Mai più invisibili IndIce 2020 sulla condizione delle donne, dei bambini e delle bambine in Italia - Sipotra

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Mai più invisibili
           Indice 2020
           sulla condizione
               delle donne,
              dei bambini e
             delle bambine
                    in Italia

                  #maipiùinvisibili
Mai più invisibili
Indice 2020 sulla condizione delle donne,
dei bambini e delle bambine in Italia

A cura di
Elena Caneva, Marta Pellizzi e Stefano Piziali
WeWorld Onlus

Coordinamento WeWorld Onlus
Elena Caneva (coordinatrice Centro Studi)
Tiziano Codazzi (specialista Comunicazione)
Andrea Comollo (responsabile Dip. Comunicazione)
Ilaria Martini (project manager Programmi Italia Europa, Dip.to Programmi in Europa e in Italia)
Greta Nicolini (responsabile Ufficio stampa)
Marta Pellizzi (Centro Studi)
Stefano Piziali (responsabile Dip.to di Advocacy Policy e Partnership)
Flavio Tieri (Communication Officer)
Alessandro Volpi (vice responsabile Dip.to Programmi in Europa e in Italia)
Ludovica Iaccino (Digital Content Specialist)

Progetto grafico e impaginazione
Marco Binelli

La pubblicazione è disponibile on line su www.weworld.it

Realizzato da:
WeWorld Onlus
www.weworld.it

Sedi principali in Italia:
Milano, via Serio 6.
Bologna, via F. Baracca 3

Distribuzione gratuita.
I testi contenuti in questa pubblicazione possono essere riprodotti solo citandone la fonte.

La presente pubblicazione è stata completata nel mese di febbraio 2020
Finito di stampare nel mese di febbraio 2020

Ringraziamo per la collaborazione: Paolo Savino (volontario WeWorld), Elio De Rocchis (referente
territoriale WeWorld), Tiziana Zannini, Ileana Piazzoni e Antonella Graziadei (Dipartimento
per la Famiglia e le Pari Opportunità), Luisa Menniti (Segreteria particolare di Valeria Valente,
Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma
di violenza di genere), Roberta Fiore (responsabile Spazio Donna WeWorld di Scampia, Napoli).
Indice

Indice

Sommario                                                                                     2
Premessa                                                                                     3

Capitolo 1
Un nuovo Indice sulla condizione delle donne,
dei bambini e delle bambine in Italia                                                        4
   1.1 Come nasce l’Indice                                                                   4
   1.2 Diritti delle donne e diritti di bambini/e: la necessità di un approccio integrato    5
   1.3 Come è costruito l’Indice                                                             6

Capitolo 2
La mappa e i risultati                                                                        8
   2.1 La mappa                                                                               8
   2.2 I risultati                                                                            9
   Le dimensioni                                                                             13

Capitolo 3
Contesto                                                                                     14
  Ambiente                                                                                   14
  Abitazione                                                                                 16
  Sicurezza e protezione                                                                     18
  Violenza contro donne e bambini/e                                                          20

Capitolo 4
Bambini e bambine                                                                            22
  Salute                                                                                     22
  Educazione                                                                                 24
  Capitale umano e sociale                                                                   26
  Capitale economico                                                                         28

Capitolo 5
Donne                                                                                        30
  Salute                                                                                     30
  Educazione                                                                                 32
  Opportunità economiche                                                                     34
  Partecipazione politica                                                                    36

Conclusioni                                                                                  38

Appendice                                                                                    40
  A.1 Bibliografia                                                                           40
  A.2 Hanno dato voce al rapporto                                                            41
  A.3 Componenti dell’Indice                                                                 42

                                                                                                        3
Sommario

    Sommario

    In un mondo in cui le diseguaglianze      Ai primi posti regioni del Nord: il       anche delle specificità territoriali. In
    permangono e la povertà è ancora          Trentino Alto Adige, la Lombardia         alcune regioni del paese è dunque
    un problema globale, donne, bam-          e la Valle d’Aosta (entrambe al se-       fondamentale da un lato agire per
    bini e bambine sono ovunque le            condo posto), e l’Emilia-Romagna.         contrastare la povertà educativa
    categorie di persone più a rischio        Seguono il Lazio e il Friuli Venezia      delle bambine/i e dall’altro lato
    di esclusione sociale. Condizione         Giulia. Scendendo di posizione,           promuovere l’empowerment eco-
    imprescindibile per realizzare azioni     troviamo ancora regioni del Nord e        nomico delle donne, in modo da
    di inclusione è una conoscenza il più     del Centro Italia. Le ultime posizio-     favorirne la loro inclusione e quella
    possibile esaustiva delle loro condi-     ni sono occupate solo dalle regioni       dei loro figli e figlie.
    zioni di vita e dei rischi di emargina-   meridionali (Puglia, Campania e
    zione sociale.                            Calabria) e dalle due isole (Sicilia e    Per questi motivi l’Indice si pone
                                              Sardegna).                                come uno strumento innovativo nel
    Il Rapporto Mai più invisibili.                                                     panorama italiano, in grado di misu-
    Indice 2020 sulla condizione delle        Il nostro paese è diviso a metà, ma       rare congiuntamente la condizione
    donne, dei bambini e delle bambine        alla ormai nota suddivisione Nord/        di donne e bambini/e - stressando
    in Italia nasce dall’esigenza di valu-    Sud, se ne aggiunge una seconda           il forte nesso tra i diritti delle due
    tare a livello locale in quali ambiti e   tra Nord e Centro-Ovest da una            categorie sociali - e di analizzare in
    in quali aree del paese vi sono for-      parte, Centro-Est e Sud dall’altra.       un’ottica multidimensionale i fattori
    me di inclusione/esclusione.              Donne e bambini/e vivono in con-          di esclusione che perpetuano i diva-
    Promuovere il diritto all’inclusio-       dizioni di buona e sufficiente inclu-     ri generazionali e di genere. L’inclu-
    ne significa contribuire al miglio-       sione nei territori posti a Nord e nel    sione di donne e popolazione under
    ramento delle condizioni di vita          Centro-Ovest, sono in condizione di       18 dipendono infatti anche dal con-
    di tutti (maschi adulti compresi)         grave esclusione o di insufficiente       testo in cui si vive. Favorire l’accesso
    sotto molteplici aspetti: non solo        inclusione al Sud, nelle isole e nella    all’educazione, al lavoro, alla salute a
    economico ma anche educativo,             parte centro orientale del paese. Il      tutti e tutte è essenziale per ridurre
    sanitario, culturale, politico, civile.   divario tra la prima e l’ultima regione   le diseguaglianze e fare in modo che
    Infatti per inclusione si intende una     in classifica – Trentino Alto Adige e     tutti e tutte possano disporre delle
    visione ampia, multidimensionale,         Calabria - è di 9,3 punti. Performan-     stesse risorse, almeno in partenza.
    dinamica e positiva dello sviluppo.       ces negative in più indicatori sono       Analizzare varie dimensioni, come
    Per questo, oltre alle dimensioni         ottenute anche da Basilicata, Abruz-      fa l’Indice 2020 sulla condizione di
    classiche (educazione, salute e be-       zo e Sardegna.                            donne, bambini e bambine in Italia,
    nessere materiale), l’Indice ne con-                                                permette di individuare gli ambiti e
    sidera altre fondamentali che sono        In alcune aree del paese la distanza      i territori in cui vi sono le maggiori
    diventate prioritarie negli ultimi        con le principali democrazie euro-        criticità, e dare indicazioni per politi-
    anni, e in particolare nell’Agenda        pee sta aumentando più veloce-            che e interventi più efficaci e consa-
    2030, come ad esempio ambiente,           mente, restituendoci lo spaccato di       pevoli. Affinché donne e bambini/e
    sicurezza e protezione, parità di op-     un’Italia frammentata, in cui le di-      non siano più invisibili.
    portunità, partecipazione politica,       seguaglianze aumentano non solo
    capitale umano e sociale.                 tra donne e bambine/i e uomini,
    Dal punto di vista metodologico,          ma anche tra donne e bambini/e
    l’Indice è stato costruito a partire      che vivono in un territorio e donne
    dall’analisi di 38 INDICATORI rite-       e bambini che vivono in un altro
    nuti fondamentali per l’inclusione di     territorio.
    donne e popolazione under 18.
                                              I divari più consistenti tra territori
    Gli indicatori sono raggruppa-            riguardano la dimensione educati-
    ti in 12 dimensioni e 3 categorie         va di bambine/i e quella economica
    (Contesto, Bambini/e, Donne).             per le donne. Povertà economica
    Il dato quantitativo offerto dagli        (ma non solo) delle donne e povertà
    indicatori è arricchito con intervi-      educativa dei bambini/e sono in-
    ste qualitative. Il risultato finale è    trecciate e si alimentano a vicenda
    una classifica delle regioni italiane     in un circolo vizioso che può essere
    rispetto all’inclusione di donne e        spezzato solo con politiche e inter-
    popolazione under 18.                     venti ad hoc, che tengano conto

