MARLA Magazine di info.nodes #3.21 | Maggio 2021

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MARLA Magazine di info.nodes #3.21 | Maggio 2021
MARLA
Magazine di info.nodes
#3.21 | Maggio 2021
MARLA Magazine di info.nodes #3.21 | Maggio 2021
MARLA #3.21
Marla      è    il  magazine     di
info.nodes, organizzazione no
profit attiva dal 2020, costituita
da un gruppo di persone che
credono in una società libera,
aperta,      dove    ingiustizie e
ineguaglianze sono contrastate
da una cittadinanza attiva.
Per questo promuoviamo il
lavoro di giornalisti di inchiesta,
attivisti, civic technologists e di
chiunque condivida la nostra
visione.

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MARLA Magazine di info.nodes #3.21 | Maggio 2021
INTRO
Una guerra, meglio se mondiale. Il fallimento della
Nazione, meglio se clamoroso. Una rivoluzione, meglio
se dal basso e particolarmente violenta. Un’epidemia,
meglio se globale.

Sono queste le quattro forze che, secondo Walter
Scheidel, hanno determinato nella Storia umana una
riduzione delle disuguaglianze.

Peccato che dopo un anno e mezzo di covid-19 non
sembra essere questo il caso, piuttosto il contrario: non
solo la pandemia non ha ridotto le distanze tra i
ricchissimi e i poverissimi, tra i pochissimi e tutti gli altri,
ma la forbice si sta ulteriormente allargando ed è la
classe media, o quel che ne resta, a essere fatta a pezzi.
Perché ai piccoli trader di Gamestop rispondono i Fondi
di investimento ed Elon Musk che fanno il bello e il
cattivo tempo con i bitcoin. Perché ogni bazooka o
iniezione di denaro pubblico finisce nelle vene d’oro dei
soliti noti.

E ogni disuguaglianza economica causa e spesso
presuppone una disuguaglianza di potere. Esiste oggi e
si amplia ogni giorno una asimmetria di potere
spaventosa. E se non basta certo tassare le eredità
dell’1% a cambiare le cose, non dobbiamo e non
possiamo letteralmente più permetterci che la politica
non si occupi del tema del potere.

PEOPLE (SHALL) HAVE THE POWER.

                                                         Marla

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Period
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CORRUZIONE
E REATI ECONOMICI
La Casa Bianca sembra voler prendere sul serio la lotta
all’evasione fiscale dei grandi capitali. Come riporta ICIJ,
uno dei più importanti consorzi di giornalisti di inchiesta,
l’amministrazione Biden ha in mente di rimpolpare il
budget dell’IRS, l’agenzia delle tasse statunitense, con
ben 80 miliardi di dollari. Secondo le stime
dell’amministrazione, l’investimento sarebbe ben più
che ripagato grazie al recupero di circa 700 miliardi nel
giro di una decina di anni. Cifre impressionanti che ben
descrivono l’entità del problema.
Il rafforzamento dell’IRS è reso necessario dal fatto che
gli schemi elusivi utilizzati dalle più ricche e potenti
aziende americane sono talmente sofisticati da
richiedere in media almeno due anni di indagini e
l’utilizzo di diversi      esperti contabili ed altre
professionalità.

                               *

Come riporta Francesco Vignarca della Rete Italiana
Pace e Disarmo in un articolo ospitato sul sito di
Transparency International Italia «il settore della difesa e
degli armamenti è tra quelli che sviluppa maggiore
corruzione al mondo contribuendo per circa il 40% a
tutta la corruzione nelle transazioni globali». Per questo
chiede a Governo e Parlamento di intervenire, definendo
regole di trasparenza più stringenti e severe per questo
settore ad altissimo rischio, in particolare norme che
disciplinino il cosiddetto fenomeno delle “porte girevoli”
per prevenire i conflitti di interesse e ridurre le possibilità
di influenze illecite.

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CORRUZIONE
E REATI ECONOMICI
Un whistleblower ha ricevuto per la prima volta in
Europa una ricompensa per la sua segnalazione. E’
successo in Slovacchia, dove un medico ha ricevuto
3.000 euro di premio per aver denunciato alcuni casi di
false ispezioni di cui era venuto a conoscenza sul posto
di lavoro.
Ciò è potuto accadere grazie alla legge slovacca a tutela
dei whistleblower, approvata in prima istanza nel 2014 e
poi modificate nel 2019 con la creazione di un apposito
Ufficio per la Protezione dei Whistleblower, in grado di
intervenire in caso di ritorsioni, licenziamenti o, come
nel caso del dottor Šaling, di aggiudicare ricompense
economiche a chi ha avuto il coraggio di esporsi per il
bene pubblico.

