La luce - Attilio Premoli - attiliopremoli

Pagina creata da Antonio Piras
 
CONTINUA A LEGGERE
La luce - Attilio Premoli - attiliopremoli
Attilio Premoli

 la luce
La luce - Attilio Premoli - attiliopremoli
la luce

L’importanza della luce in fotografia.
Non esisterebbe la fotografia senza la luce.

 fotografia
 [fo-to-gra-fì-a] n.f.
 La tecnica e l’arte di riprodurre immagini non in movimento, in bianco e
 nero o a colori, su un materiale che cambia colore a contatto con la luce o
 su un supporto digitale: fotografia tradizionale, digitale.
 (Garzanti Linguistica)

l’etimologia stessa della parola comprende la luce: il termine “fotografia”
deriva dal greco /φῶς/, /φωτός/, luce e grafia/γραϕία/, scrittura ovvero
“scrittura di/con la luce”.
Il nome si deve all’astronomo e scienziato tedesco Sir John F. W. Herschel
che, dilettandosi di filologia, propose il nome fotografia in sostituzione
dell’espressione un po’ pesante di “disegno fotografico”.
Parliamo sia di luce al momento dello scatto che di luce al momento della
stampa.

La luce nello scatto fotografico
All’origine della fotografia la luce passava dall’obiettivo, impressionava una
pellicola, un negativo e lasciava la sua presenza in maniera indelebile.
Successivamente venivano svolti altri due passaggi: la pellicola veniva
“sviluppata”, inserita in un ingranditore e, con altra luce, si riproduceva su
carta fotosensibile.
Oggi la luce fa sempre il solito percorso ovvero passa dall’obiettivo e lì viene
catturata da uno o più sensori che la trasformano in una serie di numeri, in
un insieme di codici che vengono memorizzati su una scheda digitale.
Quindi la luce serviva in passato come serve oggi per fare la fotografia.
Impariamo a conoscere la luce.

La luce
Il termine luce (dal latino lux) si riferisce alla porzione dello spettro
elettromagnetico visibile dall'occhio umano, approssimativamente
compresa tra 400 e 700 nanometri di lunghezza d'onda, ossia tra 790 e 435
THz di frequenza. Questo intervallo coincide con il centro della regione
spettrale della luce emessa dal sole che riesce ad arrivare al suolo

                                                                               1
La luce - Attilio Premoli - attiliopremoli
la luce
attraverso l'atmosfera. I limiti dello spettro visibile all'occhio umano non
sono uguali per tutte le persone, ma variano soggettivamente e possono
raggiungere i 720 nanometri, avvicinandosi agli infrarossi, e i 380
nanometri avvicinandosi agli ultravioletti. La presenza contemporanea di
tutte le lunghezze d'onda visibili, in quantità proporzionali a quelle della
luce solare, forma la luce bianca.

Temperatura colore
Ci basta accendere una lampadina in casa per accorgerci quanta diversità vi
sia fra diverse tipologie di sorgenti luminose: alcune ci rimandano una luce
chiara, tendente al bianco, altre tendente al giallo.
I colori che ci ricordano qualcosa di freddo vengono denominati appunto
colori freddi, in genere tutti i colori compresi tra il bianco e l’azzurro, allo
stesso una luce con spettro bianco sarà una luce fredda.
Questa tipologia di illuminazione ci restituirà un’immagine a tratti dura,
caratterizzata da forti contrasti ed una limitata morbidezza all’immagine
stessa.
Al contrario tutti quei colori che ci ricordano il fuoco, dal giallo al marrone,
sono denominati colori caldi, anche la luce segue lo stesso criterio, quindi
una luce tendente al rosso, ad esempio quella del tramonto, sarà una luce
calda.
Questa luce creerà delle immagini morbide, caratterizzate da ombre lunghe
e da un piacevole senso di calore.
Il calore della luce si misura in gradi Kelvin (K) e come possiamo vedere
dall’immagine più basso è il valore K più calda è la luce.
Infatti lo spettro della luce calda è compreso tra 1000-3500 K, mentre la
                                   luce intermedia tra 6000-6500 K, la luce
                                   fredda tra 7000-7500K.
                                   Per avere un’idea visiva delle differenze
                                   pensiamo che una luce di circa 2500 K è
                                   la luce dell’alba e tramonto, intorno al
                                   5300 K la luce del mezzogiorno, mentre
                                   7000 K la luce di un cielo coperto.
                                   •Luce calda: inferiore ai 3300 K.
                                   •Luce neutra: tra 3300 e 5300 K.
                                   •Luce fredda: = o superiore a 5300 K.

