N TECNOLOGIA n CULTURA - Periodico Italiano Magazine

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n TECNOLOGIA           n CULTURA          n RICERCA

La macchina            Teatro immersivo   Addio alla carenza
delle emozioni         Quando             di vitamina B12
Un algoritmo           lo spettacolo      Si può produrre
per capire i clienti   si fa esperienza   nella verdura
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editoriale direttore@periodicoitalianomagazine.it
                               ......................................................................

                             Milano in salute,
                           Roma ancora in coma
               In questo numero di ‘Periodico italiano magazine’ abbiamo cercato di
               verificare le migliori innovazioni e progettualità messe in campo nelle
               principali città italiane. Ma in realtà, man mano che analizzavamo le
               varie proposte giunte in redazione, abbiamo finito col dover certificare la
               vivacità di Milano, qualche iniziativa di carattere culturale a Roma e poco
               altro. Milano, in particolare, nella sua tranquilla e assoluta ‘normalità’
               sta proseguendo un proprio percorso verso un livello di qualità della
               vita di tipo ‘mittle-europeo’. Attenzione, però: qui non stiamo parlando
               di una città che starebbe tornando, seppur lentamente, ai livelli di
               opulenza della ‘Milano da bere’. Stiamo semplicemente segnalando una
               metropoli che ha saputo affrontare le proprie difficoltà con pazienza
               e costanza, uscendone a ‘testa alta’. Una crescita non eccezionale,
               dunque, ma continua e inesorabile, in cui idee e nuove possibilità
               circolano e vengono messe in campo passando facilmente dallo stadio
               della progettualità a quello organizzativo e, infine, a quello attuativo.
               Anche Roma, pur tra le sue infinite difficoltà, sta cercando di reagire.
               Ma oltre ad alcune iniziative culturali piuttosto isolate - quasi sempre
               organizzate da privati che, con grande generosità, stanno cercando di

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      rianimare le comatose condizioni della capitale d’Italia - non vediamo la
      stessa laboriosità, né la medesima capacità organizzativa dei milanesi.
      Resta pur vero che il contesto lombardo, in generale, rimane positivo
                                                                                                                          Il milanese è ‘imbruttito’,
      nel suo complesso, come testimoniano le buone amministrazioni
      di province quali Bergamo e Brescia. Capoluoghi che non citiamo
                                                                                                                          ma la sua città risplende
      in quanto amministrati da Giunte di centrosinistra, bensì al fine di
                                                                                                                   Da qualche mese, la nostra redazione ha due anime: lo storico team roma-
      sottolineare come, in molti comuni del nord, un’ordinata alternanza
                                                                                                                   no e nuove leve, adesso operano sia su Roma, sia su Milano. Due realtà
      amministrativa mantenga costante lo sviluppo delle singole realtà
                                                                                                                   con prospettive sulle problematiche di maggiore attualità, completamen-
      locali e cittadine. Insomma, se alcune Giunte sono a guida leghista,
                                                                                                                   te diverse tra loro. Tornare nella mia città di origine dopo dieci anni di
      mentre altre sono amministrate dal centrosinistra, in Alta Italia
                                                                                                                   vita romana, mi ha dato modo di riscoprire quella dinamicità del nord che
      cambia poco. Sono le città del centro-sud a risultare in netta difficoltà,
                                                                                                                   si esprime nei fatti concreti, prima ancora che nelle parole. Negli ultimi
      a prescindere da chi le governa. Tutto ciò fotografa un Paese che finisce
                                                                                                                   anni, l’immagine del ‘milanese imbruttito’ è divenuto brand grazie a un
      col ritrovarsi impaludato e impantanato nelle proprie arretratezze. A
                                                                                                                   team creativo, formato da autori, attori e grafici che hanno colto in senso
      Roma, in particolare, di rivoluzioni non se ne sono viste, anche se la sua
                                                                                                                   esasperato tutte le caratteristiche dei ‘malati di super organizzazione’
      cittadinanza s’industria, talvolta, in iniziative degne di nota. Entrando
                                                                                                                   del capoluogo lombardo: c’è chi lo vede come negativo per la vita sem-
      un momento nello specifico, si può notare come la ‘città eterna’ si
                                                                                                                   pre di corsa che si fa a Milano e chi, invece, giudica positivamente
      confermi una metropoli a vocazione turistica, che avrebbe la possibilità
                                                                                                                   questa frenesia e ne apprezza l’operosità. E in quanto a quest’ul-
      di rilanciarsi abbastanza agevolmente tramite la cultura e il proprio
                                                                                                                   tima, è indubbio che dopo l’Expo, Milano ha saputo riprogetta-
      immenso patrimonio artistico e monumentale. Eppure, la capitale
                                                                                                                   re se stessa nei servizi al cittadino, nella programmazione degli
      rimane avvinghiata tra una miriade di inefficienze e confusioni. A
                                                                                                                   eventi culturali e, più di tutto, nella ridefinizione urbanistica dei
      cominciare dalla propria rete di trasporti pubblici, che una megalopoli
                                                                                                                   quartieri. Il nuovo Pgt, presentato il mese scorso in sede di Con-
      grande 7 volte più di Milano dovrebbe considerare una priorità assoluta.
                                                                                                                   siglio comunale, prevede che nel 2020 a Milano ci saranno
      Insomma, tutti quei criteri di normalità e di sana organizzazione                                                                                                                    Francesca Buffo, vicedirettore
                                                                                                                   1.458.170 abitanti, trentamila in più rispetto a quanto era su instagram mi trovi come @veliaromana
      operativa che abbiamo potuto notare a Milano, purtroppo a Roma
                                                                                                                   stato preventivato nel piano precedente. Il tessuto urbano è
      non esistono. Ma da cosa dipende questa lacuna? Perché proprio nella
                                                                                                                   calcolato attualmente in 133.581.625 metri quadrati, mentre le aree verdi
      capitale, che dovrebbe essere il ‘biglietto da visita’ dell’inteor Paese,
                                                                                                                   arrivano a quota 25.614.580 metri quadri. Numeri significativi, intorno
      non si riesce a realizzare una singola iniziativa senza che le difficoltà
                                                                                                                   ai quali si svilupperà il futuro della capitale del nord. Un progetto che
      la facciano da ‘padrone’, rallentando ogni cosa? La questione non è di
                                                                                                                   sta già prendendo vita nella riqualificazione degli ex scali ferroviari della
      carattere antropologico: non è affatto vero che i romani siano pigri,
                                                                                                                   città e che porterà alla ridefinizione della mappa degli 88 quartieri mila-
      mentre i milanesi tendano a fare tutto di corsa. È vero esattamente
                                                                                                                   nesi, alla riapertura dei Navigli e alla rigenerazione di sei piazze (Loreto,
      il contrario: un romano, posto in una condizione di efficienza anche
                                                                                                                   Maciachini, Lotto, Romolo, Trento e Corvetto). Ma come è stato (e sarà
      minima, alla fine si dimostra più laborioso e operativo di un milanese,
                                                                                                                   possibile) fare tutto ciò? Abbiamo deciso di spiegarlo, non tanto per creare
      felice di non incontrare tutte quelle difficoltà che, purtroppo, continuano
                                                                                                                   l’idea di un primato ‘irraggiungibile’, ma piuttosto definire i criteri di una
      a ‘zavorrare’ la capitale. Ma allora, da cosa discendono gli infiniti
                                                                                                                   ‘best practice’ che può fare da apripista ad altre iniziative locali, per ridare
      immobilismi della ‘città dei 7 colli’? Semplicemente dal fatto che Roma
                                                                                                                   slancio a un Paese che, ultimamente, sembra aver perso ogni entusiamo.
      possiede una strutturazione amministrativa e burocratica arrugginita,
      invecchiata, in molti casi ferma alle prassi degli anni ’90 del secolo
      scorso. Solo il circuito delle biblioteche funziona decentemente. A
      riprova del fatto che sarebbe proprio la cultura il terreno ‘naturale’
      di Roma. I segnali della vivacità romana sono ancor più manifesti se
      si osservano le capacità di resistenza di un settore, quello teatrale, in
      altre città profondamente in crisi. Roma, in questi anni, sta rimanendo
      eroicamente ‘in piedi’ in quanto ‘piazza artistica’ e grazie alle iniziative
      di molti giovani, che per proprio conto organizzano festival, dibattiti,
      incontri culturali e presentazioni di libri di ottimo livello. Tutti settori
      in cui è avvenuto, o è stato favorito, un effettivo ricambio generazionale.
      A Roma, è tutto il resto a non funzionare affatto, a causa di ceti politici,
      amministrativi e dirigenziali totalmente inetti, infeudati da ormai
      troppo tempo nei propri impieghi e collocazioni, nella più abitudinaria
      e perversa delle ordinarie amministrazioni.
                                                                   VITTORIO LUSSANA

                                         4 .................................... Periodico italiano MAGAZINE                                             5 .................................... Periodico italiano MAGAZINE
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sommario                                  Anno 8 I numero 47 I aprile 2019
                                          ...............................................................................................................................................