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L'organizzazione      non    governativa     internazionale
Reporter Senza Frontiere (RSF) ha annunciato il lancio
della nuova piattaforma Journalism Trust Initiative (JTI),
uno strumento pensato per promuovere un giornalismo
più trasparente ed affidabile. La piattaforma JTC servirà
alle varie testate per auto-diagnosticare, ottimizzare e
promuovere l'accuratezza del proprio giornalismo, con
l'obiettivo di costruire un ecosistema di notizie più sano,
identificare e premiare rapporti affidabili e ripristinare la
fiducia del pubblico nel giornalismo in generale. Un
progetto tanto ambizioso quanto importante.

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SORVEGLIANZA
E DIRITTI DIGITALI
L’organizzazione      berlinese    AlgoritmWatch       ha
presentato il suo nuovo progetto “Tracing the Tracers”,
che mette a disposizione di tutti una piattaforma in
continuo aggiornamento, in cui sono catalogati i sistemi
conosciuti di “automated decision-making” attivi in
Europa e in tutto il resto del mondo per gestire la crisi
sanitaria. Come già mostrato dalla stessa organizzazione
nel rapporto “Automating Society” pubblicato nel 2020, i
sistemi decisionali basati su algoritmi e intelligenza
artificiale sono sempre più diffusi, in assenza però di
chiare e precise regole di trasparenza e accessibilità sul
loro funzionamento.

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Le Nazioni Unite hanno recentemente pubblicato un
report sulle minacce poste dalla disinformazione ai
diritti umani, alle istituzioni democratiche e ai processi
di sviluppo. Lo studio sottolinea come i governi debbano
fare in modo che il diritto alla libertà di opinione abbia
un ruolo nelle attività di contrasto alla disinformazione,
senza diventarne una “vittima”.
Tra i passaggi più interessanti del report, come
evidenziato da Privacy International, troviamo quello
sulla necessità di una migliore protezione dei dati
personali anche in chiave di prevenzione della
disinformazione: la raccolta sistematica dei dati e la
pubblicità mirata non solo interferiscono con la privacy,
ma costituiscono una seria minaccia anche al diritto alla
libertà di opinione, riuscendo a influenzare in modo
sempre più efficace e subdolo i singoli individui.

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SORVEGLIANZA
E DIRITTI DIGITALI
L’ultima guerra israelo-palestinese si combatte anche
sulle diverse piattaforme e se il governo israeliano si
affida alla propaganda governativa tramite Twitter e
YouTube e su WhatsApp si formano gruppi di comuni
cittadini israeliani finalizzati alla violenza contro i
palestinesi, secondo modalità già tristemente note e
codificate, al punto da avere una voce su Wikipedia, con
modalità più informali e grassroot i palestinesi, forse per
la prima volta, stanno riuscendo ad avere una propria
voce e narrativa.

                             *

Mai come in questi giorni abbiamo bisogno di ricordarci
la possibilità di rifiutarsi di combattere, di disertare
sempre e comunque, perfino in un videogioco di guerra.

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DISUGUAGLIANZE
E INGIUSTIZIA SOCIALE
L'artista e attivista LGBTQ russa Yulia Tsvetkova, che
rischia fino a sei anni di carcere per aver prodotto e
distribuito materiale pornografico su Internet, ha
iniziato uno sciopero della fame lo scorso 1 maggio.
Come spiega Valigia Blu, Yulia, incriminata dalle autorità
russe per aver condiviso sul social network russo
VKontakte alcuni disegni di vagine sul suo gruppo
“Monologhi della vagina”, chiede semplicemente che il
processo a suo carico si svolga a porte aperte e in piena
trasparenza.
A sua difesa si è mossa anche Amnesty International,
che con un comunicato pubblicato ad aprile appoggia
la richiesta di un processo aperto al pubblico,
sottolineando in ogni caso l’assurdità dei capi di
imputazione.

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“L’economia della Palestina è una battaglia quotidiana
in un circuito in gran parte chiuso. Chiuso da barriere
militari, politiche e ideologiche. Nel quale in pochi voglio
penetrare. Non le multinazionali della grande
distribuzione organizzata, non i grandi marchi
industriali, non le catene della ristorazione. E neppure le
grandi banche internazionali”.
Andrea Barolini in un approfondito articolo pubblicato
da Valori.it racconta come funziona la fragile economia
della Palestina.

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DISUGUAGLIANZE
E INGIUSTIZIA SOCIALE
ContraPoints è il canale Youtube da cui la filosofa e
attivista Natalie Wynn racconta la sua visione rispetto a
questioni sociali, di genere, razziali e politiche in
generale. I suoi punti di vista spesso radicali, l’umorismo
nero, i costumi e le ambientazioni surreali che
compongono i video hanno attirato più di una critica da
parte dei movimenti di destra statunitensi.
Nei suoi video più controversi (e, ovviamente, più
visualizzati) parla di “cancel culture”, di incel, di bellezza
e genere.
Noi consigliamo di partire da “Opulence”, sull’'estetica
del possedere: una piccola gemma dell’internet.