                                                                               2
La luce - Attilio Premoli - attiliopremoli
la luce
La luce solare, che viene solitamente classificata come luce naturale, ha un
valore di 5500 Kelvin, mentre a 6500 gradi Kelvin si parla solitamente di
daylight.
A questo valore va aggiunto un secondo valore, stiamo parlando di
illuminazione artificiale che sicuramente useremo nello scattare alcune
delle nostre fotografie, l’Indice di Resa Cromatica.
Il CRI (Color Rendering Index) di una sorgente luminosa misura quanto i
colori degli oggetti illuminati appaiono reali.
Più il CRI è elevato (il limite massimo è 100) e migliore è la resa dei colori
degli oggetti illuminati.
Quando supera la soglia degli 80, il CRI diventa accettabile per una normale
illuminazione, restituendo i colori degli oggetti in maniera fedele.
Come possiamo vedere nelle tre foto in basso ad un’illuminazione bianca a
3000 K più il valore CRI aumenta più i colori sono fedeli, ben distinti e
                                     l’immagine gradevole.
                                     Nella terza immagine, quella con CRI 82 il
                                     viso del soggetto ha un colore naturale e
                                     piacevole, il contrasto con del rossetto è
                                     ben visibile, come il bianco della
                                     camicetta.
                                     Al confronto la prima immagine ci
                                     rimanda un colore grigiastro e poco
                                     piacevole.

La direzione della luce in fotografia
Oltre ad una temperatura colore la luce ha una direzione, possiamo dividere
la direzione della luce, e quindi l’effetto che ci restituirà sul soggetto della
fotografia in:
• Illuminazione diretta
• luce a 45°
• luce a 90° o laterale
• luce Rembrant
• controluce
La direzione di una luce ha un doppio effetto sul soggetto: genera le zone
illuminate e, soprattutto, determina la direzione delle ombre, sempre molto
sottovalutate, ma fondamentali per la riuscita di uno scatto.
Parliamo, in questi esempi, di una unica fonte luminosa, detta luce
primaria, ad esempio un flash che viene spostato all’occorrenza.
                                                                               3
La luce - Attilio Premoli - attiliopremoli
la luce
Parleremo più avanti di un bilanciamento delle luci, sia naturali che
artificiali, utilizzando più fonti luminosi assieme, complementari a quella
primaria.
Le successive foto hanno un compito esemplificativo, si è sfruttata una
piccola sala pose; un soggetto sempre assolutamente immobile e una
macchina montata su cavalletto, solo lo schema luminoso è cambiato a ogni
scatto.

                                     Illuminazione diretta.
                               I l fl a s h è s t a t o p o s i z i o n a t o v i c i n o
                               all’obiettivo della fotocamera. L’effetto che
                               ne risulta è un’illuminazione omogenea, ma
                               piatta, su tutto il soggetto.
                               L’ombra si estende alle spalle della bambola
                               divenendo poco influente sul risultato finale
                               dello scatto.
                               Un’illuminazione simile si ottiene con
                               l’utilizzo del flash incorporato o montato
                               sulla slitta della macchina fotografica posta
                               sul pentaprisma. Lo stesso effetto si ottiene
                               anche quando si scattano foto con il sole
                               alle spalle (il vecchio, tremendo consiglio
                               che si continua a sentire quando si è alle
                               prime armi).
                               Luce diretta quando è consigliata:
                               ogni cosa prima o poi può essere utile ma
                               questo metodo d’illuminazione ha ben
                               poche qualità positive.
Da usare solo quando manca il tempo per ottenere qualcosa di meglio.

                                                                                       4
La luce - Attilio Premoli - attiliopremoli
la luce

La foto sopra mi vede ritratto con mio nonno nel 1965 e, essendo il sole alle
spalle, l’ombra del fotografo si proietta nel piano fotografico; io chiudo gli
occhi infastidito dal sole.

