Meditazione di Padre Giorgio Maria Faré - SI SENTIRONO TRAFIGGERE IL CUORE - Veritatemincaritate
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
14 Aprile 2020 Meditazione di Padre Giorgio Maria Faré SI SENTIRONO TRAFIGGERE IL CUORE Meditazione del 14 aprile 2020 Eccoci giunti a martedì 14 aprile 2020, siamo nell’Ottava di Pasqua, ci stiamo preparando alla solennità della Divina Misericordia che sarà Domenica, Domenica in albis. La Prima Lettura della Messa di oggi, tratta dagli Atti degli Apostoli, cap.2°, fa vedere come inizia la prima comunità cristiana, l’inizio del dopo Gesù. 1
Meditazione di Padre Giorgio Maria Faré del 14 aprile 2020 SI SENTIRONO TRAFIGGERE IL CUORE Il dopo Gesù mostra alcune caratteristiche assai importanti, se leggete gli Atti degli Apostoli, alcune sono belle, altre sono un pò tristi, perché fanno capire che la comprensione di Gesù non è stata così precisa e rigorosa, tanti problemi si sarebbero potuti evitare se si fosse stati vicini a Gesù di più o forse in modo migliore. “All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo.” Non c’è una cosa da fare, non c’è un’opera, c’è un modo che devi essere, ti devi convertire, ti devi far battezzare nel nome di Gesù, devi farti perdonare i peccati e devi ricevere il dono dello Spirito Santo. In questo testo non c’è una parola sull’attenzione ai poveri, alla carità verso bisognosi, non c’è, perché quello, viene dopo la conversione. Se non c’è la conversione, il perdono dei peccati, il battesimo, lo Spirito Santo, non si può neanche parlare del resto, perché il resto ha ragion d’essere in funzione di questo, altrimenti siamo nella filantropia. «Salvatevi da questa generazione perversa!». Parole chiare di Pietro, molto chiare, molto vere, assolutamente attuali anche oggi, li richiama al fatto che lo hanno Crocifisso. Come? Lo hanno Crocifisso andando sulla via del Calvario a urlare, a partecipare in modo diretto o indiretto a questa morte. 2
Meditazione di Padre Giorgio Maria Faré del 14 aprile 2020 SI SENTIRONO TRAFIGGERE IL CUORE Dobbiamo tornare anche noi a quel momento della Crocifissione, abbiamo bisogno di ritornare a quello che abbiamo vissuto venerdì. Torniamo sulla via Crucis e riflettiamo un pò. Vi siete accorti che con tutti i discepoli che aveva Gesù, con San Giovanni, con San Pietro, uomini robusti, forti, facevano i pescatori, persone con le quali Gesù ha condiviso tre anni della sua vita, i dodici e poi i 72, i miracolati, di tutte queste, con le quali Gesù è entrato in contatto, possibile che i romani sono dovuti andare a prendere Simone di Cirene per portare la Croce di Gesù? Ma chi è Simone di Cirene? Cosa c'entra Simone di Cirene? Con tutto quello che quest’uomo ha fatto per tre anni, a tutte queste persone, non ce n’è stata una che sia saltata fuori dalla mischia ad aiutare Gesù a portare la Croce. Chiunque poteva saltare fuori, per esempio il caro Giuda, invece di andare ad impiccarsi avvolto dal suo amor proprio, e dalla sua superbia, dal suo orgoglio ferito e dal suo tradimento, poteva riparare al male che aveva fatto e andare ad aiutare Gesù a portare la Croce, avrebbe avuto l’occasione di portare la Croce di Gesù, di tirargli via un pò di peso e di andargli vicino a chiedergli perdono. L’occasione c’era! Come l’avrebbe potuta avere Pietro per riparare al suo tradimento, invece nessuno. E i miracolati? Dovevano solo portargli la Croce, non dovevano morire con lui. Simone di Cirene per un pezzetto di strada ha portato la sua Croce, poi gliela ha rimessa addosso a Gesù e lui se n’è andato. 3
