N. 7 - il ESPRESSIONE DELL'ASSOCIAZIONE MEMORIA IN MOVIMENTO - Associazione ...

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                  ESPRESSIONE DELL’ASSOCIAZIONE MEMORIA IN MOVIMENTO

                                     n.7
PU NO DI

                                     NOVEMBRE
                                      2021
  B N A LU
   B
    LI S R
      C C O
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sommario
     06 Il neofascismo oggi in Italia. Evoluzione e tratti identitari
         di Saverio Ferrari

     10 Il revisionismo storico e il “ricordo”
         di Ubaldo Baldi

     14 La Storia a scuola
il

         di Maria Di Serio

     18 Nord-Sud uniti nella diversità
         di Alfonso Conte

     22 Quale memoria del 68? L’esperienza dell’Archivio storico
        della nuova sinistra “Marco Pezzi”
         di Fabrizio Billi
2
     28 L’Archivio dei movimenti,
        bene comune tra memoria e Public History
         di Paola De Ferrari

     30 La forza della memoria collettiva
         di Anna Cagna, Patrizia Celotto, Elena Petricola, Ferdinanda Vigliani

     36 La Biblioteca Franco Serantini
         di Franco Bertolucci

     42 Biblioteca Livio Maitan: uno sguardo nel passato
        per interpretare il presente e proiettarsi nel futuro
         di Michele Azzerri

     46 E via archiviando: la genesi dell’archivio Roberto Marini
        “Oltre il secolo breve” di Pistoia
         di Roberto Niccolai

     52 Archivio Autonomia
         di Vittorio Forte

     54 L’Archivio Storico Benedetto Petrone,
        l’archivio dei movimenti pugliesi… ma non solo…
         di Antonio Camuso

     58 Morti di Profitto
         di Vito Nocera

     62 Io che a Genova non c’ero
         di Bianca Farsetti

     66 In fuga da Kabul
         di Gianmarco Pisa

                              Memoria in Movimento
                              Associazione Volontariato ODV
                              Sede legale c/o Studio Torre, corso V. Emanuele 14 - 84123 Salerno
                              Iscritta al Registro Regionale delle O.D.V. della Campania
                              con D.P.G.R. n° 229 del 3 giugno 2015 c.f.: 95148010655
                              email: memoriainmovimento@gmail.com
                              info@memoriainmovimento.org
                              Presidente Angelo Orientale .
                              Comitato direttivo: Bianco Caterina, Conte Alfonso, Leo Benito.
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La Memoria                                                            di Angelo Orientale e Stefano Greco

 Non sappiamo il perché ma il mese di novembre è          deriamo come titolo perfetto della nostra parte cen-
in qualche modo un mese speciale per noi dell’as-         trale di questo numero. Il “motto” è:
sociazione Memoria in Movimento. Ed è speciale
indipendentemente dal fatto che siamo nati “for-          “L’Associazione “MEMORIA in MOVIMENTO”,
malmente” l’8 novembre del 2013.                          … [ha] lo scopo di creare un centro di documentazione sui
A novembre, almeno a giudizio di uno dei due che          movimenti politici e sulle organizzazioni sociali e culturali,
firmano l’editoriale che state leggendo, abbiamo re-      sull’intreccio fra questi e le iniziative ed esperienze politiche

                                                                                                                              il
alizzato e tenute alcune iniziative che più ci hanno      sviluppatisi nel tempo, organizzando ed arricchendo al me-          3
caratterizzato o “segnato”. Ne citiamo solo una. Si       glio, la memoria sociale collettiva del territorio.
tenne a Parma nel novembre del 2016. Fu organiz-
zata dal Centro Studi Movimenti (un centro di do-         A partire, da quei momenti, politici e sociali, che hanno con-
cumentazione e studi che, insieme alla fondazione         corso – in maniera decisiva – all’opposizione alla dittatura
Marco Pezzi di Bologna, hanno la “palma” della            fascista e che hanno determinato un generale elevamento nella
nostra invidia per il grandissimo ed eccezionale la-      coscienza democratica del complesso della società e conquiste
voro che fanno. In poche parole sono un modello           civili, di cui, nonostante le complesse vicende storiche, usufru-
per noi.                                                  iamo ancora oggi, e da non considerare mai, di per sé, inalte-
 Quella iniziativa si intitolava “Sessantotto di car-     rabili e realizzate in modo permanente e definitivo.
 ta” ed era un incontro per riflettere sugli archivi di   Ritenendo, ancora, che la memoria rappresenti un momento
 movimento in Italia, fra presenza pubblica e im-         di forte solidarietà e coesione fra generazioni, che negli ul-
  pegno politico. Quando ci riunimmo per decidere         timi decenni, in più occasioni, si sono mostrate sfilacciate.
  se aderire o meno in modo tangibile toccammo            Memoria, quindi, come momento di rivisitazione, anche cri-
   con mano la nostra timidezza e consapevolezza          tica, di speranze, attese, elaborazioni e conquiste, per portare
   che avremmo aderito a qualcosa che almeno per          alla luce un ricco patrimonio, offrendo, così, possibilità di in-
    noi era davvero “grossa”. Non ci sbagliammo,          terpretazione e di interrogazione del passato in vista dell’oggi.
    fu davvero importante per noi quella giornata.
     Ci ha permesso di guardare oltre, di avere una       Memoria non come icona di un polveroso ed obsoleto pas-
      visione più ampia, di rapportarci con saperi        sato ma strumento per indirizzare l’impegno di oggi a dare
       importanti. Al contempo ci sentimmo pie-           profondità culturale, sociale e politica a quel passato.
        namente dentro a un “motto”, una sorta di
          faro che ci guida e ci indica la direzione      La memoria filo teso della storia.
            da prendere, una sorte di manifesto pro-      La memoria, non come somma di polve-
             grammatico per noi. Un “motto” che           rosi ricordi, ma che sfida, che scuote.
                coniugammo sin dal primo giorno
                    della nostra vita associativa e       La memoria per cambiare il
                           simbolicamente lo consi-       mondo.”
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Abbiamo un ulteriore motivo che ci ha spinti a fare       L’unica novità positiva è quella che abbiamo allega-
     la scelta di chiedere ai compagni di altri centri di      to vari attestati di solidarietà e sostegno alla nostra
     scrivere un articolo per questo nostro numero del         richiesta.
     IL CICLOSTILE.                                            Ne abbiamo ricevuto tantissime ma abbiamo alle-
     Lo scopo è quello non solo di far conoscere quel-         gato alla domanda solo alcuni. Tra questi da due
     le realtà ma anche e soprattutto far tesoro dei lori      università della Scandinavia che alcuni docenti ita-
     saperi, gli scopi, le modalità di funzionamenti, gli      liani che insegnano li hanno avuto modo di usare
     obiettivi che si sono posti, i rapporti che hanno con     per i loro studi, almeno in parte, “pezzi” del nostro
     gli EELL e su questo punto avrete modo di tocca-          archivio online e fisico, il presidente dell’associazio-
     re con mano la “diversità salernitana” e la chiusura      ne filosofi del Veneto, vari intellettuali e storici del
     culturale che caratterizza il nostro comune.              movimento operaio e/o docenti universitari, diversi
     Da anni cerchiamo una interlocuzione con loro.            centri di documentazione come il nostro e diversi
il

