Nemi, un fiume di fogna da via De Sanctis precipita nel lago

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Nemi, un fiume di fogna da via De Sanctis precipita nel lago
Nemi, un fiume di fogna da
via De Sanctis precipita nel
lago

NEMI (RM) – La grandine di ieri, un olezzo indescrivibile su
via G. De Sanctis dove un tombino è straripato con acqua di
colore marrone che fuoriusciva di continuo. L’ odore di fogna
ha in pochi minuti invaso tutta la strada.

Dalle foto e dal video girati ieri è possibile vedere come una
grandine che si è interrotta dopo circa 10 minuti abbia
letteralmente mandato in tilt la zona alta di Nemi dove
insisterebbero anche dei piani di lottizzazione.
Nemi, un fiume di fogna da via De Sanctis precipita nel lago
L’acqua scura e maleodorante                        si    è
naturalmente riversata a valle
Dalle immagini e video è evidente che l’infrastruttura
fognaria non sembra reggere neppure le abbondanti
precipitazioni.

Come sono stati operati i lavori ai chiusini? Si sta facendo
opera di manutenzione e salvaguardia per evitare che eventi
meteorici compromettano la sicurezza del Paese? Per altro
siamo in zona dove il dissesto idrogeologico è una piaga per
il territorio. Vanno bene gli eventi ma in questo caso la
programmazione appare di tutta evidenza carente.
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Nemi, un fiume di fogna da via De Sanctis precipita nel lago
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Frascati, elezioni: tante le
liste a sostegno di Francesca
Sbardella

FRASCATI (RM) – Francesca Sbardella candidata a Sindaco di
Frascati sostenuta da una larga coalizione di centrosinistra
ospite ad Officina Stampa dove ha rilasciato un’intervista a
Chiara Rai.

Francesca Sbardella ospite di Chiara Rai a Officina Stampa del
10/06/2021
Frascati, città per antonomasia definita “la Perla dei
Castelli romani” è situata sui Colli Albani, a 326 metri sul
livello del mare e in posizione dominante rispetto Roma, con
un territorio immerso nel polmone verde rappresentato dal
parco regionale. Sorella più prossima alla Città Eterna, con
la quale confina, è caratterizzata dalla splendida e
cinquecentesca villa Aldobrandini che insieme agli
Nemi, un fiume di fogna da via De Sanctis precipita nel lago
affascinanti siti archeologici e alle splendide dimore
rinascimentali, esterna la bellezza di una città che non trova
facile confronto per importanza storica, ricchezza
paesaggistica, architettonica ed eccellenza enogastronomica,
tra cui svetta il famoso vino conosciuto e apprezzato in tutto
il mondo.

Ma Frascati ospita anche una delle comunità scientifiche che
per numero di ricercatori e vastità tipologica delle ricerche
portate avanti rappresenta un unicum nel panorama nazionale e
tra i più significativi a livello internazionale. Un fattore
di grande rilevanza socio-culturale e una grande risorsa per
l’economia locale. Ed è’ proprio qui che si sta portando
avanti una delle più grandi sfide nel campo della scienza:
imbrigliare l’energia delle stelle per ottenere una fonte di
energia inesauribile sicura e pulita. Un grande progetto
denominato DTT il divertor tokamak che dopo il 2050 dovrà
mettere in rete energia elettrica da fusione nucleare. Una
grande sfida per tutto il Paese Italia per creare occupazione
nel settore industriale con ricadute scientifiche tecnologiche
ed economiche. Un’occasione unica per l’ambiente, una grande
chance per la formazione e l’impiego dei giovani e una grande
occasione per Frascati e la sua intera comunità che si trovano
al centro di un futuro che sta già bussando alle porte della
Città.

Ddl Zan e legge Mancino, cosa
cambia? GayLib e Movimento
Nemi, un fiume di fogna da via De Sanctis precipita nel lago
Nazionale a confronto

Ddl Zan al centro dell’approfondimento giornalistico ad
Officina Stampa di ieri dove la conduttrice giornalista Chiara
Rai insieme al giornalista Daniele Priori Segretario Nazionale
di GayLib e al portavoce del Movimento Nazionale Giustino
D’Uva hanno approfondito quelli che sono i vari aspetti di
questa proposta di legge anche confrontandoli con la così
detta legge Mancino che al momento è l’unica realtà italiana
che punisce i reati d’odio e discriminazione.

Officina Stampa del 10/06/2021
Omotransfobia ma non solo. Il disegno di legge presentato dal
deputato del PD Alessandro Zan mira a proteggere omosessuali
ma anche donne e disabili dai cosiddetti reati d’odio cioè gli
atti violenti discriminatori nei loro confronti o anche solo
l’istigazione a commetterli.

I suoi 10 articoli vogliono estendere le norme che già
puniscono le discriminazioni o le violenze a sfondo razziale,
etnico o religioso anche a quelle basate su sesso, genere,
orientamento sessuale, identità di genere o disabilità
colpendo anche chi organizzi o partecipi ad associazioni che
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per gli stessi motivi istighino alla discriminazione alla
violenza

Il DDL Zan consentirebbe anche l’apertura di centri anti
discriminazione case rifugio per le vittime di odio omofobo e
l’istituzione della giornata nazionale contro l’omofobia, la
lesbofobia, la bifobia e la transfobia con l’obiettivo di
promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di
contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze
motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere.

