Nemi, un fiume di fogna da via De Sanctis precipita nel lago
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Nemi, un fiume di fogna da via De Sanctis precipita nel lago NEMI (RM) – La grandine di ieri, un olezzo indescrivibile su via G. De Sanctis dove un tombino è straripato con acqua di colore marrone che fuoriusciva di continuo. L’ odore di fogna ha in pochi minuti invaso tutta la strada. Dalle foto e dal video girati ieri è possibile vedere come una grandine che si è interrotta dopo circa 10 minuti abbia letteralmente mandato in tilt la zona alta di Nemi dove insisterebbero anche dei piani di lottizzazione.
L’acqua scura e maleodorante si è naturalmente riversata a valle Dalle immagini e video è evidente che l’infrastruttura fognaria non sembra reggere neppure le abbondanti precipitazioni. Come sono stati operati i lavori ai chiusini? Si sta facendo opera di manutenzione e salvaguardia per evitare che eventi meteorici compromettano la sicurezza del Paese? Per altro siamo in zona dove il dissesto idrogeologico è una piaga per il territorio. Vanno bene gli eventi ma in questo caso la programmazione appare di tutta evidenza carente.
Frascati, elezioni: tante le liste a sostegno di Francesca Sbardella FRASCATI (RM) – Francesca Sbardella candidata a Sindaco di Frascati sostenuta da una larga coalizione di centrosinistra ospite ad Officina Stampa dove ha rilasciato un’intervista a Chiara Rai. Francesca Sbardella ospite di Chiara Rai a Officina Stampa del 10/06/2021 Frascati, città per antonomasia definita “la Perla dei Castelli romani” è situata sui Colli Albani, a 326 metri sul livello del mare e in posizione dominante rispetto Roma, con un territorio immerso nel polmone verde rappresentato dal parco regionale. Sorella più prossima alla Città Eterna, con la quale confina, è caratterizzata dalla splendida e cinquecentesca villa Aldobrandini che insieme agli
affascinanti siti archeologici e alle splendide dimore rinascimentali, esterna la bellezza di una città che non trova facile confronto per importanza storica, ricchezza paesaggistica, architettonica ed eccellenza enogastronomica, tra cui svetta il famoso vino conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Ma Frascati ospita anche una delle comunità scientifiche che per numero di ricercatori e vastità tipologica delle ricerche portate avanti rappresenta un unicum nel panorama nazionale e tra i più significativi a livello internazionale. Un fattore di grande rilevanza socio-culturale e una grande risorsa per l’economia locale. Ed è’ proprio qui che si sta portando avanti una delle più grandi sfide nel campo della scienza: imbrigliare l’energia delle stelle per ottenere una fonte di energia inesauribile sicura e pulita. Un grande progetto denominato DTT il divertor tokamak che dopo il 2050 dovrà mettere in rete energia elettrica da fusione nucleare. Una grande sfida per tutto il Paese Italia per creare occupazione nel settore industriale con ricadute scientifiche tecnologiche ed economiche. Un’occasione unica per l’ambiente, una grande chance per la formazione e l’impiego dei giovani e una grande occasione per Frascati e la sua intera comunità che si trovano al centro di un futuro che sta già bussando alle porte della Città. Ddl Zan e legge Mancino, cosa cambia? GayLib e Movimento
Nazionale a confronto Ddl Zan al centro dell’approfondimento giornalistico ad Officina Stampa di ieri dove la conduttrice giornalista Chiara Rai insieme al giornalista Daniele Priori Segretario Nazionale di GayLib e al portavoce del Movimento Nazionale Giustino D’Uva hanno approfondito quelli che sono i vari aspetti di questa proposta di legge anche confrontandoli con la così detta legge Mancino che al momento è l’unica realtà italiana che punisce i reati d’odio e discriminazione. Officina Stampa del 10/06/2021 Omotransfobia ma non solo. Il disegno di legge presentato dal deputato del PD Alessandro Zan mira a proteggere omosessuali ma anche donne e disabili dai cosiddetti reati d’odio cioè gli atti violenti discriminatori nei loro confronti o anche solo l’istigazione a commetterli. I suoi 10 articoli vogliono estendere le norme che già puniscono le discriminazioni o le violenze a sfondo razziale, etnico o religioso anche a quelle basate su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere o disabilità colpendo anche chi organizzi o partecipi ad associazioni che
per gli stessi motivi istighino alla discriminazione alla violenza Il DDL Zan consentirebbe anche l’apertura di centri anti discriminazione case rifugio per le vittime di odio omofobo e l’istituzione della giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia con l’obiettivo di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. Una legge attesa da 25 anni visto che la prima proposta presentata da Nichi Vendola risale al 1996, ma nonostante la lunga attesa sono ancora tante le riserve che accompagnano il cammino del ddl Zan cui vengono rimproverate prima di tutto alcune ambiguità interpretative a cominciare dalle identità di genere definita come l’identificazione percepita manifestata di sé in relazione al genere anche se non corrispondente al sesso indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione. La legge dell’82 che tutela la persona transessuale non dice che basta l’autopercezione per essere riconosciuto di un genere diverso dal sesso di nascita. Il DDL Zan cancellerebbe invece il dualismo uomo donna a vantaggio di un’autopercezione individuale per la quale non viene richiesta alcuna forma di stabilità. Il disegno di legge contro l’odio e la discriminazione per alcuni sarebbe invece intollerante verso chi sostiene che la differenza uomo donna esiste e rischierebbe di violare il suo diritto alla libera manifestazione del pensiero per questo nel passaggio alla camera è stata inserita la clausola salva idee per la quale sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte.
