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Mai più invisibili Indice 2020 sulla condizione delle donne, dei bambini e delle bambine in Italia #maipiùinvisibili
Mai più invisibili Indice 2020 sulla condizione delle donne, dei bambini e delle bambine in Italia A cura di Elena Caneva, Marta Pellizzi e Stefano Piziali WeWorld Onlus Coordinamento WeWorld Onlus Elena Caneva (coordinatrice Centro Studi) Tiziano Codazzi (specialista Comunicazione) Andrea Comollo (responsabile Dip. Comunicazione) Ilaria Martini (project manager Programmi Italia Europa, Dip.to Programmi in Europa e in Italia) Greta Nicolini (responsabile Ufficio stampa) Marta Pellizzi (Centro Studi) Stefano Piziali (responsabile Dip.to di Advocacy Policy e Partnership) Flavio Tieri (Communication Officer) Alessandro Volpi (vice responsabile Dip.to Programmi in Europa e in Italia) Ludovica Iaccino (Digital Content Specialist) Progetto grafico e impaginazione Marco Binelli La pubblicazione è disponibile on line su www.weworld.it Realizzato da: WeWorld Onlus www.weworld.it Sedi principali in Italia: Milano, via Serio 6. Bologna, via F. Baracca 3 Distribuzione gratuita. I testi contenuti in questa pubblicazione possono essere riprodotti solo citandone la fonte. La presente pubblicazione è stata completata nel mese di febbraio 2020 Finito di stampare nel mese di febbraio 2020 Ringraziamo per la collaborazione: Paolo Savino (volontario WeWorld), Elio De Rocchis (referente territoriale WeWorld), Tiziana Zannini, Ileana Piazzoni e Antonella Graziadei (Dipartimento per la Famiglia e le Pari Opportunità), Luisa Menniti (Segreteria particolare di Valeria Valente, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere), Roberta Fiore (responsabile Spazio Donna WeWorld di Scampia, Napoli).
Indice Indice Sommario 2 Premessa 3 Capitolo 1 Un nuovo Indice sulla condizione delle donne, dei bambini e delle bambine in Italia 4 1.1 Come nasce l’Indice 4 1.2 Diritti delle donne e diritti di bambini/e: la necessità di un approccio integrato 5 1.3 Come è costruito l’Indice 6 Capitolo 2 La mappa e i risultati 8 2.1 La mappa 8 2.2 I risultati 9 Le dimensioni 13 Capitolo 3 Contesto 14 Ambiente 14 Abitazione 16 Sicurezza e protezione 18 Violenza contro donne e bambini/e 20 Capitolo 4 Bambini e bambine 22 Salute 22 Educazione 24 Capitale umano e sociale 26 Capitale economico 28 Capitolo 5 Donne 30 Salute 30 Educazione 32 Opportunità economiche 34 Partecipazione politica 36 Conclusioni 38 Appendice 40 A.1 Bibliografia 40 A.2 Hanno dato voce al rapporto 41 A.3 Componenti dell’Indice 42 3
Sommario Sommario In un mondo in cui le diseguaglianze Ai primi posti regioni del Nord: il anche delle specificità territoriali. In permangono e la povertà è ancora Trentino Alto Adige, la Lombardia alcune regioni del paese è dunque un problema globale, donne, bam- e la Valle d’Aosta (entrambe al se- fondamentale da un lato agire per bini e bambine sono ovunque le condo posto), e l’Emilia-Romagna. contrastare la povertà educativa categorie di persone più a rischio Seguono il Lazio e il Friuli Venezia delle bambine/i e dall’altro lato di esclusione sociale. Condizione Giulia. Scendendo di posizione, promuovere l’empowerment eco- imprescindibile per realizzare azioni troviamo ancora regioni del Nord e nomico delle donne, in modo da di inclusione è una conoscenza il più del Centro Italia. Le ultime posizio- favorirne la loro inclusione e quella possibile esaustiva delle loro condi- ni sono occupate solo dalle regioni dei loro figli e figlie. zioni di vita e dei rischi di emargina- meridionali (Puglia, Campania e zione sociale. Calabria) e dalle due isole (Sicilia e Per questi motivi l’Indice si pone Sardegna). come uno strumento innovativo nel Il Rapporto Mai più invisibili. panorama italiano, in grado di misu- Indice 2020 sulla condizione delle Il nostro paese è diviso a metà, ma rare congiuntamente la condizione donne, dei bambini e delle bambine alla ormai nota suddivisione Nord/ di donne e bambini/e - stressando in Italia nasce dall’esigenza di valu- Sud, se ne aggiunge una seconda il forte nesso tra i diritti delle due tare a livello locale in quali ambiti e tra Nord e Centro-Ovest da una categorie sociali - e di analizzare in in quali aree del paese vi sono for- parte, Centro-Est e Sud dall’altra. un’ottica multidimensionale i fattori me di inclusione/esclusione. Donne e bambini/e vivono in con- di esclusione che perpetuano i diva- Promuovere il diritto all’inclusio- dizioni di buona e sufficiente inclu- ri generazionali e di genere. L’inclu- ne significa contribuire al miglio- sione nei territori posti a Nord e nel sione di donne e popolazione under ramento delle condizioni di vita Centro-Ovest, sono in condizione di 18 dipendono infatti anche dal con- di tutti (maschi adulti compresi) grave esclusione o di insufficiente testo in cui si vive. Favorire l’accesso sotto molteplici aspetti: non solo inclusione al Sud, nelle isole e nella all’educazione, al lavoro, alla salute a economico ma anche educativo, parte centro orientale del paese. Il tutti e tutte è essenziale per ridurre sanitario, culturale, politico, civile. divario tra la prima e l’ultima regione le diseguaglianze e fare in modo che Infatti per inclusione si intende una in classifica – Trentino Alto Adige e tutti e tutte possano disporre delle visione ampia, multidimensionale, Calabria - è di 9,3 punti. Performan- stesse risorse, almeno in partenza. dinamica e positiva dello sviluppo. ces negative in più indicatori sono Analizzare varie dimensioni, come Per questo, oltre alle dimensioni ottenute anche da Basilicata, Abruz- fa l’Indice 2020 sulla condizione di classiche (educazione, salute e be- zo e Sardegna. donne, bambini e bambine in Italia, nessere materiale), l’Indice ne con- permette di individuare gli ambiti e sidera altre fondamentali che sono In alcune aree del paese la distanza i territori in cui vi sono le maggiori diventate prioritarie negli ultimi con le principali democrazie euro- criticità, e dare indicazioni per politi- anni, e in particolare nell’Agenda pee sta aumentando più veloce- che e interventi più efficaci e consa- 2030, come ad esempio ambiente, mente, restituendoci lo spaccato di pevoli. Affinché donne e bambini/e sicurezza e protezione, parità di op- un’Italia frammentata, in cui le di- non siano più invisibili. portunità, partecipazione politica, seguaglianze aumentano non solo capitale umano e sociale. tra donne e bambine/i e uomini, Dal punto di vista metodologico, ma anche tra donne e bambini/e l’Indice è stato costruito a partire che vivono in un territorio e donne dall’analisi di 38 INDICATORI rite- e bambini che vivono in un altro nuti fondamentali per l’inclusione di territorio. donne e popolazione under 18. I divari più consistenti tra territori Gli indicatori sono raggruppa- riguardano la dimensione educati- ti in 12 dimensioni e 3 categorie va di bambine/i e quella economica (Contesto, Bambini/e, Donne). per le donne. Povertà economica Il dato quantitativo offerto dagli (ma non solo) delle donne e povertà indicatori è arricchito con intervi- educativa dei bambini/e sono in- ste qualitative. Il risultato finale è trecciate e si alimentano a vicenda una classifica delle regioni italiane in un circolo vizioso che può essere rispetto all’inclusione di donne e spezzato solo con politiche e inter- popolazione under 18. venti ad hoc, che tengano conto 4
