NOT JUST ANOTHER GUIDE TO LONDON - PERCORSI, STORIE E SEGRETI TRA IL CIELO E IL TAMIGI
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neri paoloni Not Just Another Guide to London Percorsi, storie e segreti tra il cielo e il Tamigi © 2012 Miraggi Edizioni via Dronero 2, 10144 Torino www.miraggiedizioni.it Progetto grafico Miraggi In copertina: La caffetteria della Tate Modern, foto di Barbara De Vito Finito di stampare a Città di Castello nel mese di aprile 2012 da CDC Artigrafiche per conto di Miraggi Edizioni Prima edizione: aprile 2012 isbn 978-88-96910-19-1 Miraggi Edizioni
Premessa A Penny «Ma come ha fatto a lasciare Roma, con il suo sole, i suoi monumenti e la gente, così cordiale, e venire a vivere qui, a Londra, dove piove sempre e dove noi inglesi siamo così diversi, così freddi?» La signora che mi poneva la domanda era una conoscente oc- casionale, incontrata in uno dei periodici appuntamenti all’Isti- tuto Italiano di Cultura, in Belgrave Square, uno degli eventi cultural-mondani in cui italiani residenti e inglesi appassionati di cose italiane si univano per qualche avvenimento speciale: l’incontro con uno scrittore, un regista, la conferenza stampa di un illustre giallista inglese tradotta nella nostra lingua da un’al- trettanto nota scrittrice italiana. Non era la prima volta che que- sta domanda mi veniva fatta da qualcuno che conosceva Roma, la città da cui venivo, o l’Italia in generale. Perché l’immagine che molti inglesi hanno del nostro paese è altrettanto stereotipa- ta di quella che molti italiani hanno dell’Inghilterra, soprattutto se non ci sono mai stati. Per gli inglesi l’Italia è il paese del sole, dove si mangiano spaghetti a tutte le ore, dove la gente è gentile e dove si vive meglio, decisamente meglio che in Gran Bretagna, figuriamoci nella caotica Londra. Più felici, più allegri, noi. Per molti di loro l’ideale è una casa in Toscana, nel Chiantishire, come hanno visto in qualche film. O una Roma come quella descritta da Ryan Murphy nel film Mangia prega ama. Ma tor- niamo alla domanda e alla – per me – ormai consueta risposta. Perché Londra è stata per me un amore nato ancor prima di visitarla, cresciuto attraverso i libri (o i film) che la descrivevano. Dalle prime letture di Dickens, di Wilde, dei diari londinesi di 5
Pepys e di Boswell o delle avventure dell’investigatore privato settembre e la distruzione delle Torri Gemelle, a New York, cam- creato da Conan Doyle, Sherlock Holmes. Così, fin dai miei biarono la Storia per sempre. Questo voleva dire lavoro, lavoro e primi viaggi, le mie peregrinazioni mi portarono a conoscere ancora lavoro, anche con un’emittente radiofonica italiana, Ra- quegli edifici, quelle chiese, quei monumenti, quei parchi letti dio inBlu. Voleva anche dire – come risposi a un collega inglese e descritti nei libri. Come la Clerkenwell di Dickens e del suo che mi aveva fatto la stessa domanda della signora incontrata Oliver Twist, lo scrittore al quale, in occasione del bicentenario all’Istituto Italiano di Cultura – che ero passato dal cortile di della nascita, sono dedicate nel corso del 2012 celebrazioni in Palazzo Chigi, a Roma, dove per anni ero rimasto a fare la posta tutta l’Inghilterra. Poi i casi della vita e una lunga storia per- agli uomini politici in visita al presidente del Consiglio di turno sonale hanno fatto sì che una volta in pensione, dopo anni di o ad attendere i ministri alla fine di una riunione di governo, al giornalismo politico in Italia, mi sia capitata l’opportunità di numero 10 di Downing Street, nelle occasioni in cui il premier trasferirmi nella capitale britannica, in uno degli angoli più pia- britannico riceveva il nostro presidente del Consiglio. Con una cevoli di questa città: Barnes. A Roma avevo abitato nel rione differenza, che Downing Street è una strada, oggi chiusa al traf- Monti, il più antico della capitale italiana, a due passi dal Co- fico da cancellate, dove d’inverno c’è uno spiffero di vento male- losseo e dai Fori Imperiali, in pieno centro. A Londra mi sarei detto che soffia o da St James Park o da Whitehall e non ti puoi trovato a vivere in questo tranquillo angolo di verde. Una scelta riparare da nessuna parte. E se oggi la Sala Stampa di Palazzo solo in parte voluta, ma decisa con la voglia di approfondire an- Chigi è confortevole, non lo è altrettanto la saletta di Downing cor meglio di quanto fatto fino ad allora la conoscenza di questa Street, dove oltretutto l’ingresso dei giornalisti, quando vi sono città e degli usi e costumi degli “indigeni”. Non immaginavo ammessi, è estremamente limitato e dove, in base al costume in- allora, nel dicembre del 1998, di tornare in Italia, cosa che poi glese, il primo ministro, chiunque egli sia, preferisce esibirsi fuori è avvenuta nel 2006. Come non immaginavo, dopo appena un della porta del numero 10, freddo o caldo che faccia. Così acca- anno di permanenza in Inghilterra, di riprendere a scrivere per deva che io e gli altri colleghi italiani e inglesi rimanevamo lì al la stessa testata per la quale avevo lavorato a Roma. freddo o al caldo o sotto la pioggia in attesa di quei dieci minuti Nel frattempo, gli avvenimenti di politica internazionale che finali in cui il primo ministro o il suo occasionale ospite italiano coinvolgevano sia la Gran Bretagna sia il nostro paese avevano uscivano per far cadere nei