Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell'Arte - UniCa

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Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell'Arte - UniCa
Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte
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I MATERIALI LAPIDEI

Nel linguaggio comune col termine

-   marmo si intende una qualsiasi roccia compatta, resistente, adatta ad
    essere lucidata;
-
-   granito una qualsiasi roccia a struttura granulare;

-   pietre si intendono tutti quei materiali lapidei non lucidabili.

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I MATERIALI LAPIDEI

Si dicono materiali lapidei quei materiali costituiti da rocce di varia origine.

Le rocce sono masse composte di aggregati di minerali diversi. In base al
processo di formazione (litificazione), le rocce si distinguono in:

   ¡   Rocce magmatiche, originate dalla solidificazione del magma fuso
       (massive e detritiche);

Il magma è un materiale fuso che si forma entro la crosta o la parte alta del sottostante mantello, a
profondità variabili tra i 15 e i 100 km e a temperature tra i 1000 e i 1200°C.
Queste masse fuse sono miscele complesse di silicati ad alta temperatura e sono ricche di gas.
Il magma raffreddandosi inizia il suo processo di litificazione: dal fuso si separano via via, in
funzione del loro punto di fusione, i vari tipi di minerali.
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Si dicono materiali lapidei quei materiali costituiti da rocce di varia origine.

Le rocce sono masse composte di aggregati di minerali diversi. In base al
processo di formazione, le rocce si distinguono in:

  ¡   Rocce magmatiche, originate dalla solidificazione del magma fuso
      (massive e detritiche);

  ¡   Rocce sedimentarie formate da depositi di natura organica o da
      trasformazioni chimiche del suolo e accumulo di materiale ricompattato
      proveniente dal disfacimento di altre rocce (clastiche, piroclastiche,
      organogene e chemiogene);

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Si dicono materiali lapidei quei materiali costituiti da rocce di varia origine.

Le rocce sono masse composte di aggregati di minerali diversi. In base al
processo di formazione, le rocce si distinguono in:

  ¡   Rocce magmatiche, originate dalla solidificazione del magma fuso
      (massive e detritiche);

  ¡   Rocce sedimentarie formate da depositi di natura organica o da
      trasformazioni chimiche del suolo e accumulo di materiale ricompattato
      proveniente dal disfacimento di altre rocce (clastiche, piroclastiche,
      organogene e chemiogene);

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Si dicono materiali lapidei quei materiali costituiti da rocce di varia origine.

Le rocce sono masse composte di aggregati di minerali diversi. In base al
processo di formazione, le rocce si distinguono in:

  ¡   Rocce magmatiche, originate dalla solidificazione del magma fuso
      (massive e detritiche);

  ¡   Rocce sedimentarie formate da depositi di natura organica o da
      trasformazioni chimiche del suolo e accumulo di materiale ricompattato
      proveniente dal disfacimento di altre rocce (clastiche, piroclastiche,
      organogene e chemiogene);

  ¡   Rocce metamorfìche, derivano dalle trasformazioni subite dalle rocce
      eruttive o sedimentarie per opera di fattori fisico-chimici.
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10
1000 – 1500 °C

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Rocce e minerali
¡   Un minerale è un solido con un elevato ordinamento a scala atomica ed una
    composizione chimica definita, ma non fissa.

¡   I minerali sono elementi puri e composti che si trovano in natura caratterizzati da
    una struttura cristallina definita e da una composizione chimica che varia entro
    limiti ben precisi.

¡   Una roccia è un insieme di uno o più minerali.
    Certi tipi di minerali sono associati solo a determinati tipi di rocce.
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Crescita di un cristallo

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¡   I cristalli sono dei poliedri che possiedono tipiche forme geometriche.

¡   L’accrescimento regolare dei cristalli richiede uniformità e costanza delle condizioni
    ambientali, presupposti che raramente si realizzano.

