OCCUPAZIONE SOSTENIBILE, REDDITI SICURI E PROTEZIONE SOCIALE - BOZZA Quadro d'Azione
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
3°CONGRESSO MONDIALE DELLA CSI - Berlino 18-23 Maggio 2014 OCCUPAZIONE SOSTENIBILE, REDDITI SICURI E PROTEZIONE SOCIALE BOZZA Quadro d’Azione CONFEDERAZIONE INTERNAZIONALE DEI SINDACATI
OCCUPAZIONE SOSTENIBILE, REDDITI SICURI E PROTEZIONE SOCIALE L'economia mondiale non è più stabile di quanto non fosse sette anni fa. L'attuale modello di capitalismo neoliberista non garantirà occupazione sostenibile, redditi sicuri e protezione sociale. Con ben poche eccezioni, i governi e le istituzioni internazionali hanno fallito nei confronti dei lavoratori: elevati tassi di disoccupazione senza precedenti, lavoro precario ed informale ed una diminuzione delle retribuzioni a livello mondiale hanno creato un circolo vizioso di rischi sociali ed economici. La disoccupazione nel settore formale, che si rivela un problema difficile da risolvere, colpisce ormai circa 200 milioni di lavoratori, in particolare i giovani. Con il 40 % dei lavoratori nel mondo costretti alla disperazione del settore informale, la priorità è l’occupazione – vali a dire posti di lavoro dignitosi per tutti. Le disuguaglianze sono in crescita in quasi tutti i paesi e le retribuzioni sono tra le più bassi mai registrate in percentuale rispetto alla ricchezza . Il 70 % della popolazione afferma che le retribuzioni sono inferiori al costo della vita o sono stagnanti (Sondaggio mondiale della CSI). Sanità, pubblica istruzione, trasporti e servizi pubblici in generale sono sempre più negati a coloro che non se li possono permettere. L'evasione fiscale è dilagante e stanno emergendo nuove forme di accordi commerciali bilaterali e regionali che sono tarati sul potere delle aziende e minacciano i diritti democratici. Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite non saranno conseguiti, eppure i paesi si stanno dividendo sugli obiettivi mondiali di sostenibilità per il dopo-2015. I sindacati stanno di nuovo lottando per la piena occupazione ed il lavoro dignitoso, accompagnati da livelli di base universali di protezione sociale. Si registra scarso coraggio politico nell’affrontare il problema dei cambiamenti climatici, nonostante la crescente devastazione causata dalle catastrofi climatiche e dalle attuali previsioni in materia di emissioni che porterebbero ad un aumento medio delle temperature medie mondiali pari a 4 gradi centigradi entro la fine del secolo. Occupazione sostenibile, redditi sicuri e protezione sociale sono la base fondamentale di una economia giusta. La CSI ed il TUAC hanno proposto modelli economici alternativi – soluzioni che noi sappiamo funzionano. La contrattazione collettiva, salari minimi dignitosi, protezione sociale e giustizia fiscale sono i migliori strumenti redistributivi per affrontare le disuguaglianze.
Il modo migliore per creare occupazione sono gli investimenti in infrastrutture, l’economia di cura e la trasformazione industriale verso imprese a basse emissioni di carbonio. IL SONDAGGIO MONDIALE DELLA CSI MOSTRA CHE: - negli ultimi 2 anni il 51% degli intervistati ha avuto esperienza diretta o familiare di disoccupazione o di riduzione dell’orario di lavoro - il 59% degli intervistati afferma di non riuscire a risparmiare - il 71% afferma che le loro retribuzioni sono diminuite o non sono aumentate - La maggior parte degli intervistati ritiene che le loro economie favoriscano le classi più agiate Si registra un sostegno schiacciante nei confronti di un livello di base di protezione sociale . Il 95% degli intervistati vuole che i governi garantiscano l'accesso sostenibile ai servizi di sanità ed istruzione; l’85% è a favore di pensioni dignitose, l’87% è favorevole ai sussidi di disoccupazione e l’89% sostiene il congedo retribuito per maternità. DATI STATISTICI • La crescita prevista a livello mondiale è pari al 3 % ed è stata ribassata dal FMI per ben sei volte dal 2011. • La disoccupazione ufficiale è a quota 200 milioni e quella giovanile registra picchi massimi del 60% in alcuni paesi. • Il settore informale dell'economia globale è pari al 40 % ed è in crescita . • Oltre il 50 % dei lavoratori del settore formale ha un’occupazione vulnerabile, precaria o irregolare. • Le disuguaglianze di reddito da mercato sono aumentate ulteriormente e più rapidamente che mai. L'aumento registrato tra il 2008 ed il 2010 è stato tanto forte quanto quello registrato nei dodici anni precedenti la