microfoni dei nostri registratori il loro fatto sì che le corrispondenze dei giornali italiani dall’Inghilterra verbo. Ricordo una delle ultime occasioni, alla fine di aprile del si infittissero e quindi anche la mia vecchia testata, l’Aga, l’Agen- 2004, quando Berlusconi incontrò il primo ministro inglese per zia dei Giornali Associati della quale ero stato per anni redattore discutere sulla permanenza delle truppe italiane in Iraq, dopo e commentatore politico, pensò bene di richiamarmi in servizio. il ritiro del contingente spagnolo. C’era una forte pressione in C’era stata la crisi nei Balcani e la guerra nel Kosovo, in cui l’allo- Italia perché seguissimo l’esempio della Spagna. C’erano tre ita- ra primo ministro Tony Blair si era infilato a testa bassa, seguito liani ostaggi degli iracheni. C’era la preoccupazione di Blair di in Italia da Massimo D’Alema. Poi mentre nel nostro paese era rimanere l’ultimo alleato fedele degli Stati Uniti in un’avventu- avvenuto qualche cambio di governo, fino al ritorno al potere di ra bellica che anche in Gran Bretagna era fortemente avversata, Berlusconi, e in Inghilterra regnava sempre il laburista Blair, l’11 mentre George W. Bush chiedeva ai due recalcitranti alleati di 6 7
aumentare le loro forze in campo. Finì che tutto rimase come il bellissimo Syon Park, abitato dalla più grande popolazione prima, ma quel che ricordo di quella tradizionale stretta di mano di oche canadesi e di cigni che io abbia mai incontrato e che dei due davanti al portone del numero 10 era la faccia tesa di è esattamente dall’altra parte della città, a Isleworth, nel sud- Berlusconi, che per una volta limitò le sue dichiarazioni a poche ovest, affacciato sul Tamigi di fronte ai Kew Gardens, i famosi battute sintetiche. giardini botanici. Non era sempre così. Il mio lavoro di giornalista a Londra Londra, come tutte le altre città, per conoscerla devi girarla a ebbe anche dei momenti di estremo interesse, come l’infinita piedi. Cosa che un turista che non sia frettoloso e che non viaggi storia delle inchieste seguite alla morte della principessa Diana, solo per potere dire “ci sono stato” può certamente fare. Nella il patetico tentativo di Mohamed Al Fayed, il proprietario di capitale britannica non è difficile. È una città attraversata da Harrods che nell’incidente parigino aveva perso il figlio Dodi, 14 linee dell’underground, più la metropolitana leggera (Dlr) di tenere in piedi il caso giungendo ad accusare la stessa famiglia della zona di Canary Warf, più una rete di autobus estesissima reale, nella persona del principe Filippo, e i servizi segreti inglesi e di ferrovie che collegano parti della città non raggiunte dalla di aver soppresso i due per mettere fine alla loro love story; o metropolitana. Girando da turista, montavo su un treno, scen- ancora la vicenda del rapporto tra il principe Carlo e Camil- devo in una stazione del tube, prendevo il primo autobus che mi la Parker-Bowles, fino al loro matrimonio. Il lavoro mi portò, capitava a tiro e andavo. Da questo girovagare londinese nasce per esempio, a conoscere l’abitazione londinese di Italo Svevo, la presente “guida”. Che è diretta a chi già conosce Londra, l’ha quando sulla casa in cui aveva abitato, nel borough di Charlton, frequentata da turista, per lavoro o più semplicemente per im- sud-est di Londra, oltre Greenwich, venne apposta una targa parare l’inglese – e tuttavia di questa grande città vuole sapere commemorativa, la consueta blue plaque, la formella in cerami- qualcosa di più. Perché non ci sono solo la Torre o il Tower Brid- ca blu che commemora la presenza negli edifici londinesi di per- ge; o la grande ruota, il London Eye, che si affaccia sul Tamigi, sonaggi illustri. Lo scrittore triestino aveva abitato qui per dieci i musei e le gallerie, noti in tutto il mondo, le cere di Madame anni quando il suocero, Veneziani, l’aveva spedito nella capitale Tussaud, la splendida Westminster Abbey, tomba di re e regine, britannica per vendere alla Royal Navy le vernici sottomarine di eroi e di artisti. È diretta a chi vuole visitare luoghi che non che la sua ditta produceva a Trieste. Così scoprii i suoi rapporti fanno parte degli itinerari consueti; che possono rappresentare con James Joyce, conosciuto da Svevo nella città adriatica (era al meglio la storia di questa città e di questo paese, i personaggi stato il suo insegnante di inglese alla Berlitz School), e il fatto veri o immaginari di una capitale d’Europa che ha governato che lo scrittore italiano fosse meglio noto in Inghilterra che in uno degli imperi più vasti del mondo. La guida ha tuttavia an- Italia. Charlton è un quartiere della zona sud del Tamigi e la che un altro scopo: quello di condividere l’amore dell’Autore ragione per cui Svevo vi abitò era dovuta alla vicinanza dell’ar- per questa città. senale della Royal Navy. Se non fosse stato per il lavoro non Di Roma, un grande scrittore e giornalista, Silvio Negro, af- avrei mai conosciuto questa parte della città, decisamente “fuori fermò che per conoscerla non bastava una vita1. Ciò vale anche mappa”. Così, se non fosse stato per la mia curiosità, non avrei mai visitato gli angoli più segreti della capitale britannica, come 1 S. Negro, Roma, non basta una vita, Neri Pozza, Vicenza 1962. 8 9
