Laboratori del Sapere Scientifico - Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema Laboratori del Sapere Scientifico
Collocazione del percorso effettuato nel curricolo verticale d’Istituto Il percorso è stato svolto in una classe seconda della scuola secondaria di I grado e si inserisce nel seguente curricolo verticale di chimica: • Miscugli e soluzioni. • Calore e temperatura • Passaggi di stato. • Definire il concetto: forza, equilibrio, movimento e velocità. • Distinguere fra atomo e molecola, fra elementi e composti organici e inorganici. • Comprendere la differenza fra fenomeni fisici e chimici • La materia e le sue trasformazioni. •Il galleggiamento dei corpi e la spinta di Archimede • Le reazioni chimiche (non pericolose) anche con prodotti chimici di uso domestico. • Acidi e basi. • Atomi e molecole. Fenomeni fisici e fenomeni chimici. • Composti organici ed inorganici
Obiettivi essenziali di apprendimento TRASVERSALI: Imparare a lavorare in gruppo e a collaborare con i compagni Imparare ad ascoltare le opinioni degli altri Imparare a porre domande pertinenti Saper esporre con un linguaggio appropriato al laboratorio scientifico DISCIPLINARI: Progettare semplici esperimenti di chimica utilizzando prodotti di uso domestico Osservare qualche trasformazione Confrontare i tipi di trasformazioni osservate Attraverso le esperienze giungere al significato di acido, base e sale Saper riconoscere le sostanze acide o basiche Attuare congetture, controllare, verificare i risultati e fare confronti.
Elementi salienti dell’approccio metodologico Tutti gli insegnanti concordano sulla necessità di rivoluzionare l’insegnamento delle scienze introducendo nuove metodologie basate sulla centralità dell’alunno all’interno di laboratori, in cui ognuno possa acquisire i saperi fondamentali in modo consapevole e permanente. E soprattutto “negoziare “ contenuti e significati sulla base dei nuovi bisogni degli alunni. Attraverso la didattica laboratoriale è possibile anche realizzare una didattica di inclusione e coinvolgere in modo attivo sia alunni che presentano difficoltà linguistica, perché provenienti da altri paesi, sia alunni diversamente abili. E’ stato utile scrivere tutte le fasi delle attività e tenere due registri, uno verbale e uno grafico. Lo scopo è stato sempre quello di educare al dinamismo mentale, e proprio l’insegnante, diventando il regista della lezione, ha posto opportunamente domande-stimolo ai ragazzi perché poi da soli potessero arrivare alle conclusioni. Attraverso questi passaggi speriamo che essi potranno sviluppare un discreto senso critico e una certa autonomia di pensiero IN SINTESI: I. Osservazione del fenomeno II. Verbalizzazione scritta individuale III. Discussione collettiva IV. Affinamento della concettualizzazione V. Produzione condivisa
Materiali, apparecchi e strumenti impiegati I docenti hanno utilizzato testi e materiali multimediali suggeriti e forniti dall’insegnante formatore. Per lo svolgimento del percorso è stato usato il seguente materiale didattico: Contenitori in vetro Provette Acqua distillata, aceto, acido cloridrico, soda caustica, marmo in polvere, pezzo di marmo, rame in fili, alluminio, limone, bicarbonato, candeggina, ammoniaca, detersivo da bucato in polvere, primule viola, alcol etilico Contagocce Mortaio Siringa senza ago Fornellino a gas L.I.M., macchina fotografica e telecamera per la documentazione delle esperienze
Ambiente in cui è stato sviluppato il percorso Le attività sono state svolte essenzialmente nei seguenti spazi: L’aula che diventa “laboratorio” grazie alla collaborazione tra insegnanti, alunni e personale non docente, creando appositi spazi per permettere lo svolgimento delle attività.
