Libreria Antiquaria Pontremoli Catalogo 47 - MILANO, 1 LUGLIO 2018 LIBRERIA ANTIQUARIA PONTREMOLI VIA CESARE BALBO 4 20136 MILANO (+39) 02 5810 ...

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Libreria Antiquaria Pontremoli
Catalogo 47

                                 N.   104 : franco vaccari

MILANO, 1° LUGLIO 2018

LIBRERIA ANTIQUARIA PONTREMOLI
VIA CESARE BALBO 4
20136 MILANO

(+39) 02 5810 3806
INFO@LIBRERIAPONTREMOLI.IT
WWW. LIBRERIAPONTREMOLI.IT
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(1)
      Aa. vv. - Esposizione futurista internazionale inaugurata da
      Marinetti
      Torino, Nel Salone del winter club, [1922], marzo-aprile, in 8°, punto metallico con
      brossura in carta arancione stampata in nero al piatto anteriore, pp. [16].
      Catalogo originale. Rarissimo: Iccu registra solo tre esemplari, tutti nel Nord Italia
      (Braidense, Apice Milano, Asac Venezia); Oclc aggiunge l’esemplare di Getty e quello
      di Yale. Catalogo della mostra allestita nel marzo-aprile del ’22 «nel Salone del Win-
      ter Club». Come apertura, un importante scritto militante di Antonio Marasco che
      dimostra confidenza con l’avanguardia francese e tedesca, e risulta particolarmente
      adatto a introdurre i manifesti che seguono: «Contro tutti i ritorni in pittura» (Rus-
      solo), «Che cos’è il futurismo» (Marinetti, Settimelli, Carli). In catalogo spiccano:
                                             Carlo Frassinelli con «Alcune illustrazioni per
     “... prima di randellare i batraci
                                             la “Rivoluzione Grafica” (pubblicazione in
 proponiamo loro un potente rimedio
                                             corso di stampa [ma sarà «Campo grafico»])»,
          che li allontanerà da tutte le
                                             Gino Soggetti, Pino Masnata, Jamar 14, Ivo
vigliaccherie del dopo guerra. Eccolo:
                                             Pannaggi, Vinicio Paladini, Rougena Zátková, Arnaldo
Nell’arte come nella vita, Allenare i
                                             Ginna, Lucio Venna, Volt, pareti dedicate a Cangiullo
  muscoli - Amare la lotta - Adorare
                                             (numericamente il più esposto) e Rognoni; tra i meno
  il nuovo - Centuplicare la Virilità
                                             noti, Bolongaro, De Nardis, Mimì Lazzaro, Res, Pittèri,
     novatrice ... Marasco futurista ”
                                             Alteroi, Togo, Ago, Duilio Remondino, De Gobis, P.
      Ancarani etc. Una sola opera di Balla, tre di Depero, sei di Prampolini.
      Nuovi archivi del futurismo I, 1922/4
      Ottimo esemplare proveniente dalla biblioteca di Luce Marinetti, come da timbro ex
      libris alla prima carta.   € 950
      (2)
      Accrocca, Elio Filippo - Reliquia umana
      Milano, All’Insegna del Pesce d’Oro [di Vanni Scheiwiller] (Tipografia Pietro Vera), «Serie Let-
      teraria», 1955 (20 feb.), brossura muta con sovracoperta risvoltata a tamburo, stampa in nero al
      piatto anteriore e al dorso, pp. 56.
      Prima edizione. È la terza raccolta del poeta allievo di Ungaretti, tirata in 400 esemplari nu-
      merati a mano.
      Ex. 19/400, leggermente vissuto ma in complessive ottime condizioni; pregiato da
      una speciale dedica autografa dell’autore «A Giorgio Petrocchi, perché si ricordi di
      ‘Portonaccio’ e di Elio Fil. Accrocca con un po’ di affetto».   € 150
      (3)
      Agnetti, Vincenzo (Enrico Castellani, copertina) - Obsoleto. Romanzo di
      Vincenzo Agnetti
      Milano, All’Insegna del Pesce d’Oro (in cop.:Vanni Scheiwiller; in fine: Tipografia U. Allegretti
      di Campi), «Denarratori» 1, 1968 [mcmlxviii] (29 feb.), in 16°, brossura bianca con risvolti
      stampata in grigio, con un’estroflessione di Enrico Castellani in copertina, pp. 177 [3].
      Edizione originale. Raro. Romanzo di grande sperimentazione tipografica, con pagine pa-
      rolibere, inserti non linguistici e numerose altre soluzioni fino all’originalissima graffiatura
      delle forme tipografiche destinate alle pagine 176-7. Agnetti esordì come voce critica di
      «Azimuth» e interprete di Piero Manzoni (suo il testo delle «8 tavole d’accertamento», 1962),
      per approdare infine alla sua arte, cominciando proprio con questa opera.
      Ex. 90/1000: minimi segni del tempo marginali, nel complesso ottimo, pre­giato da
      dedica autografa dell’autore da­ta­ta maggio ’68.  € 1·200

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enrico castellani
copertina per ‹ obsoleto.
romanzo di vincenzo
agnetti ›
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(4)
      Aleramo, Sibilla [Rina Faccio] - Una donna. Romanzo
      Roma-Torino, Società Tipografico-Editrice Nazionale già Roux e Viarengo (Roma - Stabi-
      limento Tipografico della «Tribuna»), 1907 [ma: inverno 1906], in 8°, piacevole legatura coeva
      in mezza tela scura con angolini, dorso liscio, nome autore e profili oro, piatti in carta satinata
      marmorizzata in magenta e nero, raffinati tagli decorati a motivo floreale, risguardi in carta
      color salmone; pp. [2] 286, 1 carta bianca originale in fine.
      Rarissima edizione originale dell’opera prima. Come molti libri del periodo, soprattutto
      quelli a destinazione popolare, essendo pubblicato alla fine dell’anno (nell’«inverno 1906»,
      come emerge chiaramente ad esempio dall’epistolario dell’autrice) reca data editoriale già
      all’anno nuovo. Il romanzo, basato in gran parte sulle dolorose vicende personali dell’au-
      trice, avanzava per la prima volta in Italia, con grande efficacia, il punto problematico della
      realizzazione femminile annullata nella maternità; «... ottenne subito grande successo in
      mezzo a molte polemiche che attraversarono anche il movimento femminista ... dovuto
      naturalmente anche all’alone scandaloso da cui era (e rimase) circondata la autrice-protago-
                                             nista, e testimoniato efficacemente, oltre che dalle nu-
 “ Pochi romanzi moderni io ho letti
                                             merosissime recensioni che ottenne in Italia, da un’al-
     che racchiudano come questo un
                                             trettanto fervida accoglienza riservata al libro quando,
 dramma così grave e profondo nella
                                             negli anni immediatamente successivi, fu pubblicato
sua semplicità e lo rappresentino con
                                             all’estero (1907 in Spagna, 1908 in Francia, negli Stati
   pari arte, in una forma così nobile
                                             Uniti, in Svezia, in Germania, in Inghilterra; quindi
 e schietta, con tanta misura e tanta
                                             Russia, Olanda, Polonia, ecc.)» (Strappini, voce dbi).
          potenza ” (Luigi Pirandello)
                                             Ottimo esemplare, fresco e pulito, con buona
      marginatura (175 x 114 mm), in gradevole legatura strettamente coeva.   € 1·500
      (5)
      Aleramo, Sibilla [Rina Faccio] - Il mondo è adolescente. Disegno di
      Corrado Cagli
      Milano, Milano Sera Editrice (Archetipografia), Collana «Biblioteca di Cultura», 1949, in
      16°, cartonato rivestito in carta goffrata rossa con autore in oro al piatto anteriore, titolo in
      oro al dorso e fregio della collana in oro al piatto posteriore, pp. 154 [4]; 1 tavola f.t.
      Prima edizione nella tiratura di testa. Raccolta di articoli d’attualità, principalmente
      estratti dall’«L’Unità» e «Noi donne», dove si discetta di comunismo, femminismo et
      similia.
      Esemplare 45 appartenente alla tiratura di 100 «con rilegatura speciale». Nonostante
      una lievissima mancanza alla testa del dorso, l’esemplare è conservato in condizioni
      ottimali.  € 100
      (6)
      Alfabeta
      Milano, Multhipla Edizioni, dal n. 20 (gen. 1981) Intrapresa Cooperativa di promozione
      culturale, 1979 (mag.) - 1988, in 4°, fascicoli autocopertinati di pp. 16 cad., con illustrazioni
      a colori e in bianco e nero.
      Collezione completa. Raro insieme del pubblicato in 114 fascicoli sciolti. Mensile d’in-
      formazione culturale diretto da un comitato composto tra gli altri da Nanni Balestrini,
      Umberto Eco, Francesco Leonetti, Maria Corti, Antonio Porta, Paolo Volponi. Si occupò
      anche di psicoanalisi e di esistenzialismo. Ampio fu lo spazio dedicato alla politica e al
      terrorismo che in quegli anni era al culmine della sua virulenza. Dal 1983 si dotò anche
      di un supplemento letterario dove si sviluppò un vivace dibattito sulla funzione della
      letteratura in rapporto agli altri mezzi di comunicazione. Art director Gianni Sassi.
      Fascicoli sciolti in ottime condizioni di conservazione.   € 2·000

