N TECNOLOGIA n CULTURA - Periodico Italiano Magazine
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n TECNOLOGIA n CULTURA n RICERCA La macchina Teatro immersivo Addio alla carenza delle emozioni Quando di vitamina B12 Un algoritmo lo spettacolo Si può produrre per capire i clienti si fa esperienza nella verdura
editoriale direttore@periodicoitalianomagazine.it ...................................................................... Milano in salute, Roma ancora in coma In questo numero di ‘Periodico italiano magazine’ abbiamo cercato di verificare le migliori innovazioni e progettualità messe in campo nelle principali città italiane. Ma in realtà, man mano che analizzavamo le varie proposte giunte in redazione, abbiamo finito col dover certificare la vivacità di Milano, qualche iniziativa di carattere culturale a Roma e poco altro. Milano, in particolare, nella sua tranquilla e assoluta ‘normalità’ sta proseguendo un proprio percorso verso un livello di qualità della vita di tipo ‘mittle-europeo’. Attenzione, però: qui non stiamo parlando di una città che starebbe tornando, seppur lentamente, ai livelli di opulenza della ‘Milano da bere’. Stiamo semplicemente segnalando una metropoli che ha saputo affrontare le proprie difficoltà con pazienza e costanza, uscendone a ‘testa alta’. Una crescita non eccezionale, dunque, ma continua e inesorabile, in cui idee e nuove possibilità circolano e vengono messe in campo passando facilmente dallo stadio della progettualità a quello organizzativo e, infine, a quello attuativo. Anche Roma, pur tra le sue infinite difficoltà, sta cercando di reagire. Ma oltre ad alcune iniziative culturali piuttosto isolate - quasi sempre organizzate da privati che, con grande generosità, stanno cercando di 3 .................................... Periodico italiano MAGAZINE
editoriale storiadicopertina ...................................................................... ....................................... rianimare le comatose condizioni della capitale d’Italia - non vediamo la stessa laboriosità, né la medesima capacità organizzativa dei milanesi. Resta pur vero che il contesto lombardo, in generale, rimane positivo Il milanese è ‘imbruttito’, nel suo complesso, come testimoniano le buone amministrazioni di province quali Bergamo e Brescia. Capoluoghi che non citiamo ma la sua città risplende in quanto amministrati da Giunte di centrosinistra, bensì al fine di Da qualche mese, la nostra redazione ha due anime: lo storico team roma- sottolineare come, in molti comuni del nord, un’ordinata alternanza no e nuove leve, adesso operano sia su Roma, sia su Milano. Due realtà amministrativa mantenga costante lo sviluppo delle singole realtà con prospettive sulle problematiche di maggiore attualità, completamen- locali e cittadine. Insomma, se alcune Giunte sono a guida leghista, te diverse tra loro. Tornare nella mia città di origine dopo dieci anni di mentre altre sono amministrate dal centrosinistra, in Alta Italia vita romana, mi ha dato modo di riscoprire quella dinamicità del nord che cambia poco. Sono le città del centro-sud a risultare in netta difficoltà, si esprime nei fatti concreti, prima ancora che nelle parole. Negli ultimi a prescindere da chi le governa. Tutto ciò fotografa un Paese che finisce anni, l’immagine del ‘milanese imbruttito’ è divenuto brand grazie a un col ritrovarsi impaludato e impantanato nelle proprie arretratezze. A team creativo, formato da autori, attori e grafici che hanno colto in senso Roma, in particolare, di rivoluzioni non se ne sono viste, anche se la sua esasperato tutte le caratteristiche dei ‘malati di super organizzazione’ cittadinanza s’industria, talvolta, in iniziative degne di nota. Entrando del capoluogo lombardo: c’è chi lo vede come negativo per la vita sem- un momento nello specifico, si può notare come la ‘città eterna’ si pre di corsa che si fa a Milano e chi, invece, giudica positivamente confermi una metropoli a vocazione turistica, che avrebbe la possibilità questa frenesia e ne apprezza l’operosità. E in quanto a quest’ul- di rilanciarsi abbastanza agevolmente tramite la cultura e il proprio tima, è indubbio che dopo l’Expo, Milano ha saputo riprogetta- immenso patrimonio artistico e monumentale. Eppure, la capitale re se stessa nei servizi al cittadino, nella programmazione degli rimane avvinghiata tra una miriade di inefficienze e confusioni. A eventi culturali e, più di tutto, nella ridefinizione urbanistica dei cominciare dalla propria rete di trasporti pubblici, che una megalopoli quartieri. Il nuovo Pgt, presentato il mese scorso in sede di Con- grande 7 volte più di Milano dovrebbe considerare una priorità assoluta. siglio comunale, prevede che nel 2020 a Milano ci saranno Insomma, tutti quei criteri di normalità e di sana organizzazione Francesca Buffo, vicedirettore 1.458.170 abitanti, trentamila in più rispetto a quanto era su instagram mi trovi come @veliaromana operativa che abbiamo potuto notare a Milano, purtroppo a Roma stato preventivato nel piano precedente. Il tessuto urbano è non esistono. Ma da cosa dipende questa lacuna? Perché proprio nella calcolato attualmente in 133.581.625 metri quadrati, mentre le aree verdi capitale, che dovrebbe essere il ‘biglietto da visita’ dell’inteor Paese, arrivano a quota 25.614.580 metri quadri. Numeri significativi, intorno non si riesce a realizzare una singola iniziativa senza che le difficoltà ai quali si svilupperà il futuro della capitale del nord. Un progetto che la facciano da ‘padrone’, rallentando ogni cosa? La questione non è di sta già prendendo vita nella riqualificazione degli ex scali ferroviari della carattere antropologico: non è affatto vero che i romani siano pigri, città e che porterà alla ridefinizione della mappa degli 88 quartieri mila- mentre i milanesi tendano a fare tutto di corsa. È vero esattamente nesi, alla riapertura dei Navigli e alla rigenerazione di sei piazze (Loreto, il contrario: un romano, posto in una condizione di efficienza anche Maciachini, Lotto, Romolo, Trento e Corvetto). Ma come è stato (e sarà minima, alla fine si dimostra più laborioso e operativo di un milanese, possibile) fare tutto ciò? Abbiamo deciso di spiegarlo, non tanto per creare felice di non incontrare tutte quelle difficoltà che, purtroppo, continuano l’idea di un primato ‘irraggiungibile’, ma piuttosto definire i criteri di una a ‘zavorrare’ la capitale. Ma allora, da cosa discendono gli infiniti ‘best practice’ che può fare da apripista ad altre iniziative locali, per ridare immobilismi della ‘città dei 7 colli’? Semplicemente dal fatto che Roma slancio a un Paese che, ultimamente, sembra aver perso ogni entusiamo. possiede una strutturazione amministrativa e burocratica arrugginita, invecchiata, in molti casi ferma alle prassi degli anni ’90 del secolo scorso. Solo il circuito delle biblioteche funziona decentemente. A riprova del fatto che sarebbe proprio la cultura il terreno ‘naturale’ di Roma. I segnali della vivacità romana sono ancor più manifesti se si osservano le capacità di resistenza di un settore, quello teatrale, in altre città profondamente in crisi. Roma, in questi anni, sta rimanendo eroicamente ‘in piedi’ in quanto ‘piazza artistica’ e grazie alle iniziative di molti giovani, che per proprio conto organizzano festival, dibattiti, incontri culturali e presentazioni di libri di ottimo livello. Tutti settori in cui è avvenuto, o è stato favorito, un effettivo ricambio generazionale. A Roma, è tutto il resto a non funzionare affatto, a causa di ceti politici, amministrativi e dirigenziali totalmente inetti, infeudati da ormai troppo tempo nei propri impieghi e collocazioni, nella più abitudinaria e perversa delle ordinarie amministrazioni. VITTORIO LUSSANA 4 .................................... Periodico italiano MAGAZINE 5 .................................... Periodico italiano MAGAZINE
