Modelli di riabilitazione lessicali e sublessicali - San Marino 2012 Convegno: "Imparare, questo è il problema"

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Modelli di riabilitazione lessicali e sublessicali - San Marino 2012 Convegno: "Imparare, questo è il problema"
Modelli di riabilitazione lessicali e
            sublessicali
            San Marino 2012
Convegno: «Imparare, questo è il problema»

                Francesca Scortichini
                     psicologa
  Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Modelli di riabilitazione lessicali e sublessicali - San Marino 2012 Convegno: "Imparare, questo è il problema"
Riabilitazione specialistica
 Intervento specifico, condotto da uno specialista della rieducazione
  (neuropsicologo o logopedista) con obbiettivi, tempi e modalità ben
  definiti e con verifica dell’efficacia ed efficienza del trattamento stesso.

 L’efficacia è legata alla precocità, all’intensità e alla frequenza degli
  interventi per i quali il riabilitatore può avvalersi della collaborazione di
  famiglia e scuola.

 Il contenuto della riabilitazione si differenzia dalla didattica scolastica
  normale e speciale per metodi e modalità ed è guidato da modelli
  neuropsicologici, cognitivi e linguistici propri.
Modelli di riabilitazione lessicali e sublessicali - San Marino 2012 Convegno: "Imparare, questo è il problema"
Approccio incentrato sul deficit
 Numerosi autori (1) (2) oggi concordano nell’utilizzare un approccio alla
riabilitazione incentrato sul DEFICIT. Questo orientamento prevede
una diagnosi accurata del funzionamento di componenti cognitive
necessarie per elaborare l’informazione stimolo e può suggerire caso
per caso la scelta da fare per l’intervento (3).

Condizione fondamentale per decidere un tipo di riabilitazione
piuttosto che l’altro è la valutazione della velocità di lettura di lista di
parole, non parole e brano (per stabilire il profilo di funzionamento) il
rilevamento del numero di errori la motivazione del soggetto, della
famiglia e del riabilitatore (4).

  (1)   Vio e Mattiuzzo 2005, Cornoldi 1991; 2007;
  (2)   Vio e Tressoldi 2002
  (3)   Job e Rapagnani, 1996
  (4)   Stella et al, 2011.
Modelli di riabilitazione lessicali e sublessicali - San Marino 2012 Convegno: "Imparare, questo è il problema"
La lettura
Attività cognitivo-linguistica complessa alla realizzazione della quale
concorrono diversi sottosistemi che possono essere danneggiati
selettivamente (Coltheart 1987).

La DISLESSIA EVOLUTIVA non è un disturbo unitario, con un'unica
eziologia ma si presenta come un insieme eterogeneo di profili
funzionali che si differenziano perché possono avere meccanismi
deficitari sottostanti diversi per esempio difficoltà di accesso lessicale,
di sintesi fonemica o di analisi visiva.
Il profilo funzionale di uno stesso bambino si modifica nel tempo in
funzione di una sua evoluzione spontanea o guidata (Stella 1996).
Ci sono dunque variabili inter-individuali e intra-individuali che
possono agire; ne deriva che è concettualmente improbabile che un
unico trattamento possa andare bene per tutte le occasioni.
Parola Scritta         Modello neuropsicologico dei
                            processi di lettura
  Analisi ortografica o
                            (Coltheart,1987)
sistema di analisi visiva

 Lessico Ortografico
                                        Sistema di conversione
                                            grafema-fonema
 Sistema Semantico