4
Premessa

Premessa
Sono le prime ore del mattino quando F., 30 anni, si pre-       vulnerabilità di donne e under 18
senta allo Spazio Donna WeWorld, con lei ha un bambi-           non dipende tanto dalle loro con-
no di meno di due anni, un po’ troppo vivace, anche per         dizioni oggettive, ma dalla disegua-
la sua età. L’accoglie M. con una tazza di caffè. È insicu-     glianza di genere e generazionale imposta
ra, sente un enorme peso addosso, non sa come affron-           dalle costruzioni economiche e sociali create
tare la situazione. Le avevano raccontato di un centro          da un potere maschile che è storicamente
in cui avrebbe trovato qualcuno che avrebbe potuto              ben radicato ovunque.
aiutarla, ma ora non le vengono le parole. L’incertezza si      Grazie al WeWorld Index, l’indice che pub-
scioglie quando M. le chiede come si è fatta quel segno         blichiamo da diversi anni, monitoriamo la capacità di
bruno che ha sulla fronte. Non è caduta, non è scivola-         oltre 170 paesi del mondo di garantire e promuovere
ta: è stata colpita, ma per fortuna il bicchiere che le ha      l’acceso di bambini e donne a migliori condizioni di vita,
lanciato il compagno non si è rotto. È stato un momento,        riducendo il divario di genere e generazionale. Il rappor-
non lo farà più, ne è quasi sicura. Quasi. Ma ormai non         to ci restituisce una classifica mondiale sulla base di 34
ha più bisogno di domande. Le parole vengono da sole:           indicatori.
il rapporto che si è incrinato di fronte alla perdita del       Con Mai più invisibili. Indice 2020 sulla condizione
lavoro di lui, il disagio crescente per una relazione che è     delle donne, dei bambini e delle bambine in Italia, ap-
diventata di giorno in giorno più critica, la vana ricerca      profondiamo, con una metodologia di analisi analoga,
di una occupazione da parte di entrambi (ma poi a chi           le dimensioni che caratterizzano la vita di donne e bam-
lasciare il bambino?), i soldi che non bastano mai. Nel         bini nel nostro paese. Utilizzando diversi indicatori che
frattempo è arrivata un’altra educatrice che con delica-        riguardano la salute, l’economia, il lavoro, l’istruzione,
tezza si interessa del bambino, che sembra un po’ meno          la violenza sociale e quella domestica e l’ambiente, ri-
nervoso: lo accompagna in un angolo dove può trovare            usciamo a descrivere in modo sintetico e congiunto le
giochi adatti alla sua età. Un paio d’ore dopo, quando          condizioni in cui vivono donne e bambini/e nelle venti
torna verso casa è più sollevata, le sembra di avere an-        regioni italiane. Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse
cora un peso sul petto ma più leggero. Non sa ancora            per strumenti interpretativi che aiutassero a descri-
cosa farà, se continuare la relazione, come riprendere la       vere il contesto nel quale viviamo e accanto al lavoro
ricerca di un lavoro, in che modo cercare un nido per il        dell’Istat, considerato anche in questo rapporto, va se-
bimbo (e come pagarlo?), ma di sicuro tornerà al centro.        gnalata l’opera di altri attori pubblici o del privato socia-
Ha fissato un appuntamento.                                     le 1, che con i loro studi contribuiscono alla conoscenza
Storie come quella di F. accadono quasi tutti i giorni negli    delle questioni sociali del nostro paese. La rassegna che
Spazi Donna, aperti da WeWorld a partire dal 2014 in            qui proponiamo si distingue dalle altre ricerche grazie
quartieri particolarmente difficili di diverse città italiane   a un Indice sintetico che si basa sulla valutazione con-
all’interno del nostro programma nazionale di preven-           giunta di 38 indicatori riguardanti tanto i cittadini under
zione e contrasto della violenza sulle donne e i bambini.       18 (bambine, bambini, adolescenti e giovani) quanto la
Gli Spazi Donna sono situati in contesti caratterizzati da      popolazione femminile.
povertà economica, disagio sociale, violenza domestica,         Ci siamo posti l’obiettivo di rendere disponibili e fruibili
povertà educativa e scarsa partecipazione femminile             alcuni dati che raramente arrivano all’attenzione dell’o-
al lavoro. Un mix terribile che mina alle fondamenta le         pinione pubblica e di fornire un elemento utile a tutti
condizioni di vita delle donne, dei bambini e delle bam-        gli attori pubblici, privati e del terzo settore per costru-
bine, guasta le relazioni sociali, impoverisce le comunità,     ire migliori e più consapevoli politiche e interventi che
danneggia il paese.                                             affrontino in modo congiunto i fattori di esclusione che
Operando da oltre cinquant’anni nella cooperazione              perpetuano il divario generazionale e di genere.
internazionale e nell’aiuto umanitario abbiamo sempre           In un contesto italiano in cui prevalgono odio, intolle-
prestato attenzione alle condizioni di vita concrete delle      ranza ed esclusione a causa di un’informazione troppo
popolazioni con cui abbiamo lavorato, cercando di co-           spesso viziata e scorretta, rendere disponibili dati e sto-
struire forme di resilienza che si basassero sulle capacità     rie reali diventa un atto politico di lotta all’esclusione
di risposta locali. In Italia non facciamo nulla di diver-      sociale e all’ingiustizia e noi siamo certe e certi che sia
so da quanto portiamo avanti in 28 paesi del mondo:             la strada giusta per costruire politiche migliori, inclusive e
diamo valore alle persone e alle comunità, sostenendole         di cambiamento.
nello sforzo di superare una crisi o un’emergenza.
Donne, bambine e bambini, a dispetto degli uomini               Marco Chiesara, Presidente WeWorld Onlus
adulti, incontrano maggiori difficoltà nell’accesso all’e-      Dina Taddia, Consigliera Delegata – Direttrice WeWorld
ducazione, al lavoro, alla salute, e quindi durante le crisi    Onlus
subiscono le conseguenze più gravi. Ma non è solo una
questione di disporre di meno risorse. È anche, e soprat-       1     Ci riferiamo ad esempio alle analisi di Openopolis fatte in collaborazione
                                                                con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito delle azioni varate dal Fondo per
tutto, una questione di relazioni di potere. La maggiore        il contrasto alla povertà educativa minorile.