Una legge attesa da 25 anni visto che la prima proposta
presentata da Nichi Vendola risale al 1996, ma nonostante la
lunga attesa sono ancora tante le riserve che accompagnano il
cammino del ddl Zan cui vengono rimproverate prima di tutto
alcune ambiguità interpretative a cominciare dalle identità di
genere definita come l’identificazione percepita manifestata
di sé in relazione al genere anche se non corrispondente al
sesso indipendentemente dall’aver concluso un percorso di
transizione.

La legge dell’82 che tutela la persona transessuale non dice
che basta l’autopercezione per essere riconosciuto di un
genere diverso dal sesso di nascita. Il DDL Zan cancellerebbe
invece il dualismo uomo donna a vantaggio di un’autopercezione
individuale per la quale non viene richiesta alcuna forma di
stabilità.

Il disegno di legge contro l’odio e la discriminazione per
alcuni sarebbe invece intollerante verso chi sostiene che la
differenza uomo donna esiste e rischierebbe di violare il suo
diritto alla libera manifestazione del pensiero per questo nel
passaggio alla camera è stata inserita la clausola salva idee
per la quale sono fatte salve la libera espressione di
convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime
riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle
scelte.
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Le modifiche agli articoli del Codice
Penale
Il disegno di legge Zan nella prima parte del testo modifica
gli articoli del Codice Penale introdotti dalla legge reale
del 1975 e successivamente modificati dalla legge 205 del 25
giugno 1993 nota come legge Mancino che ad oggi rappresenta il
principale strumento legislativo che l’ordinamento italiano
offre per la repressione dei crimini d’odio e dell’incitamento
all’odio.

Si tratta degli articoli 604 bis e 604 ter che prevedono il
carcere per chi propaganda o istiga la discriminazione alla
violenza per motivi razziali etnici nazionali o religiosi. Con
il disegno di legge proposto dal deputato del PD Alessandro
Zan a questi si aggiungerebbero il sesso, il genere,
l’orientamento sessuale, l’identità di genere e la disabilità.

In concreto chi discrimina o usa violenza contro una persona
per una di queste ragioni incorrerebbe in un reato d’odio e
non più soltanto in una aggravante per futili motivi.

La seconda parte del testo introduce il 17 maggio di ogni anno
la giornata nazionale contro omofobia e lesbofobia, bifobia e
transfobia, estende la condizione di particolare vulnerabilità
definita dall’articolo 90 quater del codice di procedura
civile alle persone discriminate per il loro sesso genere
orientamento sessuale e identità di genere e colma una
mancanza Quella sui dati relativi alle discriminazioni e le
violenze lo fa prevedendo che l’Istat realizzi un monitoraggio
statistico con cadenza triennale

L’articolo 4 del provvedimento, infine, vuole tutelare la
libertà di espressione stabilendo la non punibilità delle
opinioni che non determinano un concreto pericolo di atti
discriminatori o violenti.
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Allumiere,     “concorsone”.
Audizione shock in Regione:
sentiti    i    sindaci    di
Bracciano, Anguillara Sabazia
e Monterotondo
Il Sindaco di Bracciano: “Io so che
alcune persone della graduatoria non sono
state chiamate, sarebbero state saltate”
“Arrivati alla terza seduta Trasparenza sull’argomento
possiamo affermare che il Comune di Allumiere non ha inviato
la graduatoria ai Comuni che avevano bisogno di personale ma
solo uno specchietto con alcuni nomi. Abbiamo scoperto un
altro lato di questo concorso”. Così la presidente della
Commissione Trasparenza della Regione Lazio, Chiara Colosimo,
al termine della riunione odierna dedicata ad approfondire le
procedure concorsuali messe in atto dal Comune di Allumiere.

Insomma il famoso “concorsone” grazie al quale sono stati
assunti alla Pisana e in diversi comuni come Guidonia
Montecelio, Anguillara Sabazia, Monterotondo, portaborse di
politici, figli di e nomi noti vicini al Pd, Cinque Stelle e
in un caso Lega.

Il video della seduta del 7 giugno 2021 in Commissione
Trasparenza
Auditi il sindaco del Comune di Bracciano
Armando Tondinelli, di Anguillara Sabazia
Angelo Pizzigallo e Monterotondo Riccardo
Varone
Tutti hanno raccontato ai commissari regionali le procedure
con le quali sono stati comunicati loro, da Allumiere, i
nominativi delle persone da assumere: “Alcune persone della
graduatoria – dice il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli
– non sono state chiamate. Viene chiesto a noi sindaci come
mai non abbiamo annullato le assunzioni, rispondo che neppure
la Regione lo ha fatto e che Allumiere dovrebbe annullare il
concorso permettendo così a noi Comuni di non rischiare
contenziosi con gli assunti. La persona assunta a Bracciano,
risulta essere una perfetta sconosciuta. E’ inquietante però
che non risulta da nessuna parte la graduatoria definitiva del
concorso. Inoltre manca una determina di approvazione della
graduatoria finale e dei verbali e quindi non sono mai decorsi
i tempi per impugnare eventuali atti”.

