MODELLI PER LA VALUTAZIONE DI FARMACI ANTIDEPRESSIVI
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DISTURBI DELL’UMORE depressione è il disturbo dell’umore più frequente mania disturbo maniaco-depressivo (bipolare)
DEPRESSIONE: DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE è una patologia psichiatrica ad eziologia complessa si tratta di un disturbo dell’umore, che tuttavia può essere associato o derivante dalla psicosi deve essere distinta da disturbi dell’umore temporanei (es: afflizione, tristezza, delusione) deve essere distinta da disturbi dell’umore secondari ad altre patologie (es: nel caso dei malati tumorali)
DEPRESSIONE: INCIDENZA si tratta di una delle patologie psichiatriche più comuni circa l’11-12% degli adolescenti U.S.A. soffre di sintomi depressivi
DEPRESSIONE: SINTOMI secondo i criteri del DSM-5 si può parlare di depressione quando almeno cinque di questi sintomi sono presenti per una porzione significativa della giornata per un periodo di almeno due settimane
DEPRESSIONE: SINTOMI almeno uno di questi sintomi Sintomi centrali deve essere necessariamente umore depresso presente per poter fare una diagnosi di depressione perdita di interesse e/o piacere Sintomi sussidiari disturbi dell’appetito e variazioni di peso insonnia o ipersonnia agitazione o ritardo psicomotorio fatica e perdita di energia sensazione di inutilità o di colpa eccessiva e inappropriata ridotta capacità di concentrazione pensieri ricorrenti di morte e suicidio e tentativo di mettere in pratica l’idea (circa 10-15% dei soggetti)
DEPRESSIONE: CAUSE PROPOSTE cause biologiche il cervello degli individui colpiti da depressione presenta delle differenze rispetto agli individui non affetti questo studio mostra la presenza di anomalie nel metabolismo proteico durante la depressione bisogna chiarire se queste modificazioni siano una causa o una conseguenza della malattia
DEPRESSIONE: CAUSE PROPOSTE alterazioni delle monoammine in particolare serotonina e noradrenalina il ruolo delle monoammine nella depressione è supportato dal meccanismo di azione degli antidepressivi
DEPRESSIONE: CAUSE PROPOSTE ereditarietà la depressione è più comune in persone che hanno parenti prossimi colpiti dalla malattia eventi avversi ad esempio lutti, disoccupazione e simili traumi dell’infanzia ad esempio bullismo, emarginazione, abusi in famiglia
DEPRESSIONE: CAUSE PROPOSTE la depressione si autoalimenta
MODELLI ANIMALI DI DEPRESSIONE considerata la natura molto complessa dei sintomi della depressione, risulta in alcuni casi molto difficile riprodurli nell’animale da esperimento
MODELLI ANIMALI PER STUDIARE FARMACI ANTIDEPRESSIVI modelli di stress si basano sul ruolo importante attribuito allo stress nella genesi della depressione modelli di separazione intesa sia come allontanamento che come morte modelli farmacologici usati come corollario dei precedenti modelli miscellanei
MODELLI ANIMALI DI DEPRESSIONE D-LA = diminuzione attività locomotoria; I-LA = aumento attività locomotoria; D-MP = diminuzione della motivazione; IMP = impulsività; D-SC = diminuzione dei contatti sociali; ANH = anedonia
MODELLI DI STRESS si basano tutti sulla presenza di uno stress inevitabile per l’animale non richiedono particolari addestramenti o apprendimento sono caratterizzati dalla riduzione progressiva dell’attività locomotoria degli animali. altri effetti osservabili sono la diminuzione della motivazione e dei contatti sociali
MODELLO DELLA SFIDUCIA APPRESA (LEARNED HELPLESSNESS) un animale che viene esposto a delle scariche elettriche e si trova nelle condizioni per evitarle impara rapidamente a scappare tuttavia se lo shock è inevitabile, l’animale diminuirà progressivamente i tentativi di fuga e giacerà passivo, mostrando inoltre diminuzione dell’appetito e del peso corporeo e dell’aggressività è stato proposto che il modello riproduca una condizione simile alla depressione reattiva allo stress la gabbia possiede un pavimento elettrificato e i compartimenti sono separati da una porta a ghigliottina