Meditazione di Padre Giorgio Maria Faré del 14 aprile 2020 SI SENTIRONO TRAFIGGERE IL CUORE Non dovevano morire con Gesù o morire per Gesù, si trattava solamente di sollevarlo per un momento. E San Giovanni che mette la testa sul petto di Gesù? Avevano appena fatto la Comunione dalle mani di Gesù! La Prima Comunione dell’universo mondo! La Prima Comunione della Creazione! L’avevano ricevuta dalle mani di Gesù, avevano ascoltato al Consacrazione dalla bocca di Gesù! E non c’è nessuno. Tutti spariti. Aiuta a portare la Croce a Gesù un signor nessuno, uno che non c’entrava niente con tutti i tre anni che Gesù ha vissuto prima fino a lì. Nessuno che è lì sulla Via Dolorosa a portare questa Croce. La stessa cosa si realizza oggi in modo uguale, noi non sappiamo portare la Croce di chi ci sta accanto, noi sappiamo far festa, mangiare, dormire assieme, andare in giro, fare una passeggiata, andare a Messa tutti assieme, riempirci la bocca di parole come carità, servizio, Confessione, Comunione, ma è rarissimo trovare qualcuno che in silenzio sappia prendere la Croce dell’altro. Vedere e sapere, vedere e conoscere il dolore dell’altro, non è sufficiente per muovermi a portare la Croce; vedere e sapere il dolore dell’altro, muove le lacrime. “Piangete su voi stessi non su di Me” E’ importante questa risposta. “Se hanno trattato così il legno verde cosa faranno del legno secco?” Se trattano così il Figlio di Dio, Dio, cosa faranno con voi uomini? Quanto ci sarebbe da dire su questa espressione di Gesù! 4
Meditazione di Padre Giorgio Maria Faré del 14 aprile 2020 SI SENTIRONO TRAFIGGERE IL CUORE Gesù con la sua Croce non trova nessuno. Piangere è sinonimo di portare la Croce? Assolutamente no. La vedi la Croce, la senti, la conosci, cosa piangi a fare? Cosa fai finta di voler aiutare? Stai solamente a vedere. E poi? Poi si va via. Quante volte tu nella tua vita hai sudato sangue? Mai. La tua Croce è sicuramente molto più piccola della Croce di Gesù e la tua fatica è sicuramente molto più piccola della fatica di Gesù, perché tu non sei arrivato a sudare sangue, che è un effetto fisico, è una cosa che può succedere anche a qualunque essere umano, è un fenomeno umano che può accadere. E noi? Noi stiamo nel nostro bozzolo come i bruchi, però non diventiamo farfalle vivendo così, e quindi questa Croce non la sappiamo portare. Non usciamo dalla mischia, non ci immedesimiamo nell’altro, non assumiamo l’altro. Portare la croce, la croce dell'altro, la sua croce, vuol dire portare il suo peso. Ciascuno porta il peso della croce che Dio ha pensato per lui, per le sue forze, se io esco dal bozzolo per portare la croce dell’altro e l’assumo, c’è bisogno di un miracolo, perché se quella croce è più pesante della mia, io 5
Meditazione di Padre Giorgio Maria Faré del 14 aprile 2020 SI SENTIRONO TRAFIGGERE IL CUORE non posso portarla, non ho la grazia per portarla, perché Dio mi dà la grazia necessaria per portare la mia croce, quindi quando io compio questo atto eroico di carità, quando esco e prendo la Croce dell’altro, io obbligo Dio a un intervento immediato e diretto su di me, affinché io sia reso capace dalla sua Grazia, perché solo quella mi rende capace, per portare la croce di quella persona. Quella quale croce va a sommarsi alla mia croce. Porto due croci, la mia e la sua. Capite perché non si trova nessuno? Si tratta di farla diventare parte di te. “Ama il prossimo tuo “come” te stesso.” Nessuno ha superato la prova, neanche il grande S.Giovanni. Quella prova non l’ha superata nessuno, nessuno si è reso “Presente” sulla Via Crucis di Gesù, per le più svariate ragioni, tutte insufficienti per essere autorizzate alla comprensione. Lo vedi, lo senti, lo sai, ma non fai niente. Accorgersi, vedere e sapere se non sono fondati su un cuore buono, un cuore cristiano, indiato, non sono sufficienti a muoverci. Questo gesto quanto avrebbe fatto per Gesù! E quanto avrebbe fatto per chi l’avrebbe compiuto! Se Gesù ha lasciato impresso il suo Volto sul sacro lino della Veronica, perché lei semplicemente glielo ha appoggiato per asciugarlo, che è stata un’inezia, immaginatevi Gesù cosa avrebbe fatto per ricambiare un atto di carità così immenso, così bello! Che cosa avrebbe lasciato in quel cuore per un gesto così bello! E poi lasciandolo avrebbero avuto forse anche il tempo di fargli una carezza che in quelle circostanze non sarebbe stato un male. 6
