LINEE GUIDA ENVIPLANS - la pianificazione e la gestione integrata e sostenibile dell'ambiente urbano - Coordinamento Agende 21 ...
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LINEE GUIDA ENVIPLANS la pianificazione e la gestione integrata e sostenibile dell’ambiente urbano Novembre 2006
3 AUTORI E RINGRAZIAMENTI Responsabile del Progetto: Coordinamento Agende 21 locali italiane Eriuccio Nora, (leader di progetto)) Direttore del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane • Emilio D’Alessio, Presidente • Eriuccio Nora, Direttore e Responsabile Progetto Il testo delle Linee Guida è stato curato da: • Filippo Lenzerini, Project manager Maria Berrini e Lorenzo Bono • Maria Elisa Zuppiroli, Emanuele Buda, Segreteria di Ambiente Italia – Istituto di Ricerche, Milano (Italia) • Giordano Cuoghi, Webmaster maria.berrini@ambienteitalia.it Hanno collaborato: Elisa Baldet, Roberta Castri, lorenzo.bono@ambienteitalia.it Marco Malaguti, Marina Krajina www.ambienteitalia.it Comitè 21 I contributi inclusi nel testo sono stati impostati • Eric Guillon, Presidente • Anne-Marie Sacquet, Direttore Generale e verificati insieme a: • Antoine Charlot, Responsabile del programma Sarah Mc Mahon, Pete Fryer, Dave Tuffery «Territoires durables» e Ian Mc Cormack (Bristol Council, UK) • Anne Lemaire, Responsabile Amministrativo http://www.bristol-city.gov.uk/ccm/portal • Christine Delhaye, Responsabile Comunicazione Le linee Guida sono state elaborate grazie ai contributi Hanno collaborato: Jennifer Sonneville, Elisa Baldet, e al dibattito emersi negli incontri tra le città Fulvia Cugini,Yasmine Bourjlate, Cécile Drouillet,Alexia partecipanti ad ENVIPLANS e organizzati dai Partner Nauleau. di Progetto: Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio Coordinamento Agende 21 locali italiane, Comitè 21 • Bruno Bravetti, Responsabile del Progetto e Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio • Pier Roberto Remitti, Esperto tecnico del Progetto, www.a21italy.it Coordinatore www.comite21.org • Marina Krajina, Segreteria www.adriatic-ionian.org • Collaborazione: Anna Laura Lacerra CORE GROUP Comune di Pavia: Koper (Slovenia): Agglomerato Urbano Cosenza - Rende: Pinuccia Balzamo, Gianni Mittino Bruna Pisot-Saksida Leo Acri, Laura Cipparrone Comune di Roma: Igoumenitsa (Grecia): Comune di Firenze: Mauro Degli Effetti, Alessandro Salone Costantin Calfelis Riccardo Pozzi, Armanni Oberdan Comune di Trento: Patras (Grecia): Comune di Padova: Massimo Simoni Konstadinos Konstadakopoulos, Francesco Bicciato, Patrizio Mazzetto, Comune di Venezia: Konstadinos Karpetas Daniela Luise, Cinzia Rinzafri, Andrea Beatrice Nazzari, Eliana Caramelli, Dennis Split (Croazia): Angrilli, Michele Zuin Wellington, Cristiana Scarpa Bozidar Capalija, Ljubomir Urlic, Communauté d’agglomération Ouest A.U. Cesano Maderno, Desio, Meda, Seveso: Nikola Horvat, Marina Kuzmanic Petres Provence: Marzio Marzorati, Sabrina Bobbiesi, Raffaella Bar (Montenegro): Bernard Granie, Suzanne Marceau, Patrick Mariani, Sara Geromin, Mariepa Favonio Cazim Nikezic Boullay, Marie-Claude Dho-Fiandinio, A.U. Chieti-Pescara Durres (Albania): Mireille Fernandez Provincia di Chieti, Provincia di Pescara, Sokol Kokomani, Eda Caushi Città di Rijeka: Comune di Chieti, Comune di Francavilla al Lezhe (Albania): Doris Sosic, Tanja Saulig, Ljubomir Stojnic, Mare (CH), Comune di San Giovanni Teatino Pjeter Kola Lorena Mekic (CH), Comune di Pescara, Comune di Neum (Bosnia): Cepagatti (PE), Comune di Manoppello (PE), Djuro Obradovic ADVISORY GROUP Comune di Montesilvano (PE), Comune di Comune di Ancona: Spoltore (PE), Comune di Cappello sul Tavo DISSEMINATION GROUP Piero Remitti, Claudio Centanni (PE)): Massimo Luciani, Mauro Latini, Ugo APAT: Comune di Ferrara: Esposito, Bernardo Appignani, Mariangela Silvia Brini, Patrizia Franchini, Michele Ferrari, Giovanna Rio Appignani, Rudy D’Amico, Edoardo De Blasio Rosalba Silvaggio, Pace Manuela Comune di Genova: C.A. Ouest Etang de Berre: DEXIA CREDIOP Italia: Alberto Santel, Cristina Verdacchi Gaby Charroux, Jean-Edouard Dutech, Giovanna Amato, Angelo Galasso Comune di Lucca: Marie-Pierre Tignel, Serge Pons, Frédéric FORMEZ: Mauro di Bugno, Cecilia Martini, Boullerne, Jean-Edouard Dutech Antonio Saturnino, Cinzia Di Fenza, Francesca Viani C.A. Garlaban Huveaune Sainte-Baume: Annaelisa Fersini Comune di Modena: Alain Belviso, Robert Abad, Joëlle Laborrier Banca Popolare Etica Giovanni Franco Orlando, Nadia C.A. Dracenoise: Gruppo di Lavoro Città Sostenibili: Paltrinieri, Ana Maria Solis, Beatrice Max Piselli, Francis Aynaud, Vanni Bulgarelli, Catia Mazzeri, Bruzzone, Sophie Perrymon Alessandro Ghinoi Bruna Paderni, Alessandro Pelligra C.A. Pole Azur Provence: Rete Agende 21 della Toscana: Comune di Palermo: Jean-Pierre Leleux, Catherine Jouve, Katia Michela Di Matteo, Giovanni Avanti, Ornella Amara Torelli, Hélène Noharet Concetta Musumeci
4 La pianificazione e la gestione integrata e sostenibile dell’ambiente urbano ALTRI PARTECIPANTI: Comune di Bari (Francesco Muciaccia), Giorgiana Palman, Ville de Hyères Eirla (Ali Brahimi), Sh.a Ujsjelles Comune di Brindisi (Mauro D’Attis), (Adelaïde Brieuc), PSA Peugeot Citroen Kanalizima (Zef Maci), Flokal (Nikoll Comune di Casarano (Claudio Pedone), (Allot Philippe), C.A. Mulhouse Sud Alsace Lleshi), Seksioni Skerbue (Nikoll Gjoni), Comune di Cormano (Sonia Truant), (Arnold Fabienne), Communauté de Biolog Eirla Lezhe (Jak Gjini), Agenia Comune di Lecco (Carlo Castelli, Angelo communes Marne et Chantereine (Buquet 100% Shqip (Edmond Vlashaj), Uretroja Ricchetti), Comune di Monfalcone (Rada Nadége), Eurocities (Allen Creedy), Shesbimit Pyia (Petrit Marku), Drejtan Orescanin), Comune di Ravenna UNESCO (Peter Dogse), Ville de Draejtanis Fin. (Mark Zefi), Nikujeta Ikq (Alessandra Di Maggio, Maria Cristina Narbonnes (Etero Mariline), DEXIA (Gjovelin Gjeloski), Città di Scutari Innocenti, Raffaella Rosetti)), Comune di (Flamand Eric, Orjebin Caroline, Verdier (Zemaida Castrati), Città di Zadar Rimini (Laura Massari, Karen Visani), Axelle), Università Paris Dauphine (Forster- (Miljenko Pericic, Anita Grzan-Martinovic, Comune di Salerno (Vincenzo Maiorino, Busson Ulrike), Ville de Lille (Gueguen Zana Klaric), Cistica Zadar (Ivica Vidov, Angela Magliacano), Comune di San Isabelle), Conseil Géneéral de l’Essonne Tomislav Curko), Tehnik D.O.O. (Dubravko Benedetto del Tronto (Paolo Canducci), (Letheule Séverine), Veolia Water(Maurel Horvat, Valdo Balent), Ured Drzavne Comune di Torchiarolo (Giovanni Golia), Delphine), AMGVF (Piron Ludovic), CA Uprave Zadar (Milan Miocic-Stosic), Otok Provincia di Lucca (Piero Manconi), des Hautes de Biévres (Recouvreur Daniel), Ugljan D.O.O.