sommario Anno 8 I numero 47 I aprile 2019 ............................................................................................................................................... 3 Editoriale 40 La città-stato della tecnologia Musei e città d’arte Oggi Malta è un grande network collegato sempre più social 5 Storia di copertina al mondo grazie allo sviluppo tecnologico 8 Una metropoli work in progress 44 Rita Tuccillo: Un progetto di riqualificazione architettonica sta “Lo Stato favorisca una maggior trasformando il capoluogo lombardo: informazione contro la ludopatia” è la nuova Milano, destinata a essere la città europea a maggiore attrattiva di investimenti 49 Il futuro dei robot: intelligenti ma imperfetti italiani e stranieri nei prossimi 10 anni 54 12 Pierfrancesco Maran 50 La vitamina B12 Non è sufficiente essere su Facebook, anche nel piatto vegano Instagram o Twitter, bensì è necessario “La sfida di ogni grande città avere una strategia finanziaria efficace e è tenere unita la comunità” condivisa per coinvolgere il pubblico, in 58 Vittorio Sgarbi e il Museo della follia particolare quello giovanile, utilizzando 16 La città che sa bere lo stesso linguaggio e strumenti Non c’è nostalgia per la Milano da ‘happy hour’: 64 Dentro e fuori la tv oggi i nuovi yuppies sguazzano in un fermento A tu per tu con Claudio Guerrini diverso, più realistico che in passato 66 Il successo del teatro dei ragazzi 22 Milano e il suo sogno La macchina La ‘capitale del nord’ e quella del centro: due realtà molto diverse tra loro 68 Monica Argentino: “Contro tutti i pregiudizi” Anno 8 - n. 47 aprile 2019 delle emozioni Direttore responsabile: Vittorio Lussana 26 Roma: spiragli di cultura 70 Libri&libri Vicedirettore: Francesca Buffo In redazione: Gaetano Massimo Macrì, Carla De Quando Milano chiama, la ‘città eterna’ risponde Letto per voi: Leo, Giuseppe Lorin, Michela Zanarella, Dario In tutto c’è stata bellezza, di Manuel Vilas Cecconi, Serena Di Giovanni, Ilaria Cordì, Silvia sul terreno che le è proprio: quello culturale Mattina, Michele Di Muro, Marcello Valeri, Do- menico Letizia, Emanuela Colatosti, Valentina Cirilli, Liliana Manetti, Valentina Spagnolo 28 Quando lo spettacolo si fa esperienza 72 Ren Zen: REDAZIONE CENTRALE: Il teatro immersivo in scena al Teatro Garbatella “L’ascolto aiuta a comprendere se stessi Via A. Pertile, 5 - 00168 Roma 46 Intervista al regista Riccardo Brunetti e il mondo” Tel.06.92592703 Editore: Compact edizioni Arriva l’intelligenza artificiale in grado Periodico italiano magazine di riconoscere e classificare le diverse 34 La risposta a un welfare carente 76 Musica news è una testata giornalistica registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, espressioni facciali: una tecnologia pio- Associazioni e cooperative si prestano al servizio Cass McCombs: classico rinnovato n. 345, il 9.06.2010 nieristica, con molteplici applicazioni, della comunità per ricucire un tessuto sociale PROMOZIONE E SVILUPPO che riconosce che tipo di cliente sei sempre più dilaniato: l’esempio di ‘E.C.Co.C.I.’ 6 .................................... Periodico italiano MAGAZINE 7 .................................... Periodico italiano MAGAZINE
primopiano L’urbanistica di oggi non parte da quello che disegniamo, ma da un progetto complessivo ................................................................................................................................................................................. Una metropoli masterplan scalo Farini work in progress Un progetto di ri- U na città più verticale e con grandi spazi verdi, giovane e dinamica, con periferie recuperate e vivibili. Il nuovo Pgt di Milano (piano qualificazione ar- di governo del territorio) traccia la fotografia di una città che ha fatto strada, ma deve ancora crescere, attirando sempre più capitali privati, chitettonica sta molti esteri. Una progettualità che si allinea molto agli obiettivi trasformando il ca- sostenibili della Ue: parchi e spazi verdi, aria pulita, mezzi pubblici funzionanti, piste ciclabili, sistema di raccolta dei rifiuti efficiente e poluogo lombardo: partecipazione dei cittadini. Costruire una città ‘adatta al futuro’ è la nuova Milano, richiede tempo, visione e investimenti. E richiede anche l’impegno dei politici, dei cittadini e delle imprese della città. E questo Milano lo sa e destinata a essere lo sta dimostrando ogni giorno. la città europea a Il nuovo Pgt milanese si propone tanti obieivi ambiziosi: - Una città connessa, metropolitana e globale. Lo sviluppo di Milano maggiore attrattiva dovrà necessariamente essere legato alle infrastrutture di mobilità già di investimenti ita- programmate: la realizzazione della M4, il prolungamento delle linee verso Monza e Settimo Milanese, la nuova Circle Line, il potenziamento liani e stranieri nei del Servizio Ferroviario Regionale e dell’alta velocità. prossimi 10 anni - Una città di opportunità, attrattiva e inclusiva. Il Piano individua sei aree in cui verranno insediate quelle che vengono definite “Grandi alloggi all’interno delle case popolari. Non sono previste nuove superfici urbanizzabili. Funzioni Urbane”: ospedali, impianti sportivi, parchi urbani, sedi Tutto questo ha già cominciato a prendere forma nei numerosi amministrative. I luoghi indicati sono: San Siro, la cosiddetta “Goccia” rendering proposti dagli studi di progettazione, mentre continua il in Bovisa, Piazza D’Armi, Ronchetto, Porto di Mare e Rubattino. susseguirsi di nuove e coraggiose proposte. Tipo la demolizione del - Una città green, vivibile e resiliente. Nel PGT viene indicata una cavalcavia autostradale di piazzale Corvetto e viale Lucania, oppure la riduzione del 4% del consumo di suolo rispetto al Piano attualmente in riqualificazione di piazzale Lotto, con una piattaforma che attraversa vigore. Questo risultato sarà ottenuto vincolando a uso agricolo aree di la piazza passando sopra la circonvallazione della 90-91 e concependo dimensioni che superano i 3 milioni di metri quadrati, ampliando di 1 l’area come un sistema verde dedicato allo sport, mettendo altresì a milione e mezzo di metri quadrati il Parco Sud, realizzando venti nuovi sistema Lido, San