Mobility mobility management - Euromobility
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ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L’ENERGIA E L’AMBIENTE mobility management Stato dell’arte e prospettive
mobility management Nell’ambito del governo della mobilità, un set- Sono queste le considerazioni che stanno alla tore che presenta un particolare interesse è base della riscoperta negli ultimi anni dell'im- quello degli spostamenti casa-lavoro. Si tratta portanza del governo della mobilità, in parti- di una quota minoritaria degli spostamenti colare nel settore degli spostamenti casa-lavo- complessivi nelle nostre città (dal 20 al 40%), ro. Con questa accezione si intendono tutte le quota che peraltro è destinata ulteriormente a misure “soft” volte a rendere praticabili ed restringersi per l'aumento della mobilità allettanti le soluzioni alternative alla pratica, “erratica” (svago, acquisti …). Tuttavia questa in molti casi dominante, dell'automobile uti- quota presenta una caratteristica fondamen- lizzata dal solo guidatore. tale in termini di “qualità”, perché concorre in Poiché si punta a cambiamenti volontari dei modo decisivo alla determinazione del traffico comportamenti occorre promuovere azioni di delle ore di punta. “marketing” per valorizzare le modalità alter- Nel settore dell'energia elettrica, ad esempio, native. Questo approccio ha avuto un largo gli interventi per ridurre i valori delle “punte” successo in Olanda dove il Ministero dei di domanda presentano un particolare pregio Trasporti ha avviato una attiva politica volta perché consentono di limitare la costruzione ad offrire soluzioni alternative all'uso dell'au- di nuove centrali. Nel caso della mobilità, è to individuale, investendo risorse significative soprattutto l’offerta di trasporto pubblico ad ed ottenendo risultati interessanti. Nelle essere vincolata dalla domanda di punta che regioni del sud è stato coinvolto circa un quin- rischia di mandare in tilt il sistema. Più in gene- to dei dipendenti delle aziende con più di 50 rale i fenomeni legati alla congestione vengo- addetti ottenendo negli ultimi anni una ridu- no accentuati dal concentrarsi del traffico nei zione del 10-15% delle percorrenze chilome- picchi del mattino e del pomeriggio. Si com- triche in automobile. prende quindi l’importanza di intervenire su questa fascia temporale e sui flussi di sposta- Anche sulla base delle esperienze straniere, in mento casa-lavoro che rappresentano un seg- Italia è stata introdotta, con il decreto “mobi- mento per il quale è più facile trovare delle lità sostenibile nelle aree urbane” del 27 soluzioni per le sue specificità (destinazione marzo 1998, la figura dei Mobility Manager vincolata, utenti che si conoscono o che aziendali. Compito di queste nuove professio- comunque fanno parte della stessa azienda). nali è quello di valutare la disponibilità dei 1
mobility management dipendenti a forme alternative all’uso indivi- sibilità di avviare soluzioni alternative, anche duale dell’auto privata e di proporre alternati- col supporto di finanziamenti pubblici. ve credibili. Al fine di trovare soluzioni concre- A questa esigenza fa fronte un secondo inter- te, questi referenti si interfacciano con i vento del Ministero dell’Ambiente e della Mobility Manager di area previsti dalle ammi- Tutela del Territorio, che ha previsto l’impiego nistrazioni pubbliche. di 30 miliardi di lire per cofinanziare program- La prima fase per l’introduzione dei queste mi volti alla mobilità aziendale presentati al nuove figure ha visto un’attività di formazio- Ministero dai Comuni (l’avviso per l’avvio della ne, prevalentemente da parte dell’ENEA e presentazione delle richieste è stato pubblicato della Federazione delle aziende di trasporto sulla Gazzetta Ufficiale il 27 luglio 2001). pubblico, e di creazione dei riferimenti territo- Sulla base delle esperienze maturate è stato riali. esteso l’arco dei proponenti (includendo A tal fine un primo finanziamento del anche le Province, che in alcuni casi hanno Ministero dell’Ambiente, di oltre 10 miliardi di svolto un ruolo molto attivo) e l’ambito dei lire, ha consentito nel 2000 alle principali città programmi e delle attività. Potranno quindi (e in particolare a Roma) di dotarsi di strutture essere presentati anche piani per la gestione di coordinamento e di sostegno dei Mobility della domanda di mobilità riferiti ad aree Manager. industriali, artigianali, commerciali, di servizi, I risultati sono stati differenziati sul territorio, poli scolastici e sanitari o aree che ospitano, in con risposte significative dove l’entusiasmo e modo temporaneo o permanente, manifesta- la sensibilità locale hanno consentito di supe- zioni ad alta affluenza di pubblico. rare le difficoltà iniziali. Rimangono, tuttavia, Queste nuove risorse risulteranno ancora più vaste aree di assenza di partecipazione. efficaci nelle situazioni in cui verranno attiva- Attualmente sono stati nominati 367 Mobility te dalle amministrazioni locali le forme inno- Manager, circa un terzo del totale individuato vative di mobilità flessibile (dai taxi collettivi ai dai Comuni. motorini elettrici, dal car pooling al car sha- Per poter garantire a queste nuove figure una ring) finanziate dal Ministero con altre risorse. reale capacità di incidere, occorre passare dal- L’avvio dei programmi elaborati dai Mobility l’elaborazione di specifiche proposte alla pos- Manager e presentati dai Comuni rappresen- 2
mobility management ta un salto di qualità nella definizione delle nante politica dell’offerta (più strade, semafo- risposte e valorizza il ruolo di queste nuove ri, cavalcavia…) e a sollecitare una ampia par- figure. tecipazione nella definizione delle scelte. Aiuta molto in questa fase di avvio lo scambio Lo spostamento dell’attenzione sul versante di informazioni. Nel febbraio del 2001 si è della domanda di trasporto potrà aiutare a svolta a Roma la prima Conferenza nazionale raggiungere il riequilibrio modale e la riduzio- dei Mobility Manager, mentre a livello inter- ne delle emissioni inquinanti, contenendo il nazionale è attiva la European Platform on rischio, registratosi negli ultimi anni, di rincor- Mobility Management (EPOMM), finanziata rere con nuove opere l’aumento della richiesta dalla Commissione europea, che rappresenta di mobilità, in una spirale senza vie d'uscita. un importante strumento per favorire il con- fronto delle esperienze. Gianni Silvestrini In conclusione, in una situazione di continua Direttore Generale SIAR Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio crescita del trasporto urbano, della sua irrazio- nalità e dei suoi effetti ambientali, vanno rafforzate le azioni volte a governare la domanda di mobilità. Il successo di queste politiche aiuterà anche a raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva europea sulla qualità dell’aria, in particolare per le polveri fini (PM10) che superano i limiti in molte aree urbane, e a contenere la crescita delle emissio- ni di anidride carbonica facilitando quindi il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Quello che è iniziato, insomma, è un comples- so percorso culturale ed organizzativo volto a valorizzare una politica di governo della mobi- lità, che molto spesso è occultata dalla domi- 3
