MANUALE DI IGIENE E SICUREZZA SUL LAVORO NEI CANTIERI STRADALI DI MEDIE E DI PICCOLE DIMENSIONI
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
COLLEGIO DEI COSTRUTTORI EDILI DELLA PROVINCIA DI VERONA Assessorato alle Politiche della Sicurezza Prevenzione Protezione Lavoro Polizia Municipale MANUALE DI IGIENE E SICUREZZA SUL LAVORO NEI CANTIERI STRADALI DI MEDIE E DI PICCOLE DIMENSIONI
Hanno promosso e contribuito alla pubblicazione del presente manuale: il Comune di Verona – Assessorato alle Politiche della Sicurezza il Collegio dei Costruttori Edili della Provincia di Verona con la collaborazione di: Centro di Responsabilità Prevenzione Protezione Lavoro del Comune di Verona Polizia Municipale di Verona Azienda ULSS 20 di Verona – Dipartimento di Prevenzione Si ringraziano gli autori: - il p.a. Antonio Piacenza (Studio tecnico Eco Sicura) - la Dott.ssa Martine Kucharzewski (Polizia Municipale di Verona) Si ringraziano inoltre per la collaborazione prestata: - l’impresa Cerro Soc. Coop. a r.l. di Verona - l’impresa Sitta S.r.l. di Verona - il p.i. Giovanni De Togni (SPISAL ULSS 20 di Verona) Progetto grafico e Stampa Grafiche Aurora - Verona L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze. E’ ammessa la riproduzione della seguente pubblicazione salvo l’obbligo di citarne la fonte.
PREFAZIONE Ho inteso promuovere la presente pubblicazione per mettere a disposizione di coloro che operano nel delicato comparto dei “cantieri stradali” un’informazione concreta sui comportamenti che devono essere assunti al fine di tutelare la loro sicurezza e quella degli utenti. La presenza di un cartiere stradale comporta, infatti, una serie di difficoltà specifiche e particolari, che si intrecciano con l’obiettivo di salvaguardare l’incolumità degli addetti ai lavori e dei cittadini. Il testo si prefigge di offrire un supporto utile alla prevenzione dei rischi a favore dei soggetti responsabili dell’esecuzione dei lavori, ai quali si richiede una formazione e una professionalità adeguate e la capacità di arrecare il minor disagio possibile alla cittadinanza. Il manuale si propone anche di essere uno strumento di servizio per gli operatori tecnici e per gli addetti alla vigilanza, chiamati al delicato compito di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione stradale. Mai come in questi tempi, si è avvertita l’esigenza di innalzare il livello di sicurezza nei cantieri di lavoro e, pertanto, l’Amministrazione Comunale di Verona, consapevole del proprio ruolo istituzionale, ha sentito il dovere di sostenere questo progetto nell’auspicio che possa contribuire a diffondere la cultura della sicurezza, quale diritto primario e irrinunciabile. L’Assessore alle Politiche della Sicurezza Elio Pernigo Il settore edile sta attraversando una fase importante di transizione dove il valore delle regole di correttezza e di lealtà nella competizione assumono un ruolo decisivo e strategico per lo sviluppo della categoria. Qualcuno auspica di arrivare all’ “etica del costruire”. In questa fase di cambiamento il fattore umano riveste un’importanza sempre più marcata nelle strategie d’impresa. La formazione e l’informazione dei lavoratori diventano, quindi, elementi decisivi per raggiungere gli obbiettivi prefissati. Il Collegio Costruttori Edili della provincia di Verona ritiene fondamentale, in questo particolare momento di transizione, il coinvolgimento e la collaborazione delle istituzioni pubbliche. Si ringrazia, quindi, l’Assessore alle Politiche della Sicurezza del Comune di Verona Dott. Elio Pernigo per aver voluto promuovere, assieme alla nostra Associazione, allo Spisal dell’Ulss 20 ed alla Polizia Municipale di Verona, questo manuale che costituirà sicuramente un valido punto di riferimento per le imprese del settore. Il Vice Presidente del Collegio Costruttori Geom. Pietro Aloisi
PRESENTAZIONE Il presente manuale compendia in forma ridotta e semplificata le problematiche riguardanti l’installazione di un “cantiere stradale” e le possibili soluzioni per la tutela di chi vi lavora e delle persone estranee al cantiere stesso. Il “cantiere stradale” e’ un ambiente di lavoro complesso, che deve contemperare due aspetti importantissimi: da un lato la sicurezza dei lavoratori e dall’altro la sicurezza degli utenti della strada e di coloro che vengono in qualche modo a contatto con l’area interessata dai lavori. Nonostante la rilevanza di tali interessi primari, si ritiene che l’argomento in questione sia stato per lungo tempo trascurato, anche a causa di un equivoco di fondo riguardante il significato stesso di “cantiere”. Col termine “cantiere stradale” si intende non solo ed esclusivamente una installazione per l’esecuzione di lavori, necessitante del rilascio di una concessione amministrativa da parte dell’ente proprietario o concessionario della strada, ma anche la presenza di una qualsiasi anomalia e di ogni tipo di ostacolo che possono trovarsi sulla sede stradale. Pertanto, è logico comprendere con quale frequenza si possano presentare le situazioni sopracitate, con le conseguenti criticità. Per i grandi cantieri, duraturi ed organizzati, è prevista la redazione di un piano di sicurezza e di coordinamento e la designazione di un tecnico competente per la gestione della sicurezza in cantiere, invece per i cantieri “medio-piccoli” è prevista esclusivamente la predisposizione di un piano operativo di sicurezza a cura dell’impresa esecutrice, senza eventuali interventi di gestione o verifica da parte di terzi appositamente incaricati. Per questi ultimi, l’installazione e le modalità lavorative sono spesso lasciate all’iniziativa dei lavoratori, con conseguenze che si