MODELLO DELLA SFIDUCIA APPRESA Ambientamento alla gabbia pre-test porta chiusa 50 min di shock inevitabile, veicolato come 80 shock elettrici (1 mA x 5s ogni 30s) shock fastidioso ma non doloroso test (porta aperta) 5 min ambientamento porta chiusa porta aperta 30 shock (1 mA x 5 s) valutazione del comportamento di fuga animali non trattati con antidepressivi mostrano deficit di fuga animali trattati con antidepressivi cronici presentano il comportamento di fuga
MODELLO DELLA SFIDUCIA APPRESA è possibile ripetere la valutazione in giorni successivi naive esposti allo shock altri comportamenti che si possono misurare in questo test sono: attività locomotoria, turning, rearing sniffing, grooming indicativi di benessere dell’animale crouch indicativo di paura
MODELLO DELLA SFIDUCIA APPRESA il trattamento con antidepressivi deve essere cronico per poter funzionare in questo test
MODELLO DELLA DISPERAZIONE COMPORTAMENTALE (TEST DI PORSOLT O TEST DEL NUOTO FORZATO) Un animale (ratto o topo) se costretto a nuotare in uno spazio limitato e senza possibilità di scappare, dopo un breve periodo iniziale durante il quale si adopera vigorosamente nel tentativo di fuggire, rinuncia ad ulteriori tentativi e rimane immobile, compiendo solo i movimenti essenziali per tenere la testa fuori dall’acqua (“disperazione”) dimensioni cilindro temperatura acqua
MODELLO DELLA DISPERAZIONE COMPORTAMENTALE GIORNO 1 l’animale viene posto a nuotare per 15 minuti, durante i primi 5 minuti si registra il comportamento dell’animale GIORNO 2 l’animale viene posto a nuotare per 5 minuti, durante i quali si registra il comportamento dell’animale Nella fase iniziale gli animali mostrano tre principali forme di comportamento: immobilità, nuoto, arrampicamento gli animali trattati con antidepressivi manifesteranno una riduzione del tempo di immobilità e tenteranno di scappare
MODELLO DELLA DISPERAZIONE COMPORTAMENTALE il test risponde anche a trattamenti subacuti con antidepressivi
MODELLO DELLA DISPERAZIONE COMPORTAMENTALE l’analisi dei vari comportamenti esibiti dagli animali in questo test può consentire di studiare il meccanismo d’azione degli antidepressivi fluoxetina = SSRI reboxetina = NaRI desipramina = triciclico
MODELLO DELLA SOSPENSIONE PER LA CODA (TAIL SUSPENSION TEST) il tail suspension test (TST) è ad oggi uno dei test più utilizzati per la valutazione dei farmaci antidepressivi si può considerare derivato dal test della disperazione comportamentale il test si basa sul fatto che topi che siano tenuti appesi per la coda sviluppano immobilità, definita come l’assenza di movimenti volontari
TAIL SUSPENSION TEST Procedura il topo viene sospeso per la coda fissandolo al gancio presente sul soffitto del box ciascun topo è mantenuto in questa posizione per 6 minuti, con un singolo trial la durata della immobilità può essere fatta manualmente o ci si può avvalere del trasduttore di forza presente nella gabbia Durata dell’immobilità è il parametro unico che si misura in questo test
TAIL SUSPENSION TEST gli antidepressivi riducono il tempo di immobilità anche questo test può rispondere a trattamenti subacuti con antidepressivi
MODELLO DELLO STRESS CRONICO (CHRONIC MILD STRESS) gli animali sono sottoposti a stress di varia natura (shock elettrico, privazione di cibo o acqua, rumori) per almeno 21 giorni consecutivi gli stress devono essere lievi e imprevedibili, in modo che non si sviluppino fenomeni di apprendimento associativo l’animale imparerà che lo stress è inevitabile 48-72h gli animali sono posti in un open field, sottoposti a un ulteriore stress e si valuta il grado di attivazione dell’animale gli animali stressati mostrano scarsa attivazione alternativamente si può valutare il consumo di una soluzione zuccherata gli animali stressati mostrano scarso interesse per la soluzione zuccherata
MODELLO DELLO STRESS CRONICO (CHRONIC MILD STRESS) lo stress cronico riduce l’incremento di peso e l’assunzione di saccarosio gli antidepressivi attenuano questi effetti
