NEXTGENERATION EU, RECOVERY FUND, PNRR: LA MESSA A PROFITTO DEI TERRITORI MONTANI - NUNATAK

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NextGeneration EU,
Recovery fund, PNRR:
                                                                    �
la messa a profitto
dei territori montani
a cura di Manuel Oxoli

Questo scritto nasce dalla trascrizione di un incontro a più voci. Il pun-
to di partenza è uno studio del “NextGenerationEU” e delle sue declina-
zioni nazionali, visti come manifesto programmatico del padronato in vi-
sta della ristrutturazione capitalista richiesta dal contesto della guerra
e dal conseguente “sovranismo” europeo, in cui le aree montane, rurali,
marginali, diventano vere e proprie “colonie interne” da depredare.
La discussione che ne segue, di cui si riportano alcuni estratti rie-
laborati in fase redazionale, offre spunti di riflessione su come
ciò sta impattando i nostri territori e qualche abbozzo di
prospettiva su come non farci trovare impreparati.
P
        roveremo a fornire alcuni spunti       di “colonialismo interno” legata alla
        riguardo a quello che è previsto a     predazione di materie prime “energeti-
        livello europeo per le aree rurali     che”, soprattutto attraverso la costruzio-
        e montane in particolare, nell’ot-     ne di impianti eolici, fotovoltaici e, in
tica dei progetti di ristrutturazione del      particolare in montagna, idroelettrici.
capitalismo da parte dello Stato e del             Per quanto riguarda la questione
padronato. Tutto ciò nasce dallo studio        specifica dello sfruttamento delle risor-
del cosiddetto programma NextGene-             se idriche, molto problematica in que-
rationEU dell’Unione Europea e dei             sto momento di siccità, è già stato pro-
vari Recovery fund, che rappresentano          posto per l’arco alpino un investimento
la declinazione nei vari Stati nazionali       del Recovery fund italiano di 1,8 mi-
di questo “manifesto programmatico”,           liardi di euro per circa un migliaio di
conseguente agli effetti della pandemia        dighe, invasi, sbarramenti, microidroe-
da Covid19 e alla progressiva trasfor-         lettrico… Si tratta di proposte che non
mazione del modo di produzione ca-             rappresentano una novità di per sé, ma
pitalista verso un’economia di guerra          che vengono qui accelerate e soprattut-
e verso un mondo digitale. Faremo un           to – in ciò sta l’importanza di questo
primo focus su quella che viene definita       “manifesto programmatico” – vengo-
“rivalorizzazione”, ovvero una nuova           no per la prima volta messe insieme in
messa a valore delle aree rurali e mon-        modo organico. Se già esistevano pro-
tane. Continueremo quindi con una              getti di ristrutturazione e depredazione
panoramica generale, a partire dal ma-         dislocati qui e là, ora questi non sono
teriale informativo che sta progressiva-       più lasciati a una dinamica apparente-
mente uscendo a riguardo. In chiusura          mente casuale, ma vi si legge il tentati-
sono riportati alcuni stralci (rivisti dalla   vo di tenere tutto quanto in un insieme
redazione di Nunatak) della discussio-         organizzato e strutturato. La centralità
ne che ne è seguita.                           dello sfruttamento delle risorse nelle
    Le aree rurali rappresentano una           aree rurali, e dell’energia in particola-
buona percentuale del territorio dell’U-       re, va analizzata nella prospettiva dei
nione Europea. Nell’ottica degli esten-        nostri nemici: l’Unione Europea è sem-
sori del Recovery fund (teniamo sempre         pre più in conflitto con capitalismi riva-
presente che stiamo analizzando carte          li via via più agguerriti; entrano quindi
prodotte con il lessico del nemico), tali      in gioco la questione della guerra e
aree sono le più degradate, hanno il           dell’autosufficienza energetica.
prodotto interno lordo più basso e sono            Altro fronte è quello della silvicoltu-
rimaste indietro rispetto allo sviluppo        ra, rilanciata con bandi e progetti spe-
urbanistico del resto d’Europa. Si parla       cifici e con la scusa ufficiale del rim-
di tali aree soprattutto ruotando intorno      boschimento e della cura del territorio.
ad alcuni temi specifici. Innanzitutto,        In tali progetti si nota un particolare
la cosiddetta “trasformazione green”:          interesse per il legname, con l’eviden-
è infatti presente una forte intenzione        te obiettivo di trarne profitto attraverso

