La vaccinazione nei pretermine - Vaccinazioni nella Regione Lazio - Dott. Carlo Giannini - Formazione Infermiere

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La vaccinazione nei pretermine - Vaccinazioni nella Regione Lazio - Dott. Carlo Giannini - Formazione Infermiere
Dott. Carlo Giannini
         U.O.C. Neonatologia e T.I.N,
                Ospedale S. Eugenio

La vaccinazione nei pretermine

    Vaccinazioni nella Regione Lazio
          Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
              Roma, 18 Dicembre 2015
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CALENDARIO VACCINALE REGIONE LAZIO 2012-2014
                      B.U.R. Lazio n. 63 13/11/2012

                        Regione Lazio
           Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Commissario ad Acta 5 novembre 2012, n. U00192

Presa d'atto dell'Intesa ai sensi dell'art. 8 comma 6 della Legge 5 giugno
2003 n. 131 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e
Bolzano sul documento recante "Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale
2012 - 2014". Piano Regionale Prevenzione Vaccinale 2012 - 2014.

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Note:
1. Dopo il compimento dei 7 anni è necessario utilizzare la formulazione con vaccino antidifto-
tetanico-pertossico acellulare di tipo adolescenziale-adulto (dTpa)
2. Le vaccinazioni di richiamo nell’adulto devono essere effettuate ogni 10 anni. E’ opportuno che
almeno una delle dosi booster venga effettuata utilizzando il vaccino dTpa.
3. Per i bambini nati da madri positive per HBsAg: somministrare entro le prime 12-24 ore
di vita, contemporaneamente alle immunoglobuline specifiche antiepatite B, la prima dose di
vaccino anti-HBV; il ciclo andrà completato con una seconda dose a distanza di 4 settimane
dalla prima, con una terza dose dopo il compimento della ottava settimana e con la quarta
dose in un periodo compreso tra l'undicesimo ed il dodicesimo mese di vita, anche in
concomitanza con le altre vaccinazioni.
4. In riferimento alla recente epidemia di morbillo verificatasi nel Lazio che ha interessato
prevalentemente
adolescenti e giovani adulti, si ritiene opportuno, oltre al recupero dei soggetti suscettibili in questa
fascia d’età (catch up) anche una ricerca attiva ed immunizzazione dei soggetti
conviventi/contatto, non vaccinati (mop up).
5. Se la vaccinazione inizia dopo il compimento del primo anno vengono somministrate solo due
dosi; se si inizia dopo il compimento del secondo anno, si somministra una sola dose.
6. Dose singola. La somministrazione a 11-13 anni riguarda i soggetti non vaccinati nell’infanzia.
7. Ragazze, nel corso del 12° anno di vita, seguendo una schedula a tre dosi. Vaccino bivalente
(contro i genotipi 16 e 18 di HPV): 0;1 e 6 mesi; vaccino quadrivalente (contro i genotipi 6, 11, 16,
e 18 di HPV): 0, 2 e 6 mesi.
8. Nei soggetti anamnesticamente negativi e non precedentemente vaccinati è prevista la
somministrazione di due dosi a distanza di un mese l’una dall’altra.

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Calendario Vaccinale Regionale 2012-2014:

a) Recepimento delle indicazioni del PNPV 2012-2014

b) Definizione delle modalità operative, incluse le età e/o gli intervalli temporali
c) Concentrazione delle sedute vaccinali, con la proposta dell’utilizzo di vaccini
combinati e di co-somministrazioni

                        Migliora la “COMPLIANCE”

Siero conversione ed incidenza di effetti collaterali SOVRAPPONIBILI a quelli
degli stessi vaccini somministrati in tempi separati

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Calendario Vaccinale Regionale 2012-2014:

                B.U.R. Lazio n. 63 13/11/2012

21 pagine, 8 note a margine alla tabella 1, ma…….
                   sul prematuro?

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Sviluppo del sistema immunitario
Lo sviluppo dei sistemi immunitario ed ematopoietico inizia dalla 5a settimana di
e.g. da cellule staminali totipotenti.