¡   Nelle sostanze allo stato cristallino, la distribuzione atomica varia con la direzione; si
    tratta quindi di corpi che non presentano nelle loro diverse direzioni le medesime
    proprietà fisiche (conducibilità elettrica, rifrazione ecc.). In particolare, un'importante
    proprietà fisica, la velocità d'accrescimento, varia con la direzione in modo
    discontinuo: per questo motivo le sostanze solidificandosi possono assumere forme
    poliedriche più o meno regolari, costituendo quei corpi detti cristalli.
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Intrusive

             Graniti

             Rocce intrusive acide, a grana medio-
MAGMATICHE

             mediofine, che contengono quarzo
             traslucido e incolore, feldspati potassici
             (ortoclasio), scarso plagioclasio e biotite
             (mica nera). Il colore va dal bianco al
             rosso passando per il rosa, fino al grigio
             scuro.
             Durissimi, vengono spesso lucidati.
             Utilizzati per pavimentazioni o finiture.
             Alla luce risultano frequentemente
             brillanti (effetto tipico di una rocce
             intrusiva).

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Il nome di granito deriva dal latino granum (a grani).

Il granito è stato ed è largamente utilizzato, soprattutto nella pavimentazione ed
è molto apprezzato nella costruzione di monumenti per la sua ottima resistenza
agli acidi, per la sua durabilità ed estetica.

In alcune piramidi egizie troviamo del granito:
    • la piramide rossa è chiamata così per il colore rosso della sua superficie
      granitica;
    • la piramide di Micerino è costruita da blocchi di granito e calcare;
    • nella piramide di Giza è stato rinvenuto un maestoso sarcofago in granito.

Molti templi indù nel sud dell'India sono costruiti in granito, soprattutto quelli
costruiti durante l'XI secolo sotto la guida del re Rajaraja Chola I.
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Piramide di Cheope (Giza)
         Granito

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Su Romanzesu (Bitti)   Granito

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Il Monumento nazionale
del Monte Rushmore è un
complesso scultoreo, (18
m di altezza) formato da
enormi blocchi granitici.
Lo scultore Gutzon
Borglum scolpì i volti di
Washington, Jefferson,
Roosevelt e Lincoln, scelti
rispettivamente come
simboli della nascita, della
crescita, della
conservazione e dello
sviluppo degli Stati Uniti.

                               La scultura fu iniziata nel 1927 e proseguì, con l'impiego di
                               400 operai, sino alla morte dello scultore, avvenuta nel
                               1941.
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Effusive

           Porfidi: rocce molto compatte, dure e difficile da
           lavorare. Resistente all’usura. I cristalli più
           abbondanti sono quelli di quarzo (porfido quarzifero).
           Il suo colore varia dal grigio chiaro ad un marrone
           rosso.
ERUTTIVE

           Basalto: La roccia basaltica è una roccia eruttiva di
           colore scuro, fino al nero.

           Trachite: Roccia eruttiva spesso vacuolare o
           finemente porosa e perciò ruvida.

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Effusive

            Porfido
           • Utilizzato dagli Etruschi e dai Romani, il porfido grazie alle sue caratteristiche ebbe
             ampio utilizzo sia nell'arte che nelle opere edili.
ERUTTIVE

           • Apprezzato dai sovrani egiziani per il suo acceso colore rosso, associato alla
             dignità imperiale, il porfido era usato per opere destinate all'imperatore e alla
             ristretta cerchia della sua famiglia.