(Mladen Lucin), EC Provincia di Salerno (Angelo Paladino), Insula (Prima Judith), MEED (Sainteny Delegation Croazia (Mojca Starc), Dvokut Provincia di Bologna (Valentina Beltrame), Guillame), Institut Angenius (Splee Ekro (Marta Brkic), Cistica Zadar (Danilo Regione Liguria (Laura Tubelli), Regione Rabehanta Stéphane), Facoltà di Economia Skoric), HGK Zadar (Mato Ostojic), Cistica Lombardia (Olga Talamucci, Carlotta di Split (Maja Fredotovic), Istituto di Salute Zadar (Dusan Cerina), Ind-Eko Rijeka (Ilija Sigismondi, Marta Vailati, Simonetta Pubblica-Dip.Ecologia di Rijeka (Nada Smitran), Cisti Otok-Opcina Vir (Zeljko Roncari, Debora Dazzi, Sandra Zappella), Matkovic, Dusanka Cuzela-Bilac), Regione Buskulic), Zavod za Prosterno Planiranje Regione Umbria (Paolo Camerieri, Marche (Michela Tonucci, Valentina Jacan), Zadar (Igor Ramov), Zadarska Zupanija Nicoletta Tasso), Gruppo di Lavoro AAP2020 (Zorana Radetic), Undi (Gjoke (Nives Kozulic), Tehnic (Djuro Horvat, Dujo Network CLEAR (Alessandra Vaccari), Gjini), Caritas Svizzera (Nikolin Ujka), Klub Cerina, Konrad Gunther), Civil Engineering Agenzia Innova 21 (Simone Paleari), Ekologhe (Zef Imeraj), Shojety Ujedis Institute of Cratia (Miljenko Weiss), Faculty Ministero dell’Ambiente (Mara Cossu), Edulim (Gjerg Elezi), Quarku Lezhe (Ndrec of Chemical Engineering and Technology Arpa Emilia-Romagna (Paolo Cagnoli), Gjini), D.K.SH.P. Lezhe (David Malci), Zagreb (Igor Sutlovic), Uniadrion (Giorgio ANAB (Aldo Scarpa), Matteo Mascia, Drbu Lezhe (Vlash Toma, Gjyste Mdoci), Praderio). Domenico Mazza, Salvatore Quattrocchi, Shoqata Ekoturizmit (Vladimir Prenga), Lo staff di Comité 21 esprime i suoi più sinceri ringraziamenti a la Région Provence-Alpes-Côte d’Azur per il suo sostegno nello sviluppo del Progetto ENVIPLANS
5 INDICE Premessa 6 4 Come approfondire l’analisi iniziale 39 e finalizzarla allo sviluppo del Piano Guida alla lettura 9 4.1 Raccogliere e comunicare le informazioni di base 40 1 Introduzione 11 4.1.1 Come organizzare e restituire l’informazione. 40 1.1 Di cosa parliamo 12 Che tipologie di reporting utilizzare 1.2 Quale ruolo è richiesto agli Stati 14 4.1.2 Come selezionare gli indicatori per il reporting 41 e alle Regioni del Sud Europa 4.1.3 Come acquisire i dati necessari. 42 4.1.4 Come comunicare l’informazione 43 1.3 Il progetto South-EU Urban ENVIPLANS 14 1.4 Le Linee Guida ENVIPLANS 15 5 Come sviluppare i contenuti del piano, 45 come specificarli per orientarlo all’Azione 2 Come prepararsi ad attivare o a rilanciare 19 5.1 Definire gli obiettivi, impostare i target 46 il ciclo della pianificazione integrata 5.1.1 Che cos’è un target, a cosa serve 46 2.1 Base line review, capire il contesto. 20 5.1.2 La loro definizione è un fatto di natura culturale 47 Il metodo del Preaudit ENVIPLANS e politica 2.1.1 Preaudit: I passi da seguire 20 5.1.3 Quali sono i passi da fare . 47 2.1.2 Preaudit: i contenuti del rapporto 21 5.2 Articolare e selezionare in via preliminare 48 2.1.3 Preaudit: aspetti rilevanti 21 le azioni potenziali 2.1.4 Preaudit: l’autovalutazione 22 5.2.1 Come si sviluppano le fasi di generazione 48 2.2 Il Preaudit ENVIPLANS: risultati emersi 22 e selezione delle azioni 2.2.1 Di quali piani si deve tenere conto 22 5.3 Definire ruoli e responsabilità, articolare 49 3 Come tenere in considerazione e orientare 25 il Piano nel suo programma operativo gli aspetti organizzativi e istituzionali 5.3.1 A chi attribuire le responsabilità di attuazione 49 del Piano. 3.1 Definire le principali caratteristiche del ciclo di Piano 26 5.3.2 In che modo è utile strutturare il programma operativo 50 3.1.1 I temi di cui occuparsi 26 3.1.2 Con che taglio e a che livello di approfondimento 28 5.4 Specificare gli aspetti finanziari 51 3.1.3 Quale dovrebbe essere l’ambito territoriale 29 5.5 Chiudere il cerchio: monitoraggio, contabilizzazione, 52 3.1.4 Quale dovrebbe essere l’orizzonte temporale 29 auditing, valutazione dei risultati, rendicontazione 3.2 Definire la relazione con gli altri piani, regolamenti, 30 e revisione degli obiettivi statuti esistenti 6 Allegati 55 3.2.1 Come bisogna tenere conto di altri piani o strumenti 30 6.1 Le 5 sperimentazioni 56 esistenti o in fase di redazione 3.2.2 Che livello di cogenza, che autorevolezza 30 6.2 Risorse per approfondire 56 può avere il piano 6.2.1 Aria 56 3.3 Impostare le modalità e le risorse per l’elaborazione 32 6.2.2 Mobilità 57 e l’attuazione del Piano 6.2.3 Energia e clima 59 6.2.4 Rumore 60 3.3.1 Quale assetto organizzativo, chi da avvio 32 6.2.5 Rifiuti e consumi 61 al processo e come. 6.2.6 Territorio (aree verdi ed edificate) 63 3.3.2 Quali risorse interne ed esterne attivare 33 3.3.3 Come costruire, motivare e formare la struttura 33 tecnica responsabile 3.3.4 Su quali risorse economiche è possibile contare 34 3.4 Attivare i meccanismi partecipativi 34 3.4.1 Chi sono i protagonisti del ciclo di pianificazione 34 3.4.2 Chi decide e in che modo si lavora 36 3.4.3 Come impostare al meglio i meccanismi partecipativi 36 3.4.4 Come suscitare una maggiore consapevolezza 37 e partecipazione dei cittadini.