per Londra. Perché se Roma è stata anch’essa, nel passato, il dell’american English, lo stesso british English sta subendo tra- centro di un grande impero e la culla del cristianesimo e oggi sformazioni non sempre gradite agli inglesi più tradizionalisti. è la capitale d’Italia e la sede del Papato, Londra non è solo la Oltre a fornire alcuni consigli pratici, la guida vuole stimolare capitale del Regno Unito, ma è il luogo in cui è nata la demo- la curiosità dei visitatori di questa città, la più grande d’Europa crazia moderna, quale la conosce oggi il mondo occidentale. Le con i suoi oltre sette milioni di abitanti, più i tre milioni di sue tradizioni, i riti, le cerimonie, sono oggetto di interesse e di pendolari che vi accedono ogni giorno dalle periferie e da altre attenzione in tutto il mondo. città, per vedere luoghi, cose, spettacoli, celebrazioni, cerimonie Ciò è dovuto in gran parte al sistema politico-istituzionale tradizionali o semplicemente particolari, unici al mondo. Una della Gran Bretagna. Una monarchia tra le più antiche d’Euro- città multiculturale, multietnica, cosmopolita, ma piacevolmen- pa, un parlamento che può essere a buon diritto considerato il te divisa ancora oggi nei tanti villaggi che nel corso del tempo padre di tutti i parlamenti dei paesi democratici, una regina che sono stati assorbiti dalla metropoli e nei quali sopravvive il cuore è essa stessa una leggenda, soprattutto ora che, salita al trono della “cara vecchia Inghilterra”. Forse ancora per poco. il 6 febbraio 1952, compie i sessanta anni di regno, occasione per le fastose celebrazioni del Diamond Jubilee, nel giugno del 2012. Un sistema elettorale che stupisce per la sua semplicità, dove “first pass the post” ossia chi ha un voto in più vince. Dove il primo ministro è il leader del partito che ha vinto le elezioni, e chiamato per questo dalla regina a guidare il “suo” governo. Londra è anche la città nella quale opera la più grande Borsa d’Europa, la seconda al mondo dopo quella di Wall Street, dove nascono e prosperano i maggiori fenomeni culturali, nella mu- sica, nel teatro, nella letteratura, nell’architettura, nelle arti visi- ve. Favorita dalla lingua, che condivide con gli Stati Uniti, ma anche con gli altri paesi che fecero parte del suo grande impero e che, come l’Australia, la Nuova Zelanda, il Canada, lo stesso Sud Africa, la considerano la loro lingua, o che come l’India, il Pakistan o la Nigeria la usano come idioma unificante. Una LEGENDA delle tavole riassuntive Eventi lingua che è diventata un nuovo esperanto, la lingua dell’econo- 1 Punti di interesse mia, delle scienze, dell’industria, del commercio internazionale, Ristoranti, pub degli affari e degli scambi. Così che ciò che è detto, scritto, can- 6 Locali v Underground, Dlr (Tfl) tato in Inghilterra può essere immediatamente capito ed espor- v Bus (Tfl) tato in gran parte del mondo. Con uno strano contrappasso Treni (Nrs) per il quale, soprattutto a causa della potenza di penetrazione 10 11
Via dalla pazza folla. Ma attenti ai fantasmi: Soho Square città. È il centro del West End, dove ci sono tutti o quasi tutti i Consigli pratici #4 teatri, i migliori ristoranti e i locali notturni. Si possono tuttavia trovare improvvise isole di tranquillità. Una di queste è proprio al centro di Soho, Soho Square. Se siete stanchi di visitare i grandi magazzini di Oxford Stre- et, i negozi eleganti di Bond Street, di farvi largo tra la folla Se il clima di Londra è mutevole, non lo sono altrettanto le che percorre le strade più famose della capitale britannica, di abitudini urbane. Con l’avanzare della bella stagione è scontato attendere impazienti ai semafori per attraversare Piccadilly o vedere la gente approfittare del minimo raggio di sole per stare Regent Street evitando i bus a due piani che si susseguono pa- all’aperto, sdraiarsi sull’erba dei parchi durante la pausa pranzo raurti contro paraurti, cercate rifugio in questa piccola piazza o appena finito il lavoro. Nel cuore della città, tra Buckingham alberata. È un quadrato di edifici al centro del quale c’è un Palace, Piccadilly e il Mall, c’è il Green Park, meta preferita di tranquillo giardino, uno dei più prestigiosi indirizzi della città. coloro che intendono passare il loro tempo libero all’aria aperta. Nei palazzi che fanno da cornice ci sono gli uffici di numerose Nei giorni di sole, d’estate, ma anche nelle belle giornate delle case cinematografiche, di case editrici e della potente Football altre stagioni, questo grande polmone urbano è affollato di im- Association. Nelle strade adiacenti e sulla stessa piazza si affac- piegati dei numerosi uffici di Piccadilly e delle vie adiacenti, ai ciano negozi frequentatissimi, club e bar. Ma bastano pochi quali si mescolano volentieri i turisti. Green Park è a due passi passi, scavalcando l’ultima barriera di auto parcheggiate tutto da Piccadilly Circus, il cuore pulsante della città, e non solo attorno, per entrare nel piccolo parco e ritrovarsi in un’oasi per la famosa statua di Cupido che la domina. Chi arriva nella di pace dove anche il rumore del traffico sembra attenuarsi. capitale britannica per la prima volta ne è attratto come per in- Ci sono comode panchine sulle quali riposarsi dalle fatiche cantesimo. Da qui si passa se si vuole andare a Leicester Square, dello shopping o più semplicemente fare una sosta nelle ore la piazza che ospita il maggior numero di sale cinematografiche