Il Sindaco di Anguillara Sabazia Angelo Pizzigallo ha difeso
l’assunta – si tratta della figlia del Sindaco di Manziana
Serena Bruni – e la genuinità dell’assunzione: “Abbiamo agito
secondo la legge, facendo ciò che è consentito – dice – mi
dispiacerebbe dover allontanare la dottoressa Bruni per errori
di procedure del Comune di Allumiere”. La Presidente della
Commissione, Chiara Colosimo, riferendosi al Sindaco di
Anguillara Sabazia ha detto che gli risulta che il Comune di
Allumiere ha dato l’autorizzazione a quello di Anguillara
Sabazia di utilizzare la graduatoria “che comunque è
provvisoria, non definitiva” il 25 novembre aggiungendo
“quindi non si capisce quale graduatoria anche se provvisoria
visto che è stata accettata successivamente. Il Sindaco ha
quindi specificato che le linee guida della funzione pubblica
consigliano di utilizzare delle graduatorie ancora in
formazione “proprio per evitare vi possa essere un “accordo
successivo”.

Il Sindaco di Monterotondo ha detto che
il Comune ha appreso del concorso da un
idoneo
Il sindaco di Monterotondo Riccardo Varone: “Abbiamo saputo
del concorso – dice Varone – perché uno degli idonei ci ha
scritto. Siamo rimasti in finestra per non esporre l’ente a un
contenzioso di sicuro risarcimento”.

I tre Sindaci, insomma, hanno raccontato ai commissari
regionali le procedure con le quali sono stati comunicati
loro, dal Comune di Allumiere, i nominativi delle persone da
assumere, risultate comunque idonee dal concorso.

“Nessun Comune ha ricevuto la graduatoria per intero ma solo
questo specchietto- ha ribadito Chiara Colosimo dopo i
racconti dei sindaci- che sia legittimo o meno non spetta a me
dirlo ma ho qualche perplessità. Ricordo che il sindaco di
Bracciano ha anche detto che secondo lui qualche nome è stato
addirittura saltato. Così se nella prima audizione abbiamo
appreso del cosiddetto errore materiale sulla sufficienza, se
nella seconda abbiamo avuto certezza che la lista degli idonei
fosse passata da 20 a 107, oggi abbiamo ricostruito che
Regione Lazio e i vari Comuni auditi non hanno ricevuto la
graduatoria complessiva. Vedremo come procedere ma bisogna
capire subito se l’elenco fornito ai vari Comuni fosse basato
su un ordine preciso oppure no. Lo verificheremo con le
carte”.

“Io so- ha commentato durante l’audizione, tra gli altri, il
sindaco di Bracciano Armando Tondinelli– che alcune persone
della graduatoria non sono state chiamate, sarebbero state
saltate”.

I primi punti fermi: Non risulta da nessuna parte una
graduatoria definitiva.
Anguillara Sabazia, emergenza
cimitero: quel silenzio di
tomba del Sindaco Pizzigallo…

Enrico Stronati: “Sono ancora in attesa
che l’Amministrazione mostri chiaramente
quale sia il percorso individuato per
risolvere questi problemi che stanno a
cuore a tutti”
ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Ancora nessuna soluzione
all’orizzonte per il cimitero di Anguillara Sabazia che ha
ormai, da tempo, registrato il tutto esaurito. Una situazione
emergenziale che dura da anni e che ha visto requisire i
loculi a privati cittadini che li avevano ottenuti in
concessione, pagando fior di quattrini, e che ad oggi ancora
non sanno quando potranno rientrarne in possesso.

Ultimamente il Comune di Anguillara Sabazia ha aggiornato il
Piano Triennale delle opere pubbliche, ma dell’ampliamento del
cimitero comunale e della costruzione di quello nuovo continua
a non esserci traccia.

“Ho cercato di portare all’attenzione dell’Amministrazione
comunale la questione della requisizione dei loculi, che è una
misura estrema e che, come tale, dovrebbe essere contingentata
nel tempo e nei numeri. – Dice il Consigliere comunale di
Sinistra in Comune” Enrico Stronati – L’ho fatto formalizzando
richieste e incontri che esulassero dagli strumenti del
Consiglio comunale (quali interrogazioni e/o mozioni) perché –
come ho già dichiarato – l’argomento richiede sensibilità e
vanno evitate strumentalizzazioni politiche. Ma non mi sembra
che questa scelta stia avendo successo”.

Enrico Stronati parla di un primo incontro risalente allo
scorso 2 febbraio 2021 alla presenza della Consigliera
delegata, del Responsabile d’Area e della Segretaria comunale.
“Rappresentai il problema (già loro noto) – racconta Stronati
– e concordammo tutti che la vicenda necessitasse di una
soluzione o quanto meno di una programmazione che consentisse
di dare indicazioni sui tempi per giungere a suddetta
soluzione a tutti quei cittadini che si sono visti requisire i
propri loculi ma anche a quelli che hanno pagato per veder,
poi, il proprio caro defunto letteralmente “parcheggiato” in
un loculo di terzi. Sollecitai una qualche forma di risposta
al problema il giorno 11 febbraio e poi il 23 marzo. Cosa che,
evidentemente, non ottenni”.
Lo sdegno dei cittadini verso il
“disinteresse” al problema cimitero
Alcuni dei nostri lettori, che non riescono a far arrivare il
loro sdegno agli amministratori comunali per quello che appare
come un disinteresse nei confronti dell’emergenza cimitero, ci
hanno chiesto di continuare a richiamare chi di dovere ad
assumersi le responsabilità e di dimostrare fattiva volontà di
porre fine all’emergenza loculi. Noi lo facciamo volentieri
perché non è più ammissibile, come riferiscono queste persone,
che si continui con la solita tiritera “vorrei ma non oso”.
Con il comportamento che appare come attendista la nuova
giunta guidata dal Sindaco Angelo Pizzigallo rischia di
perdere la fiducia dei tanti cittadini che hanno riposto in
questa legislatura la speranza di una rinascita per Anguillara
dopo il fallimentare governo M5s guidato da Sabrina Anselmo.