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nuove forme di capitalismo tendente al        delle aree depresse, rurali o montane.
protezionismo e a incentivare la catena       Sempre a proposito di cultura, trovia-
manifatturiera interna (si pensi all’ar-      mo spunti inquietanti già a partire da
chitettura green dei ceti privilegiati in-    documenti precedenti la pandemia,
teressati a ripopolare le aree montane).      elaborati dall’Unione Nazionale del-
    Dalla questione delle risorse, si pas-    le Comunità e degli Enti Montani, un
sa alla trasformazione green e alle in-       programma definito “Stati Generali del-
frastrutture: un tema classico, che però      la Montagna” (convocati a inizio 2020
in questo caso verte più che altro sulla      dal Ministero degli Affari Regionali)
digitalizzazione, con l’obiettivo di “ser-    dove si iniziavano a delineare alcune
vire” le zone meno raggiungibili (terre       linee guida di “recupero” delle aree
alte e aree rurali più periferiche). La       rurali. Una riflessione interessante è il
creazione di infrastrutture digitali ali-     fatto che in Italia non esista più solo la
menta la “bonifica sociale” di tali aree:     vecchia “questione meridionale”, ma
una sorta di sostituzione di popolazio-       diventa ora pressante una diversa con-
ne, come già avvenuto per molti centri        trapposizione aree rurali / aree urbane,
storici urbani, attraverso un’opera di        trattata fondamentalmente nella stessa
“gentrificazione”. Questa opera di digi-      maniera. La strategia elaborata per la
talizzazione è la premessa indispensa-        montagna e per le aree interne, che nel
bile per tutte le nuove attività produttive   Recovery fund arriva a compimento e
previste nelle aree marginali, ad esem-       organicità, supera la logica dei territo-
pio per il lavoro a distanza di coloro        ri pilota che erano già stati avviati dal
che così possono trasferirsi da contesti      2015, le cosiddette “green communi-
urbani. Una modalità di colonialismo          ties” (intelligenti e verdi) nell’arco alpi-
interno soft, terribilmente arricchita        no e appenninico. In questi programmi
dal mondo digitale, nella cornice della       pionieristici veniva definito, oltre alla
guerra e della sua economia.                  questione del recupero dei borghi e

I
                                              della creazione delle infrastrutture di-
   n ultima istanza, è presente anche         gitali (banda larga, ecc.) anche l’aspet-
   una “questione culturale”: il recupe-      to culturale, la questione delle scuole,
   ro delle tradizioni dei territori opera-   la formazione nei comuni montani di
   ta attraverso una folklorizzazione a       nuovi modelli di insegnamento legati a
uso e consumo dei nuovi abitanti, da          centri di ricerca (ad esempio l’Universi-
parte di chi propone turismo “sosteni-        tà della montagna di Edolo, nel Brescia-
bile” e simili, ponendo a valore anche        no), che lavorano in sinergia per questo
questi aspetti. Il Recovery fund italia-      obiettivo. Tale istituto si occupa proprio
no parla di queste intenzioni in alcuni       del recupero della cultura, della rima-
punti dedicati alla transizione green,        sticatura delle tradizioni del territorio,
nel capitolo sulla coesione sociale che       ma anche dello studio di biotecnologie
affronteremo più avanti: misure e fon-        (ad esempio sulla produttività del grano
di destinati alla pacificazione sociale       originario recuperato della Val Camo-

Estate 2022                                                                       � 15
nica). Si spinge così a livello locale la     una delle zone più spopolate del Pa-
formazione dei nuovi quadri intermedi         ese. Si ripete una dinamica ben nota:
che andranno a popolare la montagna           depredazione delle risorse territoriali
e a lavorarci. Contemporaneamente è           attraverso l’installazione dell’eolico e
prevista anche una ristrutturazione del-      tentativo di bonificare/ricolonizzare.
la sanità dei territori montani e rurali:     Chi si occupa di finanziare l’operazio-
sono previsti piani di cura attraverso        ne è il Fondo Europeo per lo Sviluppo
telemedicina e teleassistenza e viene         Agricolo e Rurale, che fa parte della
data a una serie di farmacie locali la        Rete Europea per lo Sviluppo Rurale.
possibilità di ricoprire quel “secondo            Dicevamo che all’interno di tali pia-
livello” di sanità con l’erogazione di        ni è presente anche una parte dedicata
servizi sanitari (sulla falsariga di quanto   alla «inclusione sociale»: affinché la
già avviene in ambiti urbani).                ristrutturazione dello Stato e del modo