                                               3       Editoriale                                                          40 La città-stato della tecnologia                                   Musei e città d’arte
                                                                                                                                   Oggi Malta è un grande network collegato                          sempre più social
                                               5       Storia di copertina                                                         al mondo grazie allo sviluppo tecnologico

                                               8       Una metropoli work in progress                                      44 Rita Tuccillo:
                                                       Un progetto di riqualificazione architettonica sta                          “Lo Stato favorisca una maggior
                                                       trasformando il capoluogo lombardo:                                         informazione contro la ludopatia”
                                                       è la nuova Milano, destinata a essere la città
                                                       europea a maggiore attrattiva di investimenti
                                                                                                                           49 Il futuro dei robot:
                                                                                                                                   intelligenti ma imperfetti
                                                       italiani e stranieri nei prossimi 10 anni                                                                                                    54
                                              12 Pierfrancesco Maran                                                       50 La vitamina B12                                                     Non è sufficiente essere su Facebook,
                                                                                                                                   anche nel piatto vegano                                        Instagram o Twitter, bensì è necessario
                                                       “La sfida di ogni grande città                                                                                                             avere una strategia finanziaria efficace e
                                                       è tenere unita la comunità”                                                                                                                condivisa per coinvolgere il pubblico, in
                                                                                                                           58 Vittorio Sgarbi e il Museo della follia                             particolare quello giovanile, utilizzando
                                              16 La città che sa bere                                                                                                                             lo stesso linguaggio e strumenti
                                                       Non c’è nostalgia per la Milano da ‘happy hour’:                    64 Dentro e fuori la tv
                                                       oggi i nuovi yuppies sguazzano in un fermento                               A tu per tu con Claudio Guerrini
                                                       diverso, più realistico che in passato
                                                                                                                           66 Il successo del teatro dei ragazzi
                                              22 Milano e il suo sogno
 La macchina                                           La ‘capitale del nord’ e quella del centro:
                                                       due realtà molto diverse tra loro
                                                                                                                           68 Monica Argentino:
                                                                                                                                   “Contro tutti i pregiudizi”
                                                                                                                                                                                                                     Anno 8 - n. 47 aprile 2019
            delle emozioni                                                                                                                                                                        Direttore responsabile: Vittorio Lussana

                                              26 Roma: spiragli di cultura                                                 70 Libri&libri                                                         Vicedirettore: Francesca Buffo

                                                                                                                                                                                                  In redazione: Gaetano Massimo Macrì, Carla De
                                                       Quando Milano chiama, la ‘città eterna’ risponde                            Letto per voi:                                                 Leo, Giuseppe Lorin, Michela Zanarella, Dario
                                                                                                                                   In tutto c’è stata bellezza, di Manuel Vilas                   Cecconi, Serena Di Giovanni, Ilaria Cordì, Silvia
                                                       sul terreno che le è proprio: quello culturale                                                                                             Mattina, Michele Di Muro, Marcello Valeri, Do-
                                                                                                                                                                                                  menico Letizia, Emanuela Colatosti, Valentina
                                                                                                                                                                                                  Cirilli, Liliana Manetti, Valentina Spagnolo
                                              28 Quando lo spettacolo si fa esperienza                                     72 Ren Zen:
                                                                                                                                                                                                  REDAZIONE CENTRALE:
                                                       Il teatro immersivo in scena al Teatro Garbatella                           “L’ascolto aiuta a comprendere se stessi                       Via A. Pertile, 5 - 00168 Roma
  46                                                   Intervista al regista Riccardo Brunetti                                     e il mondo”
                                                                                                                                                                                                  Tel.06.92592703
                                                                                                                                                                                                  Editore: Compact edizioni

 Arriva l’intelligenza artificiale in grado                                                                                                                                                       Periodico italiano magazine
 di riconoscere e classificare le diverse     34 La risposta a un welfare carente                                          76 Musica news                                                         è una testata giornalistica registrata presso
                                                                                                                                                                                                  il Registro Stampa del Tribunale di Milano,
 espressioni facciali: una tecnologia pio-             Associazioni e cooperative si prestano al servizio                          Cass McCombs: classico rinnovato                               n. 345, il 9.06.2010
 nieristica, con molteplici applicazioni,              della comunità per ricucire un tessuto sociale
                                                                                                                                                                                                  PROMOZIONE E SVILUPPO
 che riconosce che tipo di cliente sei                 sempre più dilaniato: l’esempio di ‘E.C.Co.C.I.’

                                                  6 .................................... Periodico italiano MAGAZINE                                                              7 .................................... Periodico italiano MAGAZINE
N TECNOLOGIA n CULTURA - Periodico Italiano Magazine
primopiano                          L’urbanistica di oggi non parte da quello che disegniamo, ma da un progetto complessivo
                                    .................................................................................................................................................................................

 Una metropoli
                                                                                                                                                                                                                  masterplan scalo Farini

  work in progress
  Un progetto di ri-      U    na città più verticale e con grandi spazi verdi, giovane e dinamica,
                               con periferie recuperate e vivibili. Il nuovo Pgt di Milano (piano
  qualificazione ar-      di governo del territorio) traccia la fotografia di una città che ha fatto
                          strada, ma deve ancora crescere, attirando sempre più capitali privati,
  chitettonica      sta   molti esteri. Una progettualità che si allinea molto agli obiettivi
  trasformando il ca-     sostenibili della Ue: parchi e spazi verdi, aria pulita, mezzi pubblici
                          funzionanti, piste ciclabili, sistema di raccolta dei rifiuti efficiente e
  poluogo lombardo:       partecipazione dei cittadini. Costruire una città ‘adatta al futuro’
  è la nuova Milano,      richiede tempo, visione e investimenti. E richiede anche l’impegno dei
                          politici, dei cittadini e delle imprese della città. E questo Milano lo sa e
  destinata a essere      lo sta dimostrando ogni giorno.
  la città europea a      Il nuovo Pgt milanese si propone tanti obieivi ambiziosi:
                          - Una città connessa, metropolitana e globale. Lo sviluppo di Milano
  maggiore attrattiva     dovrà necessariamente essere legato alle infrastrutture di mobilità già
  di investimenti ita-    programmate: la realizzazione della M4, il prolungamento delle linee
                          verso Monza e Settimo Milanese, la nuova Circle Line, il potenziamento
  liani e stranieri nei   del Servizio Ferroviario Regionale e dell’alta velocità.