           • Dal V secolo il suo colore rosso venne assimilato al culto del corpo di Cristo,
             riservandone l'uso all'onore dei soli imperatori, secondo una tradizione che si
             mantenne nell'Impero bizantino e che poi venne emulata anche da altri regni
             europei. Per esempio nella basilica di Santa Sofia a Costantinopoli la posizione
             dell'imperatore alle funzioni è segnalata da un disco rosso di porfido. E in porfido
             sono i sarcofaghi dalla madre di Costantino I (sant'Elena) e di Federico II, nella
             cattedrale di Palermo.
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MAUSOLEO DI TEODORICO   SARCOFAGO DI FEDERICO II
Ravenna (520)           Cattedrale Palermo (1250)

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Effusive

           Basalto

           La roccia basaltica è una
           roccia eruttiva di colore scuro,
           fino al nero.
ERUTTIVE

      Castellfollit de la Roca, Spagna

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Effusive

           Basalto
ERUTTIVE

      Basalto colonnare, Guspini
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Clessidra ad acqua in basalto,
dinastia tolemaica, Tolomeo II
Filadelfo da Alessandria [284-246
a.C.], ritrovata frammentaria
nell'Iseo Campense (Roma)

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STELE DI ROSETTA          BLACK BASALT STATUE
                            OF CLEOPATRA VII                     APOLLO
   (196 A.C.)
                   Ermitage, San Pietroburgo (30 A.C.)   Museo Archeologico Napoli

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Santu Antine Tholos Nuraghe ~ 1550 aC - Torralba, Sardegna
                                 Basalto
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Chimica dei Beni
Culturali – 7

Veduta aerea del
complesso nuragico
di Santu Antine

                     30
Nuraghe Arrubiu, Orroli (basalto)

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32
Argille: costituite principalmente da
               Argille      caolino, usate nella fabbricazione di
                            mattoni, tegole e ceramiche.
SEDIMENTARIE

               Calcari      Calcari: sono rocce tenere, costituite
                            per lo più da calcite (CaCO3), e con
               Travertino   piccole inclusioni di ferro e manganese
                            che fanno variare il colore dal bianco
                            al giallino, rosa, rosso, marrone, nero.
               Arenarie

                                                                       33
Le pietre calcaree sono hanno da sempre trovato un
uso esteso nella costruzione degli edifici.

Si chiamano calcaree perché poste al calore del
fuoco per certo tempo, si riducono in calce.

Sono quasi del tutto solubili negli acidi
(effervescenza).

      CaCO3 + 2 H+ → Ca2+ + CO2 + H2O

Le cave di pietre calcaree sono per la maggior parte
formate di strati o sedumi situati l’uno sopra l’altro
quasi sempre orizzontalmente. La larghezza e
l'altezza degli strati variano secondo la quantità
della materia, la profondità, l’estensione e la natura
della cava.
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Sfinge di Giza, Egitto
È la più grande statua monolitica del
mondo, lunga 73,5 m, alta 20,22 m e larga
6 m.
Il monumento è composto da tre diversi
strati rocciosi:
¡   lo strato inferiore del corpo è di pietra
    calcarea dura ma fragile, di origine più
    antica;
¡   lo strato mediano migliora salendo
    verso l’alto, ma è in media di pessima
    qualità (presenza di numerose crepe);
¡   lo strato superiore, che comprende la
    testa della Sfinge e il collo, è formato da
    pietra calcarea dura, che ha permesso
    di preservarla nel tempo.                     35
Travertino: pietre calcaree di
                            struttura semicompatta, con
               Argille
                            piccole cavità dovute alla
                            presenza di resti fossili. Il
SEDIMENTARIE

                            colore varia dal bianco al
               Calcari      giallo, fino al grigio.
                            Abbastanza resistente agli
               Travertino
                            agenti atmosferici, usato
                            come materiale da
                            rivestimento (Colosseo).
               Arenarie
                            Quando queste cavità sono
                            più ampie, si ha la varietà
                            detta tufo, meno resistente.

                                                             36
Arenarie: pietre compatte, esteticamente molto belle. Molto diffuse nell’Italia
               centrale, soprattutto in Toscana, fra le arenarie più note ci sono la Pietra Forte e la
               Pietra Serena.

                                                       La Pietra Forte, di colore giallo ocra, molto
SEDIMENTARIE

                                                       compatta e resistente, è stata molto
                                                       utilizzata fin dal Rinascimento per la
                                                       costruzione di Palazzi monumentali (Palazzo
                                                       Vecchio o Palazzo Pitti a Firenze).