C
                                              di produzione capitalista (tanto in zone
           hi si occupa di mettere in         rurali quanto urbane) siano possibili,
           pratica NextGenerationEU a         è necessario costruire coesione socia-
           livello prima europeo e poi        le, senza la quale si rischierebbe un
           locale è il Comitato Europeo       conflitto inaccettabile. Proprio la Rete
delle Regioni, organo ufficialmente           Europea per lo Sviluppo Rurale men-
consultivo per la Commissione Euro-           ziona spesso nei suoi documenti tale
pea, che costruisce anche l’involucro         questione, spesso con espedienti tipo
ideologico di tutta l’operazione. Citan-      l’assistenza ad anziani, persone diver-
do da uno dei suoi ultimi documen-            samente abili, il sostegno a «persone
ti: «Corriamo il pericolo di perdere          in condizione di povertà nell’arco al-
un’importante opportunità di crescita         pino», «piccoli agricoltori», ecc. Va
economica e sociale per l’intera Unio-        precisato che ci troviamo davanti a un
ne, nonché di perdere il consenso del-        programma pieno di contraddizioni.
le generazioni future della maggior           Lo sviluppo non può essere uguale per
parte del territorio dell’UE» (costituito     tutte le zone, e già da adesso si vedo-
da aree rurali). E ancora: «È necessa-        no le differenze. Alcune zone saranno
ria una strategia chiara per evitare che      disintegrate dall’estrattivismo, altre di-
i piani di ripresa aggravino il divario tra   venteranno il paradiso degli smart villa-
le comunità rurali in ritardo e le zone       ges con le loro microattività. Si tratta di
urbane». Questo comitato si occupa            ecovillaggi con infrastrutture e tecno-
quindi di fornire copertura ideologi-         logie di un certo tipo. C’è persino una
ca; fa parte dell’intergruppo del Parla-      rivista ufficiale dell’Unione Europea
mento Europeo «Zone Rurali, Montane           (“Rivista rurale dell’UE”) che si occupa
e Periferiche & Villaggi Intelligenti».       di smart villages. Nell’ultimo numero,
Proprio quest’ultima formula sta recen-       ad esempio, si parla di una frazione
temente prendendo piede in Spagna,            con 300 abitanti, in un’area rurale in-
specie nelle aree interne di Valencia,        terna della Spagna, trasformata in smart

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village, che ha al suo interno un incu-      sce le linee guida a quanto accennato
batore d’impresa per le micro-ditte che      prima. È stato poi istituito un fondo,
si occupano di agricoltura biologica e       chiamato “Fosmit”, che prevede 100
di innovazione sul territorio. L’idea è      milioni di euro per il 2022 e 200 milio-
che il giovane quadro intermedio ap-         ni per il 2023 e offre la copertura finan-
pena arrivato – ovviamente con tutte le      ziaria alle manovre previste da tale de-
qualifiche richieste – possa essere am-      creto legge: si occupa della questione
messo nella struttura senza dover inve-      delle tecnologie, delle infrastrutture, di
stire dei soldi, avendo accesso a quegli     internet a banda larga, ma anche della
spazi per avviare la sua attività. Inoltre   coesione sociale territoriale con pro-
il trasferimento in                                               getti come «Io resto
smart working nelle                                               in montagna».
aree rurali si intrec-                                                Da questa car-
cia strettamente col                                              rellata, seppur in-
discorso della coe-                                               completa, si evince
sione sociale, pun-                                               come ci sia un forte
to fondamentale in                                                filo conduttore tra
tutto il NextGene-                                                tutte le parti di que-
rationEU. In parti-                                               sti testi. Perciò ho
colare esso è pre-                                                definito tale opera-
sente nel Recovery                                                zione un “manife-
fund italiano, gre-                                               sto programmatico”
co, spagnolo e por-                                               del padronato: ogni
toghese, mentre in                                                tassello è incastrato
quello francese ad                                                con un altro, non
esempio non c’è; esiste solo laddove è       solo per le conseguenze logiche, pra-
più necessario un certo livello di paci-     tiche ed economiche che ben immagi-
ficazione. In quello italiano occupa un      niamo, ma proprio in quanto progetto
grosso spazio e gli interventi speciali      di trasformazione esplicito e organico.
per la coesione territoriale vengono ca-         Un aspetto da approfondire più nel
talogati sotto la “Missione 5” del Reco-     dettaglio riguarda i soldi in arrivo dal
very fund alla voce “Cultura e sport”:       Recovery fund italiano e i bandi decli-
«Sono validi strumenti per restituire        nati nei vari fondi regionali per le aree
alla comunità un’identità, e gli inter-      rurali (in Piemonte i primi bandi sono
venti di rigenerazione urbana, rurale,       del marzo 2022). I risvolti più facili da
sociale previsti concorrono attivamen-       immaginare vedono ad esempio la mon-
te alla promozione dell’inclusione e         tagna messa a forestazione da grosse
del benessere oltre che dello sviluppo       aziende che lavorano sul legname, reti
economico sostenibile».                      di consorzi che iniziano a impossessarsi
    Il 10 marzo è stato approvato il “de-    delle tradizioni lavorative del territorio,
creto legge sulla montagna”, che forni-      inevitabilmente cambiandole di segno,

