MOODLE E L'ACCESSIBILITÀ - di Gianluca Affinito - Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons

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MOODLE E L’ACCESSIBILITÀ
                       di Gianluca Affinito

                  gianluca.affinito@gmail.com

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Moodle e l’accessibilità di Gianluca Affinito

ABSTRACT
In Italia è in vigore dal 2004 la Legge Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti
informatici che prevede l'obbligo per tutti i siti delle amministrazioni pubbliche o a prevalente capitale
pubblico di essere accessibili agli utenti disabili. La normativa si applica anche alle scuole di ogni ordine e
grado e impone l’accessibilità del materiale formativo e didattico utilizzato. Per garantire l’accesso dei disabili
ai corsi di e-learning sia la piattaforma di gestione che i contenuti devono essere progettati e realizzati
rispettando alcuni principi di accessibilità. Nel presente documento, dopo una breve introduzione
sull’accessibilità e sulla normativa italiana in materia, verranno illustrati gli accorgimenti che è necessario
adottare per pubblicare materiali didattici accessibili utilizzando Moodle.
L’accessibilità dei materiali didattici non dipende solo da aspetti tecnici. Spesso è anche necessario interrogarsi
sulle modalità di apprendimento più adatte per le diverse tipologie di disabilità; in questo intervento non sarà
ovviamente possibile affrontare in maniera esaustiva tutta la complessità dell’argomento ma può essere un
primo passo per far avvicinare i docenti e gli utilizzatori di Moodle a una tematica che coinvolge milioni di
persone in tutto il mondo. Inoltre, considerando l’impegno profuso a livello internazionale per migliorare
l’accessibilità di Moodle, può essere un momento di verifica sullo stato di avanzamento dei lavori attualmente
in corso.

1 INTRODUZIONE: L’ACCESSIBILITÀ DELL’E-LEARNING
Grazie all’uso delle cosiddette tecnologie assistive, strumenti hardware e software che consentono di sopperire
a menomazioni di sensoriali e cognitive, si sono aperti per i disabili degli scenari impensabili fino a pochi anni
fa nel campo della comunicazione, dell’intrattenimento e dello studio. Per un disabile la possibilità di accedere
al web coincide con il diritto allo studio e alla cultura e quindi, se non vengono prese delle misure per garantire
l'accessibilità, chi è disabile può essere escluso dai notevoli benefici offerti dalle nuove modalità di
apprendimento. Da questo punto di vista, l’e-learning può costituire una grande opportunità per i disabili, a cui
viene troppo spesso preclusa la possibilità di accedere all’istruzione a causa di barriere architettoniche
purtroppo ancora molto diffuse non solo nel nostro paese.
Come si legge nel Rapporto 2005 della Commissione ICT disabili1 “l’e-learning si configura come uno
strumento educativo congeniale non solo per chi, potendo scegliere, predilige questa forma di insegnamento
flessibile e interattiva, ma anche per coloro che, appartenendo ad una categoria svantaggiata, ne trarrebbero i
maggiori benefici”. Inoltre viene sottolineato un aspetto troppo spesso trascurato: “l’e-learning non solo
faciliterebbe l’inserimento di studenti disabili in un contesto di classe virtuale ma consentirebbe anche la
realizzazione professionale di docenti con disabilità congenite o acquisite che non potrebbero altrimenti
svolgere le loro attività in strutture scolastiche tradizionali”.
Per rispondere adeguatamente alle sfide del terzo millennio, la Commissione europea ha lanciato l’iniziativa e-
learning - pensare all’istruzione di domani, con cui invita tutti gli stati membri a diffondere le nuove
tecnologie nei sistemi di istruzione e a sfruttare pienamente le potenzialità degli ambienti di apprendimento
virtuale. Considerando che in Europa, secondo le statistiche più recenti, ci sono circa 37 milioni di disabili,2 è
facile comprendere perché fin dal 2000 l'Unione Europea, con l’emanazione del Piano d’azione eEurope 2002:
una Società dell'Informazione per tutti, abbia mostrato una grande attenzione anche nei confronti
dell’accessibilità dei siti web.3 In occasione della Conferenza Ministeriale ICT for an inclusive society
inauguratasi a Riga l’11 Giugno 2006, l’Unione Europea ha confermato le strategie da adottare in merito
all’accessibilità dei siti web pubblici e, nella cosiddetta Dichiarazione di Riga, ha ribadito che le nuove
tecnologie devono contribuire a migliorare la qualità della vita. Occorre quindi promuovere una cultura
dell’attenzione, che miri all’inclusione di tutti, in primo luogo i disabili, nella Società dell’Informazione.
Una corretta gestione delle nuove tecnologie può favorire una maggiore integrazione scolastica e sociale degli
studenti disabili. Purtroppo, però, le piattaforme utilizzate per la gestione dei contenuti e i materiali didattici
non sempre sono realizzati tenendo conto delle esigenze di tutti i potenziali utenti e questo può, in alcuni casi,

1
    http://www.pubbliaccesso.gov.it/biblioteca/quaderni/rapporto 2005/parte 13.htm#n51
2
    Le statistiche indicano che in Italia ci sono 2 milioni 824 mila disabili, pari al 5% della popolazione.
3
 Per una panoramica sulle iniziative europee in tema di accessibilità dei siti web si consulti il Libro bianco sulla disabilità
http://www.subvedenti.it/LibroBianco.asp