di lavoro. D’estate, ma anche nelle giornate invernali di sole, di Londra, con un giardino dove si erge la statua dell’in- esse, infatti, non sono mai vuote. Ci si siede per leggere un glesissimo Charlie Chaplin. Da qui si passa per andare giornale, un libro o per mangiare un tramezzino, come accade verso Oxford Street, la via dei grandi magazzini, percorrendo la soprattutto durante la pausa pranzo per gli impiegati dei molti bellissima Regent Street, con i migliori indirizzi londinesi dello uffici degli edifici circostanti. shopping. Da Piccadilly Circus si raggiunge Soho, sulla sini- Chiudendo gli occhi non è difficile immaginare come do- stra di Shaftesbury Avenue, o il quartiere cinese e Covent Gar- veva essere Soho Square nel passato. Quando questo non era den, sulla destra della stessa strada, percorrendola in direzione il centro pulsante di una città di oltre sette milioni di abitanti, di Cambridge Circus. Sempre da Piccadilly Circus, attraversata quando il piccolo parco e i suoi edifici furono costruiti, nel Leicester Square, si scende verso Trafalgar Square e Whitehall, il lontano 1681, in un’area ancora circondata dalla campagna. Parlamento e il Big Ben. Se questo è l’ideale per un turista, per Oggi la chiameremmo speculazione edilizia, ma vista con gli chi vive a Londra Piccadilly è sempre e comunque il cuore della occhi dei posteri è stata un’operazione fortunata. All’inizio la 30 31
piazza fu chiamata King Square, nel nome di re Carlo ii cui Il fantasma di Soho Square fu dedicata una statua eretta al centro del giardino. Passarono gli anni, la statua, ormai malandata per l’incuria, fu portata Una piazza così, un angolo di paradiso, dovrebbe essere estra- altrove. Al suo posto sorse un capanno che doveva custodire nea alle storie macabre di cui tutta Londra, invece, è pervasa. gli attrezzi dei giardinieri. Quel capanno c’è ancora. Restau- Città di orribili delitti, di ammazzamenti di re e di impiccagio- rato e ingrandito, oggi è un elegante piccolo edificio in stile ni, di una Torre, oggi meta turistica, un tempo cupa prigione Tudor, con le mura bianche e le travi nere a vista. Se d’inverno per presunti traditori e nemici del potere sovrano. Poteva Soho il piccolo giardino è vivibile solo nelle giornate di bel tempo Square essere risparmiata dagli orrori? Poteva essere al riparo e diventa una scorciatoia tra Chinatown, Shaftesbury Avenue dai fantasmi che pullulavano su entrambe le rive del Tamigi? e Oxford Street, o tra Charing Cross Road e Wardour Street, No, anzi sì. In un libro, trovato rovistando negli scaffali di una d’estate è fresco e piacevole, allietato da alberi ombrosi e anche delle tante librerie antiquarie della vicina Tottenham Court da un inconsueto boschetto di bambù. Dalle panchine gli edi- Road, trovai il curioso resoconto di un episodio di fantasmi fici intorno si intravedono appena e si può bene immaginare nel passato di Soho Square. Il volume in questione è intitolato, come potessero essere le prestigiose dimore fatte costruire qui manco a farlo apposta, Ghosts of London2. La storia è tratta da dai ricchi londinesi che decisero di venire ad abitare in questa una vecchia pubblicazione vittoriana, una di quelle riviste da zona, che allora era la periferia sud della città: Westminster. pochi soldi chiamate penny magazine dal nome «Mother Ship- Era un terreno boscoso, attraversato da strade sterrate percorse ton’s Miscellany». Qui si narrava la vicenda di un gentiluomo, dai carri che si dirigevano verso la City. Si dice che lo stesso apparentemente di larghe fortune, che nel 1704 prese in affitto nome del quartiere, Soho, sia venuto dal grido con il quale i un alloggio ammobiliato. Dopo alcune settimane che il perso- carrettieri incitavano i cavalli: “So-ho!”. I carri sono spariti, naggio in questione risiedeva nell’edificio, dove gestiva anche la ma il nome è rimasto. Agli inizi del xviii secolo la piazza era sua azienda, comunicò all’affittuario di avere perso il fratello, ormai contornata da edifici eleganti e residenze lussuose. È che viveva a Hampstead. Il quale fratello, sul suo letto di morte, possibile farsene un’idea guardando i due palazzi superstiti ri- aveva, a suo dire, manifestato il desiderio di essere sepolto nella salenti a quell’epoca, ai numeri 10 e 11. Gli altri sono moderni tomba di famiglia, nell’Abbazia di Westminster. Così il genti- e abbastanza anonimi, molti costruiti nel secondo dopoguerra luomo chiese al padrone di casa il permesso di portare il corpo sulle rovine di edifici distrutti dai bombardamenti. Un’idea del fratello nel suo alloggio e di poter dare disposizioni per or- dell’eleganza delle costruzioni si può avere dalle stampe che ganizzare lì il funerale. Il padrone di casa dette il permesso senza ritraggono la Monmouth House, costruita per il duca di Mon- esitazioni, mostrando pieno consenso a che il corpo del defunto, mouth, diventata poi sede dell’ambasciata francese e demolita rivestito di un bianco sudario, fosse posto in una bara molto nel 1773. Esiste ancora un legame con la Francia in questi bella all’ingresso dell’edificio, mentre l’inquilino e i suoi servi luoghi, giacché su un lato c’è la chiesa protestante francese di uscivano allo scopo di organizzare i preparativi per le esequie. Londra, costruita verso la fine dell’Ottocento. 2 J.A. Brooks, Ghosts of London, Jarrold, Norwich 1995. 32 33