6 La pianificazione e la gestione integrata e sostenibile dell’ambiente urbano PREMESSA Il Presidente del Coordinamento Agende 21 italiane Emilio D’Alessio e politiche europee per lo sviluppo sostenibile Strategie Europee e nazionali che sostengano questo L delle aree urbane sono sempre state un riferimen- to importante per le città italiane. Il nostro Coordi- impegno.La Strategia Tematica sull’Ambiente Urba- no europea, nata con l’ambizione di trasformarsi in namento Agende 21 Italiane è nato e si è consolidato una direttiva agli Stati Membri,si è progressivamente per iniziativa di molto città italiane, stimolate dal stemperata fino alla dimensione di una comunicazio- confronto con altre reti di realtà europee e sostenute ne,che conserva tuttavia alcuni spunti di grande inte- dalle iniziative della Commissione. resse,ma che andrebbe sviluppata con altri strumenti Le oltre 300 autorità locali associate nel Coordina- più operativi. Su questa necessità di rilancio forte mento Agende 21 Locali Italiane credono infatti in della spinta che aveva dato origine ai lavori per la un nuovo modello di governance, in un percorso di Strategia Europea si è chiaramente espressa la re- condivisione delle scelte, di trasparenza dei proces- cente Risoluzione del Parlamento Europeo. si, di partecipazione dei cittadini. Credono in una Da parte nostra non può che essere rinnovata una nuova visione dello sviluppo che privilegi l’uso ra- sollecitazione rivolta alle Regioni e ai Governi cen- zionale delle risorse, l’equità sociale, la cooperazio- trali, in particolare dei Paesi del Sud Europa coinvol- ne e la sussidiarietà. L’esperienza delle centinaia di ti nel Progetto ENVIPLANS, affinché venga assun- Agende 21 Locali italiane ha evidenziato grandi ta un’iniziativa chiara, coerente con quanto propo- potenzialità e dato risposta a una domanda di coin- sto da queste Linee Guida. volgimento e partecipazione che non riesce a trova- Le città e i territori sono il motore dell’economia e il re riscontro nei tradizionali modelli amministrativi laboratorio del progresso sociale e politico. I grandi e di pianificazione. temi di governo quali le politiche dell’energia e della Per noi gli Aalborg Commitment approvati nel giu- mobilità, l’istruzione e la formazione, i servizi al cit- gno 2004 a conclusione della 4° Conferenza sulle cit- tadino, l’uso del territorio e delle altre risorse, l’in- tà europee sostenibili sono un riferimento importan- clusione sociale e la sicurezza, vanno affrontati con te che ci impegna ad attivare o a rilanciare percorsi strategie nazionali e regionali coerenti e organiche, di analisi, di adozione di target e di sviluppo parteci- condividendo impegni e responsabilità tra i diversi pato di programmi di azione. livelli istituzionali. Per queste ragioni ci siamo impegnati nel Progetto C’è bisogno anche di un’iniziativa che punti a valoriz- ENVIPLANS. Lo sviluppo del Progetto ci ha dato zare le reti di relazioni che le città stanno creando nel modo di mantenere viva la disponibilità di molte bacino del Mediterraneo e di cui la partnership che realtà europee a sperimentare percorsi di pianifica- ha dato vita al Progetto ENVIPLANS è un esempio zione ambientale integrata, confrontandosi con gli e un tassello importante. Le loro indicazioni, molte strumenti di piano vigenti (e con i loro limiti eviden- delle quali riportate in queste Linee Guida,potrebbe- ti), affinando le modalità più adatte ai nostri contesti. ro trovare spazio in una Strategia Urbana Mediterra- Lo scambio di esperienze, l’analisi dei diversi model- nea, che secondo noi dovrebbe vedere l’Italia, per il li esistenti nel sud europa, la costruzione condivisa di suo naturale carattere di ponte geografico e cultura- queste “Linee Guida per la pianificazione e la gestio- le in questa area, in un ruolo importante di spinta e di ne sostenibile degli ambienti urbani” sono state le coordinamento di un gruppo allargato di nazioni. tappe e i risultati fondamentali di ENVIPLANS. In attesa che altri assumano le loro responsabilità, Ovviamente questo non basta.Abbiamo bisogno di noi continueremo comunque a fare la nostra parte.
7 Il Presidente del Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio Luciano D’Alfonso ono particolarmente lieto, quale Presidente del Da tempo il Forum delle Città dell’Adriatico e del- S Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio, di presentare le prime Linee Guida per la pianifica- lo Ionio ha come obiettivo la definizione di strate- gie comuni, focalizzando l’attenzione sullo svilup- zione e la gestione integrata e sostenibile dell’am- po delle città che, se non opportunamente indiriz- biente urbano che fanno riferimento al progetto zato e perseguito secondo criteri di sostenibilità, ri- South EU Urban Enviplans. schia di peggiorare la già compromessa qualità del- Questo importante e innovativo documento è nato la vita e aggravare il deterioramento dell’ambiente grazie alla dedizione e al lavoro di quanti, con com- naturale negli anni a venire. petenza e professionalità, hanno dedicato il proprio Le linee guida si propongono come principale stru- impegno alla ricerca e all’approfondimento degli mento a disposizione delle amministrazioni locali obiettivi previsti dalla Strategia Tematica sull’Am- che vogliano dotarsi di Piani di Gestione integrata biente Urbano. e sostenibile dell’ambiente urbano, una ambiziosa L’attuazione delle indicazioni contenute nelle Li- sfida lanciata da Enviplans nella direzione di uno nee Guida costituirà un impegno strategico impre- sviluppo concretamente sostenibile e duraturo. scindibile se si vuole garantire che le tematiche del- In tal senso il Forum auspica che questo documen- la sostenibilità siano centrali nei processi decisio- to possa essere pienamente acquisito e attuato dal- nali urbani. E ciò non solo per i Paesi che hanno le comunità locali al fine di animare un percorso contribuito alla redazione delle linee guida, tra lo- comune in queste fondamentali tematiche tra le cit- ro diversi anche dal punto di vista dei rispettivi or- tà adriatiche e ioniche e, in prospettiva, tra tutte le dinamenti. città dell’ Euroregione mediterranea.