Le modifiche agli articoli del Codice Penale Il disegno di legge Zan nella prima parte del testo modifica gli articoli del Codice Penale introdotti dalla legge reale del 1975 e successivamente modificati dalla legge 205 del 25 giugno 1993 nota come legge Mancino che ad oggi rappresenta il principale strumento legislativo che l’ordinamento italiano offre per la repressione dei crimini d’odio e dell’incitamento all’odio. Si tratta degli articoli 604 bis e 604 ter che prevedono il carcere per chi propaganda o istiga la discriminazione alla violenza per motivi razziali etnici nazionali o religiosi. Con il disegno di legge proposto dal deputato del PD Alessandro Zan a questi si aggiungerebbero il sesso, il genere, l’orientamento sessuale, l’identità di genere e la disabilità. In concreto chi discrimina o usa violenza contro una persona per una di queste ragioni incorrerebbe in un reato d’odio e non più soltanto in una aggravante per futili motivi. La seconda parte del testo introduce il 17 maggio di ogni anno la giornata nazionale contro omofobia e lesbofobia, bifobia e transfobia, estende la condizione di particolare vulnerabilità definita dall’articolo 90 quater del codice di procedura civile alle persone discriminate per il loro sesso genere orientamento sessuale e identità di genere e colma una mancanza Quella sui dati relativi alle discriminazioni e le violenze lo fa prevedendo che l’Istat realizzi un monitoraggio statistico con cadenza triennale L’articolo 4 del provvedimento, infine, vuole tutelare la libertà di espressione stabilendo la non punibilità delle opinioni che non determinano un concreto pericolo di atti discriminatori o violenti.
Allumiere, “concorsone”. Audizione shock in Regione: sentiti i sindaci di Bracciano, Anguillara Sabazia e Monterotondo
Il Sindaco di Bracciano: “Io so che alcune persone della graduatoria non sono state chiamate, sarebbero state saltate” “Arrivati alla terza seduta Trasparenza sull’argomento possiamo affermare che il Comune di Allumiere non ha inviato la graduatoria ai Comuni che avevano bisogno di personale ma solo uno specchietto con alcuni nomi. Abbiamo scoperto un altro lato di questo concorso”. Così la presidente della Commissione Trasparenza della Regione Lazio, Chiara Colosimo, al termine della riunione odierna dedicata ad approfondire le procedure concorsuali messe in atto dal Comune di Allumiere. Insomma il famoso “concorsone” grazie al quale sono stati assunti alla Pisana e in diversi comuni come Guidonia Montecelio, Anguillara Sabazia, Monterotondo, portaborse di politici, figli di e nomi noti vicini al Pd, Cinque Stelle e in un caso Lega. Il video della seduta del 7 giugno 2021 in Commissione Trasparenza
Auditi il sindaco del Comune di Bracciano Armando Tondinelli, di Anguillara Sabazia Angelo Pizzigallo e Monterotondo Riccardo Varone Tutti hanno raccontato ai commissari regionali le procedure con le quali sono stati comunicati loro, da Allumiere, i nominativi delle persone da assumere: “Alcune persone della graduatoria – dice il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli – non sono state chiamate. Viene chiesto a noi sindaci come mai non abbiamo annullato le assunzioni, rispondo che neppure la Regione lo ha fatto e che Allumiere dovrebbe annullare il concorso permettendo così a noi Comuni di non rischiare contenziosi con gli assunti. La persona assunta a Bracciano, risulta essere una perfetta sconosciuta. E’ inquietante però che non risulta da nessuna parte la graduatoria definitiva del concorso. Inoltre manca una determina di approvazione della graduatoria finale e dei verbali e quindi non sono mai decorsi i tempi per impugnare eventuali atti”. Il Sindaco di Anguillara Sabazia Angelo Pizzigallo ha difeso l’assunta – si tratta della figlia del Sindaco di Manziana Serena Bruni – e la genuinità dell’assunzione: “Abbiamo agito secondo la legge, facendo ciò che è consentito – dice – mi dispiacerebbe dover allontanare la dottoressa Bruni per errori di procedure del Comune di Allumiere”. La Presidente della Commissione, Chiara Colosimo, riferendosi al Sindaco di Anguillara Sabazia ha detto che gli risulta che il Comune di Allumiere ha dato l’autorizzazione a quello di Anguillara Sabazia di utilizzare la graduatoria “che comunque è provvisoria, non definitiva” il 25 novembre aggiungendo “quindi non si capisce quale graduatoria anche se provvisoria visto che è stata accettata successivamente. Il Sindaco ha quindi specificato che le linee guida della funzione pubblica consigliano di utilizzare delle graduatorie ancora in formazione “proprio per evitare vi possa essere un “accordo
