LA TRUFFA DEL 20 NOVEMBRE di - Sandokan

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LA TRUFFA DEL 20 NOVEMBRE di - Sandokan
LA TRUFFA DEL 20 NOVEMBRE di
Sandokan

                                                         STA
TE ALLA LARGA DA NICOLA FRANZONI

Sembrerebbe uno strano caso di gemellaggio politico
omozigotico: a certa sinistra vittima di una forma psicotica
di antifascismo, corrisponde, a destra, una non meno ferina
psicosi anticomunista.

Tra i molti casi clinici ne spicca uno in particolare, quello
di tal NICOLA FRANZONI — già noto alle cronache per una
numerosa serie di inqualificabili porcherie.

Alcuni ci hanno segnalato che egli avrebbe indetto, per il 20
novembre (Circo Massimo a Roma), una manifestazione oceanica
di un milione di persone — avete capito bene: UN MILIONE!

All’inizio non ci sembrava vero. Abbiamo pensato che visto il
luogo, si trattasse di una finta, di una buffonata circense.
LA TRUFFA DEL 20 NOVEMBRE di - Sandokan
Ci siamo dovuto ricredere. Il tipo ha davvero lanciato il
proclama per convocare un milione di persone al Circo Massimo
il 20 novembre. Siamo dunque andati ad ascoltare il solenne
                             annuncio.

Notevole lo stile raffinato e l’erudito vocabolario del
Franzoni per mobilitare il milione:

«Occorre fermare l’attacco comunista all’Italia…Ci siamo rotti
il cazzo dei gatepichers… delle quattro zoccolette del
Berlusca …delle scorreggette e della merde down come
Giorgetti… Salvini è sotto ricatto e ce l’ha nel culo… la
Meloni che si fa le pippe, anzi i ditalini…». Ascoltare per
credere!

Non è stato facile, dopo simili volgarità, proseguire
nell’ascolto per capire cosa passi per la testa a questo
mitomane. Dopo 15 minuti di improperi e di farneticazioni,
egli rivela il suo disegno:

«Il 20 novembre cambierà l’Italia… Ho agito di nascosto…
Abbiamo messo in piedi la stessa organizzazione del 9 ottobre
ma ora siamo decuplicati… Bisogna smettere di giocare,
dobbiamo darci una strategia… il 20 sgretoleremo la
maggioranza che sostiene Draghi, e crollerà il governo perché
si aprirà una crepa tra Salvini e la merda Giorgetti… la Lega
esploderà… La Meloni smetterà di farsi i ditalini e si
sbarazzerà dei comunisti filo-Draghi… il 20 novembre faremo
ritrovare lucidità al centro-destra… il nostro scopo, il
nostro fine è che il centro-destra sfidi il centro-comunista
LA TRUFFA DEL 20 NOVEMBRE di - Sandokan
di Draghi e vada al governo sull’onda popolare per uscire
dall’euro… Dio farà giustizia a Circo Massimo… ».

Avete capito bene. Sorvoliamo sulle farneticazioni e andiamo
al sodo: un milione di persone, secondo questo cialtrone,
dovrebbero andare a Roma il 20 novembre per … spingere Salvini
e Meloni a rompere con Berlusconi e Giorgetti affinché diano
vita ad un nuovo centro-destra e vadano al governo (sic!).

Questo megalomane si merita una sola risposta: NO GRAZIE!
Anzi, se ci è permesso usare il suo lessico, si merita un
sonoro Vaffanculo! Tanto più deciso in quanto il lestofante
camuffa la sua smargiassata con slogan come “Liberiamo
l’Italia” e “Comitato di Liberazione Nazionale”.

Solo degli sprovveduti possono cadere in questa trappola e
accettare, dopo due anni di dure battaglie, di vendere l’anima
al diavolo fungendo da truppe cammellate di politicanti
disonesti e opportunisti. Salvini è stato decisivo nel dare
vita al governo Draghi e nel sostenere la decisione sul “green
pass” e nel rispettare i diktat dell’eurocrazia; la Meloni
vorrebbe il banchiere addirittura al Quirinale.

Coloro che hanno tradito non una, ma più volte, tradiranno
sempre.

           Comunicato Stampa di Liberiamo l’Italia

Circola in rete un roboante annuncio: “1 MILIONE A ROMA”

Si tratta di un invito a manifestare il 20 novembre.

Non solo l’annuncio è privo di contenuti, non dichiara chi
siano i promotori.

Già altre volte abbiamo messo in guardia i cittadini ed il
movimento contro il “green pass” a prendere le distanze da
iniziative torbide organizzate da gente che nasconde il suo
volto.
LA TRUFFA DEL 20 NOVEMBRE di - Sandokan
Per di più questi oscuri personaggi titolano il loro
truffaldino annuncio “LIBERIAMO L’ITALIA”, che è il nome della
nostra organizzazione politica.

Cogliamo l’occasione per segnalare che non abbiamo nulla a che
fare con questi lestofanti.

In tempi tanto tristi c’è più che mai bisogno, assieme alla
tenacia ed al coraggio, di chiarezza sui contenuti e
correttezza nel metodo con cui fare resistenza. C’è bisogno di
stare attenti ai provocatori e agli avvelenatori di pozzi.