Volere è potere… dice il detto
E come dice il detto: “Volere è potere” e la Giunta Pizzigallo
questa volta lo ha dimostrato, senza esitazione alcuna, con
Deliberazione di Giunta comunale n. 74 del 20.05.2021 quando
ha approvato 4 decreti sindacali che autorizzano l’erogazione
ad altrettanti dipendenti, dell’indennità di posizione,
dimostrando con ciò che “certi diritti” non possono essere
ignorati, mentre altri, magari possono essere ignorati, come
nel caso della requisizione loculi.

Le dichiarazioni              del    Sindaco        Angelo
Pizzigallo
Il 15 settembre 2020 su Adnkronos Angelo Pizzigallo, quale
candidato sindaco in vista delle elezioni amministrative del
20 e 21 settembre dello scorso anno, così sintetizzava il suo
programma: “Decoro, manutenzione, acqua, scuole e turismo sono
le emergenze da affrontare con efficienza ed efficacia ad
Anguillara”. Questa sua è stata un’ingenua ammissione nel
misconoscere candidamente l’emergenza cimitero. Per lui le
emergenze sono altre, quelle del suo programma. Però non si
amministra con l’ingenuità, dice la gente domandandosi, allora
cosa intendeva veramente il sindaco quando, andando a riferire
al Commissario Prefettizio Gerardo Caroli il 21 febbraio 2020,
discuteva delle varie problematiche della Città, oltre che
della scuola parlando anche del cimitero comunale e dicendo:
“Per il cimitero siamo propensi ad una risoluzione definitiva
del problema del reperimento dei loculi, consigliando la
progettazione del nuovo cimitero sulla via di Santo Stefano,
come da PRG approvato dalla Regione Lazio. L’ipotesi di un
ampliamento dell’attuale cimitero, alla luce delle
requisizioni attuali, risolverebbe il problema solo per
qualche anno”. Molta gente, constatando che per il sindaco
dunque esiste “il problema”, si chiede se come amministratore
responsabile non spetti a lui risolverlo.

Intervistato da Chiara Rai nel corso della trasmissione
“Officina Stampa” dello scorso 11 marzo il Sindaco spiegava
che una prima soluzione di natura emergenziale è quella di
ampliare l’attuale cimitero per poi, successivamente, agire
sulla progettazione di un nuovo camposanto da realizzarsi
nell’area già destinata dal PRG.

Ad oggi sono trascorsi 3 mesi da queste dichiarazioni e ancora
non si trova la minima traccia di ampliamenti o di progetti
relativi la costruzione di un nuovo camposanto.

E sempre durante l’intervista il Sindaco Pizzigallo affermava
che: “Un’attività importante come quella sulle concessioni in
essere e quelle vecchie, magari scadute, deve essere portata
avanti perché è vero che l’amministrazione deve cercare di
risolvere i problemi ma per farlo ha necessità di dare ordini
regole e impostazioni”. Ebbene alla luce di queste
dichiarazioni forse è il caso che qualcuno faccia sapere
all’avvocato Angelo Pizzigallo che è proprio lui
“l’amministratore” che dovrebbe dare ordini, regole e
impostazioni. Fateglielo sapere, tante volte non lo sapesse,
oppure è diventato Sindaco a sua insaputa?

La risposta degli amministratori è sempre
la stessa: “Stiamo provvedendo”
Il Consigliere comunale di opposizione Enrico Stronati durante
l’incontro dello scorso 2 febbraio con la Consigliera
delegata, il Responsabile d’Area e la Segretaria comunale
aveva sollecitato un intervento per risolvere l’incresciosa
questione del guano dei piccioni “che molti cittadini, tra cui
mia mamma, – dice Stronati – mi rammentano ogni volta che mi
incontrano. La risposta è sempre la stessa: “stiamo
provvedendo”. Ho concesso tutto il tempo possibile,
consapevole che un conto è amministrare il bene comune, un
conto è fare dichiarazioni in campagna elettorale. Sono ancora
in attesa che l’Amministrazione mostri chiaramente quale sia
il percorso individuato per risolvere questi problemi che
stanno a cuore a tutti. E’ necessario fornire una risposta ai
possessori di loculi requisiti, ai cittadini che hanno pagato
per un loculo mai avuto e ai cittadini che frequentano il
cimitero e devono ogni giorno rimuovere il guano dei piccioni
con attrezzi, peraltro, spesso di fortuna. La buona
Amministrazione si riconosce dai servizi essenziali che
assicura”.