crisi. • Fra il 1990 ed il 2009, la quota delle retribuzioni sul PIL è scesa in 26 su 30 economie avanzate, in media di 4,4 punti percentuali. • 1,2 miliardi di persone vivono in una situazione di estrema povertà, con meno di 1,25 dollari americani al giorno. • Il 75 % della popolazione non dispone di un'adeguata protezione sociale. • Le donne costituiscono il 50% della popolazione, ma rappresentano soltanto il 30% della forza lavoro. • Se, in termini numerici, la partecipazione della forza lavoro femminile aumentasse arrivando ad eguagliare quella degli uomini, il PIL della forza lavoro complessiva aumenterebbe significativamente – del 5% negli Stati Uniti, del 9% in Giappone e del 34% in Egitto. • Degli 865 milioni di donne a livello mondiale che hanno le potenzialità per contribuire appieno alle economie nazionali dei loro paesi, 812 milioni vivono nei paesi emergenti ed in quelli in via di sviluppo. • 168 milioni di bambini lavoratori non vanno a scuola. • I cambiamenti climatici stanno già distruggendo posti di lavoro. Ogni anno contribuiscono alla morte di quasi 400.000 persone, costano al mondo più di 1.200 miliardi di dollari e spazzano via l’1,6% del PIL mondiale. Senza un intervento urgente, entro il 2030 il costo complessivo dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico aumenterà al 3,2% del PIL mondiale e fino ad un massimo dell’11% nei paesi in via di sviluppo. • Un miliardo di persone non ha accesso ad acqua potabile sufficiente e 2,6 miliardi mancano di servizi igienici adeguati. • I tassi di mortalità in circa 37 paesi sono aumentati nel corso degli ultimi trent’anni. PROBLEMI DA RISOLVERE Maggiore occupazione La CSI sostiene lo stanziamento del 2% del PIL mondiale per investimenti in infrastrutture, un aumento dell’apprendistato ed interventi per regolarizzare
l’occupazione nel settore informale. La CES ha chiesto un “Piano per la ripresa” per l'Europa. La CSI e la CES sostengono una garanzia giovani che comprenda istruzione ed occupazione. Deve esserci una agenda economica per le donne nell’ambito di un piano per l’occupazione e la crescita. L’imperativo per un nuovo pensiero economico è un piano volto ad accrescere la partecipazione femminile al mercato del lavoro, con il sostegno di servizi per la cura dell’infanzia e delle persone anziane e con posti di lavoro rispettosi delle esigenze familiari. Vi sono milioni di posti di lavoro nell'economia verde e ve ne sono milioni nell'economia della cura e dell’assistenza. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------- Fred van Leeuwen - Segretario Generale di Education International: in totale, 6,8 milioni di insegnanti dovranno essere assunti entro il 2015 al fine di garantire il diritto all'istruzione a tutti i bambini in età scolare primaria. --------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------- Rosa Pavanelli - Segretario Generale del PSI, Public Services International: "Le forze che operano contro la gente comune sono spietate e potenti. Sono distruttive. Non si preoccupano affatto del bene comune. Esse sono guidate da egoismi ed avidità insaziabile. Donne, giovani, lavoratori e famiglie ne stanno pagando il prezzo mentre la disoccupazione aumenta e si riducono i servizi pubblici essenziali." ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------- Povertà e disuguaglianze La CSI difenderà la contrattazione collettiva. Le sue organizzazioni affiliate e le Federazioni sindacali mondiali sosterranno l’obiettivo di un salario minimo adeguato alle condizioni di vita ed un livello di protezione sociale di base quale insieme universale di diritti e prestazioni di base ove non esistano o siano insufficienti. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ----------
