MARIO BRUNELLO, VIOLONCELLO PICCOLO ACCADEMIA DELL'ANNUNCIATA RICCARDO DONI, CEMBALO E DIREZIONE
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MARIO BRUNELLO, VIOLONCELLO PICCOLO ACCADEMIA DELL’ANNUNCIATA RICCARDO DONI, CEMBALO E DIREZIONE Stagione Concertistica 2020–202� Anno sociale LXXXIX 2° concerto della Stagione Concerto n° �466 dalla fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi Lunedì 28 giugno 202�, ore 20.30
PROGRAMMA Georg Friedrich Händel Ottorino Respighi / Giuseppe Tartini (Halle, 1695 – Londra 1759) (Bologna 1879 – Roma 1936) Concerto Grosso in sol Pastorale P86 (1908), maggiore, op. 6 n. 1 (1739), per violoncello piccolo e archi per archi e basso continuo (dalla Sonata Pastorale di G. Tartini) I. A tempo giusto I. Grave II. Allegro II. Allegro sostenuto III. Adagio III. Andante IV. Allegro V. Allegro Giuseppe Tartini (Pirano 1692 – Padova 1770) Johann Sebastian Bach Sonata in sol minore, (Eisenach 1685 – Lipsia 1750) per violoncello piccolo Concerto in sol minore BWV e basso continuo 1056R (1729-30), per violoncello I. Adagio piccolo, archi e basso continuo II. Andante (dal Concerto per clavicembalo III. Allegro BWV 1056) I. Allegro Concerto in la maggiore GT 1.A28 II. Largo (ca. 1745-55), per violoncello III. Presto piccolo e basso continuo I. Allegro Concerto in stile italiano in fa II. Larghetto maggiore BWV 971 (1735) III. Allegro assai (trascrizione per violoncello piccolo, archi e basso continuo di Riccardo Doni) I. (senza indicazione di tempo) II. Andante III. Presto
Nessun compositore, o artista in generale, – un ruolo determinante. si è mai svegliato una mattina sentendosi Quel che venne sprezzantemente definito “barocco” o “romantico” o “contemporaneo”. “barocco” da Charles De Brosse (1709- Pensarlo sarebbe quasi grottesco, in 1777), che nel suo viaggio a Roma – nel 1739- questi termini, coi quali riconduciamo 40 – rimase negativamente colpito dalla ansiosamente tutto ad un orizzonte sovrabbondanza stravagante (teniamo ben facilmente inquadrabile, catalogando e presente questo aggettivo) delle strutture riducendo nomi a qualifiche che poi non architettoniche della città papalina, si sono che mere aggettivazioni anziché afferma come momento specifico di periodi di ricerca e sviluppo altrimenti passaggio dalla torsione del ricciolo allo articolati nel tempo e che dal tempo svolazzo: momento fondamentale di questo traggono linfa vitale. cambio è la torsione non più manierista Questo programma ne è testimonianza ma già pienamente “barocca” dell’Angelo incontrovertibile: tre autori (tralasciando il dell’Annunciazione (1605) di Francesco Respighi intelligente e sensibile trascrittore), Mochi (1580-1654). Con lui nasce la lingua tutti e tre “barocchi”, sostanzialmente nuova e dalla linea del Rinascimento si coetanei eppure diversi, molto diversi negli passa alla linea articolata e contorta del esiti creativi. Perché? Perché il Barocco, Barocco. così come lo intendiamo noi perlomeno, semplicemente non esiste: è una pura La musica arriva dopo un secolo; e questo convenzione. “ritardo” ha recentemente imbarazzato Dal 1564, anno della conclusione del la musicologia che ha difatti accantonato Concilio di Trento, la Controriforma limita l’espressione “musica barocca” in favore di l’Arte nei contenuti ma concede via libera locuzioni più generiche, come “600/700 allo svolazzo e dà un impulso decisivo musicale” o “musica dell’età barocca”. alla musica, così importante per la nuova Eppure, in ciascuno dei lavori presenti in liturgia romana. Così come per quella scaletta possiamo riconoscere gli elementi protestante, naturalmente. Due anni essenziali sin qui evidenziati. Perché queste dopo Andrea Amati, a Cremona, complici composizioni elaborano e sviluppano la forse le conoscenze portate dall’Oriente materia musicale con immaginazione e nell’ambito dell’espansionismo imperialista con la consapevolezza di voler persuadere della Serenissima – conoscenze fra le quali il pubblico attraverso un uso misurato ma certamente va annoverata quella dell’Erhu, il efficace dell’efflorescenza decorativa, violino tradizionale cinese – elabora il primo della sorpresa arguta e, non da ultima, violino, dotato di quello che poi diventerà il della tensione (o forse sarebbe meglio dire simbolo principe del cosiddetto Barocco, il “torsione”) armonica. La fantasia diventa ricciolo: quel ricciolo di panna che diventerà espressione, esprimibile ed espressa. Si cifra stilistica barocca e che ritroviamo, pari veda innanzitutto il Concerto per violoncello pari, sulla guglia del campanile di Sant’Ivo in la maggiore di Giuseppe Tartini, nel alla Sapienza, progettato da Francesco quale la composta impalcatura armonica Bernini tra il 1642 ed il 1660. del primo movimento cede via via spazio Tre anni dopo, nel 1567, nasce Monteverdi alle sortite del solista che ne rimodula che farà transitare la musica dal mottetto costantemente la consolidata certezza all’opera, dove il violino avrà – non per nulla dell’impianto tonale; la struggente nostalgia
del canto del secondo movimento si cantata Ich steh mit einem Fuß im Grabe stempera nel movimento finale che, col (BWV 156, per la III domenica dell’Epifania). ritorno di trilli e abbellimenti, conduce la Pur formalmente vivaldiano nella struttura, partitura a sereno e pacato compimento. con l’alternanza di solo e tutti, il carattere Sorte questa che lo accomuna alla Sonata melodico dell’intero lavoro resta comunque in sol minore che sortisce il medesimo preziosamente bachiano: frasi semplici, risultato conducendo però stavolta implacabili nella loro precisione e duttili l’ascoltatore in un viaggio che acquisisce nel loro potenziale sviluppo armonico che maggior velocità man mano che avanza vaga, stra-vagante (letteralmente) nel suo nel tempo, dall’intenso lirismo dell’Adagio accentuare il ritmo di giga del Presto finale. iniziale allo slancio ritmato dell’Allegro Medesima struttura vivaldiana e pari finale, dove una danza quasi popolaresca, stra-vaganza del materiale caratterizza irrelata di volate di note e di trilli, conclude l’altrimenti noto Concerto nach italienischen questa partitura in modo convincentemente Gusto. Originalmente concepito per articolato. A coronamento di questa clavicembalo, e qui presentato in una sezione dedicata a Tartini, la rilettura d’un sagace trascrizione, corona un confronto giovane Ottorino Respighi della Sonata ventennale con la musica dei grandi maestri Pastorale dello stesso non può che che Bach aveva cominciato a studiare concentrare l’attenzione dell’ascoltatore e trascrivere quando risiedeva ancora sulla bellezza rarefatta dell’eloquio melodico a Weimar: Vivaldi, Albinoni, Marcello si del compositore di Pirano che, in questa ritrovano qui riuniti, in una manierata trascrizione, acquista maggior densità e un stilizzazione che asseconda il suo gusto nitore formale che indugia garbatamente per la precisione geometrica stimolata sulle bellezze ritmiche e armoniche di però da un’invenzione melodica che fa del questa aggraziata pagina. motorismo ritmico una sua peculiare risorsa e non un limite. Bach stesso confidava che Stessa tonalità, sol minore, e simile questo Concerto fosse la più amata fra le trattamento dei materiali musicali sue opere date alla stampa. Linee di canto accomuna la Sonata di Tartini al Concerto lunghe e sinuose caratterizzano l’Andante, in sol minore BWV 1056R di Bach, derivato su un basso ritmicamente regolare ma in (la “R” che segue il numero di catalogo costante ed inquieta evoluzione armonica, sta per “reversed”, per l’appunto) dal suo seguito dal travolgente Presto conclusivo il Concerto in fa minore per clavicembalo. Le cui ritmo sembra quasi vagare (in perentorio sorprese che vogliono colpire l’ascoltatore contrasto con la lineare simmetricità del si avvicendano già nel primo movimento: primo movimento) su diversi piani tonali stravagante