LIBERIAMO L’ITALIA (direzione nazionale )

4 novembre 2021

www.liberiamolitalia.org

NON CADREMO NELLA TRAPPOLA
DELLA SPIRALE DI VIOLENZA E
CONTRO-VIOLENZA
LA TRUFFA DEL 20 NOVEMBRE di - Sandokan
«Non
cadremo nella trappola della spirale di violenza e contro-
violenza»

Comunicato stampa 30 agosto 2021

E’ sotto gli occhi di tutti, contro il cosiddetto “green pass”
e l’obbligo vaccinale, in difesa della libertà di scelta
terapeutica e della democrazia, è sorto un grande movimento di
massa.

Un movimento che vede la partecipazione consapevole dei più
diversi soggetti sociali: dai lavoratori della sanità e della
scuola, alle partite Iva, agli studenti.

E’ una nuova e tenace resistenza quella che sta sorgendo, essa
può e deve crescere, espandersi acquistare forza e
autorevolezza. Ma essa ha diversi nemici, esterni ma pure
interni, anzitutto un potere tetragono deciso a fondare un
nuovo regime autoritario e tecnocratico.

Visto che il terrorismo psicologico e le minacce non hanno
fermato le proteste, il potere ha messo nel conto di usare il
pugno di ferro per soffocare questo movimento nella sua culla.
LA TRUFFA DEL 20 NOVEMBRE di - Sandokan
Sappia, chi detiene il potere, che noi non ci faremo
intimidire.

Davanti ad una eventuale offensiva repressiva sapremo
difenderci mettendo in campo vincenti azioni di disobbedienza
civile di massa. Non cadremo quindi nella trappola della
spirale di violenza e contro-violenza.

Per questo, pur sentendoci vicini al sentimento di rivolta di
tanti cittadini, denunciamo apertamente coloro i quali, si
tratti di soggetti nascosti dietro all’anonimato o sciagurati
personaggi che si muovono tra ambienti avventuristi e di
malavita, vanno lanciando azioni di forza bellicose: dai
blocchi delle autostrade e delle stazioni ferroviarie, agli
assalti al Parlamento.

Per un movimento che sta muovendo i primi passi questa fuga in
avanti sarebbe un suicidio e presterebbe il fianco proprio al
potere che non vede l’ora di fermare i moti di rivolta.

Per questo, mentre condanniamo questi esagitati, invitiamo
tutti i cittadini risvegliati a non seguire le loro
indicazioni ambigue e velleitarie ed a proseguire nelle
mobilitazioni in corso, città per città, fino alla grande
manifestazione nazionale del 25 settembre a Piazza San
Giovanni a Roma.

Certo che dovremo bloccare la macchina diabolica del potere,
ma potremo farlo quando saremo in grado di avere con noi
milioni di cittadini consapevoli e ben organizzati. E quando
saremo milioni tutto sarà possibile, anche la resa dei conti
con i criminali abusivi che occupano le istituzioni della
Repubblica.

Fronte del Dissenso

frontedeldissenso@gmail.com

Pagina Facebook: Fronte del Dissenso
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Canale Telegram: FRONTE DEL DISSENSO

IL 28 AGOSTO TUTTI A MILANO!
di Liberiamo l’Italia

                                                      I
Decreti legge che istituiscono il “Green Pass” rappresentano
un salto di qualità nel tentativo delle classi dominanti di
istituire non più solo uno Stato di Polizia, ma uno Stato di
Polizia fondato su una meccanismo di segregazione sociale.

E’ questa consapevolezza che spiega perché, dalla fine di
luglio, il movimento contro lo stato d’emergenza ha compiuto
anch’esso un salto di qualità, è diventato infatti un vero e
proprio movimento di massa con settori del mondo del lavoro
dipendente (sanità, scuola, ecc) che ne sono i protagonisti.
A conferma di questo avanzamento è l’entrata in scena degli
“Studenti contro il Green pass”, i quali stanno stimolando la
protesta di tanti docenti disobbedienti.
Data la posta in palio, il movimento deve rafforzarsi e per
farlo ha bisogno di meglio organizzarsi, di strutturarsi, di
LA TRUFFA DEL 20 NOVEMBRE di - Sandokan
attrezzarsi ad una lotta che sarà difficile e lunga. Occorre
trasformare l’entusiasmo in tenacia, la ribellione in
resistenza strategica.
In questa direzione va lo sforzo della alleanza costituitasi
tra Fronte del Dissenso, No Paura Day, 3V, Ancora Italia,
Primum Non Nocere.
Il battesimo pubblico di questa neonata alleanza è avvenuto
con la manifestazione del 31 luglio svoltasi a Roma.
Il secondo passo verrà compiuto domani a Milano, in Piazza
Duomo.
Liberiamo l’Italia, in quanto facente parte del Fronte del
Dissenso, aderisce a partecipa alla manifestazione di domani,
che ci auguriamo sia un successo e dia una spinta a tutto il
movimento di protesta, affinché esso diventi più forte e

organizzato.
LA TRUFFA DEL 20 NOVEMBRE di - Sandokan
IL 28 AGOSTO A MILANO PER LA
LIBERTA’ E IL LAVORO

                                                    Liberiamo
l’Italia, in quanto parte costitutiva del Fronte del Dissenso,
è tra i promotori della manifestazione nazionale – “Sì alla
libertà, No al Green pass” – che si terrà in Piazza Duomo, il
28 agosto a Milano, alle ore 18:00, promossa da: Fronte del
Dissenso, No Paura Day, Ancora Italia, Primum Non Nocere, FISI
(la manifestazione è sostenuta da Visione Tv e 100 giorni da
leoni).