Siro e Monte Stella. Come ha sottolineato il sindaco parchi e, da ultimo, attraverso un nuovo ciclo di piantumazioni. Sala, tutto passerà anche attraverso una scelta molto partecipata con - Una città composta da 88 quartieri, da chiamare per nome. Lo sviluppo i residenti. In vista delle grandi trasformazioni urbanistiche della di una città passa anche per le sue specificità. Per questo il Comune ha metropoli, anche la geografia della diocesi si è rimessa in movimento. ridefinito la mappa dei quartieri di Milano, cambiando anche alcune L’assessorato comunale all’Urbanistica ha già in esame le richieste denominazioni e prevedendo diversi interventi di riqualificazione. relative a quattro nuovi spazi destinati alla preghiera (e non solo) in Primi fra tutti il contestato progetto di riapertura dei Navigli, e la altrettante zone «nuove» di Milano: Montecity a Rogoredo, Citylife in rigenerazione di sei piazze (Loreto, Maciachini, Lotto, Romolo, Trento zona Fiera, Cascina Merlata e area Mind nel perimetro Expo. Insomma, e Corvetto) una città work in progress, che ci ricorda che il futuro è programmabile - Una città che si rigenera. Il Piano individua quelli che vengono definiti ed è molto più vicino di quel che possiamo immaginare. “Ambiti di Rigenerazione Urbana”. Si tratta di zone periferiche che dovranno essere valorizzate con interventi mirati al recupero del FRANCESCA BUFFO patrimonio edilizio degradato. Si prevede inoltre il recupero di 3 mila 8 .................................... Periodico italiano MAGAZINE 9 .................................... Periodico italiano MAGAZINE
incopertina Il nuovo Pgt di Milano traccia la fotografia di una metropoli che ha fatto strada, ma deve ancora crescere attirando sempre più capitali privati ................................................................................................................................................................................. Pierfrancesco Maran nei cambiamenti, dall’area Expo, dove arriverà la Statale, alla ri- conversione della zona di Cit- tà Studi, fino ai mutamenti dei singoli quartieri grazie all’arrivo “La sfida di ogni grande città di molti studenti. Una città che continua a cambiare, proiettan- dosi nel futuro anche nei servi- zi al cittadino, come ci racconta è tenere unita la comunità” l’Assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura, Pierfrancesco Ma- ran. Assessore Maran, dal dopo Expo, Milano ha continua- to a crescere. Come ha sot- tolineato il sindaco Sala, la progettualità del Pgt pone al centro i cittadini. Lei ritiene che, proprio l’efficacia dei la- boratori del progetto ‘Milano 2030’, con la partecipazione diretta, sia un segnale chia- ro di come debba muoversi po’ di tempo. Non può essere la Ovvero quella discussione, ma- il ‘cambiamento’ e le azioni scorciatoia per affidare ai singoli gari non organizzata, magari più della politica stessa sul ter- cittadini delle responsabilità po- informale, che c’è in città da anni ritorio? litiche che chi governa deve co- sul futuro di Milano” “Noi non crediamo alla ‘parteci- munque assumersi”. pazione’ fine a se stessa. Credia- Nei molti dei rendering pre- mo però che una fase di confron- In questo modo, in tutto que- sentati dai vari studi di pro- to, di dialogo e di ascolto sia es- sto processo di trasformazio- gettazione, in particolare senziale per arrivare a una sin- ne, il cittadino trova anche quelli più recenti sulla ri- tesi finale efficace. Anche il tema delle decisioni di senso. configurazione di piazzale Il piano approvato dal consiglio comunale milanese vuole valoriz- del consiglio comunale è stato “Certamente. Noi a livello am- Loreto, il grado di moderni- zare i suoi 88 quartieri, ponendo al centro le sue piazze, miglioran- decisivo nella vicenda degli scali ferroviari; ha fissato quelli che ministrativo, nella giunta Sala, abbiamo avuto due grandi mo- tà delle strutture proposte è molto alto, come anche tut- do lo spazio pubblico e i servizi per i cittadini, andando a superare sono gli obiettivi politici in ter- mini di ampliamento dell’hou- menti di discussione pubblica. Il ta quella parte nuova della primo è stato il piano degli scali, città costruita con l?expo. il divario sociale tra centro e periferia sing sociale, del verde, del lega- il secondo ‘cos’è il piano Milano Questo vuol dire che Milano me tra urbanistica e strutture di 2030’. In tutti e due i casi cre- è destinata a diventare una Una «High line» verde in Sta- un centro con case, ristoranti e lano, sotto il profilo della popo- trasporto pubblico. Tutto questo diamo di essere partiti con delle metropoli futurista? zione Centrale come a New palestre;Molino Dorino con una lazione, che potrebbe arrivare a fa parte di un percorso: incontri proposte che già rappresentano “Mi sembra normale che laddove York; una sopraelevata pedona- piscina olimpica; Bisceglie come circa 1,5 milioni di persone nei e confronti che hanno portato gli obiettivi diffusi di una città si possono fare progetti comple- le sopra piazzale Lotto; un hub una palestra a cielo aperto. Ecco prossimi dieci anni, riguarda a definire questi come obiettivi che comunque negli ultimi anni, tamente nuovi, si cerchi nei ma- polifunzionale a Rogoredo; un alcune delle 35 proposte per la due fasce di età: quella più an- imprenscindibili rispetto alla dopo Expo, ha discusso molto del teriali e nell’innovazione di fare bosco nell’ex piazza d’Armi di città arrivate in seguito alla ‘call ziana e quella dei giovani tra i vicenda degli scali ferroviari. suo futuro. Quindi anche in que- qualcosa di diverso rispetto al Baggio; piazzale Corvetto sen- for ideas’, lanciata dal Comune 18 e i 34 anni, che entro la fine Quindi crediamo che la parteci- sto caso la discussione pubblica è passato. In fondo stiamo parlan- za cavalcavia dell’autostrada e per immaginare la Milano del del prossimo decennio saranno pazione sia uno strumento che servita a migliorare un impianto do di un periodo che va dalla fine con un viale alberato com’era 2030: lo stesso obiettivo che si 50 mila in più. A dimostrazione serva a mediare e migliorare che si è consolidato da quella che degli anni ’10 alla fine degli anni in origine; l’ex fonderia Taglia- pone il nuovo Piano di governo dell’importanza dei giovani e del una visione che pensiamo la cit- è ancora più importante del pro- ’20 del nuovo millennio e anche bue a Lambrate, trasformata in del territorio. La crescita di Mi- ruolo del sistema universitario tà abbia ormai consolidata da un cesso formale di partecipazione. questo periodo deve lasciare il 10 .................................. Periodico italiano MAGAZINE 11 .................................. Periodico italiano MAGAZINE
