Didattica a distanza? No grazie - Pomezianews
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Didattica a distanza? No grazie Come previsto dal nuovo decreto di Mario Draghi, fino al 6 aprile 2021 tutti gli studenti del Lazio, anche chi va all’asilo, e di altre regioni, saranno in Didattica a distanza (Dad) (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/03/12/21G00038/s g). Il ministro Speranza sottolinea che la Dad ‘entrerà’ in gioco come estrema ratio, in precise condizioni epidemiologiche: laddove si registreranno 250 positivi (o più) ogni 100.000 abitanti in 7 giorni, si vi si ricorrerà, quindi a livello non solo regionale, ma anche provinciale, comunale o locale. Si torna a pc e tablet, per chi ce li ha, beninteso.Da un’indagine del Centro studi del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop), commissionata settimane fa dal Ministero dell’Istruzione per dare supporto alle istituzioni scolastiche nel periodo dell’emergenza, è risultato che circa 6 studenti su 10 fra i 14 e i 19 anni preferiscano la didattica in presenza e non la Dad. “Ascoltare le opinioni dei giovani, i loro vissuti, è importante. In questo caso i dati dell’indagine ci consegnano uno scenario molto chiaro: la didattica a distanza non attutisce i danni dell’impossibilità di andare a scuola e porta soprattutto stress, noia e fatica”, spiega David Lazzari, presidente del Cnop. I risultati dello studio fanno emergere i disagi che la Dad può creare negli studenti: più del 54% soffre la mancanza di frequentare le lezioni in classe, in quanto associa la scuola alla socialità e al confronto, mentre la Dad è noia e stress. Il 67% degli intervistati dichiara di avere abilità con la tecnologia, anche se non la ritiene sufficienti per seguire sei ore di lezioni a distanza, anche a causa dei vari problemi che possono nascere a casa, dalla connessione ad altri fratelli utenti Dad, allo smart working dei genitori. Si preferisce la didattica in presenza perché si incontrano i
compagni di classe, si parla e si socializza, cosa che la Dad non garantisce. Così la scuola fa emergere l’idea di luogo come “spazio psicologico” di relazioni ed emozioni, fondamentale per la crescita degli studenti, non solo quindi come spazio di trasmissione di conoscenze. Al 94% del campione manca la presenza in classe: per il 54% dei ragazzi ‘molto’, per il 40% ‘abbastanza’, facendo prevalere sentimenti di tristezza, paura e distacco. A tutto ciò, non dimentichiamolo, va aggiunto il malessere legato all’isolamento e alla mancanza di attività ludico-sportive. Questi dati vengono confermati dall’indagine Unicef del novembre 2020, in cui emerge che un ragazzo su tre si è rivolto a reti di ascolto e sostegno psicologico nella scuola. Infatti la valutazione fatta è stata legata prettamente alla vita scolastica, alle capacità cognitive, dimenticando quelle emotive. E poi risulta difficile per i ragazzi, soprattutto per chi ha già difficoltà d’apprendimento, recepire le informazioni dei docenti tramite Dad, anche loro per certi aspetti non proprio a loro agio nel nuovo ruolo di ‘insegnante a distanza’. Save the Children, nel rapporto Ipsos, sottolinea un altro aspetto preoccupante del problema: su un campione di 1000 studenti, le assenze scolastiche nella fascia di età 14-18 anni sono sensibilmente aumentate, e di fatto sono l’anticamera della dispersione scolastica. Ascoltare e ‘dare attenzione’ ai bisogni e alle esigenze dei più giovani, soprattutto durante la pandemia, rappresenta, sempre più, un modello di crescita ed una priorità fondamentale su cui costruire e gestire il futuro del Paese. (Foto di Elf-Moondance da Pixabay) ACCABADORA di Michela Murgia