Liberiamo   l’Italia   invita   tutti   i   suoi   aderenti   e
simpatizzanti a sostenere questa importante manifestazione
unitaria.

     No alla discriminazione, no al Green pass
     Difendiamo la democrazia, le libertà individuali e
     collettive
LA TRUFFA DEL 20 NOVEMBRE di - Sandokan
Respingiamo l’attacco al diritto al lavoro di milioni di
     persone

BASTA CON LO STATO D’EMERGENZA

DRAGHI SE NE DEVE ANDARE INSIEME ALLE SUE MISURE LIBERTICIDE

Fonte: liberiamolitalia.org

IN  VISTA   DELLE  PROSSIME
ELEZIONI AMMINISTRATIVE

                                                       Di
seguito le indicazioni di Liberiamo l’Italia

Col pretesto dell’emergenza epidemiologica le elezioni
amministrative che si sarebbero dovute svolgere in primavera
si svolgeranno invece il prossimo autunno in una data compresa
tra il 15 settembre e il 15 ottobre — probabilmente il 10-11
ottobre.
Andranno al voto gli elettori di 1343 comuni, tra cui ventuno
capoluoghi di provincia, di cui sei capoluoghi di regione
(Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Salerno, Trieste,
Foggia, Latina Novara, Ravenna, Rimini).

Vale ricordare che con l’avvento della “Seconda Repubblica”,
pur di impedire l’accesso nelle istituzioni di forze
antagoniste e in nome della stabilità dei governi, si è
passati da un sistema proporzionale ad un maggioritario quindi
ad un ordinamento presidenzialistico contrassegnato dai pieni
poteri del sindaco.

E’ indubbia l’importanza politica della prossima tornata
elettorale: al netto dell’importanza specifica che essa assume
per i comuni, si tratta del più grande sondaggio politico
nella nuova era post-Covid, segnata dall’avvento dello stato
d’emergenza che mentre ha fatto strame di fondamentali diritti
costituzionali e di quanto restava della democrazia, ha
causato la più grave recessione economica degli ultimi cento
anni (interi settori economici collassati, milioni di
disoccupati, crescita della povertà e dell’esclusione
sociale).

A maggior ragione questa tornata elettorale è importante visto
il profondo mutamento del quadro politico emerso dalle urne
del 4 marzo 2018. Malgrado l’isterico allarmismo contro la
“minaccia” dei populisti e dei sovranisti (anzitto M5s poi la
Lega salviniana) i due poli sistemici (centro-sinistra e
centro-destra) vennero sonoramente sconfitti e proprio i
populisti-sovranisti salirono al governo. La “Seconda
Repubblica” coi suoi comitati d’affari furono colpiti a morte
e poterono sopravvivere solo grazie ai loro potenti appoggi
europei e alla totale inconsistenza e codardia del governo
“giallo-verde”.

Inconsistenza e opportunismo che erano l’anticamera del vero e
proprio servilismo verso i poteri forti che si paleseranno col
vergognoso sostegno al governo di presunta “salvezza
nazionale” del banchiere Mario Draghi — tra i cui compiti,
oltre a consegnare le ultime tracce di sovranità nazionale
all’Unione europea c’è anche quello di restaurare il
bipolarismo da “Seconda Repubblica”, ripristinando così il
gioco truccato dell’alternanza di governo senza alternativa.

Qui sta, per i poteri forti, l’importanza delle prossime
amministrative. Essi sperano in una netta vittoria delle due
coalizioni che sostengono il governo Draghi — tranne Roma e
pochi altri casi la competizione sembra essere a due: centro-
sinistra di qua, centro-destra di la, compresi i finti
oppositori di Fratelli d’Italia —, così da convalidare, ex
post, le scellerate decisioni sullo stato d’emergenza e infine
ratificare, ex ante, la definitiva sottomissione alle
oligarchie eurocratiche.

Liberiamo l’Italia invita i cittadini chiamati alle urne ad
usarle come occasione per un gesto di disobbedienza civile di
massa, non votando per nessuna delle due coalizioni sistemiche
(per nessuno dei loro candidati a sindaco, per nessuno dei
loro candidati consiglieri comunali, rifiutando quindi la
trappola del voto disgiunto).

Non basta! Liberiamo l’Italia invita i cittadini che sentono
necessario ribellarsi allo stato di cose presenti; quelli che
hanno a cuore il destino del nostro Paese e del nostro popolo;
coloro che si sono mobilitati contro le ingiuste ed
autoritarie politiche d’emergenza sanitaria; a promuovere
fattivamente liste civiche democratiche e indipendenti che
dichiarino apertamente la loro opposizione alle forze di
regime.

E’ con questo spirito che sosteniamo convintamente le liste
“rEvoluzione civica” a Roma (candidata a sindaco Monica
Lozzi), e “Futura” a Torino (candidato sindaco Ugo Mattei). In
particolare invitiamo a votare per i candidati di Liberiamo
l’Italia presenti in entrambi le liste.
Nei casi in cui i cittadini non trovino sulla scheda simboli e
candidati di liste civiche indipendenti di opposizione non
resta che l’astensione.