riflettono sulla sicurezza di tutti. I cantieri considerati presentano aspetti generali che condizionano la corretta gestione della sicurezza. Gli elementi di cui tener conto per la loro messa in opera sono: - il tipo di strada e le sue caratteristiche geometriche (numero di corsie per senso di marcia, presenza o meno di corsie di emergenza o banchina, ecc.); - la natura e la durata della situazione (i cantieri di breve durata presentano difficoltà di pianificazione preliminare dell’intervento e richiedono velocità di esecuzione e di spostamento dell’area interessata dai lavori); - l’importanza del cantiere, in funzione degli effetti sulla circolazione e dell’ingombro sulla strada; - la visibilità legata a particolari condizioni ambientali (pioggia, neve, nebbia, ecc.); - la localizzazione: ambito urbano, strade a raso o su opere d’arte, punti singolari come intersezioni o svincoli, ecc.; - la velocità e la tipologia del traffico (la loro variabilità durante la vita del cantiere può essere origine di collisioni a catena); - l’esecuzione di lavori in ambienti continuamente differenti e nuovi, con caratteristiche e posizioni variabili condizionanti la sicurezza (scuole, ospedali, altri servizi); - l’elevata probabilità di realizzazione di situazioni impreviste, come ad esempio, la presenza di sottoservizi non noti. In considerazione della molteplicità e della variabilità dei rischi di cantiere, che non possono essere trattati dettagliatamente se non di volta in volta, a seconda dei casi, il manuale intende fornire a tutti gli operatori del settore una guida generale, fermo restando le necessità specifiche e particolari di individuazione e valutazione dei rischi, nonché di definizione e applicazione delle misure di tutela proprie del singolo cantiere, previste dalla vigente normativa a carico dell’impresa. Si è anche voluto porre l’accento sulla tutela della sicurezza dei lavoratori e delle persone estranee ai canteri, perché la sicurezza non deve essere una componente opzionale ma deve essere anteposta ad ogni altro interesse, per conseguire l’effettivo miglioramento della nostra “mobilità urbana”. Il Presidente Collegio Costruttori di Verona Il Responsabile SPISAL ULSS 20 di Verona Il Dirigente Prevenzione Protezione Lavoro Gr. Uff. Geom. Andrea Marani Dott. Luciano Marchiori Ing. Daniele Cappellin
INTRODUZIONE Il manuale è composto da sei capitoli, tutti costituiti da schede. I primi due capitoli trattano dei rischi a cui sono soggetti gli addetti al cantiere e le persone estranee ad esso. Si prendono in considerazione i pericoli principali, a partire da quello più grave che è causa di incidenti mortali, ovvero il pericolo di investimento da parte di mezzi d’opera e di veicoli esterni. Di seguito, si esaminano i pericoli di caduta dall’alto, presenti nel caso di lavorazioni eseguite in altezza (es. cadute dai ponti) e di cadute in piano, dovute alla presenza di ostacoli sulla sede stradale. Sono inoltre considerati i pericoli, meno evidenti ma sempre in agguato, di folgorazione, di seppellimento (a causa di franamento del terreno), di urto contro materiali in movimento e quelli provenienti dall’utilizzo di sostanze pericolose, dall’inalazione di polveri e dal rumore. Per ogni pericolo sono rappresentate delle immagini esemplificative, con la descrizione sintetica del rischio, di “cosa” si deve prevedere e verificare prima dell’inizio dei lavori, di “cosa” bisogna osservare durante i lavori, attuando un’idonea segnaletica, e di “cosa” bisogna fare al termine dell’intervento. Il terzo capitolo si occupa dei D.P.I., ovvero dei Dispositivi di Protezione Individuale (abbigliamento, calzature, casco, ecc.…), indicando le loro caratteristiche, da cosa proteggono e quando devono essere utilizzati. Nel quarto capitolo si affronta l’argomento più burocratico, riguardante la documentazione necessaria per l’installazione di un cantiere: il PSC, il POS, il Manuale d’uso e manutenzione delle macchine e delle attrezzature, le schede tecniche – tossicologiche delle sostanze usate, l’autorizzazione in deroga per il superamento dei limiti di impatto acustico, i formulari per il trasporto dei rifiuti speciali (materiali di risulta), l’eventuale concessione di occupazione di sede stradale e l’Ordinanza emessa dall’ente proprietario della strada, qualora il cantiere comporti una modifica della viabilità. Nel quinto capitolo, allo scopo di migliorare i rapporti tra le persone addette ai lavori, che spesso si trovano in conflitto con i cittadini utenti che devono “subire” i disagi provocati dalle opere eseguite sulla strada, si è pensato di predisporre un modello comprendente le informazioni che l’impresa esecutrice dei lavori dovrà comunicare a coloro che si trovano per vari motivi (residenti, commercianti, …) vicini all’area di cantiere. Il modello indica: la tipologia degli interventi che si andranno ad eseguire, i tempi previsti per l’esecuzione degli stessi, i rischi derivanti dal cantiere e le possibili misure per contenere al meglio gli inconvenienti dovuti dalla presenza del cantiere stesso. Il sesto capitolo è dedicato al segnalamento ed alla delimitazione del cantiere stradale, così come normato dal Codice della Strada, dal relativo Regolamento di Attuazione e di Esecuzione e dal Disciplinare tecnico del 2002. Sono descritte le caratteristiche del segnalamento temporaneo, i principali segnali di pericolo, di indicazione, di prescrizione e di delimitazione che devono essere utilizzati nei cantieri. Sono riportate anche alcune tavole esemplificatrici del segnalamento temporaneo, tratte dal citato Disciplinare tecnico, prendendo in considerazione le situazioni più frequenti.