MODELLO DELLO STRESS SOCIALE un roditore dominante viene isolato nella sua gabbia di stabulazione successivamente si introduce in questa gabbia un “intruso” remissivo il roditore dominante aggredirà l’ “intruso”, che manifesterà delle alterazioni comportamentali paragonabili a quelle osservabili nel modello dello stress cronico il modello è particolarmente interessante perché nell’animale remissivo si possono sviluppare delle alterazioni a carico dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene molto simili a quelle che si manifestano nella depressione umana il modello risponde ad antidepressivi cronici, ma la specificità del modello è controversa, in quanto potrebbe riprodurre anche tratti dell’ansia sociale
MODELLI DI SEPARAZIONE
MODELLI DI SEPARAZIONE D-LA = diminuzione attività locomotoria; I-LA = aumento attività locomotoria; D-MP = diminuzione della motivazione; IMP = impulsività; D-SC = diminuzione dei contatti sociali; ANH = anedonia
MODELLI DI SEPARAZIONE i modelli di separazione possono impiegare diversi animali primati, roditori, polli la separazione può essere intesa come allontanamento dalla madre o dal gruppo i primati sono gli animali che forniscono la risposta migliore e maggiormente riproducibile in questo test
SEPARAZIONE MADRE-FIGLIO questo protocollo può essere anche utilizzato per valutare gli effetti della separazione a lungo termine e studiare gli effetti degli antidepressivi ratti che sono stati separati dalla madre hanno una maggiore facilità a mostrare la disperazione comportamentale nel test del nuoto forzato. gli antidepressivi contrastano questo effetto
MODELLI FARMACOLOGICI
MODELLI FARMACOLOGICI D-LA = diminuzione attività locomotoria; I-LA = aumento attività locomotoria; D-MP = diminuzione della motivazione; IMP = impulsività; D-SC = diminuzione dei contatti sociali; ANH = anedonia
MODELLI FARMACOLOGICI sono poco numerosi, in considerazione del fatto che il meccanismo preciso della depressione non è riproducibile con la somministrazione di un singolo farmaco sono modelli poco utilizzati
MODELLO DELLA SINDROME RESERPINICA La somministrazione di farmaci che esauriscono le riserve di catecolamine come la reserpina e la tetrabenazina produce una sindrome comportamentale caratterizzata da sedazione, catalessia, ptosi, ipotermia sindrome reserpinica La sindrome viene antagonizzata o invertita dal pretrattamento con: triciclici e IMAO. Falsi negativi: mianserina, trazodone Falsi positivi: stimolanti, L-DOPA, agonisti dopaminergici
MISCELLANEA DI MODELLI DI DEPRESSIONE
MISCELLANEA DI MODELLI DI DEPRESSIONE D-LA = diminuzione attività locomotoria; I-LA = aumento attività locomotoria; D-MP = diminuzione della motivazione; IMP = impulsività; D-SC = diminuzione dei contatti sociali; ANH = anedonia
ASPORTAZIONE DEI BULBI OLFATTORI NEL RATTO L’asportazione bilaterale dei due bulbi olfattori produce nel ratto una complessa sindrome comportamentale caratterizzata principalmente da: - Deficit di apprendimento - Irritabilità - Iperattività motoria - Mouse-killing behaviour IL LIMITE DEL MODELLO E’ L’USO DELL’IPERATTIVITA’ MOTORIA COME INDICATORE DI “DEPRESSIONE”
ASPORTAZIONE DEI BULBI OLFATTORI NEL RATTO gli antidepressivi (fluoxetina e 4a) antagonizzano l’iperattività motoria indotta dall’asportazione dei bulbi olfattori nel ratto
MODELLO DELL’AUTOSTIMOLAZIONE INTRACRANICA
TEST DELL’AUTOSTIMOLAZIONE INTRACRANICA in seguito ad opportuno addestramento, i ratti possono imparare ad autosomministrarsi piccole scosse elettriche intracerebrali che sono veicolate mediante elettrodi impiantati nelle aree connesse con in processi di gratificazione
TEST DELL’AUTOSTIMOLAZIONE INTRACRANICA La frequenza con la quale un animale si autostimola mediante elettrodi impiantati in determinate aree cerebrali è direttamente proporzionale al “piacere” che prova. Sistema dopaminergico meso-limbico mediatore del “piacere”. Tutti i trattamenti cronici (non acuti) con AD potenziano la trasmissione dopaminergica nel sistema meso-limbico. L’autostimolazione è potenziata dai trattamenti che producono “euforia” e dagli antidepressivi. Trattamento acuto con amfetamina Trattamento acuto con cocaina Trattamento acuto con morfina Trattamento cronico con DMI Trattamento cronico con imipramina