                               Fegato                            Midollo osseo
Sacco vitellino
                            8a settimana                            5° mese

Linfociti T immaturi:
Midollo osseo e timo                  Linfonodi e appendice                                   Tonsille
   8a settimana                           12a settimana                                    14a settimana

Linfociti B immaturi:                      Nel midollo
                                       c.a. 12a settimana

 La maturazione e le funzioni cellulari verranno acquisite successivamente,
                        in alcuni casi dopo la nascita.

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Immunodepressione fisiologica

              Barriere mucose e cutanee

              Immunità aspecifica

Ridotto pool dei progenitori mieloidi midollari
Polimorfonucleati immaturi                           Capacità di adesione

                                                     Chemiotassi

                                                     Fagocitosi

                                                     Capacità microbicida

              Il complemento non attraversa la barriera placentare
                   ma deriva dalla produzione endogena fetale
                                              pertanto:
Bassi livelli di complemento (c3, c3b e c4)                            Difetto di opsonizzazione
                                       inoltre
               Deficit quantitativo e funzionale della fibronectina
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Immunità specifica
Alla nascita i Linfociti B sono ancora immaturi e sintetizzano unicamente IgM.
Dato che le IgM non attraversano la barriera placentare, è chiaro che alla nascita i
loro livelli sierici siano molto bassi.
Nel caso in cui tali livelli siano elevati, si dovrebbe sospettare un’infezione congenita.
Il neonato riesce a sintetizzare anticorpi diretti contro antigeni proteici, mentre la sua
risposta immune non è altrettanto valida nei confronti di antigeni polisaccaridici.
Questo lo espone ad un aumentata suscettibilità alle infezioni da parte di germi
capsulati.
Le IgA secretorie non attraversano la placenta e pertanto nel neonato sono assenti
alla nascita.
Le IgG sono le protagoniste dell’immunità passiva del neonato.
Attraversano bene la barriera placentare e il passaggio è direttamente proporzionale
all’e.g.       livelli sierici alla nascita nettamente più bassi nel neonato pretermine
I Linfociti T, chiamati naive producono scarsa quantità di citochine (IL 3- IL 4- IL 5-
Interferon gamma- TNF) ed hanno una scarsa attività citotossica

Siegrist C-A. Neonatal and early life vaccinology. Vaccine. 2011; 19(25-26) 3331-3346

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Immunità passiva nel neonato pretermine

Il passaggio degli anticorpi materni al feto avviene tramite un processo attivo mediato
dal recettore FcRn.

1° trimestre: quantità trasportata minima

17a-22a settimana e.g.: ̴ il 10% della concentrazione anticorpale materna

22a-32a settimana e.g. : fino al 50% della concentrazione materna

33a settimana: periodo cut off, dopo il quale la quantità di IgG trasportate attivamente
attraverso la placenta aumenta notevolmente

  van den Berg JP, Westerbeek EA, et al. Transplacental transport of IgG antibodies to
    preterm infants: a review of the literature. Early Hum Dev. 2011 Feb; 87(2): 67-72
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Passaggio attraverso latte e colostro
Nel latte materno, in particolare nel colostro, si trovano grandi quantità di IgA
secretorie, poche IgG e pochissime IgM.
Il colostro delle madri dei neonati di e.g. compresa tra 30/37 settimane è più ricco di
IgA rispetto a quello delle mamme dei nati a termine e dei pretermine nati prima delle
30 settimane di e.g.

   Castellote C, Casillas R, et al. Premature delivery influences the immunological
composition of colostrum and transitional and mature human milk. J Nutr. 2011; 141(6):
                                       1181-1187

Inoltre, il latte di donna che ha partorito un neonato di e.g. < 32 settimane risulta
contenere quote più elevate anche di IgG, come per voler supplire alla ridotta quota di
passaggio anticorpale transplacentare dovuto alla prematurità

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Il neonato pretermine presenta un’immunità attiva ancora più debole rispetto
     al neonato a termine ad un’immunità passiva notevolmente ridotta, avvenendo
il passaggio transplacentare di Ig prevalentemente nelle ultime settimane di gestazione

                                                   pertanto

     nel pretermine il rischio infettivo è molto più alto

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5.4 Vaccinazione antiepatite B (HBV)

                                                […]

Schedula vaccinale:
- Tempo 0, 1 mese, 6-12 mesi;
- Profilassi post-esposizione: tempo 0, 1 mese dalla prima dose, 1
mese dalla seconda dose, richiamo dopo 12 mesi.

e… la vaccinazione anti-Rotavirus?