Suddivisione del manuale in capitoli Capitolo 1 riporta la mappatura dei principali rischi di cantiere riguardanti i lavoratori di cantiere per ogni rischio sono indicati: una sintetica descrizione della tipologia del danno conseguente i principali riferimenti per la sua corretta individuazione e analisi una descrizione sintetica delle misure di tutela da osservare prima, durante e al termine di lavori Capitolo 2 riporta la mappatura dei principali rischi di cantiere riguardanti persone esterne al cantiere per ogni rischio sono indicati: una sintetica descrizione della tipologia del danno conseguente i principali riferimenti per la sua corretta individuazione e analisi una descrizione sintetica delle misure di tutela da osservare prima, durante e al termine di lavori Capitolo 3 Schede dispositivi di protezione personale (DPI) Sono indicati gli obblighi in capo al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti nonché ai lavoratori per ogni DPI sono indicati: i rischi dal quale protegge le condizioni di utilizzo Capitolo 4 Documentazione di cantiere Riporta l’elenco della principale documentazione di cantiere, con specificato a seconda dei casi e per ogni documento: quando è necessario chi lo deve predisporre entro quali termini deve essere predisposto quali sono altri eventuali documento collegati (es. risposte a domande rivolte a enti pubblici) cosa contiene come deve essere gestito Capitolo 5 Documentazione per rapporto con esterni al cantiere Riporta un fax simile di modelli di informazione con i residenti vicini e interessati dal cantiere, indicanti gli elementi utili per una corretta informazione e gestione dei rapporti fra l’impresa e i terzi coinvolti Capitolo 6 Segnaletica esterna al cantiere Considerato che le principali cause di infortunio nei cantieri stradali sono gli incidenti stradali, con coinvolgimento sia degli addetti che degli esterni, il capito specifico rappresenta un approfondimento e una guida alla segnaletica di cantiere 6
INDICE 1 Rischi a cui sono esposti gli addetti al cantiere Schede dei rischi ............................................................................................................................................................ pag. 9 Investimento da parte di mezzi in movimento all’interno del cantiere o da parte di organi in movimento delle macchine operatrici ................................................................................................ pag. 10 Investimento da parte di mezzi in movimento, in zone esterne al cantiere.................................................. pag. 12 Macchine ed attrezzature .......................................................................................................................................... pag. 14 Cadute dall’alto .............................................................................................................................................................. pag. 16 Cadute in piano.............................................................................................................................................................. pag. 18 Folgorazione .................................................................................................................................................................... pag. 19 Seppellimento ................................................................................................................................................................. pag. 21 Caduta materiali dall’alto ............................................................................................................................................ pag. 23 Urti con materiale movimentato o sollevato con mezzi meccanici .................................................................pag. 25 Proiezione di sassi.......................................................................................................................................................... pag. 26 Movimentazione manuale dei carichi ...................................................................................................................... pag. 27 Asfissia o esposizione acuta a sostanze pericolose, incendio, scoppio ............................................................ pag. 28 Ustione – irritazioni oculari ....................................................................................................................................... pag. 30 Rumore a cui sono esposti gli addetti al cantiere .................................................................................................pag. 31 Vibrazioni ......................................................................................................................................................................... pag. 33 Sostanze pericolose....................................................................................................................................................... pag. 34 Polveri a cui sono esposti gli addetti al cantiere.................................................................................................... pag. 36 Condizioni climatiche - radiazioni solari .................................................................................................................. pag. 37 2 Rischi a cui sono esposte le persone esterne al cantiere Schede dei rischi ............................................................................................................................................................ pag. 39 Cadute dall’alto .............................................................................................................................................................. pag. 40 Cadute in piano.............................................................................................................................................................. pag. 42 Urti con materiale movimentato o sollevato con mezzi meccanici ................................................................. pag. 44 Incendio, scoppio ............................................................................................................................................................ pag. 46 Incidente stradale .......................................................................................................................................................... pag. 48 Rumore a cui sono esposte le persone esterne al cantiere ............................................................................... pag. 50 Polveri a cui sono esposte le persone esterne al cantiere .................................................................................. pag. 51 3 Dispositivi di protezione personale Schede dei DPI.............................................................................................................................................. pag. 