Il Processo Creativo - Life Learning
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Le Fasi del Processo Creativo Il processo di elaborazione creativa di un design grafico si articola generalmente in 5 fasi principali: • Orientamento & Raccolta dei Materiali • Analisi • Design Concept • Sviluppo Grafico • Implementazione
1) Orientamento & Raccolta del Materiale Orientamento La prima fase nella realizzazione di un qualsiasi design implica un orientamento generale all’interno dell’intero progetto grafico. Infatti prima ancora di iniziare a raccogliere le informazioni, le idee e i materiali necessari bisogna avere ben chiare le premesse fondamentali al lavoro da svolgere e in particolare: • L’obiettivo da raggiungere e quindi il compito da svolgere; • I desideri del Cliente;
• L’identità visiva alla base del design: la nostra grafica dovrà riguardare un prodotto, un’azienda, un evento? • In che modo il nostro design grafico verrà reso pubblico? • Il design dovrà essere visualizzato su supporti diversi e reso visibile in molteplici situazioni ambientali? • A chi è destinato il design grafico da realizzare? • Quali sono gli obiettivi di marketing affidati alla realizzazione del progetto? • Dall’utilizzo del design grafico ci si aspetta un preciso ritorno economico (ROI – Return on Investment)?
Infine andranno definiti con chiarezza i presupposti fondamentali allo svolgimento del progetto come: il budget e la deadline. Tutte le domande esposte dovranno trovare risposta proprio all’interno della fase di orientamento preliminare in relazione al progetto. A seconda del tipo di organizzazione per cui si lavora (o per cui magari si è solo consulenti momentanei) la fase preliminare di orientamento può essere condotta individualmente o all’interno di in un team, che a seconda dei casi e del livello del progetto può
coinvolgere: i responsabili commerciali del progetto, il cliente, i supervisori grafici, l’art director e i suoi assistenti. La fase di orientamento implica inoltre la valutazione preventiva del materiale grafico già in uso, per la rappresentazione e identità visiva di una determinata azienda, un marchio, un prodotto singolo, ecc. Eventuali design grafici “precedenti” costituiscono infatti un ottimo punto di partenza per individuare e stabilire con chiarezza cosa si vuole ottenere con una “nuova” vesta grafica.
Ad esempio il design grafico dell’HBO per la creazione di un nuovo portale web specificamente rivolto ai giovani (in una fascia d’età compresa tra i 12 e i 35 anni) ha previsto la scelta di un nome evocativo, “Volume.com”, in linea con quanto “proposto” dall’azienda e soprattutto la realizzazione di un nuovo logo, semplice e di possibile immediata condivisione (tramite spille, adesive, ecc.) da parte dei giovani.
I “prototipi” dei loghi HBO per il portale Volume.com Graphic Designer: Fritz Klaetke, Ian Varrassi
Raccolta del Materiale Nella raccolta del materiale è necessario in primo luogo raccogliere tutte le informazioni relative al settore per cui bisogna realizzare un determinate design: si tratta di una grafica per una determinata azienda di settore? Per un prodotto specifico? Dovrà rappresentare un logo specifico? Dovrà invece costituire un banner o un advertising? In base al “settore” di riferimento dovremmo acquisire quante più informazioni possibili in relazione alla storia dell’azienda o del prodotto da rappresentare: solo in questo modo conosceremo abbastanza il soggetto e il suo ambito di riferimento.
Ad esempio se il nostro compito consiste nel realizzare l’identità visiva di una società di catering, allora dovremmo approfondire la nostra conoscenza in tale ambito, per comprendere effettivamente il soggetto che vogliamo rappresentare. Generalmente in questo ambito è proprio il cliente a fornire gran parte del materiale informativo necessario, attraverso il quale il design dovrà essere progettato. Tuttavia in molti casi è necessario raccogliere ulteriori informazioni e nuovi materiali grafici.
A questo riguardo esistono diverse risorse online, sfruttabili anche nel campo del design grafico, per l’acquisizione e la condivisione di materiali, raggruppati per generi e settori. Rimanendo in tema di “catering” è possibile ad esempio consultare archivi fotografici online (http://www.fotosearch.com, http://it.fotolia.com/ e molti altri) per avere un’idea delle possibili identità visive che società di questo settore possono aspettarsi o desiderare (cfr. ad esempio il seguente link: http://www.fotosearch.com/photos-images/catering.html)
2) Analisi & Strategia In questa fase iniziale compito del designer dovrebbe essere quello di esaminare tutto il materiale raccolto e in base a questo scegliere quale sarà la propria strategia di design. Infatti non è ancora il momento di elaborare un concept grafico. Pertanto in una fase di analisi dovranno essere organizzate le informazioni raccolte per poi definire quali saranno gli elementi e i concetti portanti alla base del nostro design.