9 GUIDA ALLA LETTURA Le Linee Guida ENVIPLANS sono state sviluppa- Le Linee Guida sono integrate da “Box” contenenti: te in un progetto, avviato nel Gennaio 2005 su sol- ■ Brevi citazioni di frasi espresse dai partecipanti lecitazione della Commissione Europea, con l’e- (Le Opinioni) splicito obiettivo di anticipare e sperimentare sul ■ Rimandi a siti web o indicazione di documenti e campo i concetti sviluppati nei documenti prepara- esperienze, utili ad approfondire i temi trattati in tori della Strategia europea Tematica sull’Ambien- sintesi dalle Linee Guida (Approfondimenti) te Urbano (adottata nella sua versione definitiva ■ Collegamenti diretti da cui scaricare schede, gui- nel 2006, come Comunicazione)1. de, esempi, utili allo sviluppo di singoli passi delle Linee Guida (Archivio Strumenti e Archivio Documenti). Le Linee guida ENVIPLANS si aprono con un’In- troduzione che chiarisce il contesto, i modelli di ri- Le Linee Guida si concludono con un Allegato che ferimento e il percorso con cui le Linee guida si so- rimanda all’Archivio contenente i Rapporti di resti- no sviluppate. Con i Capitoli successivi si offrono ai tuzione delle 5 Sperimentazioni che hanno accompa- lettori (politici, amministratori, consulenti nel cam- gnato il Progetto, e che riporta una selezione di Ri- po della sostenibilità locale) numerose raccoman- sorse utili all’approfondimento di tipo “tematico”. dazioni e diversi suggerimenti, nati dall’esperienza e dal confronto tra le città del Sud Europa, parteci- Note panti al progetto ENVIPLANS, utili a sviluppare in modo ottimale i diversi passi di un ciclo di “pia- 1. Link al sito: nificazione e gestione integrata e sostenibile del- http://ec.europa.eu/environment/urban/thematic_strategy.htm; Link al documento Strategia Tematica sull’ambiente Urbano - 11.1.2006 - l’ambiente urbano” che tenga conto delle realtà del COM(2005)718 definitivo Sud Europa. http://ec.europa.eu/environment/urban/pdf/com_2005_0718_it.pdf
11 1 Introduzione
12 La pianificazione e la gestione integrata e sostenibile dell’ambiente urbano 1 Introduzione Questa introduzione, prima di condurre il lettori, Anche nel documento preparatorio prodotto nel con i capitoli successivi, al dettaglio delle proposte febbraio 2005 dal Gruppo di Lavoro istituito dalla sviluppate con il Progetto ENVIPLANS, chiarisce DG Ambiente4, si sottolineava in modo molto forte i seguenti aspetti: l’importanza di Piani che adottassero “…un ap- ■ A che modelli ci riferiamo quando parliamo di proccio più onnicomprensivo (olistico), risolvendo strumenti di “pianificazione e gestione integrata così le contraddizioni dovute alla compartimenta- e sostenibile dell’ambiente urbano” zione alle politiche settoriali”. ■ Quale ruolo è richiesto agli Stati e alle Regioni del Sud Europa, cosa si aspettano da loro le am- Ma un ulteriore riferimento lo troviamo negli Aal- ministrazioni locali borg Commitments5, là dove le città firmatarie, rife- ■ Come è nato e come si è sviluppato il Progetto rendosi ad un concetto molto ampio di Sostenibilità ENVIPLANS Locale (che include e integra con la dimensione am- ■ Quali sono i 4 pilastri essenziali del processo di Pia- bientale anche la dimensione socio – economica) si no, rispetto ai quali le Linee Guida ENVIPLANS impegnano in modo forte a sviluppare approcci e forniscono specifiche indicazioni operative strumenti di pianificazione integrati e partecipati: ■ Impegno n.1 - Governance:“rafforzare i processi de- cisionali attraverso la democrazia partecipativa…” 1.1 Di cosa parliamo ■ Impegno n. 2 - Gestione:“attuare cicli efficaci di pianificazione e gestione, dalla formulazione delle Cosa intendiamo, a che modelli ci riferiamo quando strategie alla loro attuazione e valutazione…”. parliamo di strumenti di “pianificazione e gestione integrata e sostenibile dell’ambiente urbano” ? Nella fase di conclusione del progetto ENVIPLANS Nella Strategia europea Tematica sull’Ambiente Ur- (il 26 settembre 2006), è inoltre stata approvata una bano2, adottata nel Gennaio 2006 nella forma di Co- “Risoluzione del Parlamento europeo sulla strate- municazione, troviamo un riferimento autorevole. gia tematica sull’ambiente urbano”6 che rappre- Le linee Guida ENVIPLANS sono state sviluppate in senta ora un riferimento molto forte per gli Stati un progetto,avviato (nel Gennaio 2005) un anno pri- Membri e una chiave di rilancio della Strategia di ma della adozione della Comunicazione sulla Strate- cui si dovrà tenere conto nelle strategie europee e gia su sollecitazione della Commissione Europea, nazionali di attuazione. con l’esplicito obiettivo di anticipare e sperimentare Il contenuto della Risoluzione rappresenta in un sul campo i concetti sviluppati nei documenti prepa- certo senso la “base giuridica” delle Linee Guida ratori della Strategia.In quei testi preliminari il Piano ENVIPLANS, soprattutto là dove si ribadisce (in di gestione dell’ambiente urbano viene definito nel modo coerente con i documenti preparatori della modo che segue:“Un piano di gestione dell’ambiente Strategia) la necessità di dotare le aree urbane di urbano è un documento strategico che descrive gli Piani di Gestione Sostenibile e di fare di questi lo obiettivi ambientali e le politiche urbane (breve,medio strumento di orientamento per i Fondi europei. e lungo termine).Esso fornisce una visione chiara,una strategia generale ed un piano d’azione per il raggiun- Il Parlamento Europeo,con il testo della Risoluzione: gimento di obiettivi quantificabili, come pure i pro- 1. si compiace della comunicazione della Commis- grammi necessari per indirizzare le decisioni gestiona- sione sulla STAU; ma ritiene tuttavia che non sia suf- li quotidiane”3. La Comunicazione del gennaio 2006 ficiente a realizzare gli obiettivi stabiliti dal 6° PAA; inoltre,sancisce in modo definitivo che la Commissio- 4. deplora che, contrariamente alle intenzioni del 6° ne Europea promuove “l’approccio integrato per la PAA, la Commissione non proponga misure nei ter- gestione dell’ambiente urbano”. La Comunicazione mini giuridicamente vincolanti che consentono di dichiara infatti che “…le autorità locali che ottengono raggiungere gli obiettivi fissati dal 6° PAA; i migliori risultati ricorrono a un approccio integrato 7. insiste sul fatto che la Commissione, d’intesa con per la gestione dell’ambiente urbano adottando piani le autorità nazionali, debba incitare tutti gli agglo- di azione,strategici e a lungo termine”. merati superiori ai 100.000 abitanti, ad elaborare un
1 Introduzione 13 piano di gestione urbana sostenibile (PGUS) e un cora non esiste una pratica di pianificazione e di ge- piano di trasporti urbani sostenibili (PTUS); stione integrata e sostenibile dell’ambiente urbano, 14. invita gli Stati membri a dare la priorità, nei ri- che si possa definire consolidata, dotata di risorse, di spettivi ambiti di riferimento strategico nazionale e autorevolezza e di capacità di incidere in modo dura- nei loro programmi operativi, al finanziamento di turo nei confronti di altri interessi e altre politiche. progetti capaci di realizzare una gestione sostenibile Nel Sud Europa esistono, e le reti partner del pro- delle aree urbane e di piani di trasporto, nonché di getto hanno contribuito a diffonderle, iniziative di progetti che limitino lo sviluppo edilizio nelle zone pianificazione e strumenti di gestione ambientale verdi e promuovano invece la riqualificazione di di carattere volontario (le Chartes pour l’Environ- aree dismesse, (e promuovano) l’impianto di alberi nement in Francia, le Agende 21 locali, il reporting lungo le strade e la creazione di nuove aree verdi; e la contabilità ambientale in Italia, EMAS in tutti 51. sottoscrive le raccomandazioni della Commis- gli Stati Membri, ecc.), ma sappiamo che si tratta di sione secondo cui è opportuno adottare un approc- esperienze ancora pionieristiche e comunque non cio integrato alla gestione dell’ambiente urbano e ri- dotate del ruolo che gli sarebbe dovuto. tiene che, se applicato a livello locale con l’appoggio Ovviamente sappiamo anche che altri strumenti di degli Stati membri, tale approccio dovrebbe essere Piano – quelli urbanistici, ma non solo - hanno in considerato come uno dei criteri per la concessione questi anni subito riforme, in alcuni casi positive di risorse a titolo dei Fondi strutturali e di prestiti (ma purtroppo non ovunque), e stanno comunque della Banca europea per gli investimenti (BEI); diventando oggetto – grazie alla Direttiva Europea 52. chiede alla BEI di migliorare i suoi strumenti di sulla Valutazione Ambientale Strategica – di proce- prestito onde promuovere con efficacia uno svilup- dure di valutazione ambientale che li hanno spinti, po urbanistico sostenibile, e di dare la priorità agli o li spingeranno in futuro, a rinnovarsi, assumendo attuali programmi e progetti urbanistici di attuazio- al loro interno le tematiche ambientali come una ne dei PGUS, in particolare nel settore dell’efficien- componente “da tenere in forte considerazione” . za energetica, delle energie rinnovabili e delle infra- strutture di trasporto urbano sostenibile; invita inol- Ciò di cui ci parla la Strategia Tematica sull’ambien- tre la BEI a fare in modo che gli investimenti che fi- te urbano e in modo ancora più forte ed esplicito la nanzia non contrastino con gli obiettivi di una ge- Risoluzione del Parlamento Europeo è però qualco- stione urbanistica sostenibile; sa di più rilevante. Gli strumenti a cui si fa riferimen- to sono Piani (e Sistemi per la loro gestione conti- Nei nostri territori – nei territori del Sud Europa - an- nua) che mettano al centro della loro elaborazione LE OPINIONI F. Bicciato ne partecipata di un Parco urbano (con i mandazioni espresse dagli Impegni di Assessore Ambiente cittadini del quartiere e il nostro Asses- Aalborg. L’obiettivo del Progetto ENVI- Comune di Padova sorato Urbanistica); abbiamo avviato PLANS è stato quello di offrire alle co- Le politiche ambientali hanno succes- una campagna per gli Acquisti Verdi (in munità locali nuovi approcci culturali: so solo se si sviluppano in modo inte- collaborazione con l’Assessorato allo la democrazia partecipativa e la consi- grato con le altre politiche e con il co- Sport e associazioni sportive); abbiamo derazione delle sfide ambientali nelle involgimento dei cittadini. avviato con l’Assessorato Mobilità e loro interdipendenze. Inoltre il Proget- A Padova grazie all’attivazione di con gli agricoltori una verifica sulla pos- to si è basato sulle esperienze locali Agenda21 abbiamo creato le condizio- sibilità di utilizzare biodiesel per il tra- per definire un quadro di riferimento ni per sviluppare idee e collaborazio- sporto pubblico locale. comune per lo sviluppo di strumenti di ne con i cittadini e tra i diversi servizi pianificazione e gestione dell’ambien- dell’amministrazione. Comitè 21 te urbano, raccogliendo le sollecitazio- In questo modo stiamo attuando il Piano Francia ni locali anche per quanto riguarda il si- Energetico (con la collaborazione delle Questi piani devono inserirsi in un per- stema europeo di regolamentazione e scuole e del nostro Settore Edilizia Sco- corso partecipativo e di miglioramento finanziamento. La metodologia di lastica); abbiamo avviato la progettazio- continuo, in modo coerente alle racco- Agenda 21 è servita da riferimento.
