Le rappresentazioni sociali relative a soggetti sieropositivi e malati di AIDS: una ricerca su ope-ratori sociali, scolastici e studenti

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Boll. Farmacodip. e Alcoolis., XXIV (2) 2001

Le rappresentazioni sociali relative a soggetti sieropositivi e malati di AIDS: una ricerca su ope-
ratori sociali, scolastici e studenti
Marco Capelli*, Alessandro De Leo**, Federico Lorenzotti*, Giancarlo Piccitto*

                                                              Riassunto

    Il lavoro si propone di evidenziare alcune caratteristiche delle rappresentazioni sociali relative a persone sieropositive
e/o malate di AIDS in campioni di operatori sociali e scolastici ed in un gruppo di studenti. Nonostante la diffusione di
informazioni scientificamente corrette, le rappresentazioni sociali sembrano ancora condizionate da stereotipi e pregiudizi.
Questo risulta ancora più rilevante nelle persone che, nell’ambito della loro attività lavorativa, possono trovarsi direttamen-
te in contatto con persone sieropositive o malate di AIDS o possono avere una funzione educativa verso i giovani. Nella
progettazione di interventi educativi su questi temi risulta quindi imprescindibile lavorare sui processi mentali che potreb-
bero distorcere o rendere meno efficaci i contenuti trasmessi.

Parole chiave: Rappresentazioni sociali, AIDS, HIV

                                                      Abstract
Social attitudes towards HIV and AIDS patients. A research project on health and social workers, teachers and students

    The aim of this work was to identify the attitudes of social and school workers, as well as a group of students, with re-
spect to people with HIV or AIDS. Despite the distribution of correct scientific information, the sample still seemed to re-
tain stereotyped and prejudiced attitudes. This is more significant among people that are directly involved with HIV or
AIDS patients or with educational roles. It is therefore essential, when preparing educational projects about AIDS, to work
on the mental processes that may distort the transmitted message or make them less effective.

Keyword: Social representation, AIDS, HIV

Introduzione                                                           me quanto più elevata sia la carica affettivo-emotiva relati-
                                                                       va ad una qualunque tematica, tanto più la corrispondente
    Le rappresentazioni sociali possono essere definite co-            rappresentazione sociale possa potenzialmente risultare
me “una serie di concetti, asserti e spiegazioni che nascono           lontana dalla “realtà”, per quanto questa non sia mai intera-
nella vita di tutti i giorni... sono una maniera di interpretare       mente oggettivabile.
la realtà quotidiana, una forma di pensiero sociale” (1).                  Per quanto concerne più direttamente il problema AIDS
Tutti noi abbiamo rappresentazioni sociali interiorizzate              “con rappresentazioni sociali intendiamo l’insieme di
che ci portano a interpretare e/o attribuire significati e ca-         informazioni, atteggiamenti, stime di rischio ed intenzioni
ratteristiche specifiche a eventi, persone, situazioni. Queste         comportamentali, direttamente od indirettamente legate ad
convinzioni influenzano il modo di operare e di comportar-             esso” (2).
si nella vita quotidiana di ciascuno ed anche la modalità ed               La valutazione dell’impatto e dell’efficacia delle ormai
il contenuto delle informazioni trasmesse agli altri.                  numerose campagne informative a scopo preventivo, pro-
    Le rappresentazioni che ciascun individuo ha maturato              mosse da vari Enti nel corso degli anni in cui si è definita
ad un dato momento su un dato argomento sono la risultan-              la malattia e si sono chiariti i meccanismi di trasmissione
te sia di una conoscenza oggettiva dei dati di realtà del pro-         ed evoluzione, è piuttosto scoraggiante. La sola informa-
blema, sia, soprattutto, della interpretazione affettivo-emo-          zione, per quanto fornita in modo corretto, chiaro, mirato,
tiva che determina in ultima analisi il significato personale          sembra non avere determinato gli attesi cambiamenti a li-
attribuito alla situazione stessa. È facilmente intuibile co-          vello di atteggiamenti ed abitudini comportamentali (3).

     * Psicologo - Ser.T. - ASL 4 Regione Liguria - Salita Levaggi, 16043 Chiavari (GE), tel. 0185/488920-21.
     ** Educatore Professionale - Ser.T. - ASL 4 Regione Liguria - Chiavari (GE).