Premessa Premessa Sono le prime ore del mattino quando F., 30 anni, si pre- vulnerabilità di donne e under 18 senta allo Spazio Donna WeWorld, con lei ha un bambi- non dipende tanto dalle loro con- no di meno di due anni, un po’ troppo vivace, anche per dizioni oggettive, ma dalla disegua- la sua età. L’accoglie M. con una tazza di caffè. È insicu- glianza di genere e generazionale imposta ra, sente un enorme peso addosso, non sa come affron- dalle costruzioni economiche e sociali create tare la situazione. Le avevano raccontato di un centro da un potere maschile che è storicamente in cui avrebbe trovato qualcuno che avrebbe potuto ben radicato ovunque. aiutarla, ma ora non le vengono le parole. L’incertezza si Grazie al WeWorld Index, l’indice che pub- scioglie quando M. le chiede come si è fatta quel segno blichiamo da diversi anni, monitoriamo la capacità di bruno che ha sulla fronte. Non è caduta, non è scivola- oltre 170 paesi del mondo di garantire e promuovere ta: è stata colpita, ma per fortuna il bicchiere che le ha l’acceso di bambini e donne a migliori condizioni di vita, lanciato il compagno non si è rotto. È stato un momento, riducendo il divario di genere e generazionale. Il rappor- non lo farà più, ne è quasi sicura. Quasi. Ma ormai non to ci restituisce una classifica mondiale sulla base di 34 ha più bisogno di domande. Le parole vengono da sole: indicatori. il rapporto che si è incrinato di fronte alla perdita del Con Mai più invisibili. Indice 2020 sulla condizione lavoro di lui, il disagio crescente per una relazione che è delle donne, dei bambini e delle bambine in Italia, ap- diventata di giorno in giorno più critica, la vana ricerca profondiamo, con una metodologia di analisi analoga, di una occupazione da parte di entrambi (ma poi a chi le dimensioni che caratterizzano la vita di donne e bam- lasciare il bambino?), i soldi che non bastano mai. Nel bini nel nostro paese. Utilizzando diversi indicatori che frattempo è arrivata un’altra educatrice che con delica- riguardano la salute, l’economia, il lavoro, l’istruzione, tezza si interessa del bambino, che sembra un po’ meno la violenza sociale e quella domestica e l’ambiente, ri- nervoso: lo accompagna in un angolo dove può trovare usciamo a descrivere in modo sintetico e congiunto le giochi adatti alla sua età. Un paio d’ore dopo, quando condizioni in cui vivono donne e bambini/e nelle venti torna verso casa è più sollevata, le sembra di avere an- regioni italiane. Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse cora un peso sul petto ma più leggero. Non sa ancora per strumenti interpretativi che aiutassero a descri- cosa farà, se continuare la relazione, come riprendere la vere il contesto nel quale viviamo e accanto al lavoro ricerca di un lavoro, in che modo cercare un nido per il dell’Istat, considerato anche in questo rapporto, va se- bimbo (e come pagarlo?), ma di sicuro tornerà al centro. gnalata l’opera di altri attori pubblici o del privato socia- Ha fissato un appuntamento. le 1, che con i loro studi contribuiscono alla conoscenza Storie come quella di F. accadono quasi tutti i giorni negli delle questioni sociali del nostro paese. La rassegna che Spazi Donna, aperti da WeWorld a partire dal 2014 in qui proponiamo si distingue dalle altre ricerche grazie quartieri particolarmente difficili di diverse città italiane a un Indice sintetico che si basa sulla valutazione con- all’interno del nostro programma nazionale di preven- giunta di 38 indicatori riguardanti tanto i cittadini under zione e contrasto della violenza sulle donne e i bambini. 18 (bambine, bambini, adolescenti e giovani) quanto la Gli Spazi Donna sono situati in contesti caratterizzati da popolazione femminile. povertà economica, disagio sociale, violenza domestica, Ci siamo posti l’obiettivo di rendere disponibili e fruibili povertà educativa e scarsa partecipazione femminile alcuni dati che raramente arrivano all’attenzione dell’o- al lavoro. Un mix terribile che mina alle fondamenta le pinione pubblica e di fornire un elemento utile a tutti condizioni di vita delle donne, dei bambini e delle bam- gli attori pubblici, privati e del terzo settore per costru- bine, guasta le relazioni sociali, impoverisce le comunità, ire migliori e più consapevoli politiche e interventi che danneggia il paese. affrontino in modo congiunto i fattori di esclusione che Operando da oltre cinquant’anni nella cooperazione perpetuano il divario generazionale e di genere. internazionale e nell’aiuto umanitario abbiamo sempre In un contesto italiano in cui prevalgono odio, intolle- prestato attenzione alle condizioni di vita concrete delle ranza ed esclusione a causa di un’informazione troppo popolazioni con cui abbiamo lavorato, cercando di co- spesso viziata e scorretta, rendere disponibili dati e sto- struire forme di resilienza che si basassero sulle capacità rie reali diventa un atto politico di lotta all’esclusione di risposta locali. In Italia non facciamo nulla di diver- sociale e all’ingiustizia e noi siamo certe e certi che sia so da quanto portiamo avanti in 28 paesi del mondo: la strada giusta per costruire politiche migliori, inclusive e diamo valore alle persone e alle comunità, sostenendole di cambiamento. nello sforzo di superare una crisi o un’emergenza. Donne, bambine e bambini, a dispetto degli uomini Marco Chiesara, Presidente WeWorld Onlus adulti, incontrano maggiori difficoltà nell’accesso all’e- Dina Taddia, Consigliera Delegata – Direttrice WeWorld ducazione, al lavoro, alla salute, e quindi durante le crisi Onlus subiscono le conseguenze più gravi. Ma non è solo una questione di disporre di meno risorse. È anche, e soprat- 1 Ci riferiamo ad esempio alle analisi di Openopolis fatte in collaborazione con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito delle azioni varate dal Fondo per tutto, una questione di relazioni di potere. La maggiore il contrasto alla povertà educativa minorile. 5