incopertina “Abbiamo bisogno di una città che si senta più inclusiva: è per questo che puntiamo molto sull’housing sociale e sulle residenze universitarie” ................................................................................................................................................................................. Rendering scalo Farini Rendering scalo porta Genova suo ‘segno’ come è stato per le erano stati stabiliti negli anni luppata (come spesso capita da Intanto che cambia l’abitare. forza para-ospedaliera. Questa è creativi, alla ginnastica e a tutti epoche del passato. Però la forza Novanta. Io ho un giudizio mol- quando hai un’idea a quando la Da un lato abbiamo bisogno di l’esperienza che abbiamo con gli quei servizi che aiutino a man- delle città italiane, tra cui anche to positivo su City Life e porta realizzi) in una maniera che ha case in affitto a prezzi contenu- anziani milanesi. Se prima c’era tenersi in forma e quindi a far sì Milano, secondo me è il contra- Nuova, però nei prossimi 15/20 iniziato a cogliere questi nuovi ti per i giovani . Per le persone una richiesta di servizi essenzia- che la qualità della vita rimanga sto fra il fatto che puoi realizza- anni abbiamo bisogno di fare an- obiettivi. È una sfida di tutte le più anziane, avremo bisogno di li per la vecchiaia, oggi invece c’è alta fino a quando non interven- re aree nuove (come porta Nuo- che dell’altro. In particolare ab- grandi città, perché oggi oltre ad un sistema di semi-assistenza. una grande attenzione agli spazi gono problemi gravi. Un’ottan- va, City Life e prossimamente biamo bisogno di una città che si avere degli edifici alti e rappre- Oggi Milano è abbastanza effi- gli scali) pur mantenendo delle senta più inclusiva. È per questo sentativi dell’innovazione, ab- cace, anche se ha un tema di co- aree di solida e grande tradizio- che puntiamo molto sull’housing biamo bisogno di tenere unita la sti, sulle residenze sanitarie per ne. Non solo il centro storico, ma sociale, sulle residenze univer- comunità”. le persone non autosufficienti, anche tanti borghi periferici che sitarie; sul fatto che al centro mentre invece il tema del futuro mantengono un impianto che è dei nuovi interventi c’è il mondo Oltre aree verdi e pedonali. è come dare supporto a una po- plurisecolare”. universitario o di formazione. Ma con una popolazione in polazione che sarà parzialmente Pensiamo, appunto a Brera o costante invecchiamento, ci autosufficiente, ma avrà bisogno In tutti i progetti e, in parti- allo scalo Farini e, se ospiteremo saranno anche nuove strut- di alcune attenzioni e alcuni colare quello sugli edifici re- le Olimpiadi, allo scalo porta Ro- ture per accoglierle quando servizi dedicati. Erogati dal co- ligiosi, c’è una grande atten- mana prima ci sarà il Villaggio giungerà la non autosuffi- mune, dalla regione o anche da zione all’inclusione, alla glo- olimpico e successivamente un cienza? un sistema di welfare condomi- balizzazione, che va oltre i grande complesso per gli stu- “Milano è una città ‘anziana’ niale. In generale tutti i nuovi flussi migratori. Milano, con denti. Così come il verde, che già oggi, quindi il problema ce interventi stanno pensando al Brera 2, attrae molti studen- una volta era definito come con- lo stiamo ponendo da tempo. Il fatto che tutti i condomini de- ti stranieri. La città è desti- torno del progetto, oggi invece paradosso è che sta vivendo un vono avere servizi condivisi per nata a diventare anche polo diventa l’ossatura e l’infrastrut- processo di ringiovanimento. più isolati, per cercare anche di universitario di eccellenza tura di un intervento, più del Da qui al 2030 pensiamo che ci contenere i costi. Poi iniziamo in Europa? palazzo costruito. Quindi quello saranno almeno 50.000 under ad avere una serie di progetti “Il piano Milano 2030, di fatto fis- che abbiamo fatto è agire in con- 30 in più rispetto a oggi. In pa- dedicati alle persone ‘senior’, ma sa per la prima volta degli obiet- tinuità tra una Milano pensata rallelo ci saranno 10.000 over senza l’idea di una struttura per tivi nuovi, rispetto a quelli che in un certo modo che poi si è svi- 85 in più. Cosa significa questo? 12 .................................. Periodico italiano MAGAZINE 13 .................................. Periodico italiano MAGAZINE
incopertina “Non ha senso dare lezioni ad altri, però è anche sbagliato pensare che queste cose possano succedere solo a Milano” ................................................................................................................................................................................. tenne del 2030 è nato nel 1950 e ruolo di governo. Più che impos- una strategia comune”. fatte in questo campo innovazio- no altri per i prossimi dieci anni. Ed è sempre solo una que- quindi avrà bisogno di un conte- sibile, direi una vera sfida. Per ni essenziali. Adesso abbiamo Ma questo non significa affatto stione di budget? sto di qualità della vita più viva- me avere la possibilità di lavora- Noi parliamo di metropoli e mantenuto i terreni. Non ci sono trascurare che l’agricoltura si può “È evidente che Milano in questo ce, molto distante dal modello di re per la mia città è, in primizie, Milano viene sempre perce- rischi così gravi di speculazioni innovare e può ringiovanire, tanti momento gode di un’attrazione residenza ‘ricovero’ di vent’anni fonte di grandissimo orgoglio e pita come una realtà indu- come in passato (anche se biso- ragazzi si stanno appassionan- di capitali, nazionali e interna- fa nel quale l’anziano andava a responsabilità e anche il segnale striale. Eppure nel progetto gna sempre tenere gli occhi ben do. Sugli orti urbani, ad esempio, zionali, tale che consente di fare vivere gli ultimi 2/3 anni di vita”. che abbiamo contribuito a cam- ci sono ampie aree dedica- aperti) e quindi ci si può concen- che storicamente Milano assegna molte cose che ad altri o che an- biare il volto di Milano. E ne te all’agricoltura: ci spiega trare sul rendere questi territo- alle persone anziane (come hobby che in altre epoche di questa città Assessore, nel suo percorso sono felicissimo, avendo anche come verranno utilizzate? ri più interessanti anche per il e, se vogliamo, come integrazio- sembravano impossibili. Non ha personale, avendo iniziato vissuto la fatica del passaggio da “Anche per me, negli anni, è mercato milanese che vorrebbe ne), negli ultimi anni abbiamo senso dare lezioni ad altri, però è molto giovane eletto nel suo quella Milano a all’attuale”. stata una sorpresa scoprire la poter consumare più prodotti ricevuto vivaci proteste perché anche sbagliato pensare che que- consiglio di zona, avrebbe Milano agricola. Però a sud di a chilometro zero. Oltre al riso il criterio anagrafico era uno dei ste cose possano succedere solo a mai immaginato qualche Questa nuova visione di Mi- Milano c’è il Parco agricolo sud naturalmente: i bambini delle criteri principali per l’assegnazio- Milano. Anche perché ci sono al- anno fa di portare avanti un lano comprende il primato che è uno dei più grandi di Ita- nostre scuole mangiano spesso ne. Tanti ragazzi vorrebbero col- cuni elementi base che Milano ha progetto così ambizioso per di miglior città italiana o ad- lia. Queste aree sono state so- quello prodotto nel Parco sud”. tivare degli orti. E questo da un sistemato negli anni e altre parti la sua