LA TRUFFA DEL 20 NOVEMBRE di - Sandokan
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LA TRUFFA DEL 20 NOVEMBRE di Sandokan STA TE ALLA LARGA DA NICOLA FRANZONI Sembrerebbe uno strano caso di gemellaggio politico omozigotico: a certa sinistra vittima di una forma psicotica di antifascismo, corrisponde, a destra, una non meno ferina psicosi anticomunista. Tra i molti casi clinici ne spicca uno in particolare, quello di tal NICOLA FRANZONI — già noto alle cronache per una numerosa serie di inqualificabili porcherie. Alcuni ci hanno segnalato che egli avrebbe indetto, per il 20 novembre (Circo Massimo a Roma), una manifestazione oceanica di un milione di persone — avete capito bene: UN MILIONE! All’inizio non ci sembrava vero. Abbiamo pensato che visto il luogo, si trattasse di una finta, di una buffonata circense.
Ci siamo dovuto ricredere. Il tipo ha davvero lanciato il proclama per convocare un milione di persone al Circo Massimo il 20 novembre. Siamo dunque andati ad ascoltare il solenne annuncio. Notevole lo stile raffinato e l’erudito vocabolario del Franzoni per mobilitare il milione: «Occorre fermare l’attacco comunista all’Italia…Ci siamo rotti il cazzo dei gatepichers… delle quattro zoccolette del Berlusca …delle scorreggette e della merde down come Giorgetti… Salvini è sotto ricatto e ce l’ha nel culo… la Meloni che si fa le pippe, anzi i ditalini…». Ascoltare per credere! Non è stato facile, dopo simili volgarità, proseguire nell’ascolto per capire cosa passi per la testa a questo mitomane. Dopo 15 minuti di improperi e di farneticazioni, egli rivela il suo disegno: «Il 20 novembre cambierà l’Italia… Ho agito di nascosto… Abbiamo messo in piedi la stessa organizzazione del 9 ottobre ma ora siamo decuplicati… Bisogna smettere di giocare, dobbiamo darci una strategia… il 20 sgretoleremo la maggioranza che sostiene Draghi, e crollerà il governo perché si aprirà una crepa tra Salvini e la merda Giorgetti… la Lega esploderà… La Meloni smetterà di farsi i ditalini e si sbarazzerà dei comunisti filo-Draghi… il 20 novembre faremo ritrovare lucidità al centro-destra… il nostro scopo, il nostro fine è che il centro-destra sfidi il centro-comunista
di Draghi e vada al governo sull’onda popolare per uscire dall’euro… Dio farà giustizia a Circo Massimo… ». Avete capito bene. Sorvoliamo sulle farneticazioni e andiamo al sodo: un milione di persone, secondo questo cialtrone, dovrebbero andare a Roma il 20 novembre per … spingere Salvini e Meloni a rompere con Berlusconi e Giorgetti affinché diano vita ad un nuovo centro-destra e vadano al governo (sic!). Questo megalomane si merita una sola risposta: NO GRAZIE! Anzi, se ci è permesso usare il suo lessico, si merita un sonoro Vaffanculo! Tanto più deciso in quanto il lestofante camuffa la sua smargiassata con slogan come “Liberiamo l’Italia” e “Comitato di Liberazione Nazionale”. Solo degli sprovveduti possono cadere in questa trappola e accettare, dopo due anni di dure battaglie, di vendere l’anima al diavolo fungendo da truppe cammellate di politicanti disonesti e opportunisti. Salvini è stato decisivo nel dare vita al governo Draghi e nel sostenere la decisione sul “green pass” e nel rispettare i diktat dell’eurocrazia; la Meloni vorrebbe il banchiere addirittura al Quirinale. Coloro che hanno tradito non una, ma più volte, tradiranno sempre. Comunicato Stampa di Liberiamo l’Italia Circola in rete un roboante annuncio: “1 MILIONE A ROMA” Si tratta di un invito a manifestare il 20 novembre. Non solo l’annuncio è privo di contenuti, non dichiara chi siano i promotori. Già altre volte abbiamo messo in guardia i cittadini ed il movimento contro il “green pass” a prendere le distanze da iniziative torbide organizzate da gente che nasconde il suo volto.
