La Voce Siamo Noi - CNOS-FAP Abruzzo
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La Voce Siamo Noi Cnos-Fap Ortona La Voce Siamo Noi Cnos-Fap Ortona Numero 3 28/03/2018 Il rally Il rally, letteralmente dall'inglese "raduno", in francese rallye, è una disciplina sportiva dell'automobilismo che si svolge su strade pubbliche sia asfaltate che sterrate utilizzan- do vetture da competizione derivate da modelli stradali. Pag.5 La Formula E La Formula E è una serie automobilistica ideata dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), è dedicata a veicoli spinti da motori elettrici. La catego- ria è stata ideata nel 2012, mentre l'avvio del campio- nato inaugurale è stato il 13 settembre 2014, basata ini- zialmente su vetture identi- che, fornite da un unico co- struttore, ha poi visto parte- cipare più costruttori. Pag.7 Intervista a Marta e Stefania Qual è l’ esperienza più difficile che avete superato? > Marta. Pag.3
Pagina 1 Sommario Rubrica Don Bosco Pag. 2 Intervista a Marta e Stefania Pag. 3 Alla fine... Pag. 4 Il Rally Pag. 5 La Formula E Pag. 7 Impianto frenante Pag. 8 Una giornata al Museo Archeologico Pag. 9 Gallery Pag. 10 Giochi Retro STAFF: ART DIRECTOR Gianluca Fizzani GRAFICO Gianluca Fizzani INVIATO Loris Di Florio REDATTORE Tonino Campitelli Lorenzo Mammarella Nicola Michele Di Sante Tommaso Cattafesta Stefano Buccella Pietro Gagliardi
Pagina 2 La Congregazione Il 26 gennaio 1854 don Bosco riunì quattro collaboratori per gestire l'opera. Il ministro liberale Urbano Rattazzi diede al fondatore alcu- ni suggerimenti importanti per la struttura organizzativa della sua opera: propose di non dare uno stampo pretta- mente religioso alla congregazione ma di essere più pre- senti e vicini alle persone. Inoltre, era necessario il riconoscimento pontificio ,ma il 23 giugno 1864 ricevette solo il pontificio decreto di lode. Ciò significava che gli aspiranti candidati al sacerdozio erano obbligati alla frequentazione del seminario diocesano, per cercare di impedire che l'opera di don Bosco venisse sottratta alla giurisdizione della curia torinese. Don Bosco decise di trattare l'approvazione del suo istituto direttamente con la congregazione per i Religiosi che modificò sensibilmente le costituzioni redatte dal fondatore ma consentì al papa di approvarle definitivamente il 3 aprile 1874. Oggi il governo centrale è affidato a un moderatore supremo che porta il titolo di Rettore Maggiore ed è assistito dal consiglio superiore; le province, dette "ispettorie", sono affidate ad un ispettore affiancato dal un consiglio; le comunità locali, infine, so- no rette da un Direttore con il consiglio della casa. Alla famiglia salesiana appartengono tre gruppi fondati dallo stesso don Bosco: la congregazione maschile, quella femminile delle Figlie di Maria Ausiliatrice e i salesiani cooperatori. Secondo la versione delle costituzioni del 1984 , lo scopo dei salesiani è quello di "essere nella Chiesa segni e portatori dell'amore di Dio ai giovani, specie ai più pove- ri". I salesiani svolgono tale missione attraverso oratori, scuole, collegi, centri per la formazione professionale e agraria e a Roma ha sede la Pontificia Università Sale- siana, comprendente le facoltà di diritto canonico, filosofia e teologia. Gestiscono inoltre, centri di orientamento vocazionale e case di spiritualità. Tonino Campitelli
Pagina 3 Intervista a Marta e Stefania, le ragazze del servizio civile Ecco le domande rivolte, tra una risata e l’ a ltra, alle ragazze che svolgono servizio civile all ’ interno della scuola. Abbiamo cominciato chiedendo cosa vorrebbero tirare fuori da que- sto percorso scolastico : Marta. Perché siete venute qua? Stefania. Che scuola avete frequentato? Stefania ha frequentato l ’ Istituto Tecnico Commerciale e successivamente l ’ università G.d ’ Annunzio. Marta invece, il Liceo Scientifico e attualmente sta terminando l ’ università. Com ’ è il percorso della scuola ? > Stefania. Oltre stare qui con noi cosa fate? Stefania ascolta musica e le piace disegnare, Marta studia per la tesi e fa volontariato. Qual è l ’ esperienza più difficile che avete superato? > Marta. In futuro cosa vorreste fare? Stefania vorrebbe fare un lavoro che la soddisfi personalmente. Marta sogna di fare l ’ insegnante. E ’ stato un piacere porre queste domande a due ragazze meravigliose piene di voglia di insegnare che ci stanno accompagnando nel nostro cammino scolastico. Di Florio Loris
Pagina 4 Alla fine… Noi del corso M.R.A. siamo quelli che frequentano da più tempo la scuola, anche se io sono arrivato solo all ’ inizio del 2° anno. Sono subito stato atti- rato dalle attività pratiche e dalle lezioni di meccanica. In questi due anni abbiamo assistito a parecchi cambiamenti e ad una cre- scita non indifferente di questa scuola, infatti fino all ’ anno scorso eravamo solo 2 classi mentre ora ne siamo 5,ma la crescita più grande è stata la no- stra, qui siamo diventati più maturi, responsabili e disciplinati, abbiamo im- parato a rispettare le regole e le persone, a prenderci delle responsabilità e a piccoli passi stiamo conoscendo un nuovo mondo quello del lavoro. Con l ’ aumento delle classi e degli alunni sono arrivate Marta e Stefania che ci aiutano ad imparare a stare insieme. Alla mia classe mancano solo pochi mesi all ’ esame e siamo tutti molto agitati al pensiero di affrontarlo ma sappiamo che i professori ci sostengono e saranno con noi fino alla fine. Buccella Stefano …dai il cinque alla formazione!