               La Pietra Serena, più morbida e lavorabile, di
               colore grigio, è stata invece impiegata, per le
               decorazioni dei palazzi (cornici di finestre,
               ornamenti, piccole sculture…)
                                                                                                     37
Stonehenge, Inghilterra - sicuramente tra i più famosi monumenti preistorici nel mondo,
eretto nel periodo neolitico (2500 a.C.) mantenne la sua valenza religiosa per gran parte
dell’Età del Bronzo (2200–1500 a.C.).

Sono stati usati due tipi di pietra: sarsen e bluestone (pietra blu).

I blocchi in sarsen (arenaria, sedimentaria), di dimensioni maggiori, provengono dalle
Marlborough Downs, mentre quelli in bluestone (basalto, eruttiva effusiva) sono di un
particolare tipo di roccia che si trova nelle Preseli Hills, nel Galles sudoccidentale.
                                                                                          38
Sarsen, espressione
applicata ai menhir dello
Wiltshire, è stata estesa alla
pietra arenaria a tubercoli
con la quale i monoliti sono
stati realizzati.

                                 39
Pietra blu - roccia basaltica caratterizzata da struttura a grana grossa di tipo
ofitico (struttura doleritica).

                                                                                   40
La pietra arenaria è una roccia sedimentaria costituita
prevalentemente da sabbie gialle. Ha una superficie ruvida,
densa di pori e multicolore.

La pietra è vulnerabile. Le facciate in pietra naturale
(arenaria o calcarea) si trovano principalmente nelle
costruzioni storiche e negli edifici monumentali. Le pietre
arenarie sono ricche di quarzo (più resistenti agli agenti
atmosferici ).

La roccia basaltica è una roccia eruttiva di colore scuro, fino
al nero.

A causa della tessitura porosa, le pietre si sporcano
facilmente, vengono attaccate da agenti atmosferici
aggressivi (pioggia e nebbia acida) e si decompongono.

La struttura porosa delle pietre spiega anche la loro elevata
permeabilità al vapore acqueo.
                                                                  41
42
Marmi: sono pietre calcaree dagli
               splendidi colori e venature. Il colore
               varia da un bianco candido (Marmo
               di Carrara), al verde (Serpentino di
METAMORFICHE

               Prato), al rosso (Rosso di Verona), al
               giallo (Giallo di Siena), al nero (Nero
               di Varenna)… Utilizzati per finiture di
               pregio, oltre che nell’arte statuaria.

               Ardesie: di colore variabile, dal
               grigio, al verde, al nero. Impiegate
               per il rivestimenti di muri o per le
               coperture dei tetti (al posto dei
               laterizi).

                                                         43
Basalto (magmativa effusiva)

Porta dei Leoni (1400-1300 aC), Micene, Grecia
http://www.oilproject.org/lezione/arte-e-civilta-micenea-porta-dei-leoni-maschera-di-
agamennone-tomba-di-atreo-874.html
                                                                                        44
Calcare (sedimentaria)
Jain, India, caverna con sculture (VII-VIII secolo dC)

                                                         45
Granito (magmatica intrusiva)

El Castillo, Chichen Itza, Messico

periodo epiclassico della civiltà maya, fra il VI e l'XI secolo dC
http://www.youtube.com/watch?v=q0kOyGZxKh4                           46
Chimica dei Beni
Culturali – 7

I gradoni in granito
del Castillo di
Chichen Itza,

Messico

                       47
Tempio dei Guerrieri, Chichen Itza, Messico                       Granito
                                                                            48
periodo epiclassico della civiltà maya, fra il VI e l'XI secolo
Ad un altitudine di 2430 m, su una montagna di
straordinaria bellezza, al centro di una foresta tropicale
amazzonica, Machu Picchu (Perù) è la creazione urbana più
stupefacente dell’Impero Inca (1400 d.C.).
Muraglioni, terrazze, e rampe gigantesche scolpiscono le
rocce di granito.                                            49
50
¡   alterazione
    § patine, muffe, variazioni cromatiche, che non implicano un
      peggioramento del materiale dal punto di vista strutturale.