è l’intervento del solista che vivacizzati da continui episodi solistici. interrompe l’esposizione del ritornello orchestrale. O, ancor più marcatamente, il Italiani sono anche, nella struttura, i 12 fluire del suo decorso musicale in terzine concerti dell’op. 6 di Georg Friedrich Händel: sul ritmo implacabile degli altri strumenti ispirandosi all’analoga op. 6 di Arcangelo in 2/4 che crea un’ambiguità testuale che Corelli (costituita anch’essa da 12 concerti) si contrappone alla scintillante bellezza del ne assimilano il modello formale che vede movimento centrale, più noto nella versione nella contrapposizione fra concertino e per oboe ed archi come Sinfonia della tutti l’impulso creativo che ne determina
l’eloquio. Il primo Concerto grosso appare 1739, con felice slancio creativo, vennero segnato, come i restanti undici, dalla presentati al pubblico londinese nel corso sensibilità teatrale del compositore, del 1740 negli intervalli fra un atto e l’altro dei dalla libertà quasi improvvisativa ed grandi oratori eseguiti nel teatro di Lincoln’s imprevedibile del disegno musicale, dalle Inn Fields. Venendo meno, per alterne incisive idee ritmiche e dalla densità dei vicende finanziarie, le fortune teatrali di “riccioli” di suono, dei voli e delle fioriture Händel, gli oratori si erano sostituiti – con che connotano i cinque movimenti. minori costi – ai dispendiosi allestimenti L’animata omofonia dei primi due tempi delle sue opere: e non è forse un caso che il sostanzialmente in Allegro conduce alla primo movimento derivi da un abbozzo non trasparenza trasognata dell’Adagio sino portato a conclusione dell’overture alla sua alla densa imitazione fugale del penultimo opera Imeneo (1738-1740, rappresentata Allegro che stempera poi la propria un’unica volta, al Lincoln’s Inn Fields, il 22 apparente seriosità nel ritmo di danza in 6/8 novembre del ’40). Quasi un passaggio di dell’ultimo movimento. testimone, che pare chiudere l’era del teatro D’altronde questi concerti, composti di getto per trasferirne gli esiti formali nel campo fra la fine di settembre e la fine di ottobre della musica strumentale. Pierpaolo Zurlo CURIOSANDO 1685 Luigi XIV emana l’editto di Fontainebleau, con cui obbliga gli Ugonotti a diventare cattolici e cerca di estirpare dalla Francia il Giansenismo. 1739 Johann Sebastian Bach esegue la Brockes-Passion TWV 5:1, a Lipsia, e comincia la revisione della Johannes-Passion BWV 245 che non avrà mai occasione di udire. A settembre Leopold Mozart viene espulso dall’Università Benedettina di Salisburgo per assenteismo. 1879 Viene fondata, originariamente come “Banda pubblica di Shanghai”, quella che nel giro di pochi anni diventerà la prima orchestra sinfonica cinese 1936 Il violinista ebreo di origine polacca Bronisław Huberman fonda a Tel Aviv, col nome di “Palestine Orchestra”, quella che nel 1948 diventerà Orchestra Sinfonica di Israele. Nello stesso anno si tiene il concerto inaugurale, a Tel Aviv, diretto da Arturo Toscanini.
BIOGRAFIE ACCADEMIA DELL’ANNUNCIATA L’Accademia dell’Annunciata è Evangelina Mascardi, Paolo Perrone, Luca un’orchestra barocca nata nel 2009 Braga, Filippo Mineccia; con Giuliano ad Abbiategrasso (MI) nella cornice Carmignola nel 2016 ha realizzato il CD “Un leonardesca del complesso monumentale italiano a Londra”, con la prima incisione omonimo, dove ha residenza. moderna dei 6 Concerti per violino e Attraverso molteplici esperienze ha orchestra op.15 di Felice Giardini (1716-96). sviluppato una propria identità che Tra le altre collaborazioni, una coniuga la specializzazione nell’ambito registrazione di Arie, Ouverture e Concerti del repertorio barocco e preclassico (su grossi di Händel con il basso Andrea strumenti originali) con il coinvolgimento Mastroni, per il CD “Melancholia” (Egea di giovani musicisti affiancati da Musica 2018). colleghi di consolidata esperienza (quali L’Accademia dell’Annunciata si esibisce Carlo Lazzaroni