successivo”. Il Sindaco di Monterotondo ha detto che il Comune ha appreso del concorso da un idoneo Il sindaco di Monterotondo Riccardo Varone: “Abbiamo saputo del concorso – dice Varone – perché uno degli idonei ci ha scritto. Siamo rimasti in finestra per non esporre l’ente a un contenzioso di sicuro risarcimento”. I tre Sindaci, insomma, hanno raccontato ai commissari regionali le procedure con le quali sono stati comunicati loro, dal Comune di Allumiere, i nominativi delle persone da assumere, risultate comunque idonee dal concorso. “Nessun Comune ha ricevuto la graduatoria per intero ma solo questo specchietto- ha ribadito Chiara Colosimo dopo i racconti dei sindaci- che sia legittimo o meno non spetta a me dirlo ma ho qualche perplessità. Ricordo che il sindaco di Bracciano ha anche detto che secondo lui qualche nome è stato addirittura saltato. Così se nella prima audizione abbiamo appreso del cosiddetto errore materiale sulla sufficienza, se nella seconda abbiamo avuto certezza che la lista degli idonei fosse passata da 20 a 107, oggi abbiamo ricostruito che Regione Lazio e i vari Comuni auditi non hanno ricevuto la graduatoria complessiva. Vedremo come procedere ma bisogna capire subito se l’elenco fornito ai vari Comuni fosse basato su un ordine preciso oppure no. Lo verificheremo con le carte”. “Io so- ha commentato durante l’audizione, tra gli altri, il sindaco di Bracciano Armando Tondinelli– che alcune persone della graduatoria non sono state chiamate, sarebbero state saltate”. I primi punti fermi: Non risulta da nessuna parte una graduatoria definitiva.
Anguillara Sabazia, emergenza cimitero: quel silenzio di tomba del Sindaco Pizzigallo… Enrico Stronati: “Sono ancora in attesa che l’Amministrazione mostri chiaramente quale sia il percorso individuato per risolvere questi problemi che stanno a cuore a tutti” ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Ancora nessuna soluzione all’orizzonte per il cimitero di Anguillara Sabazia che ha
ormai, da tempo, registrato il tutto esaurito. Una situazione emergenziale che dura da anni e che ha visto requisire i loculi a privati cittadini che li avevano ottenuti in concessione, pagando fior di quattrini, e che ad oggi ancora non sanno quando potranno rientrarne in possesso. Ultimamente il Comune di Anguillara Sabazia ha aggiornato il Piano Triennale delle opere pubbliche, ma dell’ampliamento del cimitero comunale e della costruzione di quello nuovo continua a non esserci traccia. “Ho cercato di portare all’attenzione dell’Amministrazione comunale la questione della requisizione dei loculi, che è una misura estrema e che, come tale, dovrebbe essere contingentata nel tempo e nei numeri. – Dice il Consigliere comunale di Sinistra in Comune” Enrico Stronati – L’ho fatto formalizzando richieste e incontri che esulassero dagli strumenti del Consiglio comunale (quali interrogazioni e/o mozioni) perché – come ho già dichiarato – l’argomento richiede sensibilità e vanno evitate strumentalizzazioni politiche. Ma non mi sembra che questa scelta stia avendo successo”. Enrico Stronati parla di un primo incontro risalente allo scorso 2 febbraio 2021 alla presenza della Consigliera delegata, del Responsabile d’Area e della Segretaria comunale. “Rappresentai il problema (già loro noto) – racconta Stronati – e concordammo tutti che la vicenda necessitasse di una soluzione o quanto meno di una programmazione che consentisse di dare indicazioni sui tempi per giungere a suddetta soluzione a tutti quei cittadini che si sono visti requisire i propri loculi ma anche a quelli che hanno pagato per veder, poi, il proprio caro defunto letteralmente “parcheggiato” in un loculo di terzi. Sollecitai una qualche forma di risposta al problema il giorno 11 febbraio e poi il 23 marzo. Cosa che, evidentemente, non ottenni”.