mobility management Introduzione 5 L’importanza della comunicazione 20 Il quadro normativo in Italia 6 Lo stato dell’arte del Mobility Management in Italia 21 Cos’è il Mobility Management 7 Lo sviluppo del Mobility Management 23 Il Mobility Manager di Area 8 Lo stato dell’arte 25 Il Piano degli spostamenti Le schede dell’indagine 26 casa-lavoro 11 La struttura del Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro 12 Fase informativa e di analisi 12 Fase progettuale 15 Fase di confronto 19 Fase attuativa 19 Fase di aggiornamento e di monitoraggio 20 4
mobility management INTRODUZIONE Il traffico veicolare è ormai ampiamente ricono- sciuto come la causa principale dei fenomeni di inquinamento urbano e come il settore al quale attribuire l’aliquota più elevata dei consumi energetici complessivi. Soffermando l’attenzione sul trasporto passegge- ri, sembra ormai certo che i relativi problemi non risiedano soltanto nella carenza di infrastrutture o di servizi ma anche in un atteggiamento cultu- rale diffuso che fa preferire al cittadino sempre Possesso veicoli passeggeri nel mondo (fonte: OCSE) più l’uso dell’automobile rispetto ad ogni altra modalità di trasporto. Infatti, nel solo decennio 100.000 milioni) e, come se non bastasse, la per- 1985/1995 (fonte ENEA) il traffico urbano ha regi- centuale di domanda soddisfatta dal trasporto strato un incremento di oltre 60 punti percentua- pubblico è passata da 12,8 a 6,4, mentre l’auto- li delle percorrenze complessive (i passeggero- mobile ha visto aumentare la propria percentua- chilometri – pass*km – sono cioè cresciuti di quasi le di ripartizione modale di quasi 8 punti. D’altronde i dati di un’indagine condotta sui 29 paesi OCSE nel 1998 collocavano l’Italia al primo posto per quanto riguarda l’uso del veicolo priva- to (viene cioè percorso il maggior numero di km rispetto alla disponibilità di infrastrutture) risul- tando seconda solamente al Lussemburgo per pos- sesso di autoveicoli (oltre 55 ogni 100 abitanti). Tale scenario invita ad adottare, pertanto, effica- ci politiche e strumenti di pianificazione della mobilità urbana di persone e merci finalizzati non soltanto al miglioramento dei sistemi di offerta (anche attraverso l’introduzione estesa di tecno- logie informatiche e telematiche), ma anche e Ripartizione modale in Italia (fonte: ENEA) soprattutto al controllo della domanda di mobi- 5
mobility management lità: rimodulazione degli orari delle attività, crea- IL QUADRO NORMATIVO IN ITALIA zione di opportunità di mobilità virtuale, privile- È in quest’ottica che il decreto del Ministero gio dei percorsi ciclo-pedonali, incentivazione dell’Ambiente del 27 marzo 1998 sulla “Mobilità all’uso di modalità alternative a quello del veico- sostenibile nelle aree urbane” (una delle prime lo individuale. Dovrebbero, inoltre, essere indivi- iniziative intraprese dallo Stato in ottemperanza duati alcuni interventi significativi per aumentare all’impegno assunto in sede internazionale con l’efficacia e l’efficienza del trasporto collettivo, la firma del Protocollo di Kyoto sui cambiamenti nel contesto innovativo di gestione introdotto dal climatici, che vincola l’Italia ad una riduzione del recepimento delle normative europee sulla priva- 6,5% delle emissioni dei gas serra al 2010 rispet- tizzazione dei servizi; e anche interventi sul fron- to ai livelli del 1990) introduceva la figura del te della distribuzione delle merci in città, che con- responsabile della mobilità aziendale, con l’o- tribuisce ad aggravare la congestione. biettivo di coinvolgere le aziende ed i lavoratori Particolare attenzione andrebbe, infine, rivolta nell’individuazione di soluzioni alternative all’u- alle tecniche di concertazione e partecipazione. so del veicolo privato (le aziende e gli enti con Infatti, i provvedimenti sul traffico e la mobilità oltre 300 dipendenti per unità locale o con com- coinvolgono gli interessi di tutta la collettività plessivamente oltre 800 dipendenti distribuiti su influenzando spesso le abitudini e il rapporto con più unità locali, identificano un Mobility la città. Costituiscono, cioè, sia il principale argo- Manager, avente il compito di ottimizzare gli mento di confronto con la collettività sia il rischio spostamenti sistematici del personale attraverso di mancata accettazione delle politiche proposte l’adozione del “Piano degli spostamenti casa- e quindi è importante che siano fatti oggetto di lavoro”). fasi interlocutorie preliminari, quali occasioni di Partendo dagli spostamenti sistematici, più facili riflessione comune sulla qualità urbana capaci di da governare, il decreto spingeva, quindi, ad determinare sia consapevolezza dei problemi, sia adottare, per una gestione della mobilità che conseguimento del consenso. La consapevolezza guardi ad obiettivi di sostenibilità, lo schema diffusa, quindi, che un uso più razionale della tipico del Mobility Management per dare mag- propria autovettura possa contribuire a ridurre i giore centralità alle politiche di governo della livelli di congestione del traffico urbano e che il domanda. miglioramento della qualità della vita nelle L’ultimo decreto del Ministero dell’Ambiente in nostre città debba diventare patrimonio comune materia, datato 20 dicembre 2000, incentiva l’im- e obiettivo condiviso, potrebbe determinare uno plementazione del Mobility Management attra- sforzo collettivo per la ricerca delle soluzioni. verso il finanziamento, a Comuni e/o a forme 6