                                                                                                                                                           5
Capitolo 1 - Un nuovo indice

1.1   Come nasce l’Indice

       In un mondo in cui le diseguaglianze                           bito sanitario, educativo ed economico                    delle condizioni di vita di tutti (maschi
       permangono e la povertà è ancora un                            (cfr. WeWorld 2016). Ma il declino misu-                  adulti compresi) sotto molteplici aspetti:
       problema globale, donne, bambini e                             rato dal WeWorld Index evidenzia che le                   non solo economico ma anche educa-
       bambine sono ovunque le categorie di                           politiche avviate nei decenni precedenti                  tivo, sanitario, culturale, politico, civile.
       persone più a rischio di esclusione so-                        non sono più sufficienti per garantire                    Infatti per inclusione si intende una
       ciale. Il primo obiettivo di WeWorld è la                      l’inclusione di bambine, bambini e don-                   visione ampia, multidimensionale,
       promozione del diritto all’inclusione di                       ne. Il ritardo accumulato in alcuni ambi-                 dinamica e positiva dello sviluppo.
       donne e bambini/e in Italia e nel mondo.                       ti - come in tema di parità di genere tra                 Per questo, oltre alle dimensioni clas-
       Condizione imprescindibile per realizza-                       uomini e donne – sta indirizzando l’Italia                siche (educazione, salute e benessere
       re azioni di inclusione è una conoscen-                        verso un lento declino, che la allontana                  materiale), l’Indice ne considera altre
       za il più possibile esaustiva delle loro                       dai paesi europei3.                                       fondamentali che sono diventate prio-
       condizioni di vita e dei rischi di emargi-                     Queste considerazioni costituiscono i                     ritarie negli ultimi anni, e in particolare
       nazione sociale. Se poi si considera che                       presupposti dell’Indice 2020 sulla con-                   nell’Agenda 2030, come ad esempio
       donne e under 18 (bambine bambini ed                           dizione delle donne, dei bambini e delle                  ambiente, sicurezza e protezione, parità
       adolescenti) costituiscono ovunque nel                         bambine in Italia, il cui fine è misurare le              di opportunità, partecipazione politica,
       mondo ed anche in Italia di gran lunga la                      loro condizioni di vita e livello d’inclu-                capitale umano e sociale.
       maggioranza della popolazione, si com-                         sione/esclusione nelle regioni italiane                   Gli Obiettivi dell’Agenda 2030 deline-
       prende pienamente l’importanza della                           per diverse dimensioni/indicatori, con                    ano una visione moderna dei progres-
       loro inclusione.                                               l’obiettivo di fare emergere le aree di                   si sociali, economici e ambientali che
       L’Indice 2020 sulla condizione delle                           criticità, sia sotto il profilo territoriale sia          devono essere raggiunti affinché tutti
       donne, dei bambini e delle bambine                             in termini qualitativi.                                   vedano attuati i propri diritti. Superan-
       in Italia nasce dall’esigenza di valuta-                       In alcune aree del paese la distanza                      do l’accezione ristretta ed economicista
       re a livello locale in quali ambiti e in                       con le principali democrazie europee                      del progresso, l’Agenda 2030 richiama la
       quali aree del paese vi sono forme di                          sta aumentando più velocemente,                           necessità di agire su un ampio spettro di
       inclusione/esclusione.                                         restituendoci lo spaccato di un’Italia                    dimensioni affinché “nessuno rimanga
       WeWorld pubblica ormai da diversi anni                         frammentata, in cui le diseguaglian-                      escluso”. In quest’ottica, il conseguimen-
       il WeWorld Index1, volto a fotografare le                      ze aumentano non solo tra donne                           to degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
       condizioni di vita di donne e bambini/e                        e bambine/i e uomini, ma anche tra                        dipende in gran parte dalla realizzazione
       in circa 170 paesi del mondo. Dal 2015                         donne e bambini/e che vivono in un                        dei diritti di donne e popolazione under
       l’Italia viene dunque monitorata nella                         territorio e donne e bambini che vi-                      18. Al benessere di queste categorie
       sua capacità di garantire e promuovere i                       vono in un altro territorio.                              sociali vi è un riferimento trasversale in
       diritti di donne e bambini/e rispetto alle                     L’Indice consente quindi di individuare                   tutti i 232 indicatori che rappresentano
       tendenze mondiali, sulla base di 34 indi-                      attraverso alcuni indicatori in quali ter-                i 169 target contenuti nei 17 Obiettivi
       catori aggiornati annualmente.                                 ritori donne e bambini/e incontrano le                    di Sviluppo Sostenibile. In più, il Goal 5
       Il quadro che emerge non è confortan-                          maggiori/minori difficoltà alla loro in-                  promuove direttamente l’uguaglianza di
       te: dal 2015 l’Italia ha avuto un costante                     clusione sociale e, conseguentemente,                     genere e l’empowerment di tutte le don-
       peggioramento, passando dalla 18° po-                          di contribuire alla definizione e al mi-                  ne e le ragazze, e il Goal 4 è dedicato
       sizione del 2015 (con 66 punti) alla 27°                       glioramento delle politiche pubbliche e                   all’educazione dei bambini/e.
       posizione del 2019 (con 57 punti). Gli                         private per queste categorie.
       ambiti in cui il nostro paese è maggior-                       In Italia, l’Indice è infatti il primo stru-
       mente retrocesso riguardano l’inclusio-                        mento che misura contestualmente                              L’Italia nella serie dei
       ne economica e politica delle donne e la                       la condizione di donne e bambini/e, in                        WeWorld Index
       dimensione educativa per i bambini/e.                          un’ottica che riflette la stretta connes-                                66 punti
       L’Italia sino ad ora è riuscita a rimanere                     sione tra le due categorie sociali. Leg-                      2015
                                                                                                                                               18° posizione su 167
       nelle prime 30 posizioni nella classifica                      gere e analizzare i diritti delle donne e
                                                                                                                                               69 punti
       mondiale del WeWorld Index grazie a                            dei bambini/e in relazione non significa                      2016
                                                                                                                                               20° posizione su 168
       una “rendita di capitale inclusivo”2 accu-                     negare la specificità dei due gruppi e di
       mulato nel secolo scorso, specie in am-                        alcuni diritti propri, ma ammettere che                                  66 punti
                                                                                                                                    2017
                                                                      siano concatenati sia quando vengono                                     21° posizione su 170
       1    Per consultare le varie edizioni del WeWorld Index
                                                                      rispettati che quando sono negati.                                       59 punti
       si veda www.weworld.it/scopri-weworld/ricerche-e-pubbli-                                                                     2018
       cazioni/                                                       Promuovere il loro diritto all’inclusione                                27° posizione su 171
       2    Con questo termine ci riferiamo a quelle riforme av-      significa contribuire al miglioramento                                   57 punti
       viate nei tempi passati, come l’istruzione obbligatoria e il                                                                 2019
       sistema sanitario pubblico, che hanno avuto un impatto                                                                                  27° posizione su 171
       profondo sul livello di inclusione di bambine/i e donne e      3   L’Italia è ben sotto la media del WeWorld Index dei
       di cui tuttora l’Italia ne beneficia.                          28 paesi dell’Unione Europea (cfr. WeWorld 2019a).

6
Capitolo 1 - Un nuovo indice

1.2   Diritti delle donne e
       diritti di bambini/e:
       la necessità di un approccio integrato

       Nel mondo è aumentata la consape-           di contesto che impattano sulle              scevro da stereotipi di genere,
       volezza che donne, bambini, bambi-          loro condizioni di vita.                     dove vige la parità di opportunità
       ne e adolescenti hanno maggiore             Con il rapporto Making the Con-              e dove crescere avendo le stesse
       probabilità degli uomini di cadere          nection (WeWorld, 2019) abbiamo              possibilità dei pari, diventerà una
       in povertà e/o rimanere vittime di          poi ribadito l’intreccio tra diritti delle   donna adulta più consapevole,
       esclusione sociale, con conseguen-          donne e diritti dei bambini/e attra-         libera, inclusa dal punto di vista
       ze spesso drammatiche anche per la          verso l’analisi del fenomeno della           sociale ed economico.
       società stessa. È per questo che si è       violenza contro le donne e i bambi-          Queste condizioni sono agevolate
       resa necessaria la stesura di due spe-      ni/e. Le due forme di violenza con-          dal contesto in cui si vive. I paesi
       cifiche convenzioni internazionali: la      dividono infatti numerosi fattori di         più democratici hanno legislazioni
       Convenzione sull’Eliminazione di            rischio, originano dalle stesse norme        più avanzate in fatto di diritti civili,
       tutte le Forme di Discriminazione           sociali e culturali, hanno conseguen-        aspetti che condizionano le oppor-
       contro le Donne (CEDAW, 1979) e             ze comuni, cumulate e combinate e            tunità di bambini/e, adolescenti e
       la Convenzione sui Diritti dell’Infan-      producono effetti intergenerazio-            donne. E all’interno di uno stesso
       zia e dell’Adolescenza (CRC, 1989).         nali. Considerare i due fenomeni             paese, le aree più ricche e produt-
       Tuttavia, la necessità di tutelare le       in maniera congiunta consente di             tive economicamente, in cui vi è
       donne sia nella loro dimensione             comprenderne meglio le origini e le          attenzione alle questioni ambientali,
       adulta che in quella di adolescenti         dinamiche, e di costruire politiche e        vi sono servizi sociali e infrastruttu-
       o bambine ha fatto in modo che si           pratiche realmente efficaci, in gra-         re adeguate e a misura di donne e
       iniziasse a parlare di complemen-           do di coglierne la complessità. Allo         bambini/e, sono quelle in cui vi sono
       tarietà e sequenzialità tra la CRC          stesso modo, l’inclusione e i diritti        maggiori possibilità perché si realiz-
       e la CEDAW. “Perché le donne                delle donne sono intrecciati con l’in-       zino processi di inclusione.
       esercitino pienamente i loro diritti,       clusione e i diritti dei bambini/e.          Come già ribadito in altre sedi
       in quanto donne, occorre infatti che        Lo sviluppo sociale ed economi-              (WeWorld, 2017b), i destini di don-
       le bambine che sono state abbiano           co delle donne si traduce infatti            ne e under 18 sono intrecciati, e
       imparato quali sono i loro diritti in       in un vantaggio per i bambini e              influenzati da diverse condizioni di
       quanto bambine, e a tutelarli e ri-         le bambine in termini di salute,             contesto (Invernizzi, 2004). Facen-
       vendicarli” (Bosisio, Leonini, Ronfa-       educazione, partecipazione alla              do propri questi assunti, l’Indice di
       ni, 2003).                                  vita pubblica e al mercato del la-           WeWorld individua un ampio spet-
       Se da un lato è importante promuo-          voro. Donne istruite e alfabetizza-          tro di dimensioni su cui agire affin-
       vere l’inclusione di donne e bam-           te sono maggiormente in grado di             ché si creino le condizioni per l’af-
       bini in maniera distinta servendosi         trasmettere il valore e l’importanza         fermazione dei diritti di bambini/e,
       di strumenti normativi specificata-         dell’educazione e della cultura alle         adolescenti e donne in Italia.
       mente dedicati, dall’altra il destino       proprie figlie/i e li spingeranno ad
       condiviso di queste due categorie           andare a scuola, innescando un
       sociali, quali soggetti maggiormente        circolo virtuoso. Donne inserite nel
       a rischio di subire violazioni dei loro     mercato del lavoro e produttrici di
       diritti, ha fatto sì che si iniziassero a   reddito saranno più orientate dei
       considerare i diritti delle bambine         propri compagni a investire le risor-
       come “parte di una più ampia defi-          se famigliari in esigenze legate alla
       nizione dei diritti delle donne” (Price     salute, l’educazione e il benessere
       Cohen, 1997:74).                            dei figli/e. Una ragazza/donna istru-
       Con la serie internazionale del             ita avrà più strumenti per curarsi,
       WeWorld Index abbiamo con-                  badare alla propria salute riprodut-
       tribuito a rafforzare una lettura           tiva, riconoscere e combattere la
       integrata dei diritti delle donne e         violenza, evitando che si inneschi
       dei bambini/e (e quindi delle due           la trasmissione intergenerazionale
       Convenzioni), misurando la loro             della violenza. Allo stesso modo,
       inclusione in maniera congiunta e           una bambina nata e cresciuta in
       considerando alcune dimensioni              un contesto famigliare e sociale