Lo sdegno dei cittadini verso il “disinteresse” al problema cimitero Alcuni dei nostri lettori, che non riescono a far arrivare il loro sdegno agli amministratori comunali per quello che appare come un disinteresse nei confronti dell’emergenza cimitero, ci hanno chiesto di continuare a richiamare chi di dovere ad assumersi le responsabilità e di dimostrare fattiva volontà di porre fine all’emergenza loculi. Noi lo facciamo volentieri perché non è più ammissibile, come riferiscono queste persone, che si continui con la solita tiritera “vorrei ma non oso”. Con il comportamento che appare come attendista la nuova giunta guidata dal Sindaco Angelo Pizzigallo rischia di perdere la fiducia dei tanti cittadini che hanno riposto in questa legislatura la speranza di una rinascita per Anguillara dopo il fallimentare governo M5s guidato da Sabrina Anselmo. Volere è potere… dice il detto E come dice il detto: “Volere è potere” e la Giunta Pizzigallo questa volta lo ha dimostrato, senza esitazione alcuna, con Deliberazione di Giunta comunale n. 74 del 20.05.2021 quando ha approvato 4 decreti sindacali che autorizzano l’erogazione ad altrettanti dipendenti, dell’indennità di posizione, dimostrando con ciò che “certi diritti” non possono essere ignorati, mentre altri, magari possono essere ignorati, come nel caso della requisizione loculi. Le dichiarazioni del Sindaco Angelo Pizzigallo Il 15 settembre 2020 su Adnkronos Angelo Pizzigallo, quale candidato sindaco in vista delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre dello scorso anno, così sintetizzava il suo programma: “Decoro, manutenzione, acqua, scuole e turismo sono le emergenze da affrontare con efficienza ed efficacia ad Anguillara”. Questa sua è stata un’ingenua ammissione nel
misconoscere candidamente l’emergenza cimitero. Per lui le emergenze sono altre, quelle del suo programma. Però non si amministra con l’ingenuità, dice la gente domandandosi, allora cosa intendeva veramente il sindaco quando, andando a riferire al Commissario Prefettizio Gerardo Caroli il 21 febbraio 2020, discuteva delle varie problematiche della Città, oltre che della scuola parlando anche del cimitero comunale e dicendo: “Per il cimitero siamo propensi ad una risoluzione definitiva del problema del reperimento dei loculi, consigliando la progettazione del nuovo cimitero sulla via di Santo Stefano, come da PRG approvato dalla Regione Lazio. L’ipotesi di un ampliamento dell’attuale cimitero, alla luce delle requisizioni attuali, risolverebbe il problema solo per qualche anno”. Molta gente, constatando che per il sindaco dunque esiste “il problema”, si chiede se come amministratore responsabile non spetti a lui risolverlo. Intervistato da Chiara Rai nel corso della trasmissione “Officina Stampa” dello scorso 11 marzo il Sindaco spiegava che una prima soluzione di natura emergenziale è quella di ampliare l’attuale cimitero per poi, successivamente, agire sulla progettazione di un nuovo camposanto da realizzarsi nell’area già destinata dal PRG. Ad oggi sono trascorsi 3 mesi da queste dichiarazioni e ancora non si trova la minima traccia di ampliamenti o di progetti relativi la costruzione di un nuovo camposanto. E sempre durante l’intervista il Sindaco Pizzigallo affermava che: “Un’attività importante come quella sulle concessioni in essere e quelle vecchie, magari scadute, deve essere portata avanti perché è vero che l’amministrazione deve cercare di risolvere i problemi ma per farlo ha necessità di dare ordini regole e impostazioni”. Ebbene alla luce di queste dichiarazioni forse è il caso che qualcuno faccia sapere
all’avvocato Angelo Pizzigallo che è proprio lui “l’amministratore” che dovrebbe dare ordini, regole e impostazioni. Fateglielo sapere, tante volte non lo sapesse, oppure è diventato Sindaco a sua insaputa? La risposta degli amministratori è sempre la stessa: “Stiamo provvedendo” Il Consigliere comunale di opposizione Enrico Stronati durante l’incontro dello scorso 2 febbraio con la Consigliera delegata, il Responsabile d’Area e la Segretaria comunale aveva sollecitato un intervento per risolvere l’incresciosa questione del guano dei piccioni “che molti cittadini, tra cui mia mamma, – dice Stronati – mi rammentano ogni volta che mi incontrano. La risposta è sempre la stessa: “stiamo provvedendo”. Ho concesso tutto il tempo possibile, consapevole che un conto è amministrare il bene comune, un conto è fare dichiarazioni in campagna elettorale. Sono ancora in attesa che l’Amministrazione mostri chiaramente quale sia il percorso individuato per risolvere questi problemi che stanno a cuore a tutti. E’ necessario fornire una risposta ai possessori di loculi requisiti, ai cittadini che hanno pagato per un loculo mai avuto e ai cittadini che frequentano il cimitero e devono ogni giorno rimuovere il guano dei piccioni con attrezzi, peraltro, spesso di fortuna. La buona Amministrazione si riconosce dai servizi essenziali che assicura”. Il Sindaco è stato dunque sollecitato svariate volte ad uscire dall’equivoco e a fornire una risposta ai possessori di loculi requisiti e ai cittadini che hanno pagato per un loculo mai avuto, (facendo così fare cassa al Comune). Il primo cittadino sull’argomento si è trincerato in un assoluto mutismo che non può significare altro che imbarazzo. La buona Amministrazione si riconosce dai servizi essenziali che assicura, ha detto giustamente qualcuno. Qui però si sta parlando di Anguillara Sabazia e definire con gli occhi di oggi questa “una buona