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come già avvenuto con la pastorizia e          «Tendenze globali fino al 2030: l’UE
l’agricoltura, vincolate dalle varie nor-      sarà in grado di affrontare le sfide futu-
me “sanitarie” e burocratiche. Anche in        re?» (2017) descriveva già nel dettaglio
questo caso si parla nei bandi di «com-        tutto ciò che poi confluirà nei Recove-
petitività e sostenibilità dell’agricoltura    ry fund; è tutto strettamente legato in
del mondo rurale e della pastorizia», di       termini di ristrutturazione complessiva
«miglioramento e rendimento globale            dell’economia europea, moltiplicando
delle aziende agricole», ma i fondi che        enti e soggetti che si occupano anche
vengono erogati, nonostante tutta la           di aspetti specifici come smart villages,
propaganda rispetto ai «giovani in mon-        ecc. In questo modo, anche i micropro-
tagna», finiscono soltanto ad aziende          getti “culturali”, “ecologici”, “sociali”,
già consolidate. Per accedervi bisogna         ecc., diventano tasselli locali di feno-
avere alle spalle attestati, curricula di      meni più ampi con cui ci troveremo ad
studi in determinate facoltà, legami con       avere a che fare… È dunque importante
consorzi che facciano da garanti, ecc.         sia riuscire a farsi un’idea di cosa sta ca-
Ovviamente è favorito un certo tipo di         pitando in termini generali, sia iniziare
investimenti, corrispondenti a “regimi         a ragionare in termini di prospettiva e di
di qualità”, sottoposti a norme pratica-       intervento locale.
mente impossibili da rispettare dai veri
piccoli produttori. Il tutto condito con       Discussione
l’ormai onnipresente retorica green.
Ad esempio, in nome della lotta all’in-        A. Nell’àmbito della “messa a profitto”
quinamento si punta a ridurre le emis-         delle aree rurali, credo sia utile iniziare
sioni degli allevamenti prodotte dalle         a individuare quali sono gli obiettivi di
scoregge delle mucche! Vuol dire che           tale valorizzazione. Con una lettura un
se non hai la stalla certificata, che signi-   po’ semplificata dell’economia capita-
fica specifici investimenti, di fatto non      lista degli ultimi secoli si può dire che
potrai esercitare quell’attività.              dopo una lunga fase di estrattivismo “al-

P
                                               trove” e di un’economia europea basata
        er riassumere, dopo la pande-          sulla trasformazione di risorse prese da
        mia, quelli che erano già proces-      altri continenti, oggi sta cambiando par-
        si di trasformazione produttiva e      zialmente il segno. Questa nuova Euro-
        sociale nell’UE e non solo (Gran       pa protezionista e “sovranista” inizia a
Bretagna, USA…) sono stati accele-             guardarsi un po’ all’interno, ricercando
rati attraverso questa sorta di “Piano         le risorse in casa propria. Faccio giusto
Marshall interno”. In NextGeneratio-           un esempio tra i tanti possibili: Torino,
nEU si trova la loro esplicitazione sotto      città dell’automotive si ristruttura. La
forma di vere e proprie direttive decli-       benzina diventa un carburante desue-
nabili in ogni Stato membro, in un mon-        to lasciando progressivamente il posto
do sempre più segnato dallo scontro tra        all’elettrico. Se non è più garantito l’ap-
capitalismi e Stati rivali. Il documento       porto di risorse dai Paesi da cui si estrag-