Per di più questi oscuri personaggi titolano il loro truffaldino annuncio “LIBERIAMO L’ITALIA”, che è il nome della nostra organizzazione politica. Cogliamo l’occasione per segnalare che non abbiamo nulla a che fare con questi lestofanti. In tempi tanto tristi c’è più che mai bisogno, assieme alla tenacia ed al coraggio, di chiarezza sui contenuti e correttezza nel metodo con cui fare resistenza. C’è bisogno di stare attenti ai provocatori e agli avvelenatori di pozzi. LIBERIAMO L’ITALIA (direzione nazionale ) 4 novembre 2021 www.liberiamolitalia.org NON CADREMO NELLA TRAPPOLA DELLA SPIRALE DI VIOLENZA E CONTRO-VIOLENZA
«Non cadremo nella trappola della spirale di violenza e contro- violenza» Comunicato stampa 30 agosto 2021 E’ sotto gli occhi di tutti, contro il cosiddetto “green pass” e l’obbligo vaccinale, in difesa della libertà di scelta terapeutica e della democrazia, è sorto un grande movimento di massa. Un movimento che vede la partecipazione consapevole dei più diversi soggetti sociali: dai lavoratori della sanità e della scuola, alle partite Iva, agli studenti. E’ una nuova e tenace resistenza quella che sta sorgendo, essa può e deve crescere, espandersi acquistare forza e autorevolezza. Ma essa ha diversi nemici, esterni ma pure interni, anzitutto un potere tetragono deciso a fondare un nuovo regime autoritario e tecnocratico. Visto che il terrorismo psicologico e le minacce non hanno fermato le proteste, il potere ha messo nel conto di usare il pugno di ferro per soffocare questo movimento nella sua culla.
Sappia, chi detiene il potere, che noi non ci faremo intimidire. Davanti ad una eventuale offensiva repressiva sapremo difenderci mettendo in campo vincenti azioni di disobbedienza civile di massa. Non cadremo quindi nella trappola della spirale di violenza e contro-violenza. Per questo, pur sentendoci vicini al sentimento di rivolta di tanti cittadini, denunciamo apertamente coloro i quali, si tratti di soggetti nascosti dietro all’anonimato o sciagurati personaggi che si muovono tra ambienti avventuristi e di malavita, vanno lanciando azioni di forza bellicose: dai blocchi delle autostrade e delle stazioni ferroviarie, agli assalti al Parlamento. Per un movimento che sta muovendo i primi passi questa fuga in avanti sarebbe un suicidio e presterebbe il fianco proprio al potere che non vede l’ora di fermare i moti di rivolta. Per questo, mentre condanniamo questi esagitati, invitiamo tutti i cittadini risvegliati a non seguire le loro indicazioni ambigue e velleitarie ed a proseguire nelle mobilitazioni in corso, città per città, fino alla grande manifestazione nazionale del 25 settembre a Piazza San Giovanni a Roma. Certo che dovremo bloccare la macchina diabolica del potere, ma potremo farlo quando saremo in grado di avere con noi milioni di cittadini consapevoli e ben organizzati. E quando saremo milioni tutto sarà possibile, anche la resa dei conti con i criminali abusivi che occupano le istituzioni della Repubblica. Fronte del Dissenso frontedeldissenso@gmail.com Pagina Facebook: Fronte del Dissenso
Canale Telegram: FRONTE DEL DISSENSO IL 28 AGOSTO TUTTI A MILANO! di Liberiamo l’Italia I Decreti legge che istituiscono il “Green Pass” rappresentano un salto di qualità nel tentativo delle classi dominanti di istituire non più solo uno Stato di Polizia, ma uno Stato di Polizia fondato su una meccanismo di segregazione sociale. E’ questa consapevolezza che spiega perché, dalla fine di luglio, il movimento contro lo stato d’emergenza ha compiuto anch’esso un salto di qualità, è diventato infatti un vero e proprio movimento di massa con settori del mondo del lavoro dipendente (sanità, scuola, ecc) che ne sono i protagonisti. A conferma di questo avanzamento è l’entrata in scena degli “Studenti contro il Green pass”, i quali stanno stimolando la protesta di tanti docenti disobbedienti. Data la posta in palio, il movimento deve rafforzarsi e per farlo ha bisogno di meglio organizzarsi, di strutturarsi, di
attrezzarsi ad una lotta che sarà difficile e lunga. Occorre trasformare l’entusiasmo in tenacia, la ribellione in resistenza strategica. In questa direzione va lo sforzo della alleanza costituitasi tra Fronte del Dissenso, No Paura Day, 3V, Ancora Italia, Primum Non Nocere. Il battesimo pubblico di questa neonata alleanza è avvenuto con la manifestazione del 31 luglio svoltasi a Roma. Il secondo passo verrà compiuto domani a Milano, in Piazza Duomo. Liberiamo l’Italia, in quanto facente parte del Fronte del Dissenso, aderisce a partecipa alla manifestazione di domani, che ci auguriamo sia un successo e dia una spinta a tutto il movimento di protesta, affinché esso diventi più forte e organizzato.