amministrazione” sarebbe troppo. Per il sindaco Angelo Pizzigallo il programma elettorale sembra essere un sogno di mezz’estate Fra pochi giorni saremo in estate, poi tornerà l’autunno e poi ancora l’inverno e il sogno di Pizzigallo presenterà il conto ai cittadini con le strade che si allagheranno, l’interruzione dell’acqua corrente, le pozzanghere, il vandalismo come quello di pochi giorni fa ai danni del bar Toscanini, la mancanza di aerazione meccanica controllata nelle classi scolastiche e non solo. Una città non vive solamente della “manutenzione straordinaria della tribuna dello stadio calcistico”. Il sogno di mezz’estate di Pizzigallo fra poco svanirà e così andrà in fumo anche un’altra stagione turistica. Il primo cittadino si presume sia soddisfatto, ma la gente non lo è per niente e noi continueremo a ricordarglielo. Tumori e fattore ereditarietà, con l’esame del DNA si può fare prevenzione. Marina Baldi: ecco come funziona
La prevenzione da malattie che possono essere identificate con largo anticipo grazie all’esame del nostro Dna. Una delle ultime conquiste nel campo della biologia molecolare che vede in prima linea la dottoressa Marina Baldi direttore sanitario di Eurofins Genoma Group Roma, la più grande realtà in questo campo a livello europeo.
Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 03/06/2021 Esistono famiglie in cui la malattia tumorale è più frequente rispetto al resto della popolazione. Alcuni tipi di cancro infatti infatti hanno un origine ereditaria cioè sono causati dalla presenza di una mutazione che viene tramandata di generazione in generazione aumentando il rischio delle persone che la possiedono di sviluppare un certo tipo di tumore. Grazie allo studio delle famiglie a rischio alcune di queste mutazioni sono state identificate e si conosce il gene coinvolto e anche il tipo di mutazione ovvero l’alterazione della sequenza del DNA. La possibilità di distinguere, prima dell’insorgenza della malattia, trattiene la famiglia a rischio a una sequenza normale e chi è portatore della mutazione è importante perché chi non ha la mutazione possiede lo stesso rischio del resto della popolazione mentre chi la possiede ha un rischio molto maggiore di sviluppare la malattia Officina Stampa del 03/06/2021 – la dr.ssa Marina Baldi spiega le tecniche di prevenzione che si possono attuare con l’esame del DNA L’identificazione dei portatori della mutazione viene fatta attraverso un test genetico che generalmente a partire da un
prelievo di sangue consente di isolare il DNA e di analizzarlo Nel caso in cui la mutazione presente nella famiglia sia già nota si sequenzia solo la regione del gene coinvolto per accertare la presenza o meno della mutazione Il risultato del test è positivo se viene trovata la mutazione e le persone che la possiedono potranno entrare a far parte di in un preciso programma di sorveglianza sanitaria per diagnosticare precocemente l’eventuale insorgenza della malattia Il risultato è invece negativo quando il sequenziamento non rivela la presenza della mutazione cercata, in questo caso il rischio di sviluppare il tumore è simile a quello della popolazione in generale. Nel caso in cui in una famiglia a rischio non venga individuata la mutazione saranno sequenziati più geni con l’obiettivo di trovare quello mutato e il tipo di mutazione e il risultato del test sarà positivo qualora venga identificata una mutazione in uno dei geni analizzati. In questo caso il paziente viene indirizzato verso precisi protocolli di sorveglianza sanitaria e di prevenzione e ai familiari che lo desiderano viene offerta la possibilità di fare il test. Il risultato del test è negativo quando nessuna mutazione associata a un rischio maggiore venga invece rilevata. Esiste anche un risultato incerto quando si identificano delle mutazioni di cui ancora non si conosce l’effetto sullo sviluppo della malattia. In questi casi la presenza di una storia familiare di predisposizione al cancro indirizza il paziente e i familiari comunque verso una precisa sorveglianza. Vista la complessità nell’interpretazione di questi dati e le implicazioni di tipo etico per il paziente e i propri familiari legate al conoscere la predisposizione, i test
genetici sono gestiti solo in ambito ospedaliero e sono preceduti e seguiti da una consulenza genetica. La scoperta di geni che quando sono mutati rendono le persone più suscettibili a sviluppare un tumore ha consentito di sviluppare test per riuscire a individuare i portatori della mutazione prima che sviluppino la malattia. Morte Mario Biondo, il cerchio si stringe e si avvalora la tesi dell’omicidio: l’intervista esclusiva a Santina Biondo Nuova svolta nel giallo della morte di Mario Biondo, il