14 La pianificazione e la gestione integrata e sostenibile dell’ambiente urbano le politiche ambientali, che sappiano affrontarle in 1.2 Quale ruolo è richiesto agli Stati modo integrato (tra loro e con le altre politiche), do- tando così la comunità locale di una strategia di svi- e alle Regioni del Sud Europa luppo sostenibile, con “obiettivi chiaramente defini- Secondo la Comunicazione del gennaio 2006 è com- ti, consultazione pubblica, accettazione delle respon- pito degli Stati Membri e delle Regioni europee rac- sabilità, procedure di monitoraggio dei progressi cogliere in modo serio la raccomandazione espressa compiuti, revisione, audit e rendicontazione…”7. dalla Strategia: “... La Commissione raccomanda vi- vamente alle autorità locali di adottare le misure op- La Strategia raccomanda come priorità ambientali portune per favorire un più ampio ricorso alla gestio- che devono essere oggetto di pianificazione e ge- ne integrata a livello locale e incoraggia le autorità na- stione a scala urbana, “la protezione del clima, la tu- zionali e regionali ad appoggiare tale processo…” tela della biodiversità, la promozione della qualità Queste ultime devono quindi attivare strategie ef- di vita, l’uso sostenibile delle risorse naturali quali ficaci, creare incentivi finanziari (condizionando i l’acqua, l’energia, i rifiuti”. La Risoluzione del Par- finanziamenti o creando bandi dedicati) e stru- lamento Europeo ribadisce i 4 temi su cui era stata menti metodologici per accompagnare le ammini- lanciata la Strategia: Gestione Urbana Sostenibile, strazioni locali nello sviluppo di piani di gestione Trasporto Urbano Sostenibile, Urbanistica sosteni- dell’ambiente urbano. bile, Costruzione Urbana Sostenibile. La sfida lanciata dagli Aalborg Commitments – e Le Reti di città e le autorità locali impegnate nel condivisa dalle Linee Guida ENVIPLANS - è an- Progetto ENVIPLANS si aspettano quindi l’as- cora più alta: “Impegno 2.4 Assicurare che le tema- sunzione di un impegno esplicito da parte di Stati e tiche della sostenibilità siano al centro dei processi Regioni (possibilmente vincolante entro una data decisionali urbani e che l’allocazione delle risorse certa). Un impegno volto per esempio a definire, di sia basata su concreti criteri di sostenibilità”. concerto con le città e le loro forme di rappresen- La Strategia Tematica, la Risoluzione del Parla- tanza, strategie nazionali e regionali per l’ambien- mento Europeo e le migliori esperienze europee a te urbano, da attuarsi con modalità adeguate (e ov- cui si ispirano (“…diversi Stati membri hanno legi- viamente da modulare in modo diverso nei diversi ferato o istituito meccanismi al fine di imporre una stati, tenendo conto delle specificità del contesto). gestione integrata dell’ambiente urbano”)8, ci pro- Ciò che è auspicato è lo sviluppo di Strategie na- pongono quindi una sfida che ENVIPLANS ha vo- zionali e regionali comunque composte da misure luto raccogliere e sviluppare ulteriormente: dotare finalizzate ad un esito chiaro, quale, là dove neces- le amministrazioni locali di Piani di gestione – inte- sario, l’introduzione per via amministrativa di que- grata e sostenibile - dell’ambiente urbano che non sti Piani e di questi approcci nella pianificazione definiscano solo le porzioni di territorio o il paesag- locale vigente, oppure l’adozione di misure di so- gio da tutelare, ma bensì, in modo più attivo,“le co- stegno o incentivo per la diffusione di queste pra- se da fare” per diffondere cultura e consapevolez- tiche nella totalità delle aree urbane o in quelle so- za, per recuperare e riqualificare le risorse ambien- pra una certa dimensione, entro un periodo di tem- tali, per rendere più efficiente e più equo il loro uti- po da definirsi. lizzo, per innovare in senso ambientale i modelli in- sediativi e di mobilità, il sistema produttivo e la produzione edilizia. 1.3 Il progetto South-EU Urban Piani che, oltre a mettere in luce le tante cose urgen- ti da fare per l’ambiente urbano, individuino le pos- ENVIPLANS sibili sinergie e le reciproche convenienze, defini- In attesa che gli Stati e le Regioni del Sud Europa scano un sistema di priorità, assegnino loro risorse, raccolgano la raccomandazione europea e adottino attivino partner disponibili per la loro attuazione. soluzioni adeguate, i partner del progetto ENVI- PLANS9 hanno avviato un proprio percorso di ri- flessione e di messa a punto di proposte. Molti spunti e applicazioni pratiche sono già state sviluppate negli anni scorsi attraverso incontri, gruppi di lavoro o progetti pilota10, ma il Progetto
1 Introduzione 15 South - EU Urban ENVIPLANS, partito all’inizio tale, delle nazioni mediterranee e dell’Africa set- del 2005 e co-finanziato della Direzione Generale tentrionale. Questo ruolo positivo è per esempio Ambiente della Commissione Europea11, è stato giocato dalle tre reti di autorità locali (italiane, espressamente dedicato a valutare, anticipare, affi- francesi e dell’Adriatico orientale con Grecia, Slo- nare e diffondere il messaggio contenuto nella venia e altri paesi non UE), partner del progetto Strategia Europea sull’ambiente urbano. Queste ENVIPLANS. Linee Guida sviluppano le indicazioni della Strate- gia e applicano con coerenza la sollecitazione con- tenuta nella Risoluzione del Parlamento Europeo 1.4 Le Linee Guida ENVIPLANS Il progetto ENVIPLANS si è cioè proposto di inco- raggiare, soprattutto nell’area dell’Europa meri- ENVIPLANS ha promosso e coordinato la speri- dionale, l’ideazione, lo scambio e la realizzazione mentazione di percorsi di pianificazione e gestione pratica di esperienze in materia di preparazione di integrata dell’ambiente urbano in cinque aree ur- Piani, Programmi e sistemi di gestione integrata bane (definite Core Group)13 e l’attivazione di un dell’ambiente urbano12. confronto di idee tra circa 30 città del Sud EU- ita- Il bisogno di un’azione comune e specifica nell’Eu- liane, francesi e adriatiche (definite Advisory ropa del Sud nasce dall’evidente ritardo in questo Group), interessate a contribuire al lavoro di preci- campo, rispetto a molte nazioni dell’Europa cen- sazione dei requisiti da rispettare e delle soluzioni trale e settentrionale, dovuto, in molti degli Stati ottimali da adottare nel Sud Europa. dell’area mediterranea, all’assenza di politiche na- Il valore aggiunto di queste Linee Guida consiste zionali o regionali di indirizzo e supporto. quindi nel fatto che esse sono state sviluppate ‘sul Nel contempo nel Sud Europa sta emergendo l’im- campo’ con il contributo ed il consenso di diversi portante ruolo di molte autorità locali in qualità di utilizzatori finali, e sulla base della concreta espe- protagonisti attivi nella realizzazione di azioni di rienza di numerose autorità locali del Sud Europa, sviluppo sostenibile e come potenziali ‘ponti’ cultu- direttamente coinvolte nella loro ideazione.A tale rali nei confronti delle nazioni dell’Europa orien- fine le reti di città partner del progetto hanno orga- Le città partecipanti al Progetto ENVIPLANS