mobility management associative di Comuni, non solo di interventi rela- altre caratteristiche specifiche. Quindi, attraver- tivi agli spostamenti casa-lavoro, ma anche di so fasi di comunicazione, informazione e marke- “piani per la gestione della domanda di mobilità ting, specificatamente concepite in relazione ai riferiti ad aree industriali, artigianali, commercia- differenti gruppi target, promuovere i servizi li, di servizi, poli scolastici e sanitari o aree che prevedendo infine adeguate attività di analisi ospitano, in modo temporaneo o permanente, per la valutazione dell’efficacia dei servizi pro- manifestazioni ad alta affluenza di pubblico”. Nel posti. contempo estende l’applicazione del decreto a Le tecniche di Mobility Management iniziano ad tutti i Comuni italiani, senza limitarsi a quelli a affermarsi agli inizi degli anni 90 negli Stati Uniti e rischio atmosferico come nel primo decreto. in alcuni Paesi europei, quali il Belgio, la Gran Bretagna, l’Olanda e la Svizzera. Due progetti di COS’È IL MOBILITY MANAGEMENT ricerca finanziati dall’Unione Europea, Momentum Nell’accezione comunemente affermata in ambi- e Mosaic, hanno costituito la base teorica (ed un to europeo, il Mobility Management è un utile riferimento a casi concreti) sulla quale si approccio fondamentalmente orientato alla sono sviluppate le esperienze più significative in gestione della domanda di mobilità, che svilup- ambito europeo. Esempi di partnership nell’area pa e implementa strategie volte ad assicurare la di Nottingham indicano un aumento del 9% nel- mobilità delle persone e il trasporto delle merci l’uso del trasporto collettivo e un alto livello di in modo efficiente, con riguardo a scopi sociali, soddisfazione dell’utenza, ottenuto attraverso: ambientali e di risparmio energetico. Ha, quindi, promozione di biglietti stagionali, promozioni lo scopo di adeguare le procedure di individua- per spostamenti in ore o direzioni dove i servizi zione delle misure e degli interventi program- sono sotto capacità, sviluppo di informazione e mati alle mutate esigenze di mobilità e di mer- comunicazione. Ricerche condotte in Austria cato, introducendo sistematicamente nel settore dimostrano che circa il 21% di tutti gli sposta- della mobilità, quali elementi di valenza strate- menti non sono realizzati con il trasporto pubbli- gica, le tecniche comunemente utilizzate per co solo per mancanza di informazione o per infor- l’introduzione nel mercato di altri beni o servizi. mazioni inadeguate. Dati olandesi parlano di 225 Qualunque nuovo servizio di trasporto, tradizio- aziende che hanno volontariamente implementa- nale o alternativo, deve passare attraverso le fasi to il Mobility Management: queste costituiscono di segmentazione del mercato e individuazione il 6% di tutte le aziende olandesi con oltre 50 dei differenti gruppi target, in funzione non dipendenti e nel 37% dei casi i risultati sono stati solo delle esigenze espresse, ma anche delle positivi. L’introduzione dell’abbonamento spe- 7
mobility management ciale per dipendenti nell’area di Zurigo in livello aggregato, in modo da individuare e Svizzera, dove è anche applicata la comunità dimensionare le possibili azioni applicabili in cia- tariffaria, ha portato aumenti compresi tra il 4% scuna impresa, migliorando la mobilità dei lavo- e il 12% nell’uso del trasporto pubblico su azien- ratori stessi. de con un numero di dipendenti compreso tra Il Mobility Manager d’Area, pertanto, promuove 3.000 e 10.000. Sempre in Svizzera la promozio- il Mobility Management per ridurre l’uso delle ne della bicicletta presso la Novartis di Basilea auto private, aumentare l’uso del trasporto col- (12.400 dipendenti nel 1970, 17.000 nel 1997) ha lettivo e dei “modi sostenibili”, ridurre i livelli portato da 500 a 4.630 il numero di pendolari d’inquinamento, introdurre servizi innovativi per ciclisti nello stesso periodo. la mobilità, individuare nuove nicchie di mercato per esercenti pubblici e privati, conferire mag- Il Mobility Manager di Area giore centralità alle politiche di governo della Nello schema introdotto in Italia l’interlocutore domanda di mobilità. Il suo principale obiettivo è di riferimento del Mobility Manager aziendale è creare le condizioni quadro affinché si riduca la il Mobility Manager di Area. Questi raccoglie le propensione all’uso dell’automobile. Studi a esigenze dei singoli Mobility Manager ed elabo- livello europeo hanno dimostrato che l’uso del ra le strategie orientate alla gestione della mobi- veicolo individuale è principalmente dovuto a: lità casa-lavoro nel suo complesso: introduce, risparmio di tempo, risparmio di denaro, mobilità quindi, il Mobility Management, sviluppa lo concatenata, mancanza o inadeguatezza del tra- schema generale, promuove le misure imple- sporto pubblico, necessità di utilizzare l’auto per mentate ed utilizza schemi di coinvolgimento e spostamenti d’affari, sicurezza personale, dispo- partecipazione dei cittadini, dei lavoratori e dei nibilità di parcheggio. Quest’ultima incoraggia datori di lavoro utili per individuare e gestire le l’uso dell’automobile, ma emerge minore pro- opzioni alternative. In definitiva il Mobility pensione all’uso del veicolo privato in aree con Manager di Area ha un’importante funzione di sosta a pagamento. È compito del Mobility coordinamento, e funge da intermediario tra Manager d’Area far sì che la tariffazione della tutte le differenti parti coinvolte. Anziché pro- sosta, insieme a misure di incentivazione all’uso porre il potenziamento dell’offerta, che normal- del trasporto pubblico, della modalità ciclabile e mente richiede investimenti notevoli e tempi di di quella pedonale e delle altre eventuali opzio- realizzazione lunghi, il Mobility Manager di ni disponibili, consenta il raggiungimento degli Area si concentra sullo studio dei comportamen- obiettivi prefissati. La riduzione e l’integrazione ti degli utenti e sulla domanda di trasporto a tariffaria, i biglietti stagionali, la promozione di 8
mobility management partnership tra i differenti principali esercenti i ed integrato dei mezzi e dei sistemi di tra- servizi di trasporto sono, invece, interventi utili sporto ambientalmente sostenibili; per promuovere il trasporto pubblico: le singole ● migliorare l’integrazione tra i modi di tra- aziende dovrebbero lavorare insieme ai fornito- sporto e facilitare l’interconnessione delle reti ri del servizio per adeguare gli orari e i percorsi di trasporto esistenti, anche attraverso lo svi- a soddisfacimento dei bisogni dei dipendenti. luppo di specifici sistemi informativi e di Ancora una volta il Mobility Manager d’Area comunicazione; gioca un ruolo chiave per l’apertura dei tavoli di concertazione tra i vari soggetti. Per facilitare il lavoro del Mobility Manager di In definitiva il Mobility Manager di Area mira a Area l’ENEA, nell’ambito dell’Accordo di ridurre il numero di auto circolanti a favore di Programma con il Ministero dell’Ambiente, ha mezzi di trasporto alternativi attraverso l’infor- realizzato un software