Marzo 2021 - Comune di Castelleone
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Marzo 2021 Recensioni di alcuni libri acquistati dalla Biblioteca di Castelleone Nei romanzi gialli di Alicia Giménez-Bartlett, la protagonista Petra Delicado della polizia di Barcellona non è solo l'ispettrice brusca, franca e femminista che risolve i delitti consu- mando le suole delle scarpe. È anche altro: la determinazione a essere riconosciuta in quanto donna, la rivendicazione di indipendenza rispetto al passato politico del suo paese e la voglia di capire la società in cui vive, passando per gli angoli bui, dentro i costumi e le differenze sociali (e magari, facendo leva su questi dati di fondo per scoprire l'assassino). Così, inchiesta dopo inchiesta, il personaggio Petra si è mostrato al lettore sempre più ric- co di aspetti umani, vicende personali e pieghe psicologiche. Secondo un progetto che adesso sembra essere stato chiaro fin dall'inizio, cioè scrivere la storia di una donna dei nostri tempi che per mestiere risolve avvincenti enigmi criminali, sullo sfondo di una socie- tà complessa e piena di ingiustizie. È così nata l'esigenza, dopo i tanti romanzi che ne raccontano le avventure, del Romanzo di Petra, che ne riveli la famiglia in cui è nata, la formazione, i primi amori, le scelte vitali, il modellarsi della personalità per l'azione degli incontri fatti ma anche dei cambiamenti della Storia. Tratto da: www.ibs.it Nel 1277 una feroce lotta per il potere si scatena in occasione del conclave. Dopo sei mesi di sede vacante, la famiglia Orsini riesce a far eleggere un proprio esponente. Il nuo- vo pontefice, Niccolò III, si propone di arginare lo strapotere di Carlo D'Angiò, re francese di Napoli e senatore di Roma, ma mira anche a consolidare le fortune della famiglia. In breve gli Orsini assumono il controllo di Roma, ma l'ascesa della dinastia viene interrotta da un evento imprevedibile che esporrà gli Orsini alla vendetta dei loro tanti nemici. In cerca di riscatto, gli Orsini scopriranno che farsi campioni degli ideali di libertà può essere un obiettivo più gratificante del dominio. Da Bologna a Palermo, passando per Firenze, Viterbo e Roma, si faranno quindi protagonisti delle lotte tra guelfi e ghibellini per le auto - nomie comunali e dei Vespri siciliani, imprimendo la loro mano sul ricco affresco dell'Italia tardomedievale. Questa è una storia di potere, di fede, di amore e di sangue. E' la storia della famiglia Orsini, i Lupi di Roma. Tratto da: www.ibs.it Francia, 1897. Albert Chanel, rimasto vedovo e con un lavoro precario, affida le sue tre figlie, Julia-Berthe, Gabrielle e Antoinette, alle suore dell'orfanotrofio di Aubazine. Educate per diventare perfette donne di casa, Gabrielle e Antoinette mostrano da subito una particolare attitudine per il cucito. In convento sono costrette a indossare divise dal taglio severo, ma di sera, sfogliando di nascosto romanzi e riviste di moda, sognano una vita diversa, fatta di abiti eleganti e affascinanti. Così, a diciotto anni, Coco e Ninette lasciano il convento e lottano, unite e determinate, per dimostrarsi degne di quella società in cui non si sono mai sentite accettate. Per la prima volta fanno ingresso nei Café chantant di Moulins, nelle sale da concerto di Vichy, sino ad approdare a Parigi dove, tra speranze e delusioni, l'apertura di un piccolo negozio di cappelli segna per loro la grande svolta. È l'inizio di un'attività commerciale di successo che si espanderà nelle località più esclusive di Francia. Ma lo scoppio della Prima guerra mondiale cambierà per sempre le loro vite e le due sorelle dovranno fare ricorso a tutto il loro coraggio per conquistarsi il loro posto nel mondo, anche a costo di separarsi l'una dall'altra. Tratto da: www.ibs.it A Roma, chiusa in un ufficio, nessuno può sentirti. Ma Aba Abate forse vorrebbe che qual- cuno sapesse veramente chi è. Dentro di lei il confine tra Aba, moglie e madre, e Ice, fun- zionaria di alto livello dei Servizi Segreti italiani, è sempre più labile. Non sa se riuscirà più a tenere insieme i pezzi