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Repubblica Italiana
                                        Regione Sicilia

                           Assessorato Regionale della Salute

                     “Calendario Vaccinale per la Vita”
        Modifica ed integrazione del Calendario Vaccinale Regionale

                                               Decreta:
 […] è approvato, il nuovo calendario vaccinale della Regione Sicilia,
 “Calendario Vaccinale per la Vita” e le relative note di accompagnamento,
 che integra e modifica il Calendario Vaccinale Regionale di cui al D.A.
 1819/10.

Palermo, 7 maggio 2012

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Vaccinazioni nel prematuro e late preterm

Nel neonato prematuro le vaccinazioni rappresentano una
componente basilare dell’approccio preventivo.

Le vaccinazioni vanno condotte in base all’età anagrafica, non
in base all’età adattata.

Il neonato prematuro e late preterm va sottoposto alle
vaccinazioni di routine contro difterite, tetano, pertosse,
Haemophilus influenzae di tipo B, poliomelite e malattia
pneumococcica, secondo la stessa programmazione prevista nei
neonati a termine.

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Vaccinazioni nel prematuro e late preterm
Si devono utilizzare lo stesso calendario vaccinale e le stesse precauzioni utilizzati
nei bambini nati a termine, a prescindere dal peso alla nascita.

Il peso alla nascita e la dimensione dei neonati non sono fattori che possano
influenzare la decisione di vaccinare un pretermine clinicamente stabile.

Deve essere utilizzata la intera dose raccomandata di
ogni vaccino: non sono consigliate dosi ridotte o
dimezzate
Sotto i 2 anni: somministrazione i.m. nel quadrante antero-laterale della coscia
Sopra i 2 anni: somministrazione i.m. anche nel deltoide
Non somministrare i.m. nel gluteo, perché il tessuto adiposo può interferire con la
risposta immunitaria.
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Vaccinazioni nel prematuro
I neonati molto prematuri (e.g. < 28 settimane) ed in particolare i neonati con
una precedente storia di insufficienza respiratoria possono presentare il rischio
potenziale di insorgenza di apnea.

Da verificare la necessità di
monitorizzare     il piccolo
paziente per le 48-72 ore
successive alla vaccinazione.

Comunque la vaccinazione
non deve essere sospesa o
rimandata

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Vaccinazione Antiepatite B
Numerosi studi hanno dimostrato un numero ridotto di
sieroconversioni in neonati pretermine con P.N. < 2000 gr. dopo la
somministrazione del vaccino anti-epatite B alla nascita.

Tuttavia, all’età cronologica di un mese, tutti i bambini pretermine,
indipendentemente dal peso iniziale o dall’e.g., hanno la stessa
probabilità di rispondere adeguatamente di bambini di maggiore età
o di maggiori dimensioni.

Il bambino pretermine nato da madre HBsAg positiva dovrà ricevere
immunoprofilassi con vaccino antiepatite B ed immunoglobuline
antiepatite B (HBIG) entro 12-24 ore dalla nascita (preferibilmente
entro le 12 ore).

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Vaccinazione Antiepatite B
La vaccinazione dei bambini nati da madri negative per HbsAg deve essere ritardata
fino al raggiungimento di 2000 gr. di peso.

In ogni caso, i neonati prematuri che pesano 2000 gr. o più alla nascita devono ricevere
3 dosi di vaccino.