IL 28 AGOSTO A MILANO PER LA LIBERTA’ E IL LAVORO Liberiamo l’Italia, in quanto parte costitutiva del Fronte del Dissenso, è tra i promotori della manifestazione nazionale – “Sì alla libertà, No al Green pass” – che si terrà in Piazza Duomo, il 28 agosto a Milano, alle ore 18:00, promossa da: Fronte del Dissenso, No Paura Day, Ancora Italia, Primum Non Nocere, FISI (la manifestazione è sostenuta da Visione Tv e 100 giorni da leoni). Liberiamo l’Italia invita tutti i suoi aderenti e simpatizzanti a sostenere questa importante manifestazione unitaria. No alla discriminazione, no al Green pass Difendiamo la democrazia, le libertà individuali e collettive
Respingiamo l’attacco al diritto al lavoro di milioni di persone BASTA CON LO STATO D’EMERGENZA DRAGHI SE NE DEVE ANDARE INSIEME ALLE SUE MISURE LIBERTICIDE Fonte: liberiamolitalia.org IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE Di seguito le indicazioni di Liberiamo l’Italia Col pretesto dell’emergenza epidemiologica le elezioni amministrative che si sarebbero dovute svolgere in primavera si svolgeranno invece il prossimo autunno in una data compresa tra il 15 settembre e il 15 ottobre — probabilmente il 10-11 ottobre.
Andranno al voto gli elettori di 1343 comuni, tra cui ventuno capoluoghi di provincia, di cui sei capoluoghi di regione (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Salerno, Trieste, Foggia, Latina Novara, Ravenna, Rimini). Vale ricordare che con l’avvento della “Seconda Repubblica”, pur di impedire l’accesso nelle istituzioni di forze antagoniste e in nome della stabilità dei governi, si è passati da un sistema proporzionale ad un maggioritario quindi ad un ordinamento presidenzialistico contrassegnato dai pieni poteri del sindaco. E’ indubbia l’importanza politica della prossima tornata elettorale: al netto dell’importanza specifica che essa assume per i comuni, si tratta del più grande sondaggio politico nella nuova era post-Covid, segnata dall’avvento dello stato d’emergenza che mentre ha fatto strame di fondamentali diritti costituzionali e di quanto restava della democrazia, ha causato la più grave recessione economica degli ultimi cento anni (interi settori economici collassati, milioni di disoccupati, crescita della povertà e dell’esclusione sociale). A maggior ragione questa tornata elettorale è importante visto il profondo mutamento del quadro politico emerso dalle urne del 4 marzo 2018. Malgrado l’isterico allarmismo contro la “minaccia” dei populisti e dei sovranisti (anzitto M5s poi la Lega salviniana) i due poli sistemici (centro-sinistra e centro-destra) vennero sonoramente sconfitti e proprio i populisti-sovranisti salirono al governo. La “Seconda Repubblica” coi suoi comitati d’affari furono colpiti a morte e poterono sopravvivere solo grazie ai loro potenti appoggi europei e alla totale inconsistenza e codardia del governo “giallo-verde”. Inconsistenza e opportunismo che erano l’anticamera del vero e proprio servilismo verso i poteri forti che si paleseranno col vergognoso sostegno al governo di presunta “salvezza
nazionale” del banchiere Mario Draghi — tra i cui compiti, oltre a consegnare le ultime tracce di sovranità nazionale all’Unione europea c’è anche quello di restaurare il bipolarismo da “Seconda Repubblica”, ripristinando così il gioco truccato dell’alternanza di governo senza alternativa. Qui sta, per i poteri forti, l’importanza delle prossime amministrative. Essi sperano in una netta vittoria delle due coalizioni che sostengono il governo Draghi — tranne Roma e pochi altri casi la competizione sembra essere a due: centro- sinistra di qua, centro-destra di la, compresi i finti oppositori di Fratelli d’Italia —, così da convalidare, ex post, le scellerate decisioni sullo stato d’emergenza e infine ratificare, ex ante, la definitiva sottomissione alle oligarchie eurocratiche. Liberiamo l’Italia invita i cittadini chiamati alle urne ad usarle come occasione per un gesto di disobbedienza civile di massa, non votando per nessuna delle due coalizioni sistemiche (per nessuno dei loro candidati a sindaco, per nessuno dei loro candidati consiglieri comunali, rifiutando quindi la trappola del voto disgiunto). Non basta! Liberiamo l’Italia invita i cittadini che sentono necessario ribellarsi allo stato di cose presenti; quelli che hanno a cuore il destino del nostro Paese e del nostro popolo; coloro che si sono mobilitati contro le ingiuste ed autoritarie politiche d’emergenza sanitaria; a promuovere fattivamente liste civiche democratiche e indipendenti che dichiarino apertamente la loro opposizione alle forze di regime. E’ con questo spirito che sosteniamo convintamente le liste “rEvoluzione civica” a Roma (candidata a sindaco Monica Lozzi), e “Futura” a Torino (candidato sindaco Ugo Mattei). In particolare invitiamo a votare per i candidati di Liberiamo l’Italia presenti in entrambi le liste.