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creare delle barriere tecnologiche che impediscono concretamente la fruizione dei contenuti e dei servizi.
Innanzitutto è necessario che la piattaforma con cui viene erogato un corso sia accessibile ma, soprattutto, è
spesso indispensabile concentrarsi sulla progettazione e organizzazione dei corsi in modo da adeguarli alle
diverse necessità degli studenti disabili. Per quanto riguarda il primo aspetto, vanno quindi risolti tutti quei
problemi che possono rendere inaccessibili i contenuti erogati, mentre per il secondo è necessario interrogarsi
sulle modalità di apprendimento più adatte per le diverse tipologie di disabilità. Assicurare l’accessibilità dei
corsi - come sostiene Nicolussi in E-learning per tutti: l'accessibilità dei corsi on-line4 - appare essere lo sforzo
maggiore poiché questi vengono realizzati spesso in modo inadeguato rispetto ai criteri che l’accessibilità
impone.
Per aiutare i docenti nella realizzazione di materiali didattici accessibili, l’IMS Global Learning Consortium, un
insieme di organizzazioni unite dall’intento di sviluppare specifiche per le tecnologie della formazione, ha
rilasciato nel giugno 2002 le Linee guida IMS per lo sviluppo di applicazioni accessibili per la formazione.5 In
questo documento sono raccolte una serie di raccomandazioni e soluzioni per rendere la formazione on line
realmente accessibile a tutti. Dopo un’analisi delle varie disabilità e delle tecnologie assistive, vengono
enunciati alcuni principi fondamentali di progettazione accessibile dei contenuti e degli strumenti di supporto
all’apprendimento. Un’ampia sezione è dedicata inoltre alle metodologie per rendere accessibili contenuti non
solo testuali, tra cui la matematica, la geografia, le scienze, la musica e le lingue. È bene sottolineare che le
linee guida IMS non hanno la finalità di sostituire le raccomandazioni esistenti,6 ma suggeriscono degli
accorgimenti pensati specificatamente per l’e-learning.
Le linee guida non invitano gli sviluppatori di contenuti didattici a non utilizzare immagini e contenuti
multimediali; suggeriscono invece come rendere tali contenuti accessibili a un pubblico più vasto. Per riuscire a
rendere un corso di e-learning accessibile, bisogna prima comprendere che le persone usano il web in molti
modi diversi. Una pagina web dovrebbe quindi presentare le informazioni in modo che tutti possano accedervi
indipendentemente dal tipo di hardware o software che stanno usando. Una maggiore attenzione verso gli utenti
disabili o che sono condizionati da temporanee limitazioni tecniche o fisiche può comportare dei vantaggi per
tutti gli utenti; l'accessibilità, infatti, basandosi sui principi di progettazione universale (Design for all), prevede
che l'uso di un progetto sia facile da capire, indipendentemente dall'esperienza, conoscenza, perizia di
linguaggio o capacità di concentrazione dell'utente. Il rispetto dei principi di accessibilità inoltre migliora
l’esperienza di navigazione di tutti coloro che navigano in condizioni ambientali difficili (eccessiva
illuminazione, elevato rumore di fondo, banda limitata, mani e occhi impegnati) oppure utilizzano dispositivi
come i palmari e i cellulari che hanno caratteristiche tecniche diverse da quelle di un normale personal
computer.

1.1 La normativa italiana sull’accessibilità
In Italia è in vigore la Legge n. 4 del 9 gennaio 2004, Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili
agli strumenti informatici,7 che prevede l'obbligo per tutti i siti delle amministrazioni pubbliche8 o a prevalente

4
    http://elearning.ctu.unimi.it/pdf/176.pdf (formato PDF, 435KB)
5
    http://www robertoscano.info/files/salt/guidelines/
6
  Nel 1996 il W3C (World Wide Web Consortium), il Consorzio internazionale che si occupa di produrre e promuovere
protocolli e linee guida per lo sviluppo del web, ha lanciato il progetto WAI (Web Accessibility Initiative) con l’obiettivo
di definire i principi dell'accessibilità e le linee guida da seguire in fase di progettazione e sviluppo di un sito web. Nel
maggio del 1999 vennero emanate le WCAG 1.0 (Web Content Accessibility Guidelines, disponibili in italiano al
seguente indirizzo http://www.aib.it/aib/cwai/WAI-trad.htm), 14 linee guida che analizzano i problemi di accessibilità per
i siti web proponendo soluzioni correttive per garantire il più ampio accesso ai contenuti del web. Le 14 linee guida
WCAG si basano principalmente su due metodi: assicurare una trasformazione gradevole , cioè renderli adattabili ai più
diversi dispositivi e criteri di fruizione; garantire testi semplici e strumenti di orientamento all’interno dei documenti. Ogni
linea guida si suddivide in più punti di controllo che fanno riferimento a tre livelli di priorità, e conseguentemente di
conformità, identificati da norme sempre più restrittive per quanto riguarda le caratteristiche di accessibilità da
implementare.
7
    http://www.cnipa.gov.it/site/ files/Opuscolo%207.pdf (formato PDF, 591KB)
8
 L’articolo 3 della Legge 4/2004 stabilisce che la normativa si applica ai seguenti soggetti: le Pubbliche amministrazioni,
gli enti pubblici economici, le aziende private concessionarie di servizi pubblici, le aziende municipalizzate regionali, agli
enti di assistenza e di riabilitazione pubblici, le aziende di trasporto e di telecomunicazione a prevalente partecipazione di

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capitale pubblico di menzionare il rispetto dei requisiti di accessibilità previsti dalla legge in ogni nuovo
contratto per la realizzazione, modifica o novazione di siti Internet, a pena di nullità del contratto medesimo. 9
La normativa si applica anche alle scuole di ogni ordine e grado e impone l’accessibilità del materiale
formativo e didattico utilizzato. L’accessibilità - così come viene definita nell’articolo 2 della Legge - è “la
capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare
servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità
necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari”. La finalità della legge è di garantire il diritto di
accesso dei disabili ai servizi telematici della Pubblica Amministrazione, in modo da promuovere l’uso degli
strumenti informatici come fattore abilitante e di superamento delle disabilità e delle esclusioni.
Come si è detto, la Legge 4/2004 prevede anche l’obbligo dell’accessibilità del materiale formativo e didattico
utilizzato nelle scuole di ogni ordine e grado. Data la peculiarità di tale contesto applicativo, è stato istituito
presso il CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione) un gruppo di lavoro
incaricato di pubblicare le linee guida per l’accessibilità dell’e-learning. Il 31 maggio 2006 su PubbliAccesso, il
sito del CNIPA dedicato all'accessibilità, è stato pubblicato un primo studio sui requisiti tecnici di accessibilità
delle piattaforme di e-learning e dei Learning Object,10 che ha appunto lo scopo di fissare i requisiti di
accessibilità per l'e-learning.11 Secondo questo studio, contenuti e piattaforme per l'e-learning devono fornire
servizi e materiali didattici attraverso modalità che consentano a ciascuno studente di utilizzare a pieno le
proprie potenzialità. I materiali didattici per l’utilizzo on line devono cioè essere costruiti per essere fruibili da
chiunque, a prescindere da eventuali disabilità e dalle tecnologie utilizzate.