e Marcello Scandelli), regolarmente in festival e stagioni all’estero con l’obiettivo di vivere un percorso e in Italia (Amici della Musica di Firenze, professionale e formativo, attualmente Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Verdi di unico in Italia. Pordenone, Filarmonica di Trento, Festival Nel corso degli anni, sotto la direzione di Milano Arte Musica, Festival di Stresa), Riccardo Doni, clavicembalista e organista e ha al suo attivo, dalla sua formazione (storico collaboratore de Il Giardino ad oggi, alcune centinaia di concerti. Armonico), l’Accademia dell’Annunciata Organizza inoltre presso la propria sede, ha affrontato un repertorio che abbraccia una stagione concertistica annuale. un ampio arco temporale e stilistico, Nel 2015, cooperando con l’Accademia dal barocco di Bach, Händel e Vivaldi delle Belle Arti di Brera, ha realizzato nella fino al classicismo di Mozart e del primo suggestiva cornice dell’Isola Comacina Beethoven, con una particolare attenzione l’allestimento itinerante dell’Alcina di alla riscoperta di autori italiani raramente Haendel, con la regia di Giacomo Agosti. inclusi nei programmi di concerto, tra i Il CD “La Milano dei Borromeo” ha ricevuto quali Francesco Durante, Felice Dall’Abaco, l’International Italian Heritage Award 2013. Felice Giardini. L’Accademia dell’Annunciata è sostenuta L’orchestra ha collaborato con solisti dalla Dott.ssa Maria Candida Morosini quali Giuliano Carmignola, Mario Brunello, per il “Fondo Morosini per la Musica e la Enrico Onofri, Sonia Prina, Paolo Beschi, Cultura” e dal Dott. Giuseppe Zilioli.
RICCARDO DONI Nato a Milano nel 1965, si è diplomato coro della “Nuova polifonica ambrosiana” in Organo e Composizione organistica e dalla fondazione al 1998 dei Madrigalisti. presso il Conservatorio Arrigo Boito di Collabora occasionalmente con “I Parma sotto la guida del M° Lorenzo Cameristi e la Filarmonica della Scala”, Ghielmi. Si è poi diplomato in Organo nella “I solisti di Pavia”, “Accademia Bizantina” classe di Jean Claude Zehnder presso la “Pomeriggi musicali” ed altri prestigiosi Schola Cantorum di Basilea. Negli oltre gruppi da camera. 2500 concerti eseguiti come organista e Dal 2010 è direttore musicale clavicembalista ha suonato per importanti dell’”Accademia dell’Annunciata”, progetto stagioni concertistiche in Italia e all’estero dedicato alla formazione di un ensemble in veste di accompagnatore e solista. giovanile indirizzato alla prassi esecutiva Dal 1994 è collaboratore stabile del barocca e classica. Con questo progetto prestigioso ensemble “Il Giardino ha dato vita a una serie di collaborazioni Armonico” di Milano, nella veste di con importanti musicisti (tra i quali Giuliano Clavicembalista e Organista, con il quale Carmignola, Mario Brunello, Enrico Onofri, tiene regolarmente concerti nelle sale più Andrea Mastroni), che hanno portato importanti del mondo. anche ad alcune significative registrazioni È inoltre clavicembalista dell’ensemble discografiche. “Imaginarium” costituito nel 2002 dal Ha registrato un cd sulla musica organistica violinista Enrico Onofri per l’esecuzione della famiglia Bach e tre volumi di musica della musica vocale e strumentale italiana organistica di J.Ludwig Krebs su prestigiosi del ’600 e del ’700. organi storici europei, progetto tuttora in Dal 2008 suona in duo con il violinista via di completamento. Giuliano Carmignola con il quale ha tenuto È stato docente presso i conservatori di concerti in alcune importanti sale europee. Ferrara, Frosinone e Castelfranco Veneto. Dal 1984 al 2009 è stato direttore artistico Ha registrato per Decca, Teldec, Zig Zag, dell’Associazione Musica Laudantes di Deutsche Harmonia Mundi, Supraphon, Milano e dell’omonimo gruppo vocale Stradivarius, Naive, Amadeus, Sarx con il quale ha avuto una intensa attività Records, Opus 111, Nichion, Musica Viva, concertistica. Dal 1990 al 1996 ha diretto il Passacaille e Arcana.