     Chi conosce la realtà amministrativa della nostra         altri.
     città non si meraviglierà certamente nell’apprende-       In sincerità l’ampiezza della solidarietà ricevuta non
     re che non ci siamo riusciti.                             ce l’aspettavamo e ciò ci ha commossi e fatti felici.
     In realtà la nostra realtà associativa è solo una delle   Quindi se anche altre realtà vorranno aggiungersi
     tantissime che non riescono a interagire con il comu-     siete i benvoluti e vi ringraziamo già ora.
     ne. E che, parere non nostro ma che condividiamo,         Ma questo numero de “ Il ciclostile” non si esaurisce
4    l’amministrazione comunale da almeno vent’anni è          certo qui, infatti dopo questa introduzione troverete
     chiusa nel “proprio castello” e non si pone il proble-    alcuni pezzi che si ricollegano sia ai nostri obiettivi
     ma di dialogare realmente con la città.                   che, in modo purtroppo drammatico, alla situazio-
     Questa è la triste verità. Al contempo autocritica-       ne attuale italiana. Infatti vedremo, grazie a Saverio
     mente dobbiamo riconoscere che il nostro mondo            Ferrari, come i movimenti neofascisti non siano mai
     associativo salernitano, pur nella sua ricchezza e        scomparsi dopo il ’45, ma che anzi stanno riacqui-
     vivacità, ha dimostrato di NON SAPER organiz-             stando sempre più forza negli ultimi tempi, esempio
     zare ed organizzarsi in massa critica verso l’am-         lampante il noto attacco alla CGIL.
     ministrazione comunale. Non riesce ad imporre             Conseguenza di questo sempre maggiore spazio
     nell’agenda politica locale nulla che ha a che fare       dato ai neofascisti è anche il continuo attacco alla
     con la politica degli spazi comuni, con l’alienazione     storia e alla memoria storica, non da oggi certa-
     e vendita a prezzi stracciati a privati del patrimo-      mente ma già da molti anni vittima di opportunismi
     nio pubblico anche storico. Un esempio lampante           politici, e nel secondo e terzo articolo analizzeremo
     e che dovrebbe gridare vendetta la messa in vendi-        sia il problema che una possibile soluzione, ovvero
     ta da parte dell’Ente Provincia del manufatto che         l’insegnamento della storia nelle scuole.
     ospita l’Archivio di Stato, del Palazzo Fruscione e       Sempre a momenti di attualità si rifanno gli articoli
     del residuo di proprietà pubblica di Piantanova.          che chiudono il numero sia nazionale, alla continua
     TRE STRUTTURE storiche e lo stesso silenzio               strage sul lavoro a cui si assiste quotidianamente e
     e immobilità della Soprintendenza ci preoccupa e          a cui in primis il governo Draghi pare non voglia
     ci fa riflettere. Ciò nonostante non demordiamo e         trovare soluzione alcuna, che internazionale, ovvero
     quindi anche quest’anno, come facciamo da tempo,          alla situazione in Afghanistan.
     abbiamo prodotto e consegnato con formale pec la          Infine per chiudere anche un pezzo sul g8 di Ge-
     domanda per avere in concessione uno spazio pub-          nova che quest’anno ha visto il ventennale e che si
     blico adeguato NON SOLO per la nostra attività            ricollega al numero precedente (e quindi se non lo
     sia di archivio che di riflessione. Ma anche e soprat-    avete recuperato ora dovete)
     tutto per mettere a disposizione della cittadinanza       Per concludere speriamo che questo numero pos-
     una biblioteca formata da qualche centinaia di libri      sa essere utile a sviluppare riflessioni e anche a far
     che sono già nelle nostre disponibilità e che altri sa-   conoscere numerose strutture che fanno un grande
     ranno aggiunti.                                           lavoro, che è necessario ora più che mai.
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    il
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IL NEOFASCISMO
     OGGI IN ITALIA
     Evoluzione e tratti identitari
                                                                                           di Saverio Ferrari
                                                                   Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre
il

     L’area del neofascismo si presenta ad oggi assai fra-   La specificità nazifascista
     stagliata. D’altro canto è sempre stata una sua ca-
     ratteristica storica fin dalle origini.                 e antisemita di Forza nuo-
                                                             va
     Una fotografia d’insieme

                                                             F
                                                                   orza nuova, nata nel settembre 1997, si ispira

     M
6              olte cose sono cambiate da quando, a segui-         senza infingimenti, da sempre, alla Guardia di
               to della trasformazione nel gennaio 1995            ferro rumena fondata da Corneliu Zelea Co-
               dell’Msi, lo storico partito del neofascismo dreanu, uno dei più sanguinari movimenti antise-
     italiano, fondato nel lontano 1946, in Alleanza na- miti che l’Europa abbia mai conosciuto. Attiva negli
     zionale, nuove formazioni esplicitamente nostal- anni Trenta e Quaranta, la Guardia di ferro arrivò
     giche del passato Ventennio mussoliniano si sono a collaborare con i nazisti e praticare l’azione terro-
     affacciate sulla scena politica. La più vecchia delle ristica su larga scala. I “legionari” (così si facevano
     organizzazioni post-missine, la Fiamma tricolore, è chiamare) della Guardia di ferro furono soprattut-
     praticamente scomparsa, così il Fronte sociale na- to protagonisti di spaventosi pogrom antiebraici,
     zionale di Adriano Tilgher (di fatto i reduci di Avan- tra gli altri quello di Bucarest del 22 gennaio 1941.
     guardia nazionale, organizzazione sciolta per legge Un atto bestiale: i legionari irruppero nel quartie-
     come ricostituzione del partito fascista nel           re ebraico, incendiando le sinagoghe, devastando e
     giugno 1976). Forza nuova (di cui                                      distruggendo. Al macello comunale
     diremo più avanti) si è, dal                                                  vennero radunati centinaia di
     canto suo, fortemente ridi-            Moltissimi episodi hanno                   ebrei. Dopo aver simula-
     mensionata dopo aver su-             visto militanti e dirigenti di                to una cerimonia kosher
                                                                                         molti di loro vennero tra-
     bito nel maggio del 2020            Forza nuova condannati per                      scinati al mattatoio, sgoz-
     una scissione assai consi-               aggressioni violente.
     stente che ha prosciugato                                                          zati e appesi ai ganci, come
     molte delle sue sezioni territo-                                                 carcasse  di animali, con la
     riali e dato vita alla cosiddetta Rete                                      scritta al collo «carne ebrea». «Li
     dei patrioti. Da qui anche la scelta strategica di                  avevano   scorticati vivi, a giudicare dal-
     infiltrarsi nei movimenti No Vax e No Green Pass, la quantità di sangue», riferì in un suo telegramma
     radicalizzando parole d’ordine soprattutto contro la l’ambasciatore degli Stati Uniti in Romania, men-
     cosiddetta “Dittatura sanitaria”. La lotta con Casa- zionando tra i corpi anche una bambina di meno
     Pound per l’egemonia nella galassia neofascista l’ha di cinque anni, appesa per i piedi. Altri, disse, erano
     spinta sempre più verso derive violente. L’assalto stati decapitati. Per un raggio di diversi chilometri si
     squadristico alla sede della Cgil a Roma del 9 ot- rinvennero i corpi degli ebrei assassinati dalla furia
     tobre scorso rappresenta un punto di arrivo, volto della Guardia di ferro. Più di un centinaio di essi
     a segnare con un inconfondibile marchio fascista furono ritrovati nudi il 24 gennaio a Banasea, sulla
     la propria azione. L’unica realtà che nel frattempo linea tra Bucarest e Ploiesti, altri ottanta sulla stra-
     è cresciuta e si è consolidata, dal 2008, anno della da per Giurgiu. Un bilancio finale non si riuscì mai
     sua fondazione, è certamente CasaPound, divenuta a stilarlo. Le fonti più attendibili parlarono di 630
     la principale espressione del neofascismo odierno.     morti e 400 scomparsi.
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Costituita da Roberto Fiore (già promotore alla fine      suoi caratteri pseudo-rivoluzionari e giovanili.
degli anni Settanta di Terza posizione) e da Massimo      Centrali rispetto alla propria identità risultano due
Morsello (prima nella sezione del Fuan di via Siena       figure, in primis Ezra Pound, di cui sono state re-
a Roma, poi nei Nar), ambedue fuggiti a Londra nel        cuperate alcune teorie economiche, in particolare
1980 (inseguiti da mandati di cattura per associa-        in favore del controllo statale del sistema bancario
zione sovversiva e banda armata e successivamen-          e per la «messa fuori legge dell’usura». A seguire il
te condannati rispettivamente a cinque anni e sei         romanziere e scrittore Robert Brasillach (condan-
mesi e a otto anni e due mesi), Forza nuova è stata       nato a morte in Francia nel 1945 per la sua attività
più volte oggetto di attenzioni da parte della magi-      di collaboratore dei nazisti), la cui effige è stata af-
stratura. Moltissimi sono stati gli episodi che hanno     fissa nel marzo 2009 sui muri di Roma in occasione
visto militanti e dirigenti di Fn, o che vi avevano       del lancio del movimento artistico letterario legato
fatto parte, condannati per aggressioni violente. L’e-    a Casa Pound, denominato Turbodinamismo, nei
lenco sarebbe lunghissimo. Ma riguardo la natura          fatti una rimasticatura del futurismo marinettiano.
di questa organizzazione, di particolare rilevanza        Le nostalgie e le ascendenze nell’area del neofasci-
sono stati due pronunciamenti della Corte di Cas-         smo italiano sono dunque variegate. Ma al di là del-
sazione: il primo, dell’8 giugno 2010, con sentenza       le differenze e delle specificità delle diverse forma-
avversa a una denuncia di Roberto Fiore, ri-                     zioni organizzate, è ai tratti comuni di questo