Pagina 5 Il rally Il rally, letteralmente dall'inglese "raduno", in francese rallye, è una disciplina sportiva dell'automobilismo che si svolge su strade pubbliche sia asfaltate che sterrate utilizzan- do vetture da competizione derivate da modelli stradali. Per la precisione, si tratta di un misto tra gara di regolarità, visto che sui tratti di trasferimento le vetture devono rispettare il Codice della strada, e gara di velocità a cronometro. In questa disciplina il regolamento prevede che ogni ostacolo naturale debba essere affrontato dai concorrenti. Per cui anche in caso di estremo maltempo la competizione deve andare avanti. Infatti, non è difficile vedere gare che si svolgono in piena notte, su strade completa- mente innevate o in presenza di forte nebbia. Le strade pubbliche ( c hiuse al traffico per l'occasione ) in cui i concorrenti vengono crono- metrati si definiscono prove speciali. Le prove speciali devono avere spiccate caratteristiche di tortuosità e difficoltà e possono avere una sede stradale molto stretta e sconnessa, per cui so- prattutto in Italia, strade con queste peculiarità si trovano principalmente in collina e in monta- gna. Più raro trovarle in pianura, ma in altre nazioni con morfologie del territorio diverse non è impossibile vedere rally che si svolgono interamente in pianura. Le prove speciali non vengo- no allestite con dotazioni di sicurezza di alcun genere al contrario di altre specialità su strada, salvo all'occorrenza piccole protezioni in gomma o con balle di paglia su oggetti particolarmen- te sporgenti ed affilati come alcuni guardrail o bordi di muretti. Nelle gare di Campionato del Mondo e nei Campionati Nazionali di altri Stati non c'è un limite alla velocità media. Il Rally di Monte Carlo Ufficialmente Rallye Automobile Monte Carlo, è un evento del Mondiale Rally organizzato ogni anno dall'Automobile Club di Montecarlo che organizza, fra l'altro, anche il Gran Premio di Monaco. Dal 2009 al 2011, per mancanza di fondi, è stato iscritto all'Intercontinental Rally Challenge ( IRC ) . Il rally ha luogo lungo la costa francese , tra la riviera monegasca e il sudest francese. Fu voluto nel 1911 dal Principe Alberto I e dalla sua nascita è un importante test per ogni vet- tura che si voglia cimentare in condizioni particolarmente avverse; vincerlo rende notevole po- polarità alla vettura, dato che si può considerare il più importante rally del mondo a livello di notorietà.