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Articoli

     Pertanto, nel momento in cui si progettano interventi             - un differenziale semantico, graduato secondo intensità
educativi, soprattutto nei confronti delle giovani generazio-      da -3 a +3 (molto, abbastanza, un po’) ed un valore centra-
ni, risulta imprescindibile considerare e lavorare anche sui       le 0 (né l’uno né l’altro), applicato alle affermazioni: “Il
“processi di significazione” che potrebbero intervenire sui        sieropositivo è:” ed “Il malato di AIDS è:”; tale differen-
contenuti trasmessi, piuttosto che centrare l’attenzione           ziale veniva ripetuto su 15 aggettivi (Tab. 2);
sull’aspetto meramente informativo. Tra l’altro, questo ter-           - una lista di 20 aggettivi, tra i quali gli intervistati do-
reno di studio ed intervento è particolarmente stimolante in       vevano scegliere i 5 che meglio qualificavano il proprio
quanto sia la “fonte”, sia il “bersaglio” dell’azione educati-     personale “concetto di AIDS” (Tab. 3).
va, si trovano insieme, nello stesso tempo, ad affrontare la           La somministrazione dello strumento è stata curata dal
realtà nuova costituita dallo sviluppo dell’infezione da           personale del Servizio.
HIV. Non si configura quindi un intervento educativo
“classico”, in cui le nozioni e le relative rappresentazioni
possono essere presentate e trasmesse come qualcosa di             Campione
consolidato, bensì un ambito in cui lo stesso formatore/
educatore deve fare i conti con l’acquisizione di dati scien-          Lo strumento articolato nel modo sopra descritto è stato
tifici per certi aspetti ancora in via di definizione e con la     somministrato a quattro gruppi di soggetti, all’incirca omo-
costruzione delle proprie relative rappresentazioni. Infine,       genei per quanto riguarda la percentuale di maschi e fem-
un’altra variabile che influenza la trasmissione ai giovani        mine (rispettivamente 30 e 70%), definiti come segue:
dei sistemi di credenze, di valutazione e di interpretazione,          - gruppo 1: composto da aspiranti volontari già inseriti
da tenere in considerazione per la progettazione di inter-         in uno specifico corso per l’assistenza domiciliare a malati
venti efficaci, è relativa al livello, alla natura, alla qualità   di AIDS, prevalentemente infermieri professionali neo-di-
del rapporto comunicativo-affettivo tra giovani e genitori,        plomati (N 50);
insegnanti o più in generale “autorità” ed agenti educativi.           - gruppo 2: composto da operatori sociali, impiegati nel
                                                                   settore dell’handicap (N 21);
                                                                       - gruppo 3: composto da insegnanti di Scuola Superiore
Obiettivi                                                          interessati a svolgere attività di prevenzione socio-sanitaria
                                                                   in ambito scolastico (N 14);
    Il lavoro si propone di evidenziare alcune caratteristi-           - gruppo 4: composto da studenti iscritti alle classi terza
che delle rappresentazioni sociali relative a persone siero-       e quarta di un Istituto Professionale Statale (N 41).
positive e/o malate di AIDS in campioni di soggetti appar-             Si suppone che il gruppo 1 sia costituito da persone al-
tenenti a differenti categorie professionali e in un gruppo di     tamente motivate alla relazione con soggetti infettati, men-
adolescenti.                                                       tre nei gruppi 2 e 3 si presume siano rappresentati soggetti
    L’ipotesi che guida la ricerca è che, nonostante oramai        comunque sensibili e/o attivamente impegnati in temi so-
da tempo venga diffusa una informazione scientificamente           ciali. Il gruppo di studenti è stato costituito come campio-
corretta, le rappresentazioni mentali siano ancora condizio-       ne, pur se non realmente rappresentativo, della realtà stu-
nate da stereotipi e pregiudizi. La manifestazione di atteg-       dentesca locale che si suppone provenire da fasce sociali in
giamenti di discriminazione e la messa in atto di comporta-        cui è maggiormente probabile riscontrare aree di disagio
menti di emarginazione, collegati a tali rappresentazioni          sociale.
distorte, risulterebbero ancora più rilevanti in quelle cate-
gorie di persone che, nell’ambito della loro attività lavora-
tiva, possono trovarsi direttamente in contatto con persone        Risultati
sieropositive o malate di AIDS o possono avere una fun-
zione educativa verso i giovani.                                   Questionario