  Lessico Fonologico

   Buffer Fonemico

     parola letta                                                5
Modello a due vie (Coltheart, 1987):
      trattamento sublessicale-lessicale.
• Il modello postula che lettura possa realizzarsi attraverso due
    percorsi funzionalmente distinti necessari rispettivamente per la
    lettura di parole irregolari e non parole.
• Nel primo caso le parole vengono lette attraverso un
    riconoscimento diretto della loro struttura ortografica (parole ad
    alta frequenza), la successiva assegnazione di un significato e il
    recupero dell’etichetta verbale dal lessico fonologico-> via lessicale.
• Nel caso di non parole o parole non conosciute dal soggetto la
    struttura verbale della parola deve essere assemblata “pezzo a
    pezzo” attraverso la conversione grafema-fonema e la successiva
    fusione dei singoli fonemi; in questo caso la parola può essere
    pronunciata prima di conoscerne il significato -> via fonologica.
Nella condizione di dislessia evolutiva è possibile che sia
compromessa solo la via fonologica, solo quella lessicale o entrambe.
In trattamento dipende da «dove» si vuole agire.
Nuove evidenze
Dal 2000 ad oggi sono stati pubblicati molti lavori che mostrano gli esiti di trattamenti
rieducativi. Indipendentemente dalla tipologia del trattamento si è visto che :
 è possibile ottenere cambiamenti clinicamente significativi anche con una
    situazione iniziale particolarmente deficitaria (1) dunque un bambino con disturbo
    severo può avvicinarsi alle prestazioni di un soggetto con un disturbo medio-
    lieve(2).
 Si possono ottenere importanti cambiamenti anche frequentando la scuola
    secondaria di primo grado, quindi il fattore classe non è penalizzante (1).
 È possibile ottenere cambiamenti significativi con una media di 7-8 ore al mese di
    trattamento, anche in 2-3 mesi (1).
 A parità di ore al mese di trattamento si possono ottenere cambiamenti
    equivalenti sia seguendo un trattamento ambulatoriale sia domiciliare (Allemandri
    et al., 2007, Alborghetti 2008). (1) (3)

(1) Allemandri et al., 2007
(2) Vio e Mattiuzzo, 2005
(3) Alborghetti 2008
Ma quando il miglioramento può dirsi
              significativo?
Secondo Kazdin (1999) occorre che vengano rispettati i seguenti criteri:

1. Il miglioramento della funzione sottoposta a potenziamento deve risultare stabile
   ai successivi controlli di follow-up (almeno 3-6 mesi)
2. Occorre considerare clinicamente migliorata una condizione che superi quella
   attesa dalla cosiddetta evoluzione naturale (criterio oggettivo quantitativo)
3. Un intervento produce miglioramento clinicamente significativo se esso è
   considerato positivo ed è rilevato chiaramente dall’utente e/o dai suoi genitori e
   insegnanti tramite semplice intervista o risposta ad un questionario (criterio
   clinico qualitativo)
Criterio oggettivo quantitativo
                                            velocità-accuratezza

Sulla base dell’evoluzione naturale del processo di lettura nei normolettori e nei
dislessici(1)(2) è possibile paragonare il livello ottenuto a seguito della riabilitazione ed
avere un idea del miglioramento
 In un anno scolastico i dislessici guadagnano in velocità la metà dei normolettori;
    quindi 0,3 sill/sec nella lettura di materiale dotato di significato (parole e testo),
    mentre solo 0,15 sill/sec nella lettura di non parole.

 Per quanto riguarda il parametro correttezza, sia nei training di lettura che di
  scrittura, un criterio clinico potrebbe essere quello della riduzione al 50% del
  numero degli errori(3).
• Il parametro correttezza è quello che meglio si modifica in rieducazione favorito
  anche dalla regolarità del rapporto tra ortografia e fonologia nella nostra lingua.
• Alcune considerazioni possono essere fatte relativamente al la qualità dell’errore:
  fonologici vs ortografici.

   (1) Stella, Faggella e Tressoldi, 2001
   (2) Tressoldi, Stella e Faggella 2001
   (3) Tressoldi, Vio 2008
Criterio soggettivo qualitativo

Considerare gli aspetti emotivi e cognitivi relativi alla percezione di sé (autoefficacia) è
importante in virtù della reciproca influenza delle due dimensioni (neuropsicologica e
psicologica).
Gli indici qualitativi di cambiamento rappresentano sicuramente un settore poco
studiato ma vista l’influenza di variabili emotive, relazionali e relative alla sensazione
di efficacia rispetto al cambiamento della funzione sottoposta a training vale la pena
soffermarvisi.

Se entrambi i parametri (oggettivo e clinico) si modificano il miglioramento
è totale, altrimenti solo in maniera parziale la situazione si è evoluta (1).