città? E soprattutto, di dirittura europea? prattutto il frutto di norme ur- segnale del binario scoperto del del Paese no, e che sono secondo realizzarlo, visto che il vis- “Io non vedo più la competizione banistiche avviate nel tentativo Anche questa parte agricola valore della terra sia come lavoro, me fondamentali. Ad esempio in suto italiano sembra sempre italiana. Anzi, credo che Mila- di interrompere le speculazioni può concorrere con le altre sia come passione e in termini di Lombardia in questo momen- dimostrare il contrario, che no oggi debba porsi l’obiettivo e le costruzioni su quel territo- iniziative a fare da volano cultura della città”. to il tasso di costruzioni nuove in Italia non si riesce a fare di collaborare e integrare in un rio. Oggi ospita un’agricoltura all’economia milanese? In abusive è intorno al 5 per cento. ai niente e i giovani non tro- processo di crescita le altre cit- che è ancora povera e di scarso fondo anche nelle start up Nella sua esperienza, è Secondo i dati, nel 2018, oltre vano spazi. tà, al di là del Freccia rossa, e interesse produttivo. Però ha un non è tutto solo tecnologia. più difficile riuscire a fare il 50 per cento delle costruzioni “Io sono stato eletto la prima vol- le altre città lombarde. Anche grande potenziale ed è anche il “Sappiamo bene che i settori cambiamenti in una gran- nuove realizzate in Italia sono ta nel consiglio di zona nel 1999, perché oggi la sfida di Milano modo di mantenere viva la testi- trainanti di Milano sono e saran- de città o in una piccola? abusive. Se metà delle costru- quando Albertini era sindaco di è essere a pari merito attratti- monianza di secoli di tradizione zioni sono abusive, ragionare di Milano con 30 punti di vantaggio va rispetto a Barcellona, Parigi lombarda, dove dai monaci alle qualità urbana, efficienza ener- sulla sinistra. A quei tempi pen- e Monaco di Baviera. Per farlo marcite (la marcita è una tecni- getica o invarianza idraulica, è savo impossibile sia una vittoria non serve più sentire Torino ca colturale caratteristica della impossibile. In un sistema che si della sinistra, sia un mio futuro come una rivale ma parte di Pianura Padana, ndr) sono state basa sull’illegalità attrarre capi- tali internazionali è una follia (o arrivano i capitali sbagliati). Noi oggi abbiamo la fortuna di avere Piazzale Loreto con Corso Buonos Aires è da sempre l’area commerciale per un sistema che non ha nulla da eccellenza, lo studio Prassicoop ,mantiene la sua identità riprogettandola invidiare alle città europee con con ‘Loreto Mall’ . Il parterre centrale di corso Buenos Aires si trasforma in un cui ci confrontiamo. Un investi- percorso pedonale e alberato, rampa di connessione tra la quota del marcia- tore può scegliere liberamente piede, adibita a percorsi pedonali immersi nel verde e impreziosita da una tra noi e Londra dove preferisce fontana triangolare e una galleria commerciale al piano mezzanino, risolven- allocare il suo budget. Ma uno do le interferenze con la viabilità dei motivi è che trova un tessuto che è ormai diventato, dal pun- to di vista della legalità, solido e trasparente. Purtroppo questa cosa non accade in larga parte del Paese ed è un freno incredi- bile agli investimenti. Non basta la legalità per avere uno svilup- po buono, ma è una condizione imprenscindibile e purtroppo non si verifica ovunque”. FRANCESCA BUFFO 14 .................................. Periodico italiano MAGAZINE 15 .................................. Periodico italiano MAGAZINE
life style La forza del capoluogo lombardo è diventata la capacità di ridare linfa a luoghi scomparsi o in via di estinzione ............................................................................................................................................................................................. La internazionali. Il ‘Camparino in galleria’, gioiel- di una vecchia fabbrica industriale (una distille- lo del Déco legato allo storico liquore milanese ria dei primi del ‘900) ora ‘Nuova Fondazione di Campari, sta portando avanti un progetto Prada’, meta per studenti di architettura e ambizioso per aprirsi, con nuovi spazi, a una fashion blogger che lì immortalano i loro scat- clientela diversa, più cosmopolita rispetto alle ti ‘social’. L’impressione generale è che la gente ‘sciure’ e ai ‘cumenda’ che affollano l’aperitivo non scelga il bar per un caffè o un aperitivo o veloce prima di pranzo o cena. Dimentichiamoci semplicemente perché lo ha eletto a luogo di ri- la Milano avvolta nella nebbia che non fa più trovo, come accadeva in passato. Si vuol vivere CITTÀ notizia o da cornice, come per quei milanesi – quei un’esperienza più completa, estetica, in cui gli pochi ormai che l’hanno vissuta davvero – per i spazi del bar interagiscono con le architetture quali possedeva una sua intimità, avvolgendoti in un silenzio simile a quello della neve. Milano adesso è una città che lega le sue storie notturne all’acqua, con una Darsena ricostruita, punto di passaggio di tutti i modaioli notturni che da lì si sparpagliano lungo i navigli. Altro quartiere divenuto trendy è il Ticinese, da malfamato che era negli anni ’70. Qui i ses- santottini avevano nel bar Rattazzo la loro sede. che Ora tutta la zona ha un’anima più raffinata, pur restando legata agli ambienti ‘sinistrorsi’. Non a caso ha sede il Manzoni, liceo particolarmente radical-chic. Il risultato di questa trasformazio- ne è che accanto ai nuovi locali gourmet, convi- vono situazioni da spazi ‘okkupati’. Il milanese contemporaneo è SA BERE perfettamente in- tegrato con i luoghi esterne, formando cittadini, grazie a Lo storico spot una compenetrazio- compenetrazio un importante lavo- ne che restituisce ro di riqualificazio- “L’amaro di chi vive e lavora, che è al cliente la sensa- sensa ne architettonica. zione di vivere la nato qui e che ancora oggi porta do- È il caso della Fon- cultura in maniera dazione Prada, vunque questa Milano da vivere, da immersiva, inserita sognare, da godere. Questa Milano… Non c’è nostalgia per la Milano da ‘happy hour’, l’attitudine alla dove ha sede il ‘Bar Luce’, un bistrot a da bere”. Così finiva lo spot di un nella vita quotidia na. Si quotidia- mangia, si vita ‘leggera’ per un’intera generazione che credeva di essere all’a- firma di Wes Ander- son, il noto regista noto liquore milanese, che negli anni beve e si fa un tour esperienziale. vanguardia su tutto: oggi i nuovi yuppies sguazzano in un fer- di film dalle am- 80 rese celebre l’espressione ‘Milano La nuova ‘Milano bientazioni decisa- da bere’. Lo spot in questione fu in che beve’ sembra mento diverso, più realistico che in passato mente oniriche (tra grado di segnare un’ epoca, andando allineata per offri offri- gli ultimi, Grand re la giusta espe- espe La ‘Milano da bere’ è stata un’idea, moderna, pacità di ridare linfa a luoghi scomparsi o in via Budapest Hotel). a caratterizzare diversi aspetti della rienza a un’utenza che ha sponsorizzato un certo modo di vivere dei di estinzione. La ‘Fashion Week’ ha reso Porta