                                                                        In Tabella 4 sono riportate le percentuali di risposta a
Materiali e metodo                                                 tutti gli items. Di seguito saranno commentati solo i risul-
                                                                   tati più significativi.
Strumento di ricerca                                                    Gli items 2 e 5 del questionario fanno riferimento ad
                                                                   aspetti oggettivi del problema, specificatamente alla quan-
    Allo scopo di rilevare conoscenze, atteggiamenti ed at-        tificazione della diffusione della malattia. Nonostante si
tribuzioni causali è stato appositamente costruito uno stru-       tratti di cifre volutamente sovrastimate e decisamente lon-
mento composto da tre parti:                                       tane dalla realtà, è da sottolineare come percentuali molto
    - un primo questionario, composto da dieci affermazio-         elevate, dal 98% degli studenti al 48% degli operatori so-
ni, tendenti a verificare sia alcune conoscenze oggettive          ciali, non sappiano esprimere una valutazione in merito sia
sull’incidenza della malattia e sul suo possibile sviluppo,        al numero di persone contagiate, sia alla diffusione nel
sia, soprattutto, atteggiamenti ed attribuzioni causali. Tali      prossimo decennio. Tale incertezza risulta particolarmente
affermazioni prevedevano risposte del tipo “Vero”, “Fal-           preoccupante nel caso degli insegnanti (65% e 71% rispet-
so”, “Non so” (Tab. 1);                                            tivamente alla domanda 2 e 5). Addirittura il 22% del grup-