                                                                             5
La luce - Attilio Premoli - attiliopremoli
la luce
                                  Luce a 45°
                                  Il flash è stato messo sul lato destro della
                                  fotocamera con un’angolazione di circa
                                  4 5 ° . L’ e f fe t t o c h e n e r i s u l t a è
                                  un’illuminazione ancora abbastanza
                                  omogenea ma le forme del soggetto
                                  assumono maggiore tridimensionalità.
                                  Appaiono le prime ombre sulla bambola
                                  accentuandola profondità del soggetto e
                                  della foto.
                                  Luce a 45° quando è consigliata:
                                  è ancora un’illuminazione molto semplice
                                  m a c a p a c e d ’ i n fo n d e r e s e n s a z i o n i .
                                  Consigliabile sempre al posto
                                  dell’illuminazione diretta

Luce a 90° o luce laterale
Il flash è stato piazzato sul lato destro con
un’angolazione di circa 90° rispetto alla
fotocamera. L’effetto che ne risulta è
un’illuminazione cruda con metà del
soggetto molto illuminato e l’altra metà in
ombra piena. La sensazione che ne deriva è
di drammaticità. Il lato da illuminare è
quello (ovviamente) che presenta maggiore
interesse o dettagli. Nel caso della foto,
l’etichetta della marca e la borsetta
natalizia.
Luce a 90° Quando è consigliata.
è un’illuminazione poco descrittiva ma
molto coinvolgente. Se cruda e diretta
aumenta la drammaticità della scena. Se
attenuata nella zona in ombra con altre luci
o pannelli riflettenti, il soggetto acquisisce una plasticità ineguagliabile.

                                                                                          6
La luce - Attilio Premoli - attiliopremoli
la luce
                                     Luce Rembrandt
                                     Questa tipologia di illuminazione prende il
                                     nome dal pittore olandese Rembrandt
                                     Harmenszoon van Rijn (1606 - 1669) che
                                     spesso la utilizzava nei suoi ritratti.
                                   Il flash è stato collocato in posizione
                                   negativa, cioè, sorpassa il lato fotografato
                                   del soggetto e comincia a disporsi alle sue
                                   spalle. Piccole lame di luce continuano a
                                   illuminare alcune porzioni del soggetto. I
                                   contorni sono esaltati ma tutto a discapito
                                   della riconoscibilità del soggetto stesso.
                                   Luce Rembrandt quando è consigliata.
                                   è una luce molto difficile. A volte, piccoli
                                   s p o s t a m e n t i p o s s o n o m o d i fi c a r e
                                   radicalmente il risultato. Se usata come
                                  unica luce di ripresa occorre molta
esperienza e sensibilità. Può essere un’ottima luce secondaria (vedere
esempio Equilibrio e forme) mentre da sola è in grado di restituire le forme
dei soggetti e non la riconoscibilità totale.

                                     Controluce
                                     Siamo arrivati all’estremizzazione della
                                     disposizione delle luci. Il flash è posto a
                                     180° rispetto all’obiettivo della fotocamera,
                                     illumina la parte non fotografata del
                                     soggetto e i suoi contorni, ne esalta le forme
                                     e la postura (non è il caso del nostro
                                     soggetto) ma fa perdere tutti i dettagli che
                                     ricadono in ombra.
                                     Quando è consigliata:
                                     il suo utilizzo è alquanto limitato. Può
                                     essere utile quando si ricercano forme e
                                     non dettagli; quando lo sfondo molto
                                     luminoso è più importante del soggetto in
                                     primo piano e se ne può sacrificare il
                                     dettaglio per mantenere la scena globale. E’
                                     un’ottima luce secondaria, in grado di dare
                                                                                       7
La luce - Attilio Premoli - attiliopremoli
la luce
profondità senza colpire o alterare la luce primaria.

                                 Equilibrio e forme.
                                 L’interazione di alcuni degli schemi che
                                 abbiamo riportato può fornire nuovo
                                 spunto e stimolo per la creazione di scatti
                                 dal forte impatto visivo.
                                 Le luci d’effetto possono essere moderate o
                                 attenuate da luci descrittive o viceversa.
                                 L’ultimo esempio che riportiamo è stato
                                 realizzato con due luci più un pannello
                                 rischiarante.
                                 Un controluce come luce secondaria esalta i
                                 bordi del soggetto e della piuma sul
                                 cappello.
                                 Una luce a 90° crea l’illuminazione
                                 principale, un pannello schiarente sul lato
                                 opposto attenua le ombre troppo marcate e
                                 drammatiche.

