Le linee guida Regionali - dr.ssa Antonella Melosi UF Pisll Azienda USL3 Pistoia

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Le linee guida Regionali - dr.ssa Antonella Melosi UF Pisll Azienda USL3 Pistoia
Le linee guida
Regionali

dr.ssa Antonella Melosi
UF Pisll Azienda USL3 Pistoia
Le linee guida Regionali - dr.ssa Antonella Melosi UF Pisll Azienda USL3 Pistoia
Dlgs 81/2008 art.28
la valutazione dei rischi “... deve riguardare tutti i rischi... tra
cui anche quelli collegati allo stress lavoro- correlato,
secondo i contenuti dell'accordo europeo dell 8 ottobre
2004,....”
 D.Lgs 106/2009 comma 1 bis art.28
“ la valutazione dello stress lavoro correlato...è effettuata nel
rispetto delle indicazioni elaborate dalla commissione
consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, e
il relativo obbligo decorre dalla elaborazione delle predette
indicazioni e comunque...a far data dal 1°agosto 20 10”

E’ presente esplicito obbligo di legge e
un riferimento condiviso a livello comunitario cui ispirarsi
Le linee guida Regionali - dr.ssa Antonella Melosi UF Pisll Azienda USL3 Pistoia
Lo stress lavorativo (DISTRESS) è definito
come l'insieme di reazioni fisiche ed emotive
dannose che si manifesta quando le richieste
poste dal lavoro non sono commisurate alle
 capacità, risorse o esigenze del lavoratore
               (NIOSH 1999).
Valutazione dei rischi

A cosa serve?
I datori di lavoro (DL) devono garantire la sicurezza e la
salute dei lavoratori in tutti gli aspetti connessi con il
lavoro.
Le valutazioni dei rischi consentono ai DL di prendere le
misure necessarie per la tutela della sicurezza e della
salute dei lavoratori.
Tali misure comprendono:
prevenire i rischi professionali
fornire ai lavoratori informazioni e formazione
mettere a disposizionel 'organizzazione e i mezzi per
attuare le misure necessarie
Metodo di valutazione dei rischi :
•individuare i pericoli e i rischi
•valutare e attribuire un ordine di priorità ai rischi
•decidere l'azione preventiva
•intervenire con azioni concrete
•controllo (monitoraggio dell'efficacia delle strategie di
controllo)
•rivalutazione del rischio
•analisi delle esigenze di informazione e formazione dei
dipendenti.
Valutazione dei rischi

In che cosa consiste?
In un esame sistematico di tutti gli aspetti dell'attività
lavorativa, volto a stabilire:
•cosa può provocare lesioni o danni
•se è possibile eliminare i pericoli e, se nel caso in cui cio'
non sia possibile,
•quali misure di prevenzione o di protezione sono o
devono essere messe in atto per controllare i rischi.
Da tenere presente che:puo' costituire un pericolo
qualsiasi cosa (materiali di lavoro, apparecchiature, metodi
o prassi di lavoro) potenzialmente in grado di arrecare
danno;
per rischio si intende la possibilità, elevata o ridotta,che
qualcuno possa subire danni a causa di un determinato
pericolo.
Rischio Psicosociale “Aspetti di progettazione del lavoro,di
organizzazione e di gestione del lavoro, e i loro rispettivi contesti ambientali e
sociali, che potenzialmente possono arrecare danni fisici, psicologici,
sociali”.
Cox e Griffiths (Agenzia Europea per la Salute e sicurezza del lavoro, 1995)

Rischi psicosociali più attuali per:
-utilizzo di nuove forme di contratti di lavoro (contratti precari) e
  incertezza e insicurezza del lavoro stesso (scarsità di lavoro)
- Forza lavoro sempre più vecchia ( poco flessibile e poco
  adattabile ai cambiamenti) per mancanza di adeguato
  turnover,
- Alti carichi di lavoro, con pressioni sui lavoratori da parte del
  management
- Tensione emotiva elevata, per violenze e molestie sul lavoro
- Interferenza e squilibrio fra lavoro e vita privata
Metodologia di valutazione dei
      rischi psicosociali
 caratteristiche fondamentali