Nei casi in cui i cittadini non trovino sulla scheda simboli e candidati di liste civiche indipendenti di opposizione non resta che l’astensione. Liberiamo l’Italia 5 luglio 2021 Fonte: Liberiamo l’Italia FORUM CONTRO IL “GRANDE RESET” – 4/5 settembre 2021 FORUM CONTRO IL “GRANDE RESET” Chianciano Terme, Grand Hotel Ambasciatori 4-5 settembre 2021 «Un vertice sulla leadership globale richiede la partecipazione di tutti gli stakeholder globali. La prossima riunione annuale speciale del World Economic Forum sarà il
luogo in cui i leader del mondo degli affari, del governo e della società civile si riuniranno per affrontare le sfide della pandemia e gettare le basi di un nuovo mondo». Queste le parole di Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum. L’élite politica del capitalismo occidentale, davanti al rischio che la fine del lungo ciclo della globalizzazione neoliberista apra una fase di conflitti geopolitici e rivoluzioni sociali, ha progettato un “nuovo ordine mondiale”. Questa élite vorrebbe che lo shock atteso della pandemia Covid-19 consenta la realizzazione di un “Grande Reset”. Nella sostanza si tratta della ricostruzione di una globalizzazione liberista rafforzata, sostanza che viene però camuffata ideologicamente con un progressismo distopico quanto insidioso fondato sull’illusione aberrante che la tecno-scienza possa redimere l’umanità dai suoi peccati sociali e quindi diventi il decisore di ultima istanza. Le forze antisistemiche e del dissenso sono chiamate, mentre organizzano la resistenza sociale, ad opporre al disegno delle oligarchie mondialiste un controprogetto, un’alternativa di società. PROGRAMMA DEL FORUM Sabato 4 settembre Ore 10:00 – Introduce e modera Maria Micaela Bartolucci Ore 10:15 – L’ARABA FENICE e il “GRANDE RESET” Covid-19: come il capitalismo supera le sue crisi e può risorgere su nuove basi Pier Paolo dal Monte Ore 11:15 – STAKEHOLDER CAPITALISM – LA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Il nuovo modello sociale proposto dal World Economic Forum
Moreno Pasquinelli Ore 14:30 – SCIENTOCRAZIA Lo scientismo come nuova religione civile e la “società- macchina” Franco Soldani Ore 15:30 – IL GRANDE INGANNO Sul cambiamento climatico e la “transizione ecologica” Leonardo Mazzei Pausa Ore 17:00 – IL TRANSUMANESIMO COME FETICCIO, L’UMANESIMO COME TABÙ Analisi critica dell’ideologia dell’élite mondialista Il Pedante Ore 18:00 – LA GEOPOLITICA NELLA GRANDE TRASFORMAZIONE L’Unione europea nel nuovo multipolarismo Alessandro Leoni Domenica 5 settembre Ore 09:30 GLOBAL COMMUNICATION Lo scontro tra grandi potenze nel mondo della comunicazione Glauco Benigni Ore 10:30 QUALE ALTERNATIVA DI SOCIETÀ l socialismo è ancora possibile? Tavola rotonda.
Per informazioni e prenotazioni*: noreset@frontiere.me * Per partecipare al Forum è obbligatorio iscriversi segnalandolo al seguente indirizzo: noreset@frontiere.me L’iscrizione è gratuita Fonte: Liberiamo l’Italia ELEZIONI POLITICHE: LA PROPOSTA DI LIBERIAMO L’ITALIA Pubblichiam o di seguito la risoluzione approvata dalla Direzione Nazionale di Liberiamo l’Italia il 18 giugno 2021 * * * Al massimo agli inizi del 2023, ma forse già nella primavera del 2022, verrà eletto il nuovo parlamento. Le elezioni anticipate non sono certo da escludere, ma anche se si dovesse
arrivare alla fine naturale della legislatura, questo importante passaggio della vita nazionale è comunque vicino. Dopo la sconfitta del 2018, il blocco sistemico si è riorganizzato con successo. Le due forze (M5s e Lega) che avevano raccolto nelle urne la potente spinta al cambiamento presente nel Paese, sono oggi pienamente integrate e normalizzate. Il governo Draghi è la consacrazione pratica e simbolica del compimento di questo processo. Draghi non è solo il garante delle banche e della grande finanza. Grazie alla politica emergenzialista, furbescamente alimentata dalla narrazione a reti unificate sul Covid, egli è anche l’uomo del Grande Reset, colui che vuol fare dell’Italia uno dei principali campi di applicazione di questo progetto autoritario ed antisociale. Va in questa direzione il tanto decantato Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), figlio naturale del cosiddetto Next Generation EU, il cui scopo principale è quello di incatenare definitivamente l’Italia ai vincoli imposti dall’Unione europea. Certo, nel momento elettorale, la grande ammucchiata che sostiene l’attuale governo tornerà a presentarsi nei due poli intercambiabili che lo costituiscono, ma sempre meno italiani saranno disponibili a farsi ingannare da questa sceneggiata di un teatrino della politica che è la negazione stessa della democrazia. Se il sistema si è stretto intorno a Draghi, cosa intendono fare le forze che si oppongono alla sua politica, quelle che hanno animato le piazze negli ultimi mesi? In questo periodo è stato giusto dedicare ogni energia alla mobilitazione contro la nuova forma di dittatura che avanza. E sarà giusto continuare a farlo con ogni mezzo anche in futuro. Ma cosa fare affinché questa lotta acquisti visibilità e rappresentanza politica? E’ per rispondere a questa domanda che lanciamo per tempo una proposta unitaria in vista delle prossime elezioni generali.
