Media Monitoring per 27-11-2018 - Rassegna stampa del 27-11-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 “Bella sempre. Luci sulla solidarietà”. Mostra di opere per beneficenza ........................ 1 Il Ruggi si è tinto di rosso ........................................................................................................ 3 A.O.U. SAN GIOVANNI DI DIO E RUGGI D'ARAGONA AVVISO DI GARA ............................... 4 «Bella sempre» opere in mostra di 36 artisti per beneficenza .......................................... 5 «Due pesi e due misure», De Chiaro contro il Ruggi ........................................................... 6 Buona sanità, parto a rischio Neonata salvata al Ruggi ..................................................... 8 Furbetti del cartellino, De Chiaro non ci sta ......................................................................... 9 In catene al Ruggi contro i licenziamenti ............................................................................ 10 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 11 Di Vietri: «Il Cilento è unito per la battaglia sulla sanità» ............................................... 11 Nuovo piano per salvare i punti nascita .............................................................................. 12 Sanità Campania ............................................................................................................................. 14 «Coperta corta» per i medici in ambulanza La convenzione non basta nel week-end .............................................................................................................................................. 14 «Il San Rocco non chiuderà ma il servizio va migliorato» ................................................. 16 «Registro tumori, con Epica credibilità e indipendenza» ................................................. 18 Calano i parti cesarei 20 per cento in meno ....................................................................... 19 Cardarelli, deserto il bando per assumere nuovi medici .................................................. 22 Carlo Vosa "Quella bambina salvata in extremis 7 anni fa" ............................................. 24 Concorso medici, al Cardarelli arriva un solo candidato ................................................... 26 Di Maio: senza De Luca commissario proviamo a salvare la sanità campana ............... 28 Muore al Rummo disposta autopsia dopo la denuncia di un parente ............................. 30 Noschese, dal Cardarelli a consigliere scientifico della Marina ...................................... 31 Ospedale 'San Pio': bandi per dieci medici ......................................................................... 32 Pediatria, Nunziata da Solofra a Caserta ............................................................................ 33 Policlinico, presto cassa integrazione per le maestranze ................................................ 34 Potenziamento naufragato pochi infermieri in corsia ....................................................... 36 Protesi articolari a rischio infezioni allarme in Italia e in Campania .............................. 38 Punto nascita in ospedale Nuovo incontro per dire «no» ................................................. 40 San Leonardo lettere al veleno sindaco -direttore ............................................................ 42 Sviluppo, non solo talenti in fuga Le storie di 15 rimasti in Campania .......................... 44 Zinzi: screening sanitari, verità sui fondi disponibili ........................................................ 46 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 47 "I primi umani con il Dna modificato" .................................................................................. 47 "Rachel e l' autismo" ............................................................................................................... 49 "Superata la linea rossa: mai si era osato intervenire sulla specie umana" ................. 51 Ambulatorio solidale Una sanità che accoglie .................................................................... 53 «Gemelle nate con Dna modificato» Annuncio in Cina, dubbi e critiche ........................ 54 Caldaie rotte e proteste I malati sono al freddo ................................................................ 56 Chiudi la porta al cancro ........................................................................................................ 58 Cosa succede nel sangue della mamma .............................................................................. 60 Dottori aggrediti: la casa di cura è responsabile ............................................................... 62 E-fattura, esonero limitato per medici e farmacisti .......................................................... 63 Il granuloma che finora veniva scambiato per cancro all' addome ................................. 65 Infezione zero Il test va fatto a chi usa droghe .................................................................. 67 Infezioni in ospedale: 7800 morti l' anno ............................................................................ 69 Influenza: solo la politica può evitare la pandemia ........................................................... 71 L' ultimo parto della scienza cinese " Bimbi con Dna modificato" .................................. 72 La grande caccia alla proteina che lega appendice e Parkinson ..................................... 74 Lulu e Nana, prime bimbe «modificate» .............................................................................. 76
Malattie non trasmissibili la nuova povertà africana ........................................................ 78 Obiettivo pazienti speciali ..................................................................................................... 81 Più medici in pensione, meno contributi all' Enpam .......................................................... 83 Quando vince la paura di vivere ........................................................................................... 85 QUEI FIGLI DELLA FOLLIA GENETICA .................................................................................... 87 STRAGE NEGLI OSPEDALI ....................................................................................................... 89 Trapianto facciale, tentativo bis «Ho voglia di tornare a vivere» ................................... 91 Tutto il corpo in una sola immagine 3D ............................................................................... 93