TEST DELL’AUTOSTIMOLAZIONE INTRACRANICA il comportamento è ridotto da: sospensione di un trattamento cronico con amfetamina, ed è ripristinato dal trattamento cronico con imipramina o amitriptilina il comportamento è prevenuto da: 1) trattamento cronico con litio 2) trattamento cronico con reserpina 3) lesione della capsula interna 4) esposizione a shock “inevitabile” 5) trattamento con neurolettici, a-MT
TEST DELL’AUTOSTIMOLAZIONE INTRACRANICA gli antidepressivi riducono la soglia per l’autostimolazione quando sono somministrati cronicamente, gli effetti in acuto si possono discostare da quelli cronici
MODELLI GENETICI DI DEPRESSIONE esistono numerosi modelli genetici nel topo che possono riprodurre differenti cause proposte per la depressione. i risultati ottenuti possono comunque differire dalle aspettative teoriche
MODELLI PER STUDIARE FARMACI USATI PER IL TRATTAMENTO DELLA MANIA
MODELLO DELL’IPERATTIVITA’ MOTORIA INDOTTA DALL’AMFETAMINA l’amfetamina può indurre uno stato simile alla mania nei soggetti sani e può scatenare episodi di mania in pazienti bipolari il modello può essere acuto o cronico il modello acuto risponde al trattamento acuto con litio o tamoxifene, ma non al trattamento cronico con litio contrasto con l’evidenza clinica il modello cronico è ritenuto superiore perchè sarebbe in grado di riprodurre modificazioni neuroadattative simili a quelle che sarebbero alla base della mania tuttavia, non esistono dati sufficienti che dimostrino l’efficacia del trattamento ripetuto con farmaci antimanici nel modello della somministrazione cronica di amfetamina
ALTRI MODELLI FARMACOLOGICI PER STUDIARE FARMACI EFFICACI SULLA MANIA somministrazione combinata di amfetamina e clordiazepossido somministrazione intracerebroventricolare di ouabaina somministrazione di quinpirolo (agonista recettori D2) questi modelli non apportano vantaggi significativi rispetto al modello della somministrazione di amfetamina e possono essere sensibili anche a farmaci che non hanno impiego clinico nel trattamento della mania tuttai i modelli farmacologici hanno il limite di essere basati esclusivamente sulla valutazione dell’iperattivtà motoria
MODELLO DELLA PRIVAZIONE DEL SONNO la privazione del sonno può scatenare episodi di mania in pazienti bipolari un roditore è piazzato individualmente su una piattaforma di piccole dimensioni circondata da acua e mantenuto per 72 ore consecutive
MODELLO DELLA PRIVAZIONE DEL SONNO roditori privati del sonno manifestano una serie di comportamenti indicativi di uno stato ritenuto simile alla mania, quali: aggressività, iperattività ed insonnia il modello è sensibile al trattamento cronico con litio si ritiene che il modello abbia validità predittiva, di costrutto e sintomatica tuttavia la privazione del sonno non induce episodi di mania in individui sani il modello espone gli animali ad una serie di stress, come l’immobilizzazione, che possono influenzare lo stato emozionale, e limitare la specificità del modello
MODELLO DELLO STRESS SOCIALE un roditore dominante viene isolato nella sua gabbia di stabulazione successivamente si introduce in questa gabbia un “intruso” remissivo il roditore dominante aggredirà l’ “intruso”, MA in questa variante del modello si valuta il comportamento del ratto dominante il modello riproduce nell’animale dominante alcuni comportamenti che si ritengono indicativi di una condizione analoga alla mania, ad esempio l’aggressiivtà il modello risponde a trattamenti cronici con farmaci utilizzati per la terapia clinica della mania, i quali alterano il comportamento aggressivo ma non le interazioni sociali di tipo non aggressivo
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