di gestione del Mobility mazione, la comunicazione, il coordinamento e Management a livello di Area, denominato l’organizzazione. I suoi principali obiettivi posso- MoMaDB, che permette di monitorare lo stato di no essere così sintetizzati: implementazione del Mobility Management sul territorio di competenza. Il software consente di ● assicurare il soddisfacimento dei bisogni di gestire differenti banche dati: banca dati delle mobilità delle persone e di trasporto delle aziende, banca dati delle misure, banca dati degli merci con il rispetto degli obiettivi di riduzio- indicatori. Il Mobility Manager di Area può fare ne dei consumi energetici e dei costi ambien- affidamento su un elenco di misure e di indicatori tali, sociali ed economici; di default contenute in MoMaDB, oppure aggiun- gere nuove tipologie di misure e nuovi indicatori ● migliorare l’accessibilità dei centri urbani con di prestazione dei piani, arricchendo di volta in la particolare riguardo ai modi di spostamento banca dati. Semplici operazioni di ricerca consen- “sostenibili”, quali il trasporto collettivo, il tra- tono di seguire costantemente lo stato di imple- sporto ciclo-pedonale e quello intermodale; mentazione del Mobility Management delle ● ridurre il numero, la lunghezza e i bisogni degli aziende interessate, i contatti avviati tra il spostamenti individuali con il veicolo privato; Mobility Manager di Area e quelli aziendali, non- ché di valutare i tipi di misure di maggior succes- ● influenzare i comportamenti di individui, so e i contributi ottenibili da ognuna di esse. Ad imprese e istituzioni nel soddisfare i loro biso- oggi oltre 20 città hanno già ricevuto la copia per- gni di spostamento, attraverso l’uso efficiente sonalizzata del software. 9
mobility management Database del Mobility Manager di Area (software ENEA) 10
mobility management IL PIANO DEGLI SPOSTAMENTI Evidenziare i vantaggi anche a livello del singolo CASA-LAVORO dipendente costituisce un elemento chiave da Il Piano degli spostamenti casa-lavoro è lo stru- spendere nel corso della campagna informativa, mento di sviluppo, implementazione e controllo per esplicitare il beneficio dell’iniziativa e stimola- di un insieme ottimale di misure utili per la razio- re la collaborazione e l’adesione dei dipendenti. nalizzazione degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente, che include servizi e atti- vità di Mobility Management. È lo strumento di I vantaggi per il dipendente base a livello aziendale avente l’obiettivo di Minori costi del trasporto ridurre la dipendenza dall’auto privata, ma può Riduzione dei tempi di spostamento anche essere concepito come un piano per un determinato quartiere o per un certo gruppo tar- Possibilità di premi economici get dell’intera città, oppure per una zona indu- Riduzione del rischio di incidenti striale o commerciale, assumendo valenza di piano per la gestione della domanda di mobilità. Maggiore regolarità nei tempi di sposta- Perché possa avere successo un Piano degli spo- mento stamenti casa-lavoro richiede sforzi di coordina- Minore stress psicofisico da traffico mento e consultazione con tutti i soggetti coin- volti (imprenditori, dipendenti, aziende di tra- Aumento delle facilitazioni e dei servizi per sporto, autorità locali, sindacati, cittadini) così coloro che già utilizzano modi alternativi che le misure adottate abbiano il più ampio con- Socializzazione tra colleghi senso possibile. Compito del Mobility Manager aziendale è quel- lo di evidenziare il bilancio positivo tra le risorse impegnate per l’adozione delle misure previste È necessario anche un impegno per evidenziare i dal Piano degli spostamenti casa-lavoro ed i bene- vantaggi per l’azienda, in prima istanza per sol- fici conseguibili a tutti i livelli: singolo dipenden- lecitare i vertici aziendali affinché condividano te, in termini di tempo, costi e comfort; azienda, gli obiettivi e, quindi, affinché sostengano finan- in termini economici e/o di produttività; colletti- ziariamente la realizzazione delle proposte del vità, in termini di minori costi sociali. Mobility Manager aziendale. 11
mobility management I vantaggi per l’azienda La struttura del Piano degli spostamenti casa-lavoro Una migliore accessibilità all’azienda rap- Il Piano degli spostamenti casa-lavoro può, per presenta un valore aggiunto semplicità, essere organizzato e schematizzato Riduzione dei costi e dei problemi legati ai in cinque fondamentali fasi operative: servizi di parcheggio ● Fase informativa e di analisi Migliori rapporti con gli abitanti dell’area ● Fase progettuale circostante l’azienda (più posti di sosta e ● Fase di confronto meno rumore del traffico) ● Fase attuativa Riduzione dei costi per i rimborsi accordati ● Fase di aggiornamento e di monitoraggio. sui trasporti Riduzione dello stress per i dipendenti e Fase informativa e di analisi conseguente aumento della produttività È la fase iniziale, più delicata ed importante, dalla quale dipende la buona riuscita di tutto il Piano. Riduzione dei costi dei trasporti organizzati o pagati dall’azienda In questa fase vengono raccolte tutte le informa- zioni necessarie per inquadrare le esigenze di spo- Conferimento di un’immagine aziendale stamento del personale aziendale, lo scenario aperta ai problemi dell’ambiente attuale di offerta di trasporto, nonché le risorse Promozione di una filosofia aziendale disponibili per le attività del Mobility Manager basata sulla cooperazione aziendale. Analisi del contesto interno Il Mobility Manager aziendale effettua delle I vantaggi per la collettività valutazioni specifiche sull’assetto strutturale e Riduzione dell’inquinamento atmosferico sulla disponibilità aziendale a supportare le ini- ziative di sua competenza anche attraverso la Benefici in termini di sicurezza conoscenza di: servizi di trasporto collettivo Riduzione della congestione stradale aziendale dedicato al personale, aree di parcheg- Riduzione dei tempi di trasporto gio aziendali, flotta di automezzi per gli sposta- menti di lavoro, piano di emergenza per il rien- 12
mobility management Elementi base di un Piano degli spostamenti casa-lavoro 13
