a sé. In cui conosciamo già e non ancora il

                                                                                                       \\ 73 EDITORIALE \\ 74 PER LA PREGHIERA \\ 76 PROGETTO \\ 78 MISSIONE & MISSIONI \\ 80 PAROLE DI CORSA
             nostro Signore. In cui scopriamo impressa in noi la sua immagine, e in Lui
             la nostra dimora.
             È forte, in quest’epoca ambigua di terrorismo, di crisi finanziarie, di pan-
             demie, di impoverimento e disparità crescenti, la tentazione di credere
             più alle tenebre che alla luce. Eppure Lui è qui, ci attira a sé, ci innalza
             con Lui.
             E a quelle persone che ci chiedessero «vogliamo vedere Gesù» possiamo
             indicarlo nel loro battito cardiaco, nell’ombra che le protegge, nell’alti-
             tudine a cui è attratto il loro spirito, nella vita morta che risorge, in ciò
             che di vero e bello già conoscono.

             buon cammino da amico.
             Con l’augurio di sentire fortemente il desiderio di «vedere Gesù»,

                                                                          Luca Lorusso

                                                                                                     INDICE
OSi avvicina l'ora - ed è già compiuta - in cui la luce spezza le tene-Amico
Per la preghiera                                                           di Valerio Trisciuzzi
© Af MC/E Balboni 2012

                    Straordinari
                    nell’ordinario
                                                                                                        Una traccia di
                                                                                                       preghiera per la
                                                                                                         quaresima.

                         Ci si dispone in semicerchio          Tu Signore, mio sarto, sarto
                         davanti all’altare.                   della comunità, rendimi capace
                         Al centro, una forma di pane.         di essere nel mondo servendo
                         Guida: Il cammino della quare-        con umiltà, perché se il filo si
                                                               vede, il vestito è riuscito male.     Non per il conforto, ma per la
                         sima è segnato dall’ordinarietà.
                                                               Rendimi amore in questa tua           scomodità.
                         La vita di tutti i giorni si snoda
                                                               Chiesa, perché è l’amore che          Non per le sicurezze e le evi-
                         con le sue piccole o grandi gioie
                                                               tiene insieme i pezzi.                denze, ma per il mistero.
                         e fatiche, con la routine di sem-
                         pre. Certo, detto così suona          Guida: È l’umiltà che ci fa ringra-   Lettore 2: Non per la scoperta,
                         quasi come una condanna, so-          ziare il Signore per le necessità     ma per l’avventura esaltante.
                         prattutto laddove i frammenti         più che per i doni, che ci fa ap-     Non per le certezze, ma per la ri-
                         della vita quotidiana stentano a      prezzare cose che, altrimenti,        cerca rischiosa.
                         trovare un senso unitario. Ma         considereremmo solo fatiche.          Non per i risultati, ma per la pa-
                         una frase del beato Giuseppe          Lettore 1: Troppo facile, Si-         zienza ostinata.
                                                                                                     Non per la terra promessa, ma
                         Allamano può aiutarci a riflet-       gnore, ringraziarti perché mi offri
                         tere: «Certa gente cerca sempre       l’acqua. Io vorrei ringraziarti per   per l’esodo.
                         cose grandi, straordinarie. Que-      la sete.                              Lettore 1: Non per il dono, ma
                         sto non è cercare Dio, perché         Non ti rendo grazie per il pane,      per l’attesa.
                         egli è tanto nelle cose grandi        ma per la fame.                       Non per la parola, ma per il si-
                         come in quelle piccole».              Non ti lodo per la luce, ma per il    lenzio che la prepara e la esige.
                         Valorizzare l’ordinario, dare im-     bisogno di essa.                      Non per il traguardo raggiunto, i
                         portanza a ogni momento della                                               risultati conseguiti, ma per le in-
                         giornata, vedere nell’altro la pre-   Lettore 2: Non ti dico grazie per     finite partenze.
                                                               l’amore, ma perché non posso
                         senza di Dio, apprezzare quello
                         che si ha, non dare per scontato      fare a meno dell’amore «vero».        Lettore 3: Dal Vangelo se-
                                                               Non ti benedico per la strada, ma     condo Luca (14,1.7-11)
                         niente... Tutto ciò rende straor-                                           Breve momento di silenzio.
                         dinaria la nostra vita.               per i passi che mi dai la voglia di
                                                               fare. Non ti sono riconoscente        Guida: Dio osserva il nostro
                         Canto: Camminerò                      per le risposte e le spiegazioni,     modo di occupare i posti nella
                         Tutti: Il filo del vestito            ma per le domande. Ti ringrazio,      vita. Vogliamo il primo posto nel
                                                                                                     lavoro, nella retribuzione, nei
                         Nella mia comunità, Signore,          non per l’incontro, ma per la ve-
                         aiutami ad amare, ad essere           glia nel cuore della notte.           privilegi. Ci rode l’invidia verso
                         come il filo di un vestito.           Lettore 1: Non per il riposo, ma      chi è più avanti di noi e siamo
                                                                                                     sempre in ansia! Gesù ci fa risco-
                         Esso tiene insieme i vari pezzi, e    per l’inquietudine.
                         nessuno lo vede se non il sarto       Non per l’appagamento, ma per         prire la bellezza dell’umiltà come
                         che ce l’ha messo.                    l’insoddisfazione.                    atteggiamento profondo che ci

