STAZIONI SPAZIALI: LO SPAZIO A MISURA - Federmanager Milano

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STAZIONI SPAZIALI: LO SPAZIO A MISURA - Federmanager Milano
STAZIONI SPAZIALI: LO SPAZIO A MISURA
 D’UOMO
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STAZIONI SPAZIALI: INTRODUZIONE
Solitamente, la maggior parte delle fonti forniscono la seguente definizione di
stazione spaziale:
«Una stazione spaziale è una costruzione creata dall'uomo destinata a far vivere
esseri umani nello spazio. Una stazione spaziale si distingue dalle altre navicelle
per il trasporto umano, per la mancanza di propulsione»

 Fg = Fc

 V=
 
Quindi, per la sua stessa sopravvivenza, una stazionale spaziale E’ dotata di
sistemi di propulsione!!
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LA STAZIONE AMERICANA: LO SKYLAB

 Stazione Spaziale Skylab
Data di Lancio 14/05/1972
Ultima Missione 20/09/1973
N° Missioni 3
Lunghezza 13,7 m
Massa 90 t
Lanciatore Saturn V
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LA GENESI DELLO SKYLAB
Tenendo uno sguardo sempre attento sul bilancio, lo Skylab non è stato costruito come
stazione spaziale «ex novo», bensì riadattando il terzo stadio del razzo vettore Saturn V
originariamente destinato alla missione lunare Apollo 18 ormai cancellata

 APOLLO SKYLAB BOZZA ORIGINALE
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MANUTENZIONE SPAZIALE
Lo Skylab ha subito seri danni durante la fase di decollo, che ne hanno pregiudicato il
funzionamento e hanno rischiato di rende inutilizzabile la stazione. Per la prima volta
nella storia un equipaggio (quello della missione Skylab 2) ha provveduto alle
riparazioni mediante una serie di attività extraveicolari
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LA VITA NELLO SKYLAB

 Rispetto alle anguste e spartane capsule
 utilizzate nelle missioni Gemini e Apollo,
 lo Skylab offriva ai suoi occupanti una
 serie di comodità e di lussi: sala da
 pranzo in cui consumare cibi in scatola,
 bagni muniti di docce per l’igiene
 personale e ampi spazi dove poter
 lavorare comodamente
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LA STAZIONE RUSSA: LA SALJUT
 Stazione Spaziale Saljut («saluto»)

 Inizio Programma 19/04/1971
 Chiusura Programma 19/09/1986
 N° Stazioni Lanciate 7 (+1)
 Lunghezza Media 15 m
 Massa Media 20 t
 Lanciatore Proton

 ELENCO MISSIONI EFFETTUATE:
 Saljut 1
 Saljut 2 / Almaz 1
 Cosmos 557
 Saljut 3 / Almaz 2
 Saljut 4
 Saljut 5 / Almaz 3
 Saljut 6
 Saljut 7
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IL PROGRAMMA MILITARE: LE ALMAZ
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SALJUT 6 E 7: UN PASSO VERSO IL FUTURO
Le stazioni Saljut 6 e Saljut 7 hanno
introdotto una novità rivoluzionaria: la
possibilità di ricevere rifornimenti da
navi cargo provenienti dalla Terra,
un’operazione fondamentale anche per
le stazioni moderne
LA RIVOLUZIONE: NODI E MODULI
Dopo la chiusura del programma Saljut, è
partita la rivoluzione scientifica: non più
stazioni monoblocco, bensì costituite da
diversi moduli, lanciati separatamente e
assemblati nello spazio. Fondamentale in
questo senso è stata l’invenzione dei nodi
LA PRIMA STAZIONE MODULARE: LA MIR