2 LA CONFORMITÀ DI MOODLE 1.8.2 ALLA NORMATIVA
ITALIANA
Nel Regolamento di attuazione e nel Decreto Ministeriale emanati successivamente all’approvazione della
Legge 4/2004 sono indicati i principi e i criteri operativi e organizzativi generali e le linee guida indicanti i
requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità. Il primo livello di accessibilità dei siti web è accertato
previo esito positivo della verifica tecnica che riscontra la conformità delle pagine dei siti ai requisiti tecnici
elencati nell’allegato A del Decreto Ministeriale. Il secondo livello di accessibilità riguarda la qualità delle
informazioni fornite e si articola in tre livelli accertati per mezzo della verifica soggettiva attraverso i criteri di
valutazione di cui all’allegato B.
La presente verifica tecnica è stata effettuata sulla
versione 1.8.2 di Moodle e ha riguardato la pagina
principale di un corso, oltre alle più importanti
funzionalità (risorse e attività) presenti nella
piattaforma. Per ogni singolo requisito viene indicata
la conformità, la non conformità o l’eventuale non
applicabilità e una serie di indicazioni utili per
l’adeguamento di Moodle ai requisiti tecnici previsti
dalla Legge 4/2004.

capitale pubblico, le aziende appaltatrici di servizi informatici.
ad essere fruiti da gruppi di utenti dei quali, per disposizione di legge, non possono fare parte persone disabili.
9
  In sede di valutazione delle offerte, la legge prevede che il rispetto dei requisiti di accessibilità sia motivo di preferenza a
parità di ogni altra condizione. Prevede inoltre il graduale adeguamento dei siti web esistenti ai requisiti tecnici di
accessibilità. Infine obbliga la Pubblica Amministrazione a mettere a disposizione del dipendente disabile la necessaria
strumentazione informatica e introduce le problematiche relative all’accessibilità tra le materie di studio a carattere
fondamentale nei corsi di formazione destinati al personale pubblico.
10
     http://www.pubbliaccesso.gov.it/biblioteca/documentazione/strumenti didattici/elearning accessibile htm
11
   Le differenze sostanziali rispetto al Decreto Ministeriale che stabilisce le regole tecniche per i siti web riguardano
principalmente il requisito 15. Lo standard di mercato SCORM (Shareable Content Object Reference Model), si basa tra
l'altro sull'uso di funzioni in linguaggio ECMA-Script, pertanto, allo stato attuale, l'uso di questa tecnologia è
indispensabile per il funzionamento di applicazioni e-learning. Ne segue che i requisiti che richiedono la funzionalità del
sistema anche in assenza di supporto di tale tecnologia non possono essere applicati.

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2.1 Verifica tecnica
Requisito 1: Per tutti i siti di nuova realizzazione utilizzare almeno la versione 4.01 dell’HTML o
preferibilmente la versione 1.0 dell’XHTML, in ogni caso con DTD (Document Type Definition) di tipo Strict.
Il requisito è stato soddisfatto in quanto tutte le pagine risultano conformi alla versione Strict di XHTML 1.0 e
non sono presenti errori formali. Inoltre, rispetto alle precedenti versioni della piattaforma, è da sottolineare
l’uso di un codice di marcatura più attento all’aspetto semantico degli elementi XHTML, in particolare per
quanto riguarda le intestazioni.
Requisito 2: Non è consentito l’uso dei frame nella realizzazione di nuovi siti
In questa versione della piattaforma i frame non vengono più utilizzati neanche per visualizzare i materiali
pubblicati dai docenti e quindi il requisito risulta superato. Per la chat, che continua a farne uso, è prevista una
versione senza frame e conforme alla normativa italiana.
Requisito 3: Fornire una alternativa testuale equivalente per ogni oggetto non di testo presente in una pagina.
Il requisito risulta soddisfatto. Inoltre nell’inserimento delle immagini l’editor HTML di Moodle obbliga
l’utente a specificare un testo alternativo (l’attributo alt del tag img). La conformità a questo requisito
dipende comunque molto dagli utilizzatori della piattaforma e quindi risulta necessario un lavoro di
sensibilizzazione in tal senso.
Requisito 4: Garantire che tutti gli elementi informativi e tutte le funzionalità siano disponibili anche in
assenza       del      particolare       colore      utilizzato     per    presentarli     nella     pagina.
La conformità a questo requisito dipende dal tema utilizzato per il proprio corso, 12 ma per quanto riguarda
quello standard il requisito risulta sostanzialmente superato anche se, in alcuni casi, il colore viene utilizzato
per veicolare un’informazione (come ad esempio nel calendario, dove indica le diverse tipologie degli eventi).
In molti temi, inoltre, i link vengono differenziati dal normale testo solo da un diverso colore e non dalla
“classica” sottolineatura; questo problema andrebbe risolto urgentemente per permettere agli utenti che hanno
difficoltà nella visione dei colori di individuare facilmente i collegamenti ipertestuali.
Requisito 5: Evitare oggetti e scritte lampeggianti o in movimento le cui frequenze di intermittenza possano
provocare       disturbi     da      epilessia    fotosensibile   o      disturbi    della     concentrazione.
Il requisito risulta soddisfatto e anche in questo caso deve essere cura dell’utente mantenere questa conformità,
evitando di inserire oggetti e scritte lampeggianti; qualora fosse necessario il loro utilizzo, il requisito richiede
di avvisare preventivamente l’utente e fornirgli strumenti per saltare i contenuti lampeggianti.
Requisito 6: Garantire che siano sempre distinguibili il contenuto informativo e lo sfondo, ricorrendo a un
sufficiente contrasto (nel caso del testo) o a differenti livelli sonori (in caso di parlato con sottofondo
musicale).
La conformità a questo requisito dipende dal tipo di tema adottato per il proprio corso ma, tra quelli disponibili
nella distribuzione ufficiale di Moodle, ce ne sono diversi che garantiscono un sufficiente contrasto dei colori,
come ad esempio il tema standard.
Requisito 7: Utilizzare mappe immagine sensibili di tipo lato client piuttosto che lato server, salvo il caso in
cui le zone sensibili non possano essere definite con una delle forme geometriche predefinite indicate nella
DTD                                                                                                    adottata.
In Moodle non vengono utilizzate mappe immagine. Deve essere quindi cura dell’utente il rispetto del
requisito.
Requisito 8: In caso di utilizzo di mappe immagine lato server, fornire i collegamenti di testo alternativi
necessari per ottenere tutte le informazioni o i servizi raggiungibili interagendo direttamente con la mappa
Anche in questo caso la conformità al requisito dipende dall’uso che viene fatto di Moodle.
Requisito 9: Per le tabelle dati usare gli elementi (marcatori) e gli attributi previsti dalla DTD adottata per
descrivere     i     contenuti     e     identificare    le    intestazioni      di      righe   e     colonne.
Il requisito è stato soddisfatto e nelle tabelle di dati, ad esempio nel calendario, sono presenti elementi
(caption) e attributi (summary) che ne illustrano la funzione.

12
  La verifica della differenza di luminosità e di colore tra il testo e lo sfondo previsto al punto d) dell’Allegato A del
Decreto Ministeriale dell’8 luglio 2005 è stata effettuata sul tema standard di Moodle ma è stato eseguito un test anche su
altri temi disponibili, in particolare è stato controllato il contrasto dei colori e la possibilità di aumentare la dimensione dei
caratteri attraverso gli strumenti di personalizzazione del browser.