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YouJustEatPorn
by @npprgl
AMBIENTE
E GIUSTIZA CLIMATICA
L’organizzazione Plant for the Planet, nata nel 2007 da
un’idea del giovanissimo Felix Finkbeiner, ha un
obiettivo molto chiaro: piantare un trilione di alberi.
Secondo uno studio di Nature, la terra ospitava circa 6
trilioni di alberi prima che gli umani ne dimezzassero il
numero. Per riequilibrare il danno fatto, si dovrebbero
piantare 3 triliardi di nuovi alberi, ma ciò non è possibile,
quindi accontentiamoci di un trilione.

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Fare inchieste e indagini su temi ambientali è molto
complicato. Per questo motivo il Global Investigative
Journalism Network (GIJN) ha deciso di mettere a
disposizione di tutti i giornalisti una lista di strumenti e
suggerimenti per poter condurre al meglio questo tipo
di indagini e approfondimenti, in particolare per
migliorare gli studi sull'innalzamento del livello del
mare, misurare le temperature del mare costiero e
utilizzare più in generale diversi dati climatici di tutto il
mondo.

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Dopo anni in cui si è sottolineata l’importanza di
consapevolezza e comportamenti individuali, oggi, a
fronte dei mille esempi di incoerenza del capitale e
dell’effettivo rischio che il greenwashing sia la nuova
passione dell’1%, l’attenzione si sta spostando da una
parte su azioni individuali che abbiano però effetti
strutturali, dall’altra su chi si elegge nelle istituzioni. Si
torna alla politica, finalmente.

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COVID19

Il divario nei tassi di vaccinazione contro il COVID-19 tra
paesi ricchi e poveri cresce ogni giorno. Gli Stati più
poveri hanno avuto accesso fino ad ora solo allo 0,3%
delle dosi di vaccino somministrate a livello globale. Il
controllo dei brevetti da parte di alcune aziende
farmaceutiche costituisce una barriera alla rapida e
ampia condivisione delle conoscenze sui vaccini e
ostacola un veloce aumento di scala della produzione,
che sono invece essenziali per garantire un accesso
globale ed equo alle vaccinazioni anti-COVID e
sconfiggere questo virus. Per questo CILD la Coalizione
Italiana per le libertà e i diritti civili ha lanciato una
petizione per chiedere al Governo italiano a dichiarare
pubblicamente il proprio sostegno alla deroga TRIPS per
tutte le tecnologie mediche anti-COVID.

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I Governi africani temono di fare presto la stessa fine
dell’India, a causa della scarsità di vaccini a loro
disposizione, si legge sulla CNN. Per farsi un’idea del
problema, basta pensare che il Kenya ad inizio marzo
aveva ricevuto appena 1 milione di dosi, grazie al
programma COVAX gestito da una coalizione che
include la Vaccine Alliance nota come Gavi e
l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Intanto la Fao avverte che a causa del covid-19 almeno
34 milioni di persone, il 35 per cento in più in un solo
anno, sono arrivate al limite della sopravvivenza.

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FACTS ARE
FACTS.
FICTION IS
FICTION.

Su oltre 700 milioni di dosi di vaccino Covid-19
somministrate fino ad aprile a livello globale,
più dell'87% è andato a paesi più ricchi,
secondo l'OMS. [CNBC]

Gli Stati Uniti hanno acquistato dosi di
vaccino sufficienti a vaccinare l’intera
popolazione più di due volte, i paesi africani
invece per appena il 33% della popolazione.
[CNN]

Secondo il Ministero per le Donne, il 47% delle
donne tunisine ha subito atti di violenza
domestica nel corso della propria vita.
[Amnesty International]

La plastica totale accumulata nel Mar
Mediterraneo è stimata nell'ordine di
grandezza di 1.178.000 tonnellate. [IUCN]

Nei paesi dell’Africa Subsahariana, il 42,7%
delle persone vive sotto la soglia della povertà
assoluta, cioè può contare su meno di 1
dollaro e 90 centesimi al giorno. [ActionAid]

La pandemia potrebbe far finire in condizioni
di povertà estrema fino a 150 milioni di
persone [Banca Mondiale]

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Info.nodes
UPDATES

             Info.nodes fa parte del movimento
             europeo Reclaim Your Face.
             Vogliamo che le tecnologie
             di riconoscimento facciale vengano
             vietate e per questo abbiamo
             presentato una proposta di legge
             europea: dobbiamo raccogliere un
             milione di firme. Firma anche tu!

             La campagna Dati Bene Comune ha
             superato le 50.000 adesioni e
             comincia a raccogliere i primi
             importanti risultati.
             Il Ministero della Salute ha accolto
             la nostra richiesta cambiando la
             licenza del suo sito, ora i contenuti
             sono un bene comune.

             Apartecipare in maniera attiva,
             reattiva e proattiva alla ripartenza
             dell’Italia. Le istituzioni per ora non
             sembrano bbiamo partecipato al
             dibattito      pubblico,     organizzato
             dall’Università di Salerno,          per
             confrontarsi su come ascoltarci, ma
             sapremo farci sentire.

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