Pagina 6 Dal 1991 i concorrenti hanno la possibilità di scegliere il punto di partenza da 5 luo- ghi diversi equidistanti da Monaco. È un rally che presenta una grande varietà di con- dizioni, come l'asfalto asciutto, bagnato, ghiaccio, neve fresca e spesso tutte queste condizioni sono presenti anche in un'unica tappa. Naturalmente, tutto ciò va ad incide- re sulla scelta degli pneumatici e del settaggio della vettura, ogni pilota infatti decide per sé scegliendo le variazioni che più ritiene giuste per affrontare la macchina. Da questo punto di vista, si distingueva il finlandese Tommi Makinen, vincitore di questo rally per quattro volte e che, ogni volta, stupiva tutti per le scelte degli pneumatici da utilizzare. Lo stage più im- portante parte da La Bollène- Vésubie per con- cludersi a Sospel, passando per una stretta strada di montagna tutta tor- nanti. Di qui, si passa sul Col de Turini, spesso ghiacciato o innevato . E ’ possibile che gli stessi spettatori buttino neve sulla strada, condizione che ad esempio, ha penalizzato nel 2005 Petter Solberg e Marcus Gron- holm, il primo sbandando su neve fresca finì per sbattere contro un muro, mentre Mar- cus riuscì a ripartire. Fino a pochi anni fa, la speciale di Turini veniva anche corsa in notturna, nella "Notte di Turini", detta anche "Notte dei Lunghi Coltelli" a causa dei potenti fasci di lu- ce emessi dalle vetture in passaggio nella notte. Lorenzo Mammarella
Pagina 7 La Formula E La Formula E è una serie automobilistica ideata dalla Federazione Internazio- nale dell ’ Automobile ( FIA ) , è dedicata a veicoli spinti da motori elettrici. La categoria è stata ideata nel 2012, mentre l'avvio del campionato inaugurale è stato il 13 settembre 2014, basata inizialmente su vetture identiche fornite da un unico costruttore che poi sono aumentati. Il 9 gennaio 2018 viene firmato un accordo pluriennale con l'azienda svizzera ABB che diventa “ t itle partner ” del campionato, viene annunciata anche la nuova denomi- nazione ABB FIA Formula E Cham- pionship. Le auto hanno stesso motore, batterie, telaio ed elettronica, non esistono quindi squadre più forti di altre in quanto le parti fondamentali delle monoposto sono identiche. Il telaio è fornito dalla Dallara , mentre i propulsori sono prodotti dalla McLaren Electronic system, che fornisce anche l'elettronica e il cambio. L ’ accelerazione va da 0 a 100 km/h in 3 secondi, la velocità massima è di 250 km/h. Al contrario della maggior parte delle categorie automobilistiche, le gare di For- mula E vengono disputate quasi esclusivamente su circuiti urbani, con una lun- ghezza compresa tra i 2,5 e i 3 km. A mio pensiero, ma anche a fatti dimostrativi del mondo dell ’ automobile, l ’ inquinamento dovrà andare a diminuire e per questo si sta iniziando a progetta- re e promuovere impianti a energia rinnovabile. La formula E sarà la rivoluzione e prenderà il posto della formula 1. Nicola Michele Di Sante
Pagina 8 L ’ impianto frenante L ’ impianto frenante più comune in questo momento è il sistema a disco, in questo caso la decelerazione dell ’ automobile è garantita dall ’ attrito tra pasti- glie e dischi: il pedale del freno nel momento in cui vi viene esercitata pressione aziona una pompa idraulica sulle pastiglie che finiscono a contatto con i dischi generando di conseguenza questa forza d ’ attrito enorme. Naturalmente essa determina a lungo andare anche il consumo e l ’ usura dei componenti dell ’ impianto frenante, perciò sarebbe opportuno che ognuno sia ben conscio del funzionamento dei freni di un automobile e che nel caso in cui avverta strani ru- mori dal complesso disco-pinza sia in grado di intervenire. Inoltre, consigliamo l ’ impianto a X, il più utilizzato ed il più sicuro. Si invita ad un controllo regolare, se volete passate da noi! Tommaso Cattafesta
Pagina 9 Una giornata al museo Venerdì 16 febbraio, accompagnati dal professor Piero Meo, siamo an- dati al museo archeologico d ’ Abruzzo allestito all ’ interno di una vera e propria villa neoclassica a Chieti, chiamata villa Frigerj. Appena arrivati, siamo stati accolti da una guida, ci ha dato una piccola brochure in cui viene illustrata la piantina del museo che all ’ interno ospi- ta la più importante raccolta archeologica Abruzzese e documenta la no- stra antica cultura. Al primo piano sono presenti re- perti risalenti i pe- riodi dalla proto- storia alla tarda età imperiale, mentre al piano terra è possibile osservare una ric- ca raccolta numi- smatica. La nostra visita invece è stata centrata sui materiali antichi. Per me ed i miei compagni è stata una bella esperienza e non vediamo l ’ ora di tornarci per finirlo di visitare. Pietro Gagliardi
Pagina 10 I ragazzi impegnati un’attività di sensibilizzazione contro il bullismo Il primo operatore meccanico nelle ore di laboratorio Uno dei nostri giochi per imparare a collaborare e lavorare insieme
Colora le parti con il puntino nero e scopri- rai l’oggetto nascosto. Unisci i punti per scoprire l’oggetto Giochi realizzati da Gianluca Fizzani
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