26/11/2018 salernonotizie.it EAV: € 914 Lettori: 10.300 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web “Bella sempre. Luci sulla solidarietà”. Mostra di opere per beneficenza È in programma lunedì 26 novembre alle ore 18, presso la Sala San Tommaso del Duomo di Salerno, il taglio del nastro per “Bella Sempre” la mostra di opere d’arte donate da 36 artisti ed artigiani e poste in vendita al fine di raccogliere fondi da devolvere in beneficenza al Day Hospital Oncologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria” San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno” per l’acquisto di un macchinario che riduce la perdita dei capelli durante i trattamenti chemioterapici. La mostra, affidata alla direzione artistica del professor Giuseppe Turi, è una staffetta di solidarietà attivata da Inner Wheel Salerno, CNA Salerno, Fondazione Comunità Salernitana, cui si sono aggiunti Rotary Salerno, Rotaract Salerno, Rotaract Salerno Duomo, Rotaract Campus Salerno dei Due Principati, Interact per arrivare alla vendita di tutte le opere. Pannelli in ceramica vietrese, piccole sculture, oggetti natalizi ed anche beneaugurali tra gli oggetti che potranno essere acquistati per partecipare all’iniziativa di beneficenza. L’allestimento dell’esposizione è a cura della Bottega San Lazzaro. La referente dell’intero progetto è Prosperina Trani Gallotta. Madrina dell’iniziativa, invece, è la campionessa mondiale di tiro al volo Erica Sessa, perché l’augurio è che, come lei, con “Bella Sempre” tutti abbiano l’opportunità di “colpire nel segno” della solidarietà. Oltre al presidente territoriale Cna Salerno Lucio Ronca, la presidente Inner Wheel, Diana Sardone Di Lorenzo e la presidente della Fondazione Comunità Salernitana, Antonia Autuori, parteciperanno all’inaugurazione della mostra, tra gli altri, l’assessore comunale alle Pari Opportunità , Gaetana Falcone, il Presidente di Confindustria Salerno e Unioncamere Campania, Andrea Prete. La serata inaugurale sarà allietata anche dalla degustazione dei panettoni artigianali di Elga Liberto che proporrà per gli ospiti il Panettone Carezza del Cilento, il Panettone Terre degli Alburni ed il Panettone Nuvola del Vesuvio. Gli artisti di “Luci sulla solidarietà” sono: Angela Cialeo, Annarita Cassetta, Antonio D’acunto, Aprea, Artemika di Vincenza D’Arienzo, Benvenuto Apicella, Carlo Di Lorenzo, Ceramiche Avossa-Rosso Al Tramonto, Ceramiche Margherita, Cesare Augusto Serafino, Elvira Peduto, Enzo Caliendo, Fornace Falcone, Francesco D’Elia, Francesco Raimondi, Giancarlo Solimene – Arte e Tradizione, Giovanni Mosca, Giuseppe Bisogno, Giuseppe Turi, Klaus, Lineon, Lucia Carpentieri, Lucio Afeltra, Lucio Ronca, Mara D’arienzo, Mariagrazia Cappetti, Mario D’Acunto, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Nicola Pellegrino, Pasquale Avallone, Salvatore Autuori, Sol’art Ceramiche, Stefano Cassetta, Teresa Bisogno, Vietri Store, Vincenzo Caruso,Virgilio Quarta. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/11/2018 cronachesalerno.it EAV: € 346 Lettori: 900 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Il Ruggi si è tinto di rosso Il Ruggi si è tinto di rosso | Cronache SalernoIl Ruggi si è tinto di rosso Scritto da Tommaso D'Angelo , 26 novembre 2018 di er.no. Una parete dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona tinto di colore rosso. Immagini suggestive quelle che giungono dal nosocomio locale che, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha voluto lanciare un segnale forte per dire basta ad ogni forma di violenza e maltrattamento nei confronti donne vittime dei loro compagni e dei loro mariti. “Un modo efficace per far pensare a tutti coloro che passeranno su via San Leonardo al triste fenomeno del femminicidio che, purtroppo, continua a mietere vittime in giovani donne colpevoli di nulla, se non, forse, di aver amato la persona sbagliata. Una silenziosa riflessione, per unire con un grido sommesso, anche la voce dell’Azienda ospedaliera universitaria di Salerno a tutte quelle che urlano basta”, hanno reso noto i vertici dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona, nel lanciare l’iniziativa. Commenta questa notizia su Facebook Consiglia Lascia un commento Annulla risposta Puoi eseguire il login con Facebook Login con Facebook Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati * Commento Nome * Email * Sito web Per completare inserire risultato e prosegui * Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA. 3 + = sette Cronaca Pubblicato 29 minuti fa Pubblicato 29 minuti fa Pubblicato 34 minuti fa Pubblicato 35 minuti fa Pubblicato 37 minuti fa Attualità Pubblicato 29 minuti fa Pubblicato 29 minuti fa Pubblicato 34 minuti fa Pubblicato 35 minuti fa Pubblicato 37 minuti fa Pubblicato 40 minuti fa Pubblicato 6 ore fa Pubblicato 6 ore fa Pubblicato 29 minuti fa Pubblicato 29 minuti fa Tag Creatiwa Studio Agenzia di Comunicazione Salerno Via Scavate Case Rosse, 84131 Salerno Telefono: 089. 383258 Whatsapp: 3804770815 Email info@creatiwa.it Website www.creatiwa.it Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 12 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona A.O.U. SAN GIOVANNI DI DIO E RUGGI D'ARAGONA AVVISO DI GARA Procedura aperta con aggiudicazione a favo- re dell'offerta economicamente più vantag- giosa Servizi Tecnici di Ingegneria e Architettura Lotto n.1 - Impianto di Cogenerazione/ Fotovoltaico/ Cappotto Termico/ Relamping a servizio del Plesso Da Procida di Salerno; Lotto n.2 - Impianto di Cogenerazione/ Trigenerazione a servizio del Plesso Ruggi di Salerno. Importo comples- sivo dell'appalto: 692.187,98 oltre IVA. Termine ricezione offerte: 24/12/2018 Ore: 12:00. Documentazione integrale disponibile su www.sangiovannieruggi.it Funzione tecnico manutentiva Il direttore ING. MASTROGIOVANNI ELVIRA Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 28 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 3.563 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona «Bella sempre» opere in mostra di 36 artisti per beneficenza Taglio del nastro ieri sera per «Bella Sempre» la mostra di opere d' arte donate da 36 artisti ed artigiani e poste in vendita al fine di raccogliere fondi da devolvere in beneficenza al Day Hospital Oncologia dell' Azienda ospedaliera universitaria Ruggi per l' acquisto di un macchinario che riduce la perdita dei capelli durante i trattamenti chemioterapici. La mostra, affidata alla direzione artistica di Giuseppe Turi, è una staffetta di solidarietà attivata da Inner Wheel Salerno, CnA Salerno, Fondazione Comunità Salernitana, cui si sono aggiunti Rotary Salerno, Rotaract Salerno, Rotaract Salerno Duomo, Rotaract Campus Salerno dei Due Principati, Interact per arrivare alla vendita di tutte le opere. L' allestimento dell' esposizione è a cura della Bottega San Lazzaro. La referente dell' intero progetto è Prosperina Trani Gallotta. Madrina dell' iniziativa, invece, è la campionessa mondiale di tiro al volo Erica Sessa. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 5 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona «Due pesi e due misure», De Chiaro contro il Ruggi Erika Noschese «Due pesi e due misure». E' l'accusa che Carmine De Chiaro - ex caposala dell'azienda ospedaliera universitaria Ruggi d'Aragona - lancia ai vertici del nosocomio locale dopo una protesta che ha avuto inizio ieri mattina presso la direzione generale dell'azienda. Il sindacalista salernitano, tre anni fa, è stato coinvolto nella vicenda furbetti del cartellino al Ruggi ed è tra i sette dipendenti, su 15 indagati che - ancora prima che chiudessero le indagini - sono stati licenziati, sulla base delle motivazioni fornite dalla Procura della Repubblica. Successivamente, l'azienda ha deciso di sospendere i provvedimenti disciplinari dapprima fino al primo grado di giudizio e successivamente fino al terzo grado, «creando una discriminazione tra coloro che non avevano subito la chiusura delle indagini e coloro i quali che sono stati privilegiati dall'amministrazione », come ha dichiarato De Chiaro, secondo cui la normativa vigente impone di sospendere fino al terzo grado, in base alla gravità della situazione che vede coinvolti i protagonisti. Ma - secondo l'ex caposala - «l'azienda con noi ha fatto il contrario». Al momento solo per 70 persone coinvolte è stato aperto il provvedimento. Intanto, ieri mattina i 5 dipendenti licenziati si sono incatenati dinanzi la direzione generale del Ruggi per chiedere un incontro con il dg Giuseppe Longo che solo nel tardo pomeriggio si è messo in contatto telefonico con De Chiaro e i suoi colleghi, affermando di essere impossibilitato a raggiungerli a causa di problemi di salute. «A quel punto - per una questione di rispetto - abbiamo interrotto la protesta», ha poi aggiunto De Chiaro che insieme agli altri quattro licenziati ha iniziato uno sciopero della fame e della sete, chiedendo pari trattamento rispetto agli altri indagati perchè pare che i condannati siano ancora in servizio presso il nosocomio locale, a dispetto di chi, invece, non ha ancora visto l'inizio dell'iter giudiziario. Tra le altre cose, inoltre, un dipendente è stato condannato, patteggiando la pena, e l'azienda non avrebbe preso alcun provvedimento nei suoi confronti, in attesa della sentenza della Cassazione. «Dopo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
tre anni e mezzo abbiamo fatto solo due udienze del nostro processo», ha dichiarato recentemente l'ex caposala. I dissidenti inoltre, in questo lasso di tempo hanno continuato a produrre documentazioni per sostenere le proprie tesi. In particolare è stata presentata una serie di esposti dove si contesta quanto svolto dall'ex capo del personale e presidente della commissione disciplinare Vincenzo Andriuolo. Più esposti sono stati presentati contro la nomina del consulente che doveva valutare le posizioni di 15 persone. Fatto illegittimo secondo i denuncianti perchè non solo sono state ignorate le risorse all'interno dell'azienda ma perchè la legge vieta incarichi a professori universitari. «Non discutiamo di torto o ragione ma il principio utilizzato dall'azienda perchè non si possono licenziare 7 persone su 15 per poi sospendere procedimenti che sono molto più gravi», ha aggiunto ancora De Chiaro. Intanto, il direttore generale del Ruggi, Giuseppe Longo ha chiesto altri 10 giorni di tempo, in presenza di questore e prefetto ma - sottolinea l'ex dipendente aziendale «altre forme di strumentalizzazione non le vogliamo». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 14 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Buona sanità, parto a rischio Neonata salvata al Ruggi (d. g.) Rischia di perdere la bimba che porta in grembo, ma decide di cambiare ginecologo a tre giorni dal parto e dà alla luce la splendida Desirée Maria. La storia a lieto fine arriva dall'ospedale Ruggi di Salerno, dove Annalisa Vitulano, 33 anni, di Nocera Inferiore, è diventata madre dopo nove mesi molto concitati. «Ho rischiato di perdere la piccola per un'errata gestione della gravidanza da parte del mio primo ginecologo - ha detto - ci siamo trovati a 39 settimane in una situazione molto complicata». Il quadro clinico della donna, infatti, si è presentato subito critico agli occhi di Mario Polichetti, il ginecologo dell'ospedale salernitano, avvertito a 72 ore dal parto. «Ha compiuto un miracolo insieme a tutto il personale dell'ospedale di Salerno», ha concluso la Vitulano. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 8 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Furbetti del cartellino, De Chiaro non ci sta (m.c.) Ieri mattina è entrato nella sede amministrativa dell'ospedale Ruggi d'Aragona e si è incatenato a una poltrona davanti all'ufficio del direttore generale, Giuseppe Longo , minacciando lo sciopero della fame e della sete a oltranza. Si tratta di Carmine De Chiaro uno dei dipendenti assenteisti coinvolti nell'indagine della procura di Salerno, licenziato dall'Azienda ospedaliera universitaria nel 2016, insieme altri sei colleghi, perché secondo gli inquirenti si allontanava di frequente dal posto di lavoro pur risultando regolarmente in servizio. Ieri si sono uniti a De Chiaro altri quattro dei sette colleghi licenziati. Il motivo? Per De Chiaro c'è stata «discriminazione » tra i sette licenziati e gli altri dipendenti indagati. «Per gli altri indagati i procedimenti disciplinari sono stati sospesi in attesa del terzo grado di giudizio. Noi, invece, siamo stati gli unici licenziati prima di essere giudicati », ha puntualizzato. Dunque ieri ha iniziato la protesta per la «disparità di trattamento» di cui sono stati vittime i lavoratori licenziati e per altre difformità amministrative elencate in un documento che De Chiaro ha indirizzato al dg. L'Azienda, ha concluso «ha sospeso fino al terzo grado di giudizio centinaia di dipendenti nonostante vi fossero contestazioni per complessivi 100 di assenze per ognuno di loro, mentre ha rimesso in servizio dipendenti incriminati per abuso di esercizio della professione dove era previsto il licenziamento ». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 30 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 2.060 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona In catene al Ruggi contro i licenziamenti Si è incatenato, insieme ad altri cinque ex dipendenti, nella direzione generale del Ruggi per protestare contro le «discriminazioni» operate nei licenziamenti. Il sindacalista Carmine De Chiaro, uno dei protagonisti dell' inchiesta sull' assenteismo al Ruggi, ha inscenato ieri la protesta per evidenziare le presunte disparità di trattamento tra i diversi dipendenti coinvolti nello scandalo delle false attestazioni o certificazioni nell' utilizzo del badge. v.dv. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 23 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Di Vietri: «Il Cilento è unito per la battaglia sulla sanità» Andrea Passaro Domenica scorsa si è tenuto un incontro a Vallo della Lucania al quale hanno preso parte sindaci di numerosi territori cilentani, parlamentari e gente comune per schierarsi al fianco delle comunità di Sapri e Polla che, secondo il nuovo piano regionale ospedaliero, perderanno i rispettivi punti nascitA a partire dal 1 gennaio 2019. L'ideatore di questo incontro è Giuseppe Di Vietri, 35enne vallese, a capo dell'Associazione Genius Loci. Perché ha organizzato l'incontro? «Credo che sia finito il tempo delle piccole rivalità tra paesi, il Cilento sta divenendo sempre più un territorio marginalizzato e se non vogliamo che vada sempre peggio dobbiamo unirci, ma non solo sulla carta». Forse per la prima volta i cittadini di un territorio sono scesi in piazza a sostegno di altri Comuni? «Abbiamo scritto una bella pagina di storia cilentana. Domenica non era Vallo a scendere in piazza per se stesso. Si è instaurato un clima di fiducia, che tornerà utile per affrontare insieme anche le prossime battaglie». Il Cilento diventa sempre più marginale rispetto al resto della Provincia? «Si, tutto sembra dirci di andare via da questa terra. Ma noI non vogliamo emigrare. Per questo dobbiamo unirci e lottare insieme per i nostri diritti. E in questo, voglio sposare la tesi di Antonio Valiante che propose che sia la Comunità del Parco ad affrontare in modo serio temi di interesse quali la sanità, la giustizia, lo sviluppo». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 23 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Nuovo piano per salvare i punti nascita Vito Sansone VALLO DELLA LUCANIA I comitati di lotta a difesa del punto nascite degli ospedali di Sapri e di Polla non mollano e attendono la presentazione, prevista per il prossimo mercoledì, del nuovo piano sanitario regionale. Nell'incontro di ieri mattina a Napoli una delegazione dei due comitati ha incontrato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca , l'assessore regionale alle Finanze Franco Picarone ed il presidente della quinta commissione Sanità Stefano Graziano . Nel corso del summit al centro direzionale di Napoli, a cui hanno preso parte anche alcuni membri dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, De Luca ha assicurato il proprio impegno, in fase di formulazione del nuovo piano, affinché i presidi ospedalieri Immacolata di Sapri e Luigi Curto di Polla diventino Dea di I livello con una nuova richiesta di deroga per il mantenimento delle nascite nei rispettivi reparti di ostetricia, a rischio chiusura dal prossimo 1 gennaio. L'ex commissario ha assicurato che, nel caso il ministero della Salute non accetti la proposta di Palazzo Santa Lucia, sarà con li comitatia Roma per far valere le ragioni dei vari territori. Dunque, non tutto è ancora perduto anche se la situazione resta estremamente delicata. «In ogni caso - ha riferito Antonio De Geronimo, portavoce del comitato di Sapri - rimaniamo in stato di agitazione permanente e proseguiamo quotidianamente i nostri incontri. Tra i prossimi obiettivi l'unione con il comitato di lotta di Polla per dare maggiore compattezza all'azione di lotta. Non arretriamo di un centimetro da quelle che sono le nostre intenzioni e le nostre richieste, tra cui l'apertura di una vertenza affinché il decreto venga modificato per le aree considerate disagiate come le nostre ed affinché l'ospedale di Sapri venga tutelato e potenziato». Ieri sera, intanto, si sono nuovamente incontrati i sindaci del distretto sanitario 71 Sapri- Camerota, e stamane i primi cittadini di Sapri e Polla (oltre a quello di Piedimonte Matese) sono attesi a Napoli in audizione della quinta commissione Sanità. A Vallo della Lucania, intfine, è attivo il comitato noicisiamo con l'obiettivo di sostenere le comunità del Golfo di Policastro e del Vallo di Diano contro la chiusura dei punti Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
nascite di Sapri e Polla, per difendere la rete dell'emergenza cardiologica dell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania, i servizi sanitari nell'intera area del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni e per tutelare l'integrità territoriale. Per De Luca tutto è nelle mani del Governo, ma le comunità sono stufe di questo rimpallo di responsabilità tra Napoli e Roma. Il tempo stringe ed occorre agire in fretta prima per salvare i reparti di ostetricia e pediatria e poi per il potenziamento delle strutture sanitarie. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 26 EAV: € 9.466 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Coperta corta» per i medici in ambulanza La convenzione non basta nel week-end LA SANITA' Ornella Mincione Secondo la convenzione, è l' Asl di Caserta che chiede all' ente di volontariato, la Confraternita la Misericordia di Caivano, quali siano i turni in cui sono necessari i medici. Dunque, a rigor di logica, dopo aver stilato i turni del mese con i medici dipendenti, dall' Asl e da chi gestisce la programmazione dei turni dovrebbe giungere all' ente di volontariato la richiesta delle ore da coprire. A questo punto, non si capisce perchè in due giorni festivi, un sabato di due settimane fa e questa domenica appena trascorsa, sia mancata la copertura dei turni. Certo, una malattia improvvisa o un qualsiasi tipo di incidente non prevedibile può aver ostacolato il medico di turno a coprire le ore stabilite. Il punto è trovare una soluzione, al