               74 amico                 MARZO 2015
OSi avvicina l'ora - ed è già compiuta - in cui la luce spezza le tene-Amico
libera e porta pace in noi e at-      dover fare cose straordinarie, in-                    gno, non possono dissetarmi,
torno a noi.                          vece è nella semplicità del servi-                    non potrebbero pulire il mio ca-
Lettore 1: Per umiltà cristiana       zio che Dio ci guarda e ci reputa                     stello. Tu qui sei essenziale, an-
non intendiamo volti tristi e gare    importanti.                                           che se non te ne rendi conto!
di bassa autostima autolesioni-       Lettore 3: La serva che portava                       Non badare a cosa dicono gli al-
stica! Per umiltà vera pensiamo       l’acqua                                               tri, tu per me sei importante!».
alla capacità di ridimensionare       In un paese lontano c’era un                          Marianna pensò a quello che
bisogni e ansie. Per umiltà inten-    grande castello. Vista la sua                         disse il re e rimase al castello, e
diamo la capacità di essere liberi    grandezza, il re, per mantenerlo                      quella sera quando le chiesero
di occupare anche l’ultimo posto      sempre pulito, assunse molti ser-                     com’era andata la sua giornata,
perché abbiamo la certezza nel        vitori. Tutti avevano un lavoro:                      sorridendo rispose: «Oh, io sono
cuore che «gli ultimi saranno i       c’era chi spaccava la legna, chi                      solo la serva che porta l’acqua!».
primi» per Dio.                       accendeva tutti i lumi, chi racco-                    Tutti: Umiltà è scendere dal pie-
Lettore 2: Per umiltà intendiamo      glieva i fiori e i frutti, chi cuciva,                distallo che mi sono messo sotto
la pace di scoprire che non tutti i   chi cucinava... e ovviamente chi                      o che altri mi hanno messo
difetti ci rendono detestabili ma,    andava al pozzo per prendere                          sotto, in modo da poter strin-
al contrario, possono essere lo       l’acqua. Alla sera, finiti i lavori,                  gere le mani e guardare gli altri
spazio di incontro con chi ci può     tutti i servitori si riunivano.                       negli occhi.
aiutare, e che i nostri pregi ci      Ognuno raccontava la sua gior-                        Umiltà è spogliarmi di cariche, ti-
possono spingere a soccorrere         nata, e tutti si vantavano di aver                    toli e ruoli per essere nudo e de-
chi non li ha. L’umiltà genera fra-   fatto qualcosa per il re, di averlo                   bole. Solo così chi vuole amarmi
ternità vera.                         visto e di essere stato da lui rin-                   realmente riesce a raggiungere
                                      graziato.                                             il mio cuore.
Guida: Gesù è per noi modello         Marianna, era una ragazza dolce                       Umiltà è ascoltare il profondo
di umiltà da imitare. È morto e si    e solitaria, il suo compito era di                    bisogno che ho di Dio supe-
è fatto pane per noi, e anche in      portare acqua a chiunque la                           rando la tentazione di fare sem-
questo ci chiede di imitarlo: es-     chiedesse, alla cuoca, al giardi-                     pre da solo.
sere pane per gli altri.              niere, allo stalliere, ai vari came-                  Umiltà è scoprire che salgo la
Canto: Pane di vita                   rieri personali del re; ma lei il re                  scala verso Dio solo se scendo
Durante il canto ciascun              non lo vedeva mai. Ogni sera                          quella del servizio.
partecipante si avvicina al           ascoltava il racconto degli altri, e                  Umiltà è scoprirmi bello allo
pane, ne prende un pezzetto           si rattristava sempre più: tutti la                   specchio non perché perfetto
e lo porge, tornando a posto,         criticavano, lei non faceva nulla                     secondo i canoni dei mass me-
al suo vicino.                        per il re, e forse lui non sapeva                     dia, ma perché Dio mi ama così.