I neonati prematuri con peso < 2000 gr. alla nascita devono ricevere 4 dosi di vaccino

  D’Angio. Active immunization of premature and low birth-weight infants: a review of
     immunogenecity, efficacy, and tolerability. Paediatr Drugs. 2007; 9(1): 17-32

Il Ministero della Salute Italiano nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012-
      2014, rammenta di verificare l’avvenuta sieroconversione un mese dopo
   l’esecuzione dell’ultima dose di vaccino, per avere certezza dell’instaurazione
                             della memoria immunologica

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Vaccinazione Anti-Rotavirus
Negli USA la diffusione della vaccinazione ha comportato una riduzione dei
ricoveri per diarrea dell’85-90%.
Dal 2008 sono stati evitati ogni anno 40-50 mila ricoveri in ospedale per
malattia da Rotavirus.

Il ciclo completo di vaccinazione consiste in 2-3
dosi da somministrare per via orale con un
intervallo di almeno 4 settimane.

Il ciclo della vaccinazione dovrebbe essere
effettuato preferibilmente entro la 16a settimana
di età , ma in ogni caso deve essere completato
entro le 24 settimane.

Può essere somministrato con la medesima posologia ai neonati prematuri,
nati dopo almeno 27 settimane di e.g.

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Vaccinazione Anti-Rotavirus
I neonati prematuri con peso alla nascita molto basso presentano un rischio
teorico più elevato di gravi infezioni da Rotavirus in conseguenza dei livelli
anticorpali materni più bassi nei confronti di questi virus.

Lo US Advisory Committee on Immunization Practices consiglia la
vaccinazione nei confronti delle infezioni da Rotavirus nei neonati di almeno 6
settimane di età, dimessi dall’unità di terapia intensiva neonatale ed in
condizioni cliniche stabili.

In uno studio clinico condotto nei neonati prematuri, nati dopo almeno 27
settimane di e.g., l’immunogenicità del vaccino anti-Rotavirus è stata valutata in
un sottogruppo di 147 soggetti: l’85,7% aveva raggiunto titoli sierici anticorpali
IgA anti-Rotavirus > 20 U/ml un mese dopo la seconda dose di vaccino.
In un ulteriore studio clinico su c.a. 1000 neonati prematuri di 27-36 settimane di
e.g., non erano stati riscontrati effetti collaterali avversi rispetto ai neonati trattati
con placebo.
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Vaccinazione Anti-Rotavirus
Non può essere escluso un piccolo aumento di rischio di invaginazione intestinale
nel primo mese di vita (soprattutto nei primi 7 giorni).
Pertanto il personale sanitario e/o i genitori, a titolo precauzionale, devono
monitorare qualunque sintomo indicativo dell’invaginazione intestinale (gravi
dolori addominali, vomito persistente, presenza di sangue nelle feci, gonfiore
addominale e/o febbre elevata).
Nel giugno 2013 nel corso di una riunione dell’ US ACIP i ricercatori dei CDC
(Center for Disease Control and Prevention) hanno presentato recenti dati sulla
sicurezza dei vaccini anti-Rotavirus (risultato di 3 indagini di controllo di
sicurezza condotti dai CDC, US FDA ed altri organismi di controllo). I risultati di
tali studi hanno confermato la contenuta incidenza dell’invaginazione intestinale
ed il positivo rapporto rischio/beneficio della vaccinazione (rischio stimato negli
USA variabile da 1 a 20.000 da 1 a 100.000)
                                             Controindicazioni
Anamnesi positiva di invaginazione intestinale o presenza di malformazioni
congenite del tratto G.E. che possano predisporre ad invaginazione intestinale.
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www.fimppalermo.org

                                         11 maggio 2008

  Documento della Commissione interassociativa
     vaccini della Società Italiana di Pediatri

Le raccomandazioni dei Pediatri Italiani sulla vaccinazione contro il
                           Rotavirus

      Antonio Palma – Alberto Ugazio – Alfredo Guarino – Alberto Tozzi et al.