Liberiamo l’Italia

5 luglio 2021

Fonte: Liberiamo l’Italia

FORUM   CONTRO  IL  “GRANDE
RESET” – 4/5 settembre 2021

                                                   FORUM
CONTRO IL “GRANDE RESET”

Chianciano Terme, Grand Hotel Ambasciatori

4-5 settembre 2021

«Un vertice sulla leadership globale richiede la
partecipazione di tutti gli stakeholder globali. La prossima
riunione annuale speciale del World Economic Forum sarà il
luogo in cui i leader del mondo degli affari, del governo e
della società civile si riuniranno per affrontare le sfide
della pandemia e gettare le basi di un nuovo mondo».

Queste le parole di Klaus Schwab, fondatore e presidente
esecutivo del World Economic Forum. L’élite politica del
capitalismo occidentale, davanti al rischio che la fine del
lungo ciclo della globalizzazione neoliberista apra una fase
di conflitti geopolitici e rivoluzioni sociali, ha progettato
un “nuovo ordine mondiale”. Questa élite vorrebbe che lo shock
atteso della pandemia Covid-19 consenta la realizzazione di un
“Grande Reset”. Nella sostanza si tratta della ricostruzione
di una globalizzazione liberista rafforzata, sostanza che
viene però camuffata ideologicamente con un progressismo
distopico quanto insidioso fondato sull’illusione aberrante
che la tecno-scienza possa redimere l’umanità dai suoi peccati
sociali e quindi diventi il decisore di ultima istanza.

Le forze antisistemiche e del dissenso sono chiamate, mentre
organizzano la resistenza sociale, ad opporre al disegno delle
oligarchie mondialiste un controprogetto, un’alternativa di
società.

PROGRAMMA DEL FORUM

Sabato 4 settembre

Ore 10:00 – Introduce e modera Maria Micaela Bartolucci

Ore 10:15 – L’ARABA FENICE e il “GRANDE RESET”

Covid-19: come il capitalismo supera le sue crisi e può
risorgere su nuove basi

Pier Paolo dal Monte

Ore 11:15 –   STAKEHOLDER CAPITALISM – LA QUARTA RIVOLUZIONE
INDUSTRIALE

Il nuovo modello sociale proposto dal World Economic Forum
Moreno Pasquinelli

Ore 14:30 – SCIENTOCRAZIA

Lo scientismo come nuova religione civile e la “società-
macchina”

Franco Soldani

Ore 15:30 – IL GRANDE INGANNO

Sul cambiamento climatico e la “transizione ecologica”

Leonardo Mazzei

Pausa

Ore 17:00 – IL TRANSUMANESIMO COME FETICCIO, L’UMANESIMO COME
TABÙ

Analisi critica dell’ideologia dell’élite mondialista

Il Pedante

Ore 18:00 –   LA GEOPOLITICA NELLA GRANDE TRASFORMAZIONE

L’Unione europea nel nuovo multipolarismo

Alessandro Leoni

Domenica 5 settembre

Ore 09:30 GLOBAL COMMUNICATION

Lo scontro tra grandi potenze nel mondo della comunicazione

Glauco Benigni

Ore 10:30 QUALE ALTERNATIVA DI SOCIETÀ

l socialismo è ancora possibile?

Tavola rotonda.
Per informazioni e prenotazioni*: noreset@frontiere.me

* Per partecipare al Forum è obbligatorio iscriversi
segnalandolo al seguente indirizzo: noreset@frontiere.me

L’iscrizione è gratuita

Fonte: Liberiamo l’Italia

ELEZIONI                    POLITICHE:   LA
PROPOSTA                    DI    LIBERIAMO
L’ITALIA

                                            Pubblichiam
o di seguito la risoluzione approvata dalla Direzione
Nazionale di Liberiamo l’Italia il 18 giugno 2021

                            *   *   *

Al massimo agli inizi del 2023, ma forse già nella primavera
del 2022, verrà eletto il nuovo parlamento. Le elezioni
anticipate non sono certo da escludere, ma anche se si dovesse
arrivare alla fine naturale della legislatura, questo
importante passaggio della vita nazionale è comunque vicino.

Dopo la sconfitta del 2018, il blocco sistemico si è
riorganizzato con successo. Le due forze (M5s e Lega) che
avevano raccolto nelle urne la potente spinta al cambiamento
presente nel Paese, sono oggi pienamente integrate e
normalizzate. Il governo Draghi è la consacrazione pratica e
simbolica del compimento di questo processo.

Draghi non è solo il garante delle banche e della grande
finanza. Grazie alla politica emergenzialista, furbescamente
alimentata dalla narrazione a reti unificate sul Covid, egli è
anche l’uomo del Grande Reset, colui che vuol fare dell’Italia
uno dei principali campi di applicazione di questo progetto
autoritario ed antisociale. Va in questa direzione il tanto
decantato Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr),
figlio naturale del cosiddetto Next Generation EU, il cui
scopo principale è quello di incatenare definitivamente
l’Italia ai vincoli imposti dall’Unione europea.

Certo, nel momento elettorale, la grande ammucchiata che
sostiene l’attuale governo tornerà a presentarsi nei due poli
intercambiabili che lo costituiscono, ma sempre meno italiani
saranno disponibili a farsi ingannare da questa sceneggiata di
un teatrino della politica che è la negazione stessa della
democrazia.