  prossimi 10 anni        - Una città di opportunità, attrattiva e inclusiva. Il Piano individua sei
                          aree in cui verranno insediate quelle che vengono definite “Grandi
                                                                                                                 alloggi all’interno delle case popolari. Non sono previste nuove superfici
                                                                                                                 urbanizzabili.
                          Funzioni Urbane”: ospedali, impianti sportivi, parchi urbani, sedi
                                                                                                                 Tutto questo ha già cominciato a prendere forma nei numerosi
                          amministrative. I luoghi indicati sono: San Siro, la cosiddetta “Goccia”
                                                                                                                 rendering proposti dagli studi di progettazione, mentre continua il
                          in Bovisa, Piazza D’Armi, Ronchetto, Porto di Mare e Rubattino.
                                                                                                                 susseguirsi di nuove e coraggiose proposte. Tipo la demolizione del
                          - Una città green, vivibile e resiliente. Nel PGT viene indicata una
                                                                                                                 cavalcavia autostradale di piazzale Corvetto e viale Lucania, oppure la
                          riduzione del 4% del consumo di suolo rispetto al Piano attualmente in
                                                                                                                 riqualificazione di piazzale Lotto, con una piattaforma che attraversa
                          vigore. Questo risultato sarà ottenuto vincolando a uso agricolo aree di
                                                                                                                 la piazza passando sopra la circonvallazione della 90-91 e concependo
                          dimensioni che superano i 3 milioni di metri quadrati, ampliando di 1
                                                                                                                 l’area come un sistema verde dedicato allo sport, mettendo altresì a
                          milione e mezzo di metri quadrati il Parco Sud, realizzando venti nuovi
                                                                                                                 sistema Lido, San Siro e Monte Stella. Come ha sottolineato il sindaco
                          parchi e, da ultimo, attraverso un nuovo ciclo di piantumazioni.
                                                                                                                 Sala, tutto passerà anche attraverso una scelta molto partecipata con
                          - Una città composta da 88 quartieri, da chiamare per nome. Lo sviluppo
                                                                                                                 i residenti. In vista delle grandi trasformazioni urbanistiche della
                          di una città passa anche per le sue specificità. Per questo il Comune ha
                                                                                                                 metropoli, anche la geografia della diocesi si è rimessa in movimento.
                          ridefinito la mappa dei quartieri di Milano, cambiando anche alcune
                                                                                                                 L’assessorato comunale all’Urbanistica ha già in esame le richieste
                          denominazioni e prevedendo diversi interventi di riqualificazione.
                                                                                                                 relative a quattro nuovi spazi destinati alla preghiera (e non solo) in
                          Primi fra tutti il contestato progetto di riapertura dei Navigli, e la
                                                                                                                 altrettante zone «nuove» di Milano: Montecity a Rogoredo, Citylife in
                          rigenerazione di sei piazze (Loreto, Maciachini, Lotto, Romolo, Trento
                                                                                                                 zona Fiera, Cascina Merlata e area Mind nel perimetro Expo. Insomma,
                          e Corvetto)
                                                                                                                 una città work in progress, che ci ricorda che il futuro è programmabile
                          - Una città che si rigenera. Il Piano individua quelli che vengono definiti
                                                                                                                 ed è molto più vicino di quel che possiamo immaginare.
                          “Ambiti di Rigenerazione Urbana”. Si tratta di zone periferiche che
                          dovranno essere valorizzate con interventi mirati al recupero del
                                                                                                                                                                         FRANCESCA BUFFO
                          patrimonio edilizio degradato. Si prevede inoltre il recupero di 3 mila

                                         8 .................................... Periodico italiano MAGAZINE                                                            9 .................................... Periodico italiano MAGAZINE
N TECNOLOGIA n CULTURA - Periodico Italiano Magazine
incopertina                                      Il nuovo Pgt di Milano traccia la fotografia di una metropoli che ha fatto strada, ma deve ancora crescere attirando sempre più capitali privati
                                                 .................................................................................................................................................................................

  Pierfrancesco Maran
                                                                                                                              nei cambiamenti, dall’area Expo,
                                                                                                                              dove arriverà la Statale, alla ri-
                                                                                                                              conversione della zona di Cit-
                                                                                                                              tà Studi, fino ai mutamenti dei
                                                                                                                              singoli quartieri grazie all’arrivo

  “La sfida di ogni grande città                                                                                              di molti studenti. Una città che
                                                                                                                              continua a cambiare, proiettan-
                                                                                                                              dosi nel futuro anche nei servi-
                                                                                                                              zi al cittadino, come ci racconta

   è tenere unita la comunità”                                                                                                l’Assessore a Urbanistica, Verde
                                                                                                                              e Agricoltura, Pierfrancesco Ma-
                                                                                                                              ran.

                                                                                                                              Assessore Maran, dal dopo
                                                                                                                              Expo, Milano ha continua-
                                                                                                                              to a crescere. Come ha sot-
                                                                                                                              tolineato il sindaco Sala, la
                                                                                                                              progettualità del Pgt pone al
                                                                                                                              centro i cittadini. Lei ritiene
                                                                                                                              che, proprio l’efficacia dei la-
                                                                                                                              boratori del progetto ‘Milano
                                                                                                                              2030’, con la partecipazione
                                                                                                                              diretta, sia un segnale chia-
                                                                                                                              ro di come debba muoversi             po’ di tempo. Non può essere la         Ovvero quella discussione, ma-
                                                                                                                              il ‘cambiamento’ e le azioni          scorciatoia per affidare ai singoli     gari non organizzata, magari più
                                                                                                                              della politica stessa sul ter-        cittadini delle responsabilità po-      informale, che c’è in città da anni
                                                                                                                              ritorio?                              litiche che chi governa deve co-        sul futuro di Milano”
                                                                                                                              “Noi non crediamo alla ‘parteci-      munque assumersi”.
                                                                                                                              pazione’ fine a se stessa. Credia-                                            Nei molti dei rendering pre-
                                                                                                                              mo però che una fase di confron-      In questo modo, in tutto que-           sentati dai vari studi di pro-
                                                                                                                              to, di dialogo e di ascolto sia es-   sto processo di trasformazio-           gettazione, in particolare
                                                                                                                              senziale per arrivare a una sin-      ne, il cittadino trova anche            quelli più recenti sulla ri-
                                                                                                                              tesi finale efficace. Anche il tema   delle decisioni di senso.               configurazione di piazzale
  Il piano approvato dal consiglio comunale milanese vuole valoriz-                                                           del consiglio comunale è stato        “Certamente. Noi a livello am-          Loreto, il grado di moderni-
  zare i suoi 88 quartieri, ponendo al centro le sue piazze, miglioran-                                                       decisivo nella vicenda degli scali
                                                                                                                              ferroviari; ha fissato quelli che
                                                                                                                                                                    ministrativo, nella giunta Sala,
                                                                                                                                                                    abbiamo avuto due grandi mo-
                                                                                                                                                                                                            tà delle strutture proposte è
                                                                                                                                                                                                            molto alto, come anche tut-
  do lo spazio pubblico e i servizi per i cittadini, andando a superare                                                       sono gli obiettivi politici in ter-
                                                                                                                              mini di ampliamento dell’hou-
                                                                                                                                                                    menti di discussione pubblica. Il       ta quella parte nuova della
                                                                                                                                                                    primo è stato il piano degli scali,     città costruita con l?expo.
  il divario sociale tra centro e periferia                                                                                   sing sociale, del verde, del lega-    il secondo ‘cos’è il piano Milano       Questo vuol dire che Milano
                                                                                                                              me tra urbanistica e strutture di     2030’. In tutti e due i casi cre-       è destinata a diventare una
  Una «High line» verde in Sta-       un centro con case, ristoranti e         lano, sotto il profilo della popo-             trasporto pubblico. Tutto questo      diamo di essere partiti con delle       metropoli futurista?
  zione Centrale come a New           palestre;Molino Dorino con una           lazione, che potrebbe arrivare a               fa parte di un percorso: incontri     proposte che già rappresentano          “Mi sembra normale che laddove
  York; una sopraelevata pedona-      piscina olimpica; Bisceglie come         circa 1,5 milioni di persone nei               e confronti che hanno portato         gli obiettivi diffusi di una città      si possono fare progetti comple-
  le sopra piazzale Lotto; un hub     una palestra a cielo aperto. Ecco        prossimi dieci anni, riguarda                  a definire questi come obiettivi      che comunque negli ultimi anni,         tamente nuovi, si cerchi nei ma-
  polifunzionale a Rogoredo; un       alcune delle 35 proposte per la          due fasce di età: quella più an-               imprenscindibili rispetto alla        dopo Expo, ha discusso molto del        teriali e nell’innovazione di fare
  bosco nell’ex piazza d’Armi di      città arrivate in seguito alla ‘call     ziana e quella dei giovani tra i               vicenda degli scali ferroviari.       suo futuro. Quindi anche in que-        qualcosa di diverso rispetto al
  Baggio; piazzale Corvetto sen-      for ideas’, lanciata dal Comune          18 e i 34 anni, che entro la fine              Quindi crediamo che la parteci-       sto caso la discussione pubblica è      passato. In fondo stiamo parlan-
  za cavalcavia dell’autostrada e     per immaginare la Milano del             del prossimo decennio saranno                  pazione sia uno strumento che         servita a migliorare un impianto        do di un periodo che va dalla fine
  con un viale alberato com’era       2030: lo stesso obiettivo che si         50 mila in più. A dimostrazione                serva a mediare e migliorare          che si è consolidato da quella che      degli anni ’10 alla fine degli anni
  in origine; l’ex fonderia Taglia-   pone il nuovo Piano di governo           dell’importanza dei giovani e del              una visione che pensiamo la cit-      è ancora più importante del pro-        ’20 del nuovo millennio e anche
  bue a Lambrate, trasformata in      del territorio. La crescita di Mi-       ruolo del sistema universitario                tà abbia ormai consolidata da un      cesso formale di partecipazione.        questo periodo deve lasciare il