 Stazione Spaziale Mir («pace» e «mondo»)
Lancio Primo Modulo 20/02/1986
Fine Missione 23/03/2001
Dimensioni (m) 31 x 27,2 x 19
Massa 130 t (250 t con lo Shuttle)
Quota 290 – 420 Km
Velocità Orbitale Media 27 700 Km/h
IL PROGRAMMA MIR - SHUTTLE
 Nel 1993 è stato varato il programma
 congiunto Mir-Shuttle, nel quale la stazione
 spaziale russa e la navetta americana hanno
 combinato le loro potenzialità. E’ stata
 necessaria l’aggiunta di un nuovo modulo che
 rendesse possibile il docking tra i due veicoli
LA FINE DELLA MIR
Avendo superato ogni previsione ed ogni
aspettativa circa la sua durata, la Mir ha
iniziato inevitabilmente a diventare
vecchia ed obsoleta. Nel 1997, in
particolare, i guasti e gli incidenti hanno
iniziato a diventare sempre più seri e
preoccupante. Nel 2001 il programma è
stato chiuso definitivamente e la Mir è
stata dismessa facendo la rientrare
nell’atmosfera terrestre, distruggendola
LA NOSTRA CASA SPAZIALE: LA ISS
Stazione Spaziale Internazionale (ISS)
Lancio Primo Modul0 1998
Fine Missione Previsto 2028
Dimensioni (m) 108,5 x 73,5 x 20
Massa 420,5 t
Quota 400 – 410 Km
Velocità Orbitale Media 27 600 Km/h
GLI ENTI PARTECIPANTI
LE ORIGINI DEL PROGETTO
LA STRUTTURA DELLA STAZIONE
Possiamo suddividere i diversi moduli della Stazione Spaziale
Internazionale in cinque grosse categorie, in base alla loro finzione

• MODULI BASE

• MODULI DI SERVIZIO

• LABORATORI SCIENTIFICI

• NODI

• COMPONENTI ESTERNI NON PRESSURIZZATI
MODULI BASE
 Il modulo Zarja è stato il primo ad essere
 lanciato; esso contiene i motori e sistemi
 per il controllo di traiettoria e assetto

Due anni dopo è stato seguito da
Zvezda, il modulo della ISS destinato
ad ospitare gli astronauti durante il loro
soggiorno
MODULI DI SERVIZIO

 I moduli Quest, Piris e Poisk fungono da
 collegamento tra la ISS e lo spazio
 esterno, rendendo possibili manovre
 come le EVA (attività extraveicolari, ossia
 le «passeggiate spaziali») e il docking
 (l’aggancio di navette provenienti dalla
 Terra con la stazione
La struttura base della ISS è completata dal
modulo statunitense Rassvet, dall’italiano
Leonardo e dal privato BEAM (Bigelow
Expandable Activity Module)
LABORATORI
L’area di ricerca scientifica della ISS conta tre laboratori funzionanti (Destiny,
Columbia, e Kibo) e uno in costruzione (Naruka), oltre alla Cupola d’osservazione
NODI
I vari moduli della ISS sono messi in comunicazione tra loro da tre nodi: Unity,
Harmony e Tranquillity
MODULI NON PRESSURIZZATI

 La stazione è composta anche da
 alcuni moduli non pressurizzati e
 privi di controllo ambientale; due
 esempi sono gli enormi ITS
 (Integrated Truss Structure), ossia
 l’enorme sistema di pannelli e
 radiatori e i tralicci che li sostengono
 oppure l’esperimento AMS (Alpha
 Magnetic Spectrometer)…
… oltre ai tre bracci robotici (Canadarm 2, ERA e Dextre) che facilitano le varie
attività extraveicolari degli astronauti e rendono più agevoli i vari lavori
RAGGIUNGERE LA ISS
Con lo Space Shuttle ormai ritirato dal servizio attivo e le nuove capsule Orion
ancora in fase di sviluppo, l’unico veicolo attualmente in grado di portare
astronauti a bordo della Stazione Spaziale internazionale resta la russa Soyuz,
in grado di trasportare tre cosmonauti per volta
Il rifornimento di ossigeno, acqua, cibo, propellente, vestiario e materiali vari
è invece affidato a capsule automatiche: le russe Progress (già utilizzate per le
Saljut e la Mir), le europee ATV, le giapponesi HTV e le capsule private
Dragon, realizzate e gestite da Space X
LAVORARE A BORDO DELLA ISS
VIVERE A BORDO DELLA ISS
La vita a bordo della ISS è molto più comoda e «lussuosa» rispetto a qualunque altro
veicolo spaziale del passato
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UN SALUTO A PAOLO NESPOLI
Paolo Nespoli è alla sua terza
missione a bordo della ISS. L’attuale
spedizione (Vitalità, Innovazione,
Tecnologia, Abilità) è partita il 28/07
OLTRE LA ISS: TIANGONG E GENESIS
 Il 29 settembre 2011 la Cina è
 diventata la terza nazione del mondo
 a lanciare in orbita una propria
 stazione spaziale, la Tiangong 1,
 seguita da una seconda nel 2016.
 Basate sul progetto delle vecchie
 Saljut russe, sono il primo passo per la
 realizzazione di una stazione
 modulare prevista per il 2023