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Moodle e l’accessibilità di Gianluca Affinito

Requisito 10: Per le tabelle dati usare gli elementi (marcatori) e gli attributi previsti nella DTD adottata per
associare le celle di dati e le celle di intestazione che hanno due o più livelli logici di intestazione di righe o
colonne
I problemi riscontrati nelle precedenti versioni di Moodle sono stati superati e il requisito risulta soddisfatto.
Per garantire la conformità a questo requisito è necessario che anche le tabelle di dati inserite dagli utenti siano
accessibili.
Requisito 11: Usare i fogli di stile per controllare la presentazione dei contenuti e organizzare le pagine in
modo che possano essere lette anche quando i fogli di stile siano disabilitati o non supportati.
Il requisito risulta soddisfatto e l’uso degli appropriati marcatori strutturali di XHTML, ad esempio per le
intestazioni, permette di comprendere meglio la struttura della pagina anche nel caso in cui i fogli di stile siano
disabilitati o non supportati.
Requisito 12: La presentazione e i contenuti testuali di una pagina devono potersi adattare alle dimensioni
della finestra del browser utilizzata dall’utente senza sovrapposizione degli oggetti presenti o perdita di
informazioni tali da rendere incomprensibile il contenuto, anche in caso di ridimensionamento, ingrandimento
o riduzione dell’area di visualizzazione e/o dei caratteri rispetto ai valori predefiniti di tali parametri
Le pagine si adattano alla risoluzione scelta dall’utente senza sovrapposizioni dei contenuti. Quindi il requisito
risulta soddisfatto, anche se in diversi temi di Moodle è stato rilevato l’uso dei pixel per definire la dimensione
dei caratteri; questa scelta, a causa della particolare interpretazione delle specifiche W3C da parte di Microsoft
Internet Explorer, impedisce agli utenti di ingrandire i testi, per cui si consiglia di definire la dimensione dei
caratteri usando solo misure relative come em e %.
Requisito 13: In caso di utilizzo di tabelle a scopo di impaginazione, garantire che il contenuto della tabella
sia     comprensibile      anche      quando      questa   viene      letta   in    modo      linearizzato.
Il requisito risulta sostanzialmente soddisfatto, anche se sarebbe preferibile eliminare una volta per tutte le
tabelle di layout, visti i notevoli vantaggi in termini di accessibilità che derivano dall’uso dei CSS per la
presentazione dei contenuti.
Requisito 14: Nei moduli (form), associare in maniera esplicita le etichette ai rispettivi controlli.
Il requisito risulta soddisfatto, in quanto nei moduli sono state correttamente previste delle etichette associate ai
rispettivi controlli.
Requisito 15: Garantire che le pagine siano utilizzabili quando script, applet, o altri oggetti di
programmazione               sono            disabilitati        oppure           non          supportati.
Il requisito risulta soddisfatto poiché tutte le funzionalità sono disponibili anche nel caso in cui JavaScript non
sia supportato dal browser o sia stato disabilitato dall’utente; ovviamente in assenza del supporto di JavaScript
alcune facilitazioni non possono essere garantite, ma nessuna di queste preclude l’utilizzo della piattaforma.
Lo standard internazionale SCORM prevede esplicitamente l’utilizzo di JavaScript per la corretta tracciabilità
dei corsi di e-learning e quindi al momento risulta impossibile poter realizzare un corso compatibile con lo
standard SCORM che soddisfi pienamente il requisito 15; come abbiamo già anticipato, il CNIPA provvederà a
fornire delle linee guida per l’accessibilità delle piattaforme di e-learning: un documento che dovrebbe
armonizzare i requisiti definiti per i siti web con lo standard SCORM.
Requisito 16: Garantire che i gestori di eventi che attivano script, applet o altri oggetti di programmazione o
che possiedono una propria specifica interfaccia, siano indipendenti da uno specifico dispositivo di input
Il requisito non risulta soddisfatto. In quanto in alcuni casi, come nell’inserimento di una risorsa o di
un’attività, gli eventi sono dipendenti dall’uso del mouse. Considerando che anche l’editor HTML può essere
utilizzato solo con la tastiera, il problema va risolto al più presto perché pregiudica un pieno utilizzo della
piattaforma da parte degli utenti disabili.
Requisito 17: Garantire che le funzionalità e le informazioni veicolate per mezzo di oggetti di
programmazione, oggetti che utilizzano tecnologie non definite da grammatiche formali pubblicate, script e
applet                         siano                           direttamente                        accessibili.
Questo requisito riguarda ad esempio gli oggetti creati con la tecnologia Flash ed è quindi compito dell’utente
provvedere al suo rispetto.
Requisito 18: Nel caso in cui un filmato o una presentazione multimediale siano indispensabili per la
completezza dell’informazione fornita o del servizio erogato, predisporre una alternativa testuale equivalente,
sincronizzata      in      forma       di       sotto-titolazione     o      di      descrizione        vocale.

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Moodle e l’accessibilità di Gianluca Affinito

Anche la conformità a questo requisito dipende dall’uso che si fa di Moodle ed è quindi l’utente che deve
provvedere a fornire un’alternativa funzionale equivalente per i filmati pubblicati all’interno di un corso.
Requisito 19: Rendere chiara la destinazione di ciascun collegamento ipertestuale (link) con testi significativi
anche se letti indipendentemente dal proprio contesto e prevedere meccanismi che consentano di evitare la
lettura       ripetitiva     di       sequenze       di     collegamenti       comuni       a      più      pagine.
Il requisito risulta soddisfatto e, a differenza delle precedenti versioni della piattaforma, sono stati previsti dei
meccanismi che permettono di saltare i vari blocchi di link presenti nella pagina.
Requisito 20: Nel caso che per la fruizione del servizio erogato in una pagina è previsto un intervallo di tempo
predefinito entro il quale eseguire determinate azioni, è necessario avvisare esplicitamente l’utente, indicando
il    tempo       massimo      consentito     e    le     alternative     per    fruire   del    servizio     stesso.
Il requisito risulta soddisfatto, anche se in alcuni casi viene utilizzata una pagina temporizzata (cioè che persiste
sul video per un tempo limitato) che riporta il risultato di un’operazione appena compiuta. Anche nella chat è
previsto un aggiornamento automatico della pagina, ma in questo caso è stata prevista una versione accessibile
che permette all’utente di decidere autonomamente quando aggiornare la schermata.
Requisito 21: Rendere selezionabili e attivabili tramite comandi da tastiere o tecnologie in emulazione di
tastiera o tramite sistemi di puntamento diversi dal mouse i collegamenti presenti in una pagina.
Come già precisato, alcune funzionalità presenti nella piattaforma prevedono l’uso esclusivo del mouse e
quindi il requisito non risulta soddisfatto.
Requisito 22: Per le pagine di siti esistenti che non possano rispettare i su elencati requisiti (pagine non
accessibili), in sede di prima applicazione, fornire il collegamento a una pagina conforme a tali requisiti.
Il requisito si riferisce ad una fase transitoria e quindi va preso in considerazione solo in casi in cui, nonostante
gli sforzi compiuti, non sia possibile rendere accessibili delle pagine esistenti.