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incopertina                                        “Abbiamo bisogno di una città che si senta più inclusiva: è per questo che puntiamo molto sull’housing sociale e sulle residenze universitarie”
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                                                                                                Rendering scalo Farini                                                                                                Rendering scalo porta Genova

  suo ‘segno’ come è stato per le        erano stati stabiliti negli anni       luppata (come spesso capita da                  Intanto che cambia l’abitare.        forza para-ospedaliera. Questa è        creativi, alla ginnastica e a tutti
  epoche del passato. Però la forza      Novanta. Io ho un giudizio mol-        quando hai un’idea a quando la                  Da un lato abbiamo bisogno di        l’esperienza che abbiamo con gli        quei servizi che aiutino a man-
  delle città italiane, tra cui anche    to positivo su City Life e porta       realizzi) in una maniera che ha                 case in affitto a prezzi contenu-    anziani milanesi. Se prima c’era        tenersi in forma e quindi a far sì
  Milano, secondo me è il contra-        Nuova, però nei prossimi 15/20         iniziato a cogliere questi nuovi                ti per i giovani . Per le persone    una richiesta di servizi essenzia-      che la qualità della vita rimanga
  sto fra il fatto che puoi realizza-    anni abbiamo bisogno di fare an-       obiettivi. È una sfida di tutte le              più anziane, avremo bisogno di       li per la vecchiaia, oggi invece c’è    alta fino a quando non interven-
  re aree nuove (come porta Nuo-         che dell’altro. In particolare ab-     grandi città, perché oggi oltre ad              un sistema di semi-assistenza.       una grande attenzione agli spazi        gono problemi gravi. Un’ottan-
  va, City Life e prossimamente          biamo bisogno di una città che si      avere degli edifici alti e rappre-              Oggi Milano è abbastanza effi-
  gli scali) pur mantenendo delle        senta più inclusiva. È per questo      sentativi dell’innovazione, ab-                 cace, anche se ha un tema di co-
  aree di solida e grande tradizio-      che puntiamo molto sull’housing        biamo bisogno di tenere unita la                sti, sulle residenze sanitarie per
  ne. Non solo il centro storico, ma     sociale, sulle residenze univer-       comunità”.                                      le persone non autosufficienti,
  anche tanti borghi periferici che      sitarie; sul fatto che al centro                                                       mentre invece il tema del futuro
  mantengono un impianto che è           dei nuovi interventi c’è il mondo      Oltre aree verdi e pedonali.                    è come dare supporto a una po-
  plurisecolare”.                        universitario o di formazione.         Ma con una popolazione in                       polazione che sarà parzialmente
                                         Pensiamo, appunto a Brera o            costante invecchiamento, ci                     autosufficiente, ma avrà bisogno
  In tutti i progetti e, in parti-       allo scalo Farini e, se ospiteremo     saranno anche nuove strut-                      di alcune attenzioni e alcuni
  colare quello sugli edifici re-        le Olimpiadi, allo scalo porta Ro-     ture per accoglierle quando                     servizi dedicati. Erogati dal co-
  ligiosi, c’è una grande atten-         mana prima ci sarà il Villaggio        giungerà la non autosuffi-                      mune, dalla regione o anche da
  zione all’inclusione, alla glo-        olimpico e successivamente un          cienza?                                         un sistema di welfare condomi-
  balizzazione, che va oltre i           grande complesso per gli stu-          “Milano è una città ‘anziana’                   niale. In generale tutti i nuovi
  flussi migratori. Milano, con          denti. Così come il verde, che         già oggi, quindi il problema ce                 interventi stanno pensando al
  Brera 2, attrae molti studen-          una volta era definito come con-       lo stiamo ponendo da tempo. Il                  fatto che tutti i condomini de-
  ti stranieri. La città è desti-        torno del progetto, oggi invece        paradosso è che sta vivendo un                  vono avere servizi condivisi per
  nata a diventare anche polo            diventa l’ossatura e l’infrastrut-     processo di ringiovanimento.                    più isolati, per cercare anche di
  universitario di eccellenza            tura di un intervento, più del         Da qui al 2030 pensiamo che ci                  contenere i costi. Poi iniziamo
  in Europa?                             palazzo costruito. Quindi quello       saranno almeno 50.000 under                     ad avere una serie di progetti
  “Il piano Milano 2030, di fatto fis-   che abbiamo fatto è agire in con-      30 in più rispetto a oggi. In pa-               dedicati alle persone ‘senior’, ma
  sa per la prima volta degli obiet-     tinuità tra una Milano pensata         rallelo ci saranno 10.000 over                  senza l’idea di una struttura per
  tivi nuovi, rispetto a quelli che      in un certo modo che poi si è svi-     85 in più. Cosa significa questo?