Lì la vera esperien- vita milanese. ‘Milano da bere’ testi- che è cambiata, che meneghini. Per certi versi ha anche stigmatiz- Venezia un quartiere vivace, con una sua za la si fa trami- moniava un benessere diffuso in quel risente anche di zato la superficialità di quel modo di intendere movida. Qui, per esempio, si trova lo Champa- te il colpo d’occhio blogger, influencer periodo, presentando una metropoli l’approccio alla vita, ma non v’è dubbio che ab- gne Specialist, meta per gli amanti delle bol- con un viaggio nel e programmi tele tele- bia rappresentato un concentrato di frizzantez- licine e della nuova tendenza del vino naturale. tempo. Siamo, non opulenta e fedele a un’immagine ri- visivi sul tema. C’è za che è stato in grado di animare la città. Oggi Negli ultimi anni, gli uomini delle istituzioni dimentichiamolo, gorosamente alla moda. maggiore attenzio attenzio- quell’idea è morta e sepolta, ma Milano non ne di Palazzo Marino hanno saputo rivitalizzare il all’interno dei 19 ne e cura in ogni ha fatto un dramma. Perché la sua forza è la ca- centro, dove non a caso investono grandi marchi mila metri quadri dettaglio. Non si 16 .................................. Periodico italiano MAGAZINE 17 .................................. Periodico italiano MAGAZINE
life style Una città che lega le sue storie notturne all’acqua, con una Darsena ricostruita, punto di passaggio di tutti i modaioli notturni, che da lì si sparpagliano lungo i navigli ............................................................................................................................................................................................. sprecano risorse, si ricicla persino la buccia di un’arancia o di un limone appena spremuti. Si Quanto vale è compreso che un cocktail ha il suo drink cost la movida milanese? come ogni prodotto di un’industria. Più di un miliardo l’anno è il valo- Nella Milano da bere degli anni ’80, im- sco’. Era il trend, dall’aperitivo alla cena, fino alla perava l’eccesso, che poi era spreco che non ci re espresso dagli universitari fuo- discoteca, al ‘Nepente’, o al ‘Vogue’ di Danilo Ar- avrebbe fatto notare l’abisso in cui saremmo ri sede che vivono a Milano (fonte, lenghi, imprenditore che capì prima di altri la ne- sprofondati più avanti. Arte, moda, design, fi- Photosphoro), sulla base di quanto cessità di creare un ambiente esclusivo. Il cliente nanza, tutto andava fin troppo a gonfie vele per ‘giusto’ veniva omaggiato di una chiave per l’ac- volersene accorgere. La regola era ostentare, ec- questi ragazzi spendono per bere, cesso. La chiave numero uno fu data a Bettino cedere. Di notte ci si poteva divertire e fare affa- mangiare, vitto e alloggio. Numeri Craxi, leader socialista (i socialisti capirono per ri. La principale novità del decennio fu Canale destinati a crescere. Il 70% dei ra- primi come la moda poteva essere il vero traino 5 di Berlusconi, che offrì su un piatto d’argento gazzi che studia a Milano è infatti per la città e il Paese). La numero due fu per il quello che serviva per sognare. Milano scoprì sindaco Carlo Tognoli e la terza per il ‘Re’ Giorgio così la vocazione di città di servizi, abbandonan- fuori sede. Il pubblicitario, Marco Mignani, autore dello (Armani). La vita notturna di quegli anni era per- slogan’ Milano da bere’ do l’animo operaio, ma tra le pieghe della notte fetta per tre cose: divertirsi, fare affari e peccare. si celava il rovescio della medaglia: c’era gen- In altri termini: divertimento + lavoro, che a Mi- te che durante la settimana mangiava riso in nico. E colorato. Lo stesso yuppie era colorato. Milano bene ‘cuccatori’ seriali di ragazze prove- lano crearono il perfetto binomio dell’efficienza. bianco per presentarsi al weekend nei locali alla È il momento dei viaggi ai caraibi. Il milanese nienti dai 4 angoli del globo per sfilare sulle pas- Una bottiglia di champagne al tavolo costava 500 moda, firmata da capo a piedi. Ostentava quello viaggia, esplora mete esotiche a differenza del serelle della moda). Momento principale del bar, mila lire, quando lo stipendio di un operaio medio che non aveva. Gamberetti e rucola diventarono romano che non osa. Anche questo si rifletteva in quegli anni frenetici, fu l’aperitivo. Il tempo è era di 400 mila lire. il piatto tipico dei giovani yuppies. Contava la nella proposta enogastronomica. Il fast food, denaro e i locali si attrezzarono con buffet sempre carriera e di conseguenza i soldi, emergere dalla l’hamburger, lo stile americano dettava le regole più ricchi. Lo sbevazzamento iniziava presto, alle Negli anni ‘90 si proseguì sulla stessa scia. Vi- massa. Il bar (il cocktail è ancora una pia illu- (si ricordi i ‘paninari’). Per lo più funzionavano i 19, fino a quando lo permetteva il portafogli. Per nicio Valdo inventò l’aperitivo alla milanese, poi sione), assunse un valore simbolico, a tratti ico- locali pieni di modelle e di ‘modellari’ (figli della i più viziosi, all’alcol seguitava la cocaina in ‘di- happy hour. Lunghe file al ‘Cap Saint Martin’ o 18 .................................. Periodico italiano MAGAZINE 19 .................................. Periodico italiano MAGAZINE
life style La nuova ‘Milano che beve’ sembra allineata per offrire la giusta esperienza a un’utenza che è cambiata ............................................................................................................................................................................................. all’’Invillà’, per ingollarsi fino a tardi piatti in nella fase ‘chimica’, in cui conta più il nome Caporale, la cavalca per diversi anni di fila, di- sostituzione della cena. Contava la grandezza del contenuto. Il cliente familiarizza e richiede mostrando quanto in fatto di gusto gli italiani del buffet e del cocktail , che scadeva sempre in con disinvoltura i ‘Mojito’, i ‘Sex on the bea- non sono secondi a nessuno. E nasce la moda di qualità, un po’ come il cibo. L’Italia pallonara ch’, gli ‘Alabama Slammer’, la ‘cahipiroska alla una certa idea di bar-tour, in cui i bevitori più ci fece sognare con Totò Schillaci, ma non sfon- fragola’ e il ‘Cosmopolitan’. Di ‘Cuba Libre’ e raffinati si lanciano alla scoperta dei locali mi- dammo l’obiettivo. Anzi, era in generale un Pa- ‘Long Island’ se ne vendevano a litri. gliori. Il The Jerry Thomas Project di Roma e ese che seppe avvicinarsi al successo, fallendo Le luci dei riflettori erano soprattutto sui ‘lan- il Nottingham Forest di Milano, rientrano per poi sotto tutti i punti di vista. ciatori di bottiglie’, che per gli iniziati esegui- diversi anni nelle classifiche dei 50 top bar del Nel ‘92 lo scandalo dei finanziamenti illeciti ai vano una disciplina che si chiama ‘flair’. Tutto mondo, sono il faro della miscelazione Made in partiti spazzò via un sistema che era da rifon- era ancora un grande circo dell’industria della Italy, presi ad esempio da tutti. dare. I locali milanesi perdettero buona parte notte, basato sul divertimento. Oggi, sempre più realtà milanesi ma non solo, di un