fine di non lasciare improvvisamente sguarnita una zona, anche vasta come può essere quella del litorale Domitio, di medici a bordo delle ambulanze. E' senz' altro necessario quindi trovare un sistema nell' immediato, in attesa che vengano indetti ed espletati i concorsi per le unità mancanti al servizio che, stando ai dati annunciati dal presidente della V commissione della Sanità del consiglio regionale Stefano Graziano, sono 43 solo per la provincia di Caserta. Molte le proposte avanzate dalle sigle sindacali per fronteggiare questo momento di critica carenza. «E' chiaro che è fondamentale l' assunzione di nuovi medici per il 118 con qualsiasi forma di contratto previsto a norma di legge - dicono il segretario generale Domenico Vitale e il segretario territoriale della Uil Fpl Domenico Piperno -. Suggeriamo nell' immediato il ricorso a medici convenzionati iscritti alla graduatoria di medicina generale ed abilitati all' esercizio del 118. Sarebbe la strada più rapida per la risoluzione delle carenze così come viene già fatto nella Napoli 2 e Napoli 3». D' aiuto, inoltre, è anche la «stabilizzazione di tutti i precari compresi e soprattutto quelli la cui opera Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
permette di garantire i servizi essenziali di assistenza come il 118», continuano i due segretari della Uil Fpl casertana. L' urgente necessità della copertura di posti carenti, per Paolo Ficco, presidente del Saues, il Sindacato Autonomo del' Urgenza e dell' Emergenza sanitaria, «potrebbe essere affrontata utilizzando laureati in diverse branche della medicina, afferenti all' urgenza, oltre che alla stipula di contratti libero professionali, così come anche consigliato dal magistrato Francesco Iacone, affinchè la regione Campania provveda ad autorizzare le aziende sanitarie locali a conferire incarichi libero professionali in modo da conservare piena efficienza ai servizi sanitari di primaria necessità, quale quello di emergenza territoriale». La preoccupazione importante del presidente del Saues riguarda l' utilizzo di medici convenzionati: «ciò potrebbe richiedere tempi lunghi, anche un anno. Nel frattempo urge trovare un modo perchè non si verifichino situazioni difficili come quelle di turni non coperti», spiega il presidente Ficco. E' bene avere chiaro il quadro per cui un turno non coperto dal medico non rappresenta solo un pesante disagio per l' utenza che non ha un servizio essenziale di assistenza, ma è anche un rischio per l' intero sistema del 118, cui fa capo la responsabilità, in caso di sinistro, di assenza di medico a bordo dell' ambulanza. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 33 EAV: € 8.126 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Il San Rocco non chiuderà ma il servizio va migliorato» SESSA AURUNCA Oreste D' Onofrio «Nessun rischio chiusura per il San Rocco, ma l' ospedale aurunco va migliorato attraverso la sinergia di tutte le forze politiche e sociali». È quanto emerso ieri sera, nel corso dell' assemblea che si è tenuta alla presenza di un pubblico assiepato nel Salone dei Quadri, del vescovo Orazio Francesco Piazza, dei consiglieri regionali Gennaro Oliviero e Massimo Grimaldi, di sindaci e rappresentanti dei dodici comuni che fanno capo al nosocomio sessano, del nuovo direttore sanitario Moretti, del vice Sorrentini (ambedue nominati ieri) e di dipendenti del San Rocco. Organizzata dal comitato «Ospedale San Rocco bene comune», l' assemblea, coordinata da Giulia Casella, ha registrato numerosi interventi, tesi a illustrare l' attuale situazione del San Rocco. «È bello vedervi qui tutti compatti ha detto il vescovo bisogna sentire la tutela della salute. Una doverosa attenzione sulle criticità del nostro ospedale deve essere azione condivisa da tutti i settori sociali e civili. Il nostro territorio ha bisogno di un ospedale qualificato e funzionale. Devo, però, segnalare il dialogo e la disponibilità del direttore generale dell' Asl casertana, Mario De Biasio, per risolvere antiche questioni e nuove emergenze». I sindaci intervenuti che, nei giorni scorsi, hanno approvato in consiglio comunale la delibera a favore di una maggiore attenzione nella soluzione dei problemi del nosocomio sessano, hanno sottolineato il loro impegno insieme a tutti i cittadini. Il sindaco di Sessa, Silvio Sasso, dopo aver evidenziato i passi avanti dell' ultimo periodo, ha illustrato la relazione inviata dal direttore De Biasio che non ha potuto essere presente. In essa vengono elencati interventi manutentivi realizzati o da realizzare. Viene, inoltre, tracciato il quadro generale riguardo al personale (277 unità, l' attuale complessiva dotazione organica tra medici, infermieri, tecnici e amministrativi), ai posti letto (108 attivi rispetto ai 160 previsti nel Piano ospedaliero), ai 21724 ricoveri al pronto soccorso, dal primo gennaio. Viene, inoltre, annunciato che la nuova Tac Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
64 slices, attesa da anni, sarà consegnata entro dicembre. Nel documento programmatico, il comitato ha spiegato le varie criticità strutturali e organizzative del presidio, che ha un bacino di utenza di 20 comuni e serve 140mila residenti, ai quali vanno aggiunte le decine di migliaia di presenze turistiche in estate. Tra le richieste urgenti: l' avvio delle procedure per la nomina dei direttori dei vari reparti (ortopedia e traumatologia, ginecologia e ostetricia, pediatria, anestesia e rianimazione, radiodiagnostica e patologia clinica); la risoluzione del «sotto organico», l' istituzione di due posti Obi (osservazione breve intensiva) e poi che si mantenga l' impegno della fornitura della nuova Tac a 64 slices entro fine anno. Pareri diversi da parte del pubblico presente: chi soddisfatto e fiducioso e chi invece pessimista. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 30 EAV: € 6.047 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Registro tumori, con Epica credibilità e indipendenza» Ancora polemiche dopo la decisione del governatore Vincenzo De Luca di non sottoscrivere il protocollo d' intesa sul registro tumori a cura dell' associazione Epica. «Ho ritenuto di non avallare l' operazione privatistica che assegna a un' associazione di medici sul territorio dal nome evocativo, Epica, non pubblica, lo screening della situazione tumori nella Terra dei fuochi. Un' operazione da irresponsabili, per me fanno testo i dati di strutture pubbliche». Ora al fianco di Epica si schiera l' oncologo napoletano Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute di Philadelphia: «Accolgo con piacere la notizia che la metodologia del Progetto Epica è allo studio degli esperti dell' Istituto Superiore della Sanità al fine di verificare la possibilità di metterla a sistema - sottolinea Giordano - Il Progetto Epica e soprattutto la metodologia utilizzata per attuarlo sono la dimostrazione di come un' istituzione pubblica dovrebbe organizzare la propria ricerca sul territorio per avere un termometro importante ed un Osservatorio permanente delle patologie che affliggono i cittadini e prendere, di conseguenza, decisioni rapide nella distribuzione delle risorse a tutela della loro salute». Poi l' oncologo ricorda la collaborazione avviata sul progetto: «Ho voluto partecipare, con piacere, nel giugno 2016 alla presentazione di Epica nell' aula convegni dell' Asl Napoli 2 Nord di Frattamaggiore in primo luogo per complimentarmi con i colleghi medici di famiglia di Casoria, ideatori del progetto e, poi, per legittimare, con la mia presenza la validità di una metodica che non ha nulla da invidiare ad altri lavori scientifici e che mi impegnerò a diffondere a livello internazionale». E ancora: «Anche negli Stati Uniti i medici di famiglia rappresentano le antenne epidemiologiche del territorio svincolati da qualsivoglia pressione politica ed in maniera indipendente. L' indipendenza dei soggetti così come la trasparenza ed il facile accesso alle informazioni sono condizioni indispensabili per essere credibili» conclude Giordano. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 30 EAV: € 14.412 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Calano i parti cesarei 20 per cento in meno Maurizio Bifulco Buone nuove in Campania nella lotta all'«epidemia dei cesarei». La percentuale è scesa nel 2017 al 40 per cento dei parti. Nel 2013 la percentuale era del 60%. Secondo una ricerca pubblicata recentemente sulla prestigiosa rivista medica «The Lancet», la percentuale di parti cesarei nel mondo è quasi raddoppiata tra il 2000 e il 2015, passando dal 12% al 21%, con una crescita del 3,7% all' anno, un'«epidemia» silenziosa che ha importanti ripercussioni sanitarie, sociali e economiche. Le linee guida che specificano in quali casi i medici debbano ricorrere al parto cesareo vengono aggiornate costantemente a livello internazionale. Purtroppo, in molti casi si tratta di cesari programmati e non necessari, richiesti dalle madri stesse più che dai medici, che potrebbero essere evitati riducendo i costi legati all' ospedalizzazione, e la morbidità associata all' intervento. In Italia il fenomeno è particolarmente significativo: secondo il Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP) del Ministero della Salute nel 2015 il 34,2% dei parti è avvenuto infatti mediante cesareo. I dati confermano il ricorso eccessivo all' espletamento del parto per via chirurgica nel nostro Paese, con notevoli eterogeneità interregionali e intra-regionali, che ci colloca ai primi posti in Europa e che ha indotto l' OMS, che fissa la soglia massima di parti cesarei al 15%, ad un richiamo ufficiale. Ed è purtroppo la Campania ad avere il primato negativo del tasso più alto di parti cesarei nel nostro Paese. I DATI Secondo le stime CeDAP del 2013 il tasso di tagli cesarei in Campania ha raggiunto addirittura il 59,1%, quasi 6 donne su 10 sottoposte a taglio cesareo, più del doppio rispetto al resto d' Italia. Una consuetudine tristemente consolidata nel tempo e che ha obbligato la Regione più volte ad intervenire, pianificando apposite ispezioni e minacciando la sospensione dell' accreditamento alle strutture private principalmente, ma non esclusivamente, coinvolte in questo fenomeno. Il dato statistico ben si correla alla maggiore Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
incidenza delle complicanze legate all' esecuzione del parto cesareo che resta pur sempre un intervento chirurgico e, come tale, non esente da rischi. La mortalità materna, la placentazione anomala (placenta previa/accreta) e l' isterectomia post- cesareo, in Campania hanno un' incidenza maggiore rispetto al resto d' Italia. Il dato che più colpisce è quello sulle morti per parto: su circa 50 donne che muoiono ogni anno in Italia per parto, ben 13 sono nella nostra regione, dato confermato dal rapporto interno sulle nascite del Dipartimento di Sanità pubblica della Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II. Ma da qualche tempo la situazione sta lentamente ma progressivamente migliorando in Italia e soprattutto in Campania. Secondo i dati parziali forniti dalla Regione i parti cesarei eseguiti nel 2017 sarebbero in netta diminuzione, scendendo al 40%. L' Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II è in prima linea, attivamente alla ricerca di nuove soluzioni per arginare questo fenomeno. Dal 2017 grazie alla nuova Direzione della Unità Operativa Complessa di Ginecologia sono stati introdotti decisivi cambiamenti gestionali, tra cui riunioni settimanali per la discussione dei cesarei effettuati nella settimana precedente, approfondimenti e lectures per l' aggiornamento del personale medico ed ostetrico, lotta all' autodeterminazione al taglio cesareo, e ai cesarei su indicazioni di altri specialisti. Questi cambiamenti hanno portato a un abbattimento del tasso dei parti cesarei dal 60% nel 2013 al 47% nel primo semestre del 2018. I COSTI Tutto questo comporta d' altronde un beneficio economico importante, ma ancora esattamente da quantificare. Secondo alcune stime in Europa il costo annuo extra dei cesarei sarebbe di 156 milioni di euro per almeno 160mila interventi non necessari e l' Italia ne detiene il primato europeo. È importante che i medici si attengano scrupolosamente alle linee guida e siano motivati ad optare per il cesareo, soltanto in caso di reale necessità valutata in base al rapporto rischio/beneficio per la madre e il nascituro e al loro giudizio clinico, senza alcuna interferenza dovuta ai margini di maggiore guadagno personale o per la struttura. Contestualmente è fondamentale che le future madri, che sono in molti casi le prime a richiedere ai propri ginecologi il parto cesareo, per paura del dolore del travaglio o degli effetti del travaglio o per precedenti esperienze negative di parto naturale, vengano opportunamente informate sui rischi e le conseguenze associate al parto cesareo. Se, infatti, il cesareo in molti casi rappresenta un intervento salvavita per la mamma e per il neonato, presenta pur sempre