Tutti a cori alterni
                                      neppure che esistesse.                                Canto: Ecco la strada
                                      Marianna si sentiva inutile. Allora                                      Valerio Trisciuzzi
Voci femminili: Può essere bello,     decise che sarebbe andata via
                                      da quel castello: anche lei vo-
ma non è certo facile farsi pane.
                                      leva essere qualcuno! E lì non
Voci maschili: Significa che non      c’era posto per lei!
puoi più vivere per te, ma per gli    Così fece, una sera andò via, ma
altri.                                arrivata alle porte del castello il
Vf: Significa che devi essere         guardiano la fermò e la portò
disponibile, a tempo pieno.           davanti al re. Il re la guardò e
VM: Significa che devi avere pa-      Marianna si sentì così piena di
zienza e mitezza, come il pane        vergogna che incollò gli occhi al
che si lascia impastare, cuocere      pavimento per non guardarlo in
e spezzare.                           faccia. Ma il re, che era una per-
Vf: Significa che devi essere         sona dolcissima, si sedette ac-
                                      canto a lei, e volle sapere il per-
umile, come il pane, che non fi-
                                      ché della sua fuga. Marianna gli
gura nella lista delle specialità;
                                      disse che si sentiva inutile, gli
ma è sempre lì per accompa-
                                      spiegò che era criticata da tutti,
gnare.
                                      e che tutti l’accusavano di non
Vm: Significa che devi coltivare la   fare nulla di veramente utile per
tenerezza e la bontà, perché
                                                                           Elis Alves/Flickr.com

                                      lui. Il re le disse: «Marianna tu sei
così è il pane, tenero e buono.       la serva più importante di tutto il
Guida: Essere pane per gli altri è    castello! Senza di te credi forse
un’impresa impegnativa, anche         che gli altri potrebbero farmi fe-
se a volte lo siamo senza accor-      lice? Senza acqua non possono
gercene, perché pensiamo di           preparare il mio cibo, il mio ba-

                                                                                                          MARZO 2015   amico 75
OSi avvicina l'ora - ed è già compiuta - in cui la luce spezza le tene-Amico
Progetto Tanzania

         Una scuola
  per il Tanzania
  missionari della Consolata, su richiesta della

I popolazione, hanno avviato un progetto di
  creazione di una scuola secondaria a Mafinga,
nella regione di Iringa.
LA SCUOLA IN TANZANIA
La scolarizzazione primaria rientra tra gli obiet-     Ecco il nuovo progetto Amico Scuola Mafinga
tivi del governo tanzaniano allo scopo di fornire      per il Tanzania dedicato all’avvio di una nuova
                                                       scuola secondaria dei missionari della Conso-
                                                       lata a Mafinga, zona povera e priva di istituti d’i-
agli studenti capacità e conoscenze utili per lo

                                                       struzione secondaria.
sviluppo del paese e, in particolar modo, delle
aree rurali. L’istruzione secondaria è invece
                                                       Sostieni anche tu quest’iniziativa.
molto meno sviluppata, frequentata solo dal 2%
                                                       Versa un contributo tramite il bollettino
di coloro che finiscono la primaria. Le difficoltà
                                                       allegato alla rivista o tramite internet
di accesso e di proseguimento sono dovute sia
                                                       specificando la seguente causale:
alla scarsa possibilità di pagare le tasse d’iscri-
zione, sia alla poca facilità di trovare un lavoro     AMICO. Progetto Scuola Mafinga Tanzania.
alla fine del ciclo di studi. È quindi in aumento il   Per altre info visita il nostro sito:
numero di bambini che lavorano perché le fami-         amico.rivistamissioniconsolata.it
glie non sono in grado di sostenere i costi degli
studi, e quello dei ragazzi o ragazze che inter-       TITOLO PROGETTO
rompono gli studi per spostarsi nelle città alla ri-   Acquisto dei libri di testo per i 75 studenti
cerca di lavoro che assicuri la sopravvivenza o        della scuola secondaria di Mafinga, Tanzania.
che permetta di pagare la retta scolastica.
In Tanzania, le scuole secondarie si dividono in       OBIETTIVI
quattro categorie: agricoltura, commercio, tec-        Creare nella zona di Mafinga, regione di Iringa,
nica ed economia domestica, e sono ancora in           in Tanzania, un’opportunità di studi di livello
larga parte organizzate in scuole femminili e          secondario per i ragazzi che non possono per-
scuole maschili.                                       mettersi di spostarsi in altre aree. In partico-
                                                       lare, attraverso l’acquisto dei libri di testo delle
LA REGIONE DI IRINGA                                   nove discipline insegnate.
La regione di Iringa è localizzata nell’altopiano
Centrale della Tanzania. Secondo la Banca Mon-         Geografia (75 libri):              338 Euro
diale, il 57,6% della popolazione di questa re-        Storia:                            357 Euro
gione vive sotto la soglia di povertà, contro una      Educazione civica:                 468 Euro
media nazionale del 51,1%. Nonostante i note-          Inglese:                           375 Euro
voli investimenti fatti dal Governo Centrale per       Fisica:                            375 Euro
assicurare la fornitura di acqua potabile alle         Matematica:                        375 Euro
zone rurali, solo la metà della popolazione di         Chimica:                           375 Euro
queste (da notare che la popolazione rurale rap-       Biologia:                          637 Euro
presenta l’80% del totale nazionale) ha accesso        Lingua Kiswahili:                  357 Euro
a un’affidabile fornitura di acqua.
L’economia dipende in gran parte dall’agricol-         contributo totale richiesto:
tura che pesa per circa il 60% del Pil, costituisce
l’85% delle esportazioni e impiega l’80% della                                 3.657 Euro
forza lavoro. Le condizioni geografiche e climati-     RESPONSABILE
che limitano i campi coltivati al 4% del territorio.   P. Kwajaba Vedastus - vkwajaba@yahoo.com
L’industria pesa circa il 10% del Pil ed è preva-      Seminari ya Consolata
lentemente limitata alla trasformazione dei pro-       PO Box 297 Mafinga - Tanzania