Tempo impiegato Per la messa a punto preliminare nel gruppo LSS: 5 ore Per la progettazione specifica nella classe: circa 5 ore Tempo-scuola di sviluppo del percorso: circa 12 ore di lavoro con i ragazzi Per la documentazione: circa 10 ore
Altre informazioni…….. I diversi percorsi svolti nelle classi sono visibili nel sito della scuola www.icbucine.eu Open day per gli alunni delle diverse scuole primarie della zona prima delle iscrizioni Open day a fine anno scolastico per tutti gli alunni della scuola secondaria
Descrizione del percorso didattico Le attività documentate sono state quelle relative al percorso acidi- basi e sali. Partendo dall’esperienza si è cercato di coinvolgere attivamente gli studenti nella costruzione dei concetti di base della chimica relativi al percorso effettuato. Nella costruzione del percorso laboratoriale si è fatto riferimento a quanto appreso durante il corso di formazione tenuto dalla Prof.ssa Aquilini, docente di Chimica dell’Università di Pisa. Gli alunni sono stati guidati dall’insegnante ad affrontare le varie situazioni, a osservare le scoperte, a comprendere la conclusione degli esperimenti. Siamo partiti dai vari esperimenti per arrivare alla scoperta della definizione. L’insegnante ha fatto da regista ponendo domande-stimolo ai ragazzi in modo che, da soli, potessero arrivare alle conclusioni e sviluppare un certo senso critico. Tutto questo è stato fatto per dare concretezza alle parole, per associare all’idea un fatto, in modo da ridurre la “vaghezza” dei concetti o delle idee. Dewey (filosofo e pedagogista statunitense) ha scritto: “Le parole possono isolare e conservare un significato solo allorché esso è stato in precedenza implicato nei nostri contatti diretti con le cose. Tentare di dare un significato tramite la parola soltanto, senza una qualsiasi relazione con la cosa, significa privare la parola di ogni significazione intellegibile…….Inoltre vi è la tendenza ad ammettere che ovunque vi sia una definita parola o forma linguistica, vi sia anche un’idea definita; mentre in realtà sia gli adulti che i fanciulli possono adoperare formule verbalmente precise, avendo solo la più vaga e confusa idea di ciò che esse significano. E’ più proficua la genuina ignoranza perché è facilmente accompagnata da umiltà, curiosità ed apertura mentale; mentre l’abilità a ripetere frasi fatte, termini convenzionali, proposizoni familiari crea la presunzione del sapere e spalma la mente di una vernice impenetrabile alle nuove idee”.
Descrizione del percorso didattico Nella prima fase di questo percorso didattico sono state di fondamentale importanza le DOMANDE-STIMOLO scaturite all’inizio e durante le attività che hanno guidato tutte le esperienze fatte: Cosa è, secondo te, un acido? E una base? Perché una stessa sostanza viene attaccata dall’acido acetico e non dall’acqua? Perché il marmo viene sciolto dall’acido cloridrico e non dalla soda caustica? Da cosa si riconosce che è avvenuta una trasformazione? Tutte le sostanze vengono trasformate nello stesso modo e nello stesso tempo? Nella seconda fase attraverso semplici esperienze di laboratorio con l’uso di indicatori naturali, siamo arrivati a riconoscere se una sostanza è acida e a confrontarla con l’acidità di altre sostanze.
Descrizione del percorso didattico E’ stata seguita una metodologia di tipo induttivo: • Conversazione iniziale per scoprire le conoscenze pregresse; • Manipolazione e osservazione del materiale predisposto dall’insegnante; • Formulazione di ipotesi attraverso domande -stimolo • Realizzazione dell’esperienza • Riflessioni sia orali che scritte • Verifica delle conoscenze
Contenuti affrontati 1. Gli acidi I. Solubilità di polvere di marmo, limatura di ferro e fili di rame in acqua. II. Solubilità di polvere di marmo, limatura di ferro e fili di rame con aceto. III. Solubilità di polvere di marmo, pezzo di marmo, limatura di ferro e fili di rame con acido cloridrico diluito. IV. Scoperta di una reazione chimica. 2. Le basi I. Solubilità di polvere di marmo, limatura di ferro e fili di rame in soda caustica. II. Solubilità di alluminio in soda caustica. 3. Indicatori naturali I. Riconoscere l’acidità di alcune sostanze grazie agli indicatori naturali (esperimento fatto anche in lingua inglese)
INSEGNANTE: Pone una domanda-stimolo. Cosa è secondo voi un acido? GIULIA: “Un acido è una sostanza che ha un sapore aspro”. SOFIA: “Un acido è una sostanza con odore e sapore acre e pungente”
GIOVANNI: “un acido è una sostanza che riesce a corrodere altri elementi”. Ogni alunno condivide la propria idea di acido con il resto della classe. Dopo una discussione collettiva si fa alla LIM un riepilogo delle risposte date.
INSEGNANTE: Prendiamo un becher e aggiungiamo polvere di marmo e acqua distillata. Cosa succede? ALUNNI: Non succede niente. INSEGNANTE: E se proviamo con la limatura di ferro o con dei fili di rame?
MATTIA: Non succederà niente!!!! INSEGNANTE: Sistemiamo quanto osservato: Il marmo, così come la limatura di ferro e i fili di rame, non si sciolgono in acqua.
INSEGNANTE: Proviamo a sostituire RICCARDO: Con la limatura di ferro e il l’acqua distillata con l’aceto. rame non succede niente ma con la polvere di marmo si formano delle bollicine!!!!