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incopertina                                                  “Non ha senso dare lezioni ad altri, però è anche sbagliato pensare che queste cose possano succedere solo a Milano”
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  tenne del 2030 è nato nel 1950 e              ruolo di governo. Più che impos-            una strategia comune”.                        fatte in questo campo innovazio-     no altri per i prossimi dieci anni.     Ed è sempre solo una que-
  quindi avrà bisogno di un conte-              sibile, direi una vera sfida. Per                                                         ni essenziali. Adesso abbiamo        Ma questo non significa affatto         stione di budget?
  sto di qualità della vita più viva-           me avere la possibilità di lavora-          Noi parliamo di metropoli e                   mantenuto i terreni. Non ci sono     trascurare che l’agricoltura si può     “È evidente che Milano in questo
  ce, molto distante dal modello di             re per la mia città è, in primizie,         Milano viene sempre perce-                    rischi così gravi di speculazioni    innovare e può ringiovanire, tanti      momento gode di un’attrazione
  residenza ‘ricovero’ di vent’anni             fonte di grandissimo orgoglio e             pita come una realtà indu-                    come in passato (anche se biso-      ragazzi si stanno appassionan-          di capitali, nazionali e interna-
  fa nel quale l’anziano andava a               responsabilità e anche il segnale           striale. Eppure nel progetto                  gna sempre tenere gli occhi ben      do. Sugli orti urbani, ad esempio,      zionali, tale che consente di fare
  vivere gli ultimi 2/3 anni di vita”.          che abbiamo contribuito a cam-              ci sono ampie aree dedica-                    aperti) e quindi ci si può concen-   che storicamente Milano assegna         molte cose che ad altri o che an-
                                                biare il volto di Milano. E ne              te all’agricoltura: ci spiega                 trare sul rendere questi territo-    alle persone anziane (come hobby        che in altre epoche di questa città
  Assessore, nel suo percorso                   sono felicissimo, avendo anche              come verranno utilizzate?                     ri più interessanti anche per il     e, se vogliamo, come integrazio-        sembravano impossibili. Non ha
  personale, avendo iniziato                    vissuto la fatica del passaggio da          “Anche per me, negli anni, è                  mercato milanese che vorrebbe        ne), negli ultimi anni abbiamo          senso dare lezioni ad altri, però è
  molto giovane eletto nel suo                  quella Milano a all’attuale”.               stata una sorpresa scoprire la                poter consumare più prodotti         ricevuto vivaci proteste perché         anche sbagliato pensare che que-
  consiglio di zona, avrebbe                                                                Milano agricola. Però a sud di                a chilometro zero. Oltre al riso     il criterio anagrafico era uno dei      ste cose possano succedere solo a
  mai immaginato qualche                        Questa nuova visione di Mi-                 Milano c’è il Parco agricolo sud              naturalmente: i bambini delle        criteri principali per l’assegnazio-    Milano. Anche perché ci sono al-
  anno fa di portare avanti un                  lano comprende il primato                   che è uno dei più grandi di Ita-              nostre scuole mangiano spesso        ne. Tanti ragazzi vorrebbero col-       cuni elementi base che Milano ha
  progetto così ambizioso per                   di miglior città italiana o ad-             lia. Queste aree sono state so-               quello prodotto nel Parco sud”.      tivare degli orti. E questo da un       sistemato negli anni e altre parti
  la sua città? E soprattutto, di               dirittura europea?                          prattutto il frutto di norme ur-                                                   segnale del binario scoperto del        del Paese no, e che sono secondo
  realizzarlo, visto che il vis-                “Io non vedo più la competizione            banistiche avviate nel tentativo              Anche questa parte agricola          valore della terra sia come lavoro,     me fondamentali. Ad esempio in
  suto italiano sembra sempre                   italiana. Anzi, credo che Mila-             di interrompere le speculazioni               può concorrere con le altre          sia come passione e in termini di       Lombardia in questo momen-
  dimostrare il contrario, che                  no oggi debba porsi l’obiettivo             e le costruzioni su quel territo-             iniziative a fare da volano          cultura della città”.                   to il tasso di costruzioni nuove
  in Italia non si riesce a fare                di collaborare e integrare in un            rio. Oggi ospita un’agricoltura               all’economia milanese? In                                                    abusive è intorno al 5 per cento.
  ai niente e i giovani non tro-                processo di crescita le altre cit-          che è ancora povera e di scarso               fondo anche nelle start up           Nella sua esperienza, è                 Secondo i dati, nel 2018, oltre
  vano spazi.                                   tà, al di là del Freccia rossa, e           interesse produttivo. Però ha un              non è tutto solo tecnologia.         più difficile riuscire a fare           il 50 per cento delle costruzioni
  “Io sono stato eletto la prima vol-           le altre città lombarde. Anche              grande potenziale ed è anche il               “Sappiamo bene che i settori         cambiamenti in una gran-                nuove realizzate in Italia sono
  ta nel consiglio di zona nel 1999,            perché oggi la sfida di Milano              modo di mantenere viva la testi-              trainanti di Milano sono e saran-    de città o in una piccola?              abusive. Se metà delle costru-
  quando Albertini era sindaco di               è essere a pari merito attratti-            monianza di secoli di tradizione                                                                                           zioni sono abusive, ragionare di
  Milano con 30 punti di vantaggio              va rispetto a Barcellona, Parigi            lombarda, dove dai monaci alle                                                                                             qualità urbana, efficienza ener-
  sulla sinistra. A quei tempi pen-             e Monaco di Baviera. Per farlo              marcite (la marcita è una tecni-                                                                                           getica o invarianza idraulica, è
  savo impossibile sia una vittoria             non serve più sentire Torino                ca colturale caratteristica della                                                                                          impossibile. In un sistema che si
  della sinistra, sia un mio futuro             come una rivale ma parte di                 Pianura Padana, ndr) sono state                                                                                            basa sull’illegalità attrarre capi-
                                                                                                                                                                                                                       tali internazionali è una follia (o
                                                                                                                                                                                                                       arrivano i capitali sbagliati). Noi
                                                                                                                                                                                                                       oggi abbiamo la fortuna di avere
   Piazzale Loreto con Corso Buonos Aires è da sempre l’area commerciale per                                                                                                                                           un sistema che non ha nulla da
   eccellenza, lo studio Prassicoop ,mantiene la sua identità riprogettandola                                                                                                                                          invidiare alle città europee con
   con ‘Loreto Mall’ . Il parterre centrale di corso Buenos Aires si trasforma in un                                                                                                                                   cui ci confrontiamo. Un investi-
   percorso pedonale e alberato, rampa di connessione tra la quota del marcia-                                                                                                                                         tore può scegliere liberamente
   piede, adibita a percorsi pedonali immersi nel verde e impreziosita da una                                                                                                                                          tra noi e Londra dove preferisce
   fontana triangolare e una galleria commerciale al piano mezzanino, risolven-                                                                                                                                        allocare il suo budget. Ma uno
   do le interferenze con la viabilità                                                                                                                                                                                 dei motivi è che trova un tessuto
                                                                                                                                                                                                                       che è ormai diventato, dal pun-
                                                                                                                                                                                                                       to di vista della legalità, solido
                                                                                                                                                                                                                       e trasparente. Purtroppo questa
                                                                                                                                                                                                                       cosa non accade in larga parte
                                                                                                                                                                                                                       del Paese ed è un freno incredi-
                                                                                                                                                                                                                       bile agli investimenti. Non basta
                                                                                                                                                                                                                       la legalità per avere uno svilup-
                                                                                                                                                                                                                       po buono, ma è una condizione
                                                                                                                                                                                                                       imprenscindibile e purtroppo
                                                                                                                                                                                                                       non si verifica ovunque”.

                                                                                                                                                                                                                                            FRANCESCA BUFFO

                                                                   14 .................................. Periodico italiano MAGAZINE                                                          15 .................................. Periodico italiano MAGAZINE
N TECNOLOGIA n CULTURA - Periodico Italiano Magazine
life style                       La forza del capoluogo lombardo è diventata la capacità di ridare linfa a luoghi scomparsi o in via di estinzione
                                 .............................................................................................................................................................................................

                                        La
                                                                                                                          internazionali. Il ‘Camparino in galleria’, gioiel-  di una vecchia fabbrica industriale (una distille-
                                                                                                                          lo del Déco legato allo storico liquore milanese     ria dei primi del ‘900) ora ‘Nuova Fondazione
                                                                                                                          di Campari, sta portando avanti un progetto          Prada’, meta per studenti di architettura e
                                                                                                                          ambizioso per aprirsi, con nuovi spazi, a una        fashion blogger che lì immortalano i loro scat-
                                                                                                                          clientela diversa, più cosmopolita rispetto alle     ti ‘social’. L’impressione generale è che la gente
                                                                                                                          ‘sciure’ e ai ‘cumenda’ che affollano l’aperitivo    non scelga il bar per un caffè o un aperitivo o
                                                                                                                          veloce prima di pranzo o cena. Dimentichiamoci       semplicemente perché lo ha eletto a luogo di ri-
                                                                                                                          la Milano avvolta nella nebbia che non fa più        trovo, come accadeva in passato. Si vuol vivere

                       CITTÀ
                                                                                                                          notizia o da cornice, come per quei milanesi – quei  un’esperienza più completa, estetica, in cui gli
                                                                                                                          pochi ormai che l’hanno vissuta davvero – per i      spazi del bar interagiscono con le architetture
                                                                                                                          quali possedeva una sua intimità, avvolgendoti
                                                                                                                          in un silenzio simile a quello della neve. Milano
                                                                                                                          adesso è una città che lega le sue storie notturne
                                                                                                                          all’acqua, con una Darsena ricostruita, punto
                                                                                                                          di passaggio di tutti i modaioli notturni che
                                                                                                                          da lì si sparpagliano lungo i navigli.
                                                                                                                          Altro quartiere divenuto trendy è il Ticinese,
                                                                                                                          da malfamato che era negli anni ’70. Qui i ses-
                                                                                                                          santottini avevano nel bar Rattazzo la loro sede.

                                         che
                                                                                                                          Ora tutta la zona ha un’anima più raffinata, pur
                                                                                                                          restando legata agli ambienti ‘sinistrorsi’. Non
                                                                                                                          a caso ha sede il Manzoni, liceo particolarmente
                                                                                                                          radical-chic. Il risultato di questa trasformazio-
                                                                                                                          ne è che accanto ai nuovi locali gourmet, convi-
                                                                                                                          vono situazioni da spazi ‘okkupati’. Il milanese
                                                                                                                          contemporaneo        è