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(7)
Alvaro, Corrado - Poesie grigioverdi
Roma, Bernardo Lux Libraio Editore di S.M. La Regina Madre (Stab. Tipografico F. Filelfo
Tolentino), 1917, in 16°, brossura grigia semirigida stampata in marrone ai piatti (dorso muto),
design e incisioni di Ugo da Ortona, pp. 75 [1]; carta forte con barbe.
Prima edizione. Opera prima poetica, molto rara. Il tema che sottostà alla raccolta, ben evo-
cato da tutta la costruzione grafica del libro e dal tondo inciso in copertina, è quello della
guerra appena trascorsa. Raffinatissima confezione editoriale, stampa a carattere grande ed
elegante; lo scrittore aveva esordito con alcuni di questi componimenti sulla «Riviera ligure»
di Mario Novaro.
Firma d’appartenenza strettamente coeva, non intrusiva, al frontespizio; leggere
fioriture alle prime e ultime carte; qualche traccia di sporco alla copertina, ma nel
complesso un ottimo esemplare.   € 1·000
(8)
Ardita. Rivista mensile del Popolo d’Italia
Milano, (stab. Tip. Terragni e Calegari; dal n. III,9 Esercizio tipografico del Popolo d’Italia
... Stab. Tip. P. Gamalero), 1919 (15 mar.) - 1921 (15 dic.), in 8°, doppio punto metallico
con copertina in brossura, carta patinata con piatto anteriore disegnato a colori da prege-
voli illustratori, pp. 640, 768, 768, numerate consecutivamente per annata (ad esclusione
delle numerose pagine pubblicitarie su c. diversa ab initio et in fine di ogni fascicolo);
carta patinata con illustrazioni in bianco e nero nel testo.
Rarissima collezione completa in 34 fascicoli sciolti dal n. I,1 del 15 marzo 1919 al n.
III,12 del dicembre 1921. «Ardita» è il primo mensile illustrato di carattere culturale
e generalista prodotto dalla redazione del «Popolo d’Italia»; l’antenato di quello che
sarà, con altre dimensioni ma medesima impostazione, «La Rivista illustrata del Popolo
d’Italia». Il primo numero ospita un «Preludio» di Benito Mussolini stampato ‘e manu-
scripto’: «Il programma di questa rivista è nel titolo. È una rivista di coraggio, di volontà
e di fede […]». Le copertine, interamente disegnate a colori da artisti diversi per ogni
numero, sono dei piccoli capolavori: Primo Sinopico, Mario Bazzi, Sergio Tofano «Sto»,
Alberto Salietti, Lorenzo Viani, Daniele Crespi, Lorenzo Donati, Francesco Dal Pozzo,
Filiberto Scarpelli, Aldo Bandinelli, Enrico Castelletto «Chin», Bruno Angoletta, Carlo
Bisi, Enzo Morelli, Guido Marussig, Dardo Battaglini, Rinaldo Scandroglio, Sandro
Biazzi, Glauco Cambon, Melchiorre Melis, Emilio Sobrero etc. Gli stessi nomi si tro-
vano per le vignette e le tavole interne.
Tra gli scrittori, si segnalano particolarmente Massimo Bontempelli (bello «Lo zio non
era futurista» illustrato da Bazzi nel n. I,7), Gino Rocca, Franco Ciarlantini, F.T. Mari-
netti (I,1: 5 giorni in prigione), Margherita Sarfatti (poesie e scritti sull’arte), Corrado
Alvaro (I,2: Cantata [versi]), Alberto Savinio (I,3: Il Sogno del signor Tuttosanto; I,7:
Phantasmas of the living), Francesco Cangiullo (I,5: I treni di guerra), Auro D’Alba,
Federigo Tozzi, Nino Salvaneschi, Amalia Guglielminetti. Tra le presenze meno scon-
tate, l’ardito e futurista Ezio Bolongaro (I,2: «Primavera», componimento con disegno
dell’autore; I,8: Poemetti d’autunno); Giuseppe Ungaretti, che nel n. I,6 pubblica la
suite «Finali di commedia» (Parigi, La donna scoperta, Ironia di Dio,Viaggio); Cosimo
Giorgieri Contri (la pièce «I superstiti» nel n. II,1); Paolo Buzzi (II,8: L’Internazionale
[versi]); Bruno Corra (III,1: Al di là [prose aforistiche]); Carlo Vallini (III,1: la suite «Da
‘I sonetti egizî’» con Horo, Lo Scriba, L’offerta del Re, Nel Màstaba); Lionello Fiu-
mi (III,2: L’ultimo canto del poeta volubile). Anselmo Bucci firma icastici racconti
completi di sue notevoli illustrazioni, tutti a tema Grande Guerra (I,3: Il Forte); anche
Lorenzo Viani appare sia sulle copertine e sulle tavole interne (notevoli ad esempio le