Se il sistema si è stretto intorno a Draghi, cosa intendono
fare le forze che si oppongono alla sua politica, quelle che
hanno animato le piazze negli ultimi mesi? In questo periodo è
stato giusto dedicare ogni energia alla mobilitazione contro
la nuova forma di dittatura che avanza. E sarà giusto
continuare a farlo con ogni mezzo anche in futuro. Ma cosa
fare affinché questa lotta acquisti visibilità e
rappresentanza politica? E’ per rispondere a questa domanda
che lanciamo per tempo una proposta unitaria in vista delle
prossime elezioni generali.
La proposta di Lit

In breve, la nostra proposta è quella dell’unità di tutte le
forze del sovranismo costituzionale insieme a quelle che si
stanno battendo contro l’emergenzialismo e per la difesa delle
libertà individuali e collettive. La proposta è dunque quella
dell’unità dell’unica vera opposizione esistente oggi in
Italia. Unica perché alternativa ad entrambi i poli (di
“centrodestra” e di “centrosinistra”) in cui si struttura il
regime. Unica perché contesta alla radice la narrazione che ci
porta al Grande Reset. Unica perché fondata sui principi
costituzionali e l’alternativa al neoliberismo. Ma unica,
anche perché è la sola che ha chiamato concretamente alla
lotta ed al risveglio popolare.

Se il sistema (che include anche la finta opposizione di
comodo di FdI) è unito attorno a Draghi, perché noi che ci
opponiamo non dovremmo lavorare per unirci? Questa necessità è
talmente evidente da risultare perfino ovvia. Ma se l’esigenza
dell’unità è sempre più sentita, non per questo mancheranno
ostacoli affinché essa si traduca nell’unica proposta
efficace, quella di una lista unitaria del patriottismo
costituzionale.

Il rischio è che non si capisca a fondo l’importanza del
passaggio elettorale, oppure che lo si comprenda troppo tardi.
Quel passaggio sarà invece un momento topico della definitiva
trasformazione, in senso tecnocratico ed antidemocratico,
dell’intero sistema politico. Possiamo permetterci di non
essere presenti su quel fronte di battaglia?

Noi pensiamo di no, ed è proprio per questo che lanciamo la
presente proposta. Essa ha il fine di aprire il confronto e di
arrivare insieme alla risposta che serve. Sbaglia chi dice che
le elezioni non ci interessano, sbaglierebbe ancor di più chi
pensasse soltanto a piantare la propria bandierina. Nessuno,
da solo, è in grado di offrire una prospettiva
sufficientemente credibile. Dobbiamo invece unirci, affinché
la quantità diventi qualità ed un’alternativa inizi a farsi
strada.

C’è bisogno infatti di un Terzo polo contrapposto agli altri
due, di una lista di rottura sia per i suoi contenuti
programmatici che per la capacità di dare gambe al processo di
liberazione che ci attende.

Il programma: pochi punti ma chiari

Cacciare i tecnocrati dal potere, uscire dalla gabbia europea,
riconquistare la sovranità nazionale e popolare (a partire da
quella monetaria), lottare per i diritti dei lavoratori
(dipendenti ed autonomi), per la piena occupazione e la fine
del precariato; applicare la Costituzione del 1948, porre fine
all’emergenzialismo, ripristinare tutte le libertà personali e
collettive che ci sono state tolte con la scusa del Covid.

Chi è d’accordo con questi punti programmatici, chi li vuole
sostenere con le migliori probabilità di successo, non può che
unirsi in un’unica lista. Quando sarà il momento non
serviranno presentazioni di mera testimonianza: ci vorrà
invece una lista unitaria in grado di superare la soglia, per
rappresentare anche in parlamento l’opposizione di questo
ultimo anno.

Come arrivare all’unità?

La nostra proposta, che invieremo formalmente a tutti i
soggetti potenzialmente interessati, ha intanto lo scopo di
gettare il sasso nello stagno, aprendo da subito una
discussione in grado di coinvolgere parecchie migliaia di
attivisti. In questo modo ognuno avrà la possibilità di
valutarla e discuterla per tempo.

Nei mesi di luglio ed agosto ci mettiamo a disposizione per
svolgere tutti gli incontri che si renderanno necessari. Poi,
una volta definito il quadro delle realtà disponibili, sarà
possibile fare il passo successivo, quello di un’assemblea
nazionale promossa dall’insieme di queste forze per dare una
forma compiuta al progetto.

Fin dalla sua costituzione Liberiamo l’Italia ha nel proprio
dna l’obiettivo dell’unità. Con questa proposta pensiamo di
aver assolto ad un nostro dovere e ad una nostra convinzione
politica. Ma quella dell’unità non è certo un’esigenza solo
nostra.

Che tutti si facciano avanti e dicano la loro. Anche le
critiche saranno ben accette. In questo breve testo mancano
ancora molte cose, ma c’è a nostro avviso l’essenziale. Il
resto lo costruiremo insieme.