(1) Tressoldi, Vio 2008
QUESTIONARIO SULLE CONSEGUENZE DEI DISTURBI SPECIFICI
                              DELL’APPRENDIMENTO
                               (Tressoldi e Vio, 2008)

                                                                            Valutazione del: ___________
Necessità di aiuto: «Quante volte necessita (hai bisogno) di aiuto quando
deve (devi), leggere?»
Genitori-Insegnanti
Sempre Quasi sempre            Quasi mai         Mai
Utente
Sempre       Quasi sempre      Quasi mai          Mai
Emozioni correlate: «Che tipo di emozioni prova (provi) quando legge
(leggi)?»
Molto negative        Negative     Neutre       Positive       Molto positive
Uso extrascolastico: «Quanto legge (leggi) oltre a quanto richiesto dagli
insegnanti?»
Autoefficacia: «Come si (ti) valuta (valuti) come lettore?»
Cambiamenti riferiti dopo il trattamento
Rispetto all’inizio del trattamento, come giudica /chi attualmente la velocità
(accuratezza) di lettura (ortografia, calcolo scritto, mentale), di …….?
Programma di rieducazione sub-lessicale: SILLABE
E’ un programma informatico domiciliare di potenziamento della lettura senza supporto
lessicale; prevede una presentazione di sillabe o morfemi sullo schermo che il b.no ha il
compito di leggere nel più breve tempo possibile cercando di non fare errori. L’operatore
rileva i risultati dell’utente affiancandolo durante gli esercizi e utilizzando una semplice
interfaccia tramite mouse. All’inizio prevede per gli stimoli un unico punto di fissazione,
poi differenti, poi viene creata una condizione di affollamento visivo.

La sua caratteristica principale è l’autoadattività: prevede un test di ingresso poi
adattamento automatico a seconda dei risultati dell’utente (regole di avanzamento basate
sulla zona ottimale di apprendimento).

Il percorso è organizzato su 116 livelli.
E’ possibile un controllo a distanza da parte del riabilitatore (piattaforma RI-DI).
Dati di efficacia: Sillabe
                                     (Stella et al. 2011)

Campione: 14 soggetti diagnosticati DE dalla terza alla quinta primaria
Modalità di utilizzo: 10-15 minuti al giorno, 7 giorni su 7 per un periodo di 8
settimane.

     I dati mostrano un significativo miglioramento della velocità (supera
     l’evoluzione naturale) e una correttezza che si avvicina molto alla norma
     (sebbene la percentuale di miglioramento dell’accuratezza non raggiunga il
     50%). Rispetto ai criteri di Kazdin (1999) non è stato completamente
     soddisfatto il criterio qualitativo rispetto all’efficacia del trattamento (non
     autonomia né uso spontaneo della lettura).
Training di lettura 40 brani
                           razionale e modalità di utilizzo
                             (Scortichini, Stella e Morlini, 2011)

•   I brani sono disposti su due livelli di complessità (scuola primaria e secondaria di
    primo grado) principalmente seguendo l’indice di Gulpeace (complessità sintattico
    grammaticale). Le parole contenute nei brani fanno parte del vocabolario di base
    della lingua italiana di Tullio De Mauro. In particolare esse sono contenute nelle
    categorie: vocabolario fondamentale e vocabolario di alto uso.
Vocabolario e sintassi sono dunque gli indici principali per valutare la complessità dei
testi

•   Lo scopo è quello di potenziare la via lessicale ampliando e rinforzando il
    repertorio lessicale del b.no avvalendosi anche dell’anticipazione contestuale.
    Riproducendo il compito naturale viene allenato anche l’inseguimento visivo.

•   Indicazioni di utilizzo: leggere un brano al giorno, tre volte di seguito per cinque
    giorni alla settimana. Tempo totale del trattamento 8 settimane.
Training di scrittura 20 brani:
                              razionale e modalità di utilizzo
                                (Scortichini, Stella e Morlini, 2011)

•   I brani (dettati) corrispondono ai testi scelti per il primo livello del training di lettura.

•   Lo scopo è quello di diminuire il numero di errori attraverso un compito di decisione
    lessicale che a lungo andare favorisce la stabilizzazione di un lessico ortografico.