Il gentiluomo rimase fuori fino a tardi, ma questa non era una esperti e l’inquilino era sparito. Ovviamente senza avere pagato cosa inusuale. Il padrone di casa e la sua famiglia ritennero che un soldo d’affitto. non fosse necessario aspettarlo alzati e se ne andarono a letto, Si scoprì, in seguito, che l’uomo era il complice di un famo- come al solito, attorno alla mezzanotte. Una servetta fu lasciata so malvivente, Arthur Chambers (poi impiccato nel 1706), e ad attenderlo per permettergli di rientrare e intanto mettere a che era stato lo stesso briccone ad assumere l’aspetto cadaverico, scaldare dell’acqua, nel caso in cui l’inquilino desiderasse avere sbiancandosi faccia e mani con il gesso e fingendo di essere mor- pronta, al suo ritorno, una tazza di tè. to. Verso la mezzanotte era uscito dalla bara e aveva fatto la sua La fanciulla era di conseguenza seduta in cucina, sola, quando macabra apparizione alla servetta, in cucina. Quando questa era un’alta figura spettrale fece il suo ingresso e piombò a sedere sulla fuggita al piano di sopra, egli l’aveva seguita silenziosamente e, sedia posta di fronte alla ragazza. La servetta, pur non essendo sedendosi accanto alla porta della camera da letto dei padroni, una persona timida, rimase terrificata al di là di ogni limite da aveva fatto da sentinella ai suoi complici in modo che questi quell’inattesa apparizione. Lanciò un alto grido e corse come una potessero svaligiare la casa senza timore di essere molestati. freccia fuori da una porta laterale, fuggendo alla disperata su per Una storia edificante, tenuto conto che oggi, probabilmente, le scale fin nella camera dei suoi padroni, svegliandoli e trasmet- negli importanti uffici che si affacciano su Soho Square ben altri tendo all’intera famiglia il terrore che l’aveva travolta. Ma il fan- e più sottili metodi di spoliazione vengono attuati. tasma, avvolto in un lenzuolo e con un pallore di morte, l’aveva seguita e aveva fatto, a sua volta, ingresso nella stanza da letto dei padroni di casa, senza che nessuno dei presenti avesse visto da dove fosse entrato. Peggio ancora, lo spettro aveva preso posto su VIA DALLA PAZZA FOLLA. MA ATTENTI AI FANTASMI: SOHO SQUARE una sedia collocata ai piedi del letto padronale, sbarrando anche 1 Green Park v Green Park la porta della stanza in modo che nessuno sarebbe potuto uscire 1 statua di Charlie Chaplin, Leicester Sq v Leicester Square 1 Soho Square v Tottenham Court Rd senza passargli accanto. Allo stesso tempo l’intera casa fu invasa da suoni spaventosi e gemiti e, nonostante i poveri malcapitati cercassero di coprirsi le orecchie e di tirarsi le coperte sul viso, i terrificanti rumori persistevano, accrescendo così il loro spa- vento. Alla fine cadde il silenzio. Il padrone di casa osò allora tirare fuori la testa da sotto le coperte e gettare uno sguardo alla sedia posta vicino alla porta. Lo spettro era scomparso. Quando la ragione riprese il controllo, la servetta fu fatta tornare in sé con una buona scrollata. In breve tutti ripresero sufficiente coraggio per lasciare la camera e cominciare a esaminare la casa, che si aspettavano di trovare in gran disordine. Sospetto nient’affatto infondato. L’abitazione era stata letteralmente spogliata da ladri 34
«Qui giace il capitano Bligh, e sposatosi all’età di ventisei anni, nel febbraio del 1781, con amato, rispettato e compianto» Elizabeth Betham, Bligh poco tempo dopo fu nominato master del vascello Belle Poule e combatté agli ordini dell’ammiraglio Parker nella battaglia di Dogger Bank. Dopo aver servito su va- rie navi da guerra con il grado di tenente e quindi su alcune navi mercantili, quando tornò nella Royal Navy, nel 1787, gli fu dato Chi non ha mai sentito parlare degli ammutinati del il comando della nave armata Bounty, con un compito alquanto Bounty – ma è impossibile – potrebbe non essere interessato né curioso: condurre il vascello a Tahiti, nel Pacifico meridionale, alla loro sorte, né a quella del capitano William Bligh al qua- per caricare e trasportare, via Capo Horn, una raccolta di piante le si ribellarono al largo delle Isole Tonga, in pieno Pacifico, dell’albero del pane. Destinazione i Caraibi, dove si pensava di nell’anno del Signore 1789. Eppure la loro storia e quella del acclimatarle. L’intento era di fornire cibo a basso prezzo per gli loro comandante sono indissolubilmente legate alla marineria schiavi che lavoravano nelle piantagioni. Un’impresa abbastanza britannica. Un modo di ricordare questa appassionante vicenda, folle, nata con il miraggio di guadagnare il lauto premio offerto che ispirò libri e film, può essere una visita al luogo in cui il dal presidente della Royal Society of Arts, Joseph Banks, a chi “terribile” capitano fu sepolto. fosse riuscito a portarla a compimento. Partendo da Parliament Square e costeggiando le Houses Il Bounty non raggiunse mai la meta. Dopo avere caricato le of Parliament, percorrendo Millbank, si raggiunge il Lambeth piante a Tahiti, sulla via del ritorno, il 28 aprile del 1789, di- Bridge. Superato il Tamigi, sulla sinistra è situato un interes- ciotto membri dell’equipaggio, capeggiati dal secondo in carica, sante museo, il primo al mondo dedicato alla storia del giar- Fletcher Christian, e dal guardiamarina Peter Heywood, si am- dinaggio, il Museum of Garden History, nella restaurata mutinarono. Bligh