53 Abbigliamento ad alta visibilità .................................................................................................................................. pag. 53 Calzature ......................................................................................................................................................................... pag. 53 Otoprotettori ................................................................................................................................................................... pag. 54 Caschetto ......................................................................................................................................................................... pag. 54 Occhiali – visiera per saldatura ................................................................................................................................. pag. 55 Guanti ............................................................................................................................................................................... pag. 55 Mascherine ..................................................................................................................................................................... pag. 56 7
4 Documentazione di cantiere Piano di sicurezza e di coordinamento (PSC) ........................................................................................................ pag. 57 Piano operativo di sicurezza (POS)........................................................................................................................... pag. 59 Procedure di emergenza .............................................................................................................................................. pag. 60 Manuali d’uso e manutenzione delle macchine e delle attrezzature ............................................................. pag. 60 Libretti di collaudo o certificazione CE (DPR 459/96) per apparecchi di sollevamento e relative verifiche periodiche (per autogrù, argani ecc. con portata superiore a 200 Kg). Certificati ......................................................................................................................................................................... pag. 61 Documentazione dell’ENEL che attesti la mancanza di tensione nelle linee presenti, nel caso di presenza di linee elettriche ad una distanza inferiore di 5 m dalle lavorazioni ..................... pag. 61 Schede tecniche – tossicologiche delle sostanze usate ....................................................................................... pag. 62 Eventuali autorizzazioni per uso suolo pubblico – titoli abilitativi ................................................................... pag. 64 Autorizzazione in deroga per il superamento dei limiti di impatto acustico ................................................. pag. 65 (L-R. 10/5/99 art. 7) Formulari per il trasporto dei rifiuti speciali (materiali di risulta) .................................................................... pag. 65 5 Documentazione per gestire i rapporti con soggetti esterni al cantiere... pag. 67 6 Sicurezza delle persone esterne al cantiere ........................................................................ pag. 71 1. Riferimenti normativi ....................................................................................................................................... pag. 71 2. Cosa è un cantiere stradale? ......................................................................................................................... pag. 71 3. Principi e caratteristiche del segnalamento temporaneo ............................................................................ pag. 72 4. Segnalamento del cantiere ............................................................................................................................ pag. 74 5. Delimitazione del cantiere ............................................................................................................................. pag. 76 6. I segnali luminosi .............................................................................................................................................. pag. 79 7. I segnali orizzontali .......................................................................................................................................... pag. 79 8. Sicurezza dei pedoni ....................................................................................................................................... pag. 80 9. Segnalamento dei veicoli ................................................................................................................................ pag. 81 10. Senso unico alternato ...................................................................................................................................... pag. 81 11. Limitazione di velocità ..................................................................................................................................... pag. 82 Numeri utili ............................................................................................................................................................ pag. 86 8
Capitolo Capitolo11 Rischi a Rischi carico adegli cui sono esposti addetti al cantiere gli addetti al cantiere SCHEDE DEI RISCHI RISCHI INFORTUNISTICI Investimento da parte di mezzi in movimento all’interno del cantiere Investimento da parte di mezzi in movimento all’esterno, in zone limitrofe al cantiere Macchine ed attrezzature Cadute dall’alto Cadute in piano Folgorazione Seppellimento Caduta materiali dall’alto Urti con materiale movimentato o sollevato con mezzi meccanici Proiezione di sassi Movimentazione manuale dei carichi Asfissia o esposizione acuta a sostanze pericolose, incendio, scoppio Ustione, irritazioni oculari RISCHI IGIENICI Rumore a cui sono esposti gli addetti al cantiere Vibrazioni Sostanze pericolose Polveri a cui sono esposti gli addetti al cantiere Condizioni climatiche - radiazioni solari 9