16 La pianificazione e la gestione integrata e sostenibile dell’ambiente urbano Pre-audit, valutazione della situazione di partenza PREPARARE/RILANCIARE IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE Strutturazione degli aspetti istituzionali (ambito territoriale, piani di riferimento, autorità) Strutturazione organizzativa, coinvolgimento politici e tecnici interni alle autorità coinvolte Attivazione (o rilancio) dei meccanismi partecipativi verso l’esterno Scelta o integrazione di tematismi e indicatori ANALISI DI BASE APPROFONDITA Sviluppo o aggiornamento delle elaborazioni E TARGET PRELIMINARI Individuazione conformità, priorità ambientali e target (bozza) Scelta aree d’intervento e obiettivi generali FORUM SVILUPPO DEI CONTENUTI DEL PIANO Definizione delle azioni e dei target (definitivi) Strumenti di correlazione tra le azioni e con altri piani, dettaglio operativo azioni Adozione formale; partenariati e responsabilità ATTUAZIONE DEL PIANO Contabilità, valutazione azioni, reporting e revisione (Sistema di Gestione di mantenimento) Aggiornamento periodico e formale MIGLIORAMENTO CONTINUO nizzato nel corso dei due anni di Progetto diversi Il progetto ha quindi assunto uno schema di riferi- incontri e alcuni seminari tematici (a scala regiona- mento, secondo il quale un ciclo di pianificazione le, coinvolgendo quindi i partecipanti italiani, fran- per essere efficace deve prevedere i 4 passi seguenti: cesi, adriatico-ionici), che sono stati l’occasione per 1. Preparazione o rilancio del processo di pianifica- chiamare a discutere le città su diverse fasi del per- zione corso di pianificazione e gestione integrata o su te- 2. Analisi di base approfondita e individuazione di mi di intervento specifici. priorità e obiettivi preliminari 3. Sviluppo dei contenuti del Piano Il punto di partenza adottato dal Progetto è stato 4. Attuazione del Piano comunque quello di considerare la pianificazione e la gestione della sostenibilità urbana come un per- Avendo questo percorso come riferimento genera- corso circolare, di continuo miglioramento. le, il confronto tra le città di ENVIPLANS si è de- dicato a dare risposte sui seguenti aspetti specifici: Le città partecipanti ad ENVIPLANS sono a livel- ■ Che caratteristiche attribuire al Piano e come te- li diversi, qualcuna ha già realizzato l’intero ciclo nere in considerazione e orientare gli aspetti or- della pianificazione, qualcuna è solo ai primi passi. ganizzativi e istituzionali al cui interno il Piano si Per tutte è però importante consolidare le proprie dovrebbe sviluppare esperienze, innovare gli strumenti e cogliere tutte ■ Come approfondire l’analisi iniziale e finalizzar- le opportunità per rilanciare il ciclo del continuo la allo sviluppo del Piano miglioramento. ■ Come sviluppare e specificare i contenuti del piano per facilitarne l’attuazione ■ Come dotarsi di strumenti di monitoraggio e va- lutazione.
1 Introduzione 17 Da questo lavoro sono emerse le indicazioni conte- Come peraltro indicato dalla Strategia europea, EN- nute nei successivi capitoli, che si possono riassu- VIPLANS raccomanda quindi di adottare queste 10 mere in 10 idee chiave che riassumono i principi ge- idee chiave come requisiti “minimi” della buona pia- nerali proposti da ENVIPLANS: nificazione, ispirandosi ai modelli e alla terminologia utilizzata dai più recenti strumenti di gestione am- 1. Conoscenza del contesto bientale (EMAS, ISO, Contabilità ambientale, ecc.) Identificazione delle priorità e agli Impegni assunti dalle città europee alla Confe- 2. Adeguamento delle risorse umane e organizzati- renza di Aalborg del 2004 (Aalborg Commitments). ve dedicate 3. Adozione di una Visione Strategica – di lungo ter- Le linee guida organizzano quindi i risultati di que- mine – di area vasta sto lavoro, riportando le principali argomentazioni 4. Orientamento all’azione – definizione degli stru- emerse nel dibattito tra le città, integrandole con menti attuativi proposte aggiuntive o con indicazioni per ulteriori 5. Definizione chiara di Target da raggiungere e di approfondimenti. indicatori di monitoraggio 6. Innovazione del e Integrazione con il sistema di I capitoli delle Linee guida si sviluppano con riferi- pianificazione e gestione esistente mento ai 4 passi enunciati in precedenza: 7. Sostegno e legittimazione politica ■ Cap 2 e 3 (Preparazione o rilancio del processo 8. Comunicazione e partecipazione nella progetta- di pianificazione) zione del Piano ■ Cap 4 (Analisi di base approfondita e target pre- 9. Responsabilità diffusa nell’attuazione del Piano liminari) 10. Monitoraggio e valutazione dei progressi e degli ■ Cap 5 (Sviluppo dei contenuti e Attuazione del ostacoli - Miglioramento continuo Piano) Note 2. Link al sito: http://ec.europa.eu/environment/urban/thematic_strategy.htm; COMITÉ 21 - Comitato francese per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, Link al documento Strategia Tematica sull’ambiente Urbano - 11.1.2006 - creato nel 1994 ha come obiettivo principale contribuire all’implementa- COM(2005)718 definitivo zione delle Agende 21 Francesi. Sito ufficiale: www.comite21.org; http://ec.europa.eu/environment/urban/pdf/com_2005_0718_it.pdf www.agenda21france.org 3. Link al sito: http://ec.europa.eu/environment/urban/towards_com.htm; F.A.I.C.T. - FORUM OF ADRIATIC AND IONIAN CITIES & TOWNS - Associa- Link al documento Verso una Strategia Tematica sull’ambiente urbano - zione delle città e dei paesi dell’Adriatico e dello Ionio, promuove l’inte- 11.2.2004 - COM(2004)60 definitivo grazione economica, sociale, culturale e scientifica nella zona adriatica http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/site/it/com/2004/com2004_0060it01.pdf ed ionica. Sito ufficiale: www.aap2020.org/FAICT/home.htm 4. Link al sito: http://ec.europa.eu/environment/urban/experts_working_ AMBIENTE ITALIA - Società di ricerca e consulenza che opera