mobility management tro garantito, numero e tipologia dei dipenden- e quindi al trasporto del persona- ti, orario di lavoro, strumenti di comunicazione le: lunghezza e durata dello spo- disponibili. stamento, modalità, motivi della scelta, percezione dei servizi, pro- La conoscenza dettagliata della domanda pensione al cambiamento. espressa è importante sia per orientarla, sia per organizzare al meglio i servizi di mobilità. E per far questo è importante condurre un’accurata Analisi del contesto esterno analisi spaziale, temporale, modale e motivazio- Per quanto riguarda i sistemi di offerta è oppor- nale della domanda stessa. tuno effettuare alcune analisi preliminari relati- vamente alle fasce orarie di interesse per stabili- re il grado di accessibilità dell’azienda, valutan- analisi spaziale: partendo dalla do la capacità ed il livello di servizio offerto dalla dove banca dati della popolazione rete di trasporto pubblico (vicinanza delle fer- dipendente è possibile associare mate, affidabilità, comfort, economicità), l’anali- una zona di provenienza o ancora si della rete viaria e ciclo-pedonale (presenza di meglio georeferenziare le infor- piste ciclabili nei pressi dell’azienda, problemi di mazioni sul territorio mediante sicurezza ecc.); l’analisi dell’offerta di parcheg- strumenti GIS. gio (libero, a pagamento, a orario, numero di stalli disponibili ecc.). analisi temporale: o mediante Più semplicemente, per una descrizione esausti- o quand l’analisi dell’eventuale banca dati va del profilo di accessibilità è utile fare riferi- informatizzata o mediante dati mento ai seguenti strumenti: raccolti in specifiche campagne a mezzo questionario è possibile in ● indagine sulla sosta aziendale e bilancio prima istanza analizzare la distri- domanda/offerta (veicoli contemporanea- buzione temporale degli ingressi e mente presenti/posti auto); delle uscite dal luogo di lavoro. ● indagine sulla frequentazione degli eventuali Quindi procedere a successive ana- lisi specifiche. mezzi collettivi aziendali; ● analisi di accessibilità dei principali sistemi di come analisi modale e motivazionale: trasporto a servizio della domanda verso la é e perch mediante la somministrazione di sede dell’impresa. appositi questionari si indagano gli aspetti legati allo spostamento 14
mobility management Fase progettuale Il quadro completo delle misure e l’applicazione Per poter perseguire gli obiettivi definiti occorre delle stesse a step successivi sarà il risultato del- implementare una serie di misure possibili con l’analisi comparata delle differenti informazioni l’obiettivo prioritario di ridurre l’uso individuale raccolte e del confronto con tutti i soggetti coin- dei veicoli a motore. volti alla ricerca del consenso e della partecipa- Le misure implementate hanno maggiore proba- zione. Talvolta alcune soluzioni intermedie, bilità di successo se accompagnate da una serie anche temporanee, possono risultare utili per di azioni fiancheggiatrici di comunicazione e di far meglio comprendere le potenzialità di diffe- marketing: in ogni caso è bene distinguere le renti assetti rispetto a quello di partenza. differenti misure come appartenenti a 3 princi- Gli interventi possono essere tipicamente: pali tipi di strategie: Interventi sul trasporto pubblico strategie di persuasione Il mezzo di trasporto collet- si esplicano come misure di informazione e comu- tivo è la prima delle alterna- nicazione volte a creare la consapevolezza del tive proponibili e l’analisi problema e a modificare positivamente le attitu- delle criticità attuali della dini di vita quotidiane. Rientrano in questa cate- rete di trasporto pubblico goria gli interventi di comunicazione interna. non può prescindere da un confronto con il mezzo pri- strategie di concessione vato e dall’individuazione delle cause che spesso possono essere attuate mediante proposte di portano alla scelta del secondo da parte di una incremento dell’offerta di servizi di trasporto notevole quota dell’utenza potenziale. collettivo e degli altri modi di trasporto sosteni- Il Mobility Manager può proporre diverse solu- bili, o semplicemente attraverso agevolazioni e zioni per migliorare l’accessibilità al sistema del promozioni dei sistemi attualmente disponibili. trasporto pubblico collettivo, da valutare di con- certo con i diversi enti gestori: migliore defini- strategie di restrizione zione degli orari e delle frequenze delle corse; possono essere previsti disincentivi all’utilizzo informazione chiara ai dipendenti; riduzione dell’auto privata, quali ad esempio politiche di della lunghezza dei percorsi pedonali mediante tariffazione, riduzione della disponibilità di l’avvicinamento delle fermate e l’eventuale spazi per la sosta ecc. modifica dei percorsi delle linee di trasporto 15
mobility management pubblico di superficie. Gli aspetti soggettivi, bus gran turismo presi a noleggio, o più rara- legati spesso a retaggi culturali che vedono il mente mediante veicoli gestiti in proprio con- trasporto pubblico urbano come una forma sentendo alcuni vantaggi: il servizio può essere “povera” e poco prestigiosa di mobilità, possono meglio conformato alle specifiche esigenze del essere affrontati attraverso l’uso di indonee personale; i minibus e gli autobus gran turismo campagne di comunicazione: una politica di hanno un livello di comfort maggiore rispetto a marketing, convincente ed adeguata, potrebbe quelli di un autobus urbano standard e rappre- risultare uno strumento di successo. sentano quindi un mezzo di trasporto in grado Di particolare rilevo possono essere gli incentivi di sottrarre al mezzo privato un’utenza più sen- economici per i dipendenti, quali, ad esempio, il sibile a questi aspetti. contributo alle spese di viaggio dei dipendenti Per quanto riguarda la scelta dei mezzi esiste il attraverso il rimborso totale o parziale del problema del coefficiente di riempimento che, biglietto o dell’abbonamento. Così come l’azien- se non garantito, potrebbe far cadere sensibil- da/ente può proporre di acquistare un elevato mente i presupposti di economicità: in talune numero di abbonamenti, anche in consorzio con realtà, potrebbe essere utile una fase di concer- altre aziende, e quindi cederli ai dipendenti tazione tra i Mobility Manager di diverse azien- sotto forma di benefit o rateizzazioni agevolate. de localizzate in una stessa area, che porti ad una proposta di servizi interaziendali capace di Interventi sul trasporto aziendale abbattere i costi. Non sempre la rete di trasporto pubbli- Promozione del car pooling co può garantire in Per car pooling si intende forma adeguata le l’uso collettivo di un veico- esigenze di sposta- lo da parte di più utenti in mento; quindi l’in- un medesimo tratto di troduzione, da parte strada o nell’intero percor- delle aziende, di servizi integrativi riservati ai so. L’uso collettivo dell’au- propri dipendenti può risultare una soluzione tomobile è una realtà già interessante. In genere tali servizi integrativi (già praticata da molte azien- offerti da alcune aziende di grosse dimensioni) de, ma in forma spontanea e disarticolata da possono essere svolti mediante minibus o auto- parte dei dipendenti e quindi con risultati mode- 16