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gono storicamente i componenti per            le aree rurali bisognerà pur metterla.
fabbricare le batterie, diventa urgente       E poi la terra, in senso più lato. Questi
cercarli sulle montagne dietro casa.          rappresentano i campi di intervento a
Così capita che una multinazionale au-        cui bisogna iniziare a pensare. Queste
straliana che estrae questi minerali, la      risorse in qualche misura le abitiamo,
Alta Zinc, inizia a cercare cobalto e litio   le usiamo, sono pezzi della vita che
nelle Alpi. Proprio mentre la ex Olivetti,    abbiamo scelto: bisogna tornare a farci
da fabbrica di macchine da scrivere e         un ragionamento serio in senso antica-
computer, cede la propria area a Ital-        pitalista. Che ci facciamo, come le si
volt (la più grande                                                occupa? Come le si
azienda italiana di                                                difende? Come svi-
batterie elettriche),                                              lupparvi intorno un
in Val di Viù viene                                                discorso comunita-
trovata la più estesa                                              rio, politico?
miniera di cobalto
d’Europa. Così si                                                  B. Trovo fonda-
chiude il cerchio, e                                               mentale il tentati-
Torino si candida a                                                vo di comprendere
diventare la nuova                                                 in modo organico
città dell’automoti-                                               documenti       pro-
ve elettrico.                                                      grammatici come
    Questa “valoriz-                                               NextGenerationEU.
zazione” delle aree                                                Però è anche ne-
periferiche ha dun-                                                cessario    arrivare
que oggetti ben definiti: risorse naturali,   a capire quanto questi siano effettiva-
da un lato. La silvicoltura, ad esempio,      mente realizzabili, quanta ideologia ci
che sta al centro di molti programmi          sia dietro questi piani, e quanto celino
di finanziamento (tramite i GAL Escar-        una complessità più ampia che non
tons, ad esempio, sorta di cuscinetto tra     viene presentata. Quando si parla di
il grande apparato burocratico europeo        aree interne penso che ci sia una for-
e le amministrazioni, le comunità e i         te componente ideologica alle spalle.
privati locali), come anche la pastori-       Non tutte le “aree interne” in Italia, o
zia. Assieme ai minerali (come cobalto,       le cosiddette “aree grigie”, sono com-
litio, argento, nichel), al bosco e al pa-    prese in questo pacchetto: questo è per
scolo, c’è anche l’acqua, evidentemen-        me un primo piano ideologico. Perché
te, una risorsa su cui ne vedremo delle       è chiaro da quello che possiamo trar-
belle. Ma non si tratta solo di risorse       re dalla nostra esperienza pratica negli
naturali, pensiamo anche al patrimonio        ultimi anni (e non da quello che leggia-
immobiliare, le case, le borgate seicen-      mo dai piani programmatici del capi-
tesche, lo spazio. Da qualche parte tut-      tale), che esiste una forte componente
ta la gente che spingono a ripopolare         di esclusione. Esclusione spaziale dal-

Estate 2022                                                                     � 19
le possibilità di abitare e sopravvivere,       venza, che potranno avvenire tramite la
marginalizzazione materiale, esclusio-          guerra che ti viene fatta perché ti sfrat-
ne di fatto da tutti i livelli della cittadi-   tano, o perché ti costruiscono una pala
nanza, ad esempio attraverso l’uso del          eolica sotto casa, ma anche, allo stesso
Green Pass, cioè attraverso la digitaliz-       tempo, precludendoti l’accesso a ogni
zazione. Per cui mi viene da porre la           tipo di servizio e di possibilità.
questione: arriverà una colonizzazione              La crisi degli ultimi anni ci sugge-
e porterà alla riorganizzazione della           risce che si è interrotto un certo ciclo
produzione, ma questo non è un pro-             della globalizzazione. Questo porta al
getto universale, come già il progetto          fatto che sì, saranno cercate le risorse
della società industriale del Novecento         dentro i territori nazionali, in modo da
non lo era. Ecco quindi che, insieme            gestirle localmente, ma queste non sa-
alla contestazione di questo progetto,          ranno mai sufficienti a tenere in piedi il
un capitolo su cui riflettere è: «chi ne        sistema così come lo conosciamo, che
sarà escluso». Come ogni progetto del           è tendente alla cittadinanza universale.
capitalismo, anche questo prevede una           Questo mi pare chiaro: dal momento
riorganizzazione della società e noi            in cui le risorse saranno molte meno,
siamo dipendenti dalla distribuzione di         possono scavare tutte le Alpi ma quel-
risorse che il capitalismo attua. Insieme       le risorse non le troveranno. Il benes-
al dover attutire un possibile arrivo di-       sere occidentale nel ciclo precedente
retto del progetto là dove abitiamo, ci         della globalizzazione è basato anche
saranno territori che non saranno coin-         su una buona dose di colonizzazione
volti affatto dalla «zonizzazione» per          degli altri continenti. Questa cosa non
abitazione e per estrazione come si di-         è più così tanto pacifica. I blocchi glo-
ceva. La questione, più che in termini          bali si stanno diversificando, gli USA
di divisione spaziale che costruisce il         hanno grossi problemi e di conseguen-
capitalismo, è che dovremmo tornare a           za anche l’Europa. Queste risorse non
rivedere quali sono le possibili linee di       arriveranno in abbondanza nei territori
esclusione dalle possibilità di sopravvi-       occidentali e nel primo mondo, per cui
                                                             saranno tolte alle persone
                                                             che avranno meno. Il pia-
                                                             no di NextGenerationEU
                                                             mi sembra un piano molto
                                                             politico, che ha l’apparen-
                                                             za di avere ancora la voca-
                                                             zione del collante sociale
                                                             ma che sottende un grande
                                                             processo di esclusione da
                                                             forme di sopravvivenza che
                                                             il capitale in qualche modo
                                                             ci ha assicurato. Mi sembra