nel campo groups.htm; della pianificazione, analisi e progettazione dell'ambiente e del territorio. link al documento tradotto in italiano: http://www.a21italy.it/a21italy/ Sito ufficiale: www.ambienteitalia.it enviplans/documentation/GDL_piani_sistemi_gestione_au.doc BRISTOL CITY COUNCIL - Situata nella costa ovest dell’Inghilterra, la città 5. I 10 Impegni per la sostenibilità sottoscritti da diverse centinaia di am- di Bristol ha adottato come strategia per il suo sviluppo la protezione del- ministrazioni locali europee: Link al sito web www.aalborgplus10.dk ; le risorse ambientali di aria, di acqua, di terra e di energia per garantire www.europa.eu.int/comm/environment/urban/aalborg.htm; il Progetto un futuro sano per i cittadini, per i bambini e per la fauna selvatica pre- ACTOR www. http://www.actor.sustainable-cities.org.uk/ sta predispo- sente nella città. Sito ufficiale: www.bristol-city.gov.uk 10. Per l’Italia si pensi al Progetto CLEAR (www.clear-life.it), al Progetto nendo un portale web (www.localsustainability.eu) in grado di offrire do- cumentazione e strumenti utili all’attuazione dei 10 Impegni di Aalborg. TANDEM (www.provincia.bologna.it/ambiente/tandem/), al “Gruppo di 6. Per il testo completo si veda in http://www.europarl.europa.eu/sides/ get- lavoro sulle città sostenibili” (www.cittasostenibile.it); per l’area Adria- Doc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P6-TA-2006-0367+0+DOC+XML+V0//IT tica si pensi al progetto ADRIATIC ACTION PLAN (www.aap2020.net ). 7. 11. Altri Progetti sono stati finanziati a questo scopo dalla DG Ambiente. Strategia Tematica sull’ambiente Urbano - 11.1.2006 - COM(2005)718 definitivo Con i progetti LiveableCities http://www.eurocities.org/liveablecities/ 8. Belgio (Fiandre), Danimarca, Francia, Ungheria, Polonia, Slovenia: nor- index.php e MUE25 http://www.mue25.net, si è attivata una stretta col- mativa; Cipro, Repubblica Ceca: meccanismi allo studio; Regno Unito: al- laborazione. 12. www.enviplans.net cuni elementi; in Slovenia è già vigente l’obbligo di Piani ambientali per 13. Il Core Group di sperimentazione del Progetto ENVIPLANS le maggiori città. 9. I partner del Progetto ENVIPLANS: COORDINAMENTO NAZIONALE L’area urbana di Firenze (Italia) AGENDE 21 LOCALI ITALIANE - Associazione costituita nel 1999 al fine di L’area urbana di Padova (Italia) coordinare le Agende 21 Locali italiane e promuovere modelli di sviluppo L’area urbana di Cosenza/Rende (Italia) sostenibile. Sito ufficiale: www.a21italy.it La Comunità urbana di Ouest Provence (Francia) La città di Rijeka (Croazia)
19 2 Come prepararsi ad attivare o a rilanciare il ciclo della pianificazione integrata
20 La pianificazione e la gestione integrata e sostenibile dell’ambiente urbano 2 Come prepararsi ad attivare o a rilanciare il ciclo della pianificazione integrata Nei paragrafi precedenti abbiamo già sottolineato 2.1.1 Preaudit: I passi da seguire che è la scarsa capacità di pianificazione e gestione dell’ambiente urbano che ci spinge a sviluppare Identificazione di un “referente-coordinatore” interno nuovi strumenti per il Sud Europa. ■ Esso sarà determinante per aiutare le città a pre- Ma lo sforzo di definizione e messa a punto va pro- parare e svolgere l’audit e avrà il compito di in- dotto comunque tenendo bene presenti le caratte- terfacciarsi con l’auditor esterno. Questa perso- ristiche e i punti di forza e debolezza degli strumen- na dovrà: ti già disponibili in questi paesi. • conoscere la città, la struttura della pubblica Per questo motivo il Progetto ENVIPLANS ha sta- amministrazione ed i contatti chiave all’inter- bilito che il primo passo da compiere sia quello che no e all’esterno di essa; è stato definito di “Preaudit”. • assicurare che tutti i personaggi chiave (politici, dirigenti, funzionari, consulenti) siano stati con- tattati e gestire i colloqui con l’auditor esterno; 2.1 Base line review, capire il contesto. • aiutare a spiegare e interpretare correttamen- te le richieste contenute nello schema di Pre- Il metodo del Preaudit ENVIPLANS audit; Il Preaudit ENVIPLANS viene svolto, con la tecni- • assicurare che una corretta documentazione sia ca detta anche della “Peer review” (analisi compiu- reperita e resa disponibile in tempo utile. ta da pari), generalmente, da uno o più “auditor “: un esperto della materia, uno o più colleghi di ■ L’impegno previsto per la preparazione dovreb- un’altra autorità locale (e qualcuno a cui va affida- be essere non superiore a 3-4 giorni. Questo im- to il carico della preparazione e della restituzione pegno deve essere visto sia come un’occasione dei risultati). per risparmiare tempo in seguito, sia come un L’obiettivo del Pre-audit è quello di valutare, prima modo più efficiente per avviare il processo di dell’avvio del nuovo ciclo di pianificazione integra- pianificazione integrata, nella direzione giusta. ta, quali siano le condizioni di partenza, i punti di forza e di debolezza di ciascun contesto. Attività di assistenza ■ L’auditor esterno deve prendere contatti diretti Nel corso dell’analisi, gli auditor, unitamente a tec- con il referente designato dalla città. Nel caso in nici e amministratori della città, dovranno: cui non sia stato ancora designato un referente ■ identificare le sfide e le priorità territoriali su cui specifico, l’auditor dovrà fare uno sforzo maggio- agire; re per identificare più individui e coinvolgere ■ verificare le possibilità di integrazione dei piani questo gruppo più ampio. esistenti; ■ I contatti devono avvenire via e-mail o via tele- ■ specificare gli approcci chiave da adottare local- fono, chiarendo le finalità del Preaudit. mente per lo sviluppo del ciclo di pianificazione ■ Occorre che sia programmata una visita in loco e ambientale integrata; una mezza giornata circa per interviste mirate. In ■ chiarire il tipo di risorse umane e finanziarie ne- alternativa, una nota esplicativa sullo schema di cessarie per l’avvio del ciclo di pianificazione; Preaudit potrebbe essere mandata via e-mail ■ definire le Road Map e le linee guida specifiche chiedendo alla autorità locale di raccogliere e or- per attivare (o riattivare) il ciclo di pianificazione. ganizzare i documenti e le informazioni richieste. ■ Una volta raccolta la prima documentazione, l’auditor invia al referente della città una minuta dell’intervista o una traccia preliminare per la preparazione del Rapporto. Infine, l’auditor ri- esamina la versione finale del Rapporto.