76 amico     MARZO 2015
OSi avvicina l'ora - ed è già compiuta - in cui la luce spezza le tene-Amico
LA NUOVA SCUOLA SECONDARIA
                                                                           DELLA CONSOLATA
                                                                           La scuola secondaria della Consolata a Mafinga
                                                                           ha iniziato le sue attività il 3 gennaio 2015 con il
                                                                           primo anno. Si utilizzerà la struttura del Conso-
                                                                           lata Seminary per qualche tempo, fintanto che i
                                                                           fondi non permetteranno di costruire una strut-
                                                                           tura nuova. La nuova Scuola Secondaria della
                                                                           Consolata conta circa settantacinque studenti e
                                                                           sei insegnanti di nove discipline. È fornita di aule
                                                                           e dormitorio per tutti gli alunni. Nella zona non
                                                                           ci sono altre scuole di questo genere.
                                                                           IL PROGETTO, GLI OBIETTIVI

                                                    Camfed/Flickr.com
                                                                           • Gli alunni iscritti per il primo anno vengono
                                                                           dalle famiglie meno fortunate della zona.
                                                                           • Il progetto di Amico consiste nel fornire i libri
                                                                           di testo necessari per tutti gli alunni.
                                                                           • L’obiettivo è quello di arricchire gli alunni con
                                                                           capacità, esperienza e qualificazione per affron-
                                                                           tare la vita.
                                                                           • Favorire l’acquisizione da parte degli alunni di
                                                                           un efficace metodo di studio.
                                                                           • Favorire nell’alunno la ricerca delle informa-
                                                                           zioni utili ai fini dell’orientamento personale,
                                                                           rendendo ciascuno autonomo nella scelta della
                                                                           propria strada.
                                                                           • Aiutare l’alunno ad acquisire consapevolezza
                                                   New Course/Flickr.com

                                                                           della realtà.
                                                                           • Rimuovere difficoltà cognitive limitanti.
                                                                           • Sviluppare le potenzialità individuali.
                                                                           • Pervenire alla lettura come abito mentale e
                                                                           come fruizione critica dei testi letti.
                                                                           • Promuovere negli alunni la motivazione alla
                                                                           lettura e al piacere del leggere.
                                                                           • Far vivere la lettura come attività libera, che
                                                                           coinvolga il ragazzo cognitivamente ed emotiva-
dotti agricoli. Il bilancio dello stato è gravato da                       mente.
un pesante debito pubblico, che limita la possi-                           • Gli alunni possono imparare i mezzi per com-
bilità di attuare riforme strutturali.                                     battere povertà e problemi sanitari, particolar-
IL DISTRETTO DI MAFINGA                                                    mente l’Aids.
La provincia di Mafinga è uno dei sette distretti                          • Grazie alla scuola, i ragazzi possono imparare i
amministrativi della regione di Iringa, nelle zone                         mezzi pratici per risolvere le sfide sociali.
montuose meridionali della Tanzania che degra-                             • I ragazzi potranno interagire con l’ambiente
dano sulla valle del Ruaha. Comprende più di                               naturale e sociale che li circonda e influenzarlo
100 villaggi ufficiali, con una popolazione di                             positivamente.
250.000 persone nella sola provincia rurale a cui                          • La scuola potrà educare i ragazzi dopo la
si aggiungono i 410.000 abitanti della città.                              scuola primaria sia nell’ambito spirituale che in-
I missionari della Consolata hanno iniziato la                             tellettuale.
scuola secondaria all’interno del loro seminario                           FASI DI REALIZZAZIONE
di Mafinga con l’intento di favorire i ragazzi che
                                                                                                                                   AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT

                                                                           1. Mettere in ordine una stanza per conservare i
vengono dalle famiglie povere.                                             libri di testo.
Le attività economiche di allevamento e agricol-                           2. Attrezzare la stanza con scaffali.
tura a Mafinga sono appena sufficienti per una                             3. Mettere una tavola e quaderni per registrare i
pura sussistenza del nucleo che le mette in                                libri quando sono pronti.
opera e non consentono alcuna marginalità per                              4. Quando avremo gli aiuti, inizieremo a com-
l’apertura di attività di commercio. La maggior                            prare i libri, registrarli e metterli in ordine nella
parte delle abitazioni sono costruite in argilla                           stanza prima di distribuirli agli alunni.
con tetti di paglia. Alcune sono in mattoni. Po-                                                         Vedastus Kwajaba, Imc
chissime sono provviste di tetti in lamiera.