                                                                                                                                                   7
Capitolo 1 - Un nuovo indice

1.3       Come è costruito l’Indice

       Dal punto di vista metodologico, l’Indi-
       ce è stato costruito a partire dall’analisi
       di 38 INDICATORI ritenuti fondamen-
       tali per l’inclusione di donne e popo-
       lazione under 184. Gli indicatori sono
       raggruppati in 12 DIMENSIONI e 3
       CATEGORIE:

       DIMENSIONI di CONTESTO che ri-
       guardano l’ambito più generale in cui sia
       donne che bambini/e vivono: 4 dimen-
       sioni, 12 indicatori

       DIMENSIONI relative ai BAMBINI/E
       e agli ADOLESCENTI 4 dimensioni, 13
       indicatori

       DIMENSIONI relative alle DONNE, 4
       dimensioni, 13 indicatori

       Gli indicatori sono stati scelti sulla base                      bine, i 38 indicatori sono stati sintetiz-                    I nuovi valori ottenuti dalla standardiz-
       di alcune considerazioni: la rilevanza ri-                       zati in un unico indice attraverso una                        zazione hanno per definizione media
       spetto al tema dell’inclusione di donne                          procedura statistica nota come z-score.                       uguale a 0 e varianza uguale a 1, e oscil-
       e bambini/e5, cioè la capacità di riferirsi                      Questa procedura permette di liberare                         lano in un range molto limitato, tra valori
       in modo coerente e pertinente alle loro                          gli indicatori della loro unità di misura e                   positivi e negativi. Quanto più i valori si
       condizioni di vita; la possibilità di avere                      di renderli omogenei, quindi “raggrup-                        allontanano dallo zero, tanto più sono
       dati il più possibile completi, disponibili                      pabili” in un indice sintetico. Inoltre ha                    distanti dal valore medio. I valori positivi
       per tutte le regioni, aggiornati e raccolti                      il vantaggio, rispetto ad altri metodi, di                    rappresentano un punteggio al di sopra
       con cadenza regolare, in modo da po-                             mostrare quanto i paesi sono distanti tra                     della media, quelli negativi un punteg-
       terli confrontare nel tempo; l’accuratez-                        loro rispetto a un determinato indicato-                      gio inferiore. Ai 38 indicatori è stato at-
       za delle fonti, cioè la loro credibilità nel                     re e nell’indice sintetico7.                                  tribuito lo stesso peso (1), eccetto che
       rilevare i dati; infine la loro accessibilità,                                                                                 a 4 di essi: le competenze alfabetiche
       cioè la facilità di accesso ad essi.                             Prima di costruire l’indice sintetico,                        e numeriche degli studenti, e due indi-
       Le fonti degli indicatori sono pubbliche:                        gli indicatori sono stati trasformati in                      catori relativi alla salute delle donne (la
       il sito dell’Istat, i dati divulgati dal Rap-                    modo che i loro valori si muovessero                          percentuale di donne in eccesso di peso
       porto Bes e dalla pubblicazione Noi Ita-                         con coerenza nella stessa direzione.                          e di donne che praticano sport in modo
       lia6. La raccolta dei dati si è conclusa il                      Alcuni indicatori infatti sono diret-                         continuativo) che sono stati pesati a
       30 novembre 2019.                                                tamente proporzionali all’inclusione                          metà (1/2).
                                                                        (ad esempio la percentuale di donne
       Per calcolare l’Indice sulla condizione                          occupate), altri lo sono inversamente                         L’indice sintetico che misura l’inclusione
       delle donne, dei bambini e delle bam-                            (ad esempio la percentuale di minori                          di donne, bambini e bambine nelle re-
                                                                        a rischio povertà o esclusione sociale).                      gioni italiane è la media aritmetica dei
       4     Gli indicatori si riferiscono a donne e bambini/e
                                                                        Effettuata questa operazione prelimi-                         38 indicatori normalizzati e ponderati.
       residenti in Italia. Comprendono quindi individui sia di
       cittadinanza italiana sia di cittadinanza straniera residenti    nare, si è proceduto alla standardizza-
       in Italia.
                                                                        zione, tramite cui gli indicatori, espres-                    Per rendere maggiormente leggibili i
       5    Per una descrizione delle ragioni che hanno porta-
       to a scegliere certi indicatori come rappresentativi delle
                                                                        si in unità di misura differenti (alcuni                      punteggi ottenuti dai paesi nell’indice
       condizioni di vita di donne e under 18 si veda pagina 13.        sono in percentuali, altri in numeri as-                      sintetico, sono stati moltiplicati per 100.
       6     Il rapporto Bes, attraverso l’analisi di un ampio set di   soluti, altri sono a loro volta indici sin-                   I valori così ottenuti oscillano tra +4,8
       indicatori, descrive l’insieme degli aspetti che concorro-
       no alla qualità della vita dei cittadini in Italia. La pubbli-   tetici, etc.), sono stati resi omogenei.                      (punteggio ottenuto dalla 1° regione in
       cazione Noi Italia offre un quadro d’insieme degli aspetti                                                                     classifica) e -4,5 (ottenuto dall’ultima re-
       economici e sociali del nostro Paese, della sua colloca-
       zione nel contesto europeo e delle differenze regionali                                                                        gione in classifica).
       che lo caratterizzano. Nessuno dei due rapporti tuttavia         7    Per costruire un indice sintetico sono disponibili va-
       stila una classifica delle regioni italiane. I Rapporti Bes      rie tecniche, che presentano tutte svantaggi e vantaggi.
       e Noi Italia utilizzati per il calcolo dell’Indice sono quelli   Dopo un’attenta valutazione delle diverse tecniche di-
       del 2018. Al momento della pubblicazione del presente            sponibili, l’Indice è stato costruito attraverso il metodo
       Rapporto sono stati pubblicati i dati Bes 2019.                  della standardizzazione con lo z-score.

