Lezione del 23 aprile 2021 - Turismo internazionale

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Lezione del 23 aprile 2021
        Turismo internazionale
Definizione e classificazione

Normalmente si classifica il turismo come internazionale allorchè il turista varca una frontiera.
Esso si può intendere sia come mobilità del turista verso l’esterno dello Stato di cui è cittadino e
residente, sia come mobilità del turista che proviene dall’esterno rispetto ai confini dello Stato preso
in considerazione. Nel primo caso ci si riferisce ad un turista outcoming, nel secondo caso ad un
turista incoming.
La particolarità rispetto al turismo nazionale consiste nel fatto che Stato di origine e Stato di
destinazione del turista non coincidono.

In realtà la definizione non è così semplice, poiché al passaggio della frontiera si dovrebbe
aggiungere, perché un turismo sia effettivamente internazionale, il cambio di moneta.
Ciò significa banalmente che il turista italiano che si reca in vacanza in Svizzera è turista
internazionale, poiché varca una frontiera e cambia la propria moneta (euro) in moneta svizzera
(franco svizzero), ma lo stesso turista che si reca in Francia non dovrebbe essere considerato
internazionale, poiché la moneta è la medesima (euro).
Definizione e classificazione
I
l turista italiano che si reca in Francia o in qualunque Paese dell’UE che abbia l’euro come propria
moneta (così come il turista di altri Paesi facenti parte dell’UE che si reca in Italia) dovrebbe essere
considerato come turista nazionale. E questo, a ben vedere, è nella logica della libera circolazione
delle persone garantita all’interno dell’Unione.
Il residente a Roma che si reca nella Basilica di San Pietro dovrebbe essere considerato turista
internazionale se si considera il passaggio della frontiera di un altro Stato (Città del Vaticano), ma la
moneta che lì spende è l’euro.

Normalmente le politiche turistiche degli Stati tendono a promuovere il turismo internazionale
incoming.

Questa lezione tratterà separatamente i flussi internazionali, in termini reali ed in termini monetari.
Le ragioni del turismo internazionale
Le classifiche costruite sugli arrivi e presenze internazionali sono prese in seria considerazione nelle
politiche turistiche intraprese dai diversi Stati, per varie motivazioni, tra cui ne segnalo tre.

La prima di ordine prettamente economico. Il turista incoming porta parte del proprio reddito
prodotto e percepito nel proprio Paese in un Paese diverso (di destinazione), incrementando i
consumi e sovente incidendo positivamente sugli investimenti nel Paese di destinazione sia nel
settore turistico che nei settori coinvolti. In altri termini, se ci riferiamo alla lezione di mercoledì 21
aprile, il turismo incoming può costituire un elemento di moltiplicatore keynesiano od addirittura
supermoltiplicatore. La bilancia dei pagamenti ne risulterebbe avvantaggiata.
Ciò nella normalità dei casi, ma se il turista incoming pretende di avere a disposizione e consumare
beni e servizi non prodotti nel luogo di destinazione, ma in quello di origine, gli effetti potrebbero
essere negativi, ed anzi i negativi potrebbero essere superiori a quelli positivi. Non è questo un caso
raro, ma anzi più frequente di quanto si possa immaginare. Avviene tutte le volte che il progetto
turistico si basa su una proposizione di beni e servizi tipici del sistema economico del turista stesso,
e quindi comporta da parte del Paese di destinazione un aggravio di spese per le importazioni.
segue Le ragioni del turismo internazionale