Capitolo 1 - Un nuovo indice 1.1 Come nasce l’Indice In un mondo in cui le diseguaglianze bito sanitario, educativo ed economico delle condizioni di vita di tutti (maschi permangono e la povertà è ancora un (cfr. WeWorld 2016). Ma il declino misu- adulti compresi) sotto molteplici aspetti: problema globale, donne, bambini e rato dal WeWorld Index evidenzia che le non solo economico ma anche educa- bambine sono ovunque le categorie di politiche avviate nei decenni precedenti tivo, sanitario, culturale, politico, civile. persone più a rischio di esclusione so- non sono più sufficienti per garantire Infatti per inclusione si intende una ciale. Il primo obiettivo di WeWorld è la l’inclusione di bambine, bambini e don- visione ampia, multidimensionale, promozione del diritto all’inclusione di ne. Il ritardo accumulato in alcuni ambi- dinamica e positiva dello sviluppo. donne e bambini/e in Italia e nel mondo. ti - come in tema di parità di genere tra Per questo, oltre alle dimensioni clas- Condizione imprescindibile per realizza- uomini e donne – sta indirizzando l’Italia siche (educazione, salute e benessere re azioni di inclusione è una conoscen- verso un lento declino, che la allontana materiale), l’Indice ne considera altre za il più possibile esaustiva delle loro dai paesi europei3. fondamentali che sono diventate prio- condizioni di vita e dei rischi di emargi- Queste considerazioni costituiscono i ritarie negli ultimi anni, e in particolare nazione sociale. Se poi si considera che presupposti dell’Indice 2020 sulla con- nell’Agenda 2030, come ad esempio donne e under 18 (bambine bambini ed dizione delle donne, dei bambini e delle ambiente, sicurezza e protezione, parità adolescenti) costituiscono ovunque nel bambine in Italia, il cui fine è misurare le di opportunità, partecipazione politica, mondo ed anche in Italia di gran lunga la loro condizioni di vita e livello d’inclu- capitale umano e sociale. maggioranza della popolazione, si com- sione/esclusione nelle regioni italiane Gli Obiettivi dell’Agenda 2030 deline- prende pienamente l’importanza della per diverse dimensioni/indicatori, con ano una visione moderna dei progres- loro inclusione. l’obiettivo di fare emergere le aree di si sociali, economici e ambientali che L’Indice 2020 sulla condizione delle criticità, sia sotto il profilo territoriale sia devono essere raggiunti affinché tutti donne, dei bambini e delle bambine in termini qualitativi. vedano attuati i propri diritti. Superan- in Italia nasce dall’esigenza di valuta- In alcune aree del paese la distanza do l’accezione ristretta ed economicista re a livello locale in quali ambiti e in con le principali democrazie europee del progresso, l’Agenda 2030 richiama la quali aree del paese vi sono forme di sta aumentando più velocemente, necessità di agire su un ampio spettro di inclusione/esclusione. restituendoci lo spaccato di un’Italia dimensioni affinché “nessuno rimanga WeWorld pubblica ormai da diversi anni frammentata, in cui le diseguaglian- escluso”. In quest’ottica, il conseguimen- il WeWorld Index1, volto a fotografare le ze aumentano non solo tra donne to degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile condizioni di vita di donne e bambini/e e bambine/i e uomini, ma anche tra dipende in gran parte dalla realizzazione in circa 170 paesi del mondo. Dal 2015 donne e bambini/e che vivono in un dei diritti di donne e popolazione under l’Italia viene dunque monitorata nella territorio e donne e bambini che vi- 18. Al benessere di queste categorie sua capacità di garantire e promuovere i vono in un altro territorio. sociali vi è un riferimento trasversale in diritti di donne e bambini/e rispetto alle L’Indice consente quindi di individuare tutti i 232 indicatori che rappresentano tendenze mondiali, sulla base di 34 indi- attraverso alcuni indicatori in quali ter- i 169 target contenuti nei 17 Obiettivi catori aggiornati annualmente. ritori donne e bambini/e incontrano le di Sviluppo Sostenibile. In più, il Goal 5 Il quadro che emerge non è confortan- maggiori/minori difficoltà alla loro in- promuove direttamente l’uguaglianza di te: dal 2015 l’Italia ha avuto un costante clusione sociale e, conseguentemente, genere e l’empowerment di tutte le don- peggioramento, passando dalla 18° po- di contribuire alla definizione e al mi- ne e le ragazze, e il Goal 4 è dedicato sizione del 2015 (con 66 punti) alla 27° glioramento delle politiche pubbliche e all’educazione dei bambini/e. posizione del 2019 (con 57 punti). Gli private per queste categorie. ambiti in cui il nostro paese è maggior- In Italia, l’Indice è infatti il primo stru- mente retrocesso riguardano l’inclusio- mento che misura contestualmente L’Italia nella serie dei ne economica e politica delle donne e la la condizione di donne e bambini/e, in WeWorld Index dimensione educativa per i bambini/e. un’ottica che riflette la stretta connes- 66 punti L’Italia sino ad ora è riuscita a rimanere sione tra le due categorie sociali. Leg- 2015 18° posizione su 167 nelle prime 30 posizioni nella classifica gere e analizzare i diritti delle donne e 69 punti mondiale del WeWorld Index grazie a dei bambini/e in relazione non significa 2016 20° posizione su 168 una “rendita di capitale inclusivo”2 accu- negare la specificità dei due gruppi e di mulato nel secolo scorso, specie in am- alcuni diritti propri, ma ammettere che 66 punti 2017 siano concatenati sia quando vengono 21° posizione su 170 1 Per consultare le varie edizioni del WeWorld Index rispettati che quando sono negati. 59 punti si veda www.weworld.it/scopri-weworld/ricerche-e-pubbli- 2018 cazioni/ Promuovere il loro diritto all’inclusione 27° posizione su 171 2 Con questo termine ci riferiamo a quelle riforme av- significa contribuire al miglioramento 57 punti viate nei tempi passati, come l’istruzione obbligatoria e il 2019 sistema sanitario pubblico, che hanno avuto un impatto 27° posizione su 171 profondo sul livello di inclusione di bambine/i e donne e 3 L’Italia è ben sotto la media del WeWorld Index dei di cui tuttora l’Italia ne beneficia. 28 paesi dell’Unione Europea (cfr. WeWorld 2019a). 6
Capitolo 1 - Un nuovo indice 1.2 Diritti delle donne e diritti di bambini/e: la necessità di un approccio integrato Nel mondo è aumentata la consape- di contesto che impattano sulle scevro da stereotipi di genere, volezza che donne, bambini, bambi- loro condizioni di vita. dove vige la parità di opportunità ne e adolescenti hanno maggiore Con il rapporto Making the Con- e dove crescere avendo le stesse probabilità degli uomini di cadere nection (WeWorld, 2019) abbiamo possibilità dei pari, diventerà una in povertà e/o rimanere vittime di poi ribadito l’intreccio tra diritti delle donna adulta più consapevole, esclusione sociale, con conseguen- donne e diritti dei bambini/e attra- libera, inclusa dal punto di vista ze spesso drammatiche anche per la verso l’analisi del fenomeno della sociale ed economico. società stessa. È per questo che si è violenza contro le donne e i bambi- Queste condizioni sono agevolate resa necessaria la stesura di due spe- ni/e. Le due forme di violenza con- dal contesto in cui si vive. I paesi cifiche convenzioni internazionali: la dividono infatti numerosi fattori di più