                                                                                                                      il
tenne «pienamente giustificato l’uso                                     arcipelago nero che bisogna guardare.
delle espressioni» «nazifascisti»                                             Da questo punto di vista, trasver-      7
e «neofascisti» nei confronti                                                     salmente, il neofascismo odier-
di Forza nuova. Il secon-                                                           no si riconosce in un’analisi
do, del 10 febbraio 2011                                                              della globalizzazione che
(sentenza 4938 della                                                                   denuncia il potere delle
Quinta sezione penale),                                                                 élite finanziarie identifi-
assolveva dall’accusa di                                                                 cabili ancora una volta
diffamazione il diretto-                                                                  nei banchieri ebrei, da
re e un giornalista del                                                                   Soros a Rotschild, i cui
«Corriere della Sera»,                                                                    progetti punterebbe-
denunciati anche in                                                                      ro alla trasformazione
questo caso da Rober-                                                                   delle società occidenta-
to Fiore, per l’intervista                                                             li in società sempre più
a un politico che definiva                                                            «multirazziali», nonché al
l’organizzazione       «chiara-                                                     «sostitutismo» della popo-
mente fascista» e «portatrice di                                                 lazione lavoratrice «bianca»
valori quali la xenofobia, il razzi-                                          con altra di colore, nord-africana
smo, la violenza e l’antisemitismo». Il                                  in particolare. Anche la pandemia da
testo della sentenza affermava che «alla luce dei                Covid-19 è stata interpretata come una ma-
dati storici e dell’assetto normativo vigente durante     novra orchestrata da questi poteri forti, volti all’in-
il ventennio fascista, segnatamente delle leggi raz-      staurazione di una sorta di «dittatura» all’insegna
ziali», la qualità di fascista «non può essere depura-    del «pensiero unico». Nelle élite si individua la ge-
ta dalla qualità di razzista e ritenersi incontaminata    nesi di ogni complotto. Da qui la difesa del «povero
dall’accostamento al nazismo».                            bianco», che perde diritti e spazi e che «disprezza
                                                          la mescolanza», ora abbandonato e colpevolizzato.
                                                          Da qui il muoversi «in nome del popolo», promuo-
                                                          vendo movimenti contro la «dittatura sanitaria»,
Differenze e denominatori                                 parte di un tentativo per cercare di rappresentare
comuni                                                    delle collettività, dei pezzi di società abbandonati.
                                                          I luoghi, non a caso, dell’agire sono le periferie del-

C
        asaPound a differenza del partitino di Ro-        le grandi metropoli e i temi sono quelli della difesa
        berto Fiore guarda al primo movimento fa-         dello Stato sociale per la popolazione “autoctona”.
        scista in Italia, di cui tenta di ripercorrerne   Comune è anche una sorta di strategia della ten-
le gesta. Una sorta di identificazione, a partire dai     sione xenofoba con campagne organizzate su temi
N. 7 - il ESPRESSIONE DELL'ASSOCIAZIONE MEMORIA IN MOVIMENTO - Associazione ...
sensibili come la sicurezza, contro i centri di acco-     di una formazione. Nel novembre 2019 è avvenuto
     glienza e i campi Rom. L’espansione senza pianifi-        nei confronti del Partito nazionalsocialista italiano
     cazione urbana di alcune nostre metropoli, si pensi       dei lavoratori, con tanto di simbolo tratto dalle Waf-
     a Roma, con mano libera ai palazzinari, con inse-         fen-SS, nato a fine 2016, dotato di armi ed esplosivi,
     diamenti casuali e frammentari e l’assenza di servi-      presente in Lombardia, Piemonte, Liguria e Veneto,
     zi, fanno da sfondo a queste politiche di intervento.     in contatto con l’organizzazione terroristica Combat
     Il neofascismo non si muove più rincorrendo le            18. Sempre nello stesso mese, la Digos di Firenze
     ipotesi di sovvertimento istituzionale di tipo golpi-     aveva perquisito dodici persone, tra Siena e pro-
     sta come negli anni Settanta, ma su un crinale di         vincia, con l’accusa di associazione per sovvertire
     erosione della coesione sociale e per que-                l’ordine democratico, trovando armi ed esplosivi,
     sta via della tenuta del tessuto                                        elmetti e divise tedesche. Durante le
     democratico. La distanza                                                      intercettazioni era anche emerso
il

     tra le organizzazioni                                                            che alcuni degli indagati aves-
     cresciute nei Ses-                                                                 sero l’intenzione di far saltare
     santa e Settanta e                                                                  in aria la moschea di Colle
     quelle odierne è                                                                      Val d’Elsa. Nel solo 2021
     abissale. Il conte-                                                                      si sono, invece, di fatto
     sto non è in alcun                                                                         sciolti ben cinque ana-
8    modo paragona-                                                                             loghi raggruppamenti
     bile. L’Italia della                                                                     in procinto di passare
     “Guerra fredda”                                                                        alla lotta armata, con l’in-
     non è quella di                                                                         tenzione di colpire, armi
     oggi. Avanguardia                                                                               alla mano, avver-
     nazionale e Ordi-                                                                                  sari politici, ma
     ne nuovo (organiz-                                                                                  anche      ebrei,
     zazioni filo-naziste                                                                                omosessuali
     e terroristiche) erano                                                                              e stranieri. A
     inserite in uno schie-                                                                            gennaio è stata la
     ramento anticomunista                                                                           volta di Sole Nero,
     ampio, con vertici istitu-                                                                      a maggio de L’ul-
     zionali, da quelli militari a                                                                    tima Legione, a
     quelli di polizia e di intelli-                                                                  giugno dell’Ordi-
     gence, attraversati da pulsioni                                                                  ne Ario Romano,
     e intenti eversivi dell’ordine                                                                 a luglio di Avan-
     costituzionale, con ampie                                                                guardia Rivoluzionaria,
     quote della classe politica                                                        per finire in ottobre con l’Or-
     dirigente tentate da av-                                                         dine di Hagal. Tutte minuscole
     venture reazionarie.                                                          realtà, non costituite da giova-
                                                                                  nissimi, se non in un caso, ma da
                                                                                 militanti in età matura provenienti
                                                                                 da precedenti esperienze politiche
     Derive                                                                      nella destra radicale, in particolare
     armate                                                                      da Forza nuova. Un dato preoccu-
                                                               pante segno di un salto di qualità nell’ambito del

     L
            a deriva verso la lotta armata di frange sem-      neofascismo italiano.
            pre più consistenti del neonazismo a livello
            europeo è ormai una realtà. Negli ultimi anni      Ottobre 2021
     sono stati diversi, in Francia e in Germania, i gruppi
     organizzatisi in funzione terroristica individuati e
     sciolti per legge. Così in Italia dove in soli due anni
     si è provveduto da parte della magistratura e delle
     autorità di polizia a intercettare e disarticolare più
N. 7 - il ESPRESSIONE DELL'ASSOCIAZIONE MEMORIA IN MOVIMENTO - Associazione ...
il
                                               9
      Nel solo 2021 si sono, di fatto,
    sciolti ben cinque raggruppamenti
    in procinto di passare alla lotta
    armata, con l’intenzione di colpire
         avversari politici, ebrei,
         omosessuali e stranieri.