mobility management sti ai fini della riduzione delle percorrenze com- metri la bicicletta rimane infatti il mezzo più plessive. Anche se questo sistema può essere con- rapido, ma anche il più flessibile poiché consente siderato appartenente alla gamma degli approcci di variare a proprio piacimento il percorso e di “spontanei” tra coloro che lavorano in uno stesso fermarsi ovunque. luogo ed abitano in zone vicine o molto prossi- I problemi maggiori legati all’uso della bicicletta me, l’azienda può incentivare tale modalità. Il sono imputabili alla sicurezza stradale e alla car pooling può infatti essere organizzato attra- mancanza di aree riservate allo spostamento verso una centrale operativa dotata di software ciclo-pedonale. specifico che gestisca la banca dati e organizzi Compito del Mobility Manager di Area è pertan- gli equipaggi o anche semplicemente attraverso to quello di creare le condizioni esterne tali da l’uso di bacheche virtuali (i cosiddetti new- consentire al Mobility Manager aziendale di sgroup). Il Mobility Manager inoltre può attiva- avanzare proposte per l’incentivazione dell’uso re forme di incentivo agli utenti attraverso della bicicletta. Il Mobility Manager aziendale premi in denaro o la dotazione di aree di par- può migliorare le dotazione e i servizi aumen- cheggio privilegiate e gratuite all’interno dell’a- tando o realizzando ricoveri dedicati e sicuri per zienda. le biciclette, come anche strutture idonee, quali spogliatoi e docce. Può inoltre fornire gratuita- Promozione dell’uso della bicicletta mente le biciclette sotto forma di benefit o La bicicletta si propone quale garantire la manutenzione delle stesse. mezzo di trasporto integrati- vo, non inquinante e partico- Interventi interni all’azienda larmente indicato nei brevi La concentrazione del traffi- tragitti urbani, per il quale co verso gli stessi luoghi e occorre creare maggiori negli stessi orari, in entrata garanzie in termini di sicurez- e/o in uscita, è senza alcun za. Uno dei più consistenti ostacoli alla diffusione dubbio la causa principale dell’uso della bicicletta in città, infatti, è deter- della congestione oraria e minato dalla pericolosità del conflitto con il traf- dei “picchi” nelle cosiddette fico veicolare. L’uso della bicicletta può svolgere ore di punta. Il Mobility Manager può avanzare un ruolo fondamentale nel miglioramento della proposte relative alla rimodulazione dell’orario mobilità: per percorsi urbani entro cinque chilo- di lavoro all’interno della propria azienda (orari 17
mobility management flessibili, orari alternati) in modo da ridurre la Tra le motivazioni che spingono spesso il dipen- concentrazione dei flussi, oppure dislocare dente a recarsi al lavoro con il mezzo individua- diversamente nello spazio il personale, qualora le emerge spesso la garanzia di poter rientrare a ciò fosse possibile nell’ambito dell’organizzazio- casa in caso di emergenza. ne della produzione. Un semplice programma di garanzia di rientro Naturalmente la compatibilità di tali proposte va offerto ai dipendenti con veicoli aziendali o a verificata nei riguardi delle esigenze dei lavora- noleggio può contribuire a convincere quella tori e del ciclo produttivo dell’azienda, acquisen- quota parte di dipendenti sensibili a tale necessità. do l’assenso sia della dirigenza societaria, sia delle organizzazioni sindacali. Disincentivo all’uso dell’automobile Una significativa possibilità di riduzione degli spo- Parallelamente all’in- stamenti è realizzabile attraverso i moderni siste- centivazione all’uso dei mi informatici, che consentono l’esecuzione di modi alternativi più determinati lavori senza recarsi in azienda. Il tele- sostenibili, il Mobility lavoro ha, infatti, un impatto diretto sugli sposta- Manager studia forme di menti: il telelavoratore può svolgere a casa la sua disincentivazione all’uso attività, eliminando o riducendo gli spostamenti dell’automobile. Si consideri che una ricca dota- casa-lavoro. Una soluzione intermedia, mirata ad zione di posti per la sosta di automobili offerti ottimizzare l’uso delle risorse telematiche, ma gratuitamente ai dipendenti, e spesso anche ai anche ad attenuare uno degli aspetti negativi del visitatori, è di fatto un invito all’uso dell’automo- telelavoro (l’isolamento dai colleghi e l’attenua- bile. Vale la pena di ricordare che anche in ambi- zione dei rapporti sociali), è quello dell’uso delle to urbano la disponibilità di sosta è un bene cosiddette “piazze telematiche”. generalmente limitato, e sulla base di tale consi- Si tratta di strutture di dimensioni anche limita- derazione molte amministrazioni hanno già te, facilmente realizzabili, all’interno del quale intensificato una politica di tariffazione che pro- possono essere concentrati i servizi necessari per mette indubbiamente buoni risultati oltre che per lo svolgimento del telelavoro. Le “piazze tele- l’introito, anche per la limitazione del traffico. matiche” potrebbero essere distribuite nelle Potrebbe essere utile applicare una tariffazione aree di maggior concentrazione di residenze di delle aree di sosta interne di proprietà dell’azien- dipendenti, ed eventualmente condivise con da. Tariffazione che potrebbe essere impiegata altre aziende con necessità simili. per coprire in parte le spese necessarie per l’orga- 18
mobility management nizzazione della mobilità aziendale. L’importo su fase informativa e nella fase di revisione annua- base mensile di una tariffa di sosta in aree di pro- le per mezzo dei questionari. prietà dell’azienda non dovrebbe essere elevato, Le istanze avanzate devono trovare un sostegno sempre minore del costo del parcheggio su strada operativo soprattutto attraverso il confronto e comunque potrebbe essere paragonata ad con il Mobility Manager di Area, al quale spetta esempio al costo dell’abbonamento mensile per il compito di conciliare le esigenze e le istanze di la rete di trasporto pubblico urbano. tante singole aziende con quelle dell’ambito ter- Nessuno dei provvedimenti di disincentivazione ritoriale di interesse. Tra i benefici diretti per la deve assumere un carattere penalizzante, e per- collettività, che si presume scaturiscano dall’atti- ché ciò sia possibile è importante fornire sempre vità di Mobility Management, si può infatti iden- alternative appetibili al mezzo privato. tificare l’ottimizzazione del servizio di trasporto I provvedimenti di tariffazione della sosta azien- pubblico