                              SA BERE
                                                                                                                          perfettamente in-
                                                                                                                          tegrato con i luoghi                                                               esterne, formando
                                                                                                                          cittadini, grazie a                Lo storico spot                                 una compenetrazio-
                                                                                                                                                                                                                  compenetrazio
                                                                                                                          un importante lavo-                                                                ne che restituisce
                                                                                                                          ro di riqualificazio-      “L’amaro di chi vive e lavora, che è                    al cliente la sensa-
                                                                                                                                                                                                                            sensa
                                                                                                                          ne architettonica.                                                                 zione di vivere la
                                                                                                                                                     nato qui e che ancora oggi porta do-
                                                                                                                          È il caso della Fon-                                                               cultura in maniera
                                                                                                                          dazione       Prada,       vunque      questa    Milano    da    vivere,   da      immersiva, inserita
                                                                                                                                                     sognare, da godere. Questa Milano…
  Non c’è nostalgia per la Milano da ‘happy hour’, l’attitudine alla                                                      dove ha sede il ‘Bar
                                                                                                                          Luce’, un bistrot a        da bere”. Così finiva lo spot di un
                                                                                                                                                                                                             nella vita quotidia
                                                                                                                                                                                                             na.  Si
                                                                                                                                                                                                                         quotidia-
                                                                                                                                                                                                                      mangia,    si
  vita ‘leggera’ per un’intera generazione che credeva di essere all’a-                                                   firma di Wes Ander-
                                                                                                                          son, il noto regista
                                                                                                                                                     noto liquore milanese, che negli anni
                                                                                                                                                                                                             beve e si fa un tour
                                                                                                                                                                                                             esperienziale.
  vanguardia su tutto: oggi i nuovi yuppies sguazzano in un fer-                                                          di film dalle am-          80 rese celebre l’espressione ‘Milano                   La nuova ‘Milano
                                                                                                                          bientazioni decisa-        da bere’. Lo spot in questione fu in                    che beve’ sembra
  mento diverso, più realistico che in passato                                                                            mente oniriche (tra        grado di segnare un’ epoca, andando                     allineata per offri
                                                                                                                                                                                                                             offri-
                                                                                                                          gli ultimi, Grand                                                                  re la giusta espe-
                                                                                                                                                                                                                             espe
  La ‘Milano da bere’ è stata un’idea, moderna,       pacità di ridare linfa a luoghi scomparsi o in via                  Budapest       Hotel).     a caratterizzare diversi aspetti della                  rienza a un’utenza
  che ha sponsorizzato un certo modo di vivere dei    di estinzione. La ‘Fashion Week’ ha reso Porta                      Lì la vera esperien-       vita milanese. ‘Milano da bere’ testi-                  che è cambiata, che
  meneghini. Per certi versi ha anche stigmatiz-      Venezia un quartiere vivace, con una sua                            za la si fa trami-         moniava un benessere diffuso in quel                    risente    anche di
  zato la superficialità di quel modo di intendere    movida. Qui, per esempio, si trova lo Champa-                       te il colpo d’occhio                                                               blogger, influencer
                                                                                                                                                     periodo, presentando una metropoli
  l’approccio alla vita, ma non v’è dubbio che ab-    gne Specialist, meta per gli amanti delle bol-                      con un viaggio nel                                                                 e programmi tele tele-
  bia rappresentato un concentrato di frizzantez-     licine e della nuova tendenza del vino naturale.                    tempo. Siamo, non          opulenta e fedele a un’immagine ri-                     visivi sul tema. C’è
  za che è stato in grado di animare la città. Oggi   Negli ultimi anni, gli uomini delle istituzioni                     dimentichiamolo,           gorosamente alla moda.                                  maggiore attenzio
                                                                                                                                                                                                                         attenzio-
  quell’idea è morta e sepolta, ma Milano non ne      di Palazzo Marino hanno saputo rivitalizzare il                     all’interno dei 19                                                                 ne e cura in ogni
  ha fatto un dramma. Perché la sua forza è la ca-    centro, dove non a caso investono grandi marchi                     mila metri quadri                                                                  dettaglio. Non si

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N TECNOLOGIA n CULTURA - Periodico Italiano Magazine
life style                         Una città che lega le sue storie notturne all’acqua, con una Darsena ricostruita, punto di passaggio di tutti i modaioli notturni, che da lì si sparpagliano lungo i navigli
                                   .............................................................................................................................................................................................

  sprecano risorse, si ricicla persino la buccia di
  un’arancia o di un limone appena spremuti. Si
                                                                     Quanto vale
  è compreso che un cocktail ha il suo drink cost                la movida milanese?
  come ogni prodotto di un’industria.
                                                            Più di un miliardo l’anno è il valo-
  Nella Milano da bere degli anni ’80, im-                                                                                                                                          sco’. Era il trend, dall’aperitivo alla cena, fino alla
  perava l’eccesso, che poi era spreco che non ci           re espresso dagli universitari fuo-                                                                                     discoteca, al ‘Nepente’, o al ‘Vogue’ di Danilo Ar-
  avrebbe fatto notare l’abisso in cui saremmo              ri sede che vivono a Milano (fonte,                                                                                     lenghi, imprenditore che capì prima di altri la ne-
  sprofondati più avanti. Arte, moda, design, fi-           Photosphoro), sulla base di quanto                                                                                      cessità di creare un ambiente esclusivo. Il cliente
  nanza, tutto andava fin troppo a gonfie vele per                                                                                                                                  ‘giusto’ veniva omaggiato di una chiave per l’ac-
  volersene accorgere. La regola era ostentare, ec-
                                                            questi ragazzi spendono per bere,
                                                                                                                                                                                    cesso. La chiave numero uno fu data a Bettino
  cedere. Di notte ci si poteva divertire e fare affa-      mangiare, vitto e alloggio. Numeri                                                                                      Craxi, leader socialista (i socialisti capirono per
  ri. La principale novità del decennio fu Canale           destinati a crescere. Il 70% dei ra-                                                                                    primi come la moda poteva essere il vero traino
  5 di Berlusconi, che offrì su un piatto d’argento         gazzi che studia a Milano è infatti                                                                                     per la città e il Paese). La numero due fu per il
  quello che serviva per sognare. Milano scoprì                                                                                                                                     sindaco Carlo Tognoli e la terza per il ‘Re’ Giorgio
  così la vocazione di città di servizi, abbandonan-        fuori sede.                                                     Il pubblicitario, Marco Mignani, autore dello
                                                                                                                                                                                    (Armani). La vita notturna di quegli anni era per-
                                                                                                                            slogan’ Milano da bere’
  do l’animo operaio, ma tra le pieghe della notte                                                                                                                                  fetta per tre cose: divertirsi, fare affari e peccare.
  si celava il rovescio della medaglia: c’era gen-                                                                                                                                  In altri termini: divertimento + lavoro, che a Mi-
  te che durante la settimana mangiava riso in           nico. E colorato. Lo stesso yuppie era colorato.                   Milano bene ‘cuccatori’ seriali di ragazze prove-       lano crearono il perfetto binomio dell’efficienza.
  bianco per presentarsi al weekend nei locali alla      È il momento dei viaggi ai caraibi. Il milanese                    nienti dai 4 angoli del globo per sfilare sulle pas-    Una bottiglia di champagne al tavolo costava 500
  moda, firmata da capo a piedi. Ostentava quello        viaggia, esplora mete esotiche a differenza del                    serelle della moda). Momento principale del bar,        mila lire, quando lo stipendio di un operaio medio
  che non aveva. Gamberetti e rucola diventarono         romano che non osa. Anche questo si rifletteva                     in quegli anni frenetici, fu l’aperitivo. Il tempo è    era di 400 mila lire.
  il piatto tipico dei giovani yuppies. Contava la       nella proposta enogastronomica. Il fast food,                      denaro e i locali si attrezzarono con buffet sempre
  carriera e di conseguenza i soldi, emergere dalla      l’hamburger, lo stile americano dettava le regole                  più ricchi. Lo sbevazzamento iniziava presto, alle      Negli anni ‘90 si proseguì sulla stessa scia. Vi-
  massa. Il bar (il cocktail è ancora una pia illu-      (si ricordi i ‘paninari’). Per lo più funzionavano i               19, fino a quando lo permetteva il portafogli. Per      nicio Valdo inventò l’aperitivo alla milanese, poi
  sione), assunse un valore simbolico, a tratti ico-     locali pieni di modelle e di ‘modellari’ (figli della              i più viziosi, all’alcol seguitava la cocaina in ‘di-   happy hour. Lunghe file al ‘Cap Saint Martin’ o