  A gennaio è stata la volta di Sole Nero,
       a maggio de L’ultima Legione,
     a giugno dell’Ordine Ario Romano,
  a luglio di Avanguardia Rivoluzionaria,
per finire in ottobre con l’Ordine di Hagal.
N. 7 - il ESPRESSIONE DELL'ASSOCIAZIONE MEMORIA IN MOVIMENTO - Associazione ...
IL REVISIONISMO
     STORICO
     E IL “RICORDO”
                                                                                                   di Ubaldo Baldi
                                                                                        Presidente provinciale ANPI

     Q
il

                uando lo scorso settembre il prof. Monta- più 300 mila nostri connazionali costretti a lasciare
                nari, storico dell’Arte e Rettore dell’Univer- le loro case.
                sità per Stranieri di Siena, ha scritto sulle

                                                              L
     pagine del Fatto quotidiano che la legge del 2004                a data del 10 febbraio è quindi cronologica-
     che istituisce la Giornata del ricordo delle foibe “a            mente slegata dalla tragedia delle foibe. In
     ridosso e in evidente opposizione a quella della Me-             questo senso, se si ripercorre il dibattito parla-
10   moria (della Shoah) rappresenta il più clamoroso mentare dal quale scaturì la legge del 2004, le inten-
     successo” di una falsificazione storica di parte ne- zioni dei promotori furono esplicite fin dall’inizio.
     ofascista. Questi ha evidentemente messo il dito in Il 26 ottobre 2001, il deputato di Alleanza naziona-
     una piaga purulenta della memoria storica di que- le, Roberto Menia, aveva presentato una prima pro-
     sto Paese, semplicemente ricordando come quella posta dal titolo “concessione di un riconoscimento
     “giornata” sia diventata il pilastro su cui si regge una ai congiunti degli infoibati”: ricordando con parti-
     narrazione la cui matrice è di chiaro stampo neo fa- colare enfasi la strenua “difesa del confine orientale
     scista. Nelle sue argomentazioni le foibe non sono ad opera di reparti come la X Mas o il battaglione
     cancellate e nemmeno i lutti e le ferite che ne deriva- bersaglieri Mussolini”, il provvedimento chiedeva la
     rono, anche perché il 10 febbraio si riferisce solo in concessione “ai superstiti familiari di questi martiri”
     parte alle uccisioni di italiani da parte dei partigiani di un’insegna “in acciaio brunito e smalto con la
     comunisti.                                                scritta Per l’Italia”. Il provvedimento fu votato alla
     La pratica di gettare i corpi dei nemici                                   Camera ma bocciato al Senato, pro-
     uccisi nei crepacci che si apriva-                                               prio l’ultimo giorno della legi-
     no nelle martoriate terre del                     Per la destra                      slatura. Con le nuove Ca-
     nostro confine orientale fu         era l’occasione per procedere, mere, ancora Menia, l’11
     attuata dagli jugoslavi in senza più infingimenti e cautele, febbraio 2004, dopo aver
     due periodi distinti: nelle                                                            ricordato in aula questo
                                              a una equiparazione tra
     giornate immediatamen-                                                                precedente, presentò una
     te a ridosso dell’8 settembre                   foibe e Shoah.
                                                                                         nuova proposta indicando il
     1943, in Istria, e in quelle del                                              10 febbraio come data in cui ce-
     maggio 1945, quando i “titini” dila-                                  lebrare la Giornata del Ricordo. Nel di-
     garono in territorio italiano fino a Trieste. Furono battito in Parlamento, fu allora il senatore Franco
     momenti drammatici: il primo vide riaccendersi Servello, ex militante del MSI, a illustrare le ragioni
     anche il secolare conflitto tra città e campagna, con di quella scelta, ricordando che si trattava del gior-
     gli italiani “cittadini”, odiati più per il loro elevato no in cui, nel 1947, era stato approvato il Trattato
     status sociale che per la loro nazionalità; il secondo di Parigi “che impose all’Italia la mutilazione delle
     lasciò invece emergere un preciso disegno politico terre adriatiche”. Più che le foibe quindi, bisogna-
     che intendeva sradicare gli italiani da quelle zone, va ricordare, come argomentava Meina, «l’infame
     annientando i fascisti, ovviamente, ma anche gli diktat di Parigi», la “cinica e criminosa volontà dei
     antifascisti intenzionati ad opporsi all’instaurazio- vincitori”, così che la firma del trattato di pace che
     ne del regime di Tito. Il risultato furono migliaia chiudeva la seconda guerra mondiale diventava la
     di morti (cinquemila sembra una cifra attendibile) data di un’ingiustizia e di un lutto, invece di quella
     e, soprattutto, l’inizio di un esodo che alla fine vide della sconfitta definitiva del fascismo.
A                                                         A
           ribadire il significato del 10 febbraio come           ppare sempre più come un errore clamoro-
           valore di riferimento indiscusso dell’estre-           so, l’aver concesso all’epoca spazio a questo
           ma destra, intervennero molti altri parla-             “ricordo” e come ha sottolineato Barbero
mentari, (soprattutto di Alleanza nazionale), utiliz- “La falsificazione della storia da parte neofascista,
zando argomenti ricorrenti nella pubblicistica neo di cui l’istituzione della Giornata del ricordo costi-
fascista, come quello dei silenzi e delle omertà che tuisce senza dubbio una tappa, consiste nell’alimen-
avevano nascosto i crimini comunisti, ripreso dal tare l’idea che nella Seconda guerra mondiale non
senatore Riccardo Pedrizzi : “Onorevoli colleghi, si combattesse uno scontro fra la civiltà e la barba-
esiste una verità che per sessant’anni è stata nasco- rie, in cui le Nazioni Unite e tutti quelli che stavano
sta agli italiani, una pagina di storia strappata dai con loro (ad esempio i partigiani titini, per quanto
libri, rimossa dalla memoria collettiva, negata a tut- poco ci possano piacere!) stavano dalla parte giusta
te le giovani generazioni del dopoguerra. L’oblio a e i loro avversari, per quanto in buona fede, stavano
cui si è voluto condannare l’olocausto degli italiani dalla parte sbagliata; ma che siccome tutti, da una
trucidati, infoibati, dai comunisti slavi e l’esodo di parte e dall ’altra, hanno commesso violenze ingiu-
decine di migliaia di giuliano-dalmati è una delle stificate, eccidi e orrori, allora i due schieramenti
vergogne più grandi a cui noi come classe politica, si equivalevano e oggi è legittimo dichiararsi sen-
come italiani, ma direi anzitutto come uomini, ab- timentalmente legati all’una o all ’altra parte senza
biamo il dovere di porre rimedio”.                       che questo debba destare scandalo”.

