Lo scenario macroeconomico e le leve per un rilancio della crescita - Gregorio De Felice Direzione Studi e Ricerche Milano, 10 marzo 2021 ...
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Lo scenario macroeconomico e le leve per un rilancio della crescita Gregorio De Felice Direzione Studi e Ricerche Milano, 10 marzo 2021
1 Si avvicina una svolta Dopo la recessione più severa del secondo dopoguerra ci sono molti elementi per ritenere che la ripresa globale sarà più rapida rispetto a precedenti crisi. La disponibilità dei vaccini offre una prospettiva di uscita dalla crisi sanitaria Le politiche economiche sono state indirizzate nella giusta direzione La recessione non ha provocato una ondata di fallimenti, come successo dopo la grande crisi finanziaria A livello finanziario, gli spread sono su valori inferiori a quelli pre-COVID. La ripresa sarà però caratterizzata da fortissimi divergenze: La velocità di somministrazione dei vaccini è molto diversa: 27% della popolazione negli USA, 9% nella Unione europea Popolazione colpita in maniera diversa: giovani, donne, lavoratori con meno competenze sono stati i più penalizzati Forti differenze nella intensità della ripresa, anche a causa di precedenti problemi strutturali.
2 La nostra view globale La ripresa diverrà più stabile a partire dal terzo trimestre 2021, grazie al raggiungimento di una elevata quota di popolazione vaccinata. La crescita globale del PIL è vista al 5,3% nel 2021, dopo il -4,1% del 2020. Il rimbalzo sarà ampio con il maggior contributo proveniente dall’Asia. Le politiche fiscali rimarranno espansive e le politiche monetarie accomodanti nei paesi avanzati. I prezzi delle commodities beneficeranno delle attese di un rimbalzo della economia globale. La ripresa dell’inflazione sarà più significativa negli Stati Uniti che in Europa. I rischi di breve termine sono legati all’impatto della pandemia e delle misure restrittive assunte (o mantenute) in Europa e negli Stati Uniti, e alla lentezza della campagna vaccinale in Europa. Potenziali rischi di lungo periodo da aumento di debito pubblico e privato: rischi di instabilità finanziaria se i programmi di investimento non riusciranno ad aumentare i tassi di crescita del PIL.
3 Commercio internazionale già in ripresa Flussi commerciali in ripresa al 12,4% nel 2021 dopo il -9,4% dello scorso anno. Ruolo trainante dell’Asia. La ripresa del commercio mondiale è proseguita nel 4° trimestre 2020 Fonte: IHS Markit e CPB Trade Monitor
4 Le previsioni al 2023 per area geografica 2019 2020 2021p 2022p 2023p Stati Uniti 2.2 -3.5 6.2 3.1 2.1 Area Euro 1.3 -6.8 4.1 3.6 1.7 - Germania 0.6 -5.3 3.2 3.8 2.0 - Francia 1.5 -8.3 7.7 5.6 2.5 - Italia 0.3 -8.9 3.7 3.9 2.0 - Spagna 2.0 -11.0 7.8 5.3 2.3 Europa Orientale 2.8 -3.9 3.7 4.0 2.9 America Latina 1.1 -6.7 4.7 3.7 3.4 OPEC -1.7 -8.0 3.6 3.6 3.4 Giappone 0.7 -5.1 3.3 2.5 1.4 Cina 6.1 2.1 7.8 5.7 5.6 India 4.9 -7.5 8.5 5.2 6.0 Africa 3.9 -2.6 3.6 4.4 4.1 Mondo 2.8 -4.1 5.3 4.3 3.6 Nota: dati reali a parità di potere d’acquisto (PPP) per Europa Orientale, America Latina, OPEC, Africa, Mondo. PIL reale in valuta locale negli altri casi. Fonte: Intesa Sanpaolo – Macroeconomic Analysis
5 Italia: un parziale recupero nel 2021 I consumi frenano la crescita del PIL I servizi restano lontani da una ripresa, e sono ancora frenati dalle restrizioni Nota: “Visits to Shops & Recreation” è la media degli indicatori “Retail e tempo libero” e “Alimentari e farmacie”. Fonte: previsioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat e Google LLC (COVID-19 Community Mobility Reports)
6 I rischi sul 1° semestre restano al ribasso… Il PIL è calato dell’1,9% t/t a fine 2020, e potrebbe restare lievemente negativo a inizio 2021. Dati sulla mobilità coerenti con un PIL piatto o lievemente negativo a inizio 2021 16 50 GDP (q/q), lhs 40 12 30 8 Mobility change, retail & recreation 20 4 10 0 0 -4 -10 -20 -8 -30 -12 -40 -16 -50 2019 Q4 2020 Q1 2020 Q2 2020 Q3 2020 Q4 2021 Q1 Fonte: Google LLC (COVID-19 Community Mobility Reports), elaborazioni Intesa Sanpaolo