Il Sindaco è stato dunque sollecitato svariate volte ad uscire
dall’equivoco e a fornire una risposta ai possessori di loculi
requisiti e ai cittadini che hanno pagato per un loculo mai
avuto, (facendo così fare cassa al Comune). Il primo cittadino
sull’argomento si è trincerato in un assoluto mutismo che non
può significare altro che imbarazzo. La buona Amministrazione
si riconosce dai servizi essenziali che assicura, ha detto
giustamente qualcuno. Qui però si sta parlando di Anguillara
Sabazia e definire con gli occhi di oggi questa “una buona
amministrazione” sarebbe troppo.

Per il sindaco Angelo Pizzigallo il
programma elettorale sembra essere un
sogno di mezz’estate
Fra pochi giorni saremo in estate, poi tornerà l’autunno e poi
ancora l’inverno e il sogno di Pizzigallo presenterà il conto
ai cittadini con le strade che si allagheranno, l’interruzione
dell’acqua corrente, le pozzanghere, il vandalismo come quello
di pochi giorni fa ai danni del bar Toscanini, la mancanza di
aerazione meccanica controllata nelle classi scolastiche e non
solo. Una città non vive solamente della “manutenzione
straordinaria della tribuna dello stadio calcistico”. Il sogno
di mezz’estate di Pizzigallo fra poco svanirà e così andrà in
fumo anche un’altra stagione turistica. Il primo cittadino si
presume sia soddisfatto, ma la gente non lo è per niente e noi
continueremo a ricordarglielo.

Tumori        e      fattore
ereditarietà, con l’esame del
DNA si può fare prevenzione.
Marina   Baldi:   ecco   come
funziona
La prevenzione da malattie che possono essere identificate con
largo anticipo grazie all’esame del nostro Dna. Una delle
ultime conquiste nel campo della biologia molecolare che vede
in prima linea la dottoressa Marina Baldi direttore sanitario
di Eurofins Genoma Group Roma, la più grande realtà in questo
campo a livello europeo.
Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 03/06/2021
Esistono famiglie in cui la malattia tumorale è più frequente
rispetto al resto della popolazione. Alcuni tipi di cancro
infatti infatti hanno un origine ereditaria cioè sono causati
dalla presenza di una mutazione che viene tramandata di
generazione in generazione aumentando il rischio delle persone
che la possiedono di sviluppare un certo tipo di tumore.
Grazie allo studio delle famiglie a rischio alcune di queste
mutazioni sono state identificate e si conosce il gene
coinvolto e anche il tipo di mutazione ovvero l’alterazione
della sequenza del DNA.

La possibilità di distinguere, prima dell’insorgenza della
malattia, trattiene la famiglia a rischio a una sequenza
normale e chi è portatore della mutazione è importante perché
chi non ha la mutazione possiede lo stesso rischio del resto
della popolazione mentre chi la possiede ha un rischio molto
maggiore di sviluppare la malattia

Officina Stampa del 03/06/2021 – la dr.ssa Marina Baldi spiega
le tecniche di prevenzione che si possono attuare con l’esame
del DNA
L’identificazione dei portatori della mutazione viene fatta
attraverso un test genetico che generalmente a partire da un
prelievo di sangue consente di isolare il DNA e di analizzarlo

Nel caso in cui la mutazione presente nella famiglia sia già
nota si sequenzia solo la regione del gene coinvolto per
accertare la presenza o meno della mutazione

Il risultato del test è positivo se viene trovata la mutazione
e le persone che la possiedono potranno entrare a far parte di
in un preciso programma di sorveglianza sanitaria per
diagnosticare precocemente l’eventuale insorgenza della
malattia

Il risultato è invece negativo quando il sequenziamento non
rivela la presenza della mutazione cercata, in questo caso il
rischio di sviluppare il tumore è simile a quello della
popolazione in generale.

Nel caso in cui in una famiglia a rischio non venga
individuata la mutazione saranno sequenziati più geni con
l’obiettivo di trovare quello mutato e il tipo di mutazione e
il risultato del test sarà positivo qualora venga identificata
una mutazione in uno dei geni analizzati. In questo caso il
paziente viene indirizzato verso precisi protocolli di
sorveglianza sanitaria e di prevenzione e ai familiari che lo
desiderano viene offerta la possibilità di fare il test.

Il risultato del test è negativo quando nessuna mutazione
associata a un rischio maggiore venga invece rilevata.

Esiste anche un risultato incerto quando si identificano delle
mutazioni di cui ancora non si conosce l’effetto sullo
sviluppo della malattia. In questi casi la presenza di una
storia familiare di predisposizione al cancro indirizza il
paziente e i familiari comunque verso una precisa
sorveglianza.

Vista la complessità nell’interpretazione di questi dati e le
implicazioni di tipo etico per il paziente e i propri
familiari legate al conoscere la predisposizione, i test
genetici sono gestiti solo in ambito ospedaliero e sono
preceduti e seguiti da una consulenza genetica.

La scoperta di geni che quando sono mutati rendono le persone
più suscettibili a sviluppare un tumore ha consentito di
sviluppare test per riuscire a individuare i portatori della
mutazione prima che sviluppino la malattia.