MARIO BRUNELLO Mario Brunello, dotato d’una rara Brunello è riuscito a sfruttare a pieno libertà espressiva, è stato elogiato le potenzialità di questo strumento, da Gramophone per il suo “spirito concentrandosi in particolare sui eccezionale” e descritto come “intenso capolavori di Bach, Vivaldi e Tartini. e appassionato” da The Strad. In occasione del 250° anniversario della Viene proiettato sulla scena internazionale morte di Giuseppe Tartini, ha dedicato un nel 1986, divenendo il primo e unico italiano ampio omaggio al compositore eseguendo a vincere il Concorso Čaikovskij di Mosca. e registrando svariati suoi lavori assieme Da allora ha suonato con i più importanti all’Accademia dell’Annunciata. direttori tra i quali Antonio Pappano, Valery La ricca e diversa discografia di Brunello Gergiev, Riccardo Chailly, Claudio Abbado, include i lavori di Bach, Beethoven, Brahms, Ton Koopman, Riccardo Muti, Myung-Whun Schubert, Vivaldi, Haydn, Chopin, Janaček Chung e Seiji Ozawa e con molte prestigiose e Sollima. Ha inciso “The Protecting Veil” di orchestre tra cui la London Symphony, la Tavener con la Kremerata Baltica, il Triplo Philadelphia Orchestra, la NHK Symphony Concerto di Beethoven sotto la direzione Tokyo, la Filarmonica della Scala e di Claudio Abbado per la Deutsche l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Grammophon, il Concerto di Dvořák diretto In ambito cameristico ha coltivato da Antonio Pappano per EMI e il Concerto n. collaborazioni con autorevoli personalità 2 di Šostakóvič con Valery Gergiev dal vivo tra cui Gidon Kremer, Yuri Bashmet, alla Salle Pleyel di Parigi. Martha Argerich, Andrea Lucchesini, Dall’autunno 2019 è disponibile la nuova Giuliano Carmignola, Frank Peter incisione delle Sonate e Partite di Bach per Zimmermann, Isabelle Faust, Maurizio violino solo, eseguite al violoncello piccolo, Pollini e il Quartetto Borodin. che inaugura la “Bach Brunello Series” in Ideatore e direttore artistico dei festival Arte collaborazione con Arcana. L’etichetta ha Sella e I Suoni delle Dolomiti, ha portato la recentemente pubblicato un secondo CD grande musica tra le cime delle Dolomiti. con Mario Brunello e Giuliano Carmignola, Brunello suona un prezioso violoncello intitolato “Sonar in Ottava”, con alcuni Doppi Maggini dei primi del Seicento al quale Concerti per violino e violoncello piccolo affianca negli ultimi anni il violoncello di Vivaldi e Bach, assieme all’Accademia piccolo a quattro corde (Filippo Fasser, dell’Annunciata. Questi progetti discografici Brescia 2017, after Antonio e Girolamo rappresentano tanto il coronamento del Amati, Cremona 1600-1610), per il quale sogno artistico di Brunello quanto una ha sviluppato un profondo interesse. straordinaria opportunità per l’ascoltatore di Nelle sue rivelatorie performance dei riavvicinarsi a questo repertorio in maniera brani del repertorio barocco per violino, totalmente nuova.
LA SOCIETÀ DEI CONCERTI RINGRAZIA con il contributo di con il patrocinio del con il sostegno di main sponsor sponsor partner progetto grafico: basiq srl – stampa: riccigraf sas hospitality partner la Società dei Concerti Trieste fa parte di
89a STAGIONE CONCERTISTICA Lunedì 14 giugno 2021, ore 20.30 Antonio Meneses, violoncello Lunedì 28 giugno 2021, ore 20.30 Mario Brunello, violoncello piccolo Accademia dell’Annunciata Riccardo Doni, cembalo e direttore Lunedì 13 settembre 2021, ore 20.30 Quartetto Stradivari Lunedì 27 settembre 2021, ore 20.30 Catherine Wethington, soprano Massimo Mercelli, flauto Klevis Gjerji, pianoforte Lunedì 4 ottobre 2021, ore 20.30 Nuova orchestra da camera “Ferruccio Busoni” Massimo Belli, direttore Massimo Quarta, violino Lunedì 11 ottobre 2021, ore 20.30 New York Jazz Alexander Berne, pianoforte Lunedì 18 ottobre 2021, ore 20.30 Aaron Pilsan, pianoforte Lunedì 25 ottobre 2021, ore 20.30 Bruno Giuranna, viola Trio Chagall, trio con pianoforte Società dei Concerti Trieste Piazzetta Santa Lucia � – 34�24 Trieste tel 040 362408 amministrazione@societadeiconcerti.net www.societadeiconcerti.it
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