Nel campo del Graphic Design elaborare una strategia significa scegliere tutti quegli elementi necessari a raggiungere il proprio obiettivo grafico. Una volta che abbiamo scelto tutti quegli elementi che, secondo la nostra strategia, serviranno a raggiungere veramente il pubblico a cui il nostro design vuole tendere, allora potremmo tracciare un piano specifico. Questo piano strategico viene definito a livelli aziendali come “design brief” o “design work-plan” e rappresenta la formalizzazione della strategia grafica ideata per il progetto assegnato.
In questa “relazione grafica” non sarà necessario presentare già delle bozze dei vari concept ma basterà delineare le modalità grafiche per il raggiungimento degli obiettivi. Molto spesso tale “relazione” viene formulata in team, dal momento che il raggiungimento di determinati obiettivi in una grafica spesso coinvolge altri settori professionali e non solamente il campo grafico. Ad esempio se l’obiettivo del nuovo design mira ad ottenere un determinato ritorno economico, anche esperti di marketing e comunicazione potranno e dovranno intervenire nella stesura del “piano strategico”.
In base a quanto detto finora in una “Relazione Strategica” non dovranno mancare di certo su carta delle sezioni dedicate ai seguenti punti chiave: • Nome del progetto • Nome del prodotto/azienda/servizio, ecc. • Caratteristiche del prodotto/azienda/servizio, ecc. • Merchandising del prodotto/azienda/servizio, ecc. • Target principale del prodotto/azienda/servizio, ecc. • Target secondari del prodotto/azienda/servizio, ecc.
• Tipologie e Formati Grafici • Strumenti di Presentazione e Diffusione • Budget • Deadline
3) Design Concept Per “design concept” si intende l’idea guida di partenza che andrà a determinare il modo di realizzare il design. In questa fase sceglieremo le forme, i caratteri, le immagini e la loro grandezza all’interno di un unico formato di riferimento. Una volta definiti gli elementi che appartengono al nostro concept saremmo pronti a realizzare la prima versione o bozza della relativa grafica.
Ad esempio nella seguente grafica il designer ha utilizzato nella realizzazione di un logo per l’azienda opus (specializzata nella vendita di tappeti) un font particolare, dove la lettera p e la lettera s sono presentate con uno stesso carattere che richiama volutamente un tappeto “arrotolato”. Il logo della ditta Opus: Design Finale & Concept - Designer: Ben Horner
4) Sviluppo Grafico In questa fase il concept grafico prende diverse forme visive. Infatti in questa fase si può procedere alla realizzazione grafica del concept secondo metodologie diverse. Molti graphic designer ad esempio creano degli schizzi preliminari in formato ridotto, di tipo thumbnail: delle miniature di quello che poi dovrà essere il formato grafico finale.
a) Sketch in Miniatura Con questo termine si vogliono definire quegli schizzi preliminari, veloci e non refiniti, che rendono l’idea generale della propria grafica, in una versione in bianco e nero. Generalmente questo tipo di bozza grafica viene realizzata a mano libera e non attraverso l’utilizzo di software specifici. In questo modo si evita di ricorrere subito all’utilizzo di immagini digitali già pronte, creando già un design “digitale”, basato esclusivamente su queste. Le immagini digitali fornite negli stock fotografici in rete sono utili in fase di pianificazione, per conoscere il
tema e i possibili approcci, ma non devono costituire la base prima su cui fondare l’intero graphic design. b) Prima Bozza Le bozze grafiche sono generalmente realizzate in un formato più grande rispetto agli schizzi in miniarura. L’obiettivo di questo step grafico è quello di mettere bene in evidenza, con le opportune dimensioni, le principali idee del nostro design.
Proprio in questa fase produttiva si definisce la composizione generale, le possibili variazioni su uno stesso tema (se si tratta di un progetto grafico che coinvolge più formati) e il tipo di caratteri: in questo modo si avrà già una visualizzazione di come la grafica dovrà infine apparire all’osservatore. Una bozza andrebbe realizzata in scala e quindi con proporzioni coerenti rispetto a quello che sarà il formato finale.
c) Bozza finale Una bozza finale costituisce una rappresentazione dettagliata di un determinato design concept, completamente visualizzato e composto in un determinato formato. Una bozza finale mostra come sarà il prodotto finito, anche se il design grafico deve ancora essere prodotto per poi essere reso pubblico (tramite stampa, su supporti digitali, ecc.). Il termine “mockup”, frequentemente utilizzato in ambito grafico, indica una bozza finale in tre dimensioni (in scala ridotta o maggiorata, a seconda dei casi).