                                                                                                                      il
Per la destra si trattava di una rivincita a lungo        Si mostra chiaro non solo il disegno di fondo della         11
inseguita, ma era anche l’occasione                                       mistificazione dei fatti e delle cifre in
per procedere, senza più in-                                                    un dibattito in cui sono scarsi o
fingimenti e cautele, a una                Sta a noi antifascisti                   nulli – da parte della vulga-
equiparazione tra foibe e                                                             ta neofascista- i riferimenti
                                       democratici, liberali veri o
Shoah, nei termini in cui                                                             agli studi e alle ricerche
fu così riproposta dal se-               progressisti che siano,                      che già allora vedevano
natore Piergiorgio Stiffoni,            contrastare     tutto  questo.               impegnati moltissimi sto-
della Lega nord: “Quali le                                                        rici, ma soprattutto il non ri-
differenze tra chi è responsabile                                            portare, colpevolmente, nel dibat-
di queste uccisioni di massa e i campi di                          tito tutta la valenza dei crimini italiani nei
sterminio? Non c’è alcuna differenza, se non per il territori balcanici e l’esatta valenza di quello che fu,
modo con cui è avvenuta l’eliminazione. Anche con in quei territori, il “fascismo di confine”.
le foibe l’uomo ha superato la bestia, perché le be-

                                                         D
stie uccidono per ragioni di sopravvivenza, mentre              alle violenze degli anni ’20 contro gli operai
qui si è ucciso perché non si voleva che sopravvives-           e gli antifascisti, all’oppressione delle popo-
sero migliaia di persone per il solo fatto che erano            lazioni slovene e croate con la chiusura del-
italiane; ciò è stato l’odio contro l’italianità. Non le scuole, la devastazione delle istituzioni culturali
esistono infatti massacri di serie A o di serie B. Non fino all’intensificarsi del “furore repressivo” degli
esistono morti che gridano vendetta e morti e ba- anni ’40 contro gli antifascisti e il nascente movi-
sta”. Era tutto molto evidente. Nel nostro calenda- mento partigiano, ricordiamo fra tutte la “banda
rio civile, il 10 febbraio andava affiancato al Giorno Collotti” esemplare sintesi tra violenza squadristica
della memoria del 27 gennaio: lo suggerivano sia e quella poliziesca e giudiziaria dell’esercito fascista
la prossimità cronologica sia, soprattutto, le argo- occupante. A questo poi nella fase finale dell’occu-
mentazioni che sostenevano il disegno della destra. pazione nazifascista, febbraio 1944 il generale Ku-
Negli stessi giorni della discussione in Parlamento, bler diede ampia garanzia dell’immunità ai militari
il sottosegretario di Stato per la difesa Filippo Ber- assassini, stupratori, torturatori e l’escalation della
selli, (di Allenza Nazionale, dal 2018 confluito in violenza non conobbe soste anche contro i civili nei
Casa Pound), esprimendo il punto di vista del Go- paesi della Carnia, in Friuli, in Istria. Ricordiamo
verno della Repubblica, aveva sostenuto come fosse ancora l’orrenda rappresaglia nazista in via Ghega a
giusto ricordare «i fratelli Cervi, ma anche i fratelli Trieste il 23 aprile del ’44 quando furono impiccati
Govoni; le Fosse Ardeatine e Marzabotto, ma anche 51 ostaggi, e i massacri nella Risiera di san Sabba
gli eccidi del Triangolo della Morte; don Minzoni e dove – cifre prudenziali- stimano in 4-5000 le vitti-
Matteotti, ma anche Giovanni Gentile».                   me di quel campo di sterminio.
Q
              uello che ancora oggi colpisce in questo di-
              battito revisionista, sono appunto gli scarsi
              riferimenti agli studi storici comprovati da
     idonee fonti documentarie L’uso pubblico di una
     storia parziale e approssimativa, spesso mistificata,
     frammista a luoghi comuni ma diffusa a livello di
     massa sui social, diventa così uno squallido stru-
     mento per legittimare le proprie posizioni politiche.

     S
            ta a noi antifascisti e democratici, liberali
            veri o progressisti che siano, contrastare tutto
il

            questo, la tutela della “memoria storica” deve
     dare forza a una proposta inclusiva ed ampia capace
     di un messaggio di vera svolta etica e politica.

12
il
13
La Storia
     a scuola
                                                                                                           di Maria Di Serio
il

     “Gli studenti devono studiare questo secolo (n.d.r. il XX seco-     permettere uno studio delle fonti per una didattica
     lo) per capire il rapporto fra il ricordo del passato e il futuro   improntata all’epistemologia della storia.
     della loro vita” (Vittorio Foa)
                                                                         Una novità nella dicotomia presente nelle scuole su-
                                                                         periori dei paesi europei, dove ci sono due tendenze:

     H
                                                                         una, che potremmo dire maggioritaria (Germania,
              istoria magistra vitae: quante volte ci hanno              Gran Bretagna, Belgio, Spagna, Svizzera e paesi
14            ripetuto e abbiamo ripetuto che la storia è                dell’Europa settentrionale) che prevede temi d’ap-
              maestra di vita. Ripetuto fino alla nausea,                profondimento, con l’intento di coinvolgere studen-
     tanto da diventare un mantra svuotato dal suo si-                   ti ormai maturi su temi e problemi di rilievo. L’altra
     gnificato più pieno, retorico memento di ostentata                  tendenza, propria della Francia, che ripete il pro-
     conoscenza.                                                         gram- ma cronologico lineare, ma lo fa a partire
     Di certo abbiamo una discussione che ha riguardato                               dal ‘700: dal ‘700 al 1914 nel primo
     l’insegnamento della storia dalla nascita della scuola                                anno, dal 1914 al 1945 nel secon-
     italiana dopo l’unità d’Italia nel 1860 e, in partico-                                   do, dal 1945 a oggi nell’ultimo
     lare, l’impostazione data dalla riforma Gentile                                              anno.
     negli anni in cui fu Ministro dell’Istruzio-
     ne tra il 1921 e il 1924, impostazio-                                                         Quanto successo negli ultimi
     ne che continua ad influenzare                                                              trent’anni circa al Ministero
     la proposizione della materia                                                             di viale Trastevere ha ribadito
     agli allievi da parte del do-                                                          la contrapposizione politica, circa
     cente. Anche perché tutte                                                          l’insegnamento della storia contempo-
     le riforme successive non                                                      ranea, tra “destra” e “sinistra”, e l’inca-
     hanno mai saputo definire in                                                pacità di definire che la proposizione di un
     maniera risolutiva una nuova                                            fatto può perdere, almeno in parte, l’influenza
     impostazione della didattica.                                       del pensiero di chi lo presenta se a supporto vi sono
                                                                         le fonti dirette.
     I governi di centro-destra degli ulti-            mi
     anni, ad esempio, hanno bloccato tentativi di in-                   In breve, però, l’arrivo dei governi di centro destra
     novazione proposti a partire dal ministro Luigi Ber-                ripropose il tradizionale percorso curricolare, con
     linguer. Non si intende qui entrare nel merito delle                lo studio di una storia contemporanea eurocentrica
     varie novità introdotte nella proposta di riforma del               che iniziava dall’800 con il Congresso di Vienna,
     1996, ma, in riferimento alla storia, veniva stabilito              con buona pace di tutti e senza polemiche.
     che nell’ultimo anno si insegnasse solo la storia del
     Novecento. Il Ministro motivava questa novità cur-                  Altra proposta di riforma dello studio della storia
     riculare per un più ampio spazio alla trattazione di                contemporanea che provocò vivaci reazioni fu quel-
     avvenimenti più recenti di notevole interesse stori-                la del Ministro De Mauro che propose la continuità
     co. Un tentativo che provava a conciliare il sistema                del curricolo di Storia fino all’obbligo scolastico e
     strettamente cronologico, ancora oggi presente, con                 la sostituzione della tradizionale impostazione eu-
     la necessità di approfondire temi e sviluppare un ap-               rocentrica con una mondiale, come già avveniva
     proccio critico, una conoscenza che avrebbe potuto                  in molti altri paesi. Inoltre De Mauro nominò una
il
      15