Morte   Mario   Biondo,   il
cerchio si stringe e si
avvalora       la       tesi
dell’omicidio: l’intervista
esclusiva a Santina Biondo

Nuova svolta nel giallo della morte di Mario Biondo, il
cameraman palermitano trovato senza vita, il 30 maggio 2013,
nella sua casa di Madrid. Grazie allo studio degli indirizzi
IP e alla loro geolocalizzazione, i consulenti della società
Emme Team, hanno potuto identificare anche una seconda persona
il cui telefono era connesso ai social network del cameraman.

LA VIDEO INTERVISTA A SANTINA BIONDO

Officina Stampa del 27/05/2021 – L’intervista alla mamma di
Mario Biondo alla luce degli ultimi sviluppi sul caso
La famiglia di Mario, per cui la società italo-statunitense
svolge indagini difensive, non ha mai creduto all’ipotesi del
suicidio, ma è da sempre convinta che il figlio sia stato
assassinato.

Il mese scorso, i consulenti di Emme Team, avevano scoperto
che le conclusioni del consulente, nominato dalla procura di
Palermo nel 2014, “erano totalmente incompatibili con gli
allegati e le copie forensi dei dispositivi, specialmente dopo
aver recuperato le attività internet dei profili social di
Mario Biondo, su Facebook e Twitter”. Dati e attività sui
social, sottolineano i consulenti, che “hanno permesso
di identificare almeno due persone coinvolte quella notte e
presenti all’interno dell’appartamento e nelle sue immediate
vicinanze”. La settimana scorsa è stato identificato il primo
degli ignoti connessi ai social di Mario. Il perito Emme Team
nominato per l’Italia ed il team di legali consegnerà il
lavoro completo in una consulenza finale alla Procura Generale
di Palermo, in modo che finalmente, dopo tanto tempo, si
possano iniziare quelle azioni peritali che si spera possano
portare finalmente giustizia a Mario Biondo, dopo 8 anni di
lotta per la verità condotta dai suoi genitori.

Agricoltura, Mipaaf e Anbi:
scritta una pagina di storia
per Tarquinia
TARQUINIA (VT) – Storico intervento per gli impianti di
irrigazione al servizio delle centinaia di aziende agricole
del territorio di Tarquinia. Dopo 60 anni dalla nascita del
sistema di irrigazione a canalette che ha innaffiato i campi
fino ad oggi arriva ora un impianto tubato in pressione. Un
sistema in linea con i tempi, soprattutto in tema di risparmio
idrico, che garantirà una riduzione sulle bollette delle varie
imprese del territorio. Un intervento, dunque, necessario e
atteso da centinaia di agricoltori che garantiscono le loro
eccellenze enogastronomiche, unitamente ad un prodotto lordo
vendibile non indifferente nonché a centinaia di posti di
lavoro.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 27/05/2021
Si tratta dell’unico progetto finanziato dal Ministero delle
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nella Regione Lazio
con quasi 7 milioni di euro, dove 71 chilometri di condotte
porteranno acqua a oltre 2mila ettari di terreno. E il
protagonista assoluto è il Consorzio di bonifica Litorale
nord, nato dalla fusione delle strutture di Pratica di Mare,
Tevere Agro romano e Maremma etrusca, che si occuperà dei
lavori di trasformazione.
A tagliare ufficialmente il nastro dei lavori il
sottosegretario di Stato Mipaaf, Francesco Battistoni che ha
parlato di un “segnale di ripresa importante in questo periodo
storico in cui l’Italia sta uscendo dalla crisi pandemica.

“Questo è un paese che non vince con l’IRVA, non vince con lo
zolfo, non vince con il carbone. Questo è un paese che vince
con il territorio” Parole queste pronunciate dal direttore
generale dell’ANBI Massimo Gargano che ha rammentato una delle
operazioni più felici fatte con l’attuale governo.

Presenti all’inaugurazione anche il capo di Gabinetto del
presidente della Regione Lazio, Albino Ruberti, il presidente
di Coldiretti Lazio, David Granieri e della federazione di
Viterbo, Mauro Pacifici, il sindaco di Tarquinia, Alessandro
Giulivi e il presidente del Consorzio di Bonifica Litorale
Nord e di Coldiretti Roma Niccolò Sacchetti che ha parlato di
“risposta al mondo agricolo, anche sotto un altro aspetto
molto importante che è quello del costo dell’acqua”.

L’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del
territorio e acque irrigue – ANBI – si conferma ancora una
volta come eccellenza italiana in materia di realizzazione e
gestione di opere di difesa e regolazione idraulica, di opere
di provvista e utilizzazione delle acque a prevalente uso di
irrigazione e soprattutto di intervento di salvaguardia
ambientale contribuendo allo sviluppo economico sostenibile
del Paese.

Nemi, gestione rifiuti: dallo
stadio mondezzaio al progetto
di un’isola ecologica che non
si può fare

Il Presidente della Commissione Rifiuti
in Regione Lazio Marco Cacciatore insieme
al portavoce del Comitato di cittadini
Riccardo Amici spiegano come stanno
effettivamente le cose
NEMI (RM) – Una gestione dei rifiuti quella che viene fatta a
Nemi, il piccolo paese incastonato nel cuore del parco dei
Castelli Romani, che appare in netto contrasto con quanto
previsto dalle “norme in materia ambientale” disposte dalla
Legge 152 del 2006.