Liberiamo l’Italia

18 giugno 2021

Fonte: Liberiamo l’Italia

PER IL FRONTE DEL LAVORO E
DELLA LIBERTA’
Pubblichi
amo qui di seguito la risoluzione approvata dalla Direzione
Nazionale di Liberiamo l’Italia il 18 giugno 2021

Via il governo dei licenziamenti e del Grande Reset

E’ tutto un gran parlare di ripresa, ma il primo obiettivo di
governo e padroni è licenziare. Licenziare quanto prima quanti
più lavoratori possibile. Questo chiede da un anno
Confindustria, questo ha deciso il governo Draghi con il
decreto “Sostegni bis”. Che lo sblocco dei licenziamenti sia
operativo dal 1° luglio come prevede il decreto, o che venga
diluito per alcuni settori nell’arco di qualche mese (massimo
fino al 31 ottobre), non cambia granché le cose. L’obiettivo è
chiaro: licenziare adesso i lavoratori con contratti a tempo
indeterminato, per sostituirli con nuovi dipendenti assunti
con contratti a termine quando i livelli produttivi torneranno
                                  a crescere.

Questo   disegno   è   stato   prontamente   appoggiato   dalla
Commissione europea, che ha definito lo stop ai licenziamenti
addirittura “pericoloso” e “discriminatorio”. Per la cupola
bruxellese c’è infatti un unico modo per rendere uguali i
lavoratori: farli diventare tutti precari e ricattabili h24,
365 giorni all’anno. Ecco a cosa è servito il Covid. Tutto
questo non deve stupire. L’Unione europea è uno dei massimi
templi del neoliberismo, il cane da guardia degli interessi
della classe dominante, il luogo prescelto per l’applicazione
del Grande Reset. E come sempre l’Italia ha da essere uno dei
luoghi privilegiati dell’applicazione delle politiche europee,
come dimostrato dai vincoli draconiani che Draghi ha accettato
con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

In questi giorni l’attacco ai lavoratori è sfociato perfino in
diversi episodi di violenza squadristica, segno di un clima
generale che si va facendo sempre più cupo.

Mentre la ripresa attuale altro non è che uno scontato
rimbalzo rispetto al tracollo economico dovuto al lockdown
della primavera 2020, mentre la disoccupazione reale
(includente cioè anche i cassaintegrati ed i cosiddetti
“scoraggiati”) è ora al 25%, la prima preoccupazione del
governo è quella di colpire i lavoratori per spingere verso
una nuova generalizzata riduzione del salario reale. Questa
politica è quella chiesta dai grandi gruppi economici e dalle
multinazionali, ed in particolare dai settori maggiormente
legati alle esportazioni. Per le piccole aziende, per coloro
che lavorano prevalentemente per il mercato interno,
l’inevitabile contrazione dei consumi causata da queste scelte
sarà invece un’ulteriore mazzata. Una mazzata che per tanti
lavoratori autonomi e partite Iva andrà a sommarsi ai danni
disastrosi già subiti a causa delle politiche di confinamento
ed a quelli che verranno dalla prossima controriforma della
giustizia.

Ma la politica economica del governo è strettamente connessa
ad altri due aspetti. Il primo è l’accresciuta sudditanza agli
USA proprio nel momento in cui, con Biden, viene riproposta
una politica aggressiva e guerrafondaia. Il secondo è il
pervicace attacco alle libertà individuali e collettive
tutelate dalla Costituzione.

Come evidenziato nel recente vertice della Nato, Draghi non è
semplicemente il garante dell’alta finanza, delle banche e
dell’Ue. Egli è anche l’uomo del pieno asservimento agli USA,
un presidente del consiglio che ripete a pappagallo tutta la
propaganda antirussa ed anticinese che minaccia seriamente la
pace come non avveniva da oltre trent’anni.

Altrettanto evidente è la sua scelta di proseguire sine die
con la politica emergenzialista. D’altra parte tutto si tiene:
se tanti lavoratori devono diventare schiavi, i cittadini
devono essere trasformati in sudditi. Ecco allora la nuova
proroga dello stato d’emergenza fino al 31 dicembre. Ed ecco
infine l’imminente estensione del “certificato verde” a nuovi
campi e nuove attività. Un modo per rendere di fatto
obbligatorio il vaccino senza neppure assumersi le
responsabilità di un eventuale obbligo legale. Quanto sia
profonda questa spinta autoritaria è confermato dalla caccia
agli over 60 non vaccinati dichiarata dal generale Figliuolo.

Chi ancora si chiede cosa sia il Grande Reset, pensando magari
che si tratti di un’invenzione di qualche complottista, ha
nelle scelte concrete del governo Draghi tanta materia su cui
riflettere.

Contro questo governo, Liberiamo l’Italia chiama alla lotta ed
alla mobilitazione.

     No   allo sblocco dei licenziamenti
     No   alla gabbia europea ed ai suoi cani da guardia
     No   al “certificato verde” ed all’obbligo vaccinale, per
     la   fine immediata dello stato d’emergenza

Contro il governo dei licenziamenti e del Grande Reset,
costruiamo il fronte del Lavoro e della Libertà.
Liberiamo l’Italia

18 giugno 2021

Fonte: Liberiamo l’Italia

IL TRILEMMA DI RODRIK, LA
PANDEMIA E IL GRANDE RESET di
Moreno Pasquinelli

                                                 Era il 2011
e quando uscì fece discutere molto. Parliamo del libro
dell’economista Dani Rodrik La globalizzazione intelligente.
Esso conteneva, riferendosi all’economia-mondo, il paradigma
che sarà poi noto come TRILEMMA DI RODRIK.