8
9
Capitolo 2 - La mappa e i risultati

 2.1   La mappa
                                                                                    LIVELLO DI
                                                                                  INCLUSIONE
                                                                                       BUONO

                                  4,8

                                                       2,1
                                                                                   LIVELLO DI
                                                                                 INCLUSIONE
        3,4                                                                      SUFFICIENTE
                           3,4
                                        1,9

              1,0                                                                 LIVELLO DI
                                                                                INCLUSIONE
                                  3,0                                         INSUFFICIENTE
                     1,5

                                                                                   LIVELLO DI
                                                                                 ESCLUSIONE
                                 1,6                                                   GRAVE
                                                         0,0

                                              -0,3

                                                               -1,3

                                                 2,1

                                                                              -2,4

                                                                                                           -3,5
                                                                               -3,9

                                                                                                    -2,0

                    -2,6

                                                                                                            -4,5

                                                                      -4,3

10
Capitolo 2 - La mappa e i risultati

2.2   I risultati

                             La classifica delle regioni italiane
                             Elaborazione WeWorld.

                                        Trentino-Alto Adige/Südtirol - Posizione 1                                                                                    4,8
                                                                 Lombardia - Posizione 2                                                           3,4
                                         Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste - Posizione 2                                                                3,4
                                                        Emilia-Romagna - Posizione 4                                                         3,0
                                                                            Lazio - Posizione 5                                  2,1
                                                   Friuli-Venezia Giulia - Posizione 5                                           2,1
                                                                       Veneto - Posizione 7                                     1,9
                                                                      Toscana - Posizione 8                               1,6
                                                                           Liguria - Posizione 9                         1,5
                                                                Piemonte - Posizione 10                            1,0
                                                                                            0,0        Posizione 11 - Marche

                                                                                       -0,3            Posizione 12 - Umbria

                                                                           -1,3                        Posizione 13 - Abruzzo

                                                             -2,0                                      Posizione 14 - Basilicata

                                                      -2,4                                             Posizione 15 - Molise

                                                   -2,6                                                Posizione 16 - Sardegna

                                       -3,5                                                            Posizione 17 - Puglia

                                -3,9                                                                   Posizione 18 - Campania

                         -4,3                                                                          Posizione 19 - Sicilia

                      -4,5                                                                             Posizione 20 - Calabria

       -6                           -4                                -2                           0                        2                            4                       6

        La classifica finale vede ai primi posti                            inclusione di donne e bambini/e:                          veda il grafico sopra. Le regioni ai pri-
        le regioni del Nord: il Trentino Alto                               buona inclusione, sufficiente in-                         mi posti in classifica si posizionano a
        Adige, la Lombardia e la Valle d’Ao-                                clusione, insufficiente inclusione o                      destra dell’asse, mentre le regioni agli
        sta (entrambe al secondo posto), e                                  grave esclusione.                                         ultimi posti sono collocate a sinistra
        l’Emilia-Romagna. Seguono il Lazio e                                                                                          dell’asse. La posizione media è occu-
        il Friuli Venezia Giulia. Scendendo di                              Il nostro paese è diviso a metà, ma                       pata dalle Marche.
        posizione, troviamo ancora regioni                                  alla ormai nota suddivisione Nord/
        del Nord e del Centro Italia. Le ultime                             Sud, se ne aggiunge una seconda                           Il divario tra la prima e l’ultima regio-
        posizioni sono occupate solo dalle                                  tra Nord e Centro-Ovest da una                            ne in classifica - Trentino Alto Adige/
        regioni meridionali (Puglia, Campania                               parte, Centro-Est e Sud dall’altra.                       Südtirol e Calabria - è di 9,3 punti.
        e Calabria) e dalle due isole (Sicilia e                                                                                      Le donne e i bambini/e residenti in
        Sardegna).                                                          Donne e bambini/e vivono in con-                          Calabria vivono uno svantaggio dop-
                                                                            dizioni di buona e sufficiente inclu-                     pio rispetto alle donne e ai bambini/e
        La classifica è stata suddivisa in                                  sione nei territori posti a Nord e nel                    residenti in Trentino. Il Trentino Alto
        4 gruppi8, a seconda del livello di                                 Centro-Ovest; sono in condizione di                       Adige è al primo posto in ben 12 in-
                                                                            grave esclusione o di insufficiente                       dicatori su 38; la Calabria è all’ultimo
        8    Più precisamente, la classifica è stata suddivisa
        in quartili. In statistica, i quartili sono quei valori/mo-         inclusione al Sud, nelle Isole e nella                    posto in 8 indicatori, condividendo
        dalità che ripartiscono la popolazione in quattro parti             parte centro orientale del paese. Si                      la sua incapacità di includere donne
        di uguale numerosità.

                                                                                                                                                                                              11
Capitolo 2 - La mappa e i risultati

            Prima e ultima regione per alcuni indicatori
            relativi a salute, educazione,
            opportunità economiche delle donne
            Elaborazione WeWorld.
                                                                                                                    prima                     Ultima
                                                                                                                   regione                   regione
                                                                                                                in classifica             in classifica

                                                                                                                 Trentino-Alto
             Speranza di vita alla nascita                                                                                                    Campania
     26      (anni)
                                                                                                                 Adige/Südtirol
                                                                                                                     86,2
                                                                                                                                                83,3

             Donne che praticano sport in modo continuativo                                                      Trentino-Alto
     28      (percentuale)                                                                                       Adige/Südtirol
                                                                                                                                              Campania
                                                                                                                                                12,6
                                                                                                                     36,0

             Indice di salute mentale                                                                            Trentino-Alto
     29      (indice, da 0 a 100)                                                                                Adige/Südtirol
                                                                                                                                              Basilicata
                                                                                                                                                63,0
                                                                                                                     70,7

                                                                                                                 Trentino-Alto
             Giovani donne che non lavorano e non studiano (Neet)                                                                                Sicilia
     31      (percentuale)
                                                                                                                 Adige/Südtirol
                                                                                                                     15,6
                                                                                                                                                 40,4

             Tasso di occupazione delle donne di 20-64 anni                                                      Trentino-Alto
     33      (percentuale)                                                                                       Adige/Südtirol
                                                                                                                                                 Sicilia
                                                                                                                                                 31,5
                                                                                                                     69,8

             Donne a rischio di povertà o esclusione sociale                                                     Trentino-Alto
     35      (percentuale)                                                                                       Adige/Südtirol
                                                                                                                                                 Sicilia
                                                                                                                                                 52,5
                                                                                                                     15,2

          e bambini/e con altre regioni: Sicilia                     quello delle altre regioni, e con tassi    temente dimensioni di contesto e
          e Campania, rispettivamente all’ul-                        di disoccupazione della popolazione        dimensioni riguardanti i bambini/e:
          timo posto in 6 e 5 indicatori9. Per-                      adulta più elevati. La povertà e lo        la qualità dell’aria, l’abusivismo edi-
          formances negative in più indicatori                       svantaggio economico delle fami-           lizio, la copertura della banda ultra-
          sono ottenute anche da Basilicata,                         glie residenti in Calabria (e quindi       larga, la raccolta differenziata dei
          Abruzzo e Sardegna.                                        dei bambini/e) trovano riscontro in        rifiuti; le performances scolastiche
                                                                     altre analisi, come quella dell’ASviS      (competenze numeriche e alfabeti-
          Gli indicatori sui quali il Trentino                       (2019), secondo cui la Calabria ha         che), il rischio di povertà o esclusio-
          Alto Adige ottiene risultati partico-                      avuto tra il 2010 e il 2019 un peg-        ne sociale, diversi indicatori riguar-
          larmente positivi riguardano soprat-                       gioramento evidente nei Goal 1             danti il capitale economico, umano
          tutto le donne. Le donne residenti                         (Sconfiggere la povertà) e 8 (Lavo-        e sociale dei bambini/e (Pil pro capi-
          in questa regione godono di buona                          ro dignitoso e crescita economica).        te, Indice di povertà regionale, spesa
          salute e sono in condizioni econo-                         Il divario con la prima regione in         corrente dei Comuni per la cultura;
          miche più favorevoli del resto delle                       classifica è particolarmente pronun-       25-64enni con al più istruzione se-
          donne residenti in Italia (ai primi po-                    ciato: la Calabria ha un Pil pro capi-     condaria inferiore).
          sti per tassi di occupazione e con un                      te pari a meno della metà di quello
          rischio inferiore di essere povere).                       trentino, un tasso di disoccupazione       Le criticità inerenti la condizione
          Di contro, i bambini/e residenti in                        e un indice di povertà regionale set-      della popolazione under 18 erano
          Calabria soffrono di un insufficiente                      te volte maggiore della prima regio-       già state messe in luce dal WeWorld
          capitale economico: sono più pove-                         ne in classifica.                          Index: dal 2015 ad oggi nella classi-
          ri, con un PIL pro capite più basso di                     Gli indicatori sui quali i divari tra la   fica internazionale l’Italia sta aven-
          9     Calabria e Sicilia (a cui si aggiunge anche la Pu-   prima e l’ultima regione in classifica     do un declino costante - passando
          glia) condividono l’ultimo posto nell’indicatore re-       sono maggiori riguardano prevalen-         dalla 18° posizione del 2015 alla
          lativo all’apprendimento permanente delle donne.