democratici hanno legislazioni Convenzione sull’Eliminazione di rischio, originano dalle stesse norme più avanzate in fatto di diritti civili, tutte le Forme di Discriminazione sociali e culturali, hanno conseguen- aspetti che condizionano le oppor- contro le Donne (CEDAW, 1979) e ze comuni, cumulate e combinate e tunità di bambini/e, adolescenti e la Convenzione sui Diritti dell’Infan- producono effetti intergenerazio- donne. E all’interno di uno stesso zia e dell’Adolescenza (CRC, 1989). nali. Considerare i due fenomeni paese, le aree più ricche e produt- Tuttavia, la necessità di tutelare le in maniera congiunta consente di tive economicamente, in cui vi è donne sia nella loro dimensione comprenderne meglio le origini e le attenzione alle questioni ambientali, adulta che in quella di adolescenti dinamiche, e di costruire politiche e vi sono servizi sociali e infrastruttu- o bambine ha fatto in modo che si pratiche realmente efficaci, in gra- re adeguate e a misura di donne e iniziasse a parlare di complemen- do di coglierne la complessità. Allo bambini/e, sono quelle in cui vi sono tarietà e sequenzialità tra la CRC stesso modo, l’inclusione e i diritti maggiori possibilità perché si realiz- e la CEDAW. “Perché le donne delle donne sono intrecciati con l’in- zino processi di inclusione. esercitino pienamente i loro diritti, clusione e i diritti dei bambini/e. Come già ribadito in altre sedi in quanto donne, occorre infatti che Lo sviluppo sociale ed economi- (WeWorld, 2017b), i destini di don- le bambine che sono state abbiano co delle donne si traduce infatti ne e under 18 sono intrecciati, e imparato quali sono i loro diritti in in un vantaggio per i bambini e influenzati da diverse condizioni di quanto bambine, e a tutelarli e ri- le bambine in termini di salute, contesto (Invernizzi, 2004). Facen- vendicarli” (Bosisio, Leonini, Ronfa- educazione, partecipazione alla do propri questi assunti, l’Indice di ni, 2003). vita pubblica e al mercato del la- WeWorld individua un ampio spet- Se da un lato è importante promuo- voro. Donne istruite e alfabetizza- tro di dimensioni su cui agire affin- vere l’inclusione di donne e bam- te sono maggiormente in grado di ché si creino le condizioni per l’af- bini in maniera distinta servendosi trasmettere il valore e l’importanza fermazione dei diritti di bambini/e, di strumenti normativi specificata- dell’educazione e della cultura alle adolescenti e donne in Italia. mente dedicati, dall’altra il destino proprie figlie/i e li spingeranno ad condiviso di queste due categorie andare a scuola, innescando un sociali, quali soggetti maggiormente circolo virtuoso. Donne inserite nel a rischio di subire violazioni dei loro mercato del lavoro e produttrici di diritti, ha fatto sì che si iniziassero a reddito saranno più orientate dei considerare i diritti delle bambine propri compagni a investire le risor- come “parte di una più ampia defi- se famigliari in esigenze legate alla nizione dei diritti delle donne” (Price salute, l’educazione e il benessere Cohen, 1997:74). dei figli/e. Una ragazza/donna istru- Con la serie internazionale del ita avrà più strumenti per curarsi, WeWorld Index abbiamo con- badare alla propria salute riprodut- tribuito a rafforzare una lettura tiva, riconoscere e combattere la integrata dei diritti delle donne e violenza, evitando che si inneschi dei bambini/e (e quindi delle due la trasmissione intergenerazionale Convenzioni), misurando la loro della violenza. Allo stesso modo, inclusione in maniera congiunta e una bambina nata e cresciuta in considerando alcune dimensioni un contesto famigliare e sociale 7
Capitolo 1 - Un nuovo indice 1.3 Come è costruito l’Indice Dal punto di vista metodologico, l’Indi- ce è stato costruito a partire dall’analisi di 38 INDICATORI ritenuti fondamen- tali per l’inclusione di donne e popo- lazione under 184. Gli indicatori sono raggruppati in 12 DIMENSIONI e 3 CATEGORIE: DIMENSIONI di CONTESTO che ri- guardano l’ambito più generale in cui sia donne che bambini/e vivono: 4 dimen- sioni, 12 indicatori DIMENSIONI relative ai BAMBINI/E e agli ADOLESCENTI 4 dimensioni, 13 indicatori DIMENSIONI relative alle DONNE, 4 dimensioni, 13 indicatori Gli indicatori sono stati scelti sulla base bine, i 38 indicatori sono stati sintetiz- I nuovi valori ottenuti dalla standardiz- di alcune considerazioni: la rilevanza ri- zati in un unico indice attraverso una zazione hanno per definizione media spetto al tema dell’inclusione di donne procedura statistica nota come z-score. uguale a 0 e varianza uguale a 1, e oscil- e bambini/e5, cioè la capacità di riferirsi Questa procedura permette di liberare lano in un range molto limitato, tra valori in modo coerente e pertinente alle loro gli indicatori della loro unità di misura e positivi e negativi. Quanto più i valori si condizioni di vita; la possibilità di avere di renderli omogenei, quindi “raggrup- allontanano dallo zero, tanto più sono dati il più possibile completi, disponibili pabili” in un indice sintetico. Inoltre ha distanti dal valore medio. I valori positivi per tutte le regioni, aggiornati e raccolti il vantaggio, rispetto ad altri metodi, di rappresentano un punteggio al di sopra con cadenza regolare, in modo da po- mostrare quanto i paesi sono distanti tra della media, quelli negativi un punteg- terli confrontare nel tempo; l’accuratez- loro rispetto a un determinato indicato- gio inferiore. Ai 38 indicatori è stato at- za delle fonti, cioè la loro credibilità nel re e nell’indice sintetico7. tribuito lo stesso peso (1), eccetto che rilevare i dati; infine la loro accessibilità, a 4 di essi: le competenze alfabetiche cioè la facilità di accesso ad essi. Prima di costruire l’indice sintetico, e numeriche degli studenti, e due indi- Le fonti degli indicatori sono pubbliche: gli indicatori sono stati trasformati in catori relativi alla salute delle donne (la il sito dell’Istat, i dati divulgati dal Rap- modo che i loro valori si muovessero percentuale di donne in eccesso di peso porto Bes e dalla pubblicazione Noi Ita- con coerenza nella stessa direzione. e di donne che praticano sport in modo lia6. La raccolta dei dati si è conclusa il Alcuni indicatori infatti sono diret- continuativo) che sono stati pesati a 30 novembre 2019. tamente proporzionali all’inclusione metà (1/2). (ad esempio la percentuale di donne Per calcolare l’Indice sulla condizione occupate), altri lo sono inversamente L’indice sintetico che misura l’inclusione delle donne, dei bambini e delle bam- (ad esempio la percentuale di minori di donne, bambini e bambine nelle re- a rischio povertà o esclusione sociale). gioni italiane è la media aritmetica dei 4 Gli indicatori si riferiscono a donne e bambini/e Effettuata questa operazione prelimi- 38 indicatori normalizzati e ponderati. residenti in Italia. Comprendono quindi individui sia di cittadinanza italiana sia di cittadinanza straniera residenti nare, si è proceduto alla standardizza- in Italia. zione, tramite cui gli indicatori, espres- Per rendere maggiormente leggibili i 5 Per una descrizione delle ragioni che hanno porta- to a scegliere certi indicatori come rappresentativi delle si in unità di misura differenti (alcuni punteggi ottenuti dai paesi nell’indice condizioni di vita di donne e under 18 si veda pagina 13. sono in percentuali, altri in numeri as- sintetico, sono stati moltiplicati per 100. 