2.2 Problemi riscontrati e possibili soluzioni
Nel 2006 il CNIPA ha condotto una sperimentazione sulle piattaforme di e-learning Open Source individuando
in Moodle e ATutor due dei prodotti più interessanti per la Pubblica Amministrazione italiana; in seguito a
questa indagine, ha deciso di partecipare a un progetto del CITICoRD (Centro Interateneo per le Tecnologie
dell'Informazione e della Comunicazione nella Ricerca e nella Didattica dell'Università Sapienza di Roma), che
ha come obiettivo l'adeguamento di Moodle alla normativa italiana sull’accessibilità.13 Il lavoro di
adeguamento è stato affidato direttamente al team di sviluppatori di Moodle14 e i miglioramenti della
piattaforma sono quindi disponibili per l'intera comunità mondiale di utenti.15
Dalla verifica tecnica effettuata su Moodle 1.8.2 è emerso che molti dei problemi presenti nelle precedenti
versioni sono stati risolti e quindi la piattaforma risulta maggiormente accessibile, anche se, come abbiamo
visto, non è ancora pienamente conforme alla normativa italiana. Alcuni degli interventi non sono recenti e già
nelle precedenti versioni si erano visti degli apprezzabili miglioramenti. In particolare dalla versione 1.5 è
iniziato un lavoro di completa separazione dei contenuti dalla loro presentazione, con lo scopo di migliorare la
flessibilità e l'accessibilità dei corsi che utilizzano questo ambiente di apprendimento. Nella versione più
recente di Moodle (luglio 2007), inoltre il codice di marcatura risulta conforme alla DTD Strict di XHTML 1.0.
È stata prestata una maggiore attenzione all'uso delle intestazioni; sono stati finalmente abbandonati i frame
(tranne nella chat che però prevede anche una versione senza frame); le tabelle di dati prevedono gli opportuni
accorgimenti per una corretta fruizione anche da parte di un non vedente; nei moduli sono state correttamente
associate delle etichette ai rispettivi controlli e sono stati inseriti dei link per saltare i menu di navigazione.
Nonostante questi miglioramenti sono presenti ancora diversi problemi che potrebbero pregiudicare l’utilizzo
di tutte le funzionalità da parte di utenti disabili, soprattutto se ricoprono il ruolo di docenti (per gli studenti i
problemi sono di entità minore e comunque dipendono molto dall’accessibilità dei contenuti). Di seguito
vengono suggerite alcune possibili soluzioni che renderebbero l’uso di Moodle più accessibile per tutti gli
utenti, non solo disabili; da sottolineare che le varie soluzioni proposte interessano quasi esclusivamente le

13
     http://www.osspa.cnipa.it/home/index.php?option=com_content&task=view&id=44&Itemid=36
14
     http://docs.moodle.org/en/Moodle Accessibility Specification
15
     http://docs.moodle.org/en/Release Notes#Moodle 1.8

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Moodle e l’accessibilità di Gianluca Affinito

impostazioni che l’utente dovrebbe poter definire nel proprio profilo e quindi impattano il meno possibile
sull’utilizzo della piattaforma da parte di un utente normodotato.
Il comportamento dell’editor HTML di Moodle differisce molto a seconda del browser che si sta utilizzando.
Se si usa Microsoft Internet Explorer, l’editor inserisce elementi deprecati e non conformi alla DTD Strict di
XHTML come font e center; con Mozilla Firefox, invece, vengono applicati degli stili in linea che, pur
garantendo la conformità al primo requisito della Legge 4/2004, non risultano comunque adeguati perché
rendono le pagine meno flessibili e adattabili alle esigenze degli utenti. Se si dovesse decidere di mantenere
solo l’editor attualmente presente in Moodle, è comunque necessario intervenire per non fargli generare codice
presentazionale. Infatti a nostro avviso non è sufficiente disabilitare tutti i comandi che generano codice
XHTML Transitional come è attualmente già possibile per un amministratore. È necessario invece introdurre
delle nuove funzionalità che permettano agli utenti di definire degli stili personalizzati, come avviene ad
esempio in FCKeditor.16 Inoltre sarà necessario estendere le funzionalità dell’editor per supportare gli utenti
nella creazione di tabelle accessibili.17
Sempre riguardo all’editor HTML, si segnala che coloro che utilizzano Firefox sono costretti ad adoperare il
mouse in quanto, muovendosi solo con il tabulatore della tastiera, non è possibile posizionare il cursore
nell’area editabile; anche coloro che utilizzano Internet Explorer, pur avendo minori difficoltà, per alcune
funzioni sono costretti ad adoperare il mouse. Questo problema non riguarda solo gli utenti disabili, ma tutti
coloro che non hanno la possibilità di utilizzare il mouse. Per ovviare a questo problema si suggerisce di
estendere l’uso del MarkDown dovunque sia disponibile l’editor di testo (attualmente questo sistema di
marcatori semplificato è previsto solo per alcune attività come il forum o la pagina di testo). In questo modo
l’utente potrebbe scegliere nel proprio profilo il sistema più adatto alle proprie esigenze e allo stesso tempo non
verrebbero limitati gli utenti che utilizzano abitualmente l’editor HTML.
Infine bisogna rilevare che molte delle scorciatoie da tastiera introdotte nell’ultima versione di Moodle entrano
in conflitto con i comandi del browser, ad esempio in Firefox la combinazione CTRL+O permette di aprire un
nuovo file, CTRL+P stampa la pagina e così via; particolarmente scomoda risulta la scorciatoia CTRL+“freccia
destra” che crea un rientro anziché permettere di spostarsi alla fine della parola successiva. Inoltre il numero
eccessivo di scorciatoie non ne favorisce la memorizzazione e quindi l’utilizzo da parte degli utenti. Si
consiglia pertanto di limitare il numero di scorciatoie e di riservarle solo per i comandi più utilizzati
(intestazioni, link, immagini e poco altro) e, soprattutto, di utilizzare solo i numeri perché quasi tutte le lettere
sono già utilizzate come scorciatoie dai principali browser.
Un ultimo ma fondamentale problema che va risolto riguarda il cosiddetto jump menu che viene utilizzato per
l’inserimento di risorse e attività in un corso e che non risulta accessibile con il solo uso della tastiera.
Utilizzando il browser Microsoft Internet Explorer infatti, una volta che ci si posiziona sul menu a tendina,
bisogna essere estremamente rapidi a selezionare la risorsa/attività che si vuole inserire nel corso altrimenti
viene attivata automaticamente la prima opzione selezionata (il problema non si verifica con Firefox, ma,
considerando la diffusione di Internet Explorer, è necessario intervenire, se si vuole garantire l’accessibilità al
maggior numero di utenti). La soluzione consigliata è di dare la possibilità all’utente di decidere nel proprio
profilo se vuole far comparire i bottoni per l’attivazione dei menu; questi bottoni, già presenti nel codice di
Moodle all’interno di un elemento noscript, permetterebbero anche a coloro che utilizzano solo la tastiera
di poter utilizzare tutte le funzionalità presenti nella piattaforma; in tal modo, inoltre, non si imporrebbe a
coloro che possono utilizzare il jump menu di modificare le proprie abitudini.