Ed. Einaudi ACCABADORA Di Michela Murgia Ed. Einaudi Fillus de anima. È così che li chiamano i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla sterilità di un’altra. Un incipit così causa soltanto una reazione: prendi il libro in mano, e non lo lasci finchè non lo finisci. Michela Murgia ti trascina in un mondo che la maggior parte di noi non conosce, fai quasi fatica a leggere i nomi dei protagonisti, a comprendere quel linguaggio che sembra provenire da una terra lontana. Eppure con una scrittura limpida l’autrice ti catapulta dentro una piccola comunità, poche le persone che la compongono, ancor meno le parole che essi scambiano tra loro. Consuetudini di gesti e sguardi che esprimono più di tante parole. Un romanzo “sussurrato” perché fatto di gente che parla poco e piano, perché affronta un tema delicato e doloroso come la malattia terminale e la richiesta di una morte assistita. Io sono stata l’ultima madre che alcuni hanno visto. In un posto quasi senza tempo, dove la tradizione e gli antichi rituali la fanno da padrone, tutti conoscono l’accabadora, e tutti sanno. Ma, sotto lo scialle nero, non
c’è solo una donna che assiste coloro che stanno per morire, sotto quelle frange c’è una madre che la natura ha impedito che fosse. Il rapporto tra Maria e Tzia Bonaria Urrai è strettissimo, più di un legame di sangue, nonostante ciò, “…in tredici anni che vissero insieme, nemmeno una volta Maria la chiamò mamma, che le madri sono una cosa diversa”. Ad un certo punto quel legame sembra spezzarsi, Maria non accetta l’accabadora, la condanna, la rifugge, ma tornerà e capirà, la Bonaria l’aveva avvisata. -Non dire mai: di quest’acqua io non ne bevo. Potresti trovarti nella tinozza senza manco sapere come ci sei entrata – Il libro finisce, e all’ultima pagina già so che lo rileggerò perché Maria e Bonaria non sono due personaggi che ti lasciano andare tanto facilmente. SINOSSI Maria e Tzia Bonaria vivono come mamma e figlia, ma la loro intesa ha il valore speciale delle cose che si sono scelte. La vecchia sarta ha visto Maria rubacchiare in un negozio, e siccome nessuno la guardava, ha pensato di prenderla con sé, perché “le colpe, come le persone, iniziano a esistere se qualcuno se ne accorge”. E adesso ha molto da insegnare a
quella bambina cocciuta e sola: come cucire le asole, come armarsi per le guerre che l’aspettano, ma soprattutto come imparare l’umiltà di accogliere sia la vita che la morte. Zoomarine, arriva in Italia il primo Museo del selfie Roma, 16 marzo 2021. Ogni giorno vengono caricati sui social media circa 100 milioni di selfie. Una mania che impazza senza freni in tutto il mondo. E dopo Los Angeles, Dubai e Miami, arriva in Italia il primo Museo del Selfie, che garantirà agli ospiti un’esperienza divertente e stimolante. Sperando presto in un graduale ritorno alla normalità anche per il mondo dei Parchi divertimento, Zoomarine punta sulla creatività. Il più grande Parco marino d’Italia, situato alle porte di Roma, annuncia per l’ormai prossima stagione l’apertura del Museo del Selfie: un percorso di 400 mq con 25 postazioni (aperte e sanificate) in cui i visitatori potranno scattarsi inusuali foto senza limiti.
Cadere nel vuoto da un grattacielo, nuotare in una vasca colorata con 15mila palline, camminare a testa in giù sul soffitto di casa: sono solo alcune delle opzioni possibili nel nuovissimo Museo del Selfie di Zoomarine. Come opzione, inoltre, i visitatori potranno anche prenotare un servizio fotografico a cura di esperti fotografi professionisti per costruire gli scatti migliori per renderla unica e virale.