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xilografie per «Il nepente» di Pierangelo Baratono, n. I,4), sia come autore (I,4: La mia
arte; I,7: Il poeta dei viandanti [Ceccardi]), e così anche Francesco Dal Pozzo (I,8: L’a-
scari eritreo). In generale, la parte lirica della rivista rimane incentrata sul tema della
guerra appena trascorsa (Sarfatti, Bolongaro...), e risulta quindi interessante; la parte
narrativa pubblica quel gruppo di scrittori commerciali ma di qualità che di lì a qualche
anno si troverà riunito nell’esperienza dei «Dieci», tra le pagine del «Fauno giallo» etc.
Le «cronache letterarie» sono seguite dal mai banale Francesco Meriano per tutto l’an-
no primo; a partire dal n. II,2, si assiste tuttavia a un ridimensionamento della parte più
moderna e viva della rivista, con un ripiegamento verso una medietà dove la maggiore
trasgressione diventa la presenza Bontempelli.
Importante la parte artistica, attenta ai contemporanei più interessanti, da Wildt al cena-
colo di M. Sarfatti; diversi artisti firmano dei manifesti dal titolo «La mia arte», illustrati
da proprie opere (Viani nel n. I,4; Dudreville nel n. I,5; Pratella nel n. I,6; Bucci nel n.
I,7); Dudreville ben presenta il ‘giovane’ Salietti nel n. I,9, così come Fiumi presenta
Casorati nel n. I,10,Viani presenta Alberto Magri nel n. II,1, Ottolenghi presenta San-
dro Biazzi nel n. III,9.
Straordinario set in fascicoli sciolti e brossure originali illustrate, conservato in
tre comodi cofanetti su misura. Rarissimo così.   € 3·500
(9)
Assum, Clemente - La Prima difesa del Grappa. 13-26 novembre 1917.
Note sommarie di uno che vi prese parte — (Con due carte)
Torino, Piero Gobetti Editore (coi tipi di “La Linotype”: A. Corrado & C.), 1924, in 8°,
brossura beige stampata in nero ai soli piatti (prezzo in quarta di cop., dorso muto), pp.
111 [1], 2 carte ripiegate allegate sciolte in fine.
Prima edizione. Importante memoria storica del Generale Assum sulla cosiddetta «pri-
ma difesa del monte Grappa», momento fondamentale di resistenza all’urto austrunga-
rico dopo Caporetto. Assum, all’epoca comandante della brigata Trapani, in prima fila
durante la primissima battaglia sul Grappa (novembre ’17), sottolinea il valore eroico
della quarta armata a fronte di una situazione difensiva deficitaria dal punto di vista in-
gegneristico — contrapponendosi dunque alla linea ufficiale espressa da Cadorna con
la memoria «La guerra alla fronte italiana [sic]», 1921. Stampato nell’inusuale formato
quaderno e senza la tradizionale scarna cornice a riquadrare la copertina anteriore, è
uno dei più particolari libri stampati dal raffinato editore torinese.
Accame Lanzillotta, Edizioni Piero Gobetti, 26
Restauro professionale al dorso muto, con localizzate integrazioni in carta simile
a testa e piede; per il resto un più che buon esemplare a fogli chiusi, completo
delle due carte fuori testo allegate sciolte.   € 300

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(10)
   Avedon, Richard & Truman Capote - Observations. Photographies de
   Richard Avedon. Textes de Truman Capote
   Lucerne, C.J. Bucher S.A. Editions Camera, 1959, in folio, legatura editoriale in cartonato
   bianco stampato in grigio ai piatti, astuccio in cartonato rigido bianco stampato in blu e rosso
   ai piatti e in grigio al dorso, pp. 151 [2] con illustrazioni in bianco e nero; sguardie originali in
   carta bianca diversa (primo risguardo con dati editoriali).
   Edizione originale. Pietra miliare dei libri fotografici, con il suo formato in folio e la grafica
   cubitale che rivoluziona completamente il peritesto, opera di Alexey Brodovitch. Raccoglie
   in libro il meglio di Avedon preso da «Harper’s Bazar», accompagnato dai testi di Capote. Ne-
   gli scatti, il «who’s who» dell’arte e della cultura mondiali: Hitchcook, Zavattini, Agnelli, Sa-
   royan, Thyssen-Bornemisza, Eliot, Miller, Picasso, Duchamp, Cocteau, Monroe, Beaton, Wri-
   ght, Maugham, Pound etc. Edizione stampata da C.J. Bucher S.A. di Lucerna e pubblicata in
   due emissioni, in inglese per Simon & Schuster di New York, in francese per Editions Camera,
   emanazione dello stesso stampatore svizzero. Testo tradotto in francese da G. Meister e R.-E.
   Martinez. Esemplare nell’emissione in lingua francese con dati editoriali Editions Camera.
   Segni d’uso al cartonato (part. al dorso, mancante della parte stampata) e all’astuccio;
   nel complesso un più che buon esemplare di questo non comune libro.   € 950
   (11)
   Bacchelli, Riccardo - La ruota del tempo. Scritti d’occasione
   Bologna, L’Italiano Editore (Stabilimenti Poligrafici Riuniti), 1928, in 16°, brossura muta con
   sovracoperta rosa risvoltata a tamburo, stampata in nero ai piatti e al dorso (grafica e vignette
   di Leo Longanesi), pp. 134 [6]; 1 tav. f.t. su carta diversa, protetta da velina, con ritratto di
   Bacchelli eseguito al tratto da Giorgio Morandi e stampato in sanguigna; frontespizio in rosso
   e nero; vignette in bianco e nero nel testo.
                                          Prima edizione. È il primo volume della serie i libri de
                     “a chi legge
                                          «L’Italiano» a cura di Leo Longanesi. Tiratura di 500
       Iniziando la pubblicazione
                                          esemplari numerati a macchina su carta di bambagia
    di questi libri dell’‹Italiano›,
                                          (con anche una serie di testa di 75 copie in tre serie su
    ho cercato di rendere elegante
                                          carte colorate).
      e leggera la parte tipografica
    onde essa possa intonarsi allo        Esemplare 369/425, in condizioni più che buone,
                                          pregiato da dedica autografa dell’autore «a Gaetano
scritto. Non si spaventi il lettore       Manusé ... marzo 1957». Completo della rara e
      se i caratteri usati sono varii     bella fascetta editoriale con grafica di Longanesi
     e opposti, bastardi e perfetti,      e strillo: «Leggete questo libro dell’autore del
 perché solo dalla varietà e dalla        “Diavolo al Pontelungo”»; completo anche della
   bizzarria oggi può rinascere il        velina protettiva sottomisura posta a proteggere il
buon gusto tipografico italiano.”         ritratto di Morandi all’antiporta.   € 500

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(12)
Il Baretti. Quindicinale [poi: mensile] di letteratura
Torino, Editore Piero Gobetti [poi: Edizioni del Baretti] (O.G.E.B., poi Società Tipografica
«L’Alpina» di Cuneo, poi Tipografia Sociale di Pinerolo ovvero Società Anonima Unitipografi-
ca Pinerolese), 1924, dic. - 1928, in folio, autocopertinato.
Collezione completa. Fondato a Torino da Piero Gobetti, il primo numero vide la luce il 23
dicembre 1924 come complemento culturale e letterario a «La Rivoluzione liberale». Gobetti
ne fu direttore fino alla sua morte avvenuta nel 1926; a lui succedette Santino Caramella che
ne mantenne la direzione fino alla cessazione della rivista nel dicembre 1928. Fra i collabo-
ratori Natalino Sapegno, Massimo Mila, Leone Ginzburg, Eugenio Montale, Sergio Solmi,
Mario Fubino. Assieme a «Primo tempo» di Giacomo Debenedetti, «Il Baretti» ha rappre-
sentato il ‘polo torinese’ della cosiddetta “ventura delle riviste”, costituendo ineludibile punto
di riferimento per la cultura italiana del decennio 1925-1935 ed edificando le fondamenta —
straordinariamente solide — di quella vera e propria ‘classe dirigente culturale’ del secondo
dopoguerra, rappresentata dall’universo Einaudi.
A partire dal n. II,11 del 1924 le uscite passano da quindicinali a mensili; il n. IV,5 del 1927
non fu mai pubblicato (il n. 6 è da intendersi 5-6, come specificato nel IV,7), così come il n.
IV,10 (uscì un IV,11 a ottobre e poi un IV,11-12 a novembre). «Nel 1925 vengono pubblicati
tre numeri speciali: il n. 6-7, aprile (dedicato alla letteratura francese del Novecento), il n. 11,
luglio (dedicato al teatro tedesco del Novecento) e il n. 13, 1-30 settembre (dedicato alla lirica
tedesca contemporanea). Nel 1926 il n. 3, datato 16 marzo, è dedicato a Piero Gobetti. Nel
1928 il n. 11 si può ritenere dedicato a Stefan George» (Angelini, scheda Circe, online). Si
pubblicarono in tutto 50 fascicoli.
Angelini, Il Baretti (Roma 1978); Ead., scheda Circe online, con amplia bibliografia e dettaglio (https://r.
unitn.it/it/lett/circe/il-baretti)
Più che buone quando non ottime condizioni; a fascicoli sciolti.   € 3·500
(13)
Bargellini, Piero - La Loggia dei Rucellai. Testo di Piero Bargellini
[Al piè della quarta di copertina:] Firenze, Giovacchini, [1964] s.d., in 16°, legatura a doppio
punto metallico con copertina in cartoncino flessibile color crema stampato in elegante san-
guigna ai piatti; pp. [8].
Edizione originale. Rarissima placchetta fuori commercio a carattere privato, pubblica il
breve testo colto del Bargellini assessore alle Belle Arti, steso in occasione del restauro della
Loggia dei Rucellai, occupata poi dall’Ufficio Centrale di Informazioni Turistiche. Il testo
ripercorre brevemente la storia tre-quattrocentesca delle logge fiorentine, in-
dividuando quella dei Rucellai, disegnata da Leon Battista Alberti, come la più
bella del Quattrocento.
Ottimo esemplare.   € 100
(14)
Bartolini, Luigi - Ladri di biciclette [in cop. il sottotitolo:
(Romanzo umoristico del furto e del ritrovamento d’una
bicicletta per tre volte)]
Roma, Polin, 1946 (20 mag.), in 16°, brossura con minime unghie stampata in
nero al piatto anteriore e al dorso, piatto anteriore blu con al centro bella vi-
gnetta non firmata ma dell’autore (serigrafia) che racchiude il titolo in rosso;
pp. 211 [1].
Edizione originale. Rarissimo. Pubblicato con un editore improvvisato nella
Roma liberata — Polin pubblicò appena sei titoli, di cui questo è l’ultimo, as-