                                                                                                          MARZO 2015   amico 77
OSi avvicina l'ora - ed è già compiuta - in cui la luce spezza le tene-Amico
Missione & Missioni                                                      di Ramona Balint

                                                                                                   © Af MC/R Balint 2014
 Aspettare un bimbo...
 e andare in Africa
      er me e il mio compagno Daniel il viaggio

P
                                                     che andava contro i
      missionario dell’estate scorsa in Mozam-       miei istinti.
      bico non è stato soltanto un’esperienza di     In ogni caso, anche se
gruppo, ma anche di famiglia. Questo perché,         non ho potuto gio-
anche se avevamo pianificato di andare in due,       care a calcetto               Nell’estate del
un paio di settimane prima della partenza ab-        con gli altri
biamo scoperto che saremmo stati in tre.                                        2014 un gruppo di
                                                     come mi sa-
Le due esperienze, la missione e la gravidanza,      rebbe pia-               giovani ha fatto un’e-
inizialmente ci sono sembrate escludersi a vi-       ciuto, o ar-           sperienza missionaria in
cenda, però le rassicurazioni del medico - e so-     rampicarmi             Mozambico. Tra loro an-
prattutto quelle di padre Nicholas Muthoka - ci      sugli alberi,         che un bimbo non ancora
hanno dato forza e fiducia nel nostro cammino.       ad esempio             nato, anzi, da poco con-
Certamente non tutti i nostri conoscenti hanno       per andare a           cepito. Ecco le riflessioni
condiviso la decisione, considerandoci folli e ir-   prendere il
responsabili. Però noi sapevamo che a                                           di chi lo portava in
                                                     piccolo Alifiado
Mapinhane saremmo stati circondati dai padri e       che non riusciva               Africa nel suo
dalle sorelle missionarie, che avremmo avuto il      a scendere, ho                    grembo.
sostegno del gruppo, e che avremmo avuto Dio         avuto l’occasione di
ogni giorno in mezzo a noi nella preghiera. Cosa     osservare le realtà del
ci poteva succedere di male?                         posto. Ho potuto conoscere
Una volta arrivati in Mozambico, ho cercato di       alcune delle ragazze dell’internato, condividere
essere più previdente possibile e ho anche sen-      con loro sogni e desideri, sentire le loro opinioni
tito che alcune cose non potevo farle insieme ai     sulla vita, il matrimonio e la famiglia. Prima di
compagni di missione, sia per spossatezza che        andare in Mozambico non pensavo che tra i ra-
per proteggere il piccolino.                         gazzi africani ci fossero tante persone con voglia
Il mio più grande dispiacere è stato il fatto che,   di studiare, di andare all’università e di fare car-
secondo il medico, dovevo evitare di stare           riera come noi. Mi rattrista pensare che tra le
troppo vicino ai bambini piccoli o malati, cosa      tante, purtroppo solo poche avranno davvero

78 amico     MARZO 2015
OSi avvicina l'ora - ed è già compiuta - in cui la luce spezza le tene-Amico
© Af.MC/M. Palestro

            l’opportunità di far valere il loro talento.
            Ho potuto intendere più profondamente anche
            la realtà delle suore che si prendevano cura di
            noi con tantissima gentilezza e ci cucinavano
                                                                        Maddalena/Flickr.com
            sempre tanti cibi deliziosi. Purtroppo quello che
            preparavano per noi era probabilmente più so-
            stanzioso di quello che mangiavano loro e le
            quattro ragazzine di cui si prendevano cura nella     di ciascun membro del gruppo, perché in qual-
            loro casa di paglia. Suor Francelinha e suor Fer-     siasi occasione ciascuno riusciva a individuare
            nanda non hanno niente di valore materiale: la        una maniera in cui donarsi per rendere la situa-
            loro più grande ricchezza è la piccola cappella       zione più leggera e piacevole. Che si trattasse di
            dove vanno a pregare, curata come un gioiello.        cucinare, pulire, accudire i malati, o semplice-
            E non pregano per avere l’elettricità o un letto      mente giocare con i bambini. Così ho potuto os-
            più morbido, per alleviare il mal di schiena che      servare la crescita dei miei compagni: dalla teo-
            magari sentono. No. Per loro i più grandi dolori,     ria alla pratica infermieristica, dalla paura di po-
            nascosti nel fondo dell’anima, dietro a delle per-    vertà e miseria all’abbraccio dei malati, dalla vita
            sonalità sempre solari e benevole, sono quello        piena di tanti «amici» alla capacità di fare qual-
            di non poter vivere in un convento e quello di        siasi cosa per strappare un sorriso ai piccoli mal-
            non poter dare l’opportunità alle ragazzine di ri-    nutriti.
            unirsi ai loro lontani familiari, che non vedono da   Tornata a casa, ho portato con me i valori acqui-
            quattro anni a causa di trasporti troppo cari.        siti nel gruppo, le virtù delle suore, i sorrisi dei
            Nel contesto della nostra esperienza missionaria      bambini e le sfide dei ragazzi. Ho ritrovato i miei
            mi sono resa conto dell’importanza e del valore       amici che mi hanno subito fatto l’elenco delle
                                                                  cose di cui il mio bambino avrà «assolutamente»
                                                                           bisogno, pronunciando parole come fa-
                                                                             sciatoio, navicella, perette e altre di cui
                                                                              ancora non conosco il significato, ma
                                                                               che indicano cose che «non possono
                                                                                mancare». Ma io penso: perché non
                                                                                 potrei farcela anche senza tutti que-
                                                                                 sti oggetti? Ho già tutto quello che
                                                                                 mi serve e so che nostro figlio cre-
                                                                                 scerà molto bene con i principi di
                                                                                 mamma e papà, con tanto amore, e
                                                                                la Provvidenza, che è viva anche da
                                                                               noi, non soltanto in Africa!
                                                                                                         Ramona Balint
                                                                                                                           AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT
© Af MC/M Palestro