Esempio di Mockup del Prodotto Apple: iPhone 5 (ADR Studio)
In una bozza finale i caratteri, le illustrazioni, le fotografie e il layout dovranno essere resi il più simile possibile a quella che poi sarà la grafica finale. Tuttavia a questo punto potranno ancora essere apportate le eventuali ultime modifiche: aggiustamento dei caratteri, della loro distanza, ecc. Molto spesso una bozza finale o un “mockup” vengono usati per presentare al cliente il proprio design così come dovrà essere poi prodotto.
Pertanto la bozza finale costituisce anche il supporto di riferimento per chi poi dovrà effettivamente produrre la grafica. Tale bozza infatti pur presentando il design nella sua completezza non mette in evidenza come questo poi dovrà apparire sui vari supporti: su un determinato formato di carta o su schermi digitali, di diverse dimensioni.
5) Implementazione In ambito professionale, l’implementazione prevede la verifica della resa della propria grafica su diversi supporti, a seconda del tipo di visualizzazione preliminarmente stabilito per il design. Molto spesso, in prima istanza, la grafica viene verificata attraverso una prova di stampa preliminare. Una produzione di questo tipo include anche la preparazione dei file digitali relativi all’intera grafica: • il design complessivo, nei vari eventuali formati; • i font scelti;
• tutte le illustrazioni e le fotografie utilizzate, scansionate e organizzate digitalmente in apposite cartelle di progetto. In questo modo si avranno ad immediata disposizione tutti gli elementi necessari alla composizione digitale della soluzione grafica finale.
Competenze Tecniche Per la fase di stampa o produzione tutti i file dovrebbero essere realizzati e gestiti tramite l’impiego di programmi grafici, come ad esempio quelli della suite Adobe (Photoshop e inDesign in primis, ma anche Acrobat per la gestione compositiva e del formato). Generalmente a chi si occupa di Graphic Design vengono richieste le seguenti conoscenze in ambito informatico:
Conoscenza dei Software: Adobe Creative Suite: Adobe Photoshop, Adobe inDesign, Adobe Illustrator – Per l’elaborazione delle immagini e la composizione grafica creativa. Adobe Acrobat, QuarkXPress – Per la gestione della composizione e della visualizzazione e resa in stampa. Flash e Dreamweaver: Per la realizzazione di quei design grafici relativi alle pagine web. A questo scopo costituiscono nozioni importanti (ma comunque facoltative e non di spettanza di un graphic designer): la conoscenza dell’ActionScript (il linguaggio di
programmazione utilizzato da Flash), del linguaggio HTML e dei CSS. In questo ambito inoltre un graphic designer dovrebbe avere dimestichezza con i concetti di accessibilità delle pagine web e con le modalità di funzionamento dei moderni browser (Google Chrome, Safari, IE 9, ecc.)
Conoscenze Manuali e Produttive Come capacità aggiuntive un graphic designer dovrebbe saper produrre dei disegni a mano libera, precisi e puliti. Questo perché molto spesso non basta presentare la propria soluzione grafica solo in versione digitale: molto spesso aziende e clienti richiedono un portfolio stampato delle proprie esecuzioni grafiche. Pertanto è sicuramente necessaria una conoscenza base delle tecniche di disegno tecnico e a mano libera. Inoltre è fondamentale una solida conoscenza relativa alle tipologie di carta e di inchiostro: sapere in che modo un determinato tipo di carta
“cattura” e rende l’inchiostro è fondamentale nelle scelte di realizzazione e produzione di un design. Molto spesso un tipo di carta che per aspetto risulta accompagnare perfettamente la nostra grafica, non si adatta a qualsiasi tipo di inchiostro. Pertanto già in fase di pianificazione è bene considerare quale tipo di carta potrà essere utile alla rappresentazione della nostra grafica.