INVESTIMENTO DA PARTE DI MEZZI IN MOVIMENTO ALL’INTERNO DEL CANTIERE O DA PARTE DI ORGANI IN MOVIMENTO DELLE MACCHINE OPERATRICI Descrizione sintetica del rischio e Descrizione delle misure di tutela del danno potenziale Prima dei lavori è necessario: Il danno conseguente all’investimento di mezzi semoventi può essere estremamente verificare: grave e anche mortale; si stima che il rischio ÿ la possibilità di chiudere la strada, fermo restan- di investimento da solo rappresenti circa la do la necessità di garantire il passaggio ai resi- metà del totale e determini tre quarti delle denti e ai mezzi di emergenza cause di morte per infortunio. L’investimento ÿ la possibilità di chiudere la carreggiata può avvenire sia da parte di mezzi esterni che ÿ la presenza e la dislocazione di ostacoli fissi o di da parte dei mezzi semoventi di cantiere. altri elementi in grado di condizionare il movi- mento dei mezzi, tipo lampioni, muri ecc. ÿ la morfologia e l’inclinazione dei piani di lavoro e di passaggio ÿ la possibilità di utilizzare il maggior spazio possibile prevedere: ÿ un corretto programma dei lavori, con particola- re attenzione alle sovrapposizioni di più lavora- zioni nei medesimi spazi ÿ in relazione allo spazio a disposizione, la cor- retta organizzazione delle aree di lavoro, di pas- saggio e di stazionamento dei mezzi all’interno del cantiere ÿ l’impiego di mezzi di dimensioni consone rispet- to agli spazi di cantiere, dotati di segnalatori visivi e acustici, e in numero strettamente necessario ÿ l’impiego di un numero di lavoratori non supe- riore a quello necessario ÿ la necessità di impiegare illuminazione artificiale ÿ la necessità di posare delle compartimentazioni interne alle aree di lavoro, allo scopo di separare le aree di transito o di lavoro dei mezzi da quelle con presenza di lavoratori a terra ÿ la tipologia e la dislocazione della segnaletica in- terna al cantiere ÿ l’uso dei mezzi d’opera da parte di personale competente organizzare: ÿ incontri di formazione con i lavoratori, specifica per il cantiere. 10
Durante i lavori osservare: quanto stabilito in sede preliminare, ed indicato nel PSC (piano di sicurezza del cantiere) e nel POS (piano operativo di sicurezza) , relativamente a: ÿ organizzazione delle aree di cantiere ÿ programma e cronologia dei lavori ÿ segnaletica, illuminazione e compartimentazione delle aree inoltre: ÿ rispettare i limiti di velocità previsti per i mezzi ÿ indossare abbigliamento ad alta visibilità ÿ fornire assistenza alle manovre dei mezzi da distanza di sicurezza ÿ usare segnaletica gestuale convenzionale ÿ mantenere sgombere le vie di transito e le aree di manovra dei mezzi interrompere i lavori in caso di: ÿ scarsa visibilità, come ad esempio in presenza di nebbia, piogge significative ecc. ÿ condizioni meteorologhe negative, come ad esempio in presenza di ghiaccio o neve. 11
INVESTIMENTO DA PARTE DI MEZZI IN MOVIMENTO IN ZONE ESTERNE AL CANTIERE Descrizione sintetica del rischio e Descrizione delle misure di tutela del danno potenziale Prima dei lavori è necessario: Il danno conseguente all’investimento di mezzi semoventi può essere estremamente verificare: grave e anche mortale; si stima che il rischio ÿ la possibilità di chiudere la strada, fermo restan- di investimento da solo rappresenti circa la do la necessità di garantire il passaggio ai resi- metà del totale e determini tre quarti delle denti e ai mezzi di emergenza cause di morte per infortunio. L’investimento ÿ la possibilità di chiudere la carreggiata può avvenire sia da parte di mezzi esterni che ÿ la possibilità di eseguire i lavori in orari con pre- da parte dei mezzi semoventi di cantiere. senza di traffico esterno limitato ÿ la presenza e la dislocazione di ostacoli fissi o di altri elementi in grado di condizionare il traffico esterno, tipo lampioni, muri ecc ÿ la morfologia e l’inclinazione delle aree di pas- saggio limitrofe al cantiere ÿ la possibilità di utilizzare il maggior spazio possibile prevedere: ÿ la posa di segnaletica stradale, così come previ- sto dal codice della strada, in relazione allo spe- cifico cantiere, concordata con l’ente proprieta- rio della strada ÿ la posa di sistemi di protezione antintrusione, quali barriere new jersy ÿ la possibilità di utilizzo del Segnale Mobile di Protezione; tale veicolo, definito “mezzo scudo”, opera a protezione del cantiere nella corsia in- teressata dalla lavorazione in atto. ÿ la posa della recinzione del cantiere ÿ la posa di sistemi di illuminazione notturna esterna e perimetrale del cantiere ÿ le procedure di sicurezza per l’allestimento e la dismissione degli apprestamenti e della segnale- tica esterna e perimetrale del cantiere, in pre- senza di traffico veicolare esterno ÿ le procedure di sicurezza per l’uso temporaneo di aree esterne al cantiere, in presenza di traffico veicolare esterno organizzare: ÿ incontri di formazione con i lavoratori, specifica per il cantiere. 12
Durante i lavori osservare: quanto stabilito in sede preliminare, ed indicato nel PSC e nel POS, relativamente a: ÿ posa della segnaletica, delle barriere di protezione e della recinzione ÿ programma e cronologia dei lavori ÿ posa della segnaletica e illuminazione esterna o perimetrale del cantiere ÿ procedure di sicurezza stabilite inoltre: ÿ segnalare situazioni di rischio non previste o sottovalutate in sede preliminare ÿ indossare abbigliamento ad alta visibilità ÿ mantenere sgombere le vie di accesso al cantiere ÿ prevedere la presenza di “movieri” per la regolamentazione del traffico veicolare in caso di lavori eseguiti su strade aperte al traffico e soprattutto nelle manovre eseguite da mezzi d’opera in retromarcia interrompere i lavori in caso di: ÿ scarsa visibilità, come ad esempio in presenza di nebbia, piogge significative ecc. ÿ condizioni meteorologhe negative, come ad esempio in presenza di ghiaccio o neve. Al termine dei lavori ÿ Osservare le procedure di sicurezza previste per la dismissione degli apprestamenti e della se- gnaletica esterna e perimetrale al cantiere. ÿ indossare abbigliamento ad alta visibilità. 13
MACCHINE ED ATTREZZATURE Descrizione sintetica del rischio e del danno potenziale Sono utilizzate differenti tipologie di macchi- ne, le principali sono: ÿ semoventi per scavo e movimento terra ÿ semoventi per lavorazione e posa del- l’asfalto ÿ semoventi per sollevamento materiali, per taglio e compattazione asfalto o terreno ÿ demolitori elettrici o pneumatici ÿ pompe idrauliche i pericoli sono rappresentati da: ÿ mobilità delle macchine semoven- Descrizione delle misure di tutela ti (per il rischio di investimento vedi scheda specifica) Prima dei lavori è necessario: ÿ organi in movimento delle macchine, di dimensioni e forma variabile in rela- prevedere: zione al tipo di macchina ÿ preferibilmente l’impiego di macchine certificate ÿ agenti pericolosi originati dalle macchi- CE e comunque dotate delle protezioni e dei ne (trattati nelle successive schede) i dispositivi di sicurezza previsti cui danni possono essere rilevanti, an- che mortali verificare: ÿ rischio di folgorazione prodotto da al- ÿ l’adeguatezza delle macchine rispetto alle neces- cune macchine o attrezzature. sità e alle condizioni dell’ambiente di lavoro ÿ la rispondenza della singola macchina alle norme di sicurezza previste, con particolare riferimento alle protezioni e ai dispositivi di sicurezza ÿ il loro corretto stato di pulizia e di manutenzio- ne ÿ la presenza delle procedure di sicurezza relative all’impiego, compreso lo scarico dagli automezzi che le trasportano ÿ l’avvenuta esecuzione delle verifiche periodiche, dove previste stabilire: ÿ chi è autorizzato a utilizzare la singola macchina, in relazione al mansionario aziendale e alla for- mazione del personale ÿ le procedure per la messa in sicurezza delle macchine quando non utilizzate e chi le deve os- servare ÿ le pulizie e le manutenzioni durante il loro im- piego 14