MARTINA: “Anche qui si formano le bolle ma sono meno visibili” FILIPPO: INSEGNANTE: “Perché il pezzo di marmo è più grande” Perché le bolle sono meno visibili nel pezzo di marmo rispetto alla polvere?
INSEGNANTE: Sistemiamo quanto appreso. Il marmo non si scioglie in acqua ma si scioglie con l’aceto. In modo particolare la polvere si scioglie meglio e prima del pezzo di marmo. Proviamo ora ad aggiungere alla limatura di ferro, ai fili di rame e al marmo (sia al pezzo che a quello in polvere), qualche goccia di acido cloridrico diluito (acido muriatico). ALESSANDRO: “Alla limatura di ferro non succede niente. Ai fili di rame si, hanno cambiato colore!!! Sono diventati verdi.”
ROBERTO: “Anche se si aggiunge l’acido muriatico si formano le bollicine….. ma si sente anche frizzare!!!” SABRINA: ” Non solo, in poco tempo scompare tutta la polvere, questa è una magia!!”
INSEGNANTE: Proviamo a fare la stessa MATTEO: cosa con il pezzo di marmo. “Si ma vedi che qui fa più piano e il marmo non scompare del tutto?” TAOUFIQ: “Anche qui si formano tante bollicine e si sente frizzare” SOFIA: ”Per forza non scompare, guarda quanto è grande il pezzo di marmo!!”
INSEGNANTE: GIULIA: INSEGNANTE: Secondo voi si potrebbe Certo che il pezzo di Sistemiamo quanto appreso. far scomparire tutto il marmo potrebbe Il marmo in polvere non si pezzo di marmo? Come? scomparire ma con più scioglie in acqua ma si scioglie acido, più sostanza deve completamente (se la essere sciolta e più quantità di acido è acido ci vuole per ENEA: scioglierla. sufficiente) con acido Ci vuole molto cloridrico diluito. Tutto questo più tempo avviene in poco tempo perché perché l’acido e il tra polvere e acido c’è pezzo di marmo un’ampia superficie di hanno pochi contatto. Il pezzo di marmo punti di contatto. Con la polvere ci MARTINA: viene sciolto dall’acido vuole poco Il pezzo di marmo potrebbe cloridrico diluito, ma per tempo perché i scomparire se ci si mettesse avere la trasformazione punti di contatto tanto acido cloridrico e ci completa serve molto più sono tanti e vorrebbe tanto tempo in più. acido e molto più tempo quindi fa prima. perché la superficie di contatto tra acido e pezzo di marmo è minima.
INSEGNANTE: TOMMASO: Ripensando al marmo ” Secondo me è dentro in polvere che viene all’acqua. Basta far sciolto dall’acido evaporare l’acqua che cloridrico, che fine ha ritorna la polvere di fatto la polvere che è marmo” scomparsa? SAMUELE: Anch’io la penso come Tommaso. ENEA: Secondo me invece facendo evaporare l’acqua otteniamo una sostanza diversa!!!!
SARA: INSEGNANTE: ”Si scioglie quindi Proviamo a far non è più polvere di evaporare l’acqua e marmo, ma abbiamo dopo vediamo se la ottenuto una sostanza diversa!!” sostanza ottenuta si scioglie o no nell’acqua. GIADA: “Allora l’acido cloridrico non scioglie il marmo per magia, ma è avvenuta una vera trasformazione!!”
INSEGNANTE: Sistemiamo quanto appreso. L’acido cloridrico reagisce con il marmo (carbonato di calcio) formando una sostanza che ha un comportamento diverso in acqua, infatti è solubile. E’ avvenuta una reazione cioè una trasformazione con la quale si ottengono dei prodotti diversi dalle sostanze di partenza. I segni della reazione sono effervescenza e cambiamento di colore (nel caso del rame). Tabella che indica il grado di effervescenza delle varie sostanze in acqua, aceto e acido cloridrico.
INSEGNANTE: Pone una domanda- stimolo. Cosa è secondo voi una base? CHRISTINA: “Una base è una sostanza amara” TAOUFIQ: “La base è una sostanza come l’acido, ma molto più debole”
Ogni alunno condivide la propria idea di base con il resto della classe. Dopo una discussione collettiva si fa alla LIM un riepilogo delle risposte date.
INSEGNANTE: Prendiamo un becher e aggiungiamo polvere di marmo e soda caustica diluita. Cosa succede? TUTTI GLI ALUNNI: “Non succede niente. La polvere di marmo non si scioglie nella soda caustica come invece si scioglieva con l’acido cloridrico”.