La proposta di Lit In breve, la nostra proposta è quella dell’unità di tutte le forze del sovranismo costituzionale insieme a quelle che si stanno battendo contro l’emergenzialismo e per la difesa delle libertà individuali e collettive. La proposta è dunque quella dell’unità dell’unica vera opposizione esistente oggi in Italia. Unica perché alternativa ad entrambi i poli (di “centrodestra” e di “centrosinistra”) in cui si struttura il regime. Unica perché contesta alla radice la narrazione che ci porta al Grande Reset. Unica perché fondata sui principi costituzionali e l’alternativa al neoliberismo. Ma unica, anche perché è la sola che ha chiamato concretamente alla lotta ed al risveglio popolare. Se il sistema (che include anche la finta opposizione di comodo di FdI) è unito attorno a Draghi, perché noi che ci opponiamo non dovremmo lavorare per unirci? Questa necessità è talmente evidente da risultare perfino ovvia. Ma se l’esigenza dell’unità è sempre più sentita, non per questo mancheranno ostacoli affinché essa si traduca nell’unica proposta efficace, quella di una lista unitaria del patriottismo costituzionale. Il rischio è che non si capisca a fondo l’importanza del passaggio elettorale, oppure che lo si comprenda troppo tardi. Quel passaggio sarà invece un momento topico della definitiva trasformazione, in senso tecnocratico ed antidemocratico, dell’intero sistema politico. Possiamo permetterci di non essere presenti su quel fronte di battaglia? Noi pensiamo di no, ed è proprio per questo che lanciamo la presente proposta. Essa ha il fine di aprire il confronto e di arrivare insieme alla risposta che serve. Sbaglia chi dice che le elezioni non ci interessano, sbaglierebbe ancor di più chi pensasse soltanto a piantare la propria bandierina. Nessuno, da solo, è in grado di offrire una prospettiva sufficientemente credibile. Dobbiamo invece unirci, affinché
la quantità diventi qualità ed un’alternativa inizi a farsi strada. C’è bisogno infatti di un Terzo polo contrapposto agli altri due, di una lista di rottura sia per i suoi contenuti programmatici che per la capacità di dare gambe al processo di liberazione che ci attende. Il programma: pochi punti ma chiari Cacciare i tecnocrati dal potere, uscire dalla gabbia europea, riconquistare la sovranità nazionale e popolare (a partire da quella monetaria), lottare per i diritti dei lavoratori (dipendenti ed autonomi), per la piena occupazione e la fine del precariato; applicare la Costituzione del 1948, porre fine all’emergenzialismo, ripristinare tutte le libertà personali e collettive che ci sono state tolte con la scusa del Covid. Chi è d’accordo con questi punti programmatici, chi li vuole sostenere con le migliori probabilità di successo, non può che unirsi in un’unica lista. Quando sarà il momento non serviranno presentazioni di mera testimonianza: ci vorrà invece una lista unitaria in grado di superare la soglia, per rappresentare anche in parlamento l’opposizione di questo ultimo anno. Come arrivare all’unità? La nostra proposta, che invieremo formalmente a tutti i soggetti potenzialmente interessati, ha intanto lo scopo di gettare il sasso nello stagno, aprendo da subito una discussione in grado di coinvolgere parecchie migliaia di attivisti. In questo modo ognuno avrà la possibilità di valutarla e discuterla per tempo. Nei mesi di luglio ed agosto ci mettiamo a disposizione per svolgere tutti gli incontri che si renderanno necessari. Poi, una volta definito il quadro delle realtà disponibili, sarà possibile fare il passo successivo, quello di un’assemblea
nazionale promossa dall’insieme di queste forze per dare una forma compiuta al progetto. Fin dalla sua costituzione Liberiamo l’Italia ha nel proprio dna l’obiettivo dell’unità. Con questa proposta pensiamo di aver assolto ad un nostro dovere e ad una nostra convinzione politica. Ma quella dell’unità non è certo un’esigenza solo nostra. Che tutti si facciano avanti e dicano la loro. Anche le critiche saranno ben accette. In questo breve testo mancano ancora molte cose, ma c’è a nostro avviso l’essenziale. Il resto lo costruiremo insieme. Liberiamo l’Italia 18 giugno 2021 Fonte: Liberiamo l’Italia PER IL FRONTE DEL LAVORO E DELLA LIBERTA’