Lo stadio comunale “Luciano Iorio”, che si trova nella parte
alta di Nemi, è ormai relegato a parcheggio di mezzi della
nettezza urbana che, quotidianamente, dopo aver raccolto i
rifiuti differenziati dai vari quartieri della cittadina, li
travasano dai mezzi più piccoli a quelli più grandi che poi li
trasferiscono nel centro di raccolta.

Una attività, quella che avviene all’interno dello stadio
comunale, espressamente vietata dalle norme ambientali
soprattutto per la presenza del pozzo di acqua potabile che
serve la popolazione situato a poche decine di metri dallo
stadio comunale. E la preoccupazione per un possibile
inquinamento della falda acquifera ha portato tanti cittadini
a costituirsi in un comitato spontaneo che ora sta cercando di
sollecitare tutte le istituzioni a ristabilire uno stato di
legalità che tuteli l’ambiente e la salute pubblica.

Ma le intenzioni dell’amministrazione comunale di Nemi,
guidata da Alberto Bertucci, fino ad oggi sono rimaste sorde
alle tante richieste della cittadinanza tant’è che lo scorso
22 aprile il Consiglio comunale ha approvato il progetto
definitivo e la variante al Prg per realizzare un centro di
raccolta rifiuti-isola ecologica in via della Radiosa, a
ridosso dello stadio e a soli 40 metri dal pozzo di acqua
potabile. E le intenzioni del Comune, riguardo lo stadio
comunale, sono quelle di concederne la gestione a terzi con la
clausola di “consentire l’utilizzo dello spogliatoio nelle ore
del mattino ai dipendenti di Minerva”.

Quello che appare sembrerebbe dunque un disegno ben preciso,
da parte degli amministratori comunali, che vedrebbe sorgere
un’isola ecologica a ridosso di un pozzo di acqua potabile e
un impianto sportivo – lo stadio comunale – che fungerebbe da
spogliatoio per i dipendenti della società Minerva.

Ora, per poter procedere, mancano solo i pareri degli altri
enti, tra cui quello di Acea che gestisce il pozzo di acqua e
al comitato di cittadini non resta altro che sperare che non
si trovi la solita soluzione all’italiana dove la Legge per
alcuni soggetti viene interpretata in un modo mentre per altri
soggetti viene invece applicata senza se e senza ma.

Assalti      ai     bancomat:
sgominate tre bande criminali
tra Catania e Trapani

La Polizia di Stato di Trapani ha sgominato            bande
specializzate negli assalti ai bancomat .

Sono 22 le persone denunciate, di cui diciotto quelle
destinatarie di misura cautelare nell’ambito di una vasta
operazione tra le province di Trapani e Catania, coordinata
dal Servizio Centrale Operativo e condotta dalla Squadra
Mobile della Questura di Trapani, dal Commissariato di
Pubblica Sicurezza di Marsala con la collaborazione della
Squadra Mobile del Capoluogo etneo.

Nel mirino degli investigatori gli appartenenti a tre gruppi
criminali, tra loro collegati e specializzati nel furto delle
postazioni ATM, mediante l’utilizzo di escavatori.

I malviventi utilizzavano infatti mezzi d’opera, di regola
rubati, per scardinare le postazioni bancomat e poi, dopo
averli caricati a bordo di altri veicoli pesanti, sempre
oggetto di furto, erano soliti portarli in località appartate,
dove provvedevano all’apertura per estrarne dall’interno il
denaro.

Gli agenti, già dalle prime indagini avviate dopo un assalto
avvenuto presso la postazione ATM di un istituto bancario
marsalese nel luglio del 2019, avevano compreso di essere
difronte ad uno o più gruppi specializzati nell’esecuzione di
tali particolari colpi.

In effetti le successive investigazioni, effettuate attraverso
attività tecniche e supportate anche dagli esiti di
accertamenti biologico-forensi su alcuni oggetti rinvenuti e
sequestrati durante uno degli episodi, hanno permesso di
addebitare ai componenti delle tre bande ben n. 5 episodi
criminosi.

In particolare, la prima incursione, risalente al 10 luglio
del 2019, si era verificata a Marsala ai danni di uno
sportello della Banca Intesa, la seconda nella località Xitta
di Trapani il 31 agosto, con vittima una filiale del gruppo
bancario Credito Valtellinese, la terza e la quarta, avvenute
sempre nel comune lilibetano il 3 ottobre ed il 10 novembre
dello stesso anno, ai danni, rispettivamente della Banca di
Credito Cooperativo Toniolo e di una filiale di Poste
Italiane. Il quinto assalto, avvenuto il 19 febbraio 2020 e
solo tentato, aveva infine visto protagonista lo sportello ATM
del Credito Siciliano di Trecastagni (CT).

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di
Marsala, hanno progressivamente accertato la presenza di una
“struttura Catanese”, composta da elementi di provata abilità,
che, con procedure di approccio di tipo militare, mettevano a
disposizione la propria expertise nell’esecuzione materiale
dell’assalto e di due distinti gruppi, l’uno formato da
pregiudicati marsalesi e l’altro da trapanesi, che fornivano
assistenza logistica e supporto operativo.