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che il problema principale sia proprio         tri attacchi del capitale, a me sembra-
cercare di capire quali siano le dinami-       va che un’opposizione potesse essere
che di esclusione in arrivo, anche quan-       fatta sia con le classiche forme delle
do non le vediamo vicino a casa nostra.        lotte e del bagaglio anticapitalista, sia
                                               mettendo in mostra un modo di vive-
C. Aggiungo a quanto appena detto: ci          re alternativo a quello consumista. Ora
sarà una selezione dei luoghi, tra luoghi      questo piano mi sembra scivolosissi-
di estrazione, luoghi abitativi, ecc. Al-      mo. Io anche solo col mio vivere di-
cune valli, ad esempio dove vivo io, si        mostro che non sono d’accordo a tutto
stanno già delineando a luogo abitativo        ciò. Tuttavia il modello di vita di tanti
perché hanno certe caratteristiche: sono       di noi che vivono e lavorano in mon-
facili da raggiungere, hanno già un so-        tagna, costruendo reti collettive, facil-
strato con certi aspetti culturali, ecc. Im-   mente può essere letto da altri che non
maginarsi che nuove persone verranno           ne colgono la profondità esattamente
a vivere qui solleva degli aspetti com-        al pari di quelli che se ne vanno via
plicati. Non è un male di per sé che le        dalla città e «fanno lo smart working”,
montagne si ripopolino, se ciò avviene         e a cui poco interessa del territorio. Se-
con l’idea di vivere questo spazio nel-        condo me bisognerà trovare forme, dif-
la sua complessità. Bisognerebbe però          ficile ora dire come, per esplicitare che
tracciare una linea tra un ripopolamento       i modi di vivere che noi riconosciamo
che in qualche modo “ci piace” e un al-        più “in equilibrio” con il territorio non
tro che solleva dei problemi. Non è una        vogliono alimentare quel modello lì, e
cosa semplice: se per lo scavo di una          parallelamente opporsi ai progetti di
miniera il mio nemico è chiaro, e c’è          devastazione vicini e lontani.
una certa facilità nel riconoscerlo, l’ar-
rivo di nuovi abitanti in smart working,       E. Si tratta di una questione di capitale
che probabilmente non saranno nean-            sociale: tali progetti interpretano qual-
che persone particolarmente ricche,            siasi cosa tu faccia come un capitale
porta con sé (insieme alle inevitabili an-     sociale. Vengono capitalizzate tutte le
tenne e a ciò che ne consegue) un mo-          relazioni sociali. Ad esempio, nei quar-
dello economico di insediamento pro-           tieri in via di riqualificazione, chi faceva
blematico; questo renderà più difficile        i doposcuola si trovava la San Paolo che
riconoscervi un “nemico”, rendendo la          riproduceva i doposcuola pure lei, che
questione più sfaccettata e complicata.        capitalizzava anche quel tipo di inter-
                                               vento. Tutto ciò succederà e riguarderà
D. Credo sia una questione su cui sarà         molte delle attività che abbiamo. Una
necessario moltiplicare confronti di           linea di separazione si creerà quando
questo tipo, soprattutto per quanto ri-        ci sarà conflitto, quando saranno viola-
guarda il capitolo «cosa possiamo fare         te le leggi, quando non sarà rispettata
noi». Su questo, pongo una domanda:            la proprietà: quando operi certe scelte
negli scorsi decenni, a fronte di tanti al-    è subito evidente la differenza tra i due