Anche gli investitori privati stanno muovendo
i primi passi verso la colonizzazione del
cosmo. In particolare, la Bigelow Aerospace
ha lanciato nel 2006 e nel 2007 due stazioni
monoblocco gonfiabili. I due veicoli, rimasti
in orbita per circa un anno ciascuno, non sono
mai stati abitati da cosmonauti e avevano
solamente lo scopo di testare sistemi vari in
vista di una futura stazione privata
PROGRAMMI FUTURI
Il futuro prossimo dell’esplorazione spaziale umana non sembra mettere in primo
piano la realizzazione di nuove stazioni spaziali, ma la preparazione del futuro
sbarco dell’uomo su Marte e di un ritorno (questa volta con avamposti
permanenti) sulla Luna. L’unica eccezione, come accennato precedentemente,
sembra essere la Cina. In generale, i progetti in cantiere sono:

• Tiangong 3, stazione a tre moduli prevista per il 2020, prova generale prima
 della stazione futura stazione modulare (2023)

• Anche l’agenzia spaziale indiana stà pensando alla realizzazione di una
 stazione monoblocco

• Sulla scia di Genesis, alcune aziende private (Bigelow, Boeing, Space X, OTCSS)
 stanno pensando a stazioni spaziali destinate sia ad uso privato sia come
 supporto per le future missioni lunari

• A partire dal 2015, la NASA in collaborazione con la privata NexSTEP stanno
 discutendo lo sviluppo di «habitat» da inviare oltre la bassa orbita terrestre
Grazie per l’attenzione!!
EXTRA – A COSA SERVE LA ISS?
• I coagulometri tascabili, apparecchi che permettono a chi affronta terapie
 anticoagulanti di tenere sotto controllo lo stato del proprio sangue. Un modello
 innovativo, più compatto e rapido da usare, è stato messo a punto dalla startup inglese
 Microvisk: si basa su speciali microsensori già utilizzati a bordo della Stazione
 Spaziale Internazionale per monitorare i liquidi presenti all’interno dei sistemi di
 raffreddamento e altri circuiti idraulici

• Nuove protesi per disabili, leggere e resistenti, sono state costruite grazie alla lega
 sviluppata per l’AMS

• I visori termografici a infrarossi sono utilizzati dai pompieri per localizzare i focolai e
 le persone da soccorrere durante gli incendi. In elettronica li usano per individuare
 circuiti surriscaldati, mentre nelle costruzioni possono evidenziare eventuali difetti di
 tenuta nelle guarnizioni termiche. I modelli più evoluti adottano il Qwip, una
 tecnologia messa a punto al Jet Propulsion Laboratory della Nasa per monitorare gli
 scarichi incandescenti dei razzi al decollo e per studiare l’atmosfera dei pianeti.

• Il CMOS, un tipo di sensore utilizzato nelle fotocamere digitali. Una delle sue varianti
 più diffuse oggi (il cmos-aps, usato per fotocamere e alcuni telefonini) fu messo a
 punto 10 anni fa dalla Nasa per equipaggiare satelliti e sonde spaziali vistte le sue
 piccole dimensioni e i consumi ridotti
• Nella produzione delle patatine, è critica la fase dell’impacchettamento: per
 non rompersi, le patatine devono cadere nella busta con velocità e
 traiettoria perfette. Per calcolarle, vengono utilizzati software creati
 dall’Agenzia Spaziale Europea per calcolare le traiettorie e gli atterraggi di
 alcune sonde

• Cronidur30, una speciale lega di acciaio impiegata per realizzare coltelli,
 taglieri e lame che mantengano a lungo «il filo»; resistente ad ossidazione e
 corrosione 100 volte più dei normali acciai, e per questo molto usata anche
 per la realizzazione di strumenti chirurgici. Questo materiale, sviluppato
 inizialmente per realizzare le pompe del carburante dello Space Shuttle

• Gli aerogel utilizzati da Corpo Nove (azienda specializzata in
 abbigliamento tecnico) per realizzare il giubbotto Absolute Zero, dotato di
 straordinarie qualità termiche (isola a temperature comprese tra –50 e i
 3.000 gradi centigradi) e leggerezza (composto per il 99% da aria, è la
 sostanza solida più leggera), sono stati ideati dalla NASA per proteggere dal
 freddo le sonde inviate su Marte

• Sviluppo di tecniche per combattere osteoporosi e atrofia muscolare
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