cameraman palermitano trovato senza vita, il 30 maggio 2013, nella sua casa di Madrid. Grazie allo studio degli indirizzi IP e alla loro geolocalizzazione, i consulenti della società Emme Team, hanno potuto identificare anche una seconda persona il cui telefono era connesso ai social network del cameraman. LA VIDEO INTERVISTA A SANTINA BIONDO Officina Stampa del 27/05/2021 – L’intervista alla mamma di Mario Biondo alla luce degli ultimi sviluppi sul caso La famiglia di Mario, per cui la società italo-statunitense svolge indagini difensive, non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio, ma è da sempre convinta che il figlio sia stato assassinato. Il mese scorso, i consulenti di Emme Team, avevano scoperto che le conclusioni del consulente, nominato dalla procura di Palermo nel 2014, “erano totalmente incompatibili con gli allegati e le copie forensi dei dispositivi, specialmente dopo aver recuperato le attività internet dei profili social di Mario Biondo, su Facebook e Twitter”. Dati e attività sui social, sottolineano i consulenti, che “hanno permesso di identificare almeno due persone coinvolte quella notte e
presenti all’interno dell’appartamento e nelle sue immediate vicinanze”. La settimana scorsa è stato identificato il primo degli ignoti connessi ai social di Mario. Il perito Emme Team nominato per l’Italia ed il team di legali consegnerà il lavoro completo in una consulenza finale alla Procura Generale di Palermo, in modo che finalmente, dopo tanto tempo, si possano iniziare quelle azioni peritali che si spera possano portare finalmente giustizia a Mario Biondo, dopo 8 anni di lotta per la verità condotta dai suoi genitori. Agricoltura, Mipaaf e Anbi: scritta una pagina di storia per Tarquinia
TARQUINIA (VT) – Storico intervento per gli impianti di irrigazione al servizio delle centinaia di aziende agricole del territorio di Tarquinia. Dopo 60 anni dalla nascita del sistema di irrigazione a canalette che ha innaffiato i campi fino ad oggi arriva ora un impianto tubato in pressione. Un sistema in linea con i tempi, soprattutto in tema di risparmio idrico, che garantirà una riduzione sulle bollette delle varie imprese del territorio. Un intervento, dunque, necessario e atteso da centinaia di agricoltori che garantiscono le loro eccellenze enogastronomiche, unitamente ad un prodotto lordo vendibile non indifferente nonché a centinaia di posti di lavoro. Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 27/05/2021 Si tratta dell’unico progetto finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nella Regione Lazio con quasi 7 milioni di euro, dove 71 chilometri di condotte porteranno acqua a oltre 2mila ettari di terreno. E il protagonista assoluto è il Consorzio di bonifica Litorale nord, nato dalla fusione delle strutture di Pratica di Mare, Tevere Agro romano e Maremma etrusca, che si occuperà dei lavori di trasformazione.
A tagliare ufficialmente il nastro dei lavori il sottosegretario di Stato Mipaaf, Francesco Battistoni che ha parlato di un “segnale di ripresa importante in questo periodo storico in cui l’Italia sta uscendo dalla crisi pandemica. “Questo è un paese che non vince con l’IRVA, non vince con lo zolfo, non vince con il carbone. Questo è un paese che vince con il territorio” Parole queste pronunciate dal direttore generale dell’ANBI Massimo Gargano che ha rammentato una delle operazioni più felici fatte con l’attuale governo. Presenti all’inaugurazione anche il capo di Gabinetto del presidente della Regione Lazio, Albino Ruberti, il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri e della federazione di Viterbo, Mauro Pacifici, il sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi e il presidente del Consorzio di Bonifica Litorale Nord e di Coldiretti Roma Niccolò Sacchetti che ha parlato di “risposta al mondo agricolo, anche sotto un altro aspetto molto importante che è quello del costo dell’acqua”. L’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue – ANBI – si conferma ancora una volta come eccellenza italiana in materia di realizzazione e gestione di opere di difesa e regolazione idraulica, di opere di provvista e utilizzazione delle acque a prevalente uso di irrigazione e soprattutto di intervento di salvaguardia ambientale contribuendo allo sviluppo economico sostenibile del Paese. Nemi, gestione rifiuti: dallo
stadio mondezzaio al progetto di un’isola ecologica che non si può fare Il Presidente della Commissione Rifiuti in Regione Lazio Marco Cacciatore insieme al portavoce del Comitato di cittadini Riccardo Amici spiegano come stanno effettivamente le cose NEMI (RM) – Una gestione dei rifiuti quella che viene fatta a Nemi, il piccolo paese incastonato nel cuore del parco dei Castelli Romani, che appare in netto contrasto con quanto previsto dalle “norme in materia ambientale” disposte dalla Legge 152 del 2006. Lo stadio comunale “Luciano Iorio”, che si trova nella parte alta di Nemi, è ormai relegato a parcheggio di mezzi della