La Carta A questo punto è bene introdurre le principali tipologie di carta e i loro possibili impieghi in campo grafico: Possiamo distinguere per tipologia produttiva 3 tipi di carta: 1) Carte Fini, realizzate in pasta di cenci (come ad esempio la carta sottile e di scarsa qualità dei quotidiani); 2) Carte Mezze-fini realizzate in cellulosa; 3) Carte Comuni in pasta di legno;
La carta oltre che per tipologia produttiva può essere definita secondo il parametro di grammatura, che determina il suo peso. Il peso di un dato tipo di carta, misurato in gr per metri quadri, ne determina ovviamente le possibilità di impiego. Tipologie Principali di Carta Grammatura corrispondente Carta Sottile Da 15 a 40 gr/m2 Carta Comune Da 40 a 150 gr/m2 Cartoncino Da 150 a 400 gr/m2 Cartone Da 400 a 4500 gr/m2
Formati Tutti i comuni formati rettangolari di produzione e distribuzione della carta (A4, A3, ecc.) derivano da un formato unico classificato come A0 che presenta le seguenti dimensioni: 1189 mm x 841 mm. I formati grafici successivi, cominciando dall’A1, hanno delle dimensioni corrispondenti alla metà del formato precedente: ad esempio un formato A4 rappresenta esattamente la metà di un foglio A3.
Schematizzazione dei rapporti tra i vari formati di carta
Tipologie Principali di Carta Carte da disegno: a questo gruppo appartengono quei tipi di carta utilizzati per la produzione di buste e carte da lettera, per quaderni e blocchi da disegno, per la produzione di fotocopie e fax. Questo tipo di carta viene generalmente prodotta in cellulosa e pasta di stracci. Per la sua struttura compositiva presenta un’alta resistenza, una buona porosità e un’alta grammatura.
Carte di questo tipo presentano inoltre una superficie bianca e levigata. A questo gruppo appartiene la carta comune extra-strong, utilizzata soprattutto per stampe casalinghe. Carta per Produzione Grafica: a questo gruppo appartengono quei tipi di carta utilizzati per la produzione di quotidiani, riviste, libri, pubblicità, brochure, business card, cartoline, ecc. Questa tipologia di carta presenta ovviamente una buona “stampabilità” e quindi una buona resa dell’inchiostro: carte di questo tipo sono infatti caratterizzate da una bassa porosità e una bassa grammatura.
In questo gruppo rientrano anche le cosiddette carte patinate, realizzate in pura cellulosa (per una finitura lucida) ed utilizzate generalmente per la presentazione di illustrazioni a colori all’interno di riviste. Diverse dalle carte patinate, ma comunque sempre considerabili come carte per produzione grafica, sono quelle in misto cellulosa (40%) e pasta di legno (60%) usate generalmente per le pagine dei libri. Tralasciano i tipi di carte destinate ad operazioni di imballaggio un altro gruppo che ci interessa in ambito grafico è costituito dalle cosiddette carte di uso speciale.
In questa categoria rientrano: Le carte fotografiche – con una faccia coperta con emulsioni chimiche che la rendono sensibile alla luce; Le carte monolucide – realizzate in modo da ottenere al momento della stampa solo una faccia con una finitura lucida (sono quelle carte utilizzate generalmente per i manifesti e i poster). In ultimo analizziamo le varie tipologie di “cartoncino” che generalmente vengono utilizzate in ambito grafico:
Il Cartoncino Bristol Con la definizione cartoncino “Bristol” si intende un tipo di carta con una grammatura di 200 gr./m2, con caratteristiche di buona resistenza ed elasticità. Carte di tipo Bristol possono infatti essere incise e facilmente piegate e per questo motivo vengono spesso utilizzate nella realizzazione di copertine e nell’ambito del disegno tecnico- industriale.
Presentazione Per concludere questa breve guida alle fasi del processo creativo bisogna considerare le varie modalità di presentazione del nostro progetto grafico o portfolio. Innanzitutto sarà essenziale che la nostra grafica venga presentata con precisione e dettagli nitidi. Tutto deve essere realizzato e composto con accuratezza: non solamente il formato del nostro design ma anche il contenitore o supporto utilizzato per presentarlo. Nella presentazione è necessario considerare proprio il tipo di carta con cui il nostro design grafico viene mostrato: per questo è
necessaria la scelta di un tipo di carta adatta. Se ad esempio vogliamo che il nostro design presenti una finitura lucida, quasi vinilica, sarà bene optare per una carta patinata o fotografica e scegliere di conseguenza degli inchiostri adatti. I materiali che vengono usati anche per presentare una bozza finale o un “mockup” sono determinanti nel fornire una prima impressione del design realizzato. Una grafica presentata in maniera inadeguata, anche se originale e ben realizzata, difficilmente convincerà chi l’osserva.
FINE LEZIONE
Puoi anche leggere