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modelli. Sicuramente una delle prime        mente le forme storiche di gestione del
cose a cui essere preparati è proprio       bosco per capire come mandare a frutto
questa contrapposizione di modelli...       tale risorsa, anche facendo riferimento
                                            ad antiche formule comunitarie di ge-
F. Pensiamo anche ai modelli di “co-        stione forestale (come le “quinte” delle
operative”, “partecipazione”, “svilup-      Valli di Lanzo). Tali bandi usano parole
po”, “comunità”: viene ripreso tutto        convincenti: “comunità”, “municipali-
quel lessico, che noi abbiamo sempre        tà”, “collettività”; ma il vero obiettivo
usato in un modo preciso, e risignifica-    è formalizzare tali gestioni, sottopo-
to. “Partecipazione” per programmi di       nendole a regole che chiaramente non
questo tipo significa la possibilità per    sono gli abitanti del territorio a decide-
ogni individuo di “partecipare” alla va-    re. Questo aspetto rappresenta uno dei
lorizzazione capitalistica di un luogo.     frutti più avvelenati di tali piani di in-
Ovviamente per poter accedere a que-        tervento e di valorizzazione. Soprattutto
sta “partecipazione” bisogna rientrare      laddove la risorsa viene ancora vissuta
in una serie di canoni, rispettare una      come comunitaria, laddove storicamen-
serie di parametri che normalmente          te lo è stata e ancora ne esiste memoria.
non rispetti. Da qui è abbastanza evi-
dente la differenza abissale tra questi     H. Rispetto alla legna basta vedere cosa
modelli. Inoltre una distanza si trova      succede nella valle in cui vivo: in alcuni
anche con le persone che abitano la         comuni non viene più neanche dato il
montagna da prima di queste nuove           focatico perché la gestione dei boschi
forme di ripopolamento. Dove abito          è totalmente affidata a cooperative che
io, ad esempio, c’è gente che vive di       si nutrono di tali lessici inclusivi, cui è
raccolte, senza soldi, certo con molte      assegnata la pulizia dei boschi. Peccato
difficoltà. La differenza con “smart vil-   che poi il legname venga poi rivenduto
lage”, “green communities”, situazioni      come pellet o biomassa o per altre for-
costruite ad arte per mostrare ai turisti   me di profitto. Lo stesso vale per l’acqua:
una montagna che di fatto non esiste e      le sorgenti sono gestite dalla azienda
non è mai esistita, è profonda ed evi-      municipale, con la sua forte propagan-
dente. Dove stia il punto di rottura,       da green, e sono poche le borgate che
però, è ancora difficile da individuare.    hanno ancora una gestione comunale
                                            dell’acqua. Da noi se ne sta parlando
G. A proposito di recupero, visto che       per cercare di dare una risposta di lotta,
si parlava di silvicoltura, proprietà e     credo sia questo ciò su cui dovremmo
usi comunitari, è interessante osservare    ragionare. Non sono temi nuovi, ma c’è
come anche per questo caso specifico        un’accelerazione forte in questo mo-
esistano dei simil-documenti program-       mento, e ciò apre possibilità importanti.
matici (vedi le linee guida dei progetti    Se parli di acqua, di risorse, si possono
europei ALCOTRA, o ancora gli inter-        aprire dialoghi sul territorio: chi vive la
venti GAL) che analizzano minuziosa-        montagna da generazioni le ha molto a