? !
commissione di 250 saggi che avrebbero dovuto              ro quale, in effetti, sarà la struttura che, concreta-
     rivedere i contenuti delle discipline. Ma è rimasto        mente, realizzerà quest’esigenza, e quale il modello
     tutto fermo al palo.                                       di riferimento cui ci vuole ispirare. Si continua, in-
                                                                tanto, a procedere “decisioni” i cui contenuti non
     Accade così che i millennials sanno poco o nul-            sono chiari e, in ogni caso, se ne rimanda la con-
     la di “Muro di Berlino”, nascita del World Wide            creta realizzazione   a scelte future spesso opinabili,
     Web, “11 settembre”, guerre in Iraq e Afghanistan,         o non realizzate. Ecco perché si insiste che è utile
     dell’avvento del primo Presidente degli Stati Uniti        riflettere su alcune “buone pratiche” che, però, non
     di colore, migranti. Per non parlare dei fatti di storia   vengono messe a sistema, mancando un confron-
     italiana recente: le “stragi impunite”, il terrorismo,     to complessivo tra mondo della scuola e istituzioni.
     il sequestro Moro, Ustica, le stragi di Mafia del ’92      Anche l’inserimento nel mondo del lavoro dei nuovi
     e l’inizio della “Seconda Repubblica”. E, in genera-       docenti dovrebbe essere un unico con il loro percor-
il

     le questi avvenimenti più recenti sono stato trattati      so formativo, ma questo è assolutamente trascurato.
     non, ovviamente, con la disciplina della storia, ma
     con educazione alla cittadinanza o con educazione          E invece, prima la riforma Moratti, che ha rivisto
     civica, o piuttosto educazione alla pace o alla lega-      gli ordinamenti e le classi di concorso, e poi la ri-
     lità, spesso in maniera frantumata e non organica.         forma Gelmini, che si è sovrapposta alle decisioni
     Una necessità di rispondere a competenze, come             precedenti in nome della “essenzializzazione” -so-
16   quelle definite dal trattato di Lisbona, relative alla     stanzialmente riducendo spazi, tempi e cattedre de-
     cittadinanza, che Antonio Brusa dell’Istituto Nazio-       dicate alla disciplina in nome del risparmio-, hanno
     nale Ferruccio Parri per lo studio della Resistenza        ridimensionato la materia, eludendo completamen-
     e dell’età contemporanea, nel suddetto convegno,           te la discussione necessaria di una nuova didattica.
     divide in partecipazione alla vita democratica e           D’altra parte l’epistemologia della disciplina, ad
     convivenza civile. Occorre però che tali fatti re-         esempio, è poco presente nel percorso formativo
     centi abbiano un incasellamento nel processo della         dei futuri docenti. Se non c’è una visione chiara
     storia perché non divengano temi proposti per un           di cosa dev’essere l’insegnamento della storia, la
     problem solving immediato, slegato dalla necessa-          disciplina, fatalmente, diventa “ancillare”, soprat-
     ria conoscenza del flusso degli avvenimenti in cui si      tutto se, come per la geografia, il suo spazio nella
     inseriscono nella consueta catena di causa ed effetto      formazione viene sistematicamente ridotto ad ogni
     propria del divenire storico.                              nuovo intervento del legislatore. Inoltre, la mancan-
                                                                za di una tradizione della ricerca universitaria sulla
     Tullio De Mauro nominò una commissione di 250              didattica della disciplina ha impedito riflessioni sui
     saggi per rivedere i contenuti e le discipline di inse-    fruitori finali (gli alunni, e, in generale, i cittadini) e
     gnamento, è da qui che sarebbe dovuta partire la           sul loro modo di elaborare la conoscenza dei fatti
     riforma della “buona scuola”, soprattutto per l’im-        a partire dai documenti, con una capacità critica
     missione in ruolo di “forze nuove”.                        autonoma che porti auna personale elaborazione
     E se le dispute sui programmi hanno avuto sempre           critica dell’informazione. Questo gravemente pesa
     vita, solo agli inizi del 2017 la SISSCO, Società Ita-     sulla capacità di costruzione di una relazione fra
     liana ha tenuto un incontro, “Insegnare la storia ai       passato, presente e sviluppi futuri.
     “Millennials”, vero confronto di interesse                        Adeguare gli strumenti della didattica della
     perché si è discusso organicamente non                             storia per far crescere la coscienza critica
     solo della storia come disciplina, sotto                                degli alunni, futuri cittadini: su questo
     il profilo della ricerca, ma della di-                                       deve puntare la riorganizzazio-
     dattica della disciplina e del suo                                            ne dello studio della storia nelle
     ruolo nel sistema formativo.                                                  scuole del nostro paese.
     Tutto il mondo della scuola                                                    (si ringrazia per il confronto il prof. Vit-
     concorda nell’idea che temi                                                          torio Mazzola, docente di storia e
     disciplinari e temi didattici,                                                         filosofia)
     competenze e contenuti deb-
     bano essere integrati, ma ancor
     oggi non è particolarmente chia-
il
17
Nord-Sud
     uniti
     nella diversità
                                                                                         di Alfonso Conte
                                                storico e docente UNISA, associazione Memoria In Movimento

     T
il

              ra i tanti motivi di un impegno, quello di re- grandi città come Napoli, Palermo, Bari, mancano
              cuperare e rendere disponibili per la ricerca al Sud le istituzioni culturali pubbliche e private che
              storica e per il dibattito pubblico fondi docu- invece sono attive da tempo nelle città medie del
     mentari prodotti dai movimenti di sinistra a partire Centro-Nord, grazie ad una più consolidata tradi-
     dal ’68, vi è anche un forte senso di irriducibilità. zione civica, a maggiori risorse finanziare, ad una
     Innanzitutto rispetto al tempo presente, dominato più radicata consuetudine a considerare le imprese
18   da atteggiamenti improntati all’individualismo e culturali come parte essenziale dello sviluppo del-
     all’utilitarismo, i quali rendono spesso incompren- le comunità. Difficile progettare la nascita di un
     sibili alle giovani generazioni elementi caratteriz- archivio dei movimenti in città dove non esistono
     zanti quelle precedenti, come lo spirito militante e la biblioteca e archivio comunale, dove le fondazioni
     dimensione collettiva dell’impegno politico. Inoltre, riescono raramente a dare segni di vita, dove solo
     rispetto a prevalenti letture storiografiche, secondo pochi avvertono il disagio di tali deficit. Se si pen-
     cui il loro contributo ebbe carattere residuale, per sa ai tagli che hanno riguardato anche la spesa per
     molti aspetti costituendo un intralcio temporaneo gli Archivi di Stato, ormai quasi tutti angustiati da
     al riformismo dei grandi partiti di massa. Infine, personale e spazi insufficienti, è facile dedurre come
     rispetto a radicati e diffusi luoghi co-                               simili progetti possano decollare solo
     muni, quelli dei sessantottini poi                                            grazie ad iniziative di volonta-
     tutti terroristi o tutti bancari.          Difficile progettare la                riato culturale sostenute da
     Se si considerano, ancora,             nascita di un archivio dei                   amministrazioni locali illu-
     la difficoltà a recuperare                                                           minate.
                                           movimenti in città dove non
     e organizzare in archivi
     testimonianze        prodotte        esistono biblioteca e archivio                 Infine, va necessariamente
     in modo non sistematico e                          comunale                        considerato anche che diver-
     lo scarso sostegno offerto dalle                                               sa fu l’esperienza dei movimen-
     istituzioni pubbliche, è facile com-                                     ti post-sessantotto nel Mezzogiorno,
     prendere come le iniziative avviate siano da col-        ingiustamente   giudicata  come un riflesso sbiadito di
     legarsi più di tutto alla forte motivazione dei loro una luce brillante altrove (come spesso capita per
     promotori, in grado di portare avanti una sfida al- molti processi socio-politici dell’età contempora-
     trimenti impossibile.                                    nea). Viceversa, pur beneficiando delle sollecitazio-
     Lì dove tali iniziative sono sorte, più visibili sono i ni e delle suggestioni provenienti dall’esterno (come
     frutti di un lavoro capace di favorire il dialogo inter- d’altra parte quelli del Centro-Nord), le vicende dei
     generazionale e stimolare nuove ripartenze. Il dato movimenti al Sud ebbero un loro carattere origina-
     macroscopico è costituito dalla netta concentrazio- le, poco o nulla indagato e messo in luce dalla storio-
     ne di tali archivi nelle aree centro-settentrionali, co- grafia. Essendo nel Mezzogiorno molto più limitato
     sicché chi auspica analoghe esperienze anche a sud il contributo della componente operaia, poiché le
     di Roma guarda a loro come buone pratiche già da lotte si concentrarono soprattutto intorno al 1977,
     tempo in corso. Tuttavia, immaginare di limitarsi a quando già le aree industriali inventate dalla Cassa
     trasferire il modello appare anche in questo caso ab- mostravano l’incapacità di sopravvivere senza aiu-
     bastanza problematico, poiché, come spesso capita, ti statali, ruolo fondamentale fu assunto dal movi-
     del tutto diverso è il contesto. Ad eccezione delle mento studentesco e le rivendicazioni riguardarono
soprattutto il problema della disoccupazione. Di qui     zione teorica, capacità di analisi e progettazione,
una non sempre facile comprensione a quel tempo          impegno generoso in campo sia sociale sia politico,
della situazione meridionale da parte degli stessi mi-   così come le prime ricerche iniziano a testimonia-
litanti attivi al Nord, come testimoniano ad esempio     re. E riportare alla luce quella stagione, tentare di
le incertezze di Lotta Continua in occasione dei fatti   comprendere le ragioni di chi a quel tempo ne fu
di Reggio Calabria, e successive prese di distanza       protagonista, interrogarsi sui motivi di affermazioni
fondate sul pregiudizio di un sostanziale primitivi-     e sconfitte, è probabilmente ancor più significativo
smo che avrebbe viziato le manifestazioni di lotta       provare a farlo al Sud.
meridionali. In realtà, anche al Sud ci fu elabora-