6 Il rapporto Bes, attraverso l’analisi di un ampio set di soluti, altri sono a loro volta indici sin- I valori così ottenuti oscillano tra +4,8 indicatori, descrive l’insieme degli aspetti che concorro- no alla qualità della vita dei cittadini in Italia. La pubbli- tetici, etc.), sono stati resi omogenei. (punteggio ottenuto dalla 1° regione in cazione Noi Italia offre un quadro d’insieme degli aspetti classifica) e -4,5 (ottenuto dall’ultima re- economici e sociali del nostro Paese, della sua colloca- zione nel contesto europeo e delle differenze regionali gione in classifica). che lo caratterizzano. Nessuno dei due rapporti tuttavia 7 Per costruire un indice sintetico sono disponibili va- stila una classifica delle regioni italiane. I Rapporti Bes rie tecniche, che presentano tutte svantaggi e vantaggi. e Noi Italia utilizzati per il calcolo dell’Indice sono quelli Dopo un’attenta valutazione delle diverse tecniche di- del 2018. Al momento della pubblicazione del presente sponibili, l’Indice è stato costruito attraverso il metodo Rapporto sono stati pubblicati i dati Bes 2019. della standardizzazione con lo z-score. 8
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Capitolo 2 - La mappa e i risultati 2.1 La mappa LIVELLO DI INCLUSIONE BUONO 4,8 2,1 LIVELLO DI INCLUSIONE 3,4 SUFFICIENTE 3,4 1,9 1,0 LIVELLO DI INCLUSIONE 3,0 INSUFFICIENTE 1,5 LIVELLO DI ESCLUSIONE 1,6 GRAVE 0,0 -0,3 -1,3 2,1 -2,4 -3,5 -3,9 -2,0 -2,6 -4,5 -4,3 10
Capitolo 2 - La mappa e i risultati 2.2 I risultati La classifica delle regioni italiane Elaborazione WeWorld. Trentino-Alto Adige/Südtirol - Posizione 1 4,8 Lombardia - Posizione 2 3,4 Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste - Posizione 2 3,4 Emilia-Romagna - Posizione 4 3,0 Lazio - Posizione 5 2,1 Friuli-Venezia Giulia - Posizione 5 2,1 Veneto - Posizione 7 1,9 Toscana - Posizione 8 1,6 Liguria - Posizione 9 1,5 Piemonte - Posizione 10 1,0 0,0 Posizione 11 - Marche -0,3 Posizione 12 - Umbria -1,3 Posizione 13 - Abruzzo -2,0 Posizione 14 - Basilicata -2,4 Posizione 15 - Molise -2,6 Posizione 16 - Sardegna -3,5 Posizione 17 - Puglia -3,9 Posizione 18 - Campania -4,3 Posizione 19 - Sicilia -4,5 Posizione 20 - Calabria -6 -4 -2 0 2 4 6 La classifica finale vede ai primi posti inclusione di donne e bambini/e: veda il grafico sopra. Le regioni ai pri- le regioni del Nord: il Trentino Alto buona inclusione, sufficiente in- mi posti in classifica si posizionano a Adige, la Lombardia e la Valle d’Ao- clusione, insufficiente inclusione o destra dell’asse, mentre le regioni agli sta (entrambe al secondo posto), e grave esclusione. ultimi posti sono collocate a sinistra l’Emilia-Romagna. Seguono il Lazio e dell’asse. La posizione media è occu- il Friuli Venezia Giulia. Scendendo di Il nostro paese è diviso a metà, ma pata dalle Marche. posizione, troviamo ancora regioni alla ormai nota suddivisione Nord/ del Nord e del Centro Italia. Le ultime Sud, se ne aggiunge una seconda Il divario tra la prima e l’ultima regio- posizioni sono occupate solo dalle tra Nord e Centro-Ovest da una ne in classifica - Trentino Alto Adige/ regioni meridionali (Puglia, Campania parte, Centro-Est e Sud dall’altra. Südtirol e Calabria - è di 9,3 punti. e Calabria) e dalle due isole (Sicilia e Le donne e i bambini/e residenti in Sardegna). Donne e bambini/e vivono in con- Calabria vivono uno svantaggio dop- dizioni di buona e sufficiente inclu- pio rispetto alle donne e ai bambini/e La classifica è stata suddivisa in sione nei territori posti a Nord e nel residenti in Trentino. Il Trentino Alto 4 gruppi8, a seconda del livello di Centro-Ovest; sono in condizione di Adige è al primo posto in ben 12 in- grave esclusione o di insufficiente dicatori su 38; la Calabria è all’ultimo 8 Più precisamente, la classifica è stata suddivisa in quartili. In statistica, i quartili sono quei valori/mo- inclusione al Sud, nelle Isole e nella posto in 8 indicatori, condividendo dalità che ripartiscono la popolazione in quattro parti parte centro orientale del paese. Si la sua incapacità di includere donne di uguale numerosità. 11
Capitolo 2 - La mappa e i risultati Prima e ultima regione per alcuni indicatori relativi a salute, educazione, opportunità economiche delle donne Elaborazione WeWorld. prima Ultima regione regione in classifica in classifica Trentino-Alto Speranza di vita alla nascita Campania 26 (anni) Adige/Südtirol 86,2 83,3 Donne che praticano sport in modo continuativo Trentino-Alto 28 (percentuale) Adige/Südtirol Campania 12,6 36,0 Indice di salute mentale Trentino-Alto 29 (indice, da 0 a 100) Adige/Südtirol Basilicata 63,0 70,7 Trentino-Alto Giovani donne che non lavorano e non studiano (Neet) Sicilia 31 (percentuale) Adige/Südtirol 15,6 40,4 Tasso di occupazione delle donne di 20-64 anni Trentino-Alto 33 (percentuale) Adige/Südtirol Sicilia 31,5 69,8 Donne a rischio di povertà o esclusione sociale Trentino-Alto 35 (percentuale) Adige/Südtirol Sicilia 52,5 15,2 e bambini/e con altre regioni: Sicilia quello delle altre regioni, e con tassi temente dimensioni di contesto e e Campania, rispettivamente all’ul- di disoccupazione della popolazione dimensioni riguardanti i bambini/e: timo posto in 6 e 5 indicatori9. Per- adulta più elevati. La povertà e lo la qualità dell’aria, l’abusivismo edi- formances negative in più indicatori svantaggio economico delle fami- lizio, la copertura della banda ultra- sono ottenute anche da Basilicata, glie residenti in Calabria (e quindi larga, la raccolta differenziata dei Abruzzo e Sardegna. dei bambini/e) trovano riscontro in rifiuti; le performances scolastiche altre analisi, come quella dell’ASviS (competenze numeriche e alfabeti- Gli indicatori sui quali il Trentino (2019), secondo cui la Calabria ha che), il rischio di povertà o esclusio- Alto Adige ottiene risultati partico- avuto tra il 2010 e il 2019 un peg- ne sociale, diversi indicatori riguar- larmente positivi riguardano soprat- gioramento evidente nei Goal 1 danti il capitale economico, umano tutto le donne. Le donne residenti (Sconfiggere la povertà) e 8 (Lavo- e sociale dei bambini/e (Pil pro capi- in questa regione godono di buona ro dignitoso e crescita economica). te, Indice di povertà regionale, spesa salute e sono in condizioni econo- Il divario con la prima regione in corrente dei Comuni per la cultura; miche più favorevoli