                                                                           8
La luce - Attilio Premoli - attiliopremoli
la luce

Luce primaria e luci secondarie
Parliamo dell’illuminazione di un set fotografico in studio
Luci di base

                          Analizziamo le luci di base, che possiamo dividere
                          in tre tipi:
                          A.luce di sfondo
                          B.luce complementare
                          C.luce principale
                          Luce principale
                             E’ la principale sorgente luminosa, quella che
                             caratterizza l’intera immagine, spesso anche
                             l’unica fonte che utilizziamo.
Abbiamo visto nei paragrafi precedenti i vari angoli di illuminazione anche
se non esiste una precisa regola sul suo posizionamento, normalmente è
bene che arrivi sul soggetto con una inclinazione compresa tra i 45° e 60°.
Non è una regola fantasiosa, ma è entro tali angolazioni che giunge la
maggior parte della luce solare. Utilizzarle conferisce un senso di
naturalezza.
Una regola non scritta, ma dettata dall’esperienza dice che si percepisce la
luce in maniera naturale quando sull’occhio del soggetto, immaginando che
l’iride sia il quadrante di un orologio, compare un punto luminoso a ore 11 o
ore 13.
La luce principale potrà essere puntiforme, e va usata con cautela perché
tende ad evidenziare i piccoli difetti della pelle, o ad accentuare le rughe
d’espressione, o diffusa, in questo caso otterremo una mitigazione ed
alleggerimento dei difetti presenti.
Luce complementare
Ad essa è destinato il compito di mitigare le ombre ed a rendere leggibile
tutte le parti non illuminate dalla luce principale. Normalmente si usa una
luce diffusa e comunque di intensità inferiore a quella principale.
Luce di sfondo
La luce di sfondo è quella luce che punta direttamente sul fondale in modo
da renderlo disomogeneo.
Nel caso volessimo dare un effetto controluce all’immagine, dovrà essere di
intensità superiore di quella principale. Stesso discorso nel caso volessimo

                                                                            9
la luce
riprodurre un immagine High Key: il fondo dovrà riflettere una quantità di
luce superiore di circa due stop di quella principale.
Le immagini Low Key (tono basso) e High Key (tono alto) sono molto spesso
snobbate. E, per dirla tutta, sono addirittura considerate degli errori per
come sono prossime (almeno in alcuni scatti estremi) a fotografie
sottoesposte o sovraesposte. Nulla di più errato. Le fotografie High Key e
Low Key sono due espressioni dell’arte fotografica molto apprezzate in
quanto permettono di giocare con la luce ed ottenere, in questo modo, degli
effetti molto particolari, così come permettono di trasmettere sensazioni
differenti tramite l’immagine.
Luce d’effetto

                             La luce d’effetto ha il compito di conferire
                             profondità e rilievo all’immagine, posta alle
                             spalle ho leggermente decentrata dal soggetto
                             fa si che il soggetto si “stacchi” dallo sfondo
                             conferendo anche volume e dettaglio ai capelli.

Luce naturale
Fino a qui abbiamo parlato di luce artificiale utilizzata in uno studio di posa.
Non è la situazione più comune per un foto amatore che, quasi sicuramente,
fotograferà all’aperto.
Operando all’aperto il sole è la nostra fonte di luce primaria, quindi
dobbiamo cercare l’angolazione migliore per ottenere l’illuminazione che ci
darà il risultato che vogliamo.
Bobbiamo tenere conto dell’ora e della temperatura colore della luce: il
tramonto ci renderà una luce morbida, con ombre lunghe, mentre una
giornata nuvolosa sarà caratterizzata da tonto chiari e da una luce fredda.
Fotografando in luce naturale dobbiamo controllare, oltre alla luce
primaria, il sole appunto, tutte quelle superfici riflettenti che ci circondano,
come, ad esempio, palazzi, vetrine, finestre e ogni componente del paesaggio
che rifletta la luce.
Queste sono le “luci secondarie” di cui dobbiamo tenere conto per effettuare
uno scatto correttamente esposto e gradevole.