3 SUGGERIMENTI                          PER          GLI        AMMINISTRATORI                       DI      UNA
PIATTAFORMA
Di seguito vedremo alcuni interventi che gli amministratori devono compiere per migliorare l’accessibilità dei
corsi che utilizzano la piattaforma Moodle. Particolare attenzione verrà rivolta all’editor HTML che al
momento presenta ancora diversi problemi di accessibilità e conformità alla Legge 4/2004.

16
     http://www fckeditor.net/
17
  L’attuale editor HTML permette di specificare un summary e un caption indispensabili per migliorare l’accessibilità
di una tabella ma non di definire le relazioni tra le celle se non intervenendo manualmente sul codice HTML

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Moodle e l’accessibilità di Gianluca Affinito

Nelle ultime versioni di Moodle, il file per la localizzazione della lingua non è più disponibile nella
distribuzione standard e quindi uno dei primi interventi che deve compiere l’amministratore di una piattaforma
è l’installazione della propria lingua. Per aggiungere una nuova lingua è possibile scaricare e scompattare il
language pack manualmente18 oppure usare direttamente l’interfaccia di Moodle.
In Moodle 1.8.x tutti blocchi e le attività che un amministratore può rendere disponibili ai docenti risultano
sostanzialmente conformi alla normativa italiana e sufficientemente accessibili; in alcuni casi sono stati rilevati
dei problemi di conformità che però non dovrebbero pregiudicare l’utilizzo da parte degli utenti disabili e che
comunque si prevede saranno risolti quanto prima. Ovviamente in alcuni casi la conformità alla normativa
italiana dipende dall’uso che si fa di questi strumenti. Ad esempio per il blocco HTML valgono le indicazioni
generali sull’accessibilità di un corso e quindi il rispetto dei requisiti di accessibilità dipende dal docente che
inserisce i contenuti e non dalla piattaforma Moodle. Nonostante questi strumenti risultino conformi, si
suggerisce di disabilitare quelli che si ritiene poco utili o non adatti ai propri corsi (ad esempio Network server,
Loan calculator, ecc) per semplificare l’interfaccia della piattaforma e facilitare i docenti meno esperti nell’uso
di Moodle.
Un altro intervento che un amministratore può fare per aiutare i docenti a rispettare i requisiti previsti dalla
normativa italiana sull’accessibilità riguarda i filtri, cioè delle regole che vengono applicate alla maggior parte
dei testi inseriti dagli utenti in Moodle prima che essi vengano pubblicati e che quindi consentono delle
“modifiche dell'ultimo minuto”. Tra i vari filtri disponibili in Moodle, Tidy19 può risultare molto utile per poter
garantire la conformità al primo requisito del DM 8 luglio 2005, che prescrive di usare i linguaggi di marcatura
in modo conforme alle specifiche del W3C; questo strumento è infatti uno dei più antichi e noti validatori
HTML20 e permette di scovare gli errori del codice di marcatura e di restituirlo privo di errori formali.
Per quanto riguarda il layout di un corso Moodle, si consiglia di rendere disponibili diversi temi in modo da
dare la possibilità all’utente di decidere quale soddisfi maggiormente le proprie necessità ed esigenze di lettura;
in particolare si suggerisce di rendere sempre disponibile il tema standard che è quello che garantisce una
maggiore accessibilità. Inoltre potrebbe risultare utile permettere a ogni utente di impostare un proprio tema
personalizzato.
Le ultime considerazioni riguardano AJAX (Asynchronous JavaScript and XML), un termine che descrive un
nuovo approccio all'utilizzo di diverse tecnologie esistenti (HTML o XHTML, CSS, JavaScript, DOM, XML,
XSLT e l'oggetto XMLHttpRequest). AJAX offre molte opportunità a chi realizza interfacce web con il rischio
però di rendere le pagine parzialmente inaccessibili; alcune di queste funzionalità definite al momento
sperimentali in Moodle (ad esempio la possibilità di spostare una risorsa con il drag and drop) non funzionano
correttamente con Mozilla Firefox ma solo con Microsoft Internet Explorer e quindi, fino a quando non saranno
compatibili con tutti i browser, si consiglia di abilitarle solo se si è sicuri che gli utenti potranno realmente
fruirne.

3.1 L’editor HTML di Moodle
Come abbiamo visto precedentemente, il comportamento dell’editor HTML21 presente in Moodle differisce
molto a seconda del browser che si sta utilizzando: se si usa Microsoft Internet Explorer, l’editor inserisce
elementi deprecati e non conformi alla DTD Strict di XHTML (come font e center), mentre con Firefox
tutti gli stili vengono applicati in linea. Nelle prossime versioni di Moodle in alternativa all’attuale editor sarà
possibile utilizzare anche TinyMCE,22 uno dei migliori editor WYSIWYG rilasciato sotto licenza LGPL. Fino a
quel momento sarà necessario configurare al meglio l’attuale editor, in modo da facilitare il lavoro dei docenti
e allo stesso tempo garantire la conformità alla normativa italiana di un corso realizzato con Moodle.

18
  Il language pack in italiano è disponibile al seguente indirizzo:
http://download.moodle.org/download.php/lang16/it_utf8.zip
19
  Per poter attivare il filtro è necessario abilitare le opzioni libtidy nell’installazione di PHP, ulteriori informazioni sono
disponibili al seguente indirizzo: http://it.php net/tidy
20
  Per ulteriori informazioni su Tidy si consiglia la lettura di Clean up your Web pages with HTML TIDY
(http://www.w3.org/People/Raggett/tidy/)
21
     http://www.dynarch.com/demos/htmlarea/
22
     http://tinymce.moxiecode.com/

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Moodle e l’accessibilità di Gianluca Affinito