La seconda potrebbe essere definita di prestigio. L’essere meta di turisti internazionali è un segnale
che il Paese costituisce un punto a cui il turista si riferisce perché valuta che lì possa conoscere e
trovare soddisfazione alla propria propensione al viaggio. Ciò spesso è dettato dall’esclusività della
presenza di talune risorse naturali ed ambientali, o della presenza di testimonianze archeologiche, o
dalla presenza di particolari opere d’arte, o di eventi …… Spesso però è anche il segnale di una
abitudine culturale o di lingua (nel caso italiano una delle motivazioni sulla presenza di tanti turisti
stranieri nel Veneto non è dettata solo dalla presenza di Venezia, ma dal fatto che le sue località
balneari erano storicamente le località balneari dell’impero austro-ungarico), o storica (a Nizza la
passeggiata sul mare prende il nome di Promenade des Anglais a dimostrazione dell’abitudine dei
britannici di svernare in Costa Azzurra nel secolo XIX). Sovente è il segnale di legami storici e
culturali molto forti (ad esempio Madrid è luogo privilegiato da cui partono le linee aree per
l’America Latina, anche se lì non vi sono più possedimenti coloniali spagnoli). Spesso però è anche il
segnale di quanto sia stata efficace la comunicazione e la promozione.

Collegata a questa è la terza. Essa è divenuta centrale negli studi attuali. Talora i progetti riguardanti
il turismo internazionale si indirizzano verso il turismo congressuale, e degli affari. Non è un caso.
Divenire mete di un tale turismo significa poter contare su un turismo ricco, con capacità di spesa
maggiore che per le altre tipologie di turismi. Significa anche che il Paese può tendere a divenire
centrale per gli incontri (anche istituzionali e politici di alto livello), e che costituisce un punto
centrale di riferimento rispetto ad altri Paesi dell’area, del continente, od addirittura del mondo.
Alcune precisazioni sul turismo internazionale

- I turisti internazionali possono essere considerati essenzialmente sotto due aspetti: i flussi reali ed i flussi
monetari. Nel primo caso la quantificazione sarà conteggiata in termini di arrivi e presenze, nel secondo caso in
termini di afflusso o deflusso di risorse monetarie e finanziarie.

- I turisti internazionali incoming sono considerati come esportazioni.
Può sembrare strano perché di solito consideriamo esportazioni ciò che esce da un determinato Paese, mentre
in questo caso si tratta di entrate nel Paese stesso. E’ soltanto apparenza, la ragione risiede nel fatto che il
turista incoming spende nel Paese di destinazione ciò che ha percepito come reddito nel Paese di origine, e
quindi apporta risorse monetarie nel Paese di destinazione, esattamente come si rileva nelle esportazioni di
beni e servizi. Naturalmente non è neutrale la provenienza da un Paese anziché da altri, poiché la capacità di
spesa del turista può avere differenze significative che derivano anche dal proprio sistema economico.

- I turisti internazionali outgoing sono considerati come importazioni.
In questo caso ciò che il turista ha percepito come reddito nel proprio Paese (luogo di origine) viene consumato
in un Paese diverso (luogo di destinazione), e quindi sottrae risorse monetarie nel priprio Paese per consumare
nel Paese di destinazione, esattamente come si rileva nelle importazioni di beni e servizi.
Effetto macroeconomico della spesa del turismo internazionale

- Per i Paesi sviluppati si parte dalla seguente identità contabile tra il prodotto o il reddito nazionale e la
  domanda aggregata, ipotizzando g = 0 (ricordo che g è la spesa di soggiorno con beni provenienti dalla
  nazione di origine):

                                          Y = C + I + (X + G) – (Z + H)

con Y reddito nazionale, C il consumo, I gli investimenti, G la spesa dei turisti incoming, X le esportazioni,
Z le importazioni, H la spesa all’estero dei turisti outgoing.
Se (Z + H) eccede (X + G) il turismo internazionale dà un contributo negativo al reddito nazionale, il
contrario se (X + G) eccede (Z + H). Va da sé che le politiche turistiche saranno indirizzate alla promozione
del turismo incoming.