organizzare: inoltre: ÿ incontri di formazione con gli addetti ÿ non usare la macchina senza autorizzazione al loro impiego. ÿ non manomettere o togliere i sistemi di si- curezza ÿ indossare i DPI (dispositivi di protezione in- Durante i lavori dividuali) previsti ÿ segnalare eventuali malfunzionamenti osservare: ÿ quanto stabilito in sede preliminare, ed interrompere i lavori in caso di: indicato nel PSC e nel POS, relativa- ÿ guasti o rotture delle protezioni e dei di- mente all’eventuale utilizzo di macchi- spositivi di sicurezza o in caso di malfunzio- ne da parte di più imprese namenti ÿ le modalità d’uso e manutenzione indi- ÿ rinvenimento inaspettato di materiali di cui cate nei manuali si sospetta la presenza di amianto, durante gli scavi e/o demolizioni (vedi cap. rischi chi- mici). Nelle interruzioni di lavori osservare: ÿ le procedure per la messa in sicurezza delle macchine quando non utilizzate ÿ togliere tensione alle macchine elettriche. Al termine dei lavori osservare: ÿ le procedure per la messa in sicurezza delle macchine quando non utilizzate. 15
CADUTE DALL’ALTO Descrizione sintetica del rischio e Descrizione delle misure di tutela del danno potenziale Prima dei lavori è necessario: La caduta dall’alto può avvenire: ÿ nello scavo o nelle aperture del suolo, verificare: tipo tombini ÿ le caratteriste del luogo di lavoro, con riferimen- ÿ dalle macchine e dai camion to alla presenza di punti con dislivelli di piani si- ÿ da scarpate o da ponti gnificativi Il danno conseguente può essere molto grave, prevedere: anche mortale. ÿ la segregazione delle aree dove vi è la presenza del pericolo ÿ dove possibile, l’inclinazione del fronte dello sca- vo ÿ la posa di sistemi atti a limitare i dislivelli a meno di 50 cm, tipo reinterri, ponteggi e, dove non è possibile, la posa di idonei parapetti o di tavole a chiusura del dislivello ÿ le procedure per la messa in sicurezza degli ope- ratori durante la posa e la dismissione dei para- petti, delle tavole e dei ponteggi ÿ idonei sistemi di accesso all’interno degli scavi ÿ la posa di segnaletica adeguata ÿ la posa di sistemi di illuminazione artificiale ÿ l’impiego di sistemi idonei per lo scarico dei mezzi e dei materiali dai camion ÿ l’impiego di sistemi idonei per le riparazioni in altezza dei mezzi d’opera in cantiere. pianificare il lavoro in modo da: ÿ aprire la minor quantità di scavo, in modo da po- ter chiudere la frazione di scavo e le aperture nel suolo prima possibile ÿ evitare l’inutile presenza di lavoratori nelle aree con scavo aperto o con presenza di dislivelli di piani organizzare: ÿ incontri di formazione con i lavoratori, specifica per il cantiere. 16
Durante i lavori osservare: quanto stabilito in sede preliminare, ed indicato nel PSC e nel POS, relativamente a: ÿ cronologia dei lavori ÿ eliminazione dei dislivelli e mantenimento inclinazione del fronte di scavo ÿ posa delle segregazioni, della segnaletica e dell’illuminazione ÿ posa delle protezioni collettive (parapetti o tavole) ÿ procedure di sicurezza e di impiego delle imbracature anticaduta ÿ modalità di scarico dei mezzi e dei materiali dai camion ÿ modalità di riparazione in altezza dei mezzi d’opera in cantiere ÿ segnalare situazioni di rischio non valutate o sottovalutate in sede preventiva. Nelle interruzioni di lavori ÿ Chiudere tutti gli scavi possibili utilizzando tavolati aventi portata non inferiore ai piani di calpe- stio dei ponteggi oppure proteggere gli scavi con idonee barriere distanziatrici, parapetti o altre idonee opere provvisionali. Accertarsi delle presenza di: ÿ compartimentazioni e protezioni collettive ÿ segnaletica e illuminazione Al termine dei lavori ÿ Chiudere tutti gli scavi ÿ osservare le procedure di sicurezza per la dismissione dei sistemi anticaduta. 17
CADUTE IN PIANO Descrizione sintetica del rischio e Descrizione delle misure di tutela del danno potenziale Prima dei lavori è necessario: La caduta in piano può avvenire per pre- senza di ostacoli vari a pavimento, piccoli verificare: dislivelli o disomogeneità del terreno e ÿ le caratteriste del luogo di lavoro, con riferimen- condizioni del terreno che può essere to alla sua morfologia superficiale e alla presenza particolarmente scivoloso, soprattutto se di ostacoli bagnato. ÿ la tipologia del terreno Il danno subito dall’infortunato può es- sere anche grave, come fratture ossee, prevedere: ed aggravato nel caso la caduta avvenga ÿ l’eventuale sistemazione superficiale preliminare sopra elementi contundenti, perforanti o del terreno taglienti. ÿ la rimozione delle asperità e degli ostacoli ÿ la posa di sistemi di illuminazione artificiale ÿ una corretta organizzazione delle aree di cantiere. Durante i lavori ÿ Mantenere il più possibile ordinato e sgombero da ostacoli i posti di lavoro e di passaggio ÿ quando possibile allontanare tutti i materiali non necessari ÿ posare idonee segregazioni e predisporre, dove non possibile, protezioni sugli elementi pericolosi non eliminabili ÿ allontanare le porzioni di terreno particolar- mente scivoloso, o segregare le aree dove sono presenti. Al termine dei lavori ÿ Lasciare gli spazi di lavoro ordinati e puliti. 18
FOLGORAZIONE Descrizione sintetica del rischio e Descrizione delle misure di tutela del danno potenziale Prima dei lavori è necessario: Linee elettriche in tensione possono tro- varsi: verificare: ÿ nel sottosuolo ÿ la presenza di linee elettriche nelle aree di la- ÿ a pavimento, in corrispondenza di voro, mediante sopralluogo sul posto e raccolta lampioni, cordoli stradali, pozzetti di documentazione tecnica da richiedere a enti ecc. pubblici, committenti o altri, a seconda dei casi ÿ in altezza ÿ verificare i contenuti del PSC nello specifico ÿ in prossimità dei passaggi ferroviari. prevedere: L’energia elettrica è presente anche in al- ÿ dove possibile, lo spostamento delle li- cune macchine o attrezzi di cantiere (vedi nee elettriche presenti nel luogo di lavo- tabella rischio macchine). ro e, in alternativa, la loro disattivazio- ne documentata dall’ente che le gestisce Il danno conseguente può essere molto grave, anche mortale. 19