nettezza urbana che, quotidianamente, dopo aver raccolto i rifiuti differenziati dai vari quartieri della cittadina, li travasano dai mezzi più piccoli a quelli più grandi che poi li trasferiscono nel centro di raccolta. Una attività, quella che avviene all’interno dello stadio comunale, espressamente vietata dalle norme ambientali soprattutto per la presenza del pozzo di acqua potabile che serve la popolazione situato a poche decine di metri dallo stadio comunale. E la preoccupazione per un possibile inquinamento della falda acquifera ha portato tanti cittadini a costituirsi in un comitato spontaneo che ora sta cercando di sollecitare tutte le istituzioni a ristabilire uno stato di legalità che tuteli l’ambiente e la salute pubblica. Ma le intenzioni dell’amministrazione comunale di Nemi, guidata da Alberto Bertucci, fino ad oggi sono rimaste sorde alle tante richieste della cittadinanza tant’è che lo scorso 22 aprile il Consiglio comunale ha approvato il progetto definitivo e la variante al Prg per realizzare un centro di raccolta rifiuti-isola ecologica in via della Radiosa, a ridosso dello stadio e a soli 40 metri dal pozzo di acqua potabile. E le intenzioni del Comune, riguardo lo stadio comunale, sono quelle di concederne la gestione a terzi con la clausola di “consentire l’utilizzo dello spogliatoio nelle ore del mattino ai dipendenti di Minerva”. Quello che appare sembrerebbe dunque un disegno ben preciso, da parte degli amministratori comunali, che vedrebbe sorgere un’isola ecologica a ridosso di un pozzo di acqua potabile e un impianto sportivo – lo stadio comunale – che fungerebbe da spogliatoio per i dipendenti della società Minerva. Ora, per poter procedere, mancano solo i pareri degli altri enti, tra cui quello di Acea che gestisce il pozzo di acqua e al comitato di cittadini non resta altro che sperare che non si trovi la solita soluzione all’italiana dove la Legge per alcuni soggetti viene interpretata in un modo mentre per altri
soggetti viene invece applicata senza se e senza ma. Assalti ai bancomat: sgominate tre bande criminali tra Catania e Trapani La Polizia di Stato di Trapani ha sgominato bande specializzate negli assalti ai bancomat . Sono 22 le persone denunciate, di cui diciotto quelle destinatarie di misura cautelare nell’ambito di una vasta operazione tra le province di Trapani e Catania, coordinata dal Servizio Centrale Operativo e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Trapani, dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Marsala con la collaborazione della
Squadra Mobile del Capoluogo etneo. Nel mirino degli investigatori gli appartenenti a tre gruppi criminali, tra loro collegati e specializzati nel furto delle postazioni ATM, mediante l’utilizzo di escavatori. I malviventi utilizzavano infatti mezzi d’opera, di regola rubati, per scardinare le postazioni bancomat e poi, dopo averli caricati a bordo di altri veicoli pesanti, sempre oggetto di furto, erano soliti portarli in località appartate, dove provvedevano all’apertura per estrarne dall’interno il denaro. Gli agenti, già dalle prime indagini avviate dopo un assalto avvenuto presso la postazione ATM di un istituto bancario marsalese nel luglio del 2019, avevano compreso di essere difronte ad uno o più gruppi specializzati nell’esecuzione di tali particolari colpi. In effetti le successive investigazioni, effettuate attraverso attività tecniche e supportate anche dagli esiti di accertamenti biologico-forensi su alcuni oggetti rinvenuti e sequestrati durante uno degli episodi, hanno permesso di addebitare ai componenti delle tre bande ben n. 5 episodi criminosi. In particolare, la prima incursione, risalente al 10 luglio del 2019, si era verificata a Marsala ai danni di uno sportello della Banca Intesa, la seconda nella località Xitta di Trapani il 31 agosto, con vittima una filiale del gruppo bancario Credito Valtellinese, la terza e la quarta, avvenute sempre nel comune lilibetano il 3 ottobre ed il 10 novembre dello stesso anno, ai danni, rispettivamente della Banca di Credito Cooperativo Toniolo e di una filiale di Poste Italiane. Il quinto assalto, avvenuto il 19 febbraio 2020 e solo tentato, aveva infine visto protagonista lo sportello ATM del Credito Siciliano di Trecastagni (CT). Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di
Marsala, hanno progressivamente accertato la presenza di una “struttura Catanese”, composta da elementi di provata abilità, che, con procedure di approccio di tipo militare, mettevano a disposizione la propria expertise nell’esecuzione materiale dell’assalto e di due distinti gruppi, l’uno formato da pregiudicati marsalesi e l’altro da trapanesi, che fornivano assistenza logistica e supporto operativo. Le accuse ipotizzate vanno dall’associazione a delinquere, al furto aggravato sia delle postazioni ATM sia dei mezzi propedeutici ai colpi come autovetture, furgoni ed escavatori. Per alcuni indagati anche la simulazione di reato per aver falsamente attestato la sottrazione di propri veicoli poi utilizzati negli assalti, nonché il danneggiamento di alcune vetture durante lo sradicamento delle postazioni bancomat. Nel corso dell’attività sono stati sequestrati una bombola contenente ossigeno, destinata ad bloccare l’attivazione del meccanismo di macchiatura delle banconote ed un disturbatore di frequenze c.d. “Jammer” – che dà il nome dell’operazione – utilizzato per inibire il funzionamento di cellulari e dispositivi G.P.S. durante i colpi. L’ammontare globale delle somme asportate ammonta ad oltre 225 mila euro, di cui 74 mila circa sono stati recuperati durante le indagini e restituiti all’istituto di credito vittima dell’assalto. Impegnati nell’operazione diversi Reparti Prevenzione Crimine, unità cinofile ed un elicottero del Reparto Volo di Palermo.