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semblato in fretta e furia prima del fallimento — il libro divenne un cult, grazie anche
alla trasposizione cinematografica di De Sica, l’omonimo capolavoro neorealista su
soggetto di Cesare Zavattini (1948).
«Dell’edizione ne furono stampate poche copie poiché, al momento della stampa, l’e-
ditore versava già in condizioni economiche disagiate [...]. Il fallimento spiega la poca
cura usata nella stampa del volume; il tipo di carta, sempre di scarsa qualità, differisce
sia nel punto di colore che nella grammatura. [...] Le [15] copie [speciali menzionate
nel colophon] non furono mai stampate» (Mugnaini)
Mugnaini, Bibliografia Bartolini, p. 49-s; Gambetti, Preziosi del ventesimo secolo
                                                                                                    “Vi sono errori di stampa.
(in: Alai 3, 2017), p. 12-s                                                                     Sarà ristampato da Longanesi.
Leggeri segni d’usura ai bordi della copertina; modesta mancanza al piede del                          De Sica lo sta mettendo
dorso, lontana dal testo; piatti e prima e ultima carta brunite, ma non fragili;                     in cinema. Saluti cordiali
interno fresco e pulito; nel complesso un ottimo esemplare senza alcun restauro                                     Bartolini ”
(rara condizione), impreziosito da bellissima dedica coeva dell’autore vergata
in grande al frontespizio, che menziona la seconda edizione Longanesi e il film
di Di Sica.   € 3·700
(15)
Belli, Gioachino Giuseppe - [Lettera autografa firmata]
Palazzo Poli, [1835, ottobre]; manoscritto a inchiostro nero; 1 carta, scritta
recto e verso (la data è scritta da altra mano).
Documento autografo originale. Lunga e curiosa lettera a proposito di
nozze, inviata a un amico non meglio specificato. Rari gli autografi di
Gioachino Belli.
«Il Sig. Laurenti è in un trattato di nozze con una giovane di distinta famiglia di citta-
dini di questa capitale. Come si suole, i parenti della giovane han cercato informazioni
sul conto del Sig. Laurenti […] l’una delle quali da mandare in paradiso, l’altra da pre-
cipitare all’inferno […]. Ma […] il giovane […] potrebbe essere stato calunniato […].
Io che mi trovo in mezzo al trattato […] pensai di rivolgermi al Suo genero e mio
buon amico […]. La sua risposta sarà di gran peso nella risoluzione da prendersi […]»
Alcune bruniture della carta, ma ottimo esemplare.   € 870
(16)
Belloli, Carlo - 10 [dieci] poemi collazionati
Milano, Edizioni Ixidem, collana di «poesia e prosa rara o inedita», 1996, in 4°, cartella
editoriale in cartoncino grigio semirigido stampato in nero al dorso e con elementi
applicati ai piatti (copertina al piatto anteriore, paratesto su foglio doppio al contropiat-
to ed elemento grafico all’altro contropiatto), design di Mary Vieira; raccoglie 11 fogli
sciolti di cui uno di colophon e 10 con le tavole dell’autore, ciascuna firmata, stampate
su carte monocrome di diverso colore.
Edizione originale. «Questa plaquette di poemi collazionati inediti di Carlo Belloli
ideati nel 1995 è stata pubblicata a Milano nel dicembre [...] in cinquanta esemplari
giustificati e firmati dall’autore sul recto delle pagine» (colophon). I «poemi» sono
tutti datati a stampa dal febbraio all’agosto 1995, e operano per sostituzione utilizzan-
do la simbologia del correttore di bozze: da «zero» a «nero» indicando il cambiamento
tramite intervento correttivo a mano. Raffinata confezione artigianale realizzata con
strumenti contemporanei (stampa digitale su carte A4 etc.), ma richiamando esplici-
tamente la tradizione delle ‘private press’, a cura di Michele Provinciali.
Ex. 42/50, in ottime condizioni di conservazione, ben completo della firma
autografa dell’autore.   € 500

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(17)
     Bertolucci, Attilio - La capanna indiana. Poesie di Attilio Bertolucci
     Firenze, Sansoni, «Biblioteca di Paragone» 1, 1951, in 8°, brossura con bella sovracoperta stampat
     in nero ai piatti e al dorso, composizione grafica su fondo rosso al piatto anteriore, pp. 134, 1
     c.b. finale.
     Prima edizione. Raccolta della produzione poetica dell’autore alla data: le sezioni mai edite
     in volume «Lettera da casa» e «Capanna indiana», e i già pubblicati «Sirio» e «Fuochi in no-
     vembre».
     Esemplare in superlative condizioni di conservazione, solo leggerissimamente brunito,
     intatto alla sovracoperta (minima lacerazione senza alcuna perdita al taglio alto
     anteriore). Proveniente dalla biblioteca del critico e filologo Giorgio Petrocchi, come
     da dedica autografa strettamente coeva e amichevole dell’autore.   € 850
     (18)
     [Boccioni, Umberto, copertina] Francesco Balilla Pratella -
     [Musica futurista di Balilla Pratella (titolo in copertina)] Op.
     30. Musica futurista per orchestra. Riduzione per pianoforte.
     Precedono: Il Manifesto dei musicisti futuristi. Il Manifesto
     tecnico della musica futurista. La distruzione della quadratura
     Bologna, F. Bongiovanni Editore, 1912, in 4°, brossura crême stampata in rosso ai piat-
                                          ti (dorso muto); piatto anteriore interamente
“ La copertina ... si avvale, a tutto disegnato da Umberto Boccioni con una bella
    campo..., del disegno futurista composizione futurista, pp. XXVI [2] 80, 1 c.b.
                                          ab initio et in fine.
   omonimo preparato da Umberto
    Boccioni ... il soggetto presenta        Edizione originale, oggi molto rara, dell’opus
   abbondanza di compenetrazioni             30, il capolavoro futurista dell’autore. Nelle
futuriste nei piani e negli elementi         pagine introduttive numerate in romani ri-
   figurativi, unitamente a marcati          proposti i due manifesti di Pratella («Musicisti
         intenti sia di sintesi che di       futuristi» e «Manifesto tecnico della musica»),
trasformismo .... Il disegno attesta         cui ne segue un terzo, importantissimo, qui in edizione
  le rivoluzionarie ricerche teoriche        originale: «La distruzione della quadratura». Dedicatoria
    e materiche che Boccioni, amico          a Marinetti che ne fu mecenate ed editore (come testi-
     di Pratella, stava ultimamente          monia il carteggio con l’autore, dalla scelta della carta a
       conducendo ...” (Tampieri)            quella del corpo del carattere alla copertina commissio-
                                             nata a Boccioni).
     Tampieri, Pratella, 43; Cammarota, Futurismo, 383.1; Echaurren, Nel paese dei bibliofagi, p. 195 fig. 11
     Leggera consunzione agli angoli della copertina; nel complesso un ottimo esemplare,
     fresco e pulito, conservato in elegante astuccio su misura.   € 5·500
     (19)
     Boccioni, Umberto - Esposizione di scultura futurista del pittore e
     scultore futurista U. Boccioni
     Firenze, Galleria Gonnelli (Tip. Stella), 1914 (mar-apr), in 16°, punto metallico con copertina
     in brossura rossa stampata in nero ai piatti (in quarta di copertina réclame della Gall. Sprovieri
     di Roma) pp. 31 [1].
     Catalogo originale. Rarissimo. Terza tappa della personale di Boccioni «scultore futurista»,
     già esposta a Parigi (Gall. Boëtie, giu-lug 1913) e a Roma (Gall. Sprovieri, tra 1913 e ’14). I
     contenuti in catalogo sono i medesimi delle due precedenti mostre, con gli aggiornamenti del
     caso: scritto introduttivo di Boccioni, cui segue il Manifesto tecnico della scultura futurista
     (datato Milano, 11 apr. 1912). Oltre agli «Insiemi plastici», l’artista espone i disegni, organizzati
     nelle sezioni:Voglio sintetizzare le forme uniche della continuità nello spazio;Voglio fissare le