A prescindere da ciò che viene impostato nel pannello di amministrazione, gli utenti possono scegliere di non
utilizzare l’editor HTML. Quindi conviene lasciare loro la possibilità di decidere la configurazione più adatta
alle proprie esigenze; è bene precisare che l'utente visualizzerà l’editor HTML solo se utilizza un browser
compatibile con esso (cioè con JavaScript supportato e attivato).
Vediamo brevemente come configurare alcune delle opzioni disponibili per migliorare l’accessibilità
dell’editor, iniziando da alcuni interventi che riguardano la personalizzazione dell’interfaccia. Se si decide di
modificare il colore di sfondo per adattarlo al tema grafico utilizzato nel proprio corso, è necessario utilizzare
solo colori chiari per garantire un sufficiente contrasto con il colore del testo, che invece al momento non può
essere modificato. Tra le varie opzioni è possibile impostare l’elenco di font che comparirà nel menu “nome del
carattere”. Il primo della lista sarà anche quello che verrà utilizzato come carattere dell’editor e quindi è
preferibile scegliere un font senza grazie (tipo Arial o Verdana) perché garantisce una migliore leggibilità a
schermo. Infine, se si vuole modificare la dimensione dei font, si consiglia di utilizzare solo valori relativi (em
o %) e non i pixel, perché altrimenti Microsoft Internet Explorer non permetterà l’ingrandimento dei testi.
Passiamo al secondo gruppo di interventi che riguardano
invece i comandi presenti nell’editor. Per garantire la
conformità al primo requisito della Legge 4/2004 è
necessario disabilitare tutti quei comandi che permettono di
inserire codice non conforme alla DTD Strict di XHTML
1.0; in particolare devono essere disabilitati fontname (nome
del carattere), font-size (dimensioni del carattere), i vari
allineamenti, il colore del testo e quello dello sfondo, perché
utilizzando Microsoft Internet Explorer verrebbero inseriti
elementi ed attributi presentazionali esplicitamente vietati
dalla normativa italiana. Infine si consiglia di abilitare il filtro Word per permettere agli utenti di ripulire il
codice generato da Microsoft Word, che solitamente aggiunge degli stili proprietari che, oltre a rendere il
codice non valido, sovrascrivono le impostazioni definite nel tema del proprio corso.

4 REALIZZARE UN TEMA ACCESSIBILE
A partire da Moodle 1.5 è iniziato un lavoro di separazione dei contenuti dalla loro presentazione con lo scopo
di migliorare la flessibilità e l’accessibilità delle pagine. Così, nelle ultime versioni di Moodle, l’aspetto
dell’aula virtuale può essere interamente modificato intervenendo solo sul foglio di stile scelto per il proprio
corso. Alcuni temi sono forniti nella distribuzione ufficiale di Moodle, ma altri possono essere realizzati
autonomamente ed è possibile personalizzare in modo abbastanza semplice il logo, i colori, gli stili e la grafica.
I temi di Moodle utilizzano i fogli di stile (CSS) per definire l’aspetto grafico di un corso. In particolare, in un
tema sono generalmente presenti tre CSS che servono per definire gli stili per il layout (posizionamenti,
margini, bordi, ecc), i font (tipo, dimensione, peso, allineamento, ecc.) e i colori (primo piano, sfondo, colore
dei bordi, ecc). Moodle ha un tema “standard” che può servire come layout di base per realizzare altri temi.
Sfruttando la cascata dei fogli di stile, infatti, le istruzioni definite nell’ultimo CSS sovrascrivono quelle
definite precedentemente; questo dà agli autori dei temi molte opportunità, perché permette di realizzare un
nuovo tema apportando solo piccole modifiche, come usare differenti colori o aggiungere il proprio logo, ad
uno esistente.23
Di seguito verranno presentati alcuni suggerimenti per la realizzazione di un tema accessibile e conforme ai
requisiti tecnici della Legge 4/2004; per ulteriori approfondimenti, si consulti Tecniche e suggerimenti per
realizzare CSS conformi alle WCAG 1.024.

4.1 Layout
Il primo requisito della Legge 4/2004 richiede l’utilizzo delle versioni più recenti disponibili dei linguaggi
definiti da grammatiche formali pubblicate. Nel caso del layout di un sito, questo significa usare i fogli di stile

23
  Per ulteriori informazioni sulla realizzazione di un tema si consulti la documentazione ufficiale di Moodle disponibile al
seguente indirizzo: http://docs.moodle.org/en/Themes
24
     http://www.diodati.org/w3c/wai/tecnichecss/ (traduzione in italiano)

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Moodle e l’accessibilità di Gianluca Affinito

definiti dalle Specifiche CSS.25 Per poter garantire la conformità a questo requisito è necessario utilizzare solo
codice conforme alle specifiche ed evitare tutte le caratteristiche deprecate dalle tecnologie W3C; per verificare
la conformità del proprio foglio di stile alle specifiche del W3C è possibile utilizzare il servizio di validazione
dei CSS.26
Il requisito 11 impone di usare i fogli di stile per controllare la presentazione dei contenuti e organizzare le
pagine in modo che possano essere lette anche quando i fogli di stile siano disabilitati o non supportati. Ciò
significa che gli autori devono scrivere documenti che possono essere letti anche senza i fogli di stile. Come
abbiamo visto precedentemente, nelle ultime versioni di Moodle il codice di marcatura risulta maggiormente
strutturato e più attento all’uso semantico degli elementi XHTML; per quanto riguarda gli autori dei temi
quindi il grosso del lavoro è stato già realizzato e gli interventi per realizzare un tema conforme alla normativa
italiana devono essere concentrati solo sulla personalizzazione del foglio di stile e non su eventuali modifiche
da apportare al codice di marcatura generato dalla piattaforma.
Il requisito 12 prevede che una pagina web debba potersi adattare alle dimensioni della finestra del browser
anche in caso di ridimensionamento, ingrandimento o riduzione dell’area di visualizzazione. Ciò vuol dire
realizzare layout che si adattano alla risoluzione scelta dall’utente (i cosiddetti layout liquidi). Nel DM 8 luglio
2005 non vengono specificati dei parametri per effettuare la verifica di questo requisito tecnico. Generalmente
si tende a considerare 800*600pixel come la risoluzione minima dello schermo per la quale deve essere
verificato che non ci siano sovrapposizione degli elementi della pagina o perdita di informazioni, tali da
rendere incomprensibile il contenuto. È bene precisare che il tema standard rispetta il requisito 12: si consiglia,
quindi, agli autori dei temi di non modificare le impostazioni definite in questo foglio di stile.
Anche se le tabelle d’impaginazione sono altamente sconsigliate, il loro uso non è vietato dalla Legge 4/2004,
che richiede semplicemente di garantire che il contenuto della tabella sia comprensibile anche quando questa
viene letta in modo linearizzato. Nelle prossime versioni di Moodle assisteremo con ogni probabilità
all’abbandono delle tabelle di layout (in Moodle è già presente un formato di corso che non ne fa uso) e quindi
per il momento si sconsiglia di intervenire sul codice della piattaforma.
Per facilitare la selezione e l’attivazione dei collegamenti presenti in una pagina, il requisito 21 richiede che la
distanza verticale di liste di link e tra i pulsanti di un modulo sia di almeno 0,5em e che le dimensioni dei
pulsanti siano tali da rendere chiaramente leggibile l’etichetta in essi contenuta. Per rispettare questo requisito è
quindi necessario non ridurre eccessivamente gli spazi per il posizionamento dei link e degli oggetti ed evitare
che gli elementi selezionabili abbiano una dimensione troppo piccola o che siano estremamente vicini tra loro.
Anche in questo caso il tema standard di Moodle rispetta ampiamente il requisito in analisi e quindi non è
necessario intervenire in alcun modo.
Un’ultima considerazione riguarda i loghi e in generale le immagini inserite nel proprio tema. Come vedremo
successivamente, un accorgimento fondamentale per realizzare contenuti accessibili è la presenza di buoni testi
alternativi, soprattutto se le immagini veicolano delle informazioni importanti per la comprensione del testo;
nel caso del logo è necessario fornire un’alternativa testuale equivalente che deve svolgere la stessa funzione e
quindi, ad esempio, deve riportare il nome del corso.