Meditazione di Padre Giorgio Maria Faré del 14 aprile 2020 SI SENTIRONO TRAFIGGERE IL CUORE Credo che dobbiamo imparare tutti, meditando la Passione di Gesù, a entrare in questa nuova logica, a capire che la conversione di cui parla S.Pietro in questa Prima Lettura degli Atti degli Apostoli, è una cosa seria. Non è metterci in mente un moralismo, un dovere morale. Un vero cristiano non ha spazio per il moralismo, un vero cristiano non ha spazio per le categorizzazioni, il vero cristiano vive libero della libertà dello Spirito Santo, che è la libertà dell’Amore, quello Divino. Dobbiamo stare attenti a non scambiare la fede per magia, la fede non è una bacchetta magica. Il Corpo di Cristo è fonte di vita, di sanità, di guarigione? Vero. Ma noi non dobbiamo dimenticare che Gesù quando camminava sulla nostra terra, non ha guarito tutti i malati che c’erano. Tante persone erano malate, ma Gesù non le ha guarite tutte, Gesù non ha risorto tutti i morti, qualcuno si, ma non tutti. C’è stato qualcuno nel suo tempo che diceva: “Signore fai un segno” Oltre alla generazione adultera e perversa che non le fu dato nessun segno se non quello di Giuda, ci fu qualcun altro che chiese un segno a Gesù, il grande Erode chiese un segno a Gesù, e Gesù non gli ha risposto neanche una parola. “L’acquasanta guarisce dal virus!” Ma cos’è la pozione di chi? Ma cosa vuol dire: “l’acquasanta guarisce dal virus!” Ma ci rendiamo conto! 7
Meditazione di Padre Giorgio Maria Faré del 14 aprile 2020 SI SENTIRONO TRAFIGGERE IL CUORE Allora l’acquasanta dovrebbe guarire dal tumore, dovrebbe guarire i bambini dalla leucemia, le persone dalla tubercolosi! E invece non lo fa! Anche l’acqua di Lourdes è santa ma non vuol dire che ha un effetto magico, che tu la usi e quindi ottieni la guarigione. Non è questa la fede! Il miracolo non si può pretendere, è un atto contro la Divina Provvidenza una mentalità del genere, è un tentare Dio: “Non tentare il Signore Dio tuo” dice Gesù Non si può tentare Dio, costringere Dio a compiere un miracolo, non è possibile, è un gravissimo atto contro Dio, a noi spetta semplicemente affidarci, abbandonarci. Non parlatemi dell’abbandonarsi alla Divina Volontà in Dio quando poi fate questi ragionamenti da Harry Potter! Vivi nella Divina Volontà e poi non sei capace di stare due mesi al tuo posto? Ci rendiamo conto dell’ipocrisia che portiamo avanti? Tu vivi nel tuo orgoglio, nella tua superbia e nella tua volontà, non nella Divina Volontà. Non è uno slogan dire: “Vivo nella Divina Volontà” E’ un atto di vita! Vivi nella Divina Volontà? Stai al tuo posto e stai lì zitto, questo vuol dire vivere nella Divina Volontà, esattamente come Gesù cristo che è morto in Croce, così, in silenzio, senza polemiche, senza accuse, senza gettare fango in giro e accogliere tutto con gioia, perché il Signore ama chi dona con gioia, dice la Scrittura. 8
Meditazione di Padre Giorgio Maria Faré del 14 aprile 2020 SI SENTIRONO TRAFIGGERE IL CUORE Questo vuol dire vivere nella Divina Volontà. Ci devi mettere anche la gioia se no, non vivi nella Divina Volontà, vivi nella tua volontà. Questo tempo ci sta grattando via tutte le croste di falsità che ci portiamo addosso, tutte le croste di ipocrisia. Ritengo sempre di più che sia una Grazia questo tempo di sospensione, avevamo e abbiamo un'urgenza e una necessità incredibile di questa sospensione, perché è l’occasione per rimettere a posto tante, troppe cose che a posto non sono. Vi benedico di cuore e auguro a tutti una santa giornata. Sia lodato Gesù Cristo. Link audio meditazione https://t.me/VeritatemfacientesinCaritate/3518 Seguici anche su Twitter: https://twitter.com/veritatem_c/status/1250168099426443265?s=21 Link del sito dove trovare tutte le omelie: https://www.veritatemincaritate.com/category/omelie/ 9
Puoi anche leggere