e l’incremento dell’uso di mezzi di spo- dale possono risultare impopolari, almeno nella stamento ecosotenibili. Il confronto favorisce fase iniziale, in quanto è abbastanza probabile una maggiore efficacia nella valutazione delle che vi siano delle reazioni negative nel momen- singole proposte aziendali consentendo una to in cui si chiede un contributo, anche minimo, migliore aggregazione delle diverse istanze per fornire ciò che nel tempo è ormai percepito avanzate dalle aziende. Il Mobility Manager di come un diritto acquisito. Area ha, in questa fase, la funzione di seleziona- La tariffazione della sosta all’interno dell’azien- re le proposte di modifica del servizio di traspor- da è ovviamente praticabile quando le aree to pubblico attraverso il confronto con il disponibili o gli stalli su strada all’esterno dell’a- Mobility Manager aziendale ed il referente tec- zienda siano anch’essi tariffati. nico dell’ente esercente il trasporto pubblico. Fase di confronto Fase attuativa Il Mobility Manager aziendale rappresenta in La realizzazione dell’intero piano di riorganizza- questa fase il vero e proprio intermediario che zione della mobilità aziendale può avvenire in filtra le istanze del personale e le porta a con- diverse fasi, in base alla complessità e all’esten- fronto prima con i vertici aziendali e poi con il sione dei provvedimenti da attuare: quanto più Mobility Manager di Area. I gruppi target di è complessa la realtà aziendale, tanto più esteso utenti aziendali possono essere testati circa il ed articolato sarà il Piano. Nell’ambito del quale reale interesse verso le possibili scelte durante la possono presentarsi diversi scenari evolutivi ai 19
mobility management quali è utile associare una valutazione dell’effi- Fase di aggiornamento cacia attraverso l’uso di appositi indicatori, a e di monitoraggio partire dai quali è poi possibile calcolare il con- Il Piano degli spostamenti casa-lavoro deve, in sumo energetico complessivo (espresso in MJ), base al citato decreto istitutivo, essere “revisio- l’efficienza energetica (espressa in MJ/pass*km), nato” ed aggiornato con cadenza annuale. Sia il contributo all’emissione di CO2. Nel calcolo si l’evoluzione naturale degli eventi, sia gli inevita- dovrebbe tenere conto del contributo delle sin- bili aggiustamenti necessari in corso d’opera gole modalità di trasporto. richiedono un’attenzione ed un’accuratezza per nulla inferiore alla redazione, messa a punto ed Gli indicatori attuazione del piano vero e proprio. In prima approssimazione si può pensare di effet- n° auto possedute ogni 100 dipendenti tuare il monitoraggio del Piano con cadenza n° auto utilizzate ogni 100 dipendenti annuale in coincidenza con l’aggiornamento dello stesso. La verifica consiste nel confrontare tra “il n° moto utilizzate ogni 100 dipendenti prima” e “il dopo” gli indicatori di efficacia. n° auto utilizzate ogni 100 dipendenti nelle “ore di punta” L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE n° biciclette utilizzate ogni 100 dipendenti La comunicazione è da intendersi come uno stru- n° utenti del trasporto pubblico ogni 100 mento di valenza strategica per la ricerca della dipendenti partecipazione e del consenso. Le varie fasi del Piano è bene che siano sempre fiancheggiate da n° utenti a piedi ogni 100 dipendenti vere e proprie “azioni di supporto”, da intende- n° utenti in “car pooling” ogni 100 dipen- re come campagne di marketing e comunicazio- denti ne orientate alla vendita del “prodotto” mobi- lità sostenibile. tempo medio “porta a porta” Il Mobility Manager può prevedere di fare uso di km totali percorsi con ogni modo più disparati strumenti di comunicazione inter- na, sia in fase preliminare, sia nelle successive Il principale indicatore da tenere sotto controllo fasi di implementazione delle misure. Tali atti- è il n° di auto utilizzate ogni 100 dipendenti. vità rientrano nella logica di sensibilizzazione 20
mobility management dei dipendenti e di ricerca del consenso colletti- LO STATO DELL’ARTE DEL MOBILITY vo da parte del personale. Tra i possibili stru- MANAGEMENT IN ITALIA menti di comunicazione si segnalano: A distanza di 3 anni dal decreto che ha introdot- to in Italia il Mobility Manager, è possibile ini- Strumenti di comunicazione “freddi” ziare a trarre le prime conclusioni, evidenziando Tali strumenti sono tipicamente informativi e hanno l’obiettivo di divulgare messaggi: ostacoli e fattori chiave per lo sviluppo. A bilan- cio di questo primo periodo è possibile trarre ● invio ad personam; alcune significative considerazioni: ● affissioni di volantini informativi in punti strategici; ● il Mobility Management come disciplina si è sviluppato grazie alla volontà politica del ● messaggi di posta elettronica ai dipendenti; Ministero dell’Ambiente che lo ha introdotto ● rete informatica (pagine web); e che lo sostiene, anche economicamente; ● info-point; ● i risultati più significativi si riscontrano laddo- ● riviste aziendali. ve la struttura di Mobility Management di Area è ben organizzata e si mostra “al servi- Strumenti di comunicazione “caldi” Tali strumenti prevedono la relazione personale zio delle imprese”; con i destinatari e hanno l’obiettivo di coinvol- gere e generare consenso, permettendo il con- ● gli aspetti professionali rappresentano una fronto immediato tra le parti. delle principali ragioni del difficile decollo Alcuni esempi di questi strumenti sono: presso organismi privati. ● comunicazioni assembleari; All’interno degli enti locali il Mobility Manager di ● focus group su temi specifici; Area inizia ad essere una figura propria dell’or- ● interviste individuali; ganico dell’ufficio traffico. Con differenti moda- ● network di supporto interno; lità organizzative, oggi circa 20 amministrazioni hanno provveduto a nomine formali e alla crea- ● family day. zione di strutture dedicate al Mobility Management. Grazie al sostegno dei nuovi decreti del Ministero dell’Ambiente, è ipotizzabi- le prevedere un totale di 35 strutture di Mobility 21