Pubblichi amo qui di seguito la risoluzione approvata dalla Direzione Nazionale di Liberiamo l’Italia il 18 giugno 2021 Via il governo dei licenziamenti e del Grande Reset E’ tutto un gran parlare di ripresa, ma il primo obiettivo di governo e padroni è licenziare. Licenziare quanto prima quanti più lavoratori possibile. Questo chiede da un anno Confindustria, questo ha deciso il governo Draghi con il decreto “Sostegni bis”. Che lo sblocco dei licenziamenti sia operativo dal 1° luglio come prevede il decreto, o che venga diluito per alcuni settori nell’arco di qualche mese (massimo fino al 31 ottobre), non cambia granché le cose. L’obiettivo è chiaro: licenziare adesso i lavoratori con contratti a tempo indeterminato, per sostituirli con nuovi dipendenti assunti con contratti a termine quando i livelli produttivi torneranno a crescere. Questo disegno è stato prontamente appoggiato dalla
Commissione europea, che ha definito lo stop ai licenziamenti addirittura “pericoloso” e “discriminatorio”. Per la cupola bruxellese c’è infatti un unico modo per rendere uguali i lavoratori: farli diventare tutti precari e ricattabili h24, 365 giorni all’anno. Ecco a cosa è servito il Covid. Tutto questo non deve stupire. L’Unione europea è uno dei massimi templi del neoliberismo, il cane da guardia degli interessi della classe dominante, il luogo prescelto per l’applicazione del Grande Reset. E come sempre l’Italia ha da essere uno dei luoghi privilegiati dell’applicazione delle politiche europee, come dimostrato dai vincoli draconiani che Draghi ha accettato con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). In questi giorni l’attacco ai lavoratori è sfociato perfino in diversi episodi di violenza squadristica, segno di un clima generale che si va facendo sempre più cupo. Mentre la ripresa attuale altro non è che uno scontato rimbalzo rispetto al tracollo economico dovuto al lockdown della primavera 2020, mentre la disoccupazione reale (includente cioè anche i cassaintegrati ed i cosiddetti “scoraggiati”) è ora al 25%, la prima preoccupazione del governo è quella di colpire i lavoratori per spingere verso una nuova generalizzata riduzione del salario reale. Questa politica è quella chiesta dai grandi gruppi economici e dalle multinazionali, ed in particolare dai settori maggiormente legati alle esportazioni. Per le piccole aziende, per coloro che lavorano prevalentemente per il mercato interno, l’inevitabile contrazione dei consumi causata da queste scelte sarà invece un’ulteriore mazzata. Una mazzata che per tanti lavoratori autonomi e partite Iva andrà a sommarsi ai danni disastrosi già subiti a causa delle politiche di confinamento ed a quelli che verranno dalla prossima controriforma della giustizia. Ma la politica economica del governo è strettamente connessa ad altri due aspetti. Il primo è l’accresciuta sudditanza agli USA proprio nel momento in cui, con Biden, viene riproposta
una politica aggressiva e guerrafondaia. Il secondo è il pervicace attacco alle libertà individuali e collettive tutelate dalla Costituzione. Come evidenziato nel recente vertice della Nato, Draghi non è semplicemente il garante dell’alta finanza, delle banche e dell’Ue. Egli è anche l’uomo del pieno asservimento agli USA, un presidente del consiglio che ripete a pappagallo tutta la propaganda antirussa ed anticinese che minaccia seriamente la pace come non avveniva da oltre trent’anni. Altrettanto evidente è la sua scelta di proseguire sine die con la politica emergenzialista. D’altra parte tutto si tiene: se tanti lavoratori devono diventare schiavi, i cittadini devono essere trasformati in sudditi. Ecco allora la nuova proroga dello stato d’emergenza fino al 31 dicembre. Ed ecco infine l’imminente estensione del “certificato verde” a nuovi campi e nuove attività. Un modo per rendere di fatto obbligatorio il vaccino senza neppure assumersi le responsabilità di un eventuale obbligo legale. Quanto sia profonda questa spinta autoritaria è confermato dalla caccia agli over 60 non vaccinati dichiarata dal generale Figliuolo. Chi ancora si chiede cosa sia il Grande Reset, pensando magari che si tratti di un’invenzione di qualche complottista, ha nelle scelte concrete del governo Draghi tanta materia su cui riflettere. Contro questo governo, Liberiamo l’Italia chiama alla lotta ed alla mobilitazione. No allo sblocco dei licenziamenti No alla gabbia europea ed ai suoi cani da guardia No al “certificato verde” ed all’obbligo vaccinale, per la fine immediata dello stato d’emergenza Contro il governo dei licenziamenti e del Grande Reset, costruiamo il fronte del Lavoro e della Libertà.