7 … ma sono positive le prospettive di medio termine Lo shock COVID ha causato un ...ma il ritmo di crescita annua sarà superiore al ampio output gap, che sarà potenziale fino al 2024 (anche grazie alla diffusione colmato nel corso di alcuni anni… dei vaccini, e alla spinta da Next Gen EU) 6 1850 Pre-COVID 3,7 3,9 4 1800 Current 2,0 1.2% 2 1,2 0,3 0,6 1750 0 1700 -2 1650 -4 1600 -6 1550 -8 1500 -10 -8,9 2011 2007 2009 2013 2015 2017 2019 2021 2023 2025 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 Fonte: elaborazioni e previsioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Fonte: previsioni Intesa Sanpaolo su dati Istat
8 Dall’eccesso di risparmio un potenziale di ripresa Il tasso di risparmio ha raggiunto livelli Se l’extra risparmio delle famiglie del 2020 * storicamente molto elevati fosse speso ne deriverebbe un impatto aggiuntivo sui consumi pari a 80 miliardi Income 15,8 15,5 14 Spending 13,3 Savings rate 10 8,1 5,4 6 2,8 2 1,0 1,0 0,81,1 -2 -2,7 -6 -10 -10,7 -14 2019 2020 2021 2022 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat e Nota : (*) Se il tasso di risparmio nel 2021 tornasse sui livelli del www.policyuncertainty.com 2019. Variazione % annua di reddito e spesa delle famiglie in termini nominali, tasso di risparmio in % del reddito disponibile. Fonte: elaborazioni e previsioni Intesa Sanpaolo
9 E’ salita la leva finanziaria delle imprese ma su livelli inferiori rispetto alla crisi del 2011 Evoluzione leva finanziaria e Evoluzione leva finanziaria per oneri finanziari/MOL macro-settore Trasporti e logistica 59 58,6 15,2 Attività artistiche e intrattenimento 53,2 43 Costruzioni 52,6 Oneri finanz./MOL 11,5 50,9 Turismo 51,3 26,0 44,9 Altri servizi 51 49,4 Energie ed estrazione 47,6 48,1 Media 2020: 45,2 Agricoltura 45,2 43,9 45,2 Commercio 44,8 42,4 Leverage 43,6 Alimentare e moda 40,1 37,3 53,0 Altra manifattura 37,6 35,7 Immobiliare 37,2 36,2 Meccanica e Mezzi di trasporto 35,1 0 20 40 60 31,7 0 10 20 30 40 50 60 70 2020 Pre-shock 2011 2020 Pre-shock Nota: stime effettuate su circa 730.000 società di capitali italiane attive nel 2020. Fonte: Banca d’Italia, Note Covid-19, Gli effetti della pandemia sul fabbisogno di liquidità, sul bilancio e sulla rischiosità delle imprese,13 novembre 2020
Buone prospettive per farmaceutica, alimentare, servizi 10 avanzati. Atteso un buon recupero per le costruzioni. In forte ritardo turismo e sistema persona Previsione di recupero dei livelli di fatturato del 2019 nel corso del 2021 (% colleghi; al netto dei «non so») Farma e biomedicale 73,7 17,8 Commercio alimentari e farmaci 55,4 21,5 Agro-alimentare 44,1 24,1 Elettronica e servizi avanzati 37,7 29,9 Utilities 30,0 36,7 Costruzioni e immobiliare 16,4 43,0 Trasporti e logistica 22,2 31,0 Intermedi 19,6 32,6 Sistema casa 10,5 32,5 Servizi professionali 14,5 26,9 Meccanica ed elettrotecnica 5,8 34,7 Servizi personali 4,9 32,2 Filiera dei metalli 5,8 30,8 Commercio diverso da alimentari e farmaci 6,5 21,9 Mezzi di trasporto 7,1 20,9 Nessun calo o crescita nel 2020 Sistema persona 3,0 15,1 Recupero entro il 2021 Turismo 1,2 8,8 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Fonte: survey gestori aziende retail, filiali imprese e Network Italia, ottobre-dicembre 2020
11 Le misure di policy hanno ridotto soprattutto il fabbisogno di liquidità… Gli effetti delle misure di sostegno e l’utilizzo del credito Il fabbisogno di liquidità Il deficit patrimoniale 17,1 27,0 Fabbisogno (€ mld) 33,4 Deficit patrimoniale (€ mld) 48,1 28,0 4,4 Imprese (in % totale) 13,6 12,0 Imprese (in % totale) 19,4 13,8 32,2 Imprese (migliaia) 99,5 87,9 Imprese (migliaia) 141,6 100,7 0 50 100 150 0 30 60 90 120 Covid: con utilizzo del credito Covid: con misure di sostegno Covid: con misure di sostegno Covid: senza misure governative Covid: senza misure governative Nota: stime effettuate su circa 730.000 società di capitali italiane attive nel 2020. Fonte: Banca d’Italia, Note COVID-19, Gli effetti della pandemia sul fabbisogno di liquidità, sul bilancio e sulla rischiosità delle imprese,13 novembre 2020
12 … e fatto decollare i prestiti alle imprese Flussi netti di prestiti a società non finanziarie, dati corretti per le cessioni e cartolarizzazioni, flussi annui (EUR mld) 70 63 60 50 Nel 2020, flusso netto 40 di prestiti alle società 30 non-finanziarie 20 12 fortemente positivo, 10 pari a 63 miliardi, 2 1 0 sostenuto dai prestiti -10 -5 con garanzia -20 -14 pubblica. -19 -20 -30 -40 -50 -47 -60 2014 2012 2013 2015 2016 2017 2018 2019 Fonte: BCE ed elaborazioni Intesa Sanpaolo 2020