Anguillara Sabazia, lavori per riapertura via Verdi: ancora nulla all’orizzonte. Manciuria presenta una interrogazione consiliare Dall’annuncio fatto dal primo cittadino davanti le telecamere di Officina Stampa sono trascorsi ad oggi oltre due mesi e a quanto pare ancora non c’e’ traccia di finanziamenti ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Trascorsi oltre trenta giorni dall’approvazione del bilancio di previsione 2021 di Anguillara Sabazia e ancora non risulta nessun finanziamento regionale o ministeriale finalizzato ai lavori per la riapertura a settembre della scuola di via Verdi.
Il plesso scolastico era stato chiuso nel 2019 a seguito dell’esito di una perizia per la verifica statica e di vulnerabilità sismica fatta da un ingegnere incaricato dalla ex giunta pentastellata. E successivamente grazie alla verifica più approfondita redatta dall’Ing. Saturno Minnucci, tecnicamente definita in LC3, è arrivato il via libera. Il sindaco Angelo Pizzigallo nel corso di una intervista rilasciata al direttore di questo giornale Chiara Rai nel corso della trasmissione “Officina Stampa” lo scorso 12 marzo ha precisato che al fine di poter riaprire la scuola con il suono della campanella di settembre sono comunque necessari degli interventi da fare a breve e altri che invece è possibile programmare nel tempo e che per questo l’amministrazione comunale si sarebbe attivata per presentare alla Regione Lazio una richiesta economica finalizzata all’intervento straordinario da portare avanti nell’immediato per poter riaprire a settembre. Officina Stampa del 11/03/2021 – L’intervista di Chiara Rai al Sindaco di Anguillara Sabazia Angelo Pizzigallo
Dall’annuncio fatto dal primo cittadino sono trascorsi ad oggi oltre due mesi e a quanto pare ancora non c’e’ traccia di finanziamenti A circa 100 giorni dalla riapertura delle scuole la preoccupazione è dunque quella che non si faccia in tempo a fare i lavori necessari per garantire una riapertura in sicurezza. Il Consigliere comunale di “Anguillara Svolta” Sergio Manciuria ha quindi presentato una interrogazione consiliare in cui chiede i seguenti chiarimenti: 1) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere- Assessore Delegato se è stato consegnato o eventualmente entro quale termine prevedibilmente si procederà alla consegna del Progetto Definitivo Esecutivo per gli interventi da eseguire sul plesso scolastico di Via Verdi 2) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere- Assessore Delegato se tale richiesta di finanziamento è stata presentata alla Regione Lazio e la tempistica per l’ottenimento delle somme da stanziare per l’esecuzione dei lavori in tempi concilianti con l’apertura del nuovo anno scolastico 2021-2022 3) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere- Assessore delegato se è stata adottata o si pensa di adottare una soluzione alternativa quale l’acquisizione di mutuo a carico dei cittadini di Anguillara per eseguire comunque i lavori di adeguamento del Plesso Scolastico di Via Verdi e la tempistica per procedere all’esecuzione delle opere progettate ; 4) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere- Assessore delegato sulla base dei precedenti quesiti rimane ferma la decisione di riaprire a Settembre 2021
il p/esso scolastico di Via Verdi e lo smantellamento definitivo dei containers di Via Duca degli Abruzzi al 30 giugno 2021 il cui costo di 33.000 euro mese continuerebbe a gravare sulle casse comunali in caso di prolungamento della locazione: 5) Riferisca il Sindaco e/o l’eventuale Consigliere- Assessore delegato se è intenzione di questa Amministrazione denunciare alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica competente la precedente Amministrazione con i relativi Responsabili di Area che omettendo una ulteriore verifica con grado superiore (LC3) hanno gravato le casse comunali di oltre unmilonecinquecentomila (salvo il ripristino e la rinuncia al secondo campo di calcio) per containers fatiscenti e obsoleti a fronte di una stima complessiva di 450.000 euro per adeguamento dell’attuale Plesso di Via Verdi.
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