“Abbiamo il dovere di guardare al futuro con fiducia ed ottimismo, e per questo che Zoomarine e il Gruppo The Dolphin Company stanno organizzando una stagione ricca di sorprese e novità. Il nostro Museo del Selfie sarà il primo in Italia ed è solo uno dei grandi progetti che Zoomarine ha messo in campo per questa stagione, con l’obiettivo di ritornare ad educare e divertirci in sicurezza” spiegano dalla Direzione Operativa e di Sviluppo del Parco. I visitatori avranno, infatti, l’opportunità di apprendere storia e cultura del selfie proprio con un percorso ludico e didattico di un vero museo. Tante le curiosità da scoprire, con un po’ di azzardo: il primo autoritratto, che può esser considerato una delle prime forme di selfie ante litteram, del pittore francese Jean Fouquet nel 1455; il primo selfie di gruppo, nel 1920 a New York, con 5 uomini che si scattarono una foto sulla terrazza di un edificio della città, un’immagine iconica, entrata a pieno titolo nella storia della grande mela tanto da conquistare un posto nella collezione digitale del Museo della città di New York (Museum of the City of New York). Primo selfie del 1920 Il Museo del Selfie di Zoomarine ha come ambasciatore Selfino,
un delfino appassionato di selfie che guiderà i visitatori durante tutto il percorso interattivo e li inviterà a pubblicare le foto sui propri profili e quello di Zoomarine. Allo scopo è pronta una campagna social con gli hastagh: #zoomarineroma #zmselfino #zmselfiemuseo. E nell’attesa di poter riaprire le porte dei Parchi a tema italiani, Zoomarine è sensibile alle necessità dei propri visitatori con una serie di speciali promozioni. Zoomarine offre in questi giorni l’abbonamento alla stagione 2021 al prezzo speciale di 69 euro, con una offerta speciale limitata nel tempo. Nuovi libri alla Biblioteca comunale di Pomezia Pomezia, arrivano nuovi libri alla Biblioteca comunale Il patrimonio librario della Biblioteca comunale “Ugo Tognazzi” si arricchisce di nuovi testi. Un risultato importante, reso possibile grazie al contributo di 5.000 euro del Mibact per l’acquisto di volumi presso le librerie del territorio. “Siamo orgogliosi di comunicare – sottolinea la vice Sindaco Simona Morcellini – che l’offerta libraria è stata incrementata attraverso l’acquisizione di testi nuovi e di interesse per l’intera comunità dei lettori. Questa iniziativa si inserisce in un più ampio progetto di rilancio della Biblioteca che stiamo portando avanti. La Biblioteca Ugo Tognazzi rappresenta un motore culturale e in questo momento
così delicato auspichiamo possa, con le sue opere, offrire ai nostri cittadini un prezioso compagno di viaggio”. “Un’iniziativa importante – rileva il Sindaco Adriano Zuccalà – che ci consente di sostenere concretamente le librerie cittadine e del territorio limitrofo in un periodo di grande difficoltà per il settore. La nostra Biblioteca, punto di riferimento culturale per la comunità pometina, si impreziosisce così con nuovi volumi per soddisfare i gusti dei suoi utenti”. Si ricorda che la Biblioteca comunale di Pomezia (largo Catone) ha riaperto al pubblico mediante un sistema di prenotazione online per un massimo di 6 “postazioni studio” organizzate su turni, nel totale rispetto delle norme anti Covid-19. La Biblioteca rispetterà il seguente orario di apertura: • Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì dalle ore 08:30 alle ore 13:00 • Martedì e giovedì dalle ore 08:30 alle ore 13:00 e dalle ore 13:30 alle ore 17:30
Per potersi prenotare è sufficiente accedere al seguente link: http://istanze.comune.pomezia.rm.it/web/prenotazioni/benvenuto registrandosi al portale o tramite le credenziali SPID È inoltre attivo il servizio avanzato di biblioteca digitale gratuito del Comune di Pomezia: http://www.comune.pomezia.rm.it/biblioteca_online Riceviamo e pubblichiamo Comunicato Stampa Città di Pomezia firmata convenzione tra il Museo civico archeologico Lavinium di Pomezia e l’Università Europea di Valencia Studio archeologico delle sepolture rinvenute nella villa romana di via Siviglia Firmata la convenzione tra il Museo civico archeologico Lavinium di Pomezia e l’Università Europea di Valencia, con la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma Capitale e la Provincia di Rieti, per lo studio antropologico e archeologico delle sepolture rinvenute nella necropoli tardo antica della villa romana in via Siviglia. Le sepolture con i corredi e i resti ossei, conservati al Museo Lavinium, saranno oggetto di un’analisi approfondita da parte di un team di archeologi
guidati dal Prof. Llorenç Alapont Martin, già in visita a Pomezia a settembre scorso. In quell’occasione il professore dell’Università di Valencia e i suoi studenti hanno analizzato uno scheletro rinvenuto, lo hanno schedato e fotografato e fornito i primi risultati, che il Prof. Alapont Martin ha sintetizzato in una video-lezione disponibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=So6Ogd1AKPw “Non appena i tempi lo permetteranno – spiega Federica Colaiacomo, responsabile scientifica del Museo Lavinium – gli studenti saranno al lavoro presso il nostro Museo e i risultati di questa ricerca saranno presentati al pubblico. L’analisi antropologica non è che il primo passo verso un progetto più ampio, che prevede l’organizzazione e l’allestimento di una mostra incentrata proprio sull’archeologia funeraria a Lavinium: un argomento vasto e affascinante, che vedrà la collaborazione di altri Enti, Istituti di Ricerca e professionisti”.