¡   degrado
    § prevede sempre un peggioramento strutturale (alveolizzazione,
      disgragazione, scagliatura, ecc.)

                                                                      51
DISGREGAZIONE - polvere o minutissimi frammenti

ESFOLIAZIONE - porzioni laminari sottili, sfoglie

SCAGLIATURA - parti di forma irregolare e spessore consistente e non uniforme:
                 scaglie

DISTACCO - separazione di strati o di materiale diverso (intonaco) o all’interno dello
                 stesso materiale ( scagliatura, esfoliazione)

EFFLORESCENZA - Formazione di sali, sulla superficie

RIGONFIAMENTO - Sollevamento localizzato

FRATTURAZIONE o FESSURAZIONE - Separazione materiale che implica lo
                spostamento reciproco delle parti

                                                                                         52
TIPI DI DEGRADO             DEGRADO FISICO
                  ¡   microtraumi durante la lavorazione;
                  ¡   uso errato della pietra (decorazioni,
                      interferenza con altri materiali, es. ferro);
                  ¡   sforzi eccessivi a cui è stato sottoposto il
      ¡ -fisico       materiale in opera;

    ¡ -chimico    ¡   effetti del vento: asportazione di parti
                      superficiali;
   ¡ -biologico
                  ¡   effetti della luce che può innescare reazioni
                      chimiche di ossidazione;
                  ¡   effetti dell’aria o meglio dei suoi salti termici.

                                                                       53
TIPI DI DEGRADO             DEGRADO CHIMICO

                  ¡   sostanze gassose aggressive
                      § gas di scarico di industrie
                      § smog da riscaldamento (carbone,
                        gasolio)
      ¡ -fisico       § gas di scarico dei mezzi di locomozione
    ¡ -chimico           ▪ ossidi di azoto e di zolfo

   ¡ -biologico
                  ¡   acqua

                                                              54
L’acqua, interagendo con il materiale lapideo caratterizzato da una
struttura porosa, nei suoi tre stati (solida, liquida, gassosa) è
comunemente considerata la causa principale del degrado chimico-fisico.

• Dilavamento - lento processo di asportazione ed erosione del materiale;

• Subfluorescenze ed effluorescenze saline, cristallizzazione dei sali
  solubili, alveolizzazione.

                                                                          55
I fase - solubilizzazione

                            CaCO3 + CO2 + H2O ---> Ca(HCO3)2
                     CARBONATO DI CALCIO        BICARBONATO DI CALCIO
                        solido insolubile              solubile

 II fase - ricristallizzazione

       riformazione di carbonato di calcio con inglobamento di smog
       atmosferico e polvere con conseguente formazione di
       incrostazioni scure

                                                                        56
quando si verificano condizioni di
saturazione cominciano a
formarsi cristalli di sali entro gli
spazi porosi causati da
diminuzione di temperatura o
evaporazione di acqua

il fenomeno può avvenire
all’interno della struttura porosa
(subfluorescenze) causando
esfoliazioni e distacco di croste
superficiali o sulla superficie
esterna (effluorescenze)
                                     57
Se la temperatura della pietra
scende fino al punto di
congelamento dell’acqua, con
formazione di ghiaccio, si
verifica una variazione di
volume

Di conseguenza gli sforzi
meccanici provocano
MICROFRATTURE

                                 58
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forma e
dimensione variabili

  ¡   caratterizzata dalla presenza di cavità (alveoli), anche molto profonde,
      distribuite con andamento irregolare sulla superficie del materiale lapideo
      (naturale e/o artificiale);