                                                                                                                 il
                                                                                                                 19
il

20
ARCHIV
 RCHIVI
    21

         il
Quale memoria del 68?
     L’esperienza dell’Archivio storico
     della nuova sinistra “Marco Pezzi”

                                                                                                     di Fabrizio Billi
il

     La formazione dell’Archi-                                  per organismo produttore o argomento. La raccolta
                                                                era finalizzata alla sua attività politica, per la quale
     vio Storico “Marco Pezzi”                                  riteneva importante conoscere, capire e informarsi.

     L
             ’Archivio nasce in seguito alla scomparsa di       Alla morte di Marco, era rimasta ai suoi amici e compa-
             Marco Pezzi, nel novembre 1989, per iniziati-      gni una grande quantità di documenti, con cui è stato
             va dei suoi amici e dei compagni di militanza,     costituito l’Archivio intitolato al compagno scomparso.
22
     che hanno voluto ricordarne in questo modo l’opera
     e la figura.
     Marco Pezzi (http://www.comune.bologna.it/iper-
     bole/asnsmp/marcoindice.htm) nel 1968 era stu-             Materiali raccolti
     dente al liceo scientifico di Faenza ed ha partecipato

                                                                I
     al movimento studentesco. Successivamente è stato             materiali con cui il nostro archivio è stato co-
     militante del circolo Lenin di Faenza, di Avanguar-           stituito, essendo stati raccolti da Marco Pezzi,
     dia operaia e Democrazia proletaria. Il suo percorso          riflettono il suo percorso politico, dal ‘68 fino al
     politico è stato simile a quello di tanti sessantottini,   momento della sua morte. L’acquisizione dei mate-
     caratterizzato dall’impegno sociale e politico per un      riali è poi continuata, perciò ai materiali raccolti da
     mondo più giusto e più libero, dalle discussioni tra i     Marco se ne sono aggiunti altri. Attualmente, i fondi
     cattolici progressisti dopo il concilio, alla partecipa-   archivistici sono una ottantina. Per la maggior par-
     zione al salvataggio delle opere d’arte a Firenze con      te, si tratta di documenti raccolti da singole perso-
     gli “angeli del fango”, dall’impegno contro la guer-       ne durante la propria militanza politica. In qualche
     ra in Vietnam alle lotte contro l’autoritarismo nella      caso, si tratta di archivi non di singole persone, ma
     scuola. E poi, la politica come scelta di vita, nella      di organizzazioni, come il gruppo parlamentare di
     consapevolezza che si lotta insieme agli altri, per un     Democrazia proletaria, che allo scioglimento ci ha
     cambiamento che deve migliorare la vita di tutti.          donato i propri documenti. Oppure l’archivio foto-
                                                                grafico del Quotidiano dei lavoratori, costituito da
     Nella sua attività politica, Marco aveva raccolta una      5.000 foto.
     grande quantità di documenti. Riviste, volantini,          I materiali raccolti sono stati prodotti soprattutto nel
     manifesti, libri, documenti prodotti dai movimenti         ventennio che va dalla fine degli anni ‘60 alla fine
     e dalle organizzazioni della nuova sinistra, sia ov-       degli anni ‘80, ma la maggior parte dei documenti
     viamente quelle di cui era militante, sia delle tan-       è degli anni ‘70. Alcuni sono relativi a periodi più
     te altre organizzazioni allora esistenti. I documenti      recenti, ad esempio quelli prodotti dal movimento
     raccolti erano stati da lui ordinati, suddividendoli       studentesco della “Pantera”.
Il nostro archivio raccoglie materiali prodotti dal-
le organizzazioni dell’estrema sinistra, da quelle
maggiori (Lc, Pdup, Dp) a quelle più piccole. Una
parte importante dei nostri documenti è relativa ad
Avanguardia operaia e Democrazia proletaria, le
organizzazioni in cui hanno militato Marco Pezzi
e diverse altre persone che ci hanno donato docu-
menti. Sarebbe arduo elencare in breve i documenti
più rilevanti dei diversi fondi archivistici. Nel nostro
catalogo (http://www.comune.bologna.it/iperbo-
le/asnsmp/catalogo.htm) è possibile rendersi conto
di ciò che abbiamo. Solo per fare alcuni esempi, ab-
biamo documenti del movimento studentesco del 68
bolognese, del movimento studentesco delle facoltà
scientifiche di Milano, del movimento del 77, del
movimento della Pantera, e recentemente abbiamo
acquisito un fondo con documenti del movimento

                                                           il
studentesco del 68 in Sicilia.
                                                           23
Una caratteristica peculiare è la cospicua presenza          corso degli anni molta parte del nostro impegno.
     di fondi di “materiale grigio”. Si tratta di raccolte di     L’abbiamo fatto perché profondamente convinti che,
     documenti, volantini, opuscoli, suddivise in diversi         per cercare di capire la “stagione dei movimenti”, sia
     fondi costituiti dai materiali raccolti da chi li ha do-     fondamentale utilizzare i documenti prodotti dagli
     nati durante la sua attività politica. Vorrei sottoline-     stessi movimenti ed organizzazioni.
     are l’importanza del “materiale grigio” come fonte           Abbiamo inoltre cercato di promuovere lo studio
     per la ricerca storica sul 68 e anni 70 e sulla stagio-      dei documenti che abbiamo raccolto, promuovendo
     ne dei movimenti. Esso è una fonte documentaria              ricerche che hanno condotto alla pubblicazione di
     essenziale in quanto le organizzazioni della nuova           alcuni libri in una collana editoriale da noi curata,
     sinistra avevano una grande produzione di volantini          oppure collaborando a pubblicazioni promosse da
     e di documenti, e non si può fare la storia di quel pe-      altri.
     riodo trascurandoli. Quando l’Archivio è stato costi-
il