tutti i rischi e le complicanze di ogni intervento chirurgico, con un decorso più lungo e complicato e una serie di possibili problematiche mediche per la donna quali la cicatrizzazione dell' utero, associata a sanguinamento, lo sviluppo anomalo della placenta e il maggiore rischio di future gravidanze ectopiche, di parto pretermine e di parto di neonato morto nelle successive gravidanze. E in più non si conoscono pienamente le ripercussioni di questa pratica sul futuro benessere psicofisico del neonato, e sulla salute della madre. Negli ultimi trent' anni abbiamo assistito con questo boom di parti cesarei a una sorta di «mutazione antropologica e culturale». Mettere al mondo dei figli, in assenza di complicanze e reali rischi per la salute non deve essere medicalizzato all' estremo, diventando sempre di più un intervento chirurgico, su cui incombono distorsioni culturali, sospetti di interessi economici e mancanza di risposte politiche. Una corretta informazione alle future madri e un Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
dialogo costruttivo con il proprio ginecologo sono strumenti fondamentali per contenere questo dilagante fenomeno. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 30 EAV: € 6.132 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Cardarelli, deserto il bando per assumere nuovi medici Pronto soccorso del Cardarelli a corto di specialisti: dal primo dicembre le difficoltà nei turni nella prima linea dell' ospedale potrebbero acuirsi. Un medico in malattia, infatti, non rientrerà in servizio e un secondo specialista ha vinto il concorso a Maddaloni e sarà dunque sottratto all' attuale squadra già rimaneggiata, che conta solo 38 unità. Ad aggravare la situazione il fatto che ieri mattina l' avviso pubblico emanato dalla direzione generale per arruolare 6 o 7 unità (a cui avevano risposto in 12) è andato pressoché deserto. Si è infatti presentato solo un dottore e il manager Ciro Verdoliva ha annullato il bando, riservandosi di pubblicarne subito un altro». «È singolare che i disagi al Cardarelli al pronto soccorso siano causati dalla mancanza di medici - commenta Francesco Borrelli, consigliere regionale del Verdi - e che all' avviso pubblico non si presenti nessuno. Approfondiremo la causa di questa anomalia». «Possibile che nessun medico specialista in Campania abbia bisogno di lavorare»? si è poi domandato il direttore generale dell' ospedale Ciro Verdoliva durante una puntata della «Radiazza» con Gianni Simioli su Radio Marte. «Abbiamo dovuto annullare il bando - ha aggiunto Verdoliva - ma lo riproporremo a breve». Sulla questione delle carenze al pronto soccorso, intanto, si leva anche la voce dell' Anaao: « Il disagio lavorativo dei medici dell' area di emergenza è stato più volte da noi stigmatizzato e denunciato - si legge in una nota firmata da Luigi Orsini, segretario aziendale, e da Franco Verde, coordinatore provinciale - ora però la situazione sta diventando davvero complicata e non faremo sconti nel denunciare le responsabilità che non possono certo essere imputate al manager». Ieri il direttore generale dell' ospedale Niguarda di Milano Marco Trivelli, presente a Napoli per siglare un' intesa che unisce Cardarelli e Niguarda sulle buone pratiche, ha avuto parole di elogio per l' organizzazione dell' ospedale. «Il livello è molto elevato e il pronto soccorso ci ha colpito per come è bene organizzato e per la qualità del Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
servizio offerto». e. m. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 10 EAV: € 52.931 Lettori: 704.603 Argomento: Sanità Campania Carlo Vosa "Quella bambina salvata in extremis 7 anni fa" IMAGE_3_47_62 L' Intervista Si chiama Chanar Aziz e ha nove anni. È arrivata a Napoli da Bagdad per essere curata da uno staff italiano. Ma per la bambina nata in Iraq c' era già stato un ricovero al Nuovo Policlinico: nel 2011 quando Carlo Vosa, all' epoca direttore della Cardiochirurgia della Federico II, riuscì in un piccolo miracolo, Aveva poco più di un anno Chanar e un destino segnato da una malattia genetica dal nome strano e dalla prognosi severa: la "Sindrome del QT lungo" che può portare a morte improvvisa per un' aritmia maligna. Significa che subentra uno stop della conduzione elettrica che permette al cuore di battere. Una condanna che aveva già ucciso le sue due sorelline. Per lei , Vosa e la sua équipe realizzarono un intervento innovativo, grazie a un dispositivo che in caso di fibrillazione faceva partire una scarica salvavita. Adesso, quella stessa bimba è stata per la seconda volta sotto i ferri dei cardiochirurgi. A distanza di sette anni, le batterie del dispositivo, ormai esaurite, sono state sostituite dall' équipe guidata da Gaetano Palma, l' allievo di Vosa responsabile della Cardiochirurgia pediatrica, insieme a Raffaele Giordano e all' elettrofisiologo Luigi Matarazzo. «Inventammo una soluzione mai adottata - ricorda Vosa - In quegli anni non esistevano dispositivi particolari adatti alla fascia pediatrica». Professor Vosa, come mai quel caso arrivò alla sua attenzione? «La bimba veniva da un villaggio ai confini con la Turchia ed era stata visitata da medici militari italiani di stanza a Bagdad. Nella capitale irachena le era stato impiantato un defibrillatore per adulti con una batteria sovradimensionata rispetto alle dimensioni del suo torace». E quindi anche il filo dell' elettrodo che raggiungeva il cuore si era spezzato proprio per la crescita della bimba. Con la mia équipe ero da poco rientrato da una missione umanitaria nell' ospedale di Najaf a 200 chilometri da Bagdad, quando mi fu chiesto se avessi potiuto fare qualcosa per salvare Chanar da morte certa». Una catena umanitaria e la Federico II permisero il trasferimento della bimba a Napoli? « Arrivò con i genitori. Constatato lo squilibrio delle dimensioni del Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