                                                                                59
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forma e
dimensione variabili

  ¡   caratterizzata dalla presenza di cavità (alveoli), anche molto profonde,
      distribuite con andamento irregolare sulla superficie del materiale lapideo
      (naturale e/o artificiale);

  ¡   questo fenomeno è spesso spinto fino alla disgregazione e dalla
      polverizzazione dell'elemento lapideo

                                                                                60
61
Chimica dei Beni
Culturali – 7

Le soluzioni saline,
formatesi in seguito ad
assorbimento di acqua,
tendono, in seguito
all'evaporazione del
solvente, a
cristallizzarsi con
conseguente aumento
di volume;

i pori del materiale
lapideo subiscono
pressioni superiori alle
capacità di resistenza
del materiale e si
sfaldano.

                           62
repentini cambiamenti di     solubilizzazione
        temperatura                                           infiltrazione

                                 dilavamento                     efflorescenza
    rocce cattive
                                                                     salina
 conduttrici di calore
                                subflorescenza salina

      superficie calda
                                         variazione del volume interno
interno freddo (o viceversa)          Il Solfato di sodio aumenta il suo volume del
                                                           300%.

      tensioni meccaniche

                                  Sgretolamento, scagliatura,
                                  esfoliazione, rigonfiamenti.
                                                                                      63
materiali molto porosi;

          in presenza di un elevato contenuto di sali solubili;

in zone climatiche dove sono frequenti fenomeni di rapida
evaporazione delle superfici lapidee esposte alle intemperie.

                                                                  64
65
S. Francesco, Città di Castello   66
67
68
69
70
San Francesco, Città di Castello

                                   71
72
1504 Raffaello

    Lo Sposalizio della Vergine

L'opera venne commissionata dalla
famiglia Albizzini per la cappella di
San Giuseppe nella chiesa di San
Francesco a Città di Castello

Oggi si trova alla pinacoteca di
Brera a Milano.

                                        73
Croste e patine
Si formano in aree esposte ad inquinamento atmosferico e non
soggette ad intenso dilavamento da parte delle acque piovane.

Lo scheletro delle croste è costituito da gesso sotto forma di cristalli
aghiformi e in esse vengono inglobate particelle di natura eterogenea:
      ossidi di Fe
      cristalli di quarzo
      calcite
      particolato atmosferico
      particelle bituminose e carboniose

Microscopicamente è osservabile una netta separazione tra lo strato
“degradato” (solfato di Ca) e la porzione di pietra sottostante non
alterata
                                                                           74
TIPI DI DEGRADO             DEGRADO BIOLOGICO

                  ¡   - macroscopiche
                      § animali
                        ▪ nidificazione
                        ▪ guano
      ¡ -fisico       § piccole piante infestanti

    ¡ -chimico          ▪ pianta del cappero su rocce e muri calcarei
                      § radici di piante
   ¡ -biologico
                  ¡   - microscopiche
                      § muffe
                      § funghi

                                                                        75
76
RIPRISTINO E CONSERVAZIONE DI MATERIALI LAPIDEI

           pulitura –alterazione dei prodotti del degrado fino alla totale disgregazione e/o
           solubilizzazione.

                    abrasione
                    scalpellatura
                    sabbiatura a secco o ad umido

                                                                  operazione irreversibile
                    laser
restauro

                    ultrasuoni
                    acidi
                    basi
                    tensioattivi
                    resine a scambio ionico
                    soluzioni enzimatiche

           consolidamento – rinforzare la struttura o riparazione di fessure, alveoli, ..
                                                                                             77
PULITURA CON ACQUA O SOLUZIONI ACIDE O ALCALINE
Bisogna tener conto che qualunque azione di pulitura rappresenta per il materiale
lapideo un trauma.