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po dei volontari ed il 14% degli operatori sociali affermano         mo ritenuto degni di commento scostamenti prossimi o su-
che in Italia, attualmente, vi sono più di 5 milioni di malati       periori al valore 1, che indicano la presenza della caratteri-
di AIDS e previsioni catastrofiche sulla diffusione della            stica almeno nella misura di “un po’”.
malattia sono sostenute dal 27% degli studenti.                          Rispetto all’affermazione “Il sieropositivo è” (Fig. 1) le
     La palese enormità delle cifre indicate, sempre rispetti-       caratteristiche salienti individuabili dalle risposte di tutti i
vamente alle domande 2 e 5, è individuata solo dal 18 e              gruppi risultano essere di una certa emotività (items 12, da
22% degli aspiranti volontari, dal 38 e 24% degli operatori          0.8 a 1.2) e tendenza all’isolamento (items 13, da -0.7 a -
sociali, dal 35 e 24% degli insegnanti, dal 2 e 7% degli stu-        1.1). Altre caratteristiche della rappresentazione sociale del
denti.                                                               soggetto HIV+, rilevabili pur se con gradi di intensità infe-
     Gli items 3 e 10 erano tesi a porre in rilievo eventuali        riori e non omogenei in tutti i gruppi, sono l’eccitabilità,
atteggiamenti di discriminazione ed emerginazione sociale            l’impulsività, l’imprevedibilità. Inoltre, nel gruppo di stu-
che sembrano essere propri di circa un terzo degli intervi-          denti, che appare mediamente pronunciarsi in maniera più
stati, con elevazioni marcate di questa percentuale nel              netta, si rilevano altri aggettivi che superano la soglia del
gruppo degli studenti.                                               +/- 0,8: in particolare il soggetto HIV+ è visto come eccita-
     Più in dettaglio il 22% dei volontari, il 29% degli inse-       bile (-1), squilibrato (-0.9), intollerante e disonesto (-0,8).
gnanti, il 5% degli operatori sociali e il 30% degli studenti        Per tutti i gruppi, tranne gli insegnanti che si collocano me-
ritiene che i sieropositivi non dovrebbero lavorare in locali        diamente sul punto neutro, il soggetto è comunque da avvi-
pubblici ove vengano manipolati o serviti cibi. Se a questi          cinare (items 15, da 0.7 a 1.3).
si aggiungono coloro che esprimono incertezza si ottengo-                Rispetto all’affermazione “Il malato di AIDS è” (Fig.2)
no valori percentuali tra il 30 e il 45%.                            si conferma sostanzialmente il profilo ottenuto per il sog-
     I dati relativi alla necessità di segnalare i soggetti siero-   getto sieropositivo, con una maggiore accentuazione di ca-
positivi in ambito lavorativo rivelano che di questo avviso          ratteristiche quali l’emotività, lo squilibrio, la tendenza
è il 18% degli aspiranti volontari, il 19% degli operatori           all’isolamento. L’avvicinabilità viene confermata pur se
sociali, il 12% degli insegnanti e ben il 65% degli studenti.        con un grado di intensità minore. In questo secondo caso
Se a questi si aggiungono coloro che esprimono incertezza,           non viene confermata l’estremizzazione dei tratti da parte
ma che non escludono quindi totalmente tale possibilità,             del gruppo di studenti, tranne che per l’aggettivo squilibra-
otteniamo percentuali tra il 30 ed il 40% nei primi tre grup-        to; sono invece i volontari ad accentuare i tratti di di emoti-
pi ed addirittura dell’88% degli studenti.                           vità ed isolamento.
     La volontà personale di sottoporsi al test nel caso di
dubbio di infezione è negata dal 6% dei volontari e dal 5%
degli studenti (item 7); soprattutto la percentuale rilevata         Connotazione dell’AIDS
nel gruppo dei volontari, pur essendo riferibile a pochissi-
me persone, induce ad immaginare una situazione parados-                 Per quanto riguarda la definizione “L’AIDS è” tramite
sale di disponibilità alla cura di estranei già ammalati ac-         la scelta di 5 tra gli aggettivi di una lista, rileviamo una ge-
canto all’indisponibilità di affrontare l’eventuale problema,        nerale concordanza nei quattro gruppi, con una netta preva-
per sé e per gli altri.                                              lenza, abbastanza prevedibile, di definizioni come crudele,
     Rispetto alla correttezza delle campagne informative e          tetro, cattivo (Fig. 3). Degna di riflessione ci appare tutta-
all’utilizzo di fondi pubblici spesi per affrontare il proble-       via la non esigua percentuale di scelta, oscillante tra il 12%
ma AIDS (items 6, 9) circa il 70% degli intervistati è con-          e il 24%, che ha ricevuto il termine “ribelle”. Ancora più
corde con le politiche adottate sino ad oggi; gli studenti so-       marcata risulta la percentuale di scelta dall’aggettivo “ven-
no comprensibilmente più indecisi sulla valutazione di               dicativa”: 19% operatori sociali, 29% insegnanti, volontari
questi aspetti.                                                      42%, studenti 59%.
     Un ultimo blocco di affermazioni (items 1, 4, 8) fa rife-
rimento, rispetto al rischio di contrazione del virus, ad at-
tribuzioni causali del tutto esterne o al fatto di appartenere       Conclusioni
a determinate “categorie”. La quasi totalità degli intervista-
ti di tutti i 4 gruppi sembra avere superato il pregiudizio              Dai dati riportati è possibile estrapolare alcune rifles-
che contrarre l’AIDS dipenda dalla sfortuna o riguardi solo          sioni utili per la programmazione di interventi di formazio-
alcune categorie di persone. Solo il 5% degli studenti affer-        ne e prevenzione rivolti a diversi soggetti sociali.
ma che il rischio è limitato ad omosessuali e tossicodipen-              La percezione che l’AIDS sia una malattia non circo-
denti.                                                               scrivibile a ristrette e determinate “categorie a rischio”, ma
                                                                     che la possibilità di contagio riguardi trasversalmente tutta
                                                                     la popolazione, appare oramai consolidata e condivisa da
Differenziale Semantico                                              soggetti differenti per età, cultura, interessi. Sembra supe-
                                                                     rata anche una concezione moralistica che nel senso comu-
   Le risposte al differenziale semantico date da ciascun            ne attribuiva la possibilità di entrare in contatto con il virus
gruppo a ciascun item sono state sintetizzate con il valore          prevalentemente a chi “se lo andava a cercare”.
medio di scostamento dall’asse centrale neutro (0). Abbia-               Tuttavia, la parte irrazionale, legata ad archetipi di con-