     LIBRERIA ANTIQUARIA PONTREMOLI                       ·    C ATA L O G O 4 7                                P. 9
forme umane in movimento;Voglio dare la fusione di una testa col suo ambiente;Voglio dare
     il prolungamento degli oggetti nello spazio;Voglio modellare la luce e l’atmosfera. In apertura
     pagine pubblicitarie con: organigramma del movimento futurista (sezioni di: poesia - pittura -
     musica - scultura - azione femminile - arte dei rumori - antifilosofia, ovvero Papini); Lacerba;
     il libro «Pittura scultura futuriste» di Boccioni.
     Nuovi archivi del futurismo I, 1914/4
     Ottimo esemplare (da segnalare solo una piega all’angolo alto di p. 23/4 e due righe
     sottolineate in inchiostro blu alla stessa p. 24).  € 1·200
     (20)
     [Bragaglia] Sera, Livio - Ultima rivoluzione.
     Dieci anni di futurismo
     Roma, Giorgio Berlutti Editore, 1920, in 16°, brossura beige
     stampata in nero ai piatti e al dorso, titolo in rosso al piatto
     anteriore, pp. [4] 60 [4]; 1 c. patinata all’antiporta con ripro-
     duzione di fotoritratto dell’autore firmato Bragaglia.
     Edizione originale. Rarissimo: sole due copie in Iccu, per
     di più in biblioteche locali (De Gemmis Bari e Delfini
     Modena), nessuna in altri repertori internazionali; inserito
     da Pablo Echaurren nella «top five [dei] più hot e scono-
     sciuti del momento» aggiornata all’anno 2000 (ma negli
     ultimi diciotto anni la situazione non è cambiata). Il volu-
     metto si apre con «un lungimirante ritratto a scatto di Bragaglia Arturo il fotografo del futuro»
     (Echaurren, p. 161); segue la cronaca del futurismo dalle origini al dicembre 1919 (la data in
     calce allo scritto): una storia del movimento insolita, esatta pur nella sintesi (Marinetti - i pri-
     mi seguaci - Boccioni - Pratella - Lacerba - i fiorentini - Corra, con puntuale riferimento alle
                                             riviste che hanno accompagnato il movimento), non
             “... gorgo melmoso della agiografica e particolarmente dettagliata più ci si avvi-
innumerevole produzione parolibera cina al dopoguerra, con il capitolo polemico «Agonia
  scialba e affrettata ... che va dalle dei giovanissimi» incentrato sulle infelici vicende del
      strombazzature partenopee del futurismo politico («... Marinetti, chiuso nel cellulare di
    mediocre Francesco Cangiullo ai Milano, attende ancor oggi lo si assolva dalle accuse di
   rebus del suo alfabeto a sorpresa, incitamento alla guerra civile ...») e pervaso da un senso
           specie di rubrica umoristica quasi messianico di imminente tragedia/cambiamento
        utilizzabile in una domenica («I destini della nazione sono oggi in pericolo …»). Di
          del corriere della letteratura grande interesse.
                       d’avanguardia.”
                                              Il tono generale dello scritto denuncia una familiarità
     del tutto priva di sudditanza verso tutti i membri storici del futurismo; segno che l’autore
     doveva essere un personaggio ben noto, che qui, e in pochissime altre attestazioni (tra cui un
     bragagliano «Index librorum prohibitorum» su «Roma futurista», un paio
     di firme nelle «Cronache d’attualità» 1921 e almeno una menzione nel “ Marinetti, totalmente negativo in
     bollettino «Index rerum virorumque prohibitorum») appare sotto pseudo- materia di ricerche plastiche, proclamò
     nimo: Alberto Bragaglia, il fratello ‘filosofo’?                                 Balla grande pittore futurista,
     Cammarota, Futurismo, 438.1; Echaurren, Nel paese dei bibliofagi, p. 198 fig. 17 proteggendo la sua piccola corte di
     Esemplare con difetti al dorso, in particolare una mancanza al piede
                                                                                      plagiari adolescenti ... Depero, lo
     che coinvolge parte del titolo a stampa; per il resto, in ottime spiritoso caricaturista della «Corte
     condizioni.  € 1·200                                                             cinese» ormai fossilizzato in un
                                                                                        egizianismo misto a germaniche
                                                                                        fantasie di birreria notturna.”

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(21)
      [Bruno, Antonio] - 2° messaggio della Gnosi d’Albavilla [...] Canti
      nuziali di Maria d’Albavilla ad Antonio il Bruno all’alba della
      Terra nuova. Offerti agli Gnostici il 16° mese della prova d’Antonio
      d’Albavilla
      [Catania], s. n. (Tip. Sorace e Siracusa), 1929, settembre, in 8°, autocopertinato di pp. [16].
       Edizione originale. Rarissimo. A partire dal 1929 circa, il poeta già futurista Antonio Bru-
       no comincia una serie di pubblicazioni inquadrate nell’ambito dei «messaggi della Gnosi
       d’Albavilla», con riferimento a Biancavilla, in provincia di Catania, paese natale. Il primo
       noto alla letteratura specialistica è il presente, chiamato «2° messaggio». Nell’ambito
                                                  di questa elaborata costruzione simbolica d’ascen-
               “ Il 1928 è l’anno della
                                                  denza biblica, il poeta riversa tutto il suo personale
           deflagrazione mistica, in cui
                                                  vissuto culturale e affettivo, mascherando nelle pa-
      nascono [i] sei messaggi «offerti
                                                  rabole gnostiche il milieu del modernismo catanese (tra
 agli gnostici», ‹Gnosi d’Albavilla›;
                                                  gli «undici banditori di Gesù» troviamo Giacomo Etna
         il secondo di questi messaggi,
                                                  e Vitaliano Brancati) e d’altra parte il suo amore irri-
      ‹Canti nuziali›, è una sorta di
                                                  solto per Ada Fedora Novelli, già impersonata da Dolly
    «mistico amplesso con il cosmo»,
                                                  Ferretti e ora figura mariana. Il «messaggio» è organiz-
         dove l’esperienza dei grafismi
                                                  zato in dieci momenti, ora in prosa lirica ora in poesia,
avanguardistici del periodo fiorentino
                                                  «... scritti evidentemente in condizioni — diciamo così
 riemerge dai margini della memoria
                                                  — di trance ...» (Monastra), datati rispettivamente dall’1
   letteraria, per rivestirsi di tensioni
                                                  al 22 settembre 1928, col decimo testo del 25 novembre
     intimiste e totalizzanti, al di là
                                                  ’28. I successivi messaggi, stando ai titoli, pubblicano o
        di qualunque sperimentazione
                                                  ripubblicano testi di saggistica letteraria quali una ver-
      tecnica, ma nell’abbandono alla
                                                  sione ridotta della tesi di laurea su Leopardi, una serie
    lettera perché si faccia espressione
                                                  di versioni dai ‘Fiori del male’ e una lettura su Flaubert,
 piena delle titubanti fantasie, in un
                                                  fino al sesto messaggio ovverosia i «Principii elementari
  assoluto deragliamento di pensieri,
                                                  della Gnosi d’Albavilla» (1930). Di grande fascino.
sensazioni, comportamenti.” (Ruta)
                                                  Cammarota, Futurismo, 61.8; Ruta, Il futurismo in Sicilia,
       passim; Monastra, L’isola e l’immaginario, p. 30; Diz. Fut. p. 173a
       Straordinario esemplare in ottime condizioni, intonso, nello stato di sedicesimo
       ripiegato.  € 950