Per chi come noi partecipò alla fondazione del Movimento
Popolare di Liberazione (MPL) e alla Sinistra contro l’euro,
rappresentò una conferma decisiva della reale natura
dell’Unione europea (laboratorio avanzato dell’esperimento
mondialista) e del perché fosse necessario impugnare
l’obbiettivo della sovranità nazionale.

Ma andiamo con ordine. Il Paradigma di Rodrik è alquanto
semplice: democrazia, autodeterminazione nazionale e
globalizzazione economica non possono procedere assieme.
Rodrik scriveva testualmente:

«Se vogliamo far progredire la globalizzazione dobbiamo
rinunciare o allo Stato-nazione o alla democrazia politica. Se
vogliamo difendere ed estendere la democrazia, dovremo
scegliere tra lo Stato-nazione e l’integrazione economica
internazionale. E se vogliamo conservare lo Stato-nazione e
l’autodeterminazione dovremo scegliere fra potenziare la
democrazia e potenziare la globalizzazione».

La chiave di volta del ragionamento di Rodrik era alquanto
semplice: la globalizzazione economica, per sua natura, è
disruptive, procede implacabilmente quella che viene chiamata
“distruzione creativa, in nome della competitività selvaggia
distrugge i settori economici meno “performanti”, favorisce
una gigantesca concentrazione a vantaggio delle corporation di
peso mondiale, crea enormi diseguaglianze sociali e quindi
fratture e conflitti destabilizzanti nelle diverse nazioni.
Rodrik concludeva col pronostico che la maggior parte dei
paesi non avrebbe rinunciato alla sovranità nazionale,
anzitutto non avrebbero accettato di essere travolti dalla
iper-globalizzazione mega-stati come la Cina, la Russia,
l’India, e nemmeno gli Stati Uniti e l’Unione europea.

A noi pare non ci siamo dubbi sul fato che Rodrik avesse visto
giusto. La trionfante marcia verso la iper-globalizzazione
pilotata delle élite mondialiste ha subito negli ultimi anni
una marcia d’arresto: di qui l’ascesa di Trump negli Stati
Uniti, l’uscita del Regno Unito dalla Ue, le politiche
assertive di Pechino e Mosca (di cui le nuove tensioni
geopolitiche).

La globalizzazione è dunque passata a miglior vita? Le élite
mondialiste sono state definitivamente sconfitte e battono in
ritirata?

La risposta è no. Il mondo è ancora un campo di battaglia tra
le forze globaliste e antiglobaliste, l’esito è ancora aperto.
E qui veniamo alla pandemia, al Grande Reset e alle sorti
dell’Unione europea.

La pandemia ha segnato un momentaneo vantaggio per l’élite
mondialista. Forte del suo peso economico e finanziario,
padrona e monopolista dei potenti mezzi della comunicazione
globale, avendo al suo servizio eserciti di politici,
intellettuali e scienziati, ha potuto e saputo usare lo shock
pandemico come letale arma per spingere alla ritirata tattica
i suoi avversari (vedi la sconfitta di Trump) costringendo
stati e potenze recalcitranti ad allinearsi alla narrazione
che solo con la cooperazione e la collaborazione globale si
può far fronte alla “emergenza planetaria” e alla apocalittica
epoca di devastanti pandemie future.

Per quanto concerne il Grande Reset, posto che esso è
abbracciato da frazioni del super-capitalismo globale (tra cui
quelle che amministrano enormi corporation industriali nonché
gestiscono il grosso della finanza predatoria, e che dunque
possono decidere il bello e cattivo tempo pretendendo di
mettere anche gli stati-potenza con le spalle al muro), esso
consiste, in estrema sintesi, nella prospettiva distopica di
un governo tecnocratico mondiale.

L’Unione europea è per lorsignori un banco di prova decisivo
essendo la punta avanzata della loro strategia di avanzamento
verso il governo tecnocratico mondiale. Qui in Europa si deve
infatti dimostrare la fattibilità del loro progetto storico,
quello di ottenere il graduale deperimento degli stati-nazione
per lasciare posto ad un governo tecnocratico sovra-nazionale
— e siccome Rodrik aveva visto giusto, con tanto di definitiva
eliminazione della democrazia e del suo patrimonio di diritti
sociali e civili.
Se inseriamo il particolare nel generale riusciamo quindi a
capire perché Mario Draghi sia assurto a capo del governo in
Italia: è stato messo lì per evitare che col deragliamento
dell’Italia salti per sempre l’Unione europea. Draghi non è
infatti un banale fantoccio politico dell’élite mondialista,
egli essendo uno dei massimi esponenti di quella consorteria.
Con lui l’élite ha così deciso di prendere in mano
direttamente le redini del nostro Paese, togliendole a
politicanti litigiosi, pasticcioni e recalcitranti.

Ciò a dimostrazione che se l’Unione europea è un banco di
prova in cui si decide la sorte del successo dell’operazione
del Grande Reset, l’Italia resta il punto dove un fatale corto
circuito potrebbe far saltare il banco.

AVVISO AI LETTORI                               E      UNA
PRECISAZIONE

                                                Come chi si
è iscritto già sa, per ragioni tecniche, il Corso on line
sulla GLOBAL COMMUNICATION tenuto da Glauco Benigni è stato
posticipato di una settimana.
La prima lezione si svolgerà quindi domani martedì 25 maggio.

Più sotto la nuova calendarizzazione.