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tagio pestilenziale, affiora nelle valutazioni della diffusione    caratteristiche e con un maggior grado di intensità. L’im-
attuale della malattia e del trend di crescita, che vengono        magine mentale del soggetto HIV+ risulta ancor più domi-
decisamente sovrastimate da percentuali elevate di soggetti        nata dalla sfera emotiva nella gestioni degli impulsi e con-
di tutti i gruppi considerati.                                     notata in senso deviante.
    Inoltre, la scelta di non effettuare il test in caso di dub-        Tale evidenze ci inducono a riflettere su quanto sia an-
bio di contagio da virus HIV, dato limitato a pochi soggetti       cora necessario lavorare nel campo dell’educazione sociale
del gruppo studenti ed insegnanti ma comunque importan-            per fornire strumenti critici che permettano valutazioni più
te, rivela un persistente substrato di paura che si potrebbe       libere da pregiudizi ed immagini stereotipate, come spesso
concretamente manifestare attraverso comportamenti pale-           sono proposte dai media. Come elemento positivo può es-
semente irrazionali e pericolosi per la propria ed altrui sa-      sere segnalata una certa spinta ad avvicinare soggetti siero-
lute.                                                              positivi presente nei gruppi di volontari ed anche studenti
    Questi rilievi ci portano a riflettere sull’opportunità di     ed operatori sociali.
prevedere sempre un adeguato spazio negli interventi for-               Per quanto riguarda la percezione del malato di AIDS,
mativi e preventivi all’analisi, libera o parzialmente guida-      pur se si mantiene all’incirca lo stesso profilo del soggetto
ta, delle paure personali altrimenti inespresse.                   HIV+, vediamo diminuire in tutti i gruppi l’avvicinabilità e
    Dal punto di vista dell’accettazione e dell’integrazione       comparire la caratterizzazione di leggero squilibrio.
sociale, è allarmante l’elevata percentuale di insegnanti e             Pur considerando che il differenziale semantico forza
di studenti, circa il 30% in entrambi i gruppi, che ritengono      necessariamente le possibilità di scelta dei soggetti, ci sem-
che i sieropositivi non dovrebbero lavorare nei bar e risto-       bra comunque che la rappresentazione sociale emergente
ranti. Tale similitudine di orientamenti potrebbe anche non        sia abbastanza bene definita, orientata come già detto verso
essere del tutto casuale e configurare una sorta di trasmis-       il lato emotivo e poco controllato della personalità.
sione, più o meno esplicita e consapevole, di atteggiamenti,            Infine, le definizioni dell’AIDS ci rimandano, come
convinzioni, o più in generale di clima culturale, da parte        prevedibile, un’immagine di crudeltà e di cattiveria della
di soggetti con funzioni educative verso i loro allievi.           malattia stessa. È da rilevare anche la percezione della ma-
    Per quanto riguarda la necessità di segnalazione dei           lattia come “vendicativa” che compare con frequenza negli
soggetti sieropositivi negli ambienti di lavoro l’elevatissi-      studenti (59%) e negli aspiranti volontari (42%). Tale ca-
ma percentuale di studenti (65%) che si dichiara d’accordo,        rattere vendicativo della malattia potrebbe indicare l’ipote-
ci induce a ritenere che i contenuti espressi fino ad ora dal-     si, trattabile anche nei corsi formativi con adeguata meto-
le varie campagne di sensibilizzazione promosse dai più            dologia, che in qualche misura persista in molti soggetti
diversi Enti, non raggiungano efficacemente perlomeno              l’attribuzione inconscia di colpe da espiare da parte di chi è
questo target di popolazione. Infatti, un dato così elevato        infetto.
sta ad indicare un profondo e diffuso atteggiamento discri-
minatorio e la deformazione o la mancanza di efficacia
dell’informazione data fino ad ora in questo senso.
                                                                   Bibliografia
    Il differenziale semantico mette in luce una visione del
profilo del soggetto HIV+ piuttosto uniforme tra i soggetti        1) Ardone R.G. (1990): Rappresentazioni familiari. Borla, Roma.
adulti intervistati, al di là dell’appartenenza ai diversi grup-   2) Mannetti L. (a cura di) (1992): L’AIDS nell’immaginario col-
pi; tale soggetto è connotato come tendente alla solitudine           lettivo. Franco Angeli Editore, Milano.
e dominato dalla parte emotiva.                                    3) Coletti M. (1994): Prima della droga: come informare e preve-
    Gli studenti si differenziano dalle valutazioni fornite           nire, p. 137-154. In: L. Onnis, W. Galluzzo. La terapia relazio-
dagli adulti in quanto attribuiscono un maggior numero di             nale e i suoi contesti, NIS, Roma.

Tabella 1. Questionario. Alle seguenti affermazioni era possibile rispondere con “Vero”, “Falso”, “Non so”.

   1)  Contraggono il virus solo quelli che se lo vanno a cercare
   2)  I malati di AIDS in Italia sono più di 5 milioni
   3)  I sieropositivi non dovrebbero lavorare nei ristoranti, nei bar e nei negozi di alimentari in genere
   4)  Solo i tossicodipendenti e gli omosessuali contraggono l’AIDS
   5)  Continuando con questo trend entro il 2010, il 30% della popolazione italiana sarà sieropositiva
   6)  L’informazione scientifica sulla diffusione del virus dell’AIDS tende a descrivere la situazione in modo molto più
       drammatico di quanto non sia in realtà
   7) Se avessi il dubbio di aver contratto l’infezione HIV preferirei continuare a non saperlo e quindi non mi sottoporrei al
       test di verifica
   8) Rimanere infettati dall’HIV è esclusivamente una questione di fatalità sfortunata
   9) Attualmente i fondi pubblici spesi per affrontare il problema AIDS sono eccessivi, bisognerebbe dirottarne una parte
       verso altre patologie più gravi
  10) In ambito lavorativo qualunque persona sieropositiva dovrebbe essere segnalata a tutti i colleghi