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cuore. Sul territorio, con la gente che ci    anche calzante. Dopo aver espropriato
abita, si possono trovare agganci in que-     la tua identità, gentilmente te la restitu-
sto senso, provando a dare suggestioni        iscono, ovviamente contraffatta. Che è
di lotta e incontrando complicità.            quello che è successo in Occitania, se
                                              ci pensate: dopo aver sterminato le co-
I. Si diceva prima di focalizzarsi sulle      munità che parlavano occitano, hanno
risorse, iniziando un abbozzo di lista:       iniziato a fare le scuole di occitano – ge-
acqua, terreni, boschi, patrimonio im-        stite dallo Stato – trasformando la lingua
mobiliare. Io penso che possa essere          madre di una comunità in qualcosa di
utile aggiungere alla lista anche alcuni      folkloristico, esotico. Oltre a ciò provo
aspetti immateriali, ad esempio la cul-       ad aggiungere una questione, forse pre-
tura, le reti so-                                                       matura, ma che
ciali, l’interazio-                                                     mi pare sia usci-
ne tra persone                                                          ta in diversi in-
e territorio, ecc.                                                      terventi, ovvero
Considerare tut-                                                        il «ciò che pos-
ta l’infrastruttura                                                     siamo fare noi».
sociale e cultu-                                                        Una premessa:
rale che rende                                                          secondo me bi-
possibili alcuni                                                        sogna fare la tara
modi di vita che                                                        rispetto a ciò che
non sono possi-                                                         viene scritto sui
bili nelle città e                                                      documenti uffi-
che costituisco-                                                        ciali, che ha mol-
no una ricchez-                                                         to di ideologico
za, una risorsa.                                                        rispetto a quel-
Preziosa sia per chi la vive sia per il       la che è poi la realtà. Loro parlano di
colonizzatore di turno che la vuole           comunità, partecipazione, tecnologia,
espropriare, per mercificarla e renderla      ma ci sono aspetti molto più materiali,
fruibile al turismo e allo sfruttamento       molto più importanti, di cui di fatto non
economico. Ma anche da distruggere,           parlano. Le priorità sono drenare ener-
perché può rappresentare un baluardo          gia e risorse e spostare merci e mezzi
di resistenza al processo di gentrifica-      militari, queste sono e saranno sem-
zione del rurale. Parlo delle relazioni tra   pre le loro priorità; non aspetti virtuali,
persone che lavorano in forma comuni-         “smart” e tantomeno aspetti ideologici
taria, della cultura, della lingua...         come “partecipazione” e “comunità”,
                                              che nella maggior parte dei territori sa-
L. A questo proposito, ascoltando il do-      ranno solo balle. Il grosso dei territori
cumento mi ha colpito un passaggio            sarà realmente escluso, ma altri luoghi
che parla di «restituzione dell’identità»:    saranno ben più sfortunati, laddove si
è una definizione agghiacciante, ma           estrarranno risorse, si avvelenerà, si in-

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quinerà. Nelle zone che sono e saranno         maggiore indipendenza (nel senso,
sempre più abbandonate dallo Stato,            come si diceva, anche di riappropria-
questo creerà delle opportunità. O me-         zione, di rottura della dipendenza dalle
glio, dobbiamo capire noi come far sì          forme vecchie e nuove di capitalismo).
che questa “esclusione” diventi oppor-         Terzo: il livello di immaginario, iden-
tunità, e non solo sfiga. Ogni territorio ha   titario, culturale, anche qui nel senso
le sue specificità e forze differenti e non    dell’autonomia, ché la nostra storia non
è facile parlarne in modo organico. Ma         è quella che ci vorrebbero “restituire”.
quello che potremmo domandarci è se            Negli anni passati si è pensato più volte
ha senso iniziare a pensare una prospet-       a elaborare prospettive comuni allarga-
tiva comune, anche tenendo presenti le         te, che dessero un orizzonte comune
differenze. Provare almeno a iniziare          agli aspetti organizzativi locali. Non
a ragionare su alcuni punti, direzioni,        si è mai riusciti granché. Lo dico ora
prospettive condivise, che possano es-         perché mi sembra ci siano un po’ di
sere rappresentate da un manifesto, un         spinte in questo senso, che arrivano an-
programma. Questo forse è prematuro,           che da gente nuova, nuovi contesti. La
ma almeno si potrebbero iniziare a im-         questione della terra, delle risorse, del
maginare delle linee su cui trovarsi, con      disastro climatico, mi pare che questi
l’attenzione che non siano un ostacolo         temi stiano emergendo come centrali
all’azione locale nei territori, ma anzi       anche al di fuori dei soliti stretti giri di
un’occasione di forza, di coordina-            compagni/e. Potrebbe essere un punto
mento e potenziamento per le singole           di partenza.
realtà. Sono stati espressi bene que-
sti aspetti, ma provo a schematizzarli.              Incontro tenutosi nelle Alpi Cozie
Primo: il conflitto, l’opposizione con                                      luglio 2022
l’azione diretta contro i progetti noci-
vi che vengono a impedirti quello che          Tutte le illustrazioni sono tratte da:
è il secondo punto: l’autonomia, ossia         Aa.Vv., Terremoti in Italia dal 62 a.C. al 1908.
come vivere sul tuo territorio, del tuo        Frammenti di testimonianze storiche e icono-
territorio, in direzione di una sempre         grafiche…, Enea, Roma 1999.

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