dove necessario organizzare il lavoro in modo da: ÿ operare in giornate e in orari con le linee non in tensione, in accordo con l’ente che le gestisce organizzare: ÿ incontri di formazione con i lavoratori, specifica per il cantiere Durante i lavori osservare: quanto stabilito in sede preliminare, ed indicato nel PSC e nel POS, rela- tivamente a: ÿ presenza delle linee elettriche ÿ giornate e orari di la- voro ÿ verifiche della reale disattivazione delle linee elettriche verificare sul posto: ÿ per quanto possibile personalmente, la cor- rettezza delle informazio- ni avute, che spesso pos- sono essere imprecise, soprattutto per quanto riguarda la reale posizio- ne delle linee interrate è inoltre necessario: ÿ non svolgere lavorazioni ad una distanza inferiore di 5 m dalle linee elettriche nude in tensione, tenendo conto anche del massimo ingombro dei materiali sollevati ÿ se previsto dalla tipologia dell’attrezzatura, collegare a terra il generatore di corrente elettrica segnalare: ÿ ogni situazione di rischio non prevista o sottovalutata. 20
SEPPELLIMENTO Descrizione sintetica del rischio e del danno potenziale Il rischio è rappresentato dalla possibile frana di ter- reno dal fronte dello scavo, con conseguente inve- stimento di lavoratori. Considerato il peso specifico del terreno, gravi danni e anche mortali possono verificarsi anche a seguito di frane di piccole por- zioni di terreno e, anche nel caso di investimento parziale del lavoratore, possono comunque provo- care schiacciamenti e forti colpi a carico degli arti inferiori, del bacino, della colonna vertebrale non- ché di parti vitali del colpito. Un aggravio del rischio è inoltre presente nei punti dello scavo dove è prevedibile che il lavoratore si debba chinare, come in corrispondenza dei punti di giunzione delle tubazioni e di posa dei sistemi di collegamento degli impianti. Altri fattori di aggra- vio del rischio sono rappresentati dalle vibrazioni prodotte dal traffico veicolare di superficie, nonché dalla presenza di strutture in adiacenza o vicine al fronte scavo. Descrizione delle misure di tutela Prima dei lavori è necessario: verificare: ÿ la natura del terreno, sia nel sottosuolo che nella sua parte superficiale ÿ la presenza e la qualità di strutture vicine al- l’area di scavo, sia fuori terra che interrate ÿ lo spazio a disposizione per lo scavo ÿ i contenuti del PSC nello specifico prevedere: ÿ adeguate inclinazioni del fronte dello scavo, in relazione alla tipologia del terreno ÿ sempre dove possibile, indipendentemente dalla profondità dello scavo ÿ obbligatoriamente per Legge negli scavi profondi più di 1,5 m ÿ in corrispondenza dei punti dove è prevedibile che l’operatore debba lavorare chinato ÿ in via secondaria, prevedere almeno l’inclinazione della parte superiore del fronte scavo ÿ dove non è possibile inclinare il fronte dello scavo, prevedere l’impiego di idonei sistemi di trat- tenuta del terreno, come paratie che devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno 30 cm ÿ in caso di presenza di strutture vicine al fronte scavo, prevedere e progettare idonei sistemi di trattenuta delle stesse, come sottomurazioni, palificazioni interrate, diaframmi ecc. 21
ÿ la posa di teli sul fronte scavo, per diminuire l’effet- to di dilavamento della pioggia battente diretta ÿ verifiche quotidiane delle condizioni del fronte scavo, così come dopo piogge significative sistemare gli spazi di lavoro in modo da: ÿ evitare il deposito di materiali in prossimità del ciglio dello scavo ÿ vietare l’accesso di mezzi d’opera in prossimità del ciglio dello scavo organizzare: ÿ incontri di formazione con i lavoratori, specifica per il cantiere. Durante i lavori osservare: quanto stabilito in sede preliminare, ed indicato nel PSC e nel POS, relativamente a: ÿ inclinazione del fronte scavo ÿ posa sistemi di trattenuta del fronte scavo ÿ uso degli spazi di lavoro, di deposito e di passaggio verificare quotidianamente sul posto: ÿ le condizioni del fronte scavo e dei sistemi di trattenuta del fronte scavo è inoltre necessario: ÿ negli scavi manuali evitare lo scalzamento alla base, con conseguente franamento della parete segnalare: ÿ ogni situazione di rischio non prevista o sottova- lutata. Nelle interruzioni di lavori ÿ chiudere tutti gli scavi possibili ÿ accertarsi delle presenza di: compartimentazioni e protezioni collettive segnaletica e illuminazione. Al termine dei lavori ÿ Chiudere tutti gli scavi ÿ osservare le procedure di sicurezza per la di- smissione dei sistemi anticaduta. 22
CADUTA MATERIALI DALL’ALTO Descrizione sintetica del rischio e del Descrizione delle misure di tutela danno potenziale Caduta di materiali dal bordo scavo I materiali possono cadere: (vedi anche scheda rischio seppellimento). ÿ durante la loro movimentazione mediante Prima dei lavori è necessario: l’autogrù e lo stoccaggio ÿ dal ciglio dello scavo. verificare: ÿ la presenza di asfalto o cemento in La tipologia dei materiali è varia, e comprende prossimità del ciglio dello scavo anche elementi pesanti, come cordoli in cemen- to, pali, materiali minuti confezionati su bancali, o prevedere: anche materiali di piccole dimensioni ma non per ÿ la rimozione della porzione di asfalto e questo innocui, come sassi. cemento in prossimità del ciglio dello Dal ciglio dello scavo possono inoltre staccarsi e scavo quindi cadere sull’operatore pezzi di cemento o ÿ la posa di una tavola fermapiede alta di asfalto, quindi elementi particolarmente con- almeno 30 cm, nel caso di scavo con tundenti e anche taglienti. fronte non inclinato, realizzata attra- verso i sistemi di trattenuta del fronte I danni conseguenti possono essere quindi mol- scavo to gravi e anche mortali, nel caso venisse colpito il ÿ la costante pulizia dell’area in prossi- capo. mità del fronte scavo organizzare: ÿ incontri di formazione con i lavoratori, specifica per il cantiere Durante i lavori osservare: quanto stabilito in sede preliminare, ed indi- cato nel PSC e nel POS, relativamente a: ÿ eliminazione dei materiali e pulizia del ciglio dello scavo è inoltre necessario: ÿ utilizzare i DPI previsti, in particolare il caschetto segnalare: ÿ ogni situazione di rischio non previ- sta o sottovalutata. 23