12
Capitolo 2 - La mappa e i risultati

       Prima e ultima regione per alcuni indicatori
       relativi a educazione, capitale umano e sociale,
       capitale economico dei BAMBINI/E
       Elaborazione WeWorld.
                                                                                                                  prima                             Ultima
                                                                                                                 regione                           regione
                                                                                                              in classifica                     in classifica

        Bambini di 0-2 anni che utilizzano il servizio di asilo nido                                           Emilia-Romagna                        Calabria
16      (percentuale)                                                                                                23,5                              1,8

        Competenza numerica degli studenti
18      (punteggio)
                                                                                                                     Veneto
                                                                                                                     214,0
                                                                                                                                                     Sardegna
                                                                                                                                                      178,0

        Spesa corrente dei Comuni per la cultura
22      (percentuale)
                                                                                                                Trentino-Alto
                                                                                                                Adige/Südtirol
                                                                                                                                                    Campania
                                                                                                                                                      4,9
                                                                                                                    49,6

                                                                                                                Trentino-Alto
        Pil pro capite                                                                                                                               Calabria
23      (euro)
                                                                                                                Adige/Südtirol
                                                                                                                  36.008,1
                                                                                                                                                     15.676,6

        Tasso di disoccupazione                                                                                 Trentino-Alto
24      (percentuale)                                                                                           Adige/Südtirol
                                                                                                                                                     Calabria
                                                                                                                                                      21,6
                                                                                                                     3,8

        Indice di povertà regionale                                                                           Valle d’Aosta/Vallée
25      (percentuale)                                                                                                d’Aoste
                                                                                                                                                     Calabria
                                                                                                                                                      30,6
                                                                                                                       4,1

     27° del 2019 - un calo determina-                        una media EU del 10,6%; la quota                 riscontrano in relazione alla dimen-
     to in particolare dall’erosione della                    di popolazione con al più l’istruzione           sione economica (a favore del Nord
     dimensione educativa riguardante i                       secondaria inferiore è del 38,6% in              e del Centro Italia) e a quella politi-
     bambini/e, e dalla scarsa partecipa-                     Italia, del 21,9% in EU28, ma rag-               ca. La quota di donne occupate in
     zione alla vita economica e politica                     giunge percentuali intorno al 50% in             Italia settentrionale e centrale12 è
     da parte delle donne.                                    Sicilia, Sardegna e Puglia.                      il doppio di quelle occupate in Ita-
                                                                                                               lia meridionale (Puglia, Calabria,
     Passando dal livello nazionale a                         Al di là degli indicatori qui presi in           Campania e Sicilia); in Trentino Alto
     quello regionale, si conferma la dif-                    considerazione per la costruzione                Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto,
     ficoltà del nostro paese a garantire                     della classifica, tutti i dati relativi alla     Lombardia ed Emilia Romagna, circa
     i diritti dei bambini e delle bambi-                     dimensione educativa mostrano un                 2 donne su 10 (si va dal 15,2% del
     ne, ma soprattutto tale difficoltà si                    impoverimento dell’Italia: un corpo              Trentino al 20,8% della Lombardia)
     accentua ulteriormente per alcune                        docente tra i più anziani d’Europa,              sono a rischio povertà ed esclusione
     regioni. Ad esempio i giovani che                        una % di laureati inferiore alla media           sociale, in Sicilia lo è 1 donna su 2;
     abbandonano prematuramente gli                           EU28 (27,8% vs 40,7%), e una quo-                le giovani donne (15-29enni) fuori
     studi sono il 14%10 a livello naziona-                   ta di Neets tra i 20 e i 34 anni doppia          dal mercato del lavoro e da qualsi-
     le, ma raggiungono punte del 20%                         rispetto alla media EU28 (16,5% vs               asi percorso formativo (le Neets) si
     e oltre in alcune regioni italiane (Si-                  28,9%), solo per citarne alcuni 11.              attestano su percentuali vicine alla
     cilia, Sardegna, Campania), contro                                                                        media europea nel Nord (ancorché
                                                              Per quanto concerne le donne, le                 superiori alla media EU, intorno al
     10      Il dato è del 2017, quello del 2018 è addirit-   differenze regionali più marcate si              16% vs 15,4% della media EU28),
     tura peggiore (14,5%), ma abbiamo usato nell’Indi-
     ce quello del 2017 in quanto per il 2018 non era                                                          12    Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia,
     ancora disponibile, al momento della raccolta dei        11 Si veda il box di approfondimento 2.2. nel    Veneto, Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Emi-
     dati, il valore per regioni.                             WeWorld Index 2019 per ulteriori dati.           lia-Romagna e Toscana.

                                                                                                                                                                        13
Capitolo 2 - La mappa e i risultati

          Confronto tra media EU28, Italia e ultima
          regione in classifica per alcuni indicatori
          relativi alla condizione dei BAMBINI/E*
          Elaborazione WeWorld.
                                                                                                                                             Ultima
                                                                                                       Eu28            Italia               regione
                                                                                                                                         in classifica

            dimensione educazione
                                                                                                                                              1,8
     16     Bambini di 0-2 anni che utilizzano il servizio di asilo nido                                15,0             11,9
                                                                                                                                           Calabria
            (percentuale)

            dimensione educazione
     19     Giovani 18-24enni che hanno conseguito solo la licenza di
                                                                                                                                              21,2
            scuola secondaria di primo grado e non sono inseriti in un                                  10,6             14,0
                                                                                                                                           Sardegna
            programma di istruzione o formazione
            (percentuale)

            dimensione capitale umano e sociale
     20     25-64enni al più con istruzione secondaria inferiore
                                                                                                        21,9             38,6
                                                                                                                                              50,1
            (percentuale)                                                                                                                    Puglia

            * I dati dell’indicatore n. 16 si riferiscono al 2016. Sul database Eurostat (indagine EU-SILC) si possono trovare i dati aggiornati al 2018
            (EU28: 16,2%, Italia: 9,6%). In questa sede abbiamo preso i dati del 2016 per renderli comparabili con il dato regionale, aggiornato al
            2016 e non disponibile per gli anni più recenti. Quelli dell’indic. n. 19 si riferiscono al 2017 per gli stessi motivi dell’indicatore n. 16 (nel
            2018 il dato EU è sempre 10,6, quello italiano è 14,5). I dati dell’indic. n. 20 sono aggiornati al 2018.

          ma lontane più del doppio dalla me-           Questi dati ci permettono di ribadi-            Riassumendo, dall’analisi dei 38 in-
          dia EU al Sud (con % intorno al 40%           re che l’inclusione avviene su mol-             dicatori, i divari più consistenti tra
          in Sicilia e Calabria).                       teplici piani: la salute, l’educazione,         territori riguardano la dimensione
                                                        la partecipazione al mercato del                educativa di bambine/i e quella
          Anche rispetto alla dimensione po-            lavoro, la possibilità di vivere in un          economica per le donne. In alcune
          litica vi sono alcuni divari territoriali     contesto scevro da inquinamento,                regioni del paese è dunque fonda-
          degni di nota, ma in questo caso lo           problemi ambientali, criminalità, e             mentale da un lato agire per con-
          svantaggio del Sud Italia non è così          con una buona offerta di servizi so-            trastare la povertà educativa delle
          marcato come nel caso della dimen-            ciali. Non basta avere la possibilità di        bambine/i e dall’altro lato promuo-
          sione economica. Al contrario, la Si-         partecipare alla vita politica oppure           vere l’empowerment economico
          cilia per esempio si colloca ai primi         essere in buona salute (dimensioni              delle donne, in modo da favorirne
          posti per n. di donne amministratrici         rispetto alle quali le regioni meri-            la loro inclusione e quella dei loro
          comunali ed elette in Parlamento.             dionali non si discostano molto dal             figli e figlie.
          Differenze minori tra territori nella         resto d’Italia), ma devono verificarsi
          rappresentatività politica delle don-         più condizioni simultaneamente af-
          ne si hanno a livello locale (comuna-         finché l’inclusione delle donne - e
          le), ma via via crescono passando al          dei bambini e delle bambine - sia
          livello regionale e poi nazionale.            effettiva.