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Pneumococco
   Prematurità                  CLD               Rischio di malattia pneumococcica invasiva

   Ciclo di 3 dosi                Non ci sono differenze tra neonati a termine e pretermine

 Szynczewska E, Chlebna-Sokól D. Immunogenicity of heptavalent conjugate vaccine
against Streptococcus pneumoniae in premature babies with low birth weight. Pediatrics
                        and Neonatology. 2014; 55, 101-107

   OMS                  Beneficio di una dose booster nel II anno di vita

   Decavalente e tredicivalente nei prematuri 4 dosi da 0,5 ml

   1a dose a 2 mesi (anche a 6 settimane)

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Pneumococco
   Calendari vaccinali differenti per i neonati prematuri nei vari Paesi

   Australia                                                                    Canada
< 28 sett. e.g.
    4 dosi                                                                     4 dosi
                                                                         2,4,6 15/18 mesi
  13 sierotipi
2,4,6 e 12 mesi
                                                                               n. CLD
Booster 4-5 anni                                                          Ia dose a 2 mesi
 v. 23 sierotipi

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Novità rispetto al piano nazionale vaccini 2012/2014

               Vaccino Antimeningococco B

    Infezioni da Meningococco B: 77%
   (vs. 15% Meningococco C, restante percentuale gruppi A, Y, W135)

  Incidenza nel 1° anno di
  vita (3 volte superiore rispetto
  1-4 anni)

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MenB – una rara, ma devastante malattia:
Rara           Secondo i dati della Sorveglianza nazionale delle infezioni
               invasive da meningococco presentati a febbraio 2012, l’incidenza
               della malattia invasiva da meningococco in Italia nel 2010 è dello
               0,24 su 100 mila abitanti di cui:
               4,6/100.000 nei bambini con meno di 1 anno d’età
               1/100.000 nei bambini di età compresa tra 1 e 4 anni
               0,3/100.000 nei giovani appartenenti alla fascia d’età 15-24 anni.
Rapida         Difficile da diagnosticare, può uccidere in 24 ore

Mortale        1 su 10 tra coloro che contraggono la malattia muore

Devastante     1 sopravvissuto su 5-10 manifesta gravi disabilità, anche in
               caso di trattamento adeguato (convulsioni, perdita dell’udito,
               QI molto basso, amputazioni)

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Vaccino antimeningococco B
3 dosi nel 1° anno di vita
Almeno un mese di intervallo tra le somministrazioni
1 dose di rinforzo nel secondo anno di vita

Quando effettuarlo?
Prima dose tra 1° e 2° dose di esavalente + antipneumococcica (ad almeno 15
giorni di distanza).

Alcuni esperti suggeriscono di effettuare la prima dose ancora prima
dell’esavalente

> 6 mesi di età: 2 dosi con intervallo di almeno 2 mesi + richiamo nel secondo
anno

> 2 anni di età: 2 dosi a distanza di 2 mesi
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Vaccino antimeningococco B

Effetti collaterali
Tumefazione locale

Febbre alta: in alcuni casi si consiglia l’assunzione preventiva di paracetamolo

Problema
Costo elevato per l’utente
(c.a. 80 € a dose)

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Vaccino esavalente nei prematuri
Studio di confronto: 94 nati prematuri (24-36 settimane P.N. 1420 + 600 gr)
                     92 nati a termine
Immunogenicità valutata dopo 4 settimane dalla vaccinazione primaria

                                            Risultati:
La risposta immunologica ai componenti Hib ed epatite B è risultata più bassa
nei nati prematuri rispetto a quelli a termine: 92,5% vs. 97,8% e 93,4% vs.
95,2% rispettivamente
La risposta per gli antigeni della pertosse è risultata > 98,9% in entrambi i
gruppi

Non sono state osservate differenze di reattogenicità fra i gruppi

          Omeñaca F. et al.; Pediatrics 2005; 116 (6): 1292-8
              Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
COCOON STRATEGY

                                      Valida soprattutto per la PERTOSSE
                                      ma anche per la varicella e l’influenza

                                                      INFLUENZA
                                    La vaccinazione è consigliata dopo i 6
                                     mesi di vita in tutti i bambini affetti
                                    da patologie che aumentino il rischio
                                        di sviluppare complicanze da
                                                   influenza

                                          Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale
                                                       2012-2014

Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
Reazioni avverse
  + frequenti nei prematuri
                                           - E.G. molto bassa
                                           - Giovane età cronologica
                                           - Basso peso al momento della vaccinazione
  Fattori di rischio:                      - Malattie gravi alla nascita
                                           - V.M. e CLD
                                           - Problemi neurologici
                                           - Apnee precedenti la vaccinazione

Gaudelus J, Lefèvre-Akriche S, et al. Immunization of the preterm infant. Arch Pediatr.
                           2007 Sep; 14 Suppl 1:S24-30

                    Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
I Caso clinico
A.F. nato da t.c. alla 24° settimana + 6 giorni al Policlinico Umberto I in data 10-
10-2010.
Trasferito presso la nostra T.I.N. per mancanza di posti letto.
P.N. 760 gr Apgar 6/8.
Ventilazione meccanica fino al 2-12-2010 per grave RDS
Somministrate 3 dosi di
Surfattante.
BDP trattata con cicli di
cortisone.
Profilassi antifugina e
antibiotica fin dalla nascita.
PDA persistente (3 cicli di
Ibuprofene e 5 di
Indometacina): chiusura del
dotto in data 7-12-2010

                 Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
I Caso clinico
 26-01-2011 effettuata prima dose di Palivizumab i.m., come da raccomandazioni
 internazionali e in previsione dell’imminente dimissione
 01-02-2011 ore 15.00: effettuata prima dose di vaccino esavalente.
            ore 23.00: episodio di improvviso arresto respiratorio con cianosi pallida,
                      desaturazione e bradicardia della durata di 20-30 secondi.
                      Assistito con O2 in maschera e stimolato, il neonato si è
                      prontamente ripreso pur rimanendo ipotonico e presentando
                      ipotensione e rialzo termico (t.r. 38°c).
                      Durata complessiva dell’evento 20-30 minuti.
                      Effettuati immediatamente ECG, EGA, PCR, Emocromo, RX
                      torace: tutti questi accertamenti sono risultati nella norma.
                      Analogamente nella norma sono risultati gli esami eseguiti nei
                      giorni successivi: ecografia cerebrale, ecocardiografia, EEG ed
                      ulteriori analisi cliniche.
Il bambino è stato dimesso in data 12-02-2011 in buone condizioni di salute, programmando
la successiva vaccinazione in Centro Vaccinale idoneo.

                  Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
I Caso clinico

Dall’anamnesi familiare risulta che la madre presentò comparsa di reazione allergica con
edema di Quincke dopo somministrazione di cefalosporina p.o. e che il padre materno è
allergico alla Novalgina

Follow up: valutazioni neuro comportamentali, eseguite nel centro di Neuropsichiatria
Infantile della Asl di Latina, adeguate nei successivi controlli fino a 1 anno di vita.
Effettuate altre 2 dosi di Palivizumab senza alcun problema.
Eseguita seconda dose di vaccinazione esavalente nel Centro Vaccinale dell’OPBG in data
12-04-2011: non segnalate reazioni.

Effettuata segnalazione di reazione avversa da farmaci all’Ufficio Aziendale di
Farmacovigilanza in data 18-02-2011.

Da una ricerca effettuata nel database della rete nazionale della Farmacovigilanza relativa
al periodo 01-01-11 / 18-01-11 è risultato che segnalazioni di sospetta reazione alla
vaccinazione esavalente siano state 21, di cui 3 gravi
                  Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
II Caso clinico
Gravidanza gemellare, monocoriale, biamniotica, insorta spontaneamente.

R.DV. II gemella nata da T.C., alla 27a settimana + 3 g. all’Ospedale S. Camillo il
16/09/2014
Trasferita presso la nostra T.I.N. insieme alla gemella (PN 1010 gr.) per mancanza
di posti letto.