                                                     18 .................................. Periodico italiano MAGAZINE                                                          19 .................................. Periodico italiano MAGAZINE
life style                          La nuova ‘Milano che beve’ sembra allineata per offrire la giusta esperienza a un’utenza che è cambiata
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  all’’Invillà’, per ingollarsi fino a tardi piatti in   nella fase ‘chimica’, in cui conta più il nome                      Caporale, la cavalca per diversi anni di fila, di-
  sostituzione della cena. Contava la grandezza          del contenuto. Il cliente familiarizza e richiede                   mostrando quanto in fatto di gusto gli italiani
  del buffet e del cocktail , che scadeva sempre in      con disinvoltura i ‘Mojito’, i ‘Sex on the bea-                     non sono secondi a nessuno. E nasce la moda di
  qualità, un po’ come il cibo. L’Italia pallonara       ch’, gli ‘Alabama Slammer’, la ‘cahipiroska alla                    una certa idea di bar-tour, in cui i bevitori più
  ci fece sognare con Totò Schillaci, ma non sfon-       fragola’ e il ‘Cosmopolitan’. Di ‘Cuba Libre’ e                     raffinati si lanciano alla scoperta dei locali mi-
  dammo l’obiettivo. Anzi, era in generale un Pa-        ‘Long Island’ se ne vendevano a litri.                              gliori. Il The Jerry Thomas Project di Roma e
  ese che seppe avvicinarsi al successo, fallendo        Le luci dei riflettori erano soprattutto sui ‘lan-                  il Nottingham Forest di Milano, rientrano per
  poi sotto tutti i punti di vista.                      ciatori di bottiglie’, che per gli iniziati esegui-                 diversi anni nelle classifiche dei 50 top bar del
  Nel ‘92 lo scandalo dei finanziamenti illeciti ai      vano una disciplina che si chiama ‘flair’. Tutto                    mondo, sono il faro della miscelazione Made in
  partiti spazzò via un sistema che era da rifon-        era ancora un grande circo dell’industria della                     Italy, presi ad esempio da tutti.
  dare. I locali milanesi perdettero buona parte         notte, basato sul divertimento.                                     Oggi, sempre più realtà milanesi ma non solo,
  di un certo tipo di clientela, ma a colmare il                                                                             si avvicinano a quel modello. E sempre mag-
  vuoto ci pensò, involontariamente, l’attore che        E veniamo all’oggi: è nel secondo decennio                          giore attenzione è rivolta non solo alla qualità,
  di lì a poco sarebbe diventato l’idolo delle ra-       che si pone l’accento sulla qualità delle mate-                     come si è detto, ma si incominciano a sentire
  gazzine: Tom Cruise. Nel 1988 era Brian Fla-           rie prime, mentre la tecnica diventa più esa-                       discorsi su ecosostenibilità e riciclo. Questo
  nagan in‘Cocktail’, film che negli anni succes-        sperata. Si perde di mira forse un po’ troppo                       gusto di bere bene, è stato il trend dell’ultimo
  sivi seminò i suoi frutti. Fu così che nel primo       l’attenzione per il cliente, che diviene quasi se-                  decennio.
  decennio del nuovo millennio Milano, come              condario, il destinatario finale di offerte sem-                    Per il prossimo vedremo, anche se già qualcu-
  Roma, si popolò di scuole professionali per for-       pre più studiate. Il cocktail si avvicina al piatto                 no azzarda a scommettere che si berrà meno e
  mare giovani barmen, a immagine e somiglian-           di uno chef stellato. Non a caso accanto alla                       con meno forza alcolica. Milano, come diceva
  za dell’attore. Fu la prima vera svolta, con l’av-     classifica dei migliori ristoranti del mondo (per                   il famoso spot, rimarrà sempre una città “da
  vento della tecnica (del barman, dei suoi stru-        intenderci quella che ha incoronato Massimo                         vivere, da sognare, da godere e da bere”.
  menti, dei metodi di lavoro) che fece scoprire al      Bottura) si affianca la cugina minore legata
  pubblico un mondo nuovo. Siamo ancora però             ai cocktail bar. Un italiano a Londra, Simone                                                 GAETANO MASSIMO MACRÌ

                                                     20 ................................. Periodico italiano MAGAZINE                                                         21 .................................. Periodico italiano MAGAZINE
cultura                       La ‘capitale del nord’ e quella del centro: due realtà molto diverse tra loro
                              ..................................................................................................................................................................................................

                                                                                                                            il duro lavoro di scalpellino. In seguito, Francesco

    Milano
                                                                                                                            divenne capomastro, il disegnatore progettista del
                                                                                                                            Duomo stesso, nonché assistente dei ‘grandi’ dello
                                                                                                                            scalpello. In onore del loro mecenate e amico di
                                                                                                                            famiglia, il cardinale Carlo Borromeo, cambiò il

                       e il suo sogno                                                                                       suo cognome in Borromini.
                                                                                                                            Gian Giacomo Quadri, detto il Dolcebuono - che
                                                                                                                            era il ‘lapicida unius ex magistris’, ovvero lo ‘scul-
                                                                                                                            tore optimus’ del Duomo di Milano - si accorse su-
                                                                                                                            bito della fantasia geniale del ragazzo e propose
                                                                                                                            a Filippo Castelli da San Florano di inviare suo
                                                                                                                            figlio a Roma, per lavorare alla ‘Fabbrica Magi-
                                                                                                                            stralis’ di San Pietro. Sia Filippo, sia Francesco
                                                                                                                            Castelli erano sotto la protezione dell’arcivesco-
                                                                                                                            vo cardinale Carlo Borromeo. Tanto è vero che il
                                                                                                                            cambiamento del cognome, che da Castelli diven-
                                                                                                                            ne Borromini, venne deciso per l’assonanza con il
                                                                                                                            cognome del cardinale e la chiesa alle quattro fon-
                                                                                                                            tane, che l’architetto Francesco Borromini dedicò
                                                                                                                            proprio a Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano.

  La grande metropoli meneghina rappresenta, oggi, una realtà                                                               Il significato aulico e celebrativo dell’utopia della
                                                                                                                            ‘città ideale’ cominciò a impregnare culturalmen-
  connotata da una lunga tradizione municipale di scelte ammini-                                                            te gli spazi urbani del seicento e del settecento,
                                                                                                                            fino a trasformare le città in teatro, come accadde
                                                                                                                                                                                      Nella foto del disegno progettuale di Francesco
                                                                                                                                                                                      Borromini, si notino le guglie mantenute nella
  strative razionali, pianificate, urbanisticamente consapevoli, al                                                         proprio per Milano e Roma, che in realtà possiedo-        realizzazione del Duomo
                                                                                                                            no una storia che le lega a un ‘doppio filo’, comin-
  contrario di Roma, che invece ha dovuto subìre una serie infinita                                                         ciato, a dire il vero, sin da tempi di Costantino.
  di scempi e distorsioni                                                                                                   Non dobbiamo infatti dimenticare che Milano fu a
                                                                                                                            lungo capitale dell’Impero romano, scelta proprio
                                                                                                                                                                                      più importanti d’Italia: Roma è infatti posiziona-
                                                                                                                                                                                      ta sui sette colli della riva sinistra del Tevere e
                                                                                                                            per la sua felicissima posizione geografica di città      su pochi altri della riva destra (Vaticano, Giani-
  Sin dal X secolo dopo Cristo, la famiglia Visconti,    propri sogni urbanistici, la ‘città ideale’, apren-                di pianura.                                               colo e Monte Mario), che negli ultimi decenni del
  duchi di Milano, era riuscita ad ampliare le sue       do la strada all’utopia milanese. E infatti, oggi                                                                            XX secolo diviene vastissima. Oltre a ciò, Roma
  economie. Ma la vera ‘svolta’ avvenne nel 1262,        Milano viene percepita come una città ‘speciale’,                  Il diverso sviluppo delle ‘due capitali’                  ha finito con l’estendersi enormemente rispetto
  con la nomina di Ottone Visconti ad arcivescovo        per la rappresentazione della vita comunitaria                     Dopo secoli di relativa stabilità demografica, dal        a Milano e alla sua area metropolitana, che pur
  di Milano. La nobile famiglia governò il popolo        che in essa si svolge, per il potere che esprime,                  XIX secolo la popolazione europea entrò in una            essendo più popolosa, è assai meno densamente
  milanese dal 1277 al 1395, anno in cui il sovrano      per il prestigio emanato dalla sua ‘forma urbis’,                  fase di incremento. Si consideri che dai 18 milioni       popolata: 807 abitanti per chilometro quadrato,
  del Sacro Romano Impero, Venceslao di Lussem-          diventando il luogo di residenza di una nascen-                    di abitanti del 1800 si passò, per l’Italia intera,       per un totale di 4 milioni 348 mila abitanti, contro
  burgo, conferì a Gian Galeazzo Visconti il titolo di   te classe dirigente, di imprese inizialmente fami-                 ai 40 milioni di individui dei primi del 1900. Ciò        i 2007 abitanti per Kmq, per un totale di 3 milioni
  duca di Milano, nonché vicario imperiale. Il ramo      gliari, di banche e membri dell’amministrazione                    generò il problema di una redistribuzione sul ter-        215 mila abitanti di Milano. A Roma, inoltre, gli
  principale dei Visconti dominò la scena politica       pubblica. Tali esigenze cominciarono ad attrarre                   ritorio della popolazione, creando questioni total-       edifici superano i sette piani solo al di fuori del
  dell’Italia settentrionale fino alla morte, senza      gli architetti più insigni per la realizzazione del                mente nuove, che trovarono impreparata l’antica           centro storico per eccellenza. Il motivo della bassa
  eredi legittimi, del duca Filippo Maria Visconti,      ‘sogno milanese’, rappresentato dall’abbellimento                  strutturazione urbana e territoriale dei comuni           altezza degli edifici fu dettata dal rispetto stori-
  avvenuta nel 1447. Ai Visconti subentrarono gli        del Castello, a lungo sede del potere temporale e                  italiani e delle loro aree metropolitane. Nacquero        co-culturale della capitale d’Italia: per secoli, fu
  Sforza, dopo il matrimonio di Francesco Sforza con     amministrativo, dalla costruzione della cattedra-                  così le ‘politiche territoriali’, le quali condussero a   fatto divieto ad architetti e progettisti di costrui-
  Bianca Maria Visconti. La famiglia Sforza resse il     le, il Duomo, sede del potere religioso spirituale e               diverse scelte amministrative, separando il desti-        re abitazioni che fossero più alte del Colosseo. Da
  Ducato di Milano dal 1450 al 1535. Fu in questo        temporale, sino al Teatro, sede della cultura del-                 no delle ‘due capitali’. In pratica, secondo le teorie    Monte Mario, che si trova nella zona destra del
  periodo che iniziarono a farsi spazio le esigenze      la parola critica e dell’immagine fantastica, della                urbanistiche di un tempo, la città doveva contene-        Tevere e che rappresenta il migliore punto pano-
  del vivere civile. L’arte urbana cominciò ad arric-    musica e della danza. Furono questi gli eventi di                  re il ‘mondo’, mentre oggi si assiste al ‘mondo’ dive-    ramico sulla città, si può osservare come non vi
  chire la città meneghina di episodi architettonici     attrazione che portarono il dodicenne Francesco                    nuto, per molti aspetti pratici, una città. Partendo      siano ‘grattacieli’ a Roma centro. I pochi costruiti
  di rilievo, Si cominciò, soprattutto, a teorizzare     Castelli a seguire suo padre Filippo nella ‘Vene-                  dall’aspetto urbanistico, emergono, ovviamente,           si intravedono verso l’orizzonte, o nelle zone limi-
  la sua ‘forma urbis’, fino a dare fioritura a veri e   randa Fabbrica del Duomo di Milano’, per iniziare                  delle evidenti differenze storiche tra le due città       trofe e più recenti del suo sviluppo urbanistico,