certo tipo di clientela, ma a colmare il si avvicinano a quel modello. E sempre mag- vuoto ci pensò, involontariamente, l’attore che E veniamo all’oggi: è nel secondo decennio giore attenzione è rivolta non solo alla qualità, di lì a poco sarebbe diventato l’idolo delle ra- che si pone l’accento sulla qualità delle mate- come si è detto, ma si incominciano a sentire gazzine: Tom Cruise. Nel 1988 era Brian Fla- rie prime, mentre la tecnica diventa più esa- discorsi su ecosostenibilità e riciclo. Questo nagan in‘Cocktail’, film che negli anni succes- sperata. Si perde di mira forse un po’ troppo gusto di bere bene, è stato il trend dell’ultimo sivi seminò i suoi frutti. Fu così che nel primo l’attenzione per il cliente, che diviene quasi se- decennio. decennio del nuovo millennio Milano, come condario, il destinatario finale di offerte sem- Per il prossimo vedremo, anche se già qualcu- Roma, si popolò di scuole professionali per for- pre più studiate. Il cocktail si avvicina al piatto no azzarda a scommettere che si berrà meno e mare giovani barmen, a immagine e somiglian- di uno chef stellato. Non a caso accanto alla con meno forza alcolica. Milano, come diceva za dell’attore. Fu la prima vera svolta, con l’av- classifica dei migliori ristoranti del mondo (per il famoso spot, rimarrà sempre una città “da vento della tecnica (del barman, dei suoi stru- intenderci quella che ha incoronato Massimo vivere, da sognare, da godere e da bere”. menti, dei metodi di lavoro) che fece scoprire al Bottura) si affianca la cugina minore legata pubblico un mondo nuovo. Siamo ancora però ai cocktail bar. Un italiano a Londra, Simone GAETANO MASSIMO MACRÌ 20 ................................. Periodico italiano MAGAZINE 21 .................................. Periodico italiano MAGAZINE
cultura La ‘capitale del nord’ e quella del centro: due realtà molto diverse tra loro .................................................................................................................................................................................................. il duro lavoro di scalpellino. In seguito, Francesco Milano divenne capomastro, il disegnatore progettista del Duomo stesso, nonché assistente dei ‘grandi’ dello scalpello. In onore del loro mecenate e amico di famiglia, il cardinale Carlo Borromeo, cambiò il e il suo sogno suo cognome in Borromini. Gian Giacomo Quadri, detto il Dolcebuono - che era il ‘lapicida unius ex magistris’, ovvero lo ‘scul- tore optimus’ del Duomo di Milano - si accorse su- bito della fantasia geniale del ragazzo e propose a Filippo Castelli da San Florano di inviare suo figlio a Roma, per lavorare alla ‘Fabbrica Magi- stralis’ di San Pietro. Sia Filippo, sia Francesco Castelli erano sotto la protezione dell’arcivesco- vo cardinale Carlo Borromeo. Tanto è vero che il cambiamento del cognome, che da Castelli diven- ne Borromini, venne deciso per l’assonanza con il cognome del cardinale e la chiesa alle quattro fon- tane, che l’architetto Francesco Borromini dedicò proprio a Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano. La grande metropoli meneghina rappresenta, oggi, una realtà Il significato aulico e celebrativo dell’utopia della ‘città ideale’ cominciò a impregnare culturalmen- connotata da una lunga tradizione municipale di scelte ammini- te gli spazi urbani del seicento e del settecento, fino a trasformare le città in teatro, come accadde Nella foto del disegno progettuale di Francesco Borromini, si notino le guglie mantenute nella strative razionali, pianificate, urbanisticamente consapevoli, al proprio per Milano e Roma, che in realtà possiedo- realizzazione del Duomo no una storia che le lega a un ‘doppio filo’, comin- contrario di Roma, che invece ha dovuto subìre una serie infinita ciato, a dire il vero, sin da tempi di Costantino. di scempi e distorsioni Non dobbiamo infatti dimenticare che Milano fu a lungo capitale dell’Impero romano, scelta proprio più importanti d’Italia: Roma è infatti posiziona- ta sui sette colli della riva sinistra del Tevere e per la sua felicissima posizione geografica di città su pochi altri della riva destra (Vaticano, Giani- Sin dal X secolo dopo Cristo, la famiglia Visconti, propri sogni urbanistici, la ‘città ideale’, apren- di pianura. colo e Monte Mario), che negli ultimi decenni del duchi di Milano, era riuscita ad ampliare le sue do la strada all’utopia milanese. E infatti, oggi XX secolo diviene vastissima. Oltre a ciò, Roma economie. Ma la vera ‘svolta’ avvenne nel 1262, Milano viene percepita come una città ‘speciale’, Il diverso sviluppo delle ‘due capitali’ ha finito con l’estendersi enormemente rispetto con la nomina di Ottone Visconti ad arcivescovo per la rappresentazione della vita comunitaria Dopo secoli di relativa stabilità demografica, dal a Milano e alla sua area metropolitana, che pur di Milano. La nobile famiglia governò il popolo che in essa si svolge, per il potere che esprime, XIX secolo la popolazione europea entrò in una essendo più popolosa, è assai meno densamente milanese dal 1277 al 1395, anno in cui il sovrano per il prestigio emanato dalla sua ‘forma urbis’, fase di incremento. Si consideri che dai 18 milioni popolata: 807 abitanti per chilometro quadrato, del Sacro Romano Impero, Venceslao di Lussem- diventando il luogo di residenza di una nascen- di abitanti del 1800 si passò, per l’Italia intera, per un totale di 4 milioni 348 mila abitanti, contro burgo, conferì a Gian Galeazzo Visconti il titolo di te classe dirigente, di imprese inizialmente fami- ai 40 milioni di individui dei primi del 1900. Ciò i 2007 abitanti per Kmq, per un totale di 3 milioni duca di Milano, nonché vicario imperiale. Il ramo gliari, di banche e membri dell’amministrazione generò il problema di una redistribuzione sul ter- 215 mila abitanti di Milano. A Roma, inoltre, gli principale dei Visconti dominò la scena politica pubblica. Tali esigenze cominciarono ad attrarre ritorio della popolazione, creando questioni total- edifici superano i sette piani solo al di fuori del dell’Italia settentrionale fino alla morte, senza gli architetti più insigni per la realizzazione del mente nuove, che trovarono impreparata l’antica centro storico per eccellenza. Il motivo della bassa eredi legittimi, del duca Filippo Maria Visconti, ‘sogno milanese’, rappresentato dall’abbellimento strutturazione urbana e territoriale dei comuni altezza degli edifici fu dettata dal rispetto stori- avvenuta nel 1447. Ai Visconti subentrarono gli del Castello, a lungo sede del potere temporale e italiani e delle loro aree metropolitane. Nacquero co-culturale della capitale d’Italia: per secoli, fu Sforza, dopo il matrimonio di Francesco Sforza con amministrativo, dalla costruzione della cattedra- così le ‘politiche territoriali’, le quali condussero a fatto divieto ad architetti e progettisti di costrui- Bianca Maria Visconti. La famiglia Sforza resse il le, il Duomo, sede del potere religioso spirituale e diverse scelte amministrative, separando il desti- re abitazioni che fossero