Michael Sommer, Presidente della DGB e della CSI: "Abbiamo bisogno del salario minimo. Ora tutti lo affermano a parole, ma non tutti lo vogliono davvero.” ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------- Nel 2014 il dibattito in seno all’OIL sulla definizione degli standard relativi alla “regolarizzazione del settore informale” è un elemento fondamentale di giustizia per milioni di lavoratori. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------- “Stiamo organizzando i lavoratori del settore informale, sulla base della convinzione che si debba essere qualcosa di più di una semplice organizzazione sindacale, vale a dire un grande movimento sociale dei lavoratori". Francisca Jiménez del CASC della Repubblica Dominicana. Il CASC ha istituito il cosiddetto Mutual de Servicios Solidarios - AMUSSOL – per fare in modo che 7.000 lavoratori del settore informale - lavoratori domestici, autisti autonomi, operai generici e parrucchieri – s’iscrivano ai sistemi di sicurezza sociale nazionale (sanità) ed a quelli pensionistici. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------- I sindacati che stanno operando per aumentare le pensioni ed estendere i piani pensionistici a tutti i lavoratori devono essere sostenuti. Gli “Obiettivi di sostenibilità post-2015” devono comprendere “la piena occupazione” e il “lavoro dignitoso” ed un “livello di protezione sociale di base”. I sindacati sostengono altresì gli obiettivi di accesso universale ad un’istruzione di qualità, alle pari opportunità ed alla giustizia in ambito climatico. AREE D’AZIONE Un futuro sostenibile esige un nuovo modello di pensiero economico. Di vitale importanza per conseguire questo obiettivo è il nostro impegno ad agire a favore dell’occupazione, il che richiede: Piena occupazione • Perorare la causa di obiettivi nazionali di occupazione, ivi compresa la partecipazione economica delle donne;
• Avviare campagne per investimenti mirati in infrastrutture, economia ecocompatibile, economia della cura e dell’assistenza, tirocini di qualità; • Ampliare la solidarietà nei confronti della lotta del sindacato per difendere ed estendere la contrattazione collettiva; • Sostenere i sindacati che si organizzano per rivendicare salari minimi dignitosi ed un livello di protezione sociale di base; • Organizzarsi al fine di ridurre il lavoro precario e regolarizzare il lavoro informale; • Considerare misure volte ad aumentare le pensioni ed estendere la copertura pensionistica. • Mettere a nudo le politiche errate del Fondo Monetario Internazionale e delle altre istituzioni internazionali ove negano la contrattazione collettiva o minano l’occupazione, le retribuzioni o la protezione sociale; • Sostenere le campagne delle Federazioni sindacali mondiali per accordi quadro mondiali; • Avviare campagne a favore di un’effettiva ed efficace attuazione delle Linee Guida OCSE e per garantire effettivi diritti di consultazione e partecipazione ai lavoratori delle imprese multinazionali; • Combattere lo sfruttamento nelle catene di fornitura. Azioni climatiche • Mobilitarsi a livello nazionale per un accordo mondiale ambizioso nel 2015; • Richiedere ed impegnarsi nel dialogo sociale per garantire investimenti nella trasformazione industriale, l’accesso universale alle tecnologie d’avanguardia e misure per la giusta transizione; • Organizzare i lavoratori nel settore dell’occupazione ecosostenibile al fine di garantire un lavoro dignitoso. Obiettivi di sostenibilità post-2015 delle Nazioni Unite • Far sì che tutti i governi sostengano l'inserimento della “piena occupazione e del lavoro dignitoso” e del “livello di protezione sociale di base” nei nuovi obiettivi
delle Nazioni Unite; • Sostenere gli obiettivi di accesso universale all’istruzione di qualità, alle pari opportunità ed alla giustizia in ambito climatico. Un nuovo modello commerciale e d’investimento: • Garantire l’investimento a lungo termine del capitale dei lavoratori nell'economia reale e sempre più nei settori delle tecnologie ecocompatibili, delle infrastrutture e dei servizi; • Organizzare campagne a favore dei diritti e delle norme ambientali quali prerequisiti per l’investimento del capitale dei lavoratori e per gli accordi commerciali. • Contestare ed opporsi ai meccanismi di risoluzione delle controversie investitore-stato ed ai meccanismi irresponsabili di cooperazione normativa nei trattati in materia d’investimenti e negli accordi commerciali; • Rafforzare l’esigibilità delle norme del lavoro negli accordi commerciali; • Solidarizzare con i paesi che cercano lo spazio politico a favore dell’industrializzazione; • Organizzarsi per tenere a freno il potere delle imprese e realizzare diritti e sicurezza nelle catene di fornitura.
Puoi anche leggere