e altri diciotto marinai, rimasti fedeli al loro chiesa di St Mary di Lambeth Palace. Il museo è dedicato alla capitano, furono imbarcati su una semplice lancia lunga sette memoria dei due Tradescant, padre e figlio che, giardinieri di metri e larga due, con pochi giorni di razioni d’acqua e di cibo, Carlo i e Carlo ii, furono grandi innovatori nell’arte del giar- quattro coltellacci, un orologio da tasca e una bussola. Nien- dinaggio e collezionisti di curiosità botaniche. Le loro tombe te carte né sestante. Così, mentre gli ammutinati, al grido di sono nel giardino antistante la chiesa. Accanto a esse vi è anche “Huzzah for Otaheite” (urrà per Tahiti) facevano rotta a bordo la tomba di William Bligh che, prima di diventare famo- del Bounty verso la loro meta immediata (ma questa è un’altra so come comandante del Bounty a causa dell’ammutinamento storia), Bligh, nonostante le ridottissime risorse di cui dispone- dell’equipaggio, era stato agli ordini del capitano James Cook va e la precarietà della barca con l’acqua che arrivava ai bordi, come sailing master a bordo della Resolution, e aveva accompa- riuscì a raggiungere la colonia olandese di Timor, coprendo in gnato colui che percorse per primo in lungo e in largo l’oceano quarantasette giorni la bellezza di 3618 miglia nautiche pari a Pacifico anche nel terzo fatale viaggio, quando Cook, nel luglio 6700 chilometri, un record ancora imbattuto. Nella navigazio- del 1776, fu ucciso dagli indigeni di un’isola sulla quale era sbar- ne perse solo un uomo, ucciso dagli indigeni ostili dell’isola di cato per rifornire la nave di cibo e acqua. Rientrato in patria Tofua, dove avevano cercato di rifornirsi di cibo. Il capitano, che 42 43
conosceva bene quei mari, decise allora di evitare anche le Figi e Hms Glatton, un vascello armato di cinquantasei cannoni e, al di fare rotta verso la prima colonia europea. Il suo obiettivo era termine dello scontro, ricevette le congratulazioni dello stesso di comunicare al più presto possibile alle autorità navali britan- Nelson per il suo contributo alla vittoria. Nel 1805 fu nomi- niche l’avvenuto ammutinamento, per dare modo ai vascelli di nato governatore del Nuovo Galles del Sud, in Australia. Qui Sua Maestà di ricercare, fare prigionieri e perseguire gli ammu- entrò in conflitto con i coloni causandone una violenta ribel- tinati. Cosa che avvenne quando alcuni di loro furono catturati lione, detta “del Rum”. Il governo degli insorti, capeggiato dal dal capitano Edward Edwards, comandante della Hms Pandora, maggiore George Johnston, lo depose e lo spedì in Tasmania, spedita nel Pacifico dalla Royal Navy a questo scopo. Edwards dove rimase, di fatto, agli arresti a bordo della stessa nave con la era conosciuto come un comandante ben più duro e crudele nei quale era giunto nell’isola, il Porpoise, dal 1808 al gennaio del confronti dei suoi uomini dello stesso Bligh, e probabilmen- 1810. Tornato a Sydney, ne partì per fare ritorno in Inghilterra, te molti degli episodi attribuiti alla severità di Bligh risalivano e partecipare come testimone contro Johnston al processo in piuttosto al rapporto tra Edwards e gli stessi uomini del Bounty corte marziale. La pena per il ribelle fu tuttavia abbastanza mite, da lui catturati. Gli altri ammutinati, com’è stato raccontato nei tanto che il maggiore poté tornare in Australia da civile e godere libri e nei film, trovarono rifugio lontano dalle rotte battute nel- delle fortune accumulate in precedenza. Segno che la corte mar- la solitaria isola di Pitcairn, dove vissero assieme a un gruppo ziale qualche giustificazione alla ribellione l’aveva trovata. Bligh, di polinesiani, uomini e donne, fino a una rivolta dei tahitiani, invece, fu nominato prima contrammiraglio e quindi, nel 1814, trattati dai bianchi come schiavi. La maggior parte dei marinai vice ammiraglio, anche se non gli fu mai più assegnato alcun del Bounty fu massacrata. Qualcuno si salvò e i discendenti, importante comando navale. meno di un centinaio, vivono ancora nell’isola. Il 6 dicembre del 1817 Bligh morì, a Londra, in Bond Street, Bligh, tornato in patria, subì un processo alla corte marziale all’età di 64 anni e fu sepolto nella chiesa di St Mary, a Lambeth; per la perdita della nave. Qualche anno dopo, tuttavia, come nella vicina Lambeth Road, a 150 m dall’Imperial War Mu- comandante della Hms Providence, rifece il viaggio verso Tahiti seum, una blue plaque è stata apposta sulla casa abitata dal e imbarcò nuovamente gli alberi del pane, che furono poi pian- capitano Bligh. L’epitaffio posto sulla pietra tombale, ornata tati nelle Indie Occidentali. Alcuni successivi episodi gli fecero da una riproduzione marmorea del frutto dell’albero del pane, guadagnare, tra i marinai della flotta, il soprannome, non pro- ne celebra la carriera di uomo «amato, rispettato e compianto». prio elogiativo, di “quel bastardo del Bounty”, ma la sua carriera non subì conseguenze per il comportamento non proprio uma- no verso i suoi sottoposti. Del resto questo era il modo d’agire di molti comandanti della marineria dell’epoca, i cui equipaggi «Qui giace il Capitano Bligh, amato, rispettato e compianto» erano spesso arruolati forzatamente nelle bettole dei porti o tra 1 Museum of Garden History, Lambeth Place Rd v Lambeth North i condannati per reati minori. 1 tomba di William Bligh, Lambeth Place Rd v “ “ Il 2 aprile del 1801 Bligh prese parte, agli ordini dell’ammi- 1 casa di William Bligh, 100 Lambeth Rd v “ “ raglio Nelson, alla battaglia di Copenhagen, al comando della 44 45