•   Indicazioni di utilizzo: dettare per 15 minuti il materiale proposto con modalità
    incalzante. Successivamente, l’operatore, senza coinvolgere il bambino, applica a fine
    riga tanti asterischi (*) quanti sono gli errori contenuti nella riga stessa. Spetta al
    bambino ricercare autonomamente le parole scorrette e correggerle riscrivendole sotto
    il dettato stesso. L’impegno quotidiano è di 5 giorni a settimana per un totale di 7
    settimane di trattamento.
Il Campione
•    Totale bambini: 53

•    Sesso: 29 maschi 24 femmine

•    Età : dagli 8 ai 13 anni

•    Diagnosi: Disortografia e/o Dislessia Evolutiva

    (conforme alle indicazioni date dalla consensus conference del 2011 sui D.S.A.)

             Training di lettura: 36 bambini

             Training di scrittura: 17 bambini
Valutazione di efficacia del training di lettura
                                           (Scortichini,Stella e Morlini, 2011)

               valutazione efficacia 40 brani                                          valutazione efficacia 40 brani
                         (velocità)                                                            (accuratezza)
           3                                                              12
                                                  +0,37                                                    -1,67
                                                                                                                   10,72
                                                                                                      10
  2,5                                                                     10
                  +0,28                               2,25                                    -3,11
                                                                                       8,78
                                                                                                           8,33            -4,5
           2                                   1,88                                8
                      1,85
               1,57             +0,15
sill/sec

                                                                                                                        6,22

                                                                   Numero errori
  1,5                                                                              6          5,67
                                    1,26
                             1,11
           1                                                                       4

  0,5                                                                              2

           0                                                                       0
               PROVA 2        PROVA 3             MT                                   PROVA 2        PROVA 3         MT

                              S/S PRE                                                                  E PRE
                              S/S POST                                                                 E POST

                                              Livello di significatività α
Ma il miglioramento non potrebbe essere dovuto alla
      normale evoluzione dell’abilità di lettura?
              Un confronto tra campioni non appaiati.
                                      (Scortichini, Stella e Morlini, 2011)

            evoluzione lettura in normolettori/dislessici non trattati/ dislessici trattati

 0,7

 0,6
                      0,58
         0,5
 0,5
                                                                                     parole s/s (guadagno md)
 0,4                                            0,37         0,35
                                                                                     non parole s/s (guadagno md)
 0,3
               0,28               0,28                                     0,27
                                                                                     testo s/s (guadagno md)
                                                                    0,18
 0,2                                     0,15
 0,1

  0
       Normolettori 12 mesi   DE trattati 40 brani2 mesi   DE non trattati 12 mesi
Valutazione di efficacia del training di scrittura
                           (Scortichini, Stella e Morlini, 2011)

                                                                                   evoluzione della scrittura dopo il
                                                                                             trattamento
                                                                     15

                                                    Diminuzione media errori
Scrittura Dim.Err.   Dim.Er.     Dim.Err.
          P.         NP          D                                   10

MD tot    4,7        0,9         9,6
MD 20 b 3,3          0,7         9,4                                           5

MD        7,3        1,1         9,8
20+40 b
                                                                               0
                                                                                   medie Totali       medie 20 brani     medie 20+40 brani

                                                                                                       tipo di trattamento

      Effetto del doppio training                                                                 Dim.Err.P       Dim.Err.NP
                                                                                                  Dim.Err.D

                               Livello di significatività α
Conclusioni
Tutti i programmi di riabilitazione presentati hanno soddisfatto il criterio quantitativo di
    efficacia per il parametro velocità.
Nonostante la riabilitazione BRANI sia tipo sperimentale e lo studio effettuato preliminare anche
    a causa del campione non particolarmente numeroso, gli esiti della riabilitazione ci spingono
    ad andare avanti. Essi mostrano un significativo miglioramento della via lessicale soprattutto
    nel compito ecologico di lettura del brano oltrechè un significativo miglioramento della via
    fonologica (conseguenza inaspettata) probabilmente perché i brani contengono anche parole
    non appartenenti al magazzino lessicale dei bambini esaminati.

Da approfondire l’effetto del doppio training nel compito di scrittura.

Sono in via di raccolta i dati circa il follow-up (criterio oggettivo e soggettivo).
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