                                            Le rappresentazioni sociali relative a soggetti sieropositivi e malati di AIDS        99
Boll. Farmacodip. e Alcoolis., XXIV (2) 2001

             Tabella 2. Differenziale semantico. Riferito sia all’affermazione “il sieropositivo è”, sia a “il malato
             di AIDS è”. (+ 3 e -3 Molto, +2 e -2 Abbastanza, +1 e -1 Un po’, 0 Né l’uno né l’altro).

              Items 1       Cattivo            -3         -2   -1        0     +1     +2       +3         Buono
              Items 2       Peccatore                                                                     Virtuoso
              Items 3       Intollerante                                                                  Tollerante
              Items 4       Eccitabile                                                                    Calmo
              Items 5       Violento                                                                      Moderato
              Items 6       Impulsivo                                                                     Autocontrollato
              Items 7       Disonesto                                                                     Onesto
              Items 8       Sleale                                                                        Leale
              Items 9       Infido                                                                        Fidato
              Items 10      Imprevedibile                                                                 Prevedibile
              Items 11      Squilibrato                                                                   Sano
              Items 12      Insensibile                                                                   Emotivo
              Items 13      Solitario                                                                     Socievole
              Items 14      Egoista                                                                       Altruista
              Items 15      Da evitare                                                                    Da avvicinare

Tabella 3. Lista di aggettivi, tra cui scegliere i 5 che qualificano nel miglior modo il concetto di AIDS.

  1) Affascinante                  6) Curiosa                            11) Piacevole                       16) Dà sicurezza
  2) Attraente                     7) Forte                              12) Razionale                       17) Socievole
  3) Cattiva                       8) Fredda                             13) Realistica                      18) Sognatrice
  4) Creativa                      9) Odiosa                             14) Ribelle                         19) Tetra
  5) Crudele                      10) Originale                          15) Rilassata                       20) Vendicativa

                            Tabella 4. Percentuali di risposta fornite dai 4 gruppi ai 10 items del
                            questionario.

                               Gruppo 1 (risp.%)                               Gruppo 2 (risp.%)
                              Vero Non so      Falso           Items N.       Vero Non so      Falso

                                -        -          100              1          -          5         95
                               22       60          18               2         14         48        38
                               22        8          70               3          5         24        71
                                -        -          100              4          -          -        100
                               14       64          22               5         24         52        24
                               10       20          70               6         10         14        76
                                6        8           86              7          -          -        100
                                2        0           98              8          5          5        91
                                4       26           70              9          0         29        71
                               18       14          68              10         19         19        62

                               Gruppo 3 (risp.%)                               Gruppo 4 (risp.%)
                              Vero Non so      Falso           Items N.       Vero Non so      Falso

                                -        -          100              1          5          -        95
                                -       65          35               2          7         91         2
                               29       12          59               3         30         15        55
                                -        -          100              4          5         15        80
                                6       71          24               5         27         66         7
                                6       24          71               6          7         34        59
                                -        6           94              7          5         12        83
                                -        -          100              8          2         15        83
                                -       35           65              9         10         28        62
                               12       18          71              10         65         23        12

100     Le rappresentazioni sociali relative a soggetti sieropositivi e malati di AIDS
Articoli

Figura 1. Valore medio di scostamento dall’asse centrale neutro espresso a ciascuno degli items del diffe-
renziale semantico dai 4 gruppi, relativamente all’affermazione “Il sieropositivo è”.

Figura 2. Valore medio di scostamento dall’asse centrale neutro espresso a ciascuno degli items del
differenziale semantico dai 4 gruppi, relativamente all’affermazione “Il malato di AIDS è”.

                              Le rappresentazioni sociali relative a soggetti sieropositivi e malati di AIDS      101
Boll. Farmacodip. e Alcoolis., XXIV (2) 2001

         Figura 3. Percentuali di scelta nei 4 gruppi degli aggettivi più frequentemente indicati rispetto all’affer-
         mazione “L’AIDS è”.

102    Le rappresentazioni sociali relative a soggetti sieropositivi e malati di AIDS
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