della sua doppia vita come ha sempre fatto. A casa, suo marito le nasconde una parte di verità e alcune rivelazioni sul suo conto fanno tremare le sottili fon- damenta su cui Aba ha costruito tutta la sua esistenza. Sul lavoro, per fermare due peri - colosi terroristi ha perso l'unico uomo che ha sempre saputo vederla per quello che è, Aba e Ice insieme. Quello che Aba ancora non sa, e che Ice fatica a scoprire, è che il ven- to del deserto sta per portare nella sua fragile vita un pericolo più distruttivo di quanto ab- bia mai immaginato. Quello che Aba ancora non sa, e che Ice nemmeno immagina, è che il confine tra vita personale e vita lavorativa in realtà è già crollato. Quello che Aba ancora non sa, e che Ice capirà forse troppo tardi, è che non esiste più nemmeno un posto al mondo in cui lei non sia una donna in guerra. Tratto da: www.ibs.it
Chiara ha fatto un sogno. Canta e conta, si diceva nel sogno, ma il buio non voleva an - darsene. Così, Chiara si è affidata alla luce invisibile della notte per muovere i propri pas- si nel bosco. Ma quello che ha trovato scavando alle radici dell'albero l'ha sconvolta. Per- ché forse non era davvero un sogno. Forse era una spaventosa realtà. Manca poco a Na- tale, il giorno in cui Chiara compirà nove anni. Anzi, la notte: perché la bambina non vede la luce del sole da non sa più quanto tempo. Ci vuole un cuore grande per aiutare il suo piccolo cuore a smettere di tremare. È per questo che, a pochi giorni dalla chiusura di un faticosissimo e pericoloso caso e dalla scoperta di qualcosa che dovrà tenere per sé, Te- resa Battaglia non esita a mettersi in gioco. Forse perché, nonostante tutto, in lei batte ancora un cuore bambino. Lo stesso che palpita, suo malgrado, nel giovane ispettore Ma- rini, dato che pur tra mille dubbi e perplessità decide di unirsi al commissario Battaglia in quella che sembra un'indagine folle e insensata. Già, perché come si può anche solo pen- sare di indagare su un sogno? Tratto da: www.ibs.it Con il suo inimitabile e intrigante approccio, Alberto Angela scrive un nuovo racconto sto- rico basato sulle ultime scoperte per ricostruire con grande cura un importante evento del passato finora poco studiato e raramente descritto. Un saggio che si legge come un ro- manzo d’avventura e ci fa viaggiare per le strade di un’epoca lontana e conoscere perso- naggi realmente esistiti. Tratto da: www.ibs.it L'aroma dolce del caffè aleggia nell'aria fin dalle prime ore del mattino. Quando lo si av - verte, è impossibile non varcare la soglia della caffetteria da cui proviene. Un luogo in un piccolo paese del Giappone dove si può vivere un'esperienza indimenticabile. Basta en- trare, lasciarsi servire e appoggiare le labbra alla tazzina per vivere di nuovo l'esatto istante in cui ci si è trovati a prendere una decisione sbagliata. Per farlo, è importante che ogni avventore stia attento a bere il caffè finché è caldo. È così per Gōtaro, che non è mai riuscito ad aprirsi con la ragazza che ha cresciuto come una figlia. Yukio, che per insegui - re i suoi sogni non è stato vicino alla madre quando ne aveva più bisogno. Katsuki, che per paura di far soffrire la fidanzata le ha taciuto una dolorosa verità. O Kiyoshi, che non ha detto addio alla moglie come avrebbe voluto. Tutti loro hanno un conto in sospeso, ma si rendono presto conto che per ritrovare la felicità non serve cancellare il passato, bensì imparare a perdonare e a perdonarsi. Questo è l'unico modo per guardare al futuro senza rimpianti e dare spazio a un nuovo inizio. Toshikazu Kawaguchi è diventato un fenomeno internazionale con il suo romanzo d'esordio, Finché il caffè è caldo, e ora torna con la sua caffetteria speciale e ci consegna una storia emozionante sulla meraviglia che si nascon- de negli imprevisti della vita. Tratto da: www.ibs.it Roma periodo delle leggi razziali. Uno scrittore di teatro costretto a nascondersi all’ombra di un “prestanome”, una coppia di giovanissimi che riesce a strappare dal buio una notte d’amore, un padre e un figlio a duro confronto sul ruolo di una classe dirigente non all’al - tezza di proteggere il proprio gregge... Tre vicende diverse in cui Storia e Destino intrec - ciano il loro enigmatico gioco. Un libro emozionante e potente che riesce a coinvolgere e scuotere a fondo il lettore. Tratto da: www.ibs.it