del resto delle classifica è particolarmente pronun- 25-64enni con al più istruzione se- donne residenti in Italia (ai primi po- ciato: la Calabria ha un Pil pro capi- condaria inferiore). sti per tassi di occupazione e con un te pari a meno della metà di quello rischio inferiore di essere povere). trentino, un tasso di disoccupazione Le criticità inerenti la condizione Di contro, i bambini/e residenti in e un indice di povertà regionale set- della popolazione under 18 erano Calabria soffrono di un insufficiente te volte maggiore della prima regio- già state messe in luce dal WeWorld capitale economico: sono più pove- ne in classifica. Index: dal 2015 ad oggi nella classi- ri, con un PIL pro capite più basso di Gli indicatori sui quali i divari tra la fica internazionale l’Italia sta aven- 9 Calabria e Sicilia (a cui si aggiunge anche la Pu- prima e l’ultima regione in classifica do un declino costante - passando glia) condividono l’ultimo posto nell’indicatore re- sono maggiori riguardano prevalen- dalla 18° posizione del 2015 alla lativo all’apprendimento permanente delle donne. 12
Capitolo 2 - La mappa e i risultati Prima e ultima regione per alcuni indicatori relativi a educazione, capitale umano e sociale, capitale economico dei BAMBINI/E Elaborazione WeWorld. prima Ultima regione regione in classifica in classifica Bambini di 0-2 anni che utilizzano il servizio di asilo nido Emilia-Romagna Calabria 16 (percentuale) 23,5 1,8 Competenza numerica degli studenti 18 (punteggio) Veneto 214,0 Sardegna 178,0 Spesa corrente dei Comuni per la cultura 22 (percentuale) Trentino-Alto Adige/Südtirol Campania 4,9 49,6 Trentino-Alto Pil pro capite Calabria 23 (euro) Adige/Südtirol 36.008,1 15.676,6 Tasso di disoccupazione Trentino-Alto 24 (percentuale) Adige/Südtirol Calabria 21,6 3,8 Indice di povertà regionale Valle d’Aosta/Vallée 25 (percentuale) d’Aoste Calabria 30,6 4,1 27° del 2019 - un calo determina- una media EU del 10,6%; la quota riscontrano in relazione alla dimen- to in particolare dall’erosione della di popolazione con al più l’istruzione sione economica (a favore del Nord dimensione educativa riguardante i secondaria inferiore è del 38,6% in e del Centro Italia) e a quella politi- bambini/e, e dalla scarsa partecipa- Italia, del 21,9% in EU28, ma rag- ca. La quota di donne occupate in zione alla vita economica e politica giunge percentuali intorno al 50% in Italia settentrionale e centrale12 è da parte delle donne. Sicilia, Sardegna e Puglia. il doppio di quelle occupate in Ita- lia meridionale (Puglia, Calabria, Passando dal livello nazionale a Al di là degli indicatori qui presi in Campania e Sicilia); in Trentino Alto quello regionale, si conferma la dif- considerazione per la costruzione Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, ficoltà del nostro paese a garantire della classifica, tutti i dati relativi alla Lombardia ed Emilia Romagna, circa i diritti dei bambini e delle bambi- dimensione educativa mostrano un 2 donne su 10 (si va dal 15,2% del ne, ma soprattutto tale difficoltà si impoverimento dell’Italia: un corpo Trentino al 20,8% della Lombardia) accentua ulteriormente per alcune docente tra i più anziani d’Europa, sono a rischio povertà ed esclusione regioni. Ad esempio i giovani che una % di laureati inferiore alla media sociale, in Sicilia lo è 1 donna su 2; abbandonano prematuramente gli EU28 (27,8% vs 40,7%), e una quo- le giovani donne (15-29enni) fuori studi sono il 14%10 a livello naziona- ta di Neets tra i 20 e i 34 anni doppia dal mercato del lavoro e da qualsi- le, ma raggiungono punte del 20% rispetto alla media EU28 (16,5% vs asi percorso formativo (le Neets) si e oltre in alcune regioni italiane (Si- 28,9%), solo per citarne alcuni 11. attestano su percentuali vicine alla cilia, Sardegna, Campania), contro media europea nel Nord (ancorché Per quanto concerne le donne, le superiori alla media EU, intorno al 10 Il dato è del 2017, quello del 2018 è addirit- differenze regionali più marcate si 16% vs 15,4% della media EU28), tura peggiore (14,5%), ma abbiamo usato nell’Indi- ce quello del 2017 in quanto per il 2018 non era 12 Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, ancora disponibile, al momento della raccolta dei 11 Si veda il box di approfondimento 2.2. nel Veneto, Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Emi- dati, il valore per regioni. WeWorld Index 2019 per ulteriori dati. lia-Romagna e Toscana. 13
Capitolo 2 - La mappa e i risultati Confronto tra media EU28, Italia e ultima regione in classifica per alcuni indicatori relativi alla condizione dei BAMBINI/E* Elaborazione WeWorld. Ultima Eu28 Italia regione in classifica dimensione educazione 1,8 16 Bambini di 0-2 anni che utilizzano il servizio di asilo nido 15,0 11,9 Calabria (percentuale) dimensione educazione 19 Giovani 18-24enni che hanno conseguito solo la licenza di 21,2 scuola secondaria di primo grado e non sono inseriti in un 10,6 14,0 Sardegna programma di istruzione o formazione (percentuale) dimensione capitale umano e sociale 20 25-64enni al più con istruzione secondaria inferiore 21,9 38,6 50,1 (percentuale) Puglia * I dati dell’indicatore n. 16 si riferiscono al 2016. Sul database Eurostat (indagine EU-SILC) si possono trovare i dati aggiornati al 2018 (EU28: 16,2%, Italia: 9,6%). In questa sede abbiamo preso i dati del 2016 per renderli comparabili con il dato regionale, aggiornato al 2016 e non disponibile per gli anni più recenti. Quelli dell’indic. n. 19 si riferiscono al 2017 per gli stessi motivi dell’indicatore n. 16 (nel 2018 il dato EU è sempre 10,6, quello italiano è 14,5). I dati dell’indic. n. 20 sono aggiornati al 2018. ma lontane più del doppio dalla me- Questi dati ci permettono di ribadi- Riassumendo, dall’analisi dei 38 in- dia EU al Sud (con % intorno al 40% re che l’inclusione avviene su mol- dicatori, i divari più consistenti tra in Sicilia e Calabria). teplici piani: la salute, l’educazione, territori riguardano la dimensione la partecipazione al mercato del educativa di bambine/i e quella Anche rispetto alla dimensione po- lavoro, la possibilità di vivere in un economica per le donne. In alcune litica vi sono alcuni divari territoriali contesto scevro da inquinamento, regioni del paese è dunque fonda- degni di nota, ma in questo caso lo problemi ambientali, criminalità, e mentale da un lato agire per con- svantaggio del Sud Italia non è così con una buona offerta di servizi so- trastare la povertà educativa delle marcato come nel caso della dimen- ciali. Non basta avere la possibilità di bambine/i e dall’altro lato promuo- sione economica. Al contrario, la Si- partecipare alla vita politica oppure vere l’empowerment economico cilia per esempio si colloca ai primi essere in buona salute (dimensioni delle donne, in modo da favorirne posti per n. di donne amministratrici rispetto alle quali le regioni meri- la loro inclusione e quella dei loro comunali ed elette in Parlamento. dionali non si discostano molto dal figli e figlie. Differenze minori tra territori nella resto d’Italia), ma devono verificarsi rappresentatività politica delle don- più condizioni simultaneamente af- ne si hanno a livello locale (comuna- finché l’inclusione delle donne - e le), ma via via crescono passando al dei bambini e delle bambine - sia livello regionale e poi nazionale. effettiva. 14