P.N. 750 gr.           Apgar 6/7
Intubata alla nascita e somministrato surfattante e.t.
Ventilazione meccanica fino al 19/09/2014
NCPAP fino al 13/10/2014

Per peggioramento improvviso del quadro clinico con aumento degli indici di flogosi,
la bambina è stata nuovamente intubata e ventilata meccanicamente fino al
20/10/2014             NCPAP

        Dott. Carlo Giannini – VACCINAZIONI NEI BAMBINI PRETERMINE – Ospedale S. Eugenio – Roma, 9 maggio 2015
II Caso clinico
O2 terapia sospesa definitivamente il 17/11/2014 dopo un ciclo di idrocortisone.

PDA: un ciclo di Ibuprofene e.v.

Eco cerebrali ripetute: “[…] ventricolomegalia a carattere evolutivo […]”

RMN encefalo: “[…] conferma evidente dilatazione dei ventricoli laterali…
iperintensità di segnale della sostanza bianca periventricolare […]”

Effettuata vaccinazione esavalente il 22/12/2014 (3 mesi e 6 giorni di età)

Segnalata reazione avversa simile al I caso clinico descritto, avvenuta a
poche ore di distanza dalla somministrazione del vaccino.

       Dott. Carlo Giannini – VACCINAZIONI NEI BAMBINI PRETERMINE – Ospedale S. Eugenio – Roma, 9 maggio 2015
II Caso clinico

 Dimissione: 09/01/2015

12/01/2015: prima dose di Palivizumab presso il ns ambulatorio

                                               N.B.
La prima gemella, dimessa circa 40 giorni prima per un decorso clinico molto meno
grave, è stata vaccinata successivamente alla seconda gemella nel ns reparto
ed è stata tenuta in osservazione per circa 24 ore senza aver presentato alcun
problema post-vaccinale.

       Dott. Carlo Giannini – VACCINAZIONI NEI BAMBINI PRETERMINE – Ospedale S. Eugenio – Roma, 9 maggio 2015
Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
Recenti studi hanno evidenziato come, nonostante l’esistenza di chiare linee guida e
specifiche raccomandazioni, le vaccinazioni nei neonati pretermine sono spesso
posticipate anche in Italia.

Occorre promuovere quindi una serie di azioni ed iniziative volte a ridurre il ritardo
considerevole nell’immunizzazioni dei neonati pretermine mediante azioni di educazione
e formazione sia dei professionisti della salute sia della popolazione, affidandosi ad un
ulteriore moglioramento dei servizi vaccinali ed alla raccomandazione di praticare le
vaccinazioni prima della dimissione dalle Unità di Terapia Intensiva Neonatale

 Tozzi A, Piga S et al. Timeliness of routine immunization in a population-based Italian
  cohort of very preterm infants: Results of the ACTION follow-up project. Vaccine 32
                                     (2014) 793-799
                   Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
Considerazioni definitive
Le vaccinazioni nel prematuro devono essere effettuate rispettando l’età cronologica.

Nei prematuri estremi la prima vaccinazione dovrebbe essere eseguita in ospedale
prima della dimissione e sotto monitoraggio cardio-respiratorio, qualora la
tempistica lo permetta

Le dosi da somministrare sono le stesse di quelle utilizzate per il bambino a termine.

Da tenere in considerazione la possibile scarsa sieroconversione alla vaccinazione
anti epatite B effettuata alla nascita.

                      Considerazioni da definire
Vaccinazione antirotavirus

Vaccinazione antimeningococco B nel prematuro

                 Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
Dove reperire maggiori informazioni sulla sicurezza
                   dei vaccini

   www.salute.gov.it
   www.epicentro.iss.it
   www.agenziafarmaco.it
   www.pediatria.it
   www.vaccini.sip.it

   www.vaccinarsi.org

              Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
Editoriale
     LE PROBLEMATICHE VACCINALI NEL NEONATO PREMATURO

a cura di P. Manzoni, R. Calzedda, E. Altieri, M. A. Pantoja Herrera, D. Farina

                 Su “IL GIORNALE DELLA VACCINAZIONE”

                                      Anno VII, N. 1
                                    Gennaio/Marzo 2015

              Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
Grazie per l’attenzione
 Dott. Carlo Giannini - La vaccinazione nei pretermine – Roma, 18 Dicembre 2015
e
                                    ……

BUONE FESTE A TUTTI

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