Le accuse ipotizzate vanno dall’associazione a delinquere, al
furto aggravato sia delle postazioni ATM sia dei mezzi
propedeutici ai colpi come autovetture, furgoni ed escavatori.
Per alcuni indagati anche la simulazione di reato per aver
falsamente attestato la sottrazione di propri veicoli poi
utilizzati negli assalti, nonché il danneggiamento di alcune
vetture durante lo sradicamento delle postazioni bancomat.

Nel corso dell’attività sono stati sequestrati una bombola
contenente ossigeno, destinata ad bloccare l’attivazione del
meccanismo di macchiatura delle banconote ed un disturbatore
di frequenze c.d. “Jammer” – che dà il nome dell’operazione –
utilizzato per inibire il funzionamento di cellulari e
dispositivi G.P.S. durante i colpi.

L’ammontare globale delle somme asportate ammonta ad oltre 225
mila euro, di cui 74 mila circa sono stati recuperati durante
le indagini e restituiti all’istituto di credito vittima
dell’assalto.

Impegnati nell’operazione diversi Reparti Prevenzione Crimine,
unità cinofile ed un elicottero del Reparto Volo di
Palermo.
Anguillara Sabazia, lavori
per riapertura via Verdi:
ancora nulla all’orizzonte.
Manciuria    presenta    una
interrogazione consiliare

Dall’annuncio fatto dal primo cittadino
davanti le telecamere di Officina Stampa
sono trascorsi ad oggi oltre due mesi e a
quanto pare ancora non c’e’ traccia di
finanziamenti
ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Trascorsi oltre trenta giorni
dall’approvazione del bilancio di previsione 2021 di
Anguillara Sabazia e ancora non risulta nessun finanziamento
regionale o ministeriale finalizzato ai lavori per la
riapertura a settembre della scuola di via Verdi.
Il plesso scolastico era stato chiuso nel 2019 a seguito
dell’esito di una perizia per la verifica statica e di
vulnerabilità sismica fatta da un ingegnere incaricato dalla
ex giunta pentastellata. E successivamente grazie alla
verifica più approfondita redatta dall’Ing. Saturno Minnucci,
tecnicamente definita in LC3, è arrivato il via libera.

Il sindaco Angelo Pizzigallo nel corso di una intervista
rilasciata al direttore di questo giornale Chiara Rai nel
corso della trasmissione “Officina Stampa” lo scorso 12 marzo
ha precisato che al fine di poter riaprire la scuola con il
suono della campanella di settembre sono comunque necessari
degli interventi da fare a breve e altri che invece è
possibile programmare nel tempo e che per questo
l’amministrazione comunale si sarebbe attivata per presentare
alla Regione Lazio una richiesta economica finalizzata
all’intervento straordinario da portare avanti nell’immediato
per poter riaprire a settembre.

Officina Stampa del 11/03/2021 – L’intervista di Chiara Rai al
Sindaco di Anguillara Sabazia Angelo Pizzigallo
Dall’annuncio fatto dal primo cittadino
sono trascorsi ad oggi oltre due mesi e a
quanto pare ancora non c’e’ traccia di
finanziamenti
A circa 100 giorni dalla riapertura delle scuole la
preoccupazione è dunque quella che non si faccia in tempo a
fare i lavori necessari per garantire una riapertura in
sicurezza.

Il Consigliere comunale di “Anguillara Svolta” Sergio
Manciuria ha quindi presentato una interrogazione consiliare
in cui chiede i seguenti chiarimenti:

     1) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere-
     Assessore Delegato se è stato consegnato o eventualmente
     entro quale termine prevedibilmente si procederà alla
     consegna del Progetto Definitivo Esecutivo per gli
     interventi da eseguire sul plesso scolastico di Via
     Verdi
     2) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere-
     Assessore Delegato se tale richiesta di finanziamento è
     stata presentata alla Regione Lazio e la tempistica per
     l’ottenimento delle somme da stanziare per l’esecuzione
     dei lavori in tempi concilianti con l’apertura del nuovo
     anno scolastico 2021-2022
     3) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere-
     Assessore delegato se è stata adottata o si pensa di
     adottare una soluzione alternativa quale l’acquisizione
     di mutuo a carico dei cittadini di Anguillara per
     eseguire comunque i lavori di adeguamento del Plesso
     Scolastico di Via Verdi e la tempistica per procedere
     all’esecuzione delle opere progettate ;
     4) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere-
     Assessore delegato sulla base dei precedenti quesiti
     rimane ferma la decisione di riaprire a Settembre 2021
il p/esso scolastico di Via Verdi e lo smantellamento
definitivo dei containers di Via Duca degli Abruzzi al
30 giugno 2021 il cui costo di 33.000 euro mese
continuerebbe a gravare sulle casse comunali in caso di
prolungamento della locazione:
5) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere-
Assessore delegato se è intenzione di questa
Amministrazione denunciare alla Corte dei Conti e alla
Procura della Repubblica competente la precedente
Amministrazione con i relativi Responsabili di Area che
omettendo una ulteriore verifica con grado superiore
(LC3) hanno gravato le casse comunali di oltre
unmilonecinquecentomila (salvo il ripristino e la
rinuncia al secondo campo di calcio) per containers
fatiscenti e obsoleti a fronte di una stima complessiva
di 450.000 euro per adeguamento dell’attuale Plesso di
Via Verdi.
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