Liberiamo l’Italia 18 giugno 2021 Fonte: Liberiamo l’Italia IL TRILEMMA DI RODRIK, LA PANDEMIA E IL GRANDE RESET di Moreno Pasquinelli Era il 2011 e quando uscì fece discutere molto. Parliamo del libro dell’economista Dani Rodrik La globalizzazione intelligente. Esso conteneva, riferendosi all’economia-mondo, il paradigma che sarà poi noto come TRILEMMA DI RODRIK. Per chi come noi partecipò alla fondazione del Movimento Popolare di Liberazione (MPL) e alla Sinistra contro l’euro, rappresentò una conferma decisiva della reale natura dell’Unione europea (laboratorio avanzato dell’esperimento mondialista) e del perché fosse necessario impugnare
l’obbiettivo della sovranità nazionale. Ma andiamo con ordine. Il Paradigma di Rodrik è alquanto semplice: democrazia, autodeterminazione nazionale e globalizzazione economica non possono procedere assieme. Rodrik scriveva testualmente: «Se vogliamo far progredire la globalizzazione dobbiamo rinunciare o allo Stato-nazione o alla democrazia politica. Se vogliamo difendere ed estendere la democrazia, dovremo scegliere tra lo Stato-nazione e l’integrazione economica internazionale. E se vogliamo conservare lo Stato-nazione e l’autodeterminazione dovremo scegliere fra potenziare la democrazia e potenziare la globalizzazione». La chiave di volta del ragionamento di Rodrik era alquanto semplice: la globalizzazione economica, per sua natura, è disruptive, procede implacabilmente quella che viene chiamata “distruzione creativa, in nome della competitività selvaggia distrugge i settori economici meno “performanti”, favorisce una gigantesca concentrazione a vantaggio delle corporation di peso mondiale, crea enormi diseguaglianze sociali e quindi fratture e conflitti destabilizzanti nelle diverse nazioni. Rodrik concludeva col pronostico che la maggior parte dei paesi non avrebbe rinunciato alla sovranità nazionale, anzitutto non avrebbero accettato di essere travolti dalla iper-globalizzazione mega-stati come la Cina, la Russia, l’India, e nemmeno gli Stati Uniti e l’Unione europea. A noi pare non ci siamo dubbi sul fato che Rodrik avesse visto giusto. La trionfante marcia verso la iper-globalizzazione pilotata delle élite mondialiste ha subito negli ultimi anni una marcia d’arresto: di qui l’ascesa di Trump negli Stati Uniti, l’uscita del Regno Unito dalla Ue, le politiche assertive di Pechino e Mosca (di cui le nuove tensioni geopolitiche). La globalizzazione è dunque passata a miglior vita? Le élite
mondialiste sono state definitivamente sconfitte e battono in ritirata? La risposta è no. Il mondo è ancora un campo di battaglia tra le forze globaliste e antiglobaliste, l’esito è ancora aperto. E qui veniamo alla pandemia, al Grande Reset e alle sorti dell’Unione europea. La pandemia ha segnato un momentaneo vantaggio per l’élite mondialista. Forte del suo peso economico e finanziario, padrona e monopolista dei potenti mezzi della comunicazione globale, avendo al suo servizio eserciti di politici, intellettuali e scienziati, ha potuto e saputo usare lo shock pandemico come letale arma per spingere alla ritirata tattica i suoi avversari (vedi la sconfitta di Trump) costringendo stati e potenze recalcitranti ad allinearsi alla narrazione che solo con la cooperazione e la collaborazione globale si può far fronte alla “emergenza planetaria” e alla apocalittica epoca di devastanti pandemie future. Per quanto concerne il Grande Reset, posto che esso è abbracciato da frazioni del super-capitalismo globale (tra cui quelle che amministrano enormi corporation industriali nonché gestiscono il grosso della finanza predatoria, e che dunque possono decidere il bello e cattivo tempo pretendendo di mettere anche gli stati-potenza con le spalle al muro), esso consiste, in estrema sintesi, nella prospettiva distopica di un governo tecnocratico mondiale. L’Unione europea è per lorsignori un banco di prova decisivo essendo la punta avanzata della loro strategia di avanzamento verso il governo tecnocratico mondiale. Qui in Europa si deve infatti dimostrare la fattibilità del loro progetto storico, quello di ottenere il graduale deperimento degli stati-nazione per lasciare posto ad un governo tecnocratico sovra-nazionale — e siccome Rodrik aveva visto giusto, con tanto di definitiva eliminazione della democrazia e del suo patrimonio di diritti sociali e civili.
Se inseriamo il particolare nel generale riusciamo quindi a capire perché Mario Draghi sia assurto a capo del governo in Italia: è stato messo lì per evitare che col deragliamento dell’Italia salti per sempre l’Unione europea. Draghi non è infatti un banale fantoccio politico dell’élite mondialista, egli essendo uno dei massimi esponenti di quella consorteria. Con lui l’élite ha così deciso di prendere in mano direttamente le redini del nostro Paese, togliendole a politicanti litigiosi, pasticcioni e recalcitranti. Ciò a dimostrazione che se l’Unione europea è un banco di prova in cui si decide la sorte del successo dell’operazione del Grande Reset, l’Italia resta il punto dove un fatale corto circuito potrebbe far saltare il banco. AVVISO AI LETTORI E UNA PRECISAZIONE Come chi si è iscritto già sa, per ragioni tecniche, il Corso on line sulla GLOBAL COMMUNICATION tenuto da Glauco Benigni è stato posticipato di una settimana.