14
Le dimensioni
                                                                                                                                                               Capitolo 2 - La mappa e i risultati

                                                                                                 Dim. 1 - SALUTE BAMBINI

                                                                   B a m bi n i e b a m bi n e
                                                                                                 Essere in buona salute è presupposto
                   Dim. 1 - AMBIENTE                                                             fondamentale per il benessere comples-
c o n t e s t o

                   Bambine/i e donne che vivono in con-                                          sivo: un bambino/a che segue uno stile
                   testi inquinati, dove lo sfruttamento del                                     di vita e un’alimentazione sana si amma-
                   suolo non è regolamentato e mancano o                                         lerà di meno, potrà investire in maniera               Dim. 1 - SALUTE

                                                                                                                                               DOnne
                   sono carenti alcuni servizi essenziali per                                    attiva e continuativa nella propria for-               L’adozione di certi comportamenti salu-
                   la salute delle persone vanno incontro                                        mazione, avrà meno problemi di salute                  tari, come fare sport o avere un’alimen-
                   ad una delle più radicali forme di esclu-                                     da adulto/a e potrà partecipare attiva-                tazione equilibrata, incidono sulla salute
                   sione: sono privati dell’opportunità di                                       mente alla vita economica e sociale del                e sul benessere complessivo. Essere in
                   vivere in un ambiente sano.                                                   proprio paese. Essere in salute dipende                salute dipende anche dalle condizio-
                                                                                                 anche dalla possibilità di avere risorse               ni mentali: fattori come stress, ansia o
                   Dim. 2 - ABITAZIONE                                                           economiche sufficienti per curarsi.                    depressione incidono sul lavoro, le re-
                   Un maggiore accesso all’informazione                                                                                                 lazioni personali e sociali, in generale
                   per tutti favorisce l’inclusione economi-                                     Dim. 2 - EDUCAZIONE                                    sull’inclusione.
                   ca e sociale. Fare la raccolta differenzia-                                   L’educazione nella prima infanzia ga-
                   ta riduce l’impatto ambientale e assicura                                     rantisce le fondamenta per un’istruzio-                Dim. 2 - EDUCAZIONE
                   alle future generazioni un futuro miglio-                                     ne che può durare tutta la vita, pone le               Acquisire skills attraverso l’istruzione
                   re. Vivere in condizioni abitative soddi-                                     basi per il successivo apprendimento,                  consente di mitigare l’effetto negativo
                   sfacenti (quindi sentirsi al sicuro) è uno                                    per l’acquisizione di competenze e per                 della povertà su reddito, relazioni, am-
                   degli aspetti più importanti della vita. La                                   l’adattamento sociale dei bambini/e,                   biente, salute, stereotipi culturali e di
                   presenza e l’accessibilità di questi servizi                                  prevenendo anche il rischio di abban-                  ruolo per i singoli e per le relative fami-
                   e infrastrutture sono tra gli indicatori di                                   dono scolastico. Investire in formazione               glie. L’istruzione delle donne – compre-
                   una società in grado di includere cittadi-                                    e istruzione influisce positivamente sul               so l’apprendimento permanente forma-
                   ni a maggior rischio di esclusione, come                                      futuro inserimento nel mercato del la-                 le e informale - riverbera effetti positivi
                   donne e bambini/e.                                                            voro, sul successo individuale e in gene-              sui loro figli/e, e sulla società nel suo
                                                                                                 rale sulle proprie condizioni di vita.                 complesso.
                   Dim. 3 - SICUREZZA E PROTEZIONE
                   Il benessere delle persone dipende                                            Dim. 3 - CAPITALE UMANO E SOCIALE                      Dim. 3 - OPPORTUNITÀ ECONOMICHE
                   anche dalla possibilità di vivere in un                                       Fin dall’infanzia a ogni bambino/a deve                Favorire la partecipazione delle donne
                   contesto sicuro, dove non ci si sente                                         essere data la possibilità di sviluppare e             al mercato del lavoro consente loro di
                   minacciati nella propria integrità fisica e                                   ampliare il proprio capitale umano, cioè               poter esercitare un maggiore potere, di
                   si è liberi di muoversi, vivere il territorio                                 l’insieme di saperi, conoscenze, compe-                fare scelte autonome e di poter investi-
                   e partecipare alla vita economica, socia-                                     tenze e abilità che contribuiscono alla                re nel miglioramento delle proprie con-
                   le e culturale. In un contesto insicuro,                                      formazione degli individui. Il capitale                dizioni di vita e quelle dei propri figli/e.
                   dove la micro e macro criminalità sono                                        umano non si forma solo a scuola, ma                   Quando le economie diventano più
                   diffuse, i tassi di omicidio elevati, donne                                   anche grazie all’ambiente famigliare e                 ricche e la partecipazione femminile al
                   e bambini/e sono più a rischio di subire                                      sociale. In particolare il livello d’istru-            mercato del lavoro cresce, una parte
                   violenze.                                                                     zione dei genitori e il loro investimento              importante delle attività domestiche e
                                                                                                 nella formazione dei figli/e, nonché la                di cura si trasferiscono dalla famiglia al
                   Dim. 4 - VIOLENZA CONTRO DONNE                                                presenza di politiche pubbliche volte a                mercato, permettendo una redistribu-
                   E BAMBINI/E                                                                   promuovere la cultura, sono presuppo-                  zione del lavoro non retribuito tra i ge-
                   La violenza contro le donne e i bambi-                                        sti essenziale per la formazione e l’inclu-            neri e una crescita del lavoro retribuito
                   ni/e rappresenta una violazione dei di-                                       sione della popolazione under 18.                      tra le donne, quindi un minor rischio di
                   ritti umani riconosciuta in tutte le sedi                                                                                            cadere in povertà.
                   istituzionali di ogni paese civile. Ha con-                                   Dim. 4 - CAPITALE ECONOMICO
                   seguenze gravi sui diretti interessati/e                                      Il benessere dei bambini/e e la loro in-
                   e incide sulle possibilità di inclusione                                      clusione sociale dipendono fortemente                  Dim. 4 - PARTECIPAZIONE POLITICA
                   sociale. Una proxy utile a fotografare il                                     dalle risorse economiche che la popo-                  Favorire la partecipazione delle donne ai
                   rischio per i bambini e le bambine di es-                                     lazione adulta che li circonda possiede.               processi decisionali incide positivamen-
                   sere vittime di violenza è la condizione                                      Under 18 che crescono in un contesto                   te sulle società nel loro complesso. Se le
                   di povertà o esclusione sociale. Essere                                       familiare prospero possono studiare e                  donne hanno maggiore potere nell’am-
                   a rischio povertà o esclusione sociale                                        investire nella loro formazione di lun-                bito politico, i governi si prendono mag-
                   espone maggiormente al rischio di subi-                                       go periodo, avere risorse economiche                   giormente carico di politiche che bene-
                   re varie forme di violenza, anche intra-                                      per attività extrascolastiche (che a loro              ficiano le donne, l’infanzia, l’adolescenza
                   famigliare.                                                                   a volta contribuiscono allo sviluppo di                e le famiglie in generale.
                                                                                                 competenze sociali, educative, sportive,
                                                                                                 etc.), ricevere un’alimentazione adegua-
                                                                                                 ta e cure mediche, avere risorse utili per
                                                                                                 lo sviluppo complessivo (giochi, libri,
                                                                                                 strumenti informatici).                                                                        15
                                                                   
Dimensione 1                                                                                                                                         Capitolo 3 - CONTESTO

                                   Ambiente

                                                                                                              I N D I C ATO R I
                                                                                                                                       Qualità dell’aria urbana - PM₁₀
                                                                                                                                   1   (fonte: Bes, 2018)

                             In Italia l’inquinamento atmosferico persiste, soprattut-
i n t r o d u z i o n e