                     · il deserto dei tartari dopo la prima edizione ·
      (22)
      Buzzati, Dino - Il deserto dei Tartari. Romanzo di Dino Buzzati
      Milano-Roma, Rizzoli & C. Editori, «Il Sofà delle Muse» collezione diretta da Leo
      Longanesi n. 1, 1941 (7 maggio), in 16°, brossura in cartoncino bianco con fondo a
      quadrettini finissimi, titolo stampato in marrone al piatto ant. e al dorso; sovracoper-
      ta interamente illustrata da una fotografia b.n. impaginata al vivo e passante, titolo su
      fondo rosso al piatto anteriore, al primo risvolto foto e biografia dell’autore, al secondo
      mini-catalogo della collezione longanesiana (titoli dall’1 al 9 e ‘Imminenti’), sigla edi-
      toriale in rosso al piede del dorso, prezzo stampigliato in rosso al piede del piatto ant.,
      pp. 277 [3]; carta uso mano avorio di buona grammatura.
      Seconda edizione. Il capolavoro letterario di Dino Buzzati ebbe subito l’onore di
      una seconda edizione a un anno quasi esatto dalla prima. La seconda edizione si ri-
      conosce fin dalla sovracoperta (quando presente), che reca alcune varianti, massimamente la
      stampigliatura «seconda edizione» in rosso alla testa del piatto anteriore; all’interno, in assenza
      di menzione esplicita di edizione, fa fede la data «1941» al frontespizio e al finito-di-stampare.

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Abile intervento di restauro alla rara sovracoperta, con velatura di rinforzo in volta
e minima integrazione alla testa del piede; interno ottimo, molto fresco e pulito.
Complessivamente, un esemplare molto bello.   € 300
(23)
Buzzati, Dino - Il deserto dei Tartari
Milano, Mondadori, «Lo specchio», serie ‘Narratori’, 1945 (nov.), in 8°, brossura stampata
in nero e marrone, sovracoperta stampata in nero e arancio ai piatti e al dorso, pp. 300 [4].
Terza edizione, prima emissione. Uscito in prima edizione nel 1940 con Rizzoli, apripi-
sta della collana longanesiana «Il Sofà delle muse», il «Deserto dei Tartari» ebbe un buon
successo: una seconda edizione nel maggio 1941 per lo stesso editore (lotto precedente),
quindi il titolo passa a Mondadori. Nella terza edizione (prima per Mondadori), realiz-
zata secondo il finito-di-stampare nel novembre 1945 e con la menzione di «Edizione
provvisoria» («Le enormi difficoltà tecniche di approvvigionamento...» etc.) al colophon,
venne ripristinato il ‘lei’ originario, sostituito nelle edizioni Rizzoli dal ‘voi’ fascista per
intervento di uno zelante redattore. Mondadori dalla stessa tiratura del novembre 1945
procura due emissioni: una nella collana «Lo specchio», serie narratori (presente esemplare);
l’altra come volume ventottesimo della «Medusa». Le due emissioni differiscono solo per
quanto riguarda: dimensioni in larghezza (la «Medusa» più stretta di un centimetro); coperti-
na; pagina [3] (occhietto di collana). Per il resto identiche, con l’emissione della «Medusa» che
intuitivamente segue quella nello «Specchio», dal momento che:
    a) a p. [304], retro del finito-di-stampare, rimane in entrambe le emissioni un catalogo della
    collana «Lo specchio»;
    b) l’emissione «Medusa» più corta in larghezza, ma stampata con la medesima lastra, sem-
    brerebbe realizzata esclusivamente tramite rifilatura del margine esterno dello stesso set di
    fogli (tiratura) usato per l’emissione dello «Specchio» (giusto sostituito occhiello di collana
    e ovviamente copertina);
    c) l’emissione «Specchio» è prezzata L. 220, quella «Medusa» L. 420.
Uniforme brunitura interna, ma non fragile; lacerazione riparata con nastro adesivo
alla c. 251/2, senza perdite di testo né mancanze; nel complesso un ottimo esemplare
completo della rara sovracoperta in ottime condizioni, e del prier d’inserer editoriale
con sinossi del libro e réclame dei ‘Sette messaggeri’.   € 220
(24)
Buzzati, Dino - Il deserto dei Tartari
Milano, Mondadori, collana «La Medusa degli Italiani» (n. 28) 1945 (nov.), in 8°, brossura stam-
pata in arancione e nero, con testo anche in volta, pp. 300 [4].
Terza edizione, seconda emissione. Vedi lotto precedente. Ottimo esemplare.   € 140
(25)
Buzzati, Dino - Der Hund[,] der Gott gesehen hatte. Novellen
Stuttgart, Hans E. Günther Verlag, 1956, September, in 8°, legatura editoriale in tela arancione
impressa in nero ai piatti e al dorso, sovracoperta illustrata a colori al piatto anteriore e al dorso,
pp. 228 [4] in bella carta a mano; sguardie originali mute.
Prima edizione in lingua tedesca. Traduzione di una significativa selezione di racconti dell’au-
tore, che all’epoca aveva già pubblicato le raccolte «I sette messaggeri», «Paura alla scala» e «Il
crollo della Baliverna».
Minime lacerazioni e piccole mancanze alla sovracoperta; per il resto ottimo esemplare
pregiato da bella dedica pittorica a riempire l’intero risguardo anteriore: «A Roberto
Margotta con amicizia Dino Buzzati | ottobre 1956», vergata con pennarello nero a
punta larga. Roberto Margotta è stato giornalista e traduttore dal tedesco.   € 150

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(26)
Buzzi, Paolo - Rapsodie leopardiane
Milano, Tip. Galli e Raimondi del Dott. G. Martinelli, 1898, in 16°, brossura crême stampa-
ta in nero ai piatti e al dorso (fregio decorativo in quarta di cop.), titolo in rosso al piatto
anteriore, pp. 328, 1 c.b.
Prima edizione. Prima raccolta poetica, molto rara. Componimenti in metri carducciani,
pubblicati nell’anno del centenario della nascita del poeta di Recanati, pare a spese dei
genitori dell’autore.
Mende marginali alla copertina, lontane dal testo; dorso segnato ai fascicoli, con
una fessura fermata; interno in ottimo stato. Nel complesso un notevole esemplare
nella rarissima brossura originale; molto bella l’etichetta tonda della «S. Lattes &
C. Editori · Torino» applicata al piede della copertina anteriore.   € 350