In edilizia per la pulitura viene usato molto spesso l’acido muriatico (acido cloridrico,
HCl). Si tratta di un prodotto indubbiamente poco costoso e di veloce applicazione,
ma è estremamente aggressivo ed è inoltre carico di residui ferrosi. Il lapideo “pulito”
con tale acido tenderà ad annerirsi a causa dell’ossidazione dei residui ferrosi, e sarà
soggetto alla azione corrosiva dell’acido stesso.

PULITURA CON ACQUA AD ALTA PRESSIONE
Questo metodo sfrutta la forza meccanica dell’impatto dell’acqua che viene spruzzata
con pressione che può arrivare anche alle 20 atm. In certi casi viene anche usata
acqua bollente per poter sfruttare il conseguente choc termico.

E’ facile intuire quanto questo sistema sia distruttivo per il lapideo.

                                                                                            78
PULITURA CHIMICA

La constatazione che l’azione di sostanze chimiche deboli e poco concentrate,
prolungata nel tempo, risulta meno dannosa di quella prodotta di sostanze
aggressive o delle stesse sostanze deboli ma più concentrate ha spinto alla
creazione di miscele deboli mescolate a paste tixotropiche o ad addensanti atti ad
agevolarne la stesura e a rallentare l’evaporazione dei principi attivi.

Molto usata è la AB57, formulata dall’Istituto Centrale del Restauro. Si tratta di
una pasta composta da bicarbonato di sodio, bicarbonato di ammonio, desogen
(sale di ammonio quaternario con funzione di tensioattivo neutro con lieve azione
biocida), carbossilmetilcellulosa, acqua deionizzata.

Spesso, se non si agisce su pietre carbonatiche, viene aggiunto EDTA. L’azione di
questa pappetta è molto lenta e varia a seconda del tipo di sporco. Per rallentarne
l’essicazione è possibile ricoprire l’impacco con fogli di polietilene. Quando
l’azione di pulitura è completata, il prodotto viene eliminato mediante spazzolatura
e lavaggio con acqua deionizzata.
                                                                                       79
PULITURA CON ARGILLE ASSORBENTI
Questa tecnica consiste nello sfruttare il potere assorbente di alcune sostanze quali
bentonite, sepiolite, attapulgite, che vengono mescolate con acqua deionizzata fino a
formare una pasta da applicare sull’oggetto, coperta con teli di garza e, infine, con
fogli di polietilene per rallentarne l’essicazione.
Essendo i tempi di estrazione molto lunghi, si provvede ciclicamente al reintegro
dell’acqua evaporata. Ad essiccazione avvenuta, le croste argillose tenderanno a
staccarsi. Nel caso non fosse sufficiente un unico intervento, occorrerà ripetere tale
operazione sino a che la pulitura non abbia raggiunto risultati soddisfacenti. Tale
metodologia può essere applicata soltanto su pietre compatte e poco assorbenti.

PULITURA MEDIANTE IDROSABBIATURA
Si tratta di una tecnica in certi casi meno distruttiva. Utile per eliminare vecchi
intonaci o pellicole di diversa natura. Consiste nel mescolare al getto d’acqua sabbia
di varia granulometria. In questo caso oltre alla forza dell’impatto dell’acqua, viene
sfruttato anche il potere abrasivo della sabbia.

                                                                                         80
81
IMPACCO BIOLOGICO

Questa metodologia, simile nella prassi alla precedente con sostanze chimiche a
basse concentrazioni o con argilla, si basa sull’attività biologica di alcuni batteri
che vengono aggiunti ad una matrice di argilla mediante una soluzione di glicerina
ed urea, o sull’attività di enzimi scelti per la loro azione selettiva. Il tempo di
applicazione è lungo (anche mesi).

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Pulizia con laser

Particolare da

Ilaria del Carretto
Jacopo della Quercia
S. Maria Foris Portam (Lucca)

                                83
Facciata del Duomo di Siena

pulitura dai licheni e dalle macchie nere

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Chimica dei Beni
Culturali – 7

Pisa

Battistero - Architrave

                          85
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