                                                                                                                                       Indice di abusivismo edilizio
                             to nelle città, sfiorando sistematicamente i limiti di leg-                                           2   (fonte: Bes, 2018)
                             ge consentiti. L’Italia è il primo paese europeo per morti
                             premature da biossido di azoto (NO2) e ozono (O3), e il
                                                                                                                                       Irregolarità nella distribuzione
                             secondo (dopo Germania) per numero di decessi “pre-
                             maturi” causati dal particolato fine (PM 2,5). Alcune città                                           3   dell’acqua
                                                                                                                                       (fonte: Istat - indicatori territoriali, 2019)
                             italiane risultano particolarmente inquinate: Torino è tra
                             le città europee più inquinate da NO2 assieme a Londra
                             e Parigi, Padova si segnala per l’alta concentrazione me-
                             dia di PM2,5 e PM10 (EEA, 2019). La pianura padana è                    delle persone. Secondo il rapporto Bes (2018), l’abusivi-
                             una delle zone più critiche d’Europa (ISPRA, 2019). L’in-               smo edilizio si è stabilizzato, tuttavia in alcune regioni è
                             quinamento dell’aria incide sulla salute e sull’economia.               ancora molto elevato e non accenna a regredire: nel 2017
                             I più colpiti sono le persone più vulnerabili: i bambini e le           sono state realizzate 2 costruzioni abusive ogni 3 autoriz-
                             bambine, gli anziani e le persone già cagionevoli di salute,            zate in Campania, una ogni 2 nel Mezzogiorno.
                             ma anche tutti coloro che hanno un basso status socio                   La qualità di un ambiente si può misurare anche in rela-
                             economico (EEA, 2019). Si pensi che in Italia il 98% dei                zione all’erogazione di certi servizi, come l’acqua, l’energia
                             bambini sotto i 5 anni vive in aree dove le concentrazioni              elettrica o la banda larga (Bes, 2018). In Italia l’efficienza
                             di PM2,5 sono al di sopra dei livelli raccomandati dall’Or-             del sistema idrico è uno dei tanti nodi irrisolti e l’ASviS
                             ganizzazione Mondiale della Sanità per la tutela della sa-              (2019) denuncia che nel corso dell’ultimo anno non sono
                             lute (Epicentro, 2018). L’esposizione agli inquinanti ha an-            state adottate misure efficaci per diminuirne la disper-
                             che effetti negativi sulla fertilità, la gravidanza e la salute         sione. La distribuzione dell’acqua è di gran lunga più ir-
                             dei neonati. Infine ha anche un notevole impatto econo-                 regolare nelle regioni del Mezzogiorno (Calabria e Sicilia
                             mico: si vive di meno e ci si ammala più spesso, aumen-                 in testa). Eppure dovrebbe essere garantita a tutti per-
                             tano i costi sanitari e si riduce la produttività di un paese.          ché, come ricorda la risoluzione Onu sull’acqua, “oltre ad
                             L’abusivismo edilizio a sua volta è una misura del dete-                essere un diritto di ogni uomo, concerne la dignità della
                             rioramento del paesaggio e dello sfruttamento del suolo.                persona, è essenziale al pieno godimento della vita, ed è
                             Costituisce un illecito ma anche un rischio per l’incolumità            fondamentale per tutti gli altri diritti umani”.

                                                    Irregolarità nella distribuzione dell’acqua
                                                    nelle prime tre e nelle ultime tre regioni in classifica nell’Indice
                                                    Elaborazione WeWorld da Istat- indicatori territoriali (2019).

                                       calabria                                                                                                                       39,60%

                                          sicilia                                                                                       29,30%

                                         molise                                                     17,90%

                              emilia-romagna                 2,70%

                           trentino-alto adige            1,60%

                           friuli-venezia giulia         1,20%

                                                    0                       10%                       20%                              30%                        40%

16
Qualità dell’aria urbana -                            Indice di abusivismo edilizio                   Irregolarità nella
 1       PM₁₀                                          2       (percentuale)                           3       distribuzione dell’acqua
         (percentuale)                                                                                         (percentuale)

 1   Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste           0,0        1   Trentino-Alto Adige/Südtirol    3,9         1   Friuli-Venezia Giulia           1,2
 1   Trentino-Alto Adige/Südtirol           0,0        1   Friuli-Venezia Giulia           3,9         2   Trentino-Alto Adige/Südtirol    1,6
 1   Toscana                                0,0        3   Piemonte                        5,3         3   Emilia-Romagna                  2,7
 1   Abruzzo                                0,0        3   Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste    5,3         4   Veneto                          2,8
 1   Molise                                 0,0        5   Emilia-Romagna                  6,0         5   Lombardia                       3,0
 1   Puglia                                 0,0        6   Lombardia                       6,3         6   Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste    3,1
 1   Basilicata                             0,0        7   Veneto                          7,2         7   Liguria                         3,2
 1   Calabria                               0,0        8   Toscana                        12,5         8   Piemonte                        3,9
 1   Sicilia                                0,0        9   Liguria                        14,7         9   Marche                          4,0
10   Lazio                                  5,0       10   Umbria                         18,1        10   Umbria                          6,4
11   Sardegna                               7,7       10   Marche                         18,1        11   Toscana                         8,0
12   Liguria                                9,1            Media Italia                   19,8             Media Italia                   10,4
13   Friuli-Venezia Giulia                 11,1       12   Lazio                          26,3        12   Puglia                         11,0
14   Marche                                25,0       13   Sardegna                       31,4        13   Basilicata                     12,4
14   Campania                              25,0       14   Abruzzo                        36,2        14   Lazio                          14,4
     Media Italia                          34,0       14   Molise                         36,2        15   Abruzzo                        16,3
16   Umbria                                37,5       16   Puglia                         39,6        16   Sardegna                       17,7
17   Piemonte                              82,4       17   Sicilia                        60,9        17   Campania                       17,8
18   Emilia-Romagna                        83,3       18   Basilicata                     65,4        18   Molise                         17,9
19   Lombardia                             88,5       18   Calabria                       65,4        19   Sicilia                        29,3
20   Veneto                                90,5       20   Campania                       67,6        20   Calabria                       39,6

                             Ad oggi, grandi cambiamenti in tema di diritti,      di questa risorsa fondamentale è dovuta non
              L a v o c e

                             lavoro, mobilità sociale e crescita economica        solo all’abusivismo edilizio ma anche all’am-
                             richiedono di rivedere l’ordine delle priorità:      pliamento delle zone dedicate ai parcheggi per
                             la connessione tra benessere, sviluppo e am-         le auto. Il tema della mobilità è strettamente
                             biente è molto più forte di quanto si pensi.         connesso alle questioni ambientali e alla qua-
                             Lo hanno capito i giovani di tutto il mondo che      lità della vita dei cittadini: l’elevato numero di
                             da un anno manifestano attivamente per le            auto e l’utilizzo eccessivo del mezzo incidono
                             città chiedendo ai decisori politici di mettere al   esponenzialmente sulla qualità dell’aria e sulla
                             centro la cura dell’ambiente per garantire loro      riduzione di spazi comuni, di spazi verdi e di
                             una vita di qualità soprattutto pensando al fu-      aree sicure. Qualità dell’aria pessima è sinoni-
                             turo. E lo fanno trasmettendo urgenza e pro-         mo anche di esposizione al rischio di malattie
                             blematiche su cui porre ancora più attenzione.       della pelle e respiratorie, come numerosi studi
                             In Italia, l’impatto dei cambiamenti climatici e     scientifici ci riportano.
                             degli eventi meteorologici estremi sempre più        Tutelare il nostro Pianeta e lavorare in ottica
                             frequenti (basti pensare che nella zona della        di prevenzione del rischio e delle catastrofi, di
                             Pianura Padana si sono rilevati nel 2019 livel-      riduzione delle temperature terrestri, di lotta
                             li di PM10 che hanno superato le medie degli         alle crisi idriche, richiede interventi struttura-
                             ultimi anni, o le cosiddette bombe d’acqua che       li, culturali ed educativi, per una transizione
                             hanno colpito questa regione o il Trentino Alto      sociale, economica e ambientale che non può
                             Adige), rende necessari interventi strutturali       più aspettare. Si tratta infine di promuovere
                             adeguati in termini di adattamento. Inoltre, le      concretamente l’equità intergenerazionale,
                             irregolarità rilevate nella distribuzione dell’ac-   alla base dell’accordo sul clima di Parigi, pen-
                             qua su tutto il territorio nazionale sono dovute     sando alle generazioni future e a ciò che lasce-
                             allo scarso ammodernamento delle struttu-            remo ai bambini e giovani di oggi.
                             re idriche: secondo i recenti dati Istat oltre il
                             40% delle tubature è danneggiato, con la con-
                             seguenza di una grave dispersione di acqua,          Marirosa Iannelli,
                             necessaria non solo per uso domestico, ma            Presidente di Water
                             anche agricolo e industriale.                        Grabbing Observatory
                             Il consumo del suolo è un altro tema irrisolto (in
                             Italia non esiste ancora una legge). La perdita

                                                                                                                                             17
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