4.2 Font
I contenuti testuali di una pagina devono potersi adattare alle dimensioni dello schermo. Si deve quindi
permettere il ridimensionamento o l’ingrandimento dei caratteri rispetto ai valori predefiniti dal browser. Per
soddisfare questo requisito per la dimensione dei font è necessario utilizzare unità relative (em o %) e non i
pixel perché Microsoft Internet Explorer non ne permette il ridimensionamento. Ad esempio, nel proprio CSS
scrivere h1{font-size:2em} e non h1{font-size:16px}.
Un altro accorgimento da seguire riguarda la tipologia di font. Da studi effettuati risulta che i font senza grazie
come Arial e Verdana sono maggiormente leggibili a schermo e quindi sono da preferire rispetto a quelli con le
grazie come ad esempio il Times New Roman; inoltre, poiché non si può dare per scontato che l’utente abbia
un particolare font sul proprio computer, è necessario specificare sempre un font generico di ripiego. In questo
caso, scrivere nel proprio CSS body{font-family: arial,verdana,sans-serif;}

25
     http://www.diodati.org/w3c/css2/cover.html
26
     http://jigsaw.w3.org/css-validator/

                                                                11
Moodle e l’accessibilità di Gianluca Affinito

4.3 Colori
Il requisito 6 stabilisce che è necessario garantire che
siano sempre distinguibili il contenuto informativo e lo
sfondo ricorrendo a un sufficiente contrasto nel caso del
testo. A tale scopo è possibile utilizzare dei software
appositi, come ad esempio il Contrast Color Analyzer,27 in
grado di verificare se le combinazioni di colori utilizzate
rispettano le soglie previste dalla Legge 4/2004.
Se nel proprio CSS si specifica un colore di primo piano,
inoltre, è necessario specificare sempre anche un colore di
sfondo, e viceversa, in quanto l’utente potrebbe aver modificato le impostazioni del proprio sistema operativo,
con il risultato che alcuni contenuti potrebbero risultare illeggibili. Infine, è preferibile evitare di inserire sfondi
grafici sotto il testo; in ogni caso, la verifica sul contrasto dei colori va effettuata anche qualora il testo si trovi
sovrapposto a uno sfondo grafico.
Un’ultima considerazione riguarda il colore dei link. In molti temi, tra cui purtroppo anche quello standard, i
collegamenti ipertestuali vengono differenziati dal normale testo solo da un diverso colore e non dalla
“classica” sottolineatura. Questa scelta viola il requisito 4, che richiede di garantire che tutte le funzionalità
siano disponibili anche in assenza di colore. L’antica convenzione di sottolineare i link può essere violata solo
nei casi in cui è evidente che si tratta di collegamenti ipertestuali, come ad esempio nei menu di navigazione.

5 REALIZZARE MATERIALI DIDATTICI ACCESSIBILI
Per poter garantire l'accessibilità di un corso on line è necessario che sia l’ambiente di apprendimento che i
contenuti siano accessibili e rispettino i requisiti tecnici previsti dalla Legge 4/2004. Quindi il lavoro da fare
per rendere un corso realizzato con Moodle conforme alla normativa sull’accessibilità non riguarda solo la
piattaforma in sé ma anche, ovviamente, l'utilizzo che se ne fa. Ad esempio, se viene inserita un'immagine,
Moodle obbliga l’utente ad aggiungere un’alternativa testuale, ma non può verificare che quel testo veicoli
effettivamente un'informazione equivalente; è molto importante, allora, sensibilizzare su questo tema gli
utilizzatori, sia docenti che studenti, perché nessun software può garantire automaticamente l’accessibilità delle
pagine, se chi le crea non pensa a come verranno fruite dagli utenti finali.
A livello tecnico, per realizzare un corso accessibile è necessario seguire le linee guida sull’accessibilità
raccomandate dal W3C e i requisiti tecnici previsti dalla normativa italiana. Bisogna però considerare che, per
rendere un corso realmente accessibile, potrebbe essere necessario anche un ripensamento delle modalità
didattiche a distanza.28 In alcuni casi infatti, come ad esempio in presenza di soggetti affetti da disturbi
dell’apprendimento, è indispensabile essere consapevoli che alcune disabilità provocano una difficoltà
nell’acquisizione e nell’uso di abilità di ascolto, lettura, scrittura e ragionamento. Per capire meglio questa
problematica, è utile leggere un esempio riportato nel Rapporto della Commissione ICT disabili del 2005: “Per
partecipare attivamente a una chat occorre esprimere i propri pensieri senza eccessivi ritardi e un utente con
scarsa dimestichezza informatica, con deficit linguistici o che utilizzi tecnologie assistive, potrebbe non riuscire
a leggere o a digitare i testi con sufficiente prontezza; un utente dislessico potrebbe altresì essere intimidito
dall’idea di dover rappresentare i propri pensieri in forma scritta”. Nel caso specifico, una possibile soluzione
potrebbe essere quella di privilegiare gli strumenti di comunicazione e interazione asincroni, come ad esempio
un forum di discussione, ma quello che ci preme sottolineare in questa sede è che per venire incontro alle
necessità degli studenti disabili potrebbe essere necessario adottare delle strategie didattiche diverse da quelle
tradizionalmente seguite in un corso di e-learning.
Di seguito verranno illustrati alcuni accorgimenti che i docenti di un corso a distanza dovrebbero seguire per
realizzare materiali didattici accessibili a tutti; anche se tra i partecipanti a un corso non sono presenti studenti
disabili molti degli accorgimenti proposti possono essere utili, come vedremo, a qualsiasi tipo di utenza. Vista
la vastità della materia, non è possibile esaurire l’argomento in poche pagine. Si rimanda, perciò, per maggiori
dettagli alla lettura della molta documentazione disponibile. In particolare si consiglia la lettura delle già citate

27
     http://www.webaccessibile.org/argomenti/argomento.asp?cat=670
28
  Si rimanda alla lettura della documentazione disponibile su Handitecno (http://handitecno.indire.it/) per eventuali
approfondimenti sulle strategie di insegnamento per gli studenti disabili

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