dispositivo rispetto al corpo, chiesi all' azienda produttrice di defibrillatori di realizzare un sistema che per la prima volta potesse essere impiantato in età pediatrica». E la ditta accolse l' invito? «Non solo, ma studiò con noi il sistema per poterlo applicare alla piccola». Quale fu la novità tecnica? «Che prima gli elettrodi non venivano spinti fino al cuore per via endovenosa, ma applicati direttamente sul ventricolo sinistro. Il secondo elettrodo raggiunge la parte posteriore del cuore sottocute a livello della colonna vertebrale. Infine tutti e tre elettrodi li collegammo alla batteria localizzata sottocute nella regione addominale». E adesso, che futuro avrà? «Ora che la batteria è stata sostituita, per altri dieci anni Chanar non avrà problemi e potrà vivere nel suo villaggio». - g. d. b. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il professore Carlo Vosa è il cardiochirurgo che nel 2011 mise a punto un defibrillatore adatto a essere applicato per la prima volta a una piccola paziente che proveniva da un villagio iracheno. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 2 EAV: € 1.387 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Concorso medici, al Cardarelli arriva un solo candidato Differita la selezione per l'«Emergenza» Napoli Mentre i camici bianchi lamentano (a giusto titolo) di essere pochi e in media anche di età avanzata, al Cardarelli va in scena ciò che nessuno avrebbe mai potuto immaginare: al concorso per medico dell' accettazione in area d' emergenza si presenta 1 solo candidato su 12. Il caso è stato anticipato ieri in diretta su Radio Marte dal direttore generale del Cardarelli Ciro Verdoliva, costretto a differire il concorso per «mancanza di candidati». Contattato per analizzare una situazione di disagi dei quali si sta molto parlando in questi giorni, che sarebbero proprio legati alla carenza di medici in pronto soccorso, Verdoliva ha spiegato come solo «1 medico su 12 si è presentato per l' assunzione al nostro pronto soccorso tramite avviso pubblico». Un scena surreale in una regione "affamata" di lavoro, al punto tale che la direzione generale ha dovuto differire il bando. Tutto spostato di qualche giorno. Resta incredulità per quanto avvenuto, visto che con 4 posti a bando ci si aspettava un numero ben più alto di domande e non certo un solo candidato da valutare. Per prudenza la direzione dell' ospedale ha ritenuto di spostare la prova. «Oggi giorno - spiega il direttore sanitario Franco Paradiso - i candidati non ricevono più la raccomandata con la convocazione. Tutto avviene tramite il portale aziendale, dunque potrebbe esserci stato un problema di visibilità dell' avviso. Anche se onestamente mi sembra difficile crederlo». A questo punto la speranza è che il clamore destato dalla vicenda spinga i candidati a farsi avanti e tentare di scalare la graduatoria. L' obiettivo, nel tempo, è quello di portare l' organico da circa 40 a 50 medici per il ruolo specifico. Difficile potercela fare se le cose non dovessero cambiare, del resto al Cardarelli sono abituati a ben altri numeri. Tanto per fare un esempio: nelle scorse settimane l' azienda ospedaliera ha tenuto le prove preselettive per infermieri e operatori socio sanitari, concorsi che assieme hanno portato a circa 25mila candidature. Solo per gli operatori socio sanitari (60 posti a Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
bando) la direzione generale del Cardarelli ha dovuto organizzare prove preselettive per sfoltire i 16.327 candidati e arrivare ai 2.032 che sosterranno il concorso vero e proprio. Uno organizzativo enorme, con 10.280 candidati che hanno scelto di sedersi e tentare di rispondere alle domande dei quiz. Numeri simili anche per i 20 posti banditi per il ruolo di infermiere, concorso al quale si sono candidati a migliaia e a migliaia hanno dovuto sostenere una prova preselettiva in attesa di poter accedere alla fase finale del concorso. Intanto, in attesa di concludere proprio oggi un confronto sull' asse Napoli Milano (tra Cardarelli e Niguarda) il direttore generale dell' ospedale lombardo Marco Trivelli ha elogiato l' organizzazione dell' ospedale partenopeo: «Per come la vediamo noi il Cardarelli ha un sistema organizzativo molto buono. Il livello è molto elevato e in particolare il pronto soccorso ci ha colpito per come è ben organizzato». Questo progetto punta ad un confronto aperto su ciò che si fa nell' azienda ospedaliera milanese e ciò che invece costituisce la realtà quotidiana partenopea. Non è superfluo dire che ad essere sopresi di questo concorso andato deserto sono stati anche e soprattutto i camici bianchi provenienti dal Nord, abituati ad ascoltare le lamentele di medici trasferiti per necessita da una regione «dove non c' è lavoro e non c' è spazio per i giovani». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
27/11/2018 Pagina 2 EAV: € 1.618 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Di Maio: senza De Luca commissario proviamo a salvare la sanità campana Angelo Agrippa Il ministro Grillo: «Piove nel San Giovanni Bosco». Ma il direttore sanitario smentisce e attacca NAPOLI «In questi giorni abbiamo portato a casa un risultato importante come quello di aver fatto saltare la possibilità per i presidenti di Regione di assumere l' incarico di commissari alla sanità. Significa che per esempio in Campania De Luca non avrà più in mano la sanità e forse con un commissario governativo potremo cominciare a rimetterla a posto». Dopo l' intervista del ministro della Salute, Giulia Grillo, al Corriere del Mezzogiorno , con la quale ha annunciato che il commissariamento della sanità campana durerà almeno fino a giugno prossimo, ora è il vicepremier Luigi Di Maio a caricare l' offensiva dei 5 stelle. Forse anche per distrarre l' attenzione dal caso dell' operaio in nero assunto, parecchi anni fa, dalla azienda edile del papà Antonio. Il governatore, da parte sua, per il momento non replica. Lo farà probabilmente stamane al Cardarelli, dove accoglierà il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana (con il quale ha partecipato, ieri sera, alla cena organizzata presso il Circolo Canottieri) ed una delegazione di medici e ricercatori del Niguarda di Milano: la struttura che ha sottoscritto un accordo di collaborazione scientifica con l' ospedale partenopeo più importante del Mezzogiorno. Il ministro Grillo è tornata ad esprimere tutta la sua disapprovazione sull' organizzazione sanitaria campana dopo aver appreso di una presunta perdita d' acqua in una sala dell' ospedale San Giovanni Bosco: «In quella stanza poteva nascere anche il mio Andrea... tutto questo è assurdo e inaccettabile - ha scritto sul suo profilo Facebook -. Solamente a pensarci mi vengono i brividi! Ogni donna deve sentirsi al sicuro in qualsiasi sala parto d' Italia. E parlo da neo mamma prima ancora che da ministro. La pioggia in sala parto all' ospedale Don Bosco è un fatto gravissimo, l' ennesima dimostrazione di come in Campania la sanità sia stata Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Puoi anche leggere