                                                                              10
la luce
L’esperienza gioca un ruolo importante, personalmente consiglio, e il
digitale ci aiuta in questo, a scattare più fotografie dello stesso soggetto in
modalità differenti per poi confrontarle una volta scaricate sul nostro
computer.
Possiamo, ad esempio, farci aiutare dal flash per migliorare alcune
esposizioni: se vogliamo fotografare una persona con alle spalle un
tramonto, quindi in controluce, usiamo un lampo del flash per illuminare la
figura, senza che questo faccia perdere l’effetto del tramonto alle spalle.

Luce dura e morbida
Luce dura
La luce dura e tipica delle sorgenti luminose di piccole dimensioni o di un
sole molto alto all’orizzonte.
Questo tipo di illuminazione è caratterizzato dalla presenza di ombre molto
scure e ben definite.
La separazione fra l’area illuminata e quella in ombra è netta, senza alcuna
zona di transizione.

Luce morbida
E’ Esattamente il contrario della luce dura. Le ombre sono sfumate, senza
uno stacco ben definito.
Utilizzando la luce diffusa il contrasto generale è decisamente contenuto.
La differenza di luminosità fra la zona in ombra e quella rivolta verso la
sorgente luminosa è molto meno marcata.
Le ombre, appena accennate, non presentano margini netti, bensì dei bordi
sfumati. Nessuna porzione dell’immagine risultante è eccessivamente
chiara o troppo scura: tutti i dettagli del soggetto sono quindi perfettamente
leggibili.
In natura si ha questo tipo di illuminazione quando il sole è basso
all’orizzonte, all’alba o al tramonto e le immagini sono caratterizzate da
ombre lunghe e da un piacevole senso di pacatezza.
Un metodo empirico, ma valido, per capire la differenza tra luce morbida o
dura è quello di provare a tracciare con una matita il contorno dello stacco
dell’ombra: se si riesce a seguire la linea di demarcazione tra luce e ombra
si tratta di una luce dura, nel caso di luce morbida è impossibile tracciare
una linea perché il passaggio tra la luce e l’ombra è sfumato.

                                                                             11
la luce

Bilanciamento del bianco
Il bilanciamento del bianco (WB) è una impostazione della fotocamera
digitale estremamente importante ma che spesso viene ignorata dai
fotografi che si ritrovano poi di fronte ad un’immagine completamente
sbagliata nei colori. E’ quindi molto utile conoscere come gestire il
bilanciamento del bianco e sapere come impostarlo per migliorare le foto
correggendo eventuali errori in fase di scatto.
Cos’è il bilanciamento del bianco
Il bilanciamento del bianco è il processo grazie al quale è possibile
correggere eventuali dominanti di colore di una fotografia in modo da
rendere più corretta possibile la riproduzione delle tonalità catturate dal
sensore della fotocamera digitale. Come visto prima, le diverse sorgenti
luminose più o meno calde influenzano i colori di tutto ciò che ci circonda. Il
nostro occhio è una macchina perfetta e si adatta automaticamente ai
c a m b i d i l u c e . Un fo g l i o b i a n c o l o ve d r e m o s e mp r e b i a n c o
indipendentemente dal fatto che lo si osservi sotto ad una luce ad
incandescenza o all’aperto in una giornata nuvolosa. Il sensore della nostra
fotocamera, come spesso ripetuto, è ben lontano da essere complesso come
il nostro occhio e per questo motivo una fotocamera con un bilanciamento
del bianco non correttamente impostato interpreterà il colore del foglio in
modo diverso in base alla “temperatura” della luce che lo illumina. Per
aiutare il sensore a catturare correttamente i colori dobbiamo suggerirgli
che tipo d’illuminazione abbiamo di fronte a noi, ed è per questo che tutte le
fotocamere digitali hanno la possibilità di intervenire su un parametro che
si chiama appunto bilanciamento del bianco. Sono certo che vi sia capitato
spesso di fare fotografie al chiuso e una volta scaricate a casa vi siete
accorti che tendevano tutte al rosso e sono anche certo che avrete fatto
fotografie sulla neve (magari senza sole) con un risultato finale tendente al
blu. Il bilanciamento del bianco serve a correggere questi errori: dicendo
alla fotocamera che tipo d’illuminazione c’è di fronte a noi, essa si metterà
nelle condizioni di compensare un’eventuale luce troppo calda o troppo
fredda col risultato che l’immagine avrà una temperatura neutra e dai
colori decisamente più reali.
Per poter modificare le varie impostazioni del bilanciamento del bianco e
comunicare alla fotocamera che tipo d’illuminazione abbiamo di fronte a
noi, basterà cliccare sull’apposito bottone WB (white balance) che si trova
su praticamente tutte le reflex digitali. Le compatte e le mirrorless
potrebbero non avere questo bottone. Basterà semplicemente entrare nel
                                                                                      12
la luce
menu della fotocamera per trovare la voce riguardante al bilanciamento del
bianco. Una volta cliccato sul pulsante WB vi troverete a video una
schermata tipo questa sotto dove dovrete semplicemente selezionare il tipo
d’illuminazione adatta al contesto in cui siete. (vedremo tra poco il
significato dei vari simboli)