                                                                                                  MARZO 2015   amico 79
OSi avvicina l'ora - ed è già compiuta - in cui la luce spezza le tene-Amico
Parole di corsa                                                                di Chiara Viganò

                                 © Af MC/S Zanchetta
           Padre Santo
    Zanchetta, nato il 29 giu-
     gno 1946 a Pederobba,
     Treviso, è missionario in
 Congo R. D. da quattro decenni.
 Sua ultima missione in ordine di
  tempo è quella di St. Hilaire,
 nella periferia della grande ca-
    pitale Kinshasa. Una delle

40 anni di missione:
      «periferie» di cui papa
       Francesco parla pen-
        sando alla missione.

   possibile, fattibile
 Padre Santino, lei ha celebrato 40 anni di            Non esistendo le scuole medie superiori nei din-
 sacerdozio e 40 anni di presenza in Congo.            torni, entro nel Piccolo Seminario dei Missionari
 Sentimenti a caldo?                                   della Consolata a Biadene. È in questo ambiente
La cifra tonda riempie il cuore di magia. Innalzo      che matura la vocazione sacerdotale e missiona-
l’inno di lode al Signore con un infinito grazie.      ria. Il contatto con i missionari reduci dall’Africa, i
Voglio dire grazie anche all’Istituto: in questa co-   loro racconti e avventure, fanno nascere nel mio
munità religiosa ho realizzato la mia vita di sacer-   cuore una passione, un desiderio di realizzare la
dote e di missionario. Nei volti dei confratelli co-   mia vita in Africa.
nosciuti ho scoperto la serenità di una vita messa     Continuo gli studi nelle diverse case dell’Istituto:
a disposizione; con loro ho nutrito la «mia mis-       noviziato a Bedizzole, filosofia a Rosignano, teo-
sione» di creatività, impegno e coraggio. Ho           logia in Canada. Ottenuta la licenza in pastorale,
amato e amo la missione. Quarant’anni di sacer-        sono ammesso al sacerdozio e destinato allo
dozio e quarant’anni di missione: coincidono. È        Zaire, l’attuale R. D. Congo. Ordinato sacerdote
esaltante, è bello… è tutta la vita!                   in settembre, sono in Zaire in novembre.
                                                       2. 1974-1987: missione nell’Alto Zaire a Ban-
 Ci racconta in breve la sua vita missionaria?         gadi. I missionari della Consolata, nel 1974, lavo-
Sì. Quattro periodi l’hanno segnata.                   rano da quasi due anni nella diocesi di Wamba e
1. L’infanzia e la gioventù. Sono nato a Pede-         nella diocesi di Dungu Doruma. Io arrivo nella
robba (Treviso) un bel giorno del mese di giugno       missione di Bangadi (Dungu Doruma). La vita tra-
del 1946, quando il sole e la creazione erano in       scorre «errando» da un villaggio all’altro per in-
festa. Sono venuto al mondo per rallegrare             contrare le piccole comunità cristiane sparse in
mamma Assunta e papà Albino che, anche nella           un territorio senza frontiere. Vengo a contatto
povertà, volevano dare un fratellino alla piccola      con le tradizioni ancestrali, le abitudini e usi degli
Lina nata nelle ristrettezze della guerra. La fami-    Azande: una ricchezza di conoscenze e di valori
glia, governata dal nonno Giuseppe possiede un         che mi permettono di penetrare in profondità l’a-
lotto di terreno e qualche mucca che le permette       nima africana...
di vivere. Cresco frequentando la scuola elemen-       Per raggruppare i giovani che vivono nella sa-
tare del paese e la parrocchia nei vari gruppi d’a-    vana, organizzo un villaggio «a taglia umana» in
zione cattolica.                                       cui sono presenti i servizi essenziali alla vita:

