Materiali didattici per alunni con background migratorio
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AUTONOME PROVINZ BOZEN – SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Deutsches Bildungsressort Dipartimento Istruzione e formazione in lingua tedesca Bereich Innovation und Beratung Area innovazione e consulenza Sprachenzentrum Bozen Centro linguistico Bolzano Materiali didattici per alunni con background migratorio Scuola primaria Scuola secondaria di primo grado Scuola secondaria di secondo grado Gennaio 2012 Amba-Alagi-Str. 10 39100 Bozen Via Amba Alagi 10 39100 Bolzano Tel. 0471 41 72 21 Fax 0471 41 72 59 Tel. 0471 41 72 21 Fax 0471 41 72 59 St.Nr. 94017430219 Cod.fisc. 94017430219
AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Seite / Pag. 2 Consulenza scientifica Maria Frigo Coordinamento del progetto Marcella Perisutti Impaginazione e grafica Astrid Sibilla Gruppo di lavoro Marisa Cerchiaro, docente laboratori italiano L2 Cristiana Cintioli, docente laboratori italiano L2 Luisella Marchetto, coordinatrice Centro linguistico Bassa Atesina Marcella Perisutti, coordinatrice Centro linguistico Bolzano Samantha Scappiti, docente laboratori italiano L2 Astrid Sibilla, docente laboratori italiano L2 Barbara Tonello, docente laboratori italiano L2 I materiali sono stati realizzati nell’ambito del percorso di formazione e aggiornamento docenti dei laboratori di italiano L2, anni scolastici 2009/2010 e 2010/2011
AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Seite / Pag. 3 Introduzione ai materiali di Maria Frigo Le ragioni del nostro progetto Mei-Ling frequenta la primaria a Egna, Rachid è nella secondaria di Merano, mentre Irina si è iscritta a un Istituto superiore di Bolzano. In molte scuole della Provincia ci sono alunni con background migratorio. Per questi bambini e ragazzi – che vengono da altre lingue e spesso hanno iniziato il percorso scolastico in un altro Paese – che cosa è necessario per essere realmente inseriti nelle attività didattiche e per poter ottenere buoni risultati? Dopo una fase iniziale di apprendimento dell'italiano per comunicare, l'alunno è chiamato ad affrontare i comuni apprendimenti disciplinari. Ciò vuol dire che deve essere in grado di comprendere e utilizzare la lingua astratta e sintatticamente più complessa delle discipline scolastiche. L'alunno passa quindi dalla competenza comunicativa interpersonale – per la quale è richiesta la comprensione e l'uso di un lessico quotidiano, di strutture morfologiche e sintattiche più semplici – alla competenza cognitivo/accademica che richiede invece la comprensione e l'uso del lessico specifico delle diverse discipline, di strutture più complesse, di contenuti spesso totalmente nuovi e per lo più lontani dalla sua esperienza concreta. Indispensabile per l'apprendimento delle discipline, insieme alla competenza puramente linguistica, è lo sviluppo e l'uso di competenze cognitive come definire, collegare, riassumere, fare inferenze. Tutti gli alunni, italofoni e non, sviluppano tali competenze durante gli anni di studio. Per gli alunni di altra madrelingua, però, il carico cognitivo è doppio: devono infatti conquistare, in un tempo necessariamente limitato, una nuova competenza linguistica per poter progredire in modo efficace nel percorso cognitivo e negli apprendimenti comuni. Il successo scolastico, quindi, rischia di essere un obiettivo sempre più faticoso e lontano da raggiungere e la motivazione tende a esaurirsi. Per poter percorrere con serenità e soddisfazione il percorso scolastico è necessario che l'alunno sia accompagnato ed allenato ad affrontare gradualmente difficoltà crescenti, rispettando le tappe dell'apprendimento linguistico e sostenendo la motivazione a migliorare. Le proposte didattiche sviluppate dal gruppo di lavoro nascono proprio da questa consapevolezza. Una delle cause di insuccesso scolastico degli alunni di altra madrelingua, inseriti nelle nostre scuole, è la difficoltà a rapportarsi con i contenuti disciplinari. Spesso anche alunni fino a quel momento considerati “bravi e volenterosi” dagli insegnanti, quando iniziano lo studio di argomenti storici, scientifici e delle altre discipline previste dal curricolo, si bloccano o sembrano regredire nel loro cammino, lasciando perplessi gli insegnanti stessi. Se non si comprende veramente l’origine delle difficoltà nello studio, l'insuccesso scolastico può essere mal interpretato e attribuito a fattori soggettivi come la “mancanza di impegno” da parte dell’alunno, oppure dar luogo a generici interventi di recupero con risultati deludenti per tutti. Essere consapevoli invece dello smarrimento e della reale difficoltà che un alunno può provare durante una lezione o davanti al manuale scolastico permette al docente di scegliere strategie mirate e strumenti opportuni. Non si tratta quindi di esentare l’alunno dai compiti d’apprendimento, quanto piuttosto di attrezzarsi perché sia in grado di svolgerli. Il gruppo di lavoro ha provato perciò a costruire materiali che, tenendo conto delle caratteristiche linguistiche degli alunni, fossero efficaci per accompagnarli verso la comprensione dei contenuti.
AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Seite / Pag. 4 Le scelte metodologiche Presentiamo le riflessioni e le scelte metodologiche che hanno orientato il gruppo di lavoro nella redazione dei materiali. Una prima attenzione ha riguardato la distinzione tra testo e compito. Per testo intendiamo ciò che trasmette il contenuto informativo, quindi il testo scritto del manuale di studio, ma anche una comunicazione orale dell’insegnante finalizzata a proporre nuove informazioni relative a un contenuto disciplinare. Il compito è invece la prestazione specifica che come docenti stiamo chiedendo all’alunno, come rispondere a quesiti, collegare ad altre informazioni, esporre verbalmente, riassumere un argomento studiato. Nello schema seguente, una sintesi delle rispettive azioni di mediazione . Si può agire sul testo per: - ridurre la complessità, attraverso la scelta e riorganizzazione delle informazioni e la semplificazione della forma (scritta o verbale); - aumentare la comprensibilità, attraverso una maggiore contestualizzazione delle informazioni, l’uso di supporti multimediali che integrino vari canali comunicativi, il maggior ricorso all’operatività. Si può agire sul compito per: - distinguere la lingua dalla disciplina, separare cioè le richieste di comprensione del contenuto disciplinare dalle richiesta di tipo più linguistico; - suddividere la prestazione in più sottocompiti e guidare l’alunno nell’esecuzione attraverso supporti e schemi di azione. La seconda importante attenzione ha riguardato la forma linguistica dei materiali. Proprio la presenza nella scuola italiana di alunni provenienti da altre lingue materne ha ampliato campi di studio quali la linguistica acquisizionale, la glottodidattica dell’italiano L2, la neurolinguistica. Anche in seguito a questi studi sono state definite e sperimentate strategie per la produzione di materiali dedicati agli apprendenti l’italiano come L2. Abbiamo quindi seguito i noti criteri per la realizzazione di testi “ad alta comprensibilità”, che esplicitiamo nello schema seguente, interpretandoli però in modo flessibile in relazione all’età e a differenti livelli linguistici degli alunni. Riguardo alla sintassi: - strutturare le frasi seguendo l’ordine tipico dell’italiano (soggetto, verbo, oggetto) ed esplicitando il soggetto; - preferire frasi brevi e coordinate invece che subordinate; - evitare per quanto possibile le forme passive e impersonali. Riguardo al lessico: - preferire, ove possibile, le parole di uso più comune; - introdurre le parole specifiche accompagnandole con riferimenti a termini già noti, a immagini, alle lingue materne; - controllare il ricorso a modi di dire e metafore; - controllare le nominalizzazioni, cioè la formazione di nomi a partire da verbi o aggettivi. Riguardo a coerenza e coesione testuale: - mettere in evidenza il passaggio tra le informazioni usando opportunamente i connettivi testuali; - ripetere il soggetto invece di sostituirlo con pronomi e sinonimi. Riguardo alla forma grafica: - suddividere il testo in più paragrafi con relativi sottotitoli; - mettere in evidenza la struttura e la gerarchia interna tra le varie informazioni con le spaziatura tra paragrafi, gli elenchi puntati o numerati, i riquadri, fondi colorati e altri accorgimenti grafici; - evidenziare con caratteri o stili diversi le parole chiave.
AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Seite / Pag. 5 Abbiamo inoltre prestato molta attenzione all’aspetto grafico del testo. La cura della forma grafica è una delle fondamentali modalità di facilitazione: l’impatto visivo del testo, infatti, oltre a sostenere il processo di comprensione del contenuto, è importante per attivare la memoria visiva del lettore e guidarlo nel recupero successivo delle informazioni. I materiali come punto di partenza Vogliamo infine richiamare l’attenzione sul possibile uso dei materiali prodotti dal gruppo di lavoro: si tratta di strumenti didattici, finalizzati a sostenere la comprensione di argomenti disciplinari in una determinata fase, non ancora autonoma, di apprendimento nella lingua seconda. Non vogliono essere quindi testi permanenti per l’alunno straniero, ma dispositivi utili, insieme a altri, per sostenerlo nello studio e anche nell’apprendimento della lingua seconda. Non dimentichiamo, infatti, che mentre imparano Storia, Geografia o Scienze, gli alunni sviluppano le loro competenze nella lingua italiana. Se vivere in un altro paese è il modo migliore per apprenderne la lingua, studiare in L2 le discipline è un ottimo modo per accrescere il lessico, esercitare le strutture linguistiche più complesse e praticare gli usi più alti della lingua. Con l’augurio che il nostro lavoro sia utile ai colleghi per costruire conoscenza insieme a Chen, Rachid, Irina e agli altri alunni venuti da lontano.
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