Analisi finalizzata al controllo del rischio
        (riduzione degli stressori)

Utilizzo di strumenti di indagine semplici

Modulazione dell'analisi in funzione delle
 caratteristiche della realtà lavorativa in
                  esame
CRITERI MAGGIORI
•attività a rischio noto in letteratura
•elevata complessità organizzativa aziendale (n°funz ioni e posizioni
 in rapporto alle dimensioni aziendali)
•attività lavorative in catena di montaggio monotone e ripetitive
•presenza di lavoro a turni o notturno
•lavoro a contatto con il pubblico
•lavori a contatto con la sofferenza umana
•attività ad elevato indice infortunistico: indice INAIL >4
•attività ad elevata responsabilità nei confronti di terzi
•attività ad elevata responsabilità per la produzione

CRITERI MINORI
•elevata dimensione aziendale (>200 dip)
•ambiente disagevole per microclima,rumore, igiene, ergonomia
•utilizzo di contratti atipici >10%
•utilizzo di manodopera a scarsa stabilità sociale >10%
•utilizzo di lavoro a cottimo o fortemente incentivato
•utilizzo di monodopera ipersuscettibile(handicap, gravidanza, minori)
Presenza di   2 criteri maggiori
oppure        1 criterio maggiore + 2 criteri minori
oppure        3 criteri minori
       SI                        NO

    Presenza di rischi         Presenza di rischi
    potenziali significativa   potenziali trascurabile

   Procedere nell'analisi      Attestare il risultato della valutazione
   2°livello di                che verrà ripetuta dopo significativi
   approfondimento             cambiamenti organizzativi o
                               se si presentano casi di disagio
                               lavorativo
1°livello di valutazione
Obiettivo
valutare la probabilità che, in una determinata realtà lavorativa,
sia significativa la rilevanza delle fonti potenziali di stress.
Oggetto dell'analisi
caratteristiche generali dell'azienda
tipo di attività lavorativa
caratteristiche della forza lavoro
caratteristiche dei contratti di lavoro
Strumenti di analisi
colloquio con le figure aziendali con responsabilità in ambito
preventivo
esame della documentazione aziendale
BENESSERE ORGANIZZATIVO (Avallone,2005)
•Sicurezza e prevenzione
•Turni,carichi,interfaccia casa/ lavoro
•Conoscenza obiettivi organizzativi
•Valorizzazione competenze
•Ascolto attivo
•Disponibilità di informazioni
•Gestione conflittualità
•Relazioni interpersonali collaborative
•Scorrevolezza operativa
•Comfort ambientale
•Equità organizzativa
•Caratteristiche dei compiti
•Utilità sociale
•Apertura all'innovazione
CARATTERISTICHE DEL LAVORO FONTI DI STRESS
(European Agency for safety and Health at work, 2000)
1A Contesto lavorativo

CULTURA ORGANIZZATIVA: scarsa comunicazione, bassi livelli di
sostegno nella risoluzione di problemi e sviluppo personale, carenza nella
definizione degli obiettivi organizzativi, stile di leadership...

RUOLO NELL'ORGANIZZAZIONE: ambiguità di ruolo,conflitti di
ruolo, responsabilità per le persone

SVILUPPO DI CARRIERA: blocco carriera, incertezza occupazionale,
mancanza/ eccesso promozioni, scarsa retribuzione, insicurezza del
lavoro, basso valore sociale del lavoro,ambizioni deluse
CARATTERISTICHE DEL LAVORO FONTI DI STRESS
(European Agency for safety and Health at work, 2000)
1B Contesto lavorativo