vole “Piazza” (l’unica a chiamarsi così in tutta Londra), frutto di Calendario un equivoco e di una rapina – o espropriazione – reale. L’equivo- co sta nel nome. Originariamente si chiamava Convent Garden, perché era il giardino di un convento appartenente all’Abbazia di Westminster, che estendeva i suoi orti e i suoi giardini in tutta l’area. Poi venne Enrico viii che, secondo una versione propose ai monaci dell’Abbazia uno scambio, dovuto all’esigenza di trasferi- La stagione migliore per visitare Londra è certamente quel- re la Corte a Whitehall. In cambio del giardino avrebbe concesso la estiva. La latitudine, unita all’ora legale, che qui si chiama loro una salubre proprietà reale sul Tamigi, più a monte. I mo- British Summer Time, vi darà luce fino a tardi la sera e se i naci accettarono, o furono costretti ad accettare, visto che alcune principali negozi e grandi magazzini chiudono piuttosto presto fonti parlano di una vera e propria espropriazione, avvenuta nel nel pomeriggio (di solito intorno alle 18-18.30) sarà comunque 1540. Se Enrico viii ci guadagnò, certamente a guadagnarci è piacevole frequentare i grandi parchi, dove è sempre possibi- stata la città. Nell’uso comune “Convent” divenne Covent e la le trovare chioschi o locali anche all’aperto in cui acquistare e piazza, a lungo mercato ortofrutticolo, nell’aspetto attuale è ope- consumare cibi e bevande. Poi d’estate a Londra piove meno. ra dell’architetto Inigo Jones, che la ultimò nel 1631 su commis- Se tuttavia la visita nella capitale britannica dovesse avvenire in sione del quarto conte di Bedford, che la voleva al centro di una altra stagione, le occasioni di scoperte e appuntamenti partico- speculazione edilizia. Si dice che Inigo Jones, nel progettarla, con lari, spesso con tradizioni vecchie di secoli, non mancheranno. i portici che la fiancheggiano, si sia ispirato alla Piazza Grande Per tenersi aggiornati basta un’occhiata alla rivista «Time Out» di Livorno, città nella quale avrebbe lavorato alla costruzione del che dà ampie informazioni. E non dimenticate che per girare Duomo. Sia come sia, ora godetevi la piazza, i suoi locali, la sua Londra come un londinese è meglio munirsi di una copia del gente ed eventualmente anche un concerto o un balletto al “Co- prezioso stradario London A-Z, reperibile presso tutti gli edico- vent Garden”, come tutti chiamano la Royal Opera House lanti, o newsagent. che vi si affaccia su un lato. Enjoy. Ecco comunque un calendario, mese per mese, degli acca- dimenti londinesi che possono interessare il visitatore curioso. «Time Out» vi sarà comunque utile per confermare gli appun- tamenti. il soane museum 1 Lincoln’s Inn Fields v Holborn Gennaio-febbraio 1 Sir John Soane’s Museum, Il capodanno cinese – la cui data dipende dal calendario v ” 13 Lincoln’s Inn Fields v ” ” lunare – si celebra con la ormai classica sfilata del dragone e con 1 The Old Curiosity Shop, 13-14 Portsmouth St ” 1 Covent Garden v Covent Garden fuochi artificiali lungo Gerrard Street e le strade di Chinatown, 1 Royal Opera House, Bow St v ” ” a Soho, a due passi da Leicester Square. In quest’occasione i numerosissimi ristoranti cinesi della zona fanno a gara a offrire 104 105
piatti tradizionali del capodanno dai nomi fantasiosi quanto lo tenuto conto che la corsa vera e propria non dura più di dieci sono le pietanze servite. minuti. E fate attenzione a dove possono cadere le frittate. Il 30 gennaio o, comunque, l’ultima domenica del mese si celebra la Royalist Army on the March, una marcia nei Marzo-aprile costumi dei cavalieri del xvii secolo, rievocativa di uno degli Druids’ Spring Equinox. L’equinozio di primavera è ce- episodi più importanti della guerra civile, quando le truppe di lebrato sulla Tower Hill da sacerdoti druidi. Avvolti in bianchi Cromwell e del Parlamento si scontrarono con i lealisti monar- mantelli all’uso degli antichi celti, i moderni druidi si riuniscono chici che appoggiavano il re Carlo i. La marcia dei sostenitori il 21 marzo per celebrare la fine dell’inverno. La cerimonia del re si svolge da St James Park fino alla Banqueting House, che si svolge a Londra è certamente meno suggestiva di quella di a Whitehall. La marcia della Royalist Army non servì a nulla. Stonehenge, che si tiene nel cerchio magico di pietre, al sorgere Arrivò troppo tardi per salvare la testa del monarca. del sole. Ma se non potete essere uno dei 40 000 spettatori di quest’accadimento, anche a Londra, davanti alla Torre e in vista Febbraio del Tower Bridge, nelle prime ore del 21 marzo si forma un cer- La Pancake Day Race si celebra tra il 2 febbraio e il chio magico di druidi biancovestiti e incappucciati e di fanciulle 9 marzo, a seconda di quando cade la Pasqua, nel giorno di abbigliate anch’esse di bianco, con ghirlande, cesti di fiori e cor- Shrove Tuesday, o martedì benedetto, che noi chiamiamo mar- nucopie, che danzano al suono di tamburelli e antichi strumenti tedì grasso. In Gran Bretagna non si celebra il carnevale, ma a fiato. E c’è anche una spada, che non è quella della roccia. nell’ultimo giorno prima delle Ceneri e dell’inizio della Quare- sima, in varie parti della città si svolgono