                                                                  Abbiamo realizzato anche alcune mostre, nonché
     tuito, all’inizio degli anni novanta, chi vo-
                                                                     iniziative pubbliche come convegni e seminari.
     leva informarsi su quel periodo poteva
                                                                                 Queste attività le abbiamo fatte sia
     trovare per lo più libri di memoriali-
                                                                                         con lo scopo di promuovere
     stica, soprattutto di protagonisti della
                                                                                           la ricerca storica, sia per
     lotta armata, o cronache giornalistiche.
                                                                                            avvicinare un pubblico
     In seguito, la situazione è migliorata,
                                                                                            più largo, per cercare di
24   e sono stati realizzati lavori
                                                                                            instillare una curiosità
     di ricostruzione storica
                                                                                            che magari potrebbe por-
     basati sui documenti
                                                                                          tare qualcuno a voler ap-
     prodotti dai movimenti e
                                                                                        profondire.
     dalle organizzazioni della
     nuova sinistra, oltre che sul-                                                    Un’attività che è stata costante
     le fonti orali. Conservare le                                                     nel corso degli anni è la pre-
     fonti documentarie è fonda-                                                       sentazione di libri, un’attività,
     mentale. Senza di esse, si fa-                                                    che in alcuni anni è stata molto
     rebbe la storia degli anni 70 solo                                                intensa.
     basandosi sulle sentenze dei tribunali
     e sulle cronache giornalistiche. Non ci sono                             Per un paio d’anni, subito prima dell’i-
     fonti buone o fonti cattive. Anche le indagini giudi-             nizio della pandemia, abbiamo collaborato
     ziarie, gli atti dei tribunali o le inchieste giornalisti-   alla raccolta di testimonianze orali di ex militanti
     che sono fonti da utilizzare. Ma non possono essere          di Avanguardia operaia, raccolte per essere utiliz-
     le sole. Il compito dello storico è utilizzarle in modo      zate come fonti per un libro sulla storia di quella
     critico, mettendole a confronto. Questo si può fare          organizzazione (Volevamo cambiare il mondo. Sto-
     solo se le fonti sono conservate, ordinate e messe di        ria di Avanguardia operaia (1967 – 1977), a cura
     disposizione di chi vuole utilizzarle. Crediamo che          di Roberto Biorcio e Matteo Pucciarelli, Mimesis
     raccogliere documenti con criteri di onestà, di com-         editore, 2021). Sono state realizzate oltre un cen-
     pletezza, senza censure, sia fondamentale per con-           tinaio di interviste, non solo a dirigenti ma anche
     sentire una ricostruzione il più possibile completa e        a quadri intermedi e militanti di base. La maggior
     corretta degli eventi storici.                               parte a Milano, dove quella organizzazione era sor-
                                                                  ta ed aveva avuto un significativo radicamento, ma
                                                                  anche in altre città in tutta Italia (Venezia, Roma,
                                                                  Napoli, Firenze, Perugia, Torino, Padova). Tutte le
     Attività passate, presenti e                                 interviste sono state trascritte e sono disponibili per
                                                                  chi volesse consultarle (http://www.comune.bologna.
     future                                                       it/iperbole/asnsmp/interviste.html). Ci sia consenti-

     I
                                                                  ta la soddisfazione di affermare che si tratta di una
        l cuore delle nostre attività è la raccolta, la cata-     delle più significative raccolte di testimonianze orali
        logazione, la conservazione e la messa a disposi-         sugli anni 70.
        zione dei documenti a tutti coloro che sono inte-
     ressati a consultarli. A questo abbiamo dedicato nel         Attualmente, e per il prossimo futuro, siamo impe-
gnati nella digitalizzazione di alcuni materiali da      rapporti con diversi archivi. I rapporti più stretti
noi raccolti. Abbiamo cominciato con i manifesti.        sono stati col Centro studi movimenti di Parma, fin
Già alcune decine di immagini (http://www.comu-          dalla sua nascita, avvenuta in seguito ad una ricer-
ne.bologna.it/iperbole/asnsmp/immagini.html)             ca storica sul 68 a Parma, i cui risultati sono sta-
sono state inserite sul nostro sito, permettendo così    ti pubblicati in un volume di una piccola collana
la consultazione senza necessità di recarsi presso di    editoriale da noi gestita. Successivamente, abbia-
noi.                                                     mo collaborato in innumerevoli occasioni. Sareb-
                                                             be arduo elencarle tutte. Ne ricordo solo alcu-
Per il futuro, vorremmo digitalizzare                                          ne, come la gestione dell’archivio
alcune riviste, a partire dal Quotidia-                                                  di Capestrano. Si tratta di
no dei lavoratori. L’idea è nata nel                                                     una raccolta di documenti,
corso della realizzazione del libro su                                                   principalmente relativi agli
Avanguardia operaia. Vorremmo                                                           anni 70 (ma non solo). Tali
ottenere non la semplice imma-                                                         documenti sono stati rac-
gine delle pagine in formato pdf,                                                     colti da un gruppo di com-
jpg o tiff, ma dare la possibilità di                                                pagni di Roma, con l’obiet-
fare ricerche testuali, come av-                                                    tivo di realizzare un archivio.
viene per esempio con l’archivio

                                                                                                                        il
                                                                                    Tale progetto non è andato in
online de l’Unità. Abbiamo in-                                                    porto e tutto era stato portato       25
terpellato alcune aziende che si                                                 a Capestrano (AQ) dove uno
occupano di digitalizzazione,                                                    di essi, Raffaele Sbardella, ave-
e stiamo valutando come pro-                                                    va la disponibilità di una casa.
cedere. Oltre al Quotidiano                                                    E’ poi stato proposto di cedere a
dei lavoratori, vorremmo                                                       noi questi documenti. La mole è
poi digitalizzare altre riviste                                               veramente ingente, per cui non ne
che riteniamo interessanti, da                                               avevamo la possibilità. Grazie al
Unità proletaria, rivista di Democrazia pro-                                Centro studi movimenti ciò è stato
letaria che chi ha letto ricorda come molto stimo-       possibile. Un’altra collaborazione significativa è
lante, a il Carlone, pubblicazione locale bolognese,     stata per la digitalizzazione dell’archivio fotografico
prima di Dp, poi di Rifondazione comunista.                                      del Quotidiano dei lavoratori. Il
                                                                                  Centro studi movimenti è riusci-
                                                                                   to ad ottenere un finanziamen-
                                                                                    to da una fondazione locale,
Rapporti con                                                                         grazie al quale le foto sono
altri archivi                                                                         state digitalizzate, catalogate
                                                                                       ed inserite nell’Opac di Par-

F
       in da quando l’Archivio                                                          ma (http://www.comune.
       si è costituito, abbiamo                                                          bologna.it/iperbole/asn-
       cercato rapporti con ar-                                                           smp/qdl.html). Un’altra
chivi analoghi. Forse dipenderà                                                            modalità in cui si sono
dal fatto che l’azione collettiva è                                                        articolati i rapporti col
nel nostro patrimonio genetico…                                                         Centro studi movimenti è
Ci siamo guardati intorno, ed ab-                                         la solidarietà che, assieme a molti al-
biamo cercato di capire chi fossero                        tri istituti, associazioni e singoli studiosi, abbiamo
gli archivi analoghi al nostro. Nei            primi     dato in occasione di un recente attacco da parte dei
anni novanta, abbiamo spedito un questionario agli       consiglieri comunali parmensi di Fratelli d’Italia al
archivi di cui eravamo a conoscenza, per capire che      Centro studi movimenti, accusato di avere una vi-
materiali raccoglievano e che attività svolgevano. I     sione della questione delle foibe non subalterna alla
risultati li abbiamo poi esposti in una nostra pub-      propaganda della destra.
blicazione.
Nel corso di questi oltre trent’anni della nostra esi-   Abbiamo avuto collaborazioni anche col Centro
stenza, abbiamo collaborato o comunque avuto             documentazione di Pistoia e la Biblioteca Franco
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