Dopo aver selezionato la giusta impostazione del bilanciamento del bianco
vi comparirà sul display della vostra fotocamera il simbolo che avete scelto
in modo da avere sempre sotto controllo l’impostazione di bilanciamento del
bianco selezionata. Qua sotto un esempio dove è stata selezionata la voce
AWB (modalità automatica).

Attenzione a verificare a video sempre questo valore prima di scattare!
Capita spessissimo di dimenticarsi una vecchia impostazione e di rischiare
di buttare via lo scatto.

Bilanciamento del bianco preimpostato dalla macchina
Come abbiamo visto prima, i valori del bilanciamento del bianco sono
diversi e selezionabili attraverso l’apposito menù. Tralasciando
momentaneamente il bilanciamento del bianco manuale, vediamo il

                                                                          13
la luce
significato dei vari simboli delle modalità preimpostate che vi troverete di
fronte in modo da sapere sempre che tipo d’illuminazione selezionare.

                                    Il simbolo AWB sta a significare
                                    “automatic white balance”. In questa
                                    modalità la fotocamera calcola
automaticamente la temperatura di colore e non avrete modo di
modificarla. Solitamente è la modalità più utilizzata che va comunque bene
nella maggior parte delle volte, soprattutto se siete all’aperto. Può essere un
problema se state scattando in luoghi chiusi con luci calde perché non
sempre la fotocamera le riconosce.

La modalità tungsteno o incandescenza la si usa quando si scatta al chiuso
in un ambiente illuminato da lampadine calde. Questa modalità serve per
“raffreddare” i toni e rendere i colori più naturali.

Al contrario della modalità precedente, la fluorescenza si usa quando
l’ambiente in cui stiamo scattando è illuminato da una luce fredda tipo
quella di un neon. Selezionando questa modalità andremo a “scaldare” i

colori che altrimenti sarebbero molto freddi.
Il simbolo del sole è facile da capire. La modalità luce solare la si usa quando
siamo all’aria aperta e stiamo fotografando al sole, senza la minima ombra o
nuvola. Questa modalità non la uso quasi mai perché in questa condizione
anche la modalità automatica va benissimo.

                                                                              14
la luce

Questa modalità di bilanciamento del bianco è ideale durante le riprese in
una giornata nuvolosa. Questa modalità viene usata in molti ambiti perché
tende a generare foto con dominanti gialle/arancio che risultano spesso
piacevoli da vedere.

Questa modalità si usa quando si fotografano, durante il giorno, soggetti che
si trovano all’aperto ma all’ombra, mentre il sole non è coperto da nuvole.

Questa è abbastanza facile da capire. Se siete al chiuso ma usate un flash
per illuminare la scena, questa è sicuramente la modalità che dovete
utilizzare.

Bilanciamento del bianco manuale
Se i preset automatici non vi soddisfano c’è sempre la modalità manuale. E’
più complessa da applicare e più lenta da impostare ma risulta sicuramente
la scelta migliore per avere gli scatti sempre sotto controllo e per esser certi
del risultato. Questa impostazione vi servirà, per esempio, in ambienti
chiusi in cui vi troverete di fronte a fonti luminose con caratteristiche
differenti. Scegliendo la modalità manuale avrete il controllo completo e
sarete voi a dire alla fotocamera come comportarsi. Per selezionale questa
modalità dovrete cercare questo simbolo tra le varie scelte del
bilanciamento del bianco:

                                   Come funziona questa modalità? E’
                                   veramente semplice! Una volta
                                   selezionata la modalità manuale, la
vostra fotocamera vi chiederà di scattare una foto ad un foglio bianco (o di
selezionarne una già fatta). Questo viene fatto per indicare alla fotocamera
di prendere come riferimento un oggetto che in quella data scena risulta
“bianco”. Così facendo la fotocamera capisce che tipo d’illuminazione è
presente nella scena e si adegua di conseguenza. In alcune fotocamere è
                                                                              15
la luce
presente anche un’ulteriore possibilità di bilanciare il bianco manualmente
attraverso la scelta manuale della temperatura del colore. Questa modalità
viene chiamata “K” e vi chiederà solamente di indicare i gradi kelvin per
cui, se siete in ambienti chiusi con luci calde, dovrete impostare una
temperatura tra i 2500 e 3500 gradi mentre se siete all’esterno in ombra o
sotto un cielo nuvoloso imposterete una temperatura variabile tra i 5000 e i
7000 gradi kelvin.

Bilanciamento del bianco in post-produzione
                          Il bilanciamento del bianco può essere corretto
                          anche in fase di post-produzione con software
                          appositi come Photoshop© o Gimpo©.
                          Ad una condizione però: che abbiate scattato in
                          formato RAW. Scattare in raw porta innumerevoli
                          vantaggi tra cui anche questo: la possibilità di
                          intervenire in post produzione su certi parametri
                          come se stessi rifacendo la fotografia! Aprendo
                          l’immagine raw in Photoshop© o Gimpo© vi
                          troverete di fronte a questo pannello nel quale è
                          presente l’impostazione del bilanciamento del
                          bianco usata in fase di scatto (modificabile) con
                          anche la possibilità di cambiare la temperatura del
                          colore. Sicuramente a questo punto vi starete
                          ch i e d e n d o i l p e r ch é d o ve t e i mp o s t a r e i l
                          bilanciamento del bianco prima dello scatto
                          quando, scattando in raw, lo potete mettere a
                          posto successivamente. Avete ragione, anche io
                          spesso correggo il bilanciamento del bianco in
                        post-produzione ma è sempre meglio cercare di fare
uno scatto già buono in partenza in modo da essere veloci nella post-
produzione. I file RAW devono sempre essere elaborati per poi essere
trasformati in JPG. Se oltre a luci, contrasto, colori, saturazione e tanti altri
parametri dobbiamo anche lavorare sul bilanciamento del bianco, potete
immaginare di quanto si allungano i tempi di post-produzione. Il mio
consiglio è pertanto quello di impostare il bilanciamento del bianco prima
dello scatto.
Il bilanciamento del bianco è un’altra delle impostazioni della vostra
fotocamera che devono essere capite bene per evitare di scattare immagini
                                                                                      16
la luce
con dominanti di colore che rovinerebbero il risultato finale. Man mano che
prenderete confidenza con le diverse tipologie di luci attorno a voi, capirete
la volo la temperatura di colore nel contesto e non sbaglierete più una sola
immagine. Mi raccomando però di verificare sempre prima di scattare
l’impostazione selezionata perché spesso ci si dimentica l’impostazione
usata la volta precedente e potrebbe essere un disastro.

                                                                            17
la luce

Indice

  L’importanza della luce in fotografia.                    1

     La luce nello scatto fotografico                       1

  La luce                                                   1

     Temperatura colore                                     2

     La direzione della luce in fotografia                  3

     Illuminazione diretta.                                 4

     Luce a 45°                                             6

     Luce a 90° o luce laterale                             6

     Luce Rembrandt                                         7

     Controluce                                             7

     Equilibrio e forme.                                    8

  Luce primaria e luci secondarie                           9

     Luci di base                                           9

     Luce principale                                        9
     Luce complementare                                     9

     Luce di sfondo                                         9

     Luce d’effetto                                         10

  Luce naturale                                             10

  Luce dura e morbida                                       11

     Luce dura                                              11

     Luce morbida                                           11

  Bilanciamento del bianco                                  12
     Cos’è il bilanciamento del bianco                      12

     Bilanciamento del bianco preimpostato dalla macchina   13

                                                                 18
la luce
Bilanciamento del bianco manuale                                     15

Bilanciamento del bianco in post-produzione                          16

     In copertina: A Little Singing Angel - © 2021 Attilio Premoli

                         © 2021 Attilio Premoli
                    www.attiliopremoli.altrevista.org
                       Contact: premati@libero.it

                                                                          19
Puoi anche leggere