curiose manifestazioni Maundy Thursday. Si celebra tre giorni prima della Pa- tutte imperniate su una gara di corsa alla quale partecipano vari squa. È un’antica usanza che risale al Medioevo, quando il re figuranti, (tra cui a Westminster può capitare di vedere anche usava regalare ai poveri un sacchetto di monete. Negli anni pari membri del Parlamento) vestiti da cuochi con tanto di cappello- si svolge nell’Abbazia di Westminster, in quelli dispari in altre ne bianco o con costumi del Quattrocento. I partecipanti hanno grandi cattedrali del paese. È possibile assistervi, ma i biglietti, in mano una padella con dentro una frittata. Devono correre che sono in vendita a Westminster o nelle altre cattedrali interes- alla massima velocità possibile cercando di girare il pancake nel- sate, vanno acquistati con largo anticipo. Nel 2011 la cerimonia la padella senza farlo cadere a terra. La Pancake Race vuole ricor- ha visto, come di consueto, la regina Elisabetta consegnare un dare una leggenda risalente al Quattrocento. I cristiani usavano sacchetto di monete da quattro penny coniate per l’occasione e recarsi in chiesa, in questo giorno, per farsi assolvere dai peccati si è svolta nel giorno del suo compleanno, il 21 aprile. (to shrive) e farsi benedire. Una donna giunse di corsa nel luogo L’origine di questa cerimonia va ricercata indietro nei seco- sacro con ancora in mano una padella con una frittata a base di li. Innanzitutto il nome: Maundy Thursday trae origine dalla uova, burro e latte, sostanze proibite in periodo di Quaresima, parola latina mandatum, e rimanda al lavacro dei piedi di Gesù per arrivare prima che la campana suonasse a indicare l’inizio agli Apostoli la notte dell’ultima cena, quando – secondo il dei quaranta giorni di digiuno. Conviene informarsi per tempo, Vangelo di Giovanni – il Signore ordinò loro di seguire il suo 106 107
calendario Ottobre Pearly Harvest Festival 1° dom ott v Leicester Square/ Gennaio-febbraio v Leicester Square Charing Cross Capodanno cinese Royalist Army on the March 30 gen v St James Park Novembre Guy Fawkes Night 5 nov v Leicester Square/ Febbraio v Westminster vari luoghi: Battersea Park Battersea Park/ Pancake Day Race 2 feb/9 mar v 19, 45, 49, 137 Marzo-aprile v Putney Bridge; v Tower Hill Bishop’s Park Druid’s Spring Equinox 21 mar v/ Highbury v Westminster Highbury Fields Maundy Thrsday & Islington All Fools’ Day 1 apr v Putney Bridge/ Primrose Hill Chalk Farm The Boat Race 1° sab apr v Bank (start) Lord Mayor’s Show Hammersmith/ Gunnesbury Dicembre Peter Pan Swim 25 dic v Lancaster Gate/ Mortlake v Bank Knightsbridge Changing of the Quill 5 apr Maggio Ogni giorno v Covent Garden Ceremony of the Keys v Tower Hill Mr Punch Service 9 mag Oak Apple Day 29 mag v Sloane Square Giugno London Gardens Squares Day 2° we giu v Sloane Square Garter Ceremony 19 giu Windsor Castle Knollys Rose Ceremony 24 giu v Mansion House Small Ships Race 4° dom giu v Knightsbridge Torneo di Winbledon fine giu v/ Wimbledon v 39, 93 Luglio Swan Upping 3° sett lug Agosto Notting Hill Carnival 4° we ago v Holland Park/ Westbourne Park (Notting Hill/ Ladbroke) Settembre Great River Race 1° dom set v/ Richmond (start) v Island Garden (Dlr) (finish) Brick Lane Curry Festival (8 mag 2012) v Aldgate East/ Shoreditch High Street London Open House Day 3° sett set 128
Palladio, Andrea 50 Stevenson, Robert L. 80 Sommario Parker, Hyde 43 Stow, John 110 Parker, Mattew 110 Swift, Jonathan 37 Pepys, Samuel 73, 111-112 Tacito, Publio Cornelio 94-95, 97 Piano, Renzo 79 Thatcher, Margaret 125 Prasutago, re degli iceni 95 Thornycroft, Thomas 93 Raban, William 130 Togodumno, re dei catuvellauni Premessa 5 Ramsay, Gordon 20 96 Ramsete il Grande, 103 Tradescant, John “il Giovane” 42 L’inglese. Consigli pratici #1 14 Rathbone, Basil 60 Tradescant, John “il Vecchio” 42 Mangiare a Londra. Consigli pratici #2 16 Ritchie, Guy 60 Vittoria Maria, principessa di Un tipico villaggio londinese: Barnes. Consigli pratici #3 22 Romney, George 56 Teck 52, 132-133 Via dalla pazza folla. Ma attenti ai fantasmi: Roosevelt, Franklin D. 59 Vittoria, regina d’Inghilterra 94, Soho Square. Consigli pratici #4 30 Russell, Francis iv conte di Bed- 99, 131 Ancora sul clima – I nomi della pioggia. Consigli pratici #5 36 ford 104 von Westphalen, Johanna Bertha Schmidt, Johann Heinrich 56 Al museo del tè e del caffè 38 Julie “Jenny” 89 Seti i 103 Watson, John 60-62, 64 «Qui giace il capitano Bligh, Shakespeare, William 73, 75 White, Marco Pierre 20 amato, rispettato e compianto» 42 Shand, Camilla duchessa di Wilde, Oscar 67, 83 Il punto nave e la collina di Greenwich 46 Cornovaglia 115 William, duca di Cambridge 115 Ancora a Greenwich: Horatio Nelson & Lady Hamilton 54 Soane, sir John 102-103 Wren, Christopher 48, 50, 66, Sherlock Holmes e il museo di Baker Street 59 Spencer, Diana principessa di 111 Il Geffrye Museum 64 Galles 57 La Londra di Oliver Twist 69 Hampstead Heath 77 Books in London 81 Il mercato che batte tutti i mercati 85 Karl Marx e il cimitero di Highgate Monumenti ottocenteschi #1 88 La regina Boadicea. Monumenti ottocenteschi #2 93 Leighton House. Eccentricità britanniche #1 98 Il Soane Museum. Eccentricità britanniche #2 101 Calendario 105 Londra 2012. Calendario degli avvenimenti 130 Bibliografia 135 Indice dei nomi 136
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