Le dimensioni Capitolo 2 - La mappa e i risultati Dim. 1 - SALUTE BAMBINI B a m bi n i e b a m bi n e Essere in buona salute è presupposto Dim. 1 - AMBIENTE fondamentale per il benessere comples- c o n t e s t o Bambine/i e donne che vivono in con- sivo: un bambino/a che segue uno stile testi inquinati, dove lo sfruttamento del di vita e un’alimentazione sana si amma- suolo non è regolamentato e mancano o lerà di meno, potrà investire in maniera Dim. 1 - SALUTE DOnne sono carenti alcuni servizi essenziali per attiva e continuativa nella propria for- L’adozione di certi comportamenti salu- la salute delle persone vanno incontro mazione, avrà meno problemi di salute tari, come fare sport o avere un’alimen- ad una delle più radicali forme di esclu- da adulto/a e potrà partecipare attiva- tazione equilibrata, incidono sulla salute sione: sono privati dell’opportunità di mente alla vita economica e sociale del e sul benessere complessivo. Essere in vivere in un ambiente sano. proprio paese. Essere in salute dipende salute dipende anche dalle condizio- anche dalla possibilità di avere risorse ni mentali: fattori come stress, ansia o Dim. 2 - ABITAZIONE economiche sufficienti per curarsi. depressione incidono sul lavoro, le re- Un maggiore accesso all’informazione lazioni personali e sociali, in generale per tutti favorisce l’inclusione economi- Dim. 2 - EDUCAZIONE sull’inclusione. ca e sociale. Fare la raccolta differenzia- L’educazione nella prima infanzia ga- ta riduce l’impatto ambientale e assicura rantisce le fondamenta per un’istruzio- Dim. 2 - EDUCAZIONE alle future generazioni un futuro miglio- ne che può durare tutta la vita, pone le Acquisire skills attraverso l’istruzione re. Vivere in condizioni abitative soddi- basi per il successivo apprendimento, consente di mitigare l’effetto negativo sfacenti (quindi sentirsi al sicuro) è uno per l’acquisizione di competenze e per della povertà su reddito, relazioni, am- degli aspetti più importanti della vita. La l’adattamento sociale dei bambini/e, biente, salute, stereotipi culturali e di presenza e l’accessibilità di questi servizi prevenendo anche il rischio di abban- ruolo per i singoli e per le relative fami- e infrastrutture sono tra gli indicatori di dono scolastico. Investire in formazione glie. L’istruzione delle donne – compre- una società in grado di includere cittadi- e istruzione influisce positivamente sul so l’apprendimento permanente forma- ni a maggior rischio di esclusione, come futuro inserimento nel mercato del la- le e informale - riverbera effetti positivi donne e bambini/e. voro, sul successo individuale e in gene- sui loro figli/e, e sulla società nel suo rale sulle proprie condizioni di vita. complesso. Dim. 3 - SICUREZZA E PROTEZIONE Il benessere delle persone dipende Dim. 3 - CAPITALE UMANO E SOCIALE Dim. 3 - OPPORTUNITÀ ECONOMICHE anche dalla possibilità di vivere in un Fin dall’infanzia a ogni bambino/a deve Favorire la partecipazione delle donne contesto sicuro, dove non ci si sente essere data la possibilità di sviluppare e al mercato del lavoro consente loro di minacciati nella propria integrità fisica e ampliare il proprio capitale umano, cioè poter esercitare un maggiore potere, di si è liberi di muoversi, vivere il territorio l’insieme di saperi, conoscenze, compe- fare scelte autonome e di poter investi- e partecipare alla vita economica, socia- tenze e abilità che contribuiscono alla re nel miglioramento delle proprie con- le e culturale. In un contesto insicuro, formazione degli individui. Il capitale dizioni di vita e quelle dei propri figli/e. dove la micro e macro criminalità sono umano non si forma solo a scuola, ma Quando le economie diventano più diffuse, i tassi di omicidio elevati, donne anche grazie all’ambiente famigliare e ricche e la partecipazione femminile al e bambini/e sono più a rischio di subire sociale. In particolare il livello d’istru- mercato del lavoro cresce, una parte violenze. zione dei genitori e il loro investimento importante delle attività domestiche e nella formazione dei figli/e, nonché la di cura si trasferiscono dalla famiglia al Dim. 4 - VIOLENZA CONTRO DONNE presenza di politiche pubbliche volte a mercato, permettendo una redistribu- E BAMBINI/E promuovere la cultura, sono presuppo- zione del lavoro non retribuito tra i ge- La violenza contro le donne e i bambi- sti essenziale per la formazione e l’inclu- neri e una crescita del lavoro retribuito ni/e rappresenta una violazione dei di- sione della popolazione under 18. tra le donne, quindi un minor rischio di ritti umani riconosciuta in tutte le sedi cadere in povertà. istituzionali di ogni paese civile. Ha con- Dim. 4 - CAPITALE ECONOMICO seguenze gravi sui diretti interessati/e Il benessere dei bambini/e e la loro in- e incide sulle possibilità di inclusione clusione sociale dipendono fortemente Dim. 4 - PARTECIPAZIONE POLITICA sociale. Una proxy utile a fotografare il dalle risorse economiche che la popo- Favorire la partecipazione delle donne ai rischio per i bambini e le bambine di es- lazione adulta che li circonda possiede. processi decisionali incide positivamen- sere vittime di violenza è la condizione Under 18 che crescono in un contesto te sulle società nel loro complesso. Se le di povertà o esclusione sociale. Essere familiare prospero possono studiare e donne hanno maggiore potere nell’am- a rischio povertà o esclusione sociale investire nella loro formazione di lun- bito politico, i governi si prendono mag- espone maggiormente al rischio di subi- go periodo, avere risorse economiche giormente carico di politiche che bene- re varie forme di violenza, anche intra- per attività extrascolastiche (che a loro ficiano le donne, l’infanzia, l’adolescenza famigliare. a volta contribuiscono allo sviluppo di e le famiglie in generale. competenze sociali, educative, sportive, etc.), ricevere un’alimentazione adegua- ta e cure mediche, avere risorse utili per lo sviluppo complessivo (giochi, libri, strumenti informatici). 15