In molti ci hanno segnalato che a causa dell’orario gli è
impedito di partecipare.

Il Corso verrà registrato per cui è possibile acquistare al
costo di 50€ l’intero pacchetto delle lezioni affinché ognuno
possa ascoltarlo o riascoltarlo.

CALENDARIO DELLE LEZIONI

Prima lezione: martedì 25 maggio, ore 18:00-19:30

Seconda lezione: giovedì 27 maggio, ore 18:00-19:30

Terza lezione: sabato 29 maggio, ore 18:00-19:30

Quarta lezione: martedì 2 giugno, ore 18:00-19:30

Quinta lezione: giovedì 3 giugno, ore 18:00-19:30

Sesta lezione: sabato 5 giugno, ore 18:00-19:30

Settima e ultima lezione: martedì 8 giugno, ore 18:00-19:30

Per parteciparvi è necessario iscriversi per tempo (i posti
sono limitati) e versare una quota di 50€ via PayPal sul conto
di Liberiamo l’Italia.

Questo          il         link          per          il
versamento: https://www.paypal.com/pools/c/8zr4Tej4nC

Per    informazioni      e          prenotazione      scrivete
a info@liberiamolitalia.org.

                            *   *   *

DA GUTENBERG A ZUCKERBERG

Controllo e distrazione di massa
Contenuti, reti e modelli di feedback

7 lezioni da 45 minuti sulla Global Communication

Prima lezione

Il Triangolo “magico” della Global Communication

I triangoli “uno e Trino” – Le equazioni madre
dell’elettrologia e dell’energia applicate alla Comunicazione/
le Norme e la Deregulation/ Le Istituzioni Internazionali (ITU
e ICANN) – Le Autorità nazionali

Seconda lezione

Il ruolo “storico” della Comunicazione. La Casta degli
Scriba.

Global advertising – IAA

Global Media – i cartelli e i Conglomerati degli Editori

Global Marketing – L’organizzazione dei consumi e degli
acquisti

Global network – Le Società del trasporto segnale”

La Cubatura dei Contenuti Globali – Bacini linguistici

Terza lezione

Dall’Era dell’ Analogico limitato a quella del Digitale senza
limiti

Cambio delle variabili: Spazio, Tempo, Velocità, Gravità

I    “tempi”     di:     a)    ideazione/produzione;         b)
distribuzione/diffusione; c) accesso e fruizione (da immediata
a consultazione memorie); d) effetto, misurazione e feedback
(stimolo al consumo e siti di petizioni Avaaz – Change Org,
etc…) – Motori di ricerca – e-commerce (Paypal garanzia
transazione) – Big data e fake news – Bipolo libertà/controllo
Quarta lezione

I Contenuti di massa e di nicchia

Le idee e il Talento – la Produzione – I Generi – Il fenomeno
dei bloggers e il “Copyright Act 1998” – il pericolo delle
Idee e degli entusiasmi – la Pubblicità quale forma di
contenuto molto particolare e privilegiato – i Mercati di
Contenuti Internazionali

Quinta lezione

Le Reti (The network)

Identificazione delle audiences – Le reti distribuzione (B2B)
e diffusione (B2C) – Strutture materiche e digitali – Stampa-
Radio- Tv – Internet – Sat-cavi /Tralicci – Antenne e Decoder
– La copertura di rete – La tradizione dell’etere e della
telefonia – WiMax/Wi-Fi    – Gli standard di organizzazione e
trasporto segnali –        Ottimizzazione dello spettro
elettromagnetico – I Costruttori di strutture e devices     –
Sat, cable, PC, la rivoluzione degli smart phones, etc…

Sesta lezione

Modelli di ritorno (feedback)

Consenso/Dissenso – Educational e Volontariato   – Profitti /
In pari (Balanced) / In perdita

A pagamento (Pay Basic, per view, on demand) – Storico (box
office, edicole, videoshop, etc…) – Sottoscrizioni –
Donazioni – Sostenuto da pubblicità (Advertised supported) –
80% del totale – Controllo dei media da parte dei mercanti
(traders) – Da sponsorship – Il costo-contatto / misurazione
audience – Denaro Pubblico – Da canone/tassa – Da sostegno e
finanziamento da bandi – Da mercati Finanziari – Il fenomeno
“.com” – La moltiplicazione del valore di scambio in Borsa –
Il Modello Misto – L’ingegneria delle risorse – Il modello
“prepagato”.
Settima lezione

I Media Mainstream e il Consenso su scala planetaria

Il cambio di paradigma storico dell’UGC – Contenuti Generati
dagli Utenti – Lo strapotere dei Social Media – L’alleanza
Social Media – GAFAM – I Fondi Comuni di Investimento

* Glauco Benigni è analista ed esperto di global media,
giornalista e scrittore. Ha lavorato venti anni a “La
Repubblica” e quindici anni in Rai. È stato autore-conduttore
di programmi TV e consulente di grandi aziende italiane
(Eutelsat, Rai Trade, Sipra). Tra i suoi libri: Re Media
(1989), Apocalypse Murdoch (2003), YouTube – La storia (2008),
Gli angeli custodi del Papa (2004) e Web nostrum. Lettera
aperta ai nativi digitali (2015), una quadrilogia dedicata a
Internet . Attualmente è Editore e Conduttore della Web tc
“Homo Sapiens”. Tra i fondatori del Patto Julian Assange.
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