Lo studio approderà anche nell’ambiente prettamente scientifico e internazionale, in occasione di un convegno sull’archeologia funeraria che si svolgerà a novembre ad Aix- en-Provence. “Una collaborazione prestigiosa per la nostra Città e il nostro Museo – dichiara la vice Sindaco Simona Morcellini – Speriamo di poter ospitare presto il Prof. Alapont Martin, che già a settembre scorso ci aveva incantato con la sua appassionata lezione al Museo, e rivedere gli occhi degli studenti affascinati dalle bellezze rinvenute nel nostro territorio”. “I reperti archeologici rinvenuto nel nostro territorio – aggiunge il Sindaco Adriano Zuccalà – sono una risorsa inestimabile, da conservare e valorizzare. Il grande lavoro che il Museo Lavinium sta portando avanti è proprio in questa direzione: dallo studio dei resti umani è possibile
ricostruire l’identikit di una popolazione, dalle pratiche funerarie è possibile capirne gli usi e i costumi. Una ricerca incredibile che parte da Pomezia per andare in tutto il mondo”. Riceviamo e Pubblichiamo Comunicato Stampa Città di Pomezia Associazione Culturale Il Fiore sulla Pietra Conoscere Pomezia Attraverso Le Associazioni E I Comitati Di Quartiere Del Territorio Pomezia News ha pensato di dare spazio alla conoscenza delle tantissime associazioni e comitati di quartiere esistenti nel territorio di Pomezia. Il loro contributo, su base volontaria e senza scopo di lucro, arricchisce di valore la città incrementando il senso di comunità, migliorando e favorendo la crescita armonica di un positivo tessuto sociale indispensabile affinché una città non sia solo un luogo dove dormire.
Questa settimana vi presentiamo l’Associazione Il Fiore sulla Pietra attraverso una breve intervista alla quale ha gentilmente risposto la dott.ssa Melissa Pulcinella. Quando è nata l’Associazione Il Fiore sulla Pietra e quali sono gli obiettivi che vi siete preposti? Il Fiore sulla Pietra è un’associazione di promozione sociale e culturale nata nel 2014 per promuovere attività culturali, ricreative, divulgative ed altro sul territorio di Pomezia volte a sviluppare il senso di appartenenza, il rispetto per il bene comune, il rispetto per gli altri. Di quanti membri è formata l’Associazione Il Fiore sulla Pietra? I soci fondatori dell’associazione sono: Dott.ssa Giada Berenato (Presidente) Dott.ssa Melissa Pulcinella (Segretario), Ing. GiuIiano Caiati (tesoriere) Roberto Pulcinella (consigliere). In che modo un cittadino può entrare a far parte dell’Associazione Il Fiore sulla Pietra Contattando l’associazione sulla pagina Facebook Il Fiore sulla Pietra Quale, tra i progetti che avete realizzato finora, vi rappresenta di più? Tutti i progetti svolti parlano di noi e delle nostre passioni, aspirazioni, portando il nostro personale contributo e la nostra professionalità. Ogni progetto ci ha ben rappresentato centrando il cuore della nostra mission. Difficilmente procederemmo in progetti che non ci rappresentino in toto. Quelli cui siamo più legati probabilmente sono La Dolce Arte dei Samurai primo evento nel suo genere a Pomezia
che ha unito la passione per le arti marziali e l’amore per tutte le discipline artistiche orientali ( Shodo arte della scrittura, Ikebana arte dei fiori, Raku arte della ceramica, e diversi seminari sulla storia delle arti) ed il progetto Ricominciamo da un Murales volto a promuovere il senso civico e il rispetto per il bene comune nei nostri ragazzi compresi nella fascia d’età dai 10 ai 16 anni, che ha visto la partecipazione di molte scuole sul territorio nonché la realizzazione di Murales tutt’ora presenti nel tessuto cittadino. Quali piattaforme social utilizzate per comunicare le vostre iniziative? Utilizziamo principalmente la nostra Pagina ufficiale Facebook il Fiore sulla Pietra Qual è il progetto al quale state lavorando ora Attualmente nostro unico progetto è il restauro dei murales sulla cabina Enel sita in Largo Catone. Il restauro (che potrà essere svolto in sicurezza quando le condizioni meteo lo consentiranno) sarà ad opera degli artisti già coinvolti nel progetto Ricominciamo da un Murales e ci avvarremo della collaborazione del Comune con Cittadinanza Attiva.
Concorso di street art a Pomezia di Sportello Donne Pomezia
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