INSEGNANTE: Proviamo a ripetere lo stesso esperimento usando limatura di ferro e fili di rame. Cosa succederà? ENEA: “Secondo me non succederà niente” GIORGIA: “Secondo me la limatura di ferro viene sciolta” INSEGNANTE: Sistemiamo quanto osservato: Il marmo, così come la limatura di ferro e i fili di rame, non si sciolgono nella soda caustica.
INSEGNANTE: Prendiamo un becher, aggiungiamo un pezzetto di foglio di alluminio e qualche goccia di soda caustica diluita. ALESSANDRO: “Si formano le bollicine….” ROBERTO: ”Non solo si formano, ma si sente anche un po’ frizzare!!” SABRINA: ”Esce anche il fumo!”
INSEGNANTE: Proviamo a sostituire il pezzetto di NATALIA: foglio di alluminio con una pallina “L’alluminio si sempre di alluminio. Cosa succederà? scioglierà sempre!!” INSEGNANTE: Sistemiamo quanto osservato: La soda caustica scioglie l’alluminio ma in modo particolare la pallina di alluminio viene sciolta in meno tempo rispetto al foglio. Come nel caso del marmo, la pallina si scioglie prima dei foglietti perché la soda riesce ad entrare all’interno della pallina e quindi la superficie di contatto tra alluminio e soda è maggiore rispetto al caso dei foglietti.
INSEGNANTE: Sistemiamo quanto appreso: La polvere di marmo si scioglie completamente in acido cloridrico ma non nell’acqua e nella soda caustica. L’alluminio non si scioglie in acqua ma si scioglie completamente con la soda caustica diluita producendo calore. In modo particolare Il calore è un segno della trasformazione che sta avvenendo. Acido cloridrico e soda caustica sono due sostanze in grado di sciogliere altre sostanze, ma non hanno perfettamente le stesse caratteristiche. L’acido cloridrico ha maggior affinità con la polvere di marmo, mentre la soda caustica ha maggior affinità con l’alluminio.
INSEGNANTE: Per tutte le attività questa è stata la nostra modalità di lavoro. Una scheda da completare in due momenti: osservazione e sistemazione di quanto scoperto. GIULIA scrive: Secondo me la soda ha fatto evaporare solo l’alluminio perché è un materiale più fragile.
SOFIA scrive: Una base è una sostanza capace di dissolvere alcune sostanze ma in un tempo più lungo rispetto a un acido. La base ha una potenza minore di un acido ed è più debole quindi riesce a dissolvere una piccolissima parte delle sostanze che un acido riesce a sciogliere senza problema.
INSEGNANTE: Gli acidi e le basi possono essere distinti con indicatori naturali che possiamo “fabbricarci” da soli o trovare già pronti come la cartina INGLESE tornasole. Esperimento sul grado di acidità di alcune sostanze in lingua inglese
INSEGNANTE: Fabbrichiamo da soli un indicatore naturale usando i fiori della primula.
INSEGNANTE: Prepara vari contenitori con delle sostanze (acido muriatico, aceto, acqua, bicarbonato, sapone di Marsiglia, ammoniaca, detersivo per bucato in polvere) e chiede agli alunni di ipotizzare quali saranno acide e quali basiche. Sapone di Marsiglia Bicarbonato Aceto Ammoniaca
FILIPPO: Sicuramente il più acido è l’acido muriatico e poi ci sarà l’aceto, mentre l’acqua è neutra. Le altre sostanze saranno poco acide. MARTINA: Il sapone di Marsiglia e il detersivo da bucato in polvere non dovrebbero essere acidi altrimenti dovrebbero bucare i vestiti quando si lavano.
INSEGNANTE: Sistemiamo quanto osservato. Dopo avere aggiunto il nostro indicatore in ogni contenitore con le varie sostanze possiamo dire che l’acido muriatico è la sostanza più acida )è diventato rosa acceso) tra le nostre, poi viene l’aceto (è diventato rosa pallido), poi l’acqua che non ha subito nessun cambiamento di colore quindi è neutra, poi il bicarbonato (giallo chiaro), poi il sapone di marsiglia (giallo appena più intenso), poi l’ammoniaca (giallo- verde) e infine il sapone da bucato in polvere (giallo- verde più intenso).
Verifica degli apprendimenti Gli apprendimenti sono stati monitorati: durante lo svolgimento dell’attività laboratoriale osservando la partecipazione, l’impegno, la motivazione e la collaborazione all’interno del gruppo di lavoro; sono state effettuate inoltre riprese, foto, registrazioni. E’ stata nostra cura verbalizzare tutte le scoperte, le congetture e le conclusioni dei ragazzi; al termine dell’attività mediante una verifica scritta appositamente predisposta e un colloquio orale guidato dall’insegnante con lo scopo di relazionare le fasi del percorso. Queste verifiche non sono rivolte a valutare la memorizzazione delle definizioni ma lo sviluppo di un corretto pensiero scientifico che porti attraverso le esperienze di laboratorio a verificare le ipotesi fatte.