più alte del Colosseo. Da Ducato di Milano dal 1450 al 1535. Fu in questo temporale, sino al Teatro, sede della cultura del- no delle ‘due capitali’. In pratica, secondo le teorie Monte Mario, che si trova nella zona destra del periodo che iniziarono a farsi spazio le esigenze la parola critica e dell’immagine fantastica, della urbanistiche di un tempo, la città doveva contene- Tevere e che rappresenta il migliore punto pano- del vivere civile. L’arte urbana cominciò ad arric- musica e della danza. Furono questi gli eventi di re il ‘mondo’, mentre oggi si assiste al ‘mondo’ dive- ramico sulla città, si può osservare come non vi chire la città meneghina di episodi architettonici attrazione che portarono il dodicenne Francesco nuto, per molti aspetti pratici, una città. Partendo siano ‘grattacieli’ a Roma centro. I pochi costruiti di rilievo, Si cominciò, soprattutto, a teorizzare Castelli a seguire suo padre Filippo nella ‘Vene- dall’aspetto urbanistico, emergono, ovviamente, si intravedono verso l’orizzonte, o nelle zone limi- la sua ‘forma urbis’, fino a dare fioritura a veri e randa Fabbrica del Duomo di Milano’, per iniziare delle evidenti differenze storiche tra le due città trofe e più recenti del suo sviluppo urbanistico, 22 ................................. Periodico italiano MAGAZINE 23 ................................. Periodico italiano MAGAZINE
cultura A Roma, tutti si incamminano con calma, evidenziando la notoria ‘flemma romana’, che influisce anche sui turisti .................................................................................................................................................................................................. avvenuto a ‘macchia d’olio’ e, per molti decenni, Tutti assaporano il piacere delle passeggiate e se rico di Roma è notevolmente inferiore a quella di senza alcun piano regolatore generale. Ciò è stata la prendono comoda, in particolar modo nelle vie Milano, dove invece arriva a estendersi verso la la vera causa della cattiva, o addirittura assente, principali del centro storico. Ciò ha contribuito a pianura lodigiana. Il paragone con l’aria respirata manutenzione delle strade e di una rete ferrovia- rendere Roma una città più conservatrice di Mi- in Europa è persino impietoso e non merita nem- ria di metropolitane ancora da perfezionare: trop- lano. E la presenza del potere politico si percepi- meno di esser proposto. pa distanza tra una fermata e l’altra e camminate sce più concretamente, come nelle più classiche di chilometri per raggiungerle (la stazione inter- capitali amministrative (Madrid, l’Aja, Brasilia, media ‘Marconi’ è stata aggiunta solo alla fine de- Washington). A Milano, viceversa, i suoi cittadi- Il mito di Roma gli anni ’80 del secolo scorso, per interrompere il ni danno l’impressione di vivere in una fretta pe- strumentalizzato dal fascismo vero e proprio ‘stargate’ che si doveva attraversa- renne: un’esplosione continua di gente dedita allo Tornando ad analizzare le diverse tipologie di re per recarsi dal quartiere Garbatella a quello di shopping compulsivo e alle soste improvvise nei espansione delle due città, c’è da evidenziare che San Paolo e dell’omonima basilica fuori le Mura, locali alla moda. Ma ciò è ovviamente il risulta- Roma ha inglobato, nel tempo, moltissimi comuni, ndr). In ogni caso, quel che lascia perplessi è che to di una città che ha il problema di essere meno finendo con l’ingrandirsi inutilmente e rinuncian- anche intorno alle più importanti attrazioni della estesa e, al contempo, più densamente popolata, do, al contrario di Milano, a una propria cintura ‘città eterna’ spesso vi sia una sola metropolita- rispetto alla capitale. industriale verso la quale decentrare il proprio metropolitana: la prima, infatti, è un’area molto na, mentre mancano i collegamenti tra le attuali sviluppo. Ciò è avvenuto secondo direttive che ri- più vasta e popolosa, che si estende in un territorio 3 linee esistenti. È quindi necessario, ancora oggi, salgono almeno ai tempi del fascismo, che ha finito in gran parte pianeggiante (Gorgonzola, Segrate, ripercorrere a piedi ciò che si è visitato, mentre Il favoloso clima di Roma, col circondare la ‘città eterna’ con un goffo alone Vignate) spesso confuso con la sua città metropo- i trasporti municipali di superficie tardano non l’inquinamento di Milano di maestosità francamente inutile e dannoso. Solo litana (Lambrate, Linate, Rogoredo), che invece è poco ad arrivare alle proprie fermate. Milano, per Tra Roma e Milano, anche il clima è differente. con grave ritardo, il regime tentò di creare un pri- più piccola. Insomma, quando si dice che Roma è sua fortuna, ha avuto uno sviluppo esattamente Anzi, in merito a questo fattore, Roma può defi- mo nucleo industriale nella parte orientale del- più grande di Milano s’intende affermare, sostan- opposto rispetto a quello di Roma. Facilitata dalla nirsi una città molto fortunata: nonostante il Ter- la città, ma il secondo conflitto mondiale finì col zialmente, che le due città hanno subìto scelte propria collocazione geografica, totalmente in pia- minillo innevato, il suo clima è afoso per cinque rallentare tale tentativo, bloccandolo almeno sino molto diverse nella pianificazione urbanistica dei nura, la città della ‘Madunina’ si è allargata prin- mesi l’anno. L’Africa è a un’ora di aereo e, spesso, agli anni ’60 del secolo scorso. Ciò non ha impedito vari comuni che formano il loro territorio limitrofo. cipalmente in senso verticale; grattacieli, una sel- i venti più meridionali portano piogge cariche di ad ambedue le metropoli una sorta di espansione E che tale distinto destino ha portato a esiti diffe- va; strade contorte e intrecci ovunque. A Milano, sabbia desertica. A Milano, invece, il clima è tipi- a ‘strati’, o del rispettivo perimetro preso in consi- renti, più favorevoli per Milano sotto il profilo or- il caos automobilistico è esploso quasi all’improv- camente continentale: più rigido in inverno, cal- derazione. Come già detto, l’area metropolitana di ganizzativo, poiché parzialmente ‘graziata’ da una viso: camminando per la strada, si avverte molta do-secco d’estate. Ciò la rende, paradossalmente, Roma è più popolosa di quella di Milano, ma meno ripartizione dei territori che ha fatto sì che, a par- più confusione e senso di frenesia. A Roma, tutti si poco battuta dai venti, alimentando il ristagno densamente popolata. Tuttavia, va anche sottoli- tire dall’area comunale, essa risultasse più piccola incamminano con calma, evidenziando la notoria dell’inquinamento e delle polveri sottili. Non a neato che il dato milanese andrebbe distinto tra per scelta - e non per necessità – rispetto a Roma. ‘flemma romana’, che influisce anche sui turisti. caso, la media annua dell’inquinamento atmosfe- l’area metropolitana propriamente detta e la città GIUSEPPE LORIN 24 ................................. Periodico italiano MAGAZINE 25 ................................. Periodico italiano MAGAZINE
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