                                       · italo calvino ·

(27)
Calvino, Italo - [Lettera autografa firmata, con disegno dell’autore,
inviata all’amico scrittore Silvio Micheli]
Sanremo, 23 dicembre 1946, 223 x 142 mm, 1 bifolio, scritte 4 pagine numerate dall’autore.
Manoscritto a inchiostro nero.
Straordinario documento autografo. Lettera non registrata nell’epistolario di Baranelli (Mi-
lano 2001).
«Caro Silvio, | è un bel po’ che non ci scriviamo, non se per colpa mia o tua. Si vede che
stiamo sgobbando tutti e due ed Ecco le mani e Il sentiero dei nidi di ragno vanno avanti. | Già:
perché esiste anche un Sentiero dei nidi di ragno, giovane e paffuto romanzo dato alla luce
dopo quindici giorni di indefesso travaglio e una più lunga gravidanza cerebrale. Pesa cen-

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“ Comunque sia “Il s.d.n.d.r.”         tocinquanta pagine e da grande ha deciso che farà il
        è un romanzo che corre, con       premio Mondadori, o il premio Viareggio o il premio
      personaggi vivi che mi hanno        Vendemmia. La preparo — io — sta bene e allatta. |
 dato molte soddisfazioni perché si       Lo straordinario è non solo che mi sia deciso a scrivere
  muovevano da sé e io non avevo          un romanzo, con la mia congenita stitichezza narrativa
      che a lasciarli fare e a scrivere   ma che gli abbia dato fondo in quindici giorni. [...] Co-
        quel che facevano. È ancora       munque sia “Il s.d.n.d.r.” è un romanzo che corre, con
   d’ambiente partigiano: ma visto        personaggi vivi che mi hanno dato molte soddisfazioni
       da un punto di vista nuovo,        perché si muovevano da se [sic] e io non avevo che a
      al massimo antiretorico, anzi       lasciarli fare e a scrivere quel che facevano. È ancora
   politicamente piuttosto scabroso.      d’ambiente partigiano: ma visto da un punto di vista
   [...] Sarà una via di mezzo tra        nuovo, al massimo antiretorico, anzi politicamente piut-
‹L’isola del tesoro›, ‹Per chi suona      tosto scabroso. [...] Sarà una via di mezzo tra L’isola del
      la campana›, e ‹Agostino› di        tesoro, Per chi suona la campana, e Agostino di Moravia.»
                           Moravia.”       «Scusa questa lunga tirata d’orgoglio paterno, ma ho
    finito il romanzo proprio ieri notte, e non sono capace di pensare ad altro. [...] ti arriva re-
    golarmente lo stipendio da Einaudi? Sarebbe un fatto unico nella storia. Vallone ha un tuo
    racconto tanto lungo che non potrà mai pubblicare perché porterebbe via tutta una delle
    nostre rare e contesissime terze pagine. | Nicosia sogna allori e ricchezze dal suo Addio alla
    ventura che è davvero bello, a colori carichi, odore d’aria aperta e calore d’uomini. Forse lo
    manderà a Mondadori. | Natalia continua il suo ancora senza titolo, una storia sommessa e
    piovigginosa che sembra prometta bene. Quello di Pavese nessuno sa cosa sia ancora, ma lui
    continua a scrivere e non pensa ad altro. | Il ’47 sarà dominato da noialtri, perbacco! [...]».
    Dopo la chiusura della lettera, segue la carticatura dal titolo «Il Natale dei narratori».
    venduto

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(28)
Calvino, Italo - Piccolo sillabario illustrato
S. l., s. n. (in fine: Achevé d’imprimer sur les presses de l’Obser-
vateur 59440 Avesnes-sur-Helpe), Bibliotheque Oulipienne N.
6, [1978] s.d., in 8° stretto, doppio punto metallico con copertina
in brossura bianca semirigida, stampata in corsivo rosso al solo
piatto anteriore, pp. 25 [3].
Prima edizione. Rarissimo: tirato in soli 150 esemplari nume-
rati a macchina, manca del tutto a Iccu e Oclc lo ritraccia
solo alla BNFr, alla Sorbonne e a Yale. Edizione definitiva,
e prima tout court in volume, dell’esperimento di «Oulipo»
condotto da Calvino con la lingua italiana, sulla falsariga del
«Petit abécédaire illustré» di Perec (1969). Una prima versione
era apparsa sul primo numero del 1977 del «Caffè» diretto da
Vicari.
Aragona, Italo Calvino percorsi potenziali (Lecce 2008), passim e part.
p. 146-s (anche per un conforto sulla datazione al 1978)
Ex. 25/150 in ottime condizioni di conservazione, completo di un foglio volante
allegato con il catalogo della «Bibliotheque Oulipienne».   € 1·500

                                        · dino campana ·

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(29)
Campana, Dino - Domodossola 1915 [componimento poetico autografo
firmato altrimenti noto come ‹All’Italia›]
S. d. [1916], 2 carte, scritte recto e verso; manoscritto a inchiostro nero.
Straordinario manoscritto poetico campaniano. Campana nel 1916, dal 28 maggio al 23 giu-
gno, soggiornò prima a Livorno e poi ad Antignano nella villa della pittrice Bianca Fabroni,
sposata Minucci. La donna, anche lei originaria di Marradi, stimava molto il poeta. Campana
era «scontroso, silenzioso, triste e pensoso»; comunicava recitando poesie, alcune le scriveva.
Bianca Lusena (1891-1988), una bella crocerossina amica della Fabroni, anch’ella ospite, rac-
contò che Campana non dormiva in villa, ma «mangiava e recitava, parlava poco di sé e dei
suoi viaggi […]. Tutto il suo bagaglio era in una valigia di vimini ovale, che sembrava più una
cesta […]. Vi teneva qualche vestito, libri, in particolare parecchie copie dei Canti orfici […]
una sciarpa nera, anche se era estate […]» (cit. in Cacho Millet). A Bianca Lusena il poeta
recitava spesso i suoi versi, «quasi con una vaghissima parvenza d’amore». Ma lei, che stava
per andare al fronte e aveva perso il fidanzato in guerra, pensava a ben altro. Un giorno Cam-
pana, seduto a un tavolino sotto «il fico», scrisse e le consegnò «con quel fare ruvido che lo
distingueva» una poesia patriottica All’Italia, «composta lì per lì». Bianca pensò fosse inedita
e creata per lei. Si tratta precisamente di queste carte.

In realtà i versi erano stati composti tempo prima con il titolo Domodossola 1915 e pubbli-
cati — con alcune varianti — in «Riviera ligure» (XII, 4° S., 53, maggio 1916, pp. 529-30)
ma la donna rimase sempre convinta che fossero inediti e scritti per lei, all’impronta. Anche
quando, nel 1977, donò l’autografo a Gabriel Cacho Millet, al quale confidò questo racconto,
non venne mai informata. La poesia, assente dai Canti orfici Marradi 1914, fu quindi ripresa
nell’edizione Binazzi (Firenze 1928, pp. 151-153) con il titolo All’Italia.
Cacho Millet, Dino Campana: lettere di un povero diavolo (Firenze 2011), pp. 388-9
Due brevissimi strappi alla piegatura, uniforme brunitura, ma ottime condizioni di
conservazione. Proveniente dagli eredi Cacho Millet.   p a r