13 Forte crescita anche dei depositi delle imprese Flussi netti verso i depositi da società non finanziarie, dati annui (EUR mld) Nel 2020, 88 miliardi sono 100 affluiti sui depositi bancari di c/c società non finanziarie, 80 rispetto ai 20 miliardi circa del 2019. con durata 60 prestabilita I depositi delle imprese sono in parte alimentati 40 rimborsabili con dall'aumento dei prestiti. preavviso Dal 2012, i depositi delle 20 società non finanziarie pct hanno registrato un afflusso 0 totale di 225 miliardi per un depositi totali importo in essere di 392 -20 miliardi, più che 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 raddoppiato nel periodo. Fonte: BCE ed elaborazioni Intesa Sanpaolo
14 Possibile un cambio di passo solo con più investimenti… Investimenti fissi lordi a confronto (2008=100, valori concatenati) 128 miliardi di investimenti in più se 120 120 l’Italia avesse seguito la stessa dinamica 110 della Germania 110 nell’ultimo decennio 100 90 84 80 70 Germania Francia Italia 60 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Fonte: elaborazioni ISP su dati Eurostat
15 … soprattutto immateriali. Digitale, green e R&S le priorità per le imprese Le prime tre opportunità di investimento nel 2021 per dimensione aziendale (% gestori che dichiarano molto diffusa la strategia tra la clientela; al netto dei «non so») Investimenti in soluzioni digitali Investimenti in ottica green Grandi Medie Piccole Investimenti in ricerca e sviluppo Micro 0 5 10 15 20 25 30 35 Fonte: Survey gestori Intesa Sanpaolo, ottobre-dicembre 2020
16 Ancora lungo il percorso verso il digitale Grado di adozione di soluzioni digitali per dimensione aziendale (% imprese; al netto dei «non so») 2020 a confronto Variazione tra 2019 e 2020 53,6 4,3 Soluzioni digitali nei Soluzioni digitali nei 44,4 4,5 processi produttivi e processi produttivi e 30,0 1,7 nella logistica nella logistica 20,4 0,2 48,7 9,2 e-commerce e 33,7 e-commerce e 6,0 marketing digitale 27,2 marketing digitale 4,8 18,3 2,7 60,8 44,0 46,7 30,1 Smart working Smart working 25,8 14,9 8,0 3,0 0 20 40 60 80 0 20 40 60 Grandi Medie Piccole Micro Grandi Medie Piccole Micro Fonte: Survey gestori Intesa Sanpaolo, ottobre-dicembre 2020
17 Essere sostenibili conviene… Premio di sostenibilità: relazione tra sostenibilità e produttività per le aziende manifatturiere sostenibili rispetto a quelle non sostenibili* (anni 2015-2018, valori % ) 12 +10,2 10 +7,9 8 6 +4,5 4 2 0 Imprese lievemente sostenibili Imprese mediamente sostenibili Imprese altamente sostenibili Note: valori incrementali rispetto al benchmark con sostenibilità nulla. Fonte: Istat rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2018
18 … anche perché lo richiede il mercato Maggior prezzo che i consumatori sono disposti a pagare per un prodotto sostenibile (2018, %) 40 37 35 30 28 25 20 20 15 10 7 5 5 3 0 disposto a disposto a disposto a disposto a non disposto a non sa pagare +20% pagare da +11% pagare da +6% a pagare +5% pagare di più a +20% +10% Fonte: Eurobarometer 2018
19 Finanza e investitori credono nella sfida ambientale Numero di fondi ESG creati per anno a livello globale La pandemia ha ulteriormente rafforzato la domanda di investimenti che tengano conto dei fattori ambientali, sociali e di governance sottolineando l’importanza di modelli di business sostenibili e resilienti. I fondi d’investimento sostenibili, a livello globale, hanno raggiunto asset totali per un controvalore pari a 1000 miliardi di dollari e sono Nota: i fondi d’investimento sostenibili sono quei fondi che integrano uno cresciuti del 35% rispetto a fine o più fattori ambientali, sociali e di governance, nella scelta di allocazione del portafoglio. dicembre 2019. Fonte: Bloomberg, Intesa Sanpaolo