La prima lezione si svolgerà quindi domani martedì 25 maggio. Più sotto la nuova calendarizzazione. In molti ci hanno segnalato che a causa dell’orario gli è impedito di partecipare. Il Corso verrà registrato per cui è possibile acquistare al costo di 50€ l’intero pacchetto delle lezioni affinché ognuno possa ascoltarlo o riascoltarlo. CALENDARIO DELLE LEZIONI Prima lezione: martedì 25 maggio, ore 18:00-19:30 Seconda lezione: giovedì 27 maggio, ore 18:00-19:30 Terza lezione: sabato 29 maggio, ore 18:00-19:30 Quarta lezione: martedì 2 giugno, ore 18:00-19:30 Quinta lezione: giovedì 3 giugno, ore 18:00-19:30 Sesta lezione: sabato 5 giugno, ore 18:00-19:30 Settima e ultima lezione: martedì 8 giugno, ore 18:00-19:30 Per parteciparvi è necessario iscriversi per tempo (i posti sono limitati) e versare una quota di 50€ via PayPal sul conto di Liberiamo l’Italia. Questo il link per il versamento: https://www.paypal.com/pools/c/8zr4Tej4nC Per informazioni e prenotazione scrivete a info@liberiamolitalia.org. * * * DA GUTENBERG A ZUCKERBERG Controllo e distrazione di massa
Contenuti, reti e modelli di feedback 7 lezioni da 45 minuti sulla Global Communication Prima lezione Il Triangolo “magico” della Global Communication I triangoli “uno e Trino” – Le equazioni madre dell’elettrologia e dell’energia applicate alla Comunicazione/ le Norme e la Deregulation/ Le Istituzioni Internazionali (ITU e ICANN) – Le Autorità nazionali Seconda lezione Il ruolo “storico” della Comunicazione. La Casta degli Scriba. Global advertising – IAA Global Media – i cartelli e i Conglomerati degli Editori Global Marketing – L’organizzazione dei consumi e degli acquisti Global network – Le Società del trasporto segnale” La Cubatura dei Contenuti Globali – Bacini linguistici Terza lezione Dall’Era dell’ Analogico limitato a quella del Digitale senza limiti Cambio delle variabili: Spazio, Tempo, Velocità, Gravità I “tempi” di: a) ideazione/produzione; b) distribuzione/diffusione; c) accesso e fruizione (da immediata a consultazione memorie); d) effetto, misurazione e feedback (stimolo al consumo e siti di petizioni Avaaz – Change Org, etc…) – Motori di ricerca – e-commerce (Paypal garanzia transazione) – Big data e fake news – Bipolo libertà/controllo
Quarta lezione I Contenuti di massa e di nicchia Le idee e il Talento – la Produzione – I Generi – Il fenomeno dei bloggers e il “Copyright Act 1998” – il pericolo delle Idee e degli entusiasmi – la Pubblicità quale forma di contenuto molto particolare e privilegiato – i Mercati di Contenuti Internazionali Quinta lezione Le Reti (The network) Identificazione delle audiences – Le reti distribuzione (B2B) e diffusione (B2C) – Strutture materiche e digitali – Stampa- Radio- Tv – Internet – Sat-cavi /Tralicci – Antenne e Decoder – La copertura di rete – La tradizione dell’etere e della telefonia – WiMax/Wi-Fi – Gli standard di organizzazione e trasporto segnali – Ottimizzazione dello spettro elettromagnetico – I Costruttori di strutture e devices – Sat, cable, PC, la rivoluzione degli smart phones, etc… Sesta lezione Modelli di ritorno (feedback) Consenso/Dissenso – Educational e Volontariato – Profitti / In pari (Balanced) / In perdita A pagamento (Pay Basic, per view, on demand) – Storico (box office, edicole, videoshop, etc…) – Sottoscrizioni – Donazioni – Sostenuto da pubblicità (Advertised supported) – 80% del totale – Controllo dei media da parte dei mercanti (traders) – Da sponsorship – Il costo-contatto / misurazione audience – Denaro Pubblico – Da canone/tassa – Da sostegno e finanziamento da bandi – Da mercati Finanziari – Il fenomeno “.com” – La moltiplicazione del valore di scambio in Borsa – Il Modello Misto – L’ingegneria delle risorse – Il modello “prepagato”.
Settima lezione I Media Mainstream e il Consenso su scala planetaria Il cambio di paradigma storico dell’UGC – Contenuti Generati dagli Utenti – Lo strapotere dei Social Media – L’alleanza Social Media – GAFAM – I Fondi Comuni di Investimento * Glauco Benigni è analista ed esperto di global media, giornalista e scrittore. Ha lavorato venti anni a “La Repubblica” e quindici anni in Rai. È stato autore-conduttore di programmi TV e consulente di grandi aziende italiane (Eutelsat, Rai Trade, Sipra). Tra i suoi libri: Re Media (1989), Apocalypse Murdoch (2003), YouTube – La storia (2008), Gli angeli custodi del Papa (2004) e Web nostrum. Lettera aperta ai nativi digitali (2015), una quadrilogia dedicata a Internet . Attualmente è Editore e Conduttore della Web tc “Homo Sapiens”. Tra i fondatori del Patto Julian Assange.
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