Dimensione 1 Capitolo 3 - CONTESTO Ambiente I N D I C ATO R I Qualità dell’aria urbana - PM₁₀ 1 (fonte: Bes, 2018) In Italia l’inquinamento atmosferico persiste, soprattut- i n t r o d u z i o n e Indice di abusivismo edilizio to nelle città, sfiorando sistematicamente i limiti di leg- 2 (fonte: Bes, 2018) ge consentiti. L’Italia è il primo paese europeo per morti premature da biossido di azoto (NO2) e ozono (O3), e il Irregolarità nella distribuzione secondo (dopo Germania) per numero di decessi “pre- maturi” causati dal particolato fine (PM 2,5). Alcune città 3 dell’acqua (fonte: Istat - indicatori territoriali, 2019) italiane risultano particolarmente inquinate: Torino è tra le città europee più inquinate da NO2 assieme a Londra e Parigi, Padova si segnala per l’alta concentrazione me- dia di PM2,5 e PM10 (EEA, 2019). La pianura padana è delle persone. Secondo il rapporto Bes (2018), l’abusivi- una delle zone più critiche d’Europa (ISPRA, 2019). L’in- smo edilizio si è stabilizzato, tuttavia in alcune regioni è quinamento dell’aria incide sulla salute e sull’economia. ancora molto elevato e non accenna a regredire: nel 2017 I più colpiti sono le persone più vulnerabili: i bambini e le sono state realizzate 2 costruzioni abusive ogni 3 autoriz- bambine, gli anziani e le persone già cagionevoli di salute, zate in Campania, una ogni 2 nel Mezzogiorno. ma anche tutti coloro che hanno un basso status socio La qualità di un ambiente si può misurare anche in rela- economico (EEA, 2019). Si pensi che in Italia il 98% dei zione all’erogazione di certi servizi, come l’acqua, l’energia bambini sotto i 5 anni vive in aree dove le concentrazioni elettrica o la banda larga (Bes, 2018). In Italia l’efficienza di PM2,5 sono al di sopra dei livelli raccomandati dall’Or- del sistema idrico è uno dei tanti nodi irrisolti e l’ASviS ganizzazione Mondiale della Sanità per la tutela della sa- (2019) denuncia che nel corso dell’ultimo anno non sono lute (Epicentro, 2018). L’esposizione agli inquinanti ha an- state adottate misure efficaci per diminuirne la disper- che effetti negativi sulla fertilità, la gravidanza e la salute sione. La distribuzione dell’acqua è di gran lunga più ir- dei neonati. Infine ha anche un notevole impatto econo- regolare nelle regioni del Mezzogiorno (Calabria e Sicilia mico: si vive di meno e ci si ammala più spesso, aumen- in testa). Eppure dovrebbe essere garantita a tutti per- tano i costi sanitari e si riduce la produttività di un paese. ché, come ricorda la risoluzione Onu sull’acqua, “oltre ad L’abusivismo edilizio a sua volta è una misura del dete- essere un diritto di ogni uomo, concerne la dignità della rioramento del paesaggio e dello sfruttamento del suolo. persona, è essenziale al pieno godimento della vita, ed è Costituisce un illecito ma anche un rischio per l’incolumità fondamentale per tutti gli altri diritti umani”. Irregolarità nella distribuzione dell’acqua nelle prime tre e nelle ultime tre regioni in classifica nell’Indice Elaborazione WeWorld da Istat- indicatori territoriali (2019). calabria 39,60% sicilia 29,30% molise 17,90% emilia-romagna 2,70% trentino-alto adige 1,60% friuli-venezia giulia 1,20% 0 10% 20% 30% 40% 16
Qualità dell’aria urbana - Indice di abusivismo edilizio Irregolarità nella 1 PM₁₀ 2 (percentuale) 3 distribuzione dell’acqua (percentuale) (percentuale) 1 Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 0,0 1 Trentino-Alto Adige/Südtirol 3,9 1 Friuli-Venezia Giulia 1,2 1 Trentino-Alto Adige/Südtirol 0,0 1 Friuli-Venezia Giulia 3,9 2 Trentino-Alto Adige/Südtirol 1,6 1 Toscana 0,0 3 Piemonte 5,3 3 Emilia-Romagna 2,7 1 Abruzzo 0,0 3 Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 5,3 4 Veneto 2,8 1 Molise 0,0 5 Emilia-Romagna 6,0 5 Lombardia 3,0 1 Puglia 0,0 6 Lombardia 6,3 6 Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 3,1 1 Basilicata 0,0 7 Veneto 7,2 7 Liguria 3,2 1 Calabria 0,0 8 Toscana 12,5 8 Piemonte 3,9 1 Sicilia 0,0 9 Liguria 14,7 9 Marche 4,0 10 Lazio 5,0 10 Umbria 18,1 10 Umbria 6,4 11 Sardegna 7,7 10 Marche 18,1 11 Toscana 8,0 12 Liguria 9,1 Media Italia 19,8 Media Italia 10,4 13 Friuli-Venezia Giulia 11,1 12 Lazio 26,3 12 Puglia 11,0 14 Marche 25,0 13 Sardegna 31,4 13 Basilicata 12,4 14 Campania 25,0 14 Abruzzo 36,2 14 Lazio 14,4 Media Italia 34,0 14 Molise 36,2 15 Abruzzo 16,3 16 Umbria 37,5 16 Puglia 39,6 16 Sardegna 17,7 17 Piemonte 82,4 17 Sicilia 60,9 17 Campania 17,8 18 Emilia-Romagna 83,3 18 Basilicata 65,4 18 Molise 17,9 19 Lombardia 88,5 18 Calabria 65,4 19 Sicilia 29,3 20 Veneto 90,5 20 Campania 67,6 20 Calabria 39,6 Ad oggi, grandi cambiamenti in tema di diritti, di questa risorsa fondamentale è dovuta non L a v o c e lavoro, mobilità sociale e crescita economica solo all’abusivismo edilizio ma anche all’am- richiedono di rivedere l’ordine delle priorità: pliamento delle zone dedicate ai parcheggi per la connessione tra benessere, sviluppo e am- le auto. Il tema della mobilità è strettamente biente è molto più forte di quanto si pensi. connesso alle questioni ambientali e alla qua- Lo hanno capito i giovani di tutto il mondo che lità della vita dei cittadini: l’elevato numero di da un anno manifestano attivamente per le auto e l’utilizzo eccessivo del mezzo incidono città chiedendo ai decisori politici di mettere al esponenzialmente sulla qualità dell’aria e sulla centro la cura dell’ambiente per garantire loro riduzione di spazi comuni, di spazi verdi e di una vita di qualità soprattutto pensando al fu- aree sicure. Qualità dell’aria pessima è sinoni- turo. E lo fanno trasmettendo urgenza e pro- mo anche di esposizione al rischio di malattie blematiche su cui porre ancora più attenzione. della pelle e respiratorie, come numerosi studi In Italia, l’impatto dei cambiamenti climatici e scientifici ci riportano. degli eventi meteorologici estremi sempre più Tutelare il nostro Pianeta e lavorare in ottica frequenti (basti pensare che nella zona della di prevenzione del rischio e delle catastrofi, di Pianura Padana si sono rilevati nel 2019 livel- riduzione delle temperature terrestri, di lotta li di PM10 che hanno superato le medie degli alle crisi idriche, richiede interventi struttura- ultimi anni, o le cosiddette bombe d’acqua che li, culturali ed educativi, per una transizione hanno colpito questa regione o il Trentino Alto sociale, economica e ambientale che non può Adige), rende necessari interventi strutturali più aspettare. Si tratta infine di promuovere adeguati in termini di adattamento. Inoltre, le concretamente l’equità intergenerazionale, irregolarità rilevate nella distribuzione dell’ac- alla base dell’accordo sul clima di Parigi, pen- qua su tutto il territorio nazionale sono dovute sando alle generazioni future e a ciò che lasce- allo scarso ammodernamento delle struttu- remo ai bambini e giovani di oggi. re idriche: secondo i recenti dati Istat oltre il 40% delle tubature è danneggiato, con la con- seguenza di una grave dispersione di acqua, Marirosa Iannelli, necessaria non solo per uso domestico, ma Presidente di Water anche agricolo e industriale. Grabbing Observatory Il consumo del suolo è un altro tema irrisolto (in Italia non esiste ancora una legge). La perdita 17
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