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cultura                       A Roma, tutti si incamminano con calma, evidenziando la notoria ‘flemma romana’, che influisce anche sui turisti
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  avvenuto a ‘macchia d’olio’ e, per molti decenni,      Tutti assaporano il piacere delle passeggiate e se                 rico di Roma è notevolmente inferiore a quella di
  senza alcun piano regolatore generale. Ciò è stata     la prendono comoda, in particolar modo nelle vie                   Milano, dove invece arriva a estendersi verso la
  la vera causa della cattiva, o addirittura assente,    principali del centro storico. Ciò ha contribuito a                pianura lodigiana. Il paragone con l’aria respirata
  manutenzione delle strade e di una rete ferrovia-      rendere Roma una città più conservatrice di Mi-                    in Europa è persino impietoso e non merita nem-
  ria di metropolitane ancora da perfezionare: trop-     lano. E la presenza del potere politico si percepi-                meno di esser proposto.
  pa distanza tra una fermata e l’altra e camminate      sce più concretamente, come nelle più classiche
  di chilometri per raggiungerle (la stazione inter-     capitali amministrative (Madrid, l’Aja, Brasilia,
  media ‘Marconi’ è stata aggiunta solo alla fine de-    Washington). A Milano, viceversa, i suoi cittadi-                  Il mito di Roma
  gli anni ’80 del secolo scorso, per interrompere il    ni danno l’impressione di vivere in una fretta pe-                 strumentalizzato dal fascismo
  vero e proprio ‘stargate’ che si doveva attraversa-    renne: un’esplosione continua di gente dedita allo                 Tornando ad analizzare le diverse tipologie di
  re per recarsi dal quartiere Garbatella a quello di    shopping compulsivo e alle soste improvvise nei                    espansione delle due città, c’è da evidenziare che
  San Paolo e dell’omonima basilica fuori le Mura,       locali alla moda. Ma ciò è ovviamente il risulta-                  Roma ha inglobato, nel tempo, moltissimi comuni,
  ndr). In ogni caso, quel che lascia perplessi è che    to di una città che ha il problema di essere meno                  finendo con l’ingrandirsi inutilmente e rinuncian-
  anche intorno alle più importanti attrazioni della     estesa e, al contempo, più densamente popolata,                    do, al contrario di Milano, a una propria cintura
  ‘città eterna’ spesso vi sia una sola metropolita-     rispetto alla capitale.                                            industriale verso la quale decentrare il proprio         metropolitana: la prima, infatti, è un’area molto
  na, mentre mancano i collegamenti tra le attuali                                                                          sviluppo. Ciò è avvenuto secondo direttive che ri-       più vasta e popolosa, che si estende in un territorio
  3 linee esistenti. È quindi necessario, ancora oggi,                                                                      salgono almeno ai tempi del fascismo, che ha finito      in gran parte pianeggiante (Gorgonzola, Segrate,
  ripercorrere a piedi ciò che si è visitato, mentre     Il favoloso clima di Roma,                                         col circondare la ‘città eterna’ con un goffo alone      Vignate) spesso confuso con la sua città metropo-
  i trasporti municipali di superficie tardano non       l’inquinamento di Milano                                           di maestosità francamente inutile e dannoso. Solo        litana (Lambrate, Linate, Rogoredo), che invece è
  poco ad arrivare alle proprie fermate. Milano, per     Tra Roma e Milano, anche il clima è differente.                    con grave ritardo, il regime tentò di creare un pri-     più piccola. Insomma, quando si dice che Roma è
  sua fortuna, ha avuto uno sviluppo esattamente         Anzi, in merito a questo fattore, Roma può defi-                   mo nucleo industriale nella parte orientale del-         più grande di Milano s’intende affermare, sostan-
  opposto rispetto a quello di Roma. Facilitata dalla    nirsi una città molto fortunata: nonostante il Ter-                la città, ma il secondo conflitto mondiale finì col      zialmente, che le due città hanno subìto scelte
  propria collocazione geografica, totalmente in pia-    minillo innevato, il suo clima è afoso per cinque                  rallentare tale tentativo, bloccandolo almeno sino       molto diverse nella pianificazione urbanistica dei
  nura, la città della ‘Madunina’ si è allargata prin-   mesi l’anno. L’Africa è a un’ora di aereo e, spesso,               agli anni ’60 del secolo scorso. Ciò non ha impedito     vari comuni che formano il loro territorio limitrofo.
  cipalmente in senso verticale; grattacieli, una sel-   i venti più meridionali portano piogge cariche di                  ad ambedue le metropoli una sorta di espansione          E che tale distinto destino ha portato a esiti diffe-
  va; strade contorte e intrecci ovunque. A Milano,      sabbia desertica. A Milano, invece, il clima è tipi-               a ‘strati’, o del rispettivo perimetro preso in consi-   renti, più favorevoli per Milano sotto il profilo or-
  il caos automobilistico è esploso quasi all’improv-    camente continentale: più rigido in inverno, cal-                  derazione. Come già detto, l’area metropolitana di       ganizzativo, poiché parzialmente ‘graziata’ da una
  viso: camminando per la strada, si avverte molta       do-secco d’estate. Ciò la rende, paradossalmente,                  Roma è più popolosa di quella di Milano, ma meno         ripartizione dei territori che ha fatto sì che, a par-
  più confusione e senso di frenesia. A Roma, tutti si   poco battuta dai venti, alimentando il ristagno                    densamente popolata. Tuttavia, va anche sottoli-         tire dall’area comunale, essa risultasse più piccola
  incamminano con calma, evidenziando la notoria         dell’inquinamento e delle polveri sottili. Non a                   neato che il dato milanese andrebbe distinto tra         per scelta - e non per necessità – rispetto a Roma.
  ‘flemma romana’, che influisce anche sui turisti.      caso, la media annua dell’inquinamento atmosfe-                    l’area metropolitana propriamente detta e la città                                                  GIUSEPPE LORIN

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