2 Come prepararsi ad attivare o rilanciare il ciclo della pianificazione integrata 21 2.1.2 Preaudit: i contenuti del rapporto Strumenti di pianificazione partecipata, di rilevanza ambientale (volontari) Inquadramento socio-economico ■ Piani strategici,Agende 21, ecc. (ultimo anno disponibile) ■ Numero e densità degli abitanti (si suggerisce di Strumenti gestionali e di reporting (volontari) prendere in considerazione un’area più vasta, co- ■ ISO14001, EMAS, RSA, contabilità e bilanci am- me l’area metropolitana, i comuni limitrofi, ecc.). bientali periodici, ecc. ■ Vocazione del territorio e principali settori eco- nomici. Soluzioni adottate per promuovere l’integrazione ■ Tendenze demografiche e socio-economiche (es. tra politiche ambientali e altre politiche locali reddito, occupazione, coesione sociale. ecc.). ■ Coordinamento (allo scopo di implementare l’A- genda 21 o altre strategie di sostenibilità) tra i dif- Aspetti istituzionali e organizzativi ferenti assessorati o dipartimenti (Forum interni, ■ Orizzonte temporale dell’amministrazione in carica. ecc.), procedure di condivisione delle decisioni, ■ Organizzazione interna (soprattutto per gli as- procedure per valutare gli effetti delle strategie sessorati e i servizi con responsabilità nel settore locali sull’ambiente (VAS o strumenti analoghi). ambientale). ■ Consistenza e tipologia del personale dedicato Partecipazione e programmi di partenariato alle problematiche ambientali (personale inter- ■ Esistenza di Forum civici, organismi consultivi, no e consulenti esterni). meccanismi di partecipazione. ■ Esistenza di agenzie di sviluppo ed enti gestori di ■ Intese, accordi, protocolli tra pubblico e attori servizi di pubblica utilità. sociali o privati. ■ Livello di decentramento (competenze delegate alle circoscrizioni, ecc.). Risorse finanziarie ■ Esistenza o meno di forme di aggregazione con ■ Stanziamenti dedicati alla elaborazione, concer- amministrazioni limitrofe (autorità metropolita- tazione, attuazione di strumenti di pianificazione ne, ecc.) che possono creare migliori condizioni ambientale, processi di Agenda 21 locale, ecc. di collaborazione verticale/orizzontale. Priorità generali e impegno 2.1.3 Preaudit: aspetti rilevanti politico in campo ambientale ■ Esistenza o meno di atti formali di impegno per Utilizzando i dati, le informazioni e i rapporti di cui la sostenibilità (per es. sottoscrizione degli Impe- si dispone, dovrebbe essere fornita una descrizione gni di Aalborg, delibere di Giunta/Consiglio per preliminare e sintetica delle problematiche (ten- la sottoscrizione di intese, iscrizione a Network, denze critiche, mancato rispetto della conformità intenzione di avviare Agenda21, ecc). normativa, ecc., anche solo una semplice valutazio- ■ Specifici impegni politici presi dalla pubblica ne qualitativa non dettagliata). amministrazione in campo ambientale (pro- Principali aspetti da prendere in considerazione: gramma di mandato, delibere consiliari ecc). ■ Aria ■ Acqua Strumenti di pianificazione che hanno a che fare ■ Rumore con problematiche ambientali (cogenti). ■ Risorse naturali e biodiversità ■ Piani territoriali Urbani, Piani di Gestione Rifiu- ■ Uso del suolo ■ Patrimonio culturale e qualità dell’ambiente co- ti, Piano di Mobilità, Piani Energetici, ecc. (anche struito se non direttamente inerenti le attività della pub- ■ Rifiuti blica amministrazione cittadina, vanno conside- ■ Sviluppo del Territorio rati anche i programmi operativi adottati dagli ■ Mobilità enti gestori di pubblici servizi, soprattutto se sot- ■ Cambiamento climatico ed energia to controllo pubblico, ed i piani di livello superio- ■ Imprese re -ad esempio, provinciale- se rilevanti per crea- ■ Altri temi (per es. i tematismi considerati dagli re opportunità di cooperazione istituzionale). Aalborg Commitment)
22 La pianificazione e la gestione integrata e sostenibile dell’ambiente urbano 2.1.4 Preaudit: l’autovalutazione ment,“I Preaudit Enviplans - lettura integrata e va- lutazione di sintesi dei 5 casi oggetto di studio e spe- Da sviluppare da parte della amministrazione loca- rimentazione”. le, interpretando soggettivamente i dati di fatto ri- portati nella prima parte della scheda e da affinare ☞ARCHIVIO DOCUMENTI Accessibili in link successivamente insieme all’auditor. Si tratta di VAI AL PRE-AUDIT ENVIPLANS (LETTURA INTEGRATA E VALU- un’analisi di tipo “SWOT” (Forza, Debolezza, Op- TAZIONE DI SINTESI DEI 5 CASI OGGETTO DI STUDIO E SPERI- portunità e Minacce) che riguarda: MENTAZIONE), COME ESEMPIO DI SVILUPPO DI UN PREAUDIT ■ Punti di forza: sperimentati fattori interni di suc- http://www.a21italy.it/a21italy/enviplans/guidelines/tools cesso sui quali l’amministrazione può fare affida- mento (competenze, risorse, buone pratiche e politiche di successo, ecc). Ma l’elemento comune che qui ci interessa sottoli- ■ Punti di debolezza: fattori interni che potrebbero neare è dato dalla presenza in tutte e 5 le realtà, di ostacolare lo sviluppo del processo di pianifica- un insieme di strumenti di pianificazione, diversi zione (mancanza di coinvolgimento del persona- tra loro per funzione, tema trattato, scala di inter- le, cattiva organizzazione, ritardi nel processo de- vento, ma con i quali il nuovo ciclo di Piano integra- cisionale ecc). to deve costruire un sistema di relazioni coerenti. ■ Opportunità: fattori esterni che potrebbero rive- larsi utili al processo di pianificazione (nuove si- nergie e cooperazioni, trend politici favorevoli, 2.2.1 Di quali piani si deve tenere conto ecc). ■ Minacce: fattori esterni che potrebbero rivelarsi Va innanzitutto ricordato che in tutto il Sud Euro- pericolosi per lo sviluppo del processo di piani- pa sono vigenti, da alcuni anni, su spinta delle poli- ficazione (mancanza di un supporto politico a tiche europee, Piani ambientali settoriali (a livello livello superiore, opposizione di poteri forti, comunale o di aggregazione urbana) che definisco- ecc). no le azioni da attivare per tutelare specifiche com- ponenti ambientali (in Italia per esempio i Piani di ☞ARCHIVIO STRUMENTI Accessibili in link risanamento acustico, i Piani di risanamento atmo- VAI ALLA CHECK LIST UTILIZZABILE PER IL PREAUDIT sferico, i Piani di risanamento elettromagnetico, i http://www.a21italy.it/a21italy/enviplans/guidelines/tools Piani Energetici, ecc.). Anche se non direttamente inerenti le attività della pubblica amministrazione cittadina, vanno considerati anche i programmi Un interessante metodo di valutazione circa la qua- operativi adottati dagli enti gestori di pubblici ser- lità dei processi partecipativi (Agenda 21, Piani vizi (soprattutto se sotto controllo pubblico) ed i partecipati, ecc.) è offerto dal sito web del Proget- piani di livello superiore - ad esempio, provinciale - to Local Evaluation 2114. Il suo utilizzo può offrire se rilevanti per creare opportunità di cooperazione indicazioni interessanti alle amministrazioni e agli istituzionale. auditor, evidenziando i punti di forza e di debolez- Altri Piani locali, di tradizione più consolidata, so- za di processi di pianificazione già in corso. no quelli che definiscono strategie e regole per go- vernare dinamiche di sviluppo che influenzano l’ambiente (Piani Urbani del Traffico, Piani territo- 2.2 Il Preaudit ENVIPLANS: riali di scala sia urbana che più vasta, Piani del Commercio, ecc.). risultati emersi Alcuni di questi Piani sono in genere limitati nella La sperimentazione del Preaudit, realizzata nelle 5 portata strategica (quelli ambientali) o nell’approc- città Core Group (e la successiva discussione dei ri- cio operativo (quelli territoriali) e soprattutto si sultati con le 30 partecipanti al progetto) si è rivelata tratta di Piani che non dialogano tra loro, non af- di grande utilità e ha messo in evidenza una realtà frontano i problemi in modo integrato e non utiliz- molto varia, che è riassunta nel documento, che si zano modalità partecipate. Tutti sono comunque può considerare come primo passo per produrre le piani che hanno valore normativo, sono general- Baseline review suggerite dagli Aalborg Commit- mente (ma non sempre) dotati di risorse e di capa-
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