- Per i Paesi in via di sviluppo il problema è analogo, ma è necessario aggiungere qualcosa. Per questi
Paesi è ancora più importante attrarre turismo internazionale, poiché l’afflusso monetario che ne deriva
potrebbe essere utile a finanziare ed incrementare gli investimenti necessari al proprio sistema
economico.
Una motivazione ulteriore per la scelta della meta del turista internazionale
Nelle slides n. 3 e 4 ho indicato alcune ragioni alla base della promozione del turismo internazionale da parte
dei Paesi meta di destinazione. Il turista internazionale è però colui che deve spendere e soprattutto è colui che
ha delle motivazioni che lo spingono a scegliere come metà un Paese anziché altri.
Le motivazioni possono essere varie, anche in questo caso possono riguardare l’esclusività delle risorse
turistiche (soprattutto ambientali, ma anche indotto dall’uomo), motivazioni culturali, familiari (il ritorno nei
luoghi di origine dei propri genitori – o nonni … - nel caso di figli o discendenti di emigranti), ma vi sono anche
ragioni economiche. Tra queste un posto di rilievo è costituito dal rapporto tra moneta del Paese di origine e
moneta del Paese di destinazione, vale a dire il cambio, così come il costo della vita nel Paese di destinazione
rispetto al Paese di origine.
Si potrebbe ipotizzare che valga quanto indicato nella lezioni precedenti, riguardante la scelta della
destinazione:

                                               Pij = f(νij; Eij; Yi; Tij, D)

Naturalmente nel caso del turismo internazionale si deve sostituire alla parola destinazione la parola Paese.

Ed è per questa ragione che vi invito a rileggere il file che vi avevo allegato nelle lezioni precedenti riguardo al
turismo internazionale rivolto verso l’Italia.
Alcuni attori del turismo internazionale
Gli attori cui si fa riferimento sono:
- I viaggi internazionali, soprattutto quelli riguardanti il trasporto aereo. Conosciamo tutti le novità, perché
  nella maggior parte dei casi li abbiamo sperimentati. L’avvento delle nuove tecnologie e la deregulation del
  trasporto aereo hanno portato alla coesistenza, spesso conflittuale sicuramente concorrenziale, tra trasporti
  con aeromobili delle compagnie definite «nazionali» e quelli «low cost», questi ultimi con terminal in
  aeroporti secondari rispetto a quelli serviti dalle cosiddette compagnie di bandiera.

- I tour operator internazionali. Hanno la necessità di conoscere in modo approfondito le richieste di panieri
  turistici da parte dei turisti internazionali, generalmente devono diversificare i rischi, ma soprattutto devono
  conoscere il mercato dei cambi e devono procedere allo studio delle previsioni delle variabili economiche
  che possono influenzare la domanda, ad esempio come indicato nella slide 6.

- Le catene alberghiere internazionali. Si tratta di una novità diffusa già nella seconda metà del XX secolo. Si
  tratta imprese, per lo più multinazionali, che offrono di strutture di accoglienza caratterizzate dalla
  standardizzazione della qualità indipendentemente dai diversi Paesi di destinazione. Il loro scopo è quello di
  rassicurare il turista sulla qualità delle strutture e quindi vengono incontro all’esigenza di conoscenza delle
  strutture da parte del turista. Il loro raggio di azione può essere a vari livelli territoriali, mondiale se operano
  in vari luoghi dell’intero pianeta, continentale se operano esclusivamente in un continente, addirittura
  nazionale se in un unico Paese, caso più raro a livello locale.
Per concludere

Roma è meta di turismo internazionale:
- lo è stata nella stagione del Grand Tour, allorché era una meta per i giovani aristocratici (ma erano
  mete anche altre località attualmente italiane) che completavano la propria formazione culturale
  visitando i luoghi delle civiltà romana e greca;
- lo è stata e lo è perché vi risiede il Papa, massima autorità della religione Cattolica;
- lo è stata e lo è perché vi sono importanti emergenze archeologiche, e luoghi dove sono
  conservate esclusive opere d’arte;
- lo è perché anche se non in misura preponderante è meta di un turismo congressuale e di affari;
- perché ha ospitato ed ospita eventi sportivi, musicali ecc.;
- e l’elenco potrebbe continuare ….

Per una lettura cui vi invito, allego alla lezione un file.
Esso, come quelli allegati alle lezioni precedenti, risale a qualche anno fa, ma le conclusioni e le
considerazioni che vi sono contenute sono ancora attuali.
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