AUTONOMIA DECISIONALE/ CONTROLLO:                               bassa
partecipazione ai processi decisionali, carenza di controllo sul lavoro (il
controllo, specie nella forma partecipativa, è anche il risultato di un
contesto e di una organizzazione di più ampio respiro)

RELAZIONI INTERPERSONALI SUL LAVORO:
Isolamento fisico o sociale, rapporti limitati con i superiori, conflitti
interpersonali, carenza di supporto organizzativo

INTERFACCIA FAMIGLIA/ LAVORO: Richieste contrastanti
tra cas e lavoro, problemi di doppia carriera
CARATTERISTICHE DEL LAVORO FONTI DI STRESS
(European Agency for safety and Health at work, 2000)
2 Contenuti lavorativi

AMBIENTE DI LAVORO E ATTREZZATURE: condizioni fisiche di
lavoro, problemi di affidabilità, disponibilità, appropriatezza, manutenzione o
riparazione di attrezzature e impianti

PIANIFICAZIONE DEI COMPITI: monotonia, cicli di lavoro brevi, ripetitivi,
lavori frammentati o privi di significato, sottoutilizzazione, incertezza elevata
(procedure inadeguate)

CARICO/RITMI DI LAVORO: sovraccarico o sottocarico di
lavoro,mancanza di controllo sul ritmo, mancanza di tempo per eseguire il
lavoro,alti livelli di pressione temporale

ORARIO DI LAVORO: lavoro a turni, orari di lavoro rigidi, imprevedibili,
eccessivamente lunghi o che alterano i ritmi sociali
Indicatori aziendali
•Infortuni
•Assenza per malattia
•Assenteismo
•Ferie non godute
•Rotazione del personale
•Turnover
•Procedimenti / Sansioni disciplinari
•Richieste visite straordinarie al MC
•Segnalazioni di stress lavoro
•Istanze giudiziarie
Criteri per la valutazione del rischio stress lavoro
correlato

La valutazione deve essere finalizzata al controllo del rischio
devono essere valutati elementi riferiti ad ambiti diversi (precedenti
oggettivi e soggettivi dello stress; misure protettive attuate dall'azienda;
soggettività dei lavoratori; effetti dello stress sull'organizzazione; effetti dello
stress sull'individuo)
devono essere usati strumenti di analisi gestibili dagli operatori
della prevenzione
si devono coinvolgere nella valutazione le figure aziendali
investite di responsabilità in ambito preventivo
si deve modulare l'approccio al rischio in funzione del numero dei
lavoratori occupati e dell'importanza degli elementi di rischio
progressivamente individuati nel corso dell'analisi
2°livello di approfondimento
Obiettivo
Individuazione di elementi che, se pur non sufficienti a definire e
quantificare il rischio, sono indicativi di situazioni in cui la presenza del
rischio può essere fortemente sospettata

OGGETTO DELL'ANALISI
misure attuate dall'azienda con valenza protettiva nei confronti dei rischi
psicosociali ( regole e direttive in materia organizzativa e gestionale).

Alcuni effetti negativi dello stress sull'azienda

STRUMENTI DI ANALISI

Esame della documentazione aziendale
Interviste guidate da liste a figure aziendali con responsabilità in ambito
preventivo
3°livello di approfondimento
Serve per definire il rischio e stabilire le misure di tutela
necessarie

Esistono vari approcci tramite questionari ed interviste
……………………………..
Si giunge poi ad una interpretazione del rischio:
-Non significativo
                               ripetere dopo 2 anni
-Basso
-Medio
-Elevato                       sorveglianza sanitaria
-Molto elevato
Nelle aziende con meno di 10 lavoratori …… l’uso di strumenti
per la rilevazione della percezione soggettiva dei lavoratori
non è generalmente indicato.
Il percorso proposto per queste aziende di minori dimensioni
è quello della valutazione oggettiva a cui seguono direttamente,
se viene confermato il rischio, gli interventi di eliminazione
o riduzione del rischio.
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