80 amico     MARZO 2015
OSi avvicina l'ora - ed è già compiuta - in cui la luce spezza le tene-Amico
chiesa, scuola, maternità, dispensario, laborato-         di recupero per ragazze e ragazzi non scolarizzati
                      rio meccanico, di cucito, cooperative agro com-           con apprendistato di mestieri, sala polivalente,
                      merciali. L’esperienza dura 13 anni.                      ponte, pozzo per l’acqua...
                      3. 1987-2001: a St. Mukasa (Kinshasa). La perife-
                      ria di Kinshasa, a un missionario che ha conosciuto         Oggi è quindi nella periferia di Kinshasa.
                      gli spazi della savana, una cultura semplice e pe-          «Periferia» è una parola chiave per il papa,
                      netrabile, fa paura. Il carattere della gente della         quando parla di evangelizzazione.
                      città, le tradizioni e gli usi adattati alla mentalità      Com’è la «sua» periferia?
                      della città, rende esitante anche un esperto. È           I problemi che ci angosciano sono immensi.
                      con pazienza e curiosità, con il desiderio di assimi-     Problemi sociali come la disoccupazione (il 54%
                      lare questa mentalità, che mi avvicino, che studio        delle persone in età da lavoro), la bassa scolariz-
                      l’ambiente per trovare una maniera di dare il me-         zazione (il 47% dei bambini non frequentano la
                      glio di me stesso e creare con la comunità cri-           scuola), la mancanza di acqua potabile (solo il
                      stiana locale delle strategie di pastorale adattata.      64% vi accede), di elettricità (il 14%), di trasporti
© Af MC/S Zanchetta

                      Da questa esperienza nascono le Cevb (comunità            pubblici, la difficoltà per i giovani di sposarsi, sia
                      ecclesiali di base) dei giovani, il gruppo Minzoto        per mancanza di lavoro, sia per la dote esorbi-
                      (per i bambini di 7-10 anni), il gruppo Bakanja (per      tante. Le conseguenze morali, soprattutto presso
                      gli adolescenti di 13-15 anni), il gruppo Agar (per       la gioventù, sono la prostituzione, il banditismo,
                      le ragazze madri). La «programmazione pasto-              la droga, il fenomeno delle ragazze madri (67%
                      rale» diventa uno strumento di crescita della co-         delle ragazze dai 15 ai 20 anni sono ragazze ma-
                      munità. La parrocchia è agli inizi. Nascono così le       dri), l’aborto (il 20% per cento delle ragazze
                      scuole, il Centro di recupero delle ragazze e dei         abortisce), i ragazzi di strada (il 30% dei ragazzi di
                      ragazzi, la sala polivalente. Nel quadro dello svi-       strada di Kinshasa sono originari dei nostri quar-
                      luppo viene concepito il progetto «vendita mais»,         tieri). Le conseguenze psicologiche invece sono
                      la strada che collega l’arteria principale alla par-      la mancanza di ideali che permettano di vivere da
                      rocchia è continuamente rinnovata, delle cabine           protagonisti la propria vita, la proiezione nel so-
                      elettriche installate, la rete dell’acquedotto pro-       gno della «vita comoda» in Europa, la ricerca di
                      lungato. È un ricco periodo di spiritualità pasto-        «strade facili» come la corruzione, i miracoli pro-
                      rale e di sviluppo.                                       posti dalle sette religiose, il disimpegno sociale e
                      4. Dal 2001 a St. Hilaire. Nel 2000, la Diocesi di        comunitario.
                      Kinshasa affida ai missionari della Consolata il          Poi ci sono i problemi religiosi: la paura dell’invi-
                      territorio di St. Hilaire, nella parte Est della città.   sibile che porta a interpretare in senso magico
                      Sono nominato parroco nel settembre 2001. La              tutte le disgrazie della famiglia e personali; la
                      parrocchia nasce dal nulla e prende un volto pro-         proliferazione delle chiese/sette con uno stile di
                      prio.                                                     preghiera più chiassosa e danzante, ma che rela-
                      St. Hilaire è oggi una bella realtà, una comunità         tivizzano l’appartenenza alla Chiesa e promuo-
                      che vuol crescere. Nelle sue problematiche:               vono il disimpegno sociale e l’abbandono della
                      disoccupazione, gioventù senza lavoro, non sco-           pratica religiosa; il ricorso a maghi, a esorcisti, a
                      larizzata, segnata da delinquenza e prostituzione;        guaritori per trovare la soluzione a malattie e
                      la parrocchia è luce di vita, di fraternità. Le opere     disgrazie; una preghiera magica praticata anche
                      parlano: chiesa, canonica, cabina elettrica, centro       dai cristiani che frequentano la parrocchia.
                                                                                                                                         AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT

                                                                                                                MARZO 2015   amico 81
OSi avvicina l'ora - ed è già compiuta - in cui la luce spezza le tene-Amico
Parole di corsa
                                                                                                 vivere l’amore con incontri rischiosi, e sovente si
                                                                                                 trovano con la responsabilità di una maternità
                        Quali sono le sue preoccupazioni?                                        senza averne i mezzi e la voglia.
                      Sono tantissime. L’obiettivo
                                               P       del nostro lavoro è                       Il quartiere sforna una miriade di ragazzi di strada
                                             GIOV OLE affinché, nella sua vi-
                      di far crescere la comunità                                                che vanno a vivere le loro avventure in centro
                                                 ANI formativa, diventi fer-
                      vacità spirituale, liturgica,                                              città, alla stazione o ai mercati pubblici.
                      mento di vita del quartiere.
                      Dal punto di vista umano è preoccupazione del                               Come essere significativi con la vostra pre-
                      mio cuore che tutti coloro che non frequentano                              senza?
                      la scuola, possano imparare a leggere e scrivere                           Vivendo in armonia e collaborando con il clero
                      e quindi un mestiere. È difficile accettare che il                         locale in tutte le iniziative e programmi. La chiesa
                      46% dei giovani non sappiano manipolare una                                locale sta crescendo numericamente e in qualità.
                      penna biro o leggere un testo. Saranno sempre                              Con la nostra presenza, noi offriamo esperienza,
                      gli emarginati della vita, in balia dei più scaltri.                       idee, animazione. Proponiamo documentazione
                      Dal punto di vista della salute siamo preoccupati                          per la formazione dei catechisti, per la pastorale
                      per l’alto tasso di mortalità infantile. Esso è do-                        giovanile, delle famiglie... Il nostro stile di fare
                      vuto all’insalubrità dell’ambiente e alla poca                             pastorale diventa sorgente di idee. In parrocchia
                      educazione all’igiene. Ma è anche dovuto alla                              abbiamo creato due centri di recupero per gio-
                      mancanza di mezzi finanziari per le cure mediche.                          vani ragazze e ragazzi: un modo per avvicinarci a
                      I bambini sono sempre i primi a pagare il conto.                           loro e invitarli a non perdere il treno della vita.

                        Quali sono le sfide della missione nel suo am-                             Un desiderio del suo cuore?
                        biente?                                                                  Ho sempre voluto comunicare «ai missionari più
                      Le sfide sono tante. I giovani attirano tutte le no-                       giovani» l’esperienza, l’entusiasmo, la creatività,
                      stre attenzioni. Il quartiere è essenzialmente abi-                        il vedere in grande la missione, la pastorale. Mi
                      tato da giovani: il 60% della popolazione ha                               piacerebbe vedere i missionari giovani innamo-
                      meno di 20 anni. Cova nel loro spirito una menta-                          rati della missione. Mi piacerebbe che i giovani
                      lità rischiosa: riuscire nella vita a ogni costo e con                     missionari, di cui tanti sono africani, aiutassero
                      qualsiasi mezzo. Si formano così bande che com-                            noi «vecchi» missionari a scoprire le nuove sfide,
                      mettono atti di violenza, latrocini. Si accentua la                        le esigenze attuali, i nuovi risvolti della missione.
                      prostituzione come ricerca di mezzi finanziari per                         È mio vivo desiderio che i giovani della parroc-
                      i propri bisogni personali. La corruzione a tutti i                        chia trovino un modo per inserirsi nella vita, che
                      livelli è il pane quotidiano: dalle note scolastiche,                      prendano in mano la loro esistenza. Noi non
                      all’ottenimento di diplomi, ai dossier burocratici.                        cambiamo la realtà con un incantesimo, ma con
                      Vivere nel febbrile tentativo di realizzare sogni,                         la trasformazione dei loro cuori e attraverso il
                      come quello di andare in Europa, dove il denaro                            loro coraggio di buttarsi. Per questo abbiamo
                      facile pagherà tutto.                                                      aperto i Centri di ricupero dei giovani non scola-
                      In attesa di realizzare i sogni impossibili, essi vi-                      rizzati. Perché imparando un mestiere non si sen-
                      vono in maniera disordinata la loro crescita, le                           tano emarginati dalla vita. È possibile, è fattibile.
                      tappe dell’amore, ipotecando la loro formazione                                                                   Chiara Viganò
                      umana e intellettuale. La scuola, a causa del co-
                      sto, è diventata selettiva.
                      Il matrimonio tra i giovani diventa un sogno a oc-
                      chi aperti. Le condizioni economiche delle fami-
                      glie, il costo della dote, l’impossibilità di co-
                      struire o trovare la casa, differiscono il sogno nel
                      tempo, fino all’infinito. I giovani sono obbligati a
© Af MC/S Zanchetta

                                                                           © Af MC/S Zanchetta

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