Caduta di materiali in fase di movimentazione e di stoccaggio Prima dei lavori è necessario: verificare: ÿ la presenza e la dislocazione di ostacoli fissi o di altri elementi in grado di condizionare la movi- mentazione, tipo lampioni, muri ecc ÿ la morfologia, l’inclinazione e la robustezza dei piani delle aree di deposito ÿ la possibilità di utilizzare il maggior spazio possibile prevedere: ÿ la fornitura di una quantità di materiali consono agli spazi a disposizione ÿ tempi certi per la fornitura dei materiali in cantiere ÿ la corretta dislocazione delle aree di deposito, lontano dalle aree di passaggio o di lavoro, e la loro segregazione mediante transenne o simili ÿ corrette postazioni per le operazioni di scarico ÿ la segregazione dell’area interessata alla movimentazione, mediante transenne o simili ÿ l’eventuale assistenza da parte di personale posto a distanza di sicurezza ÿ la posa di sistemi di illuminazione artificiali ÿ nel caso di fornitura di materiali dal proprio magazzino, l’uso di idonei sistemi di sollevamento, verificati periodicamente come da normativa specifica, nonché uso di adeguati sistemi di trattenuta dei materiali ÿ l’uso dei mezzi di sollevamento da parte di personale competente organizzare: ÿ incontri di formazione con i lavoratori, specifica per il cantiere Durante i lavori osservare: quanto stabilito in sede preliminare, ed indicato nel PSC e nel POS, relativamente a: ÿ tempo e modalità di fornitura dei materiali ÿ uso delle aree di cantiere ÿ posa delle segregazioni e uso degli assistenti ÿ posa di illuminazione artificiale ÿ procedure di sicurezza stabilite inoltre: ÿ accertare sempre le condizioni del terreno sul quale si appoggiano i materiali, sia per quanto riguarda la robustezza che l’orizzontalità ÿ depositare i materiali il più in basso possibile, evitando di sovrapporli ad altezze pericolose ÿ utilizzare i DPI previsti, in particolare il caschetto ÿ non usare alcun mezzo “di fortuna”, quale sistema di presa o di sollevamento dei materiali ÿ eseguire le verifiche periodiche previste segnalare: ÿ ogni situazione di rischio non prevista o sottovalutata Nelle interruzioni di lavori ÿ Possibilmente, ultimare le operazioni di movimentazione e di stoccaggio ÿ diversamente, verificare la presenza delle compartimentazioni dell’area ÿ non lasciare in nessun caso carichi sospesi. Al termine dei lavori ÿ Mettere in sicurezza l’area di deposito, conformemente a quanto stabilito. 24
URTI CON MATERIALE MOVIMENTATO O SOLLEVATO CON MEZZI MECCANICI Descrizione sintetica del rischio e ÿ la segregazione dell’area interessata alla movi- del danno potenziale mentazione, mediante transenne o simili ÿ l’eventuale assistenza da parte di personale posto Durante la movimentazione dei mate- a distanza di sicurezza, fuori dal raggio di azione riali mediante autogrù è possibile che del mezzo d’opera durante il sollevamento dei venga colpito un addetto, con danni carichi, anche mediante l’utilizzo di idonei acces- conseguenti gravi e anche mortali, nel sori (corde, aste, ecc.) caso venisse colpito al capo dal brac- ÿ la posa di sistemi di illuminazione artificiali cio semovente o dal carico sollevato. ÿ l’uso dei mezzi di sollevamento da parte di per- sonale competente Descrizione delle misure di tutela organizzare: Urto da parte di materiali in fase ÿ incontri di formazione con i lavoratori, specifica di movimentazione e di stoccag- per il cantiere. gio Durante i lavori Prima dei lavori è necessario: osservare: verificare: quanto stabilito in sede preliminare, ed indicato nel ÿ la presenza e la dislocazione di osta- PSC e nel POS, relativamente a: coli fissi o di altri elementi in grado ÿ uso delle aree di cantiere di condizionare la movimentazione, ÿ posa delle segregazioni e uso degli assistenti tipo lampioni, muri ecc. ÿ posa di illuminazione artificiale ÿ la possibilità di utilizzare il maggior ÿ le procedure di sicurezza stabilite spazio possibile inoltre: ÿ utilizzare i DPI previsti, in particolare il caschet- to e l’abbigliamento ad alta visibilità segnalare: ÿ ogni situazione di rischio non prevista o sottova- lutata. prevedere: ÿ la corretta dislocazione delle aree di movimentazione, lontano dalle aree di passaggio o di lavoro, e la loro segregazione mediante transenne o simili 25
PROIEZIONE DI SASSI Descrizione sintetica del rischio e Descrizione delle misure di tutela del danno potenziale Prima dei lavori è necessario: Si tratta di un rischio indotto dal traffico veicolare esterno; in particolare il passag- verificare: gio di un mezzo a media-elevata velocità ÿ la possibilità di chiudere la strada, fermo restan- può provocare lo schiacciamento con i do la necessità di garantire il passaggio ai resi- pneumatici e la conseguente proiezione di denti e ai mezzi di emergenza sassi; sassi e anche altri materiali possono ÿ la possibilità di chiudere la carreggiata cadere dai mezzi in transito. ÿ la possibilità di utilizzare il maggior spazio possibile I danni conseguenti possono essere gravi prevedere: se viene colpito il viso o il capo degli ad- ÿ in relazione allo spazio a disposizione, la corretta detti, con ferite e contusioni anche pro- organizzazione delle aree di passaggio dei mezzi fonde ed estese. all’interno del cantiere ÿ la posa di reti-recinzioni di protezione, perime- trali al cantiere ÿ la posa della segnaletica esterna al cantiere indi- cante i limiti di velocità ÿ la frequente pulizia delle aree perimetrali del cantiere organizzare: ÿ incontri di formazione con i lavoratori, specifica per il cantiere. Durante i lavori osservare: quanto stabilito in sede preliminare, ed indicato nel PSC e nel POS, relativamente a: ÿ organizzazione delle aree di cantiere ÿ posa delle reti di protezione ÿ posa segnaletica ÿ pulizia delle aree perimetrali del cantiere inoltre: ÿ rispettare i limiti di velocità previsti per i mezzi ÿ indossare il caschetto e gli occhiali di protezione segnalare: ÿ ogni situazione di rischio non prevista o sottova- lutata. 26
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Descrizione sintetica del rischio e Descrizione delle misure di tutela del danno potenziale Prima dei lavori è necessario: Il rischio è originato dalla necessità di movimentare manualmente materiali di prevedere: vario tipo, di forma e di peso variabile, ÿ il più possibile, l’impiego di macchine, attrezzi e in condizioni ambientali e strutturali del ausili per la movimentazione dei materiali luogo di lavoro aventi anche loro carat- ÿ per quanto possibile, l’uso di sistemi o di attrez- teristiche differenti, e non sempre ideali; zi in grado di migliorare le postazioni di lavoro, quasi mai vi è la possibilità di organiz- come ad esempio piani mobili sollevabili zare correttamente le postazioni di la- ÿ la fornitura di materiali aventi il minor peso possi- voro, in relazione al rischio considerato. bile e in confezioni dotate di sistemi di facile presa ÿ l’uso di attrezzi di lavoro aventi caratteristiche I danni potenziali al sistema osteoarticola- ergonomiche corrette re e muscolare possono essere sia di tipo ÿ corretti tempi di lavoro acuto, quali stiramenti, distorsioni e anche ÿ alternanza dei lavoratori alle lavorazioni fatico- strappi muscolari, che di tipo cronico, con se varie patologie interessanti in particolare ÿ la sorveglianza sanitaria specifica la schiena, le spalle e le braccia. eseguire: ÿ la valutazione dell’entità del rischio da movimen- tazione manuale dei carichi organizzare: ÿ incontri di formazione con i lavoratori. Durante i lavori osservare: quanto stabilito in sede preliminare, ed indicato nel PSC e nel POS, relativamente a: ÿ uso delle macchine e delle attrezzature ÿ organizzazione delle postazioni di lavoro ÿ ritmo di lavoro e di pausa ÿ alternanza dei lavoratori ÿ uso delle attrezzature segnalare: ÿ ogni situazione di rischio non prevista o sottova- lutata. 27
Puoi anche leggere