20 Importanti comunicazioni Gli economisti che hanno redatto il presente documento dichiarano che le opinioni, previsioni o stime contenute nel documento stesso sono il risultato di un autonomo e soggettivo apprezzamento dei dati, degli elementi e delle informazioni acquisite e che nessuna parte del proprio compenso è stata, è o sarà, direttamente o indirettamente, collegata alle opinioni espresse. La presente pubblicazione è stata redatta da Intesa Sanpaolo S.p.A. Le informazioni qui contenute sono state ricavate da fonti ritenute da Intesa Sanpaolo S.p.A. affidabili, ma non sono necessariamente complete, e l'accuratezza delle stesse non può essere in alcun modo garantita. La presente pubblicazione viene a Voi fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, ed a titolo meramente indicativo, non costituendo pertanto la stessa in alcun modo una proposta di conclusione di contratto o una sollecitazione all'acquisto o alla vendita di qualsiasi strumento finanziario. Il documento può essere riprodotto in tutto o in parte solo citando il nome Intesa Sanpaolo S.p.A. La presente pubblicazione non si propone di sostituire il giudizio personale dei soggetti ai quali si rivolge. Intesa Sanpaolo S.p.A. e le rispettive controllate e/o qualsiasi altro soggetto ad esse collegato hanno la facoltà di agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi materiale sopra esposto e/o di qualsiasi informazione a cui tale materiale si ispira prima che lo stesso venga pubblicato e messo a disposizione della clientela. Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Intesa Sanpaolo S.p.A. e le altre società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo (di seguito anche solo “Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo”) si sono dotate del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231” (disponibile sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo: https://group.intesasanpaolo.com/it/governance/dlgs-231-2001) che, in conformità alle normative italiane vigenti ed alle migliori pratiche internazionali, include, tra le altre, misure organizzative e procedurali per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse, ivi compresi adeguati meccanismi di separatezza organizzativa, noti come Barriere informative, atti a prevenire un utilizzo illecito di dette informazioni nonché a evitare che gli eventuali conflitti di interesse che possono insorgere, vista la vasta gamma di attività svolte dal Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, incidano negativamente sugli interessi della clientela. In particolare, l’esplicitazione degli interessi e le misure poste in essere per la gestione dei conflitti di interesse – facendo riferimento a quanto prescritto dagli articoli 5 e 6 del Regolamento Delegato (UE) 2016/958 della Commissione, del 9 marzo 2016, che integra il Regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sulle disposizioni tecniche per la corretta presentazione delle raccomandazioni in materia di investimenti o altre informazioni che raccomandano o consigliano una strategia di investimento e per la comunicazione di interessi particolari o la segnalazione di conflitti di interesse e successive modifiche ed integrazioni, dal FINRA Rule 2241, così come dal FCA Conduct of Business Sourcebook regole COBS 12.4 – tra il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo e gli Emittenti di strumenti finanziari, e le loro società del gruppo, nelle raccomandazioni prodotte dagli analisti di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono disponibili nelle “Regole per Studi e Ricerche” e nell'estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse”, pubblicato sul sito internet di Intesa Sanpaolo S.p.A all’indirizzo https://group.intesasanpaolo.com/it/research/RegulatoryDisclosures. Tale documentazione è disponibile per il destinatario dello studio anche previa richiesta scritta al Servizio Conflitti di interesse, Informazioni privilegiate ed altri presidi di Intesa Sanpaolo S.p.A., Via Hoepli, 10 – 20121 Milano – Italia. Inoltre, in conformità con i suddetti regolamenti, le disclosure sugli interessi e sui conflitti di interesse del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo sono disponibili all’indirizzo https://group.intesasanpaolo.com/it/research/RegulatoryDisclosures/archivio-dei-conflitti-di-interesse ed aggiornate almeno al giorno prima della data di pubblicazione del presente studio. Si evidenzia che le disclosure sono disponibili per il destinatario dello studio anche previa richiesta scritta a Intesa Sanpaolo S.p.A. – International Research Network, Via Romagnosi, 5 - 20121 Milano - Italia. A cura di: Gregorio De Felice, Chief Economist & Head of Research Intesa Sanpaolo SpA
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