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(30)
Campana, Dino - Canti orfici
Marradi, Tipografia F. Ravagli, 1914, in 16° (194 x 127 mm), brossura in carta gialla stampata
in nero ai piatti e al dorso (titolo al piatto anteriore, sottotitolo da solo al centro della quarta di
cop., «Dino Campana - Canti Orfici - L. 2,50» in maiuscoletto bastone al dorso), pp. [2] 273 [1].
Edizione originale. L’esemplare di Corrado Govoni, con doppia iscrizione autografa dell’au-
tore: invio in copertina, dedica all’interno. Esemplare fino a oggi sconosciuto. Non registrato
nell’aggiornatissimo censimento delle copie superstiti effettuato da Maini e Scapecchi (L’av-
ventura dei Canti orfici , Firenze 2014). Gli autori di questa pubblicazione, tuttavia, segnalano
che «Govoni dovrebbe aver posseduto due copie dei Canti orfici, una direttamente da Cam-
pana e una acquistata». Dalla corrispondenza di Dino Campana si può ricostruire la storia
di questo esemplare. Il 7 luglio 1915 Giuseppe Ravegnani chiede a Campana una copia dei
Canti orfici e scrive:
   «[…] I suoi Canti orfici, dei quali lessi alcune pagine bellissime, li volevo comprare, li ho cer-
   cati in parecchie librerie, ma inutilmente. Li ho domandati ieri a Corrado Govoni, ma lui
   pure non li ha e desidererebbe conoscerli […]»
Due giorni dopo Campana risponde: «[…] Le invio qualche libro perché ne faccia l’uso
che crederà. Saluti Govoni e gli dica che ha in me un ammiratore e un amico […]. P.S.
Troverà un libro per lei e Govoni». Nel frattempo Ravegnani e Govoni avevano acqui-
stato il volume a Firenze, e Ravegnani lo scrive al poeta il 19 ottobre: «Ho ricevuto ieri il
pacco dei vostri libri e vi ringrazio delle gentili parole e della lusinghiera dedica. Io avevo
già letto i vostri Canti che comprai a Firenze, alla Voce. […]. Così fece pure l’amico Go-

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voni […]. E dei vostri libri che ne devo fare? Volete che li metta in vendita nelle librerie
di qui, oppure volete che li mandi ai giovani poeti miei amici:Titta Rosa, Meriano, Fiumi
[…] perché scrivano degli articoli sopra di voi […]. Govoni vi ringrazierà e vi scriverà».
E infatti Govoni, il 9 novembre, invia da Comacchio una cartolina: «Ringrazio del dono
e saluto ammirando». Tuttavia alcuni mesi dopo, nel luglio 1916 secondo il curatore
dell’epistolario Gabriel Cacho Millet (la lettera è senza data e si tratta di una trascrizione
di Mario Novaro, l’autografo è introvabile), Campana scrive a Govoni. Dopo parole di
stima, chiude la lettera così: «se volete inviarmi il prezzo del libro che vi inviai, (fissatelo
voi) io non sono assolutamente in grado di rifiutarlo».
La copia dei Canti orfici senza dedica appartenuta a Govoni è stata donata dagli eredi alla
Biblioteca Ariostea, mentre a oggi non si aveva traccia delle copie inviate a Ravegnani —
delle quali una qui riemerge.
Cacho Millet (cur.), Dino Campana: lettere di un povero diavolo. Carteggio (1903-1931) (Firenze 2011);
Maini e Scapecchi, L’avventura dei ‘Canti orfici’: un libro tra storia e mito (Firenze 2014); Castellano
(cur.), Dino Campana: Canti orfici 1914-2014 (cat. della mostra Firenze 2014)
Esemplare pregiato da duplice iscrizione autografa dell’autore, che scrive sul taglio alto
della copertina anteriore, appena sopra il primo rigo a stampa, «A Corrado Govoni»;
nella pagina d’occhietto la dedica autografa al poeta ferrarese: «A Corrado Govoni |
con ammirazione | sincera | Dino Campana». L’esemplare, piuttosto fresco e pulito
all’interno, presenta alcuni localizzati restauri conservativi alla copertina, in particolare
al dorso e agli angoli.
L’esemplare appartiene al primo stato della tiratura, con gli ultimi due fascicoli (Pampa,
pp. 119-134, e Passeggiata in tram in America e ritorno, pp. 135-finis) stampati su
carta più corta e l’«E.[rrata] C.[corrige]» in ultima pagina (Maini e Scapecchi, p. 40).
L’esemplare risulta privo della seconda e terza carta, rispettivamente frontespizio e
pagina con la dedicatoria «A Guglielmo II Imperatore dei Germani». Era l’autore stesso
a stralciarle, come raccontano diverse fonti coeve.   € 13·500

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(31)
Campanile, Achille - L’inventore del cavallo
Roma, Edizioni d’Arte Fauno (Grafia), collana «Umorismo Italiano Serie del Fauno Gial-
lo» (n. 7) diretta da Giuseppe Zucca, 1927, in 16°, brossura arancione illustrata, sovracoperta
stampata a tre colori con bellissimo disegno di Carlo Alberto Petrucci, pp. 91 [5], con illu-
strazioni di Bruno Angoletta nel testo.
Prima edizione. Opera prima. Raccoglie due atti unici, tre «tragedie in due battute» e
quattro racconti brevi. L’atto unico eponimo è stato messo in scena per la prima volta a
Roma nel 1925. Come tipicamente nella collana del «Fauno giallo», cospicuo l’apparato
iconografico, che conta: un ritratto dell’autore firmato da Augusto Camerini, dieci illu-
strazioni e una «autocaricatura» di Bruno Angoletta.
Più che buon esemplare con la rara sovracoperta (riparazioni in nastro adesivo alle
giunture, sul verso).   € 150

· candida, renato: vedi sciascia
· cantatore, domenico: vedi carrieri

(31)
[Caproni, Giorgio] - Premio di Poesia Costantino Nigra
Ivrea, s. n. (al piè dell’ultima pagina: Ing. C. Olivetti & C., S.p.A. - Reparto Tipografico - Calu-
so), 1963, in 16° quadrato, doppio punto metallico con copertina in brossura muta, sovracoperta
grigia illustrata in verde e stampata in nero al piatto anteriore, pp. [24].
Prima edizione. Rarissima placchetta fuori commercio emessa dalla Olivetti per festeggiare
il premio “Costantino Nigra” edizione 1963, vinto
da Giorgio Caproni e giudicato da una commissione
composta da Bo, Bigiaretti, Getto, Musso, Pampalo-
ni, Piccioni, Volponi. Pubblica: Scalo dei fiorenti-
ni, Prudenza della guida, I ricordi. Pubblica anche,
dei «segnalati»: Carlo Martini (Nicole), Alessandro
Mossotti (Ernest Irroj, 1994; Pomeriggio a Pavia),
Rossana Ombres (Il tram numero sei), Silvio Ramat
(Sull’estate), Guio Zavanone (1° gennaio 2000).
Ottimo esemplare.   € 380

                                  · carlo carrà ·
(32)
Carrà, Carlo - Guerrapittura. Futurismo Politico. Dinamismo
Plastico. 12 Disegni guerreschi. Parole in libertà
Milano, Edizioni futuriste di Poesia (Stab. tip.Taveggia), 1915, in 8°, brossura stampa-
ta ai piatti (dorso muto), straordinaria composizione tipografica dell’autore all’ante-
riore, pp. [2] 104 [10 con: Programma politico futurista, Sintesi futurista della guerra
(entrambi su doppia pagina), indice, e (su doppia pagina) catalogo delle edizioni
futuriste di Poesia]; 12 tavole in carta patinata n.t. di cui 1 ripiegata; ritratto foto-
grafico dell’autore n.t. all’antiporta (di Mario Nunes-Vais).
Edizione originale. Libro fondante del primo futurismo, è un riuscito pastiche
di saggio militante alla maniera dei futuristi (sorta di «manifesto lungo», come il
«Fotodinamismo» di Bragaglia), antologia selezionata delle opere (riprodotte su
carta patinata) e creatività parolibera a briglia sciolta: non c’è quasi pagina che lasci
indifferenti. A culmine, in chiusura di volume, il «Programma politico futurista»
stampato in verticale su doppia pagina, e una tavola ripiegata con la famosissima

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