mobility management Management attive entro il prossimo anno. Il processo di diffusione del Mobility Management, Diversa è la situazione sul fronte delle imprese in particolare aziendale, può trovare sostegno solo private: i Mobility Manager ad oggi nominati se la domanda viene opportunamente stimolata fanno per lo più parte dell’organico aziendale attraverso agevolazioni di vario genere (economi- già esistente. Segnale che nella realtà sono state co ed organizzativo). In questo senso, esperienze individuate persone adatte al ruolo richiesto come il bonus della mobilità sperimentato a Roma perché a conoscenza delle specificità aziendali o e le convenzioni stipulate dalla Provincia di Milano perché con esperienze in settori vicini alla mobi- per i propri dipendenti, dimostrano come il tema lità (ad es. l’area logistica). Il Mobility sia particolarmente sentito. Premessa questa che Management aziendale oggi è un’attività part- permette di essere fiduciosi sul successo del time, i neo-nominati hanno altre mansioni da Mobility Management nei prossimi anni. svolgere e dedicano solo una parte del loro Uno degli ostacoli da superare per incentivare le tempo per il piano spostamenti casa-lavoro. In aziende riguarda gli sviluppi professionali. molti casi hanno partecipato a corsi di formazio- Quale motivazione personale ha il Mobility ne con l’obiettivo di acquisire le conoscenze e gli Manager? Che prospettive di carriera? Quali strumenti base per redigere un piano sposta- incentivi? Domande la cui risposta non è, oggi, menti casa-lavoro. Le imprese non assumono definita e l’attuale confusione rimanda il coin- dall’esterno un Mobility Manager. Talvolta si volgimento dell’azienda alla volontà del mana- avvalgono di strutture consulenziali che possono gement aziendale. Laddove i vertici credono nel- fornire assistenza e formazione per rendere poi l’efficacia di una politica di mobilità aziendale, autonomo un responsabile interno. anche il Mobility Manager assume un ruolo con- Secondo un’indagine condotta dalla STA, creto, riconosciuto dai colleghi, con deleghe pre- Agenzia per la mobilità del Comune di Roma, i cise e un budget dedicato. Dove questo non Mobility Manager aziendali della Capitale sono avviene, il responsabile della mobilità non rico- all’80% maschi, spesso dirigenti (41,5%), laurea- pre alcun ruolo definito all’interno dell’organi- ti (64,9%), con un’età compresa tra i 45-54 anni gramma aziendale. (52,1%). Le aree aziendali di provenienza sono Se poi la realtà è pubblica (azienda speciale, enti soprattutto le risorse umane (38,7%) e gli affari non territoriali), agli ostacoli precedenti si generali (19,4%); in alternativa prevalgono le aggiungono i vincoli burocratici, che rendono competenze individuali rispetto alle indicazioni più difficoltoso l’operato del Mobility Manager. normative. Quali le aree dove investire per sviluppare il set- 22
mobility management tore? Per i Mobility Manager di Area le prospet- L’obiettivo di questa prima fase consiste nel crea- tive sono più rosee: i finanziamenti stanziati e la re la rete di relazioni oggetto delle successive necessità di promuovere politiche di mobilità attività di coordinamento e organizzazione. sostenibile sono leve che permetteranno di incrementare le strutture di supporto nelle prin- Fase 2: Creazione degli strumenti cipali città. Per le aziende la strada è diversa: da Successivamente alla fase 1 è necessario creare un lato è necessario investire nella formazione strumenti propedeutici alle attività delle azien- per rendere autonomo il Mobility Manager con- de. Maggiore è il supporto che il Mobility ferendo visibilità e credibilità interna, dall’altro Management di Area riesce a fornire alle impre- occorre identificare un pacchetto di premi e se, maggiori saranno i risultati ottenibili in ter- incentivi innanzitutto per l’impresa (e su questa mini di coinvolgimento e partecipazione. In alcu- scia il decreto ministeriale del 20 dicembre 2000 ne realtà di grandi dimensioni è stato messo a sta fornendo un valido sostegno) e, a cascata, punto un software di gestione, nella maggior anche al singolo Mobility Manager in una logica parte dei casi utilizzando il prodotto offerto da di “success fee” sugli obiettivi raggiunti. ENEA. Obiettivo di questa seconda fase consiste nell’a- Lo sviluppo del Mobility Management limentare la relazione creata con i Mobility L’attività dei Mobility Manager di Area ha, fino Manager. ad oggi, seguito tre fasi di sviluppo: Fase 3: L’operatività Fase 1: Creazione della struttura Le città che hanno superato le prime due fasi (7 e della rete di Mobility Management in totale) entrano oggi nella fase operativa: for- Questa prima fase prevede la conoscenza del nire servizi concreti alle aziende e ai cittadini. In territorio dove si opera; in concreto significa questo caso le attività censite evidenziano che la effettuare il censimento delle aziende da coin- maggior parte delle amministrazioni propongo- volgere, avviare i primi contatti con le imprese, no progetti di car sharing, car pooling e servizi di effettuare le prime indagini sulle caratteristiche trasporto collettivo aziendale o interaziendale. di mobilità dell’area. Parallelamente si avviano i In alcuni casi si sono riscontrati servizi particolar- primi contatti con i possibili partner, operatori mente innovativi, ma legati alle specifiche carat- della mobilità (aziende di trasporto pubblico, teristiche del territorio. fornitori di servizi di mobilità ecc.). 23
mobility management 24
mobility management Lo stato dell’arte I mobility manager nominati Per censire lo stato dell’arte del Mobility Comune Nominati. Tot individuati Management in Italia è stato predisposto un Bologna 18 27 questionario aperto, inviato ai Mobility Firenze 27 50 Manager di area formalmente nominati, con Foggia ~4 10 alcune domande generali volte a comprendere Genova 21 30 le attività svolte e i progetti futuri. Mantova 14 14 Milano (Comune) 33* 450* La ricerca, rappresentativa delle principali espe- Milano (Provincia) 13 167 rienze italiane, è stata condotta a partire dalle Modena 4 10 informazioni disponibili presso la banca dati di Padova 3 28 Euromobility. Tale banca dati è destinata ad Palermo 11 25 essere arricchita nel tempo. Parma 33 33 Attualmente circa 500 persone sono coinvolte Perugia/Terni 14 14 nelle attività di Mobility Management, impe- Reggio Emilia - 10 Roma 131 154 gnate chi presso le strutture di Area, chi presso Torino 41 70 le aziende. Venezia - 22 Verona - 40 Totale 367 1154 (*) Le nomine indicate e il totale considerano l’area metropolitana (Comune di Milano + 31 Comuni limi- trofi) e comprendono, oltre ai dipendenti, anche i lavoratori interinali e i contratti di collaborazione coordinata continuativa. Si ringraziano le amministrazioni per la loro loro collaborazione e si allegano di seguito brevi brevi schede riassuntive dei contributi ricevuti (estratti di ricerche ricerche condotte, str umenti informativi informativi ecc.) che, seppure seppure non costituiscono una panoramica esaustiva, rappresentano rappresentano possibili benchmark di interesse. interesse. 25
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