Tipologie di verifiche impiegate Questionari a risposta aperta e chiusa Scheda sul lavoro svolto sia sugli acidi che sulle basi Osservazione e spiegazione delle immagini Esercizi di collegamenti tra Scienze e Matematica
Alcuni esempi di verifica 1) Sintetizza con una breve 2) Evidenzia il termine corretto tra 3) Riscrivi le seguenti sostanze ordinandole descrizione il contenuto i due in corsivo per valori decrescenti di acidità: aceto, fondamentale di ognuno dei Un fenomeno fisico è una acqua distillata, detersivo da bucato in concetti o degli argomenti trasformazione che cambia / polvere, acido muriatico, ammoniaca, elencati: non cambia la natura delle sapone di Marsiglia, bicarbonato. • Le reazioni chimiche sostanze. • Acidi e basi Gli indicatori cambiano il loro peso atomico / colore a seconda dell’acidità della soluzione. 5) Questa immagine rappresenta la 6) Osserva la figura e rispondi: 1) Se due sostanze, A e B, si combustione del legno. Si tratta di una Che cosa succede ai pezzetti di combinano nel rapporto 4:2, quanti trasformazione fisica o chimica? Motiva guscio d’uovo? grammi di A e quanti di B occorrono la risposta. Come spieghi quello che osservi? perché possa avvenire una reazione completa? Segna la risposta esatta. 8 g di A e 2 g di B. 12 g di A e 6 g di B 16 g di A e 10 g di B. 2) Quando si gira la manopola del gas bisogna affrettarsi ad accendere la fiamma per non sentire il tipico odore di gas. Perché, dopo l’accensione, l’odore non si sente più? Sta avvenendo un fenomeno chimico o fisico? MATEMATICA E SCIENZE
Risultati ottenuti (grafici) 7 VERIFICA OTTOBRE/NOVEMBRE 6 2015 5 N. ALUNNI 4 3 2 VERIFICA DICEMBRE 2015 6 1 5 0 4 5 6 7 8 4 N°ALUNNI VOTO 3 2 1 0 VERIFICA FEBBRAIO/MARZO 2016 4 5 6 7 8 9 10 VOTO 10 8 N°ALUNNI 6 4 2 0 4 5 6 7 8 9 VOTO
Analisi critica in relazione agli apprendimenti degli alunni Il lavoro svolto ha portato dei risultati soddisfacenti con la maggior parte degli alunni, soprattutto con quelli più deboli. INOLTRE: Gli alunni hanno imparato a fare le ipotesi su quello che poteva accadere nell’esperimento. Hanno imparato ad osservare cosa accadeva, a confrontare i risultati con le ipotesi fatte e a ricavare delle regole. In modo particolare gli alunni che di solito si impegnano meno, sono stati coinvolti e incuriositi ottenendo risultati positivi. Hanno imparato a collaborare, ad osservare il lavoro di tutti e a creare spunti per la discussione collettiva.
Valutazione dell’efficacia del percorso didattico sperimentato in ordine alle aspettative e alle motivazioni del gruppo di ricerca LSS Il percorso intrapreso ha portato benefici sia agli alunni coinvolti che agli insegnanti. In questi tre anni i docenti sono stati accompagnati da una formazione costante con esperti che ha consentito: una riflessione epistemologica sulla disciplina, chiarendo il percorso a partire dall’infanzia avendo un occhio attento all’evoluzione successiva. In qualche modo gli insegnanti sono stati «costretti» a studiare individualmente, a farsi domande, a porle all’esperto o al tutor del gruppo di lavoro, a trovare soluzioni condivise; una riflessione sulle metodologie da utilizzare. Tutti gli insegnanti si sono messi in discussione e si sono aperti alla sperimentazione di nuovi metodi costruendo gli ambienti di apprendimento adatti e ricercando materiali idonei; una riflessione prima individuale, poi in gruppi di lavoro (generalmente per ordine di scuola) sulle attività proposte per prevedere i tempi necessari e mantenere costante l’interesse dei ragazzi; la condivisione delle esperienze: il lavoro di ciascuno poteva diventare la base da cui partire per il lavoro delle altre, migliorando notevolmente le proposte e i tempi mano a mano che venivano utilizzate.
Puoi anche leggere