L'ispettore Takeshi Nishida della squadra Omicidi della polizia di Tokyo ha un secondo nome che pochi conoscono, ma che dice molto di lui. All'anagrafe infatti è Takeshi James Nishida. Perché Nishida è un hāfu, un mezzo sangue con padre giapponese e madre americana. Forse per questo non riesce a essere sempre accomodante e gentile come la cultura e l'educazione giapponese vorrebbero. Forse è per il suo carattere impulsivo che non ha mai fatto carriera come avrebbe meritato. O forse è perché lui non vuole fare carriera, se questo significa mettere i piedi sotto la scrivania invece di usarli per battere le strade di Tokyo, città che ama e allo stesso tempo disprezza. Ma Nishida è eccezionale nel suo lavoro: lo dimostra il numero di indagini che è riuscito a risolvere. Fino al caso dell'ombrello. Un uomo viene ritrovato morto. L'arma del delitto? All'apparenza un comunissimo ombrello di plastica da pochi yen, ma questo ombrello ha qualcosa che lo differenzia dagli altri: un piccolo cerchio rosso dipinto sul manico e un'impronta. Nishida si troverà di fronte a un incredibile vicolo cieco quando scoprirà a chi appartiene l'impronta digitale del possibile assassino: all'imperatore del Giappone. Tratto da: www.ibs.it Dal loro rifugio sulle montagne, la piccola Hương e sua nonna Diệu Lan sentono il rombo dei bombardieri americani e scorgono il bagliore degli incendi che stanno devastando Ha- noi. Fino a quel momento, per Hương la guerra è stata l'ombra che ha risucchiato i suoi genitori, e adesso quell'ombra sta avvolgendo anche lei e la nonna. Tornate in città, sco- prono che la loro casa è completamente distrutta eppure non si scoraggiano e decidono di ricostruirla, mattone dopo mattone. Per infondere fiducia nella nipote, Diệu Lan inizia a raccontarle la storia della sua vita: degli anni nella tenuta di famiglia sotto l'occupazione francese, di come tutto fosse cambiato con l'avvento dei comunisti, della sua fuga dispe - rata verso Hanoi e della scelta di abbandonare i suoi cinque figli lungo il cammino, nella speranza che prima o poi si sarebbero ritrovati. Quando la nuova casa è pronta, la guerra è ormai conclusa. I reduci tornano dal fronte e anche Hương finalmente può riabbracciare la madre, Ngọc. Ma è una donna molto diversa da quella che lei ricordava. La guerra le ha rubato le parole e toccherà a Hương darle una voce, per aiutarla a liberarsi del fardello di troppi segreti... La saga di una famiglia che si dipana lungo il Novecento, tre generazio - ni di donne forti, che affrontano la vita con coraggio e determinazione. Tratto da: www.ibs.it Jude, Wendy e Adele, tre donne settantenni, hanno un triste compito: svuotare la casa delle vacanze di Sylvie, morta di recente. Sono amiche da sempre, eppure adesso sembrano non ricordare il perché, era Sylvie infatti a tenerle unite e in equilibrio tra loro. Jude è precisa e severa e non si lascia mai andare, Wendy è spesso tra le nuvole e si ostina a portare ovunque il vecchio cane Finn e Adele sogna ancora un futuro da attrice in perenne attesa dell'occasione giusta. Così, durante un caldo e piovoso weekend sulla costa australiana, mentre il fantasma di Sylvie appare alle tre donne in luoghi e momenti impensabili, emergono conflitti e antichi rancori, segreti e tradimenti. Ma sono le bugie che le amiche raccontano a se stesse a mettere a dura prova il loro rapporto. Con tenerezza e umorismo Charlotte Wood svela il mistero e la forza dell'amicizia e le inquietudini dell'età matura. Ma quando il passato si colora di tutte le sfumature del vissuto, allora il futuro si illumina, e le protagoniste riescono a vincere la paura, sicure di poter contemplare insieme un nuovo orizzonte. Tratto da: www.ibs.it Ludovico Paravicini è decisamente prevenuto in fatto di donne, ma chi non lo sarebbe al posto suo? L’epilogo del suo grande amore è stato infatti davvero infelice: il divorzio. E per giunta non è stato nemmeno amichevole. Ginevra, la sua ex moglie, anni fa ha fatto armi e bagagli e preteso da lui un lauto assegno di mantenimento, autorizzandolo a pen- sare il peggio di lei. E adesso Ludovico sarebbe ben lieto di continuare a nutrire questa convinzione. Ma all’improvviso Ginevra ricompare e sembra molto determinata a fargli cambiare idea. A volte capita che le persone che si pensa di conoscere meglio riservino delle sorprese assolutamente imprevedibili. E non è detto che queste sorprese siano ne- gative… Tratto da: www.ibs.it
Anna e suo padre sono «due pupi mossi dalla stessa coppia di aste di metallo», i fili che li legano sembrano destinati a non spezzarsi mai, il loro legame inviolabile. Ma non può es - sere così, non è mai così, e a diciannove anni Anna perde il padre per un melanoma. Il ri - specchiamento in lui è così forte, la sua figura così sensibile e piena di cura, che Anna perdendo suo padre perde se stessa. L'attraversamento del lutto diventa perciò ricerca di sé e della propria femminilità. Trasferitasi da Napoli a Roma, usando l'università come un pretesto per allontanarsi dalla morte incombente, Anna si ritrova a doversi mantenere da sola. La madre infatti non può aiutarla nelle spese né lei vuole gravare, così si indirizza a un prete grazie al quale la sua coinquilina ha trovato lavoro come ragazza delle pulizie. Il prete però la vede bella e le propone un lavoro meglio pagato. Anna è turbata, pensa di ri- fiutare, ma poi accetta... Tratto da: www.ibs.it Ale, diciassette anni non ancora compiuti, scontenta, viziata, confusa. Lo ha sentito benis- simo il rumore del tram quando ha spiccato un balzo verso le rotaie. Nicola, il medico che l'ha soccorsa appena arrivata in ospedale, non riesce proprio a togliersela dalla testa, quella ragazza più vicina alla morte che alla vita. Davanti a sé, adesso, ha un lungo week- end da trascorrere con la moglie Teresa a Chamois. Un week-end come tanti, si direbbe, ma in quei pochi giorni, il tempo subirà un'accelerazione e procederà in tutte le direzioni. Ognuno sarà costretto a fare un bilancio della propria vita e a portare allo scoperto i se - greti che nasconde persino a se stesso. A catalizzare tutto l'ombra di Ale, e per Nicola an- che un fantasma in carne ed ossa che viene dal passato: il suo vecchio amico Matteo che non vede dagli anni del liceo. Qualcuno proporrà un gioco innocuo per passare il tempo: «Il gioco delle ultime volte». Ciascuno deve raccontare l'ultima occasione in cui ha fatto o visto una determinata cosa o persona. C'è chi parla di una casa in cui ha trascorso le va- canze da ragazzo, chi s'inventa (chissà perché) di aver nostalgia di un anello che non ha mai perso, chi si spinge più a fondo come Nicola e Matteo, che a notte fonda si troveran- no faccia a faccia per continuare quel gioco da soli. Non si vedono da trent'anni: da quan- do ad Amsterdam, dove erano in vacanza insieme, Matteo aveva fatto a Nicola «uno scherzo» che li avrebbe segnati per sempre. Tratto da: www.ibs.it Paolo Santarelli è il sostituto procuratore che non ti aspetti: informale, allergico alle pressioni dall'alto e pronto a ricorrere a sistemi non convenzionali pur di risolvere i casi. Quando nella città di Latina due tunisini vengono uccisi senza che emerga un collegamento fra gli omicidi, le indagini si rivolgono nei confronti della famiglia Romano, il burattinaio che regge i fili della criminalità organizzata locale. Ma Paolo non si ferma alle apparenze e cerca di comprendere due mondi per lui ugualmente alieni: gli immigrati tunisini e gli adolescenti. Intanto, anche il cuore di Paolo viene strattonato da due parti, ma, come sempre, il giovane piemme è tanto deciso sul lavoro quanto goffo e maldestro nella vita privata. Per fortuna c'è Livio, gigante dal cuore tenero e proprietario del bar che Paolo ha eletto